I festeggiamenti iniziarono sabato 14 agosto con una messa solenne in santuario e nel pomeriggio, dopo i vesperi, la statua della Madonna fu trasportata in processione nella collegiata di S. Antonio. Domenica 15 fu celebrata una messa pontificale dal patriarca di Alessandria, Paolo Angelo Ballerini. Nel pomeriggio, dopo i vesperi, la statua fu trasportata in piazza Grande per l'incoronazione e poi di nuovo in collegiata. Lunedì 16, nel pomeriggio dopo i vesperi, la statua della Madonna fu riportata in processione al santuario.
Alla parte specificamente religiosa si aggiunse, mescolandosi, quella folcloristica con gli spari di cannone per annunciare gli spostamenti della statua, l'accompagnamento di due bande musicali: la società filarmonica di Locarno e quella di Intra, i festoni, gli archi di trionfo, le bandiere, gli stendardi, le bancarelle, i falò sulle montagne, i fuochi d'artificio e l'illuminazione del santuario. Durante i riti religiosi il canto fu eseguito dall'Unione Armonia di Locarno e la parte strumentale fu sostenuta da un gruppo di orchestrali provenienti dalla Scala di Milano.
I pellegrini accorsi a Locarno furono, secondo il Credente Cattolico, 30.000, di cui 300 sacerdoti. Ma sulle cifre c'è disaccordo. La Libertà riferisce il numero di 30.000, ma aggiunge: «regaliamone pure una decina di migliaia ai pessimisti per sistema... contiamone 20 mila» (16 agosto 1880). (Francesco Braghetta, Giorgio Cheda, La Madonna del Sasso nel quadro politico ticinese tra il 1880 e il 1890, in La Madonna del Sasso fra storia e leggenda, a cura di Giovanni Pozzi, Armando Dadò editore Locarno, p. 71)