SECONDA PARTE

Atto I


0) È trascorso un tempo imprecisato tra la prima e la seconda parte del Faust
.


1) La prima scena vede Faust destarsi in una Ridente contrada, nella quale egli, sdraiato su un prato fiorito, è consolato e purificato nel suo angoscioso rimorso da spiriti benevoli, generosi, amanti della natura.

 [...] anche stanotte, terra, mi hai sorretto,

e [...] cominci già a cingermi di gioia,

e risvegli una ferma volontà

di tender senza posa a esistenze più alte.
[...]

Come s'inarca splendido
l'arcobaleno fisso e imprevedibile,

che ora è netto, ora sfuma nell'aria,

e intorno a s'é diffonde un fresco brivido.

In esso si rispecchiano le aspirazioni umane.


2) Mefistofele entra da solo
nel "gran mondo", nelle scene del Palazzo imperiale: nel mondo dell'ipocrisia, della corruzione e dell'egoismo sfrenato, Mefistofele si trova a proprio agio e dà prova dei suoi poteri magici durante una mascherata (Gran salone) nella quale sfilano personaggi mitologici e allegorici come la Prudenza, la Vittoria, il Timore e la Speranza). Mefistofele si traveste più volte.

3) Ancora una prova della magia di Mefistofele: inventa la carta moneta per soppiantare la moneta aurea (Giardino di svago), fino alla prima guerra mondiale un ripiego eccezionale e temporaneo.

4) Egli conduce poi Faust a evocare Elena, su richiesta dell'imperatore (Galleria oscura). L'arte del demonio non è sufficiente a tanto, ed è Faust che discende nell'abisso dove stanno le Madri, dee sotterranee.

MEFISTOFELE

Il popolo pagano non mi riguarda affatto,

abita in un Inferno tutto suo;

ma un mezzo c'è.

FAUST

Tiralo fuori subito!

MEFISTOFELE

È un mistero profondo, che svelo controvoglia.

Dee stanno in trono, auguste, in solitudine;

intorno, nessun luogo, e tempo tanto meno;

È disagio parlarne.

Sono le Madri!

FAUST spaventato

Le Madri! [...]

 MEFISTOFELE

Dee sconosciute a voi mortali,

da noi mal volentieri nominate.

Nel profondo ne cercherai la sede;

se ne abbiamo bisogno è colpa tua.

[...] Un tripode rovente ti annuncerà alla fine

che sarai giunto al fondo del più? profondo abisso.

Al suo chiarore tu vedrai le Madri,

talune siedono, altre stanno o vagano,

come capita. [...]

Esse non ti vedranno; vedono solo ombre.

Fai cuore allora, grande sarà il rischio,

vai dritto verso il tripode

e toccalo!

6) Faust, su ordine di Mefistofele, batte il piede e sprofonda.

7) Tornato sulla terra, nella Sala dei cavalieri alla presenza dell'Imperatore e dei suoi cortigiani, Faust evoca prima Paride, poi Elena:
 

Viene avanti Elena.

 

MEFISTOFELE

Sarebbe questa Elena? Non perderei la testa;

graziosa, certo, ma non è il mio tipo.

[...]

 

FAUST

[...] La bella forma che un giorno mi rapì,

e mi rese felice nello specchio fatato,

fu soltanto un riflesso di una bellezza simile! -

A te offro ogni palpito di forza,

l'essenza stessa della passione,

a te affetto, amore, devozione, follia.

 [...]

La salverò: sarà due volte mia.

Coraggio! Madri! Madri! Dovete acconsentire!

Chi l'ha riconosciuta non vi può rinunciare.
[...]

Un'esplosione, Faust giace al suolo.

Gli spiriti si dissolvono in nebbia.

 

MEFISTOFELE prendendo in spalla Faust

Ed ecco fatto! A sobbarcarsi un matto,

alla fine anche il diavolo ci scapita.

 

Oscurità, tumulto.

 

Atto II

1) Nella stretta Stanza gotica un tempo suo studio, Faust si riposa. È tormentato dall'amore per Elena.

2) Intanto nel Laboratorio, Wagner crea un uomo, Homunculus, che pur rimanendo chiuso nella fiala senza un corpo adeguato di cui è alla ricerca, mostra di essere completo intellettualmente e spiritualmente.

3) Egli intuisce i sogni di bellezza classica fatti da Faust, e gli consiglia di recarsi alla notte classica di Walpurga.

4) La Notte classica di Walpurga è composta di cinque tempi
.

5) Mefistofele passa attraverso una sfilata di tutti i più celebri mostri classici (Sfingi, Grifoni, Formiche giganti...) assiste agli apocalittici sconvolgimenti sismici provocati da Seismos (Terremoto)

6) Faust rievoca i più begli eroi dell'antichità (Orfeo, Giasone, Ercole...).

 

Atto III

1) Davanti al palazzo di Menelao a Sparta giunge Mefistofele
travestito per salvare Elena destinata a essere sacrificata agli dei dal marito Menelao.

2) Egli la porta nella Rocca medievale (Interno di Rocca) dove Faust, in abiti da cavaliere medievale, e il  guardiano della torre, le rendono iperbolici omaggi.

3) Faust ed Elena sono turbati da reciproco amore, ma devono fuggire in Arcadia alla notizia che è in arrivo Menelao in armi.

 

4) In Arcadia (Bosco ombroso) nasce a Elena e Faust un figlio, Euforione, che si cimenta nel volo come Icaro e muore ai piedi dei genitori.

5) Elena segue il figlio nel regno di Persefone, regina dell'Oltretomba, e si congeda da Faust, lasciandogli tra le braccia una veste che si trasforma in nuvola e lo alza nell'aria.

 

Atto IV

1) Alta montagna: davanti a Faust, immerso in meditazione sui suoi due amori (Elena e Margherita), compare Mefistofele che gli propone di mettersi in cerca di altri godimenti.

 

2) Ma Faust, che ormai vede nell'azione il meglio della vita dell'uomo, chiede a Mefistofele di aiutarlo a rendere fertile una vasta distesa di sabbia infeconda.

3) Sarà l'Imperatore a dare a Faust la distesa infeconda, in premio per essere stato aiutato a vincere i ribelli (Sui contrafforti).

Atto V

1) Nella scena Paese aperto Filemone e Bauci, due vecchi generosi, esprimono la loro gratitudine a Faust, loro vicino, per aver reso possibile che da una lingua di sabbia essi potessero fare un giardino.

2) Ma Faust (Palazzo) non è ancora soddisfatto, nonostante la riuscita dell'impresa, il castello che possiede e le ricchezze che gli porta Mefistofele divenuto pirata.

3) Vuole la terra di Filemone e Bauci e ordina al demonio di trasferirli in un altro podere. I due vecchi periscono però in un incendio (Notte profonda).

4) Intorno a Faust (Mezzanotte) si affannano quattro donne grigie (Penuria, Inadempienza, Cura, Carestia). Cura si ripresenta da sola ma, respinta da Faust, lo acceca.

5) È giunta la fine (Gran cortile davanti al palazzo): i Lemuri (spiriti dei morti), guidati da Mefistofele, scavano la fossa per Faust, che scambia il rumore delle loro vanghe per quello degli operai che scavano il fosso per prosciugare la palude.

6) Quando sarà compiuta l'opera, dice Faust sopraggiunto, egli potrà dire: "Fermali, sei bello". Appena ha detto questo, cade morto, come aveva promesso a Mefistofele nella Prima parte.

FAUST

Lungo il monte si stende una palude,

appesta quanto è stato conquistato;

bonificare il putrido acquitrino

sarebbe l'ultima, la più alta conquista.

Aprirò spazi dove milioni di uomini

vivranno non sicuri, ma liberi ed attivi.

[...]

Qui all'interno un paradiso in terra...

[...]

Sì, mi sono votato a questa idea,

la conclusione della saggezza è questa:

merita libertà e vita solo

chi ogni giorno le deve conquistare.

Vorrei stare su suolo libero
con un libero popolo.

All'attimo direi:

Sei così bello, fermati!

Le epoche non potranno cancellare

la traccia dei miei giorni terreni. -

Presentendo una gioia così alta

io godo adesso l'attimo supremo.

 

7) Faust cade riverso, i Lemuri lo prendono

e lo depongono al suolo.

 

MEFISTOFELE

Non lo sazia alcun piacere, non gli basta alcuna gioia,

continua a vagheggiare forme sempre diverse;

e l'ultimo, scadente, vuoto attimo,

poveretto, desidera tenerselo.

Lui che mi resistè con tanta forza,

il tempo vince, il vecchio è nella polvere.

L'orologio si ferma -

 

CORO

Si ferma! Tace come la mezzanotte.

La lancetta cade.

 

MEFISTOFELE

Cade, è compiuto.

 

CORO

È passato!

 

7) Nella scena successiva (Sepoltura) Mefistofele e i suoi diavoli, chiamati in aiuto, vengono sconfitti dagli angeli che si portano via l'anima di Faust.

8) Nell'ultima scena (Burroni montani) Santi Anacoreti sono distribuiti nei crepacci di un monte a diversi livelli, secondo il grado di chiaroveggenza (Pater Estaticus, Pater Profundus, Pater Seraficus, Doctor Marianus), e assistono all'arrivo dell'anima di Faust, accolto da Margherita (una delle penitenti al seguito della Vergine). Ambedue vengono rapiti in alto dalla Vergine.

 

LA PENITENTE detta un tempo Greta

Cinto dal coro nobile di spiriti

il nuovo eletto [...] si svincola da ogni

laccio terreno dell'antico involucro.

[...].

Concedi a me di essergli maestra,

lo acceca ancora la nuova luce.

 

MATER GLORIOSA

Vieni, innalzati a sfere più alte!

Quando ti avrˆ sentito, seguirˆ.

[...]


CHORUS MYSTICUS

Tutto ciò che passa

è solo un simbolo;

l'imperfetto,

qui si completa;

l'indescrivibile,

qui ha compimento;


l'Eterno Femminile

ci fa salire.


CHORUS MYSTICUS

Primi tre distici: antitesi mondo terreno e mondo celeste

Ultimo distico: rivelazione di ciò che può congiungerli: l'eterno femminino, l'amore (Die Liebe è femminile in tedesco), l'anima (Die Seele, idem)


Tutto ciò che passa
è solo un simbolo;

Ciò che deperisce, che passa non è che un simbolo dell'eterno, dell'infinito dell'assoluto.

l'imperfetto,
qui si completa;

Ciò che è imperfetto, ancora legato alla terra completa qui la sua redenzione, per effetto dell'amore.

l'indescrivibile,
qui ha compimento;

Ciò che non si può esprimere con parole umane è, qui, una realtà.

l'Eterno Femminile
ci fa salire.

L'amore terreno è un simbolo di quello divino e ne è parte e, come tale, eterno. Ed anche la Donna, amante-amata, simbolo, in terra, dell'amore divino, si identifica con esso ed in esso si eterna ed è guida e sprone alle più alte regioni dell'essere.

Il Chorus Mysticus sembra dileguarsi verso regioni al di là della terra, dove l'uomo può elevarsi non con i suoi sensi terreni, ma unicamente con un volo dell'anima.