I dizionari Baldini&Castoldi

Pulzella d’Orléans, La di Pëtr Il’ic Cajkovskij (1840-1893)
libretto proprio

Opera in quattro atti

Prima:
Pietroburgo, Teatro Marijnskij, 13 febbraio 1881

Personaggi:
Giovanna d’Arco (Ms); Raymond, suo fidanzato (T); Thibaut, suo padre (B); re Carlo VII (T); Agnès Sorel (S); Dunois (Bar); Lionel (T); il cardinale (B); Bertrand (B); Lauré (B); la voce dell’angelo (S); contadini, soldati francesi e inglesi, cortigiani, religiosi, popolani, ragazzi



La figura di Giovanna d’Arco aveva affascinato Cajkovskij fin dall’infanzia. Nel 1878 il compositore lesse la tragedia di Schiller nella traduzione russa di Vasilj A. Zukovskij e decise di trarne un’opera: «Presenta possibilità stupende e il soggetto non è scontato», scrisse allora. Per documentarsi più accuratamente, lesse la Giovanna d’Arco di Verdi, andò a Parigi per procurarsi il libretto dell’opera omonima di Auguste Mermet (1876) e il dramma di Jules Barbier, per il quale Charles Gounod aveva composto delle musiche di scena. Inoltre, Nadezda von Meck gli regalò il volume sulla pulzella di Orléans di Henri-Alexandre Wallon. Più fedele di Schiller alla verità storica, decise di far morire Giovanna sul rogo e non sul campo di battaglia. L’opera venne dedicata a Eduard Napravnik, che ne fu anche il primo direttore. Il primo interprete del ruolo di Dunois fu invece Fëdor Stravinskij, padre del compositore. Dopo la ‘prima’ il registro vocale della protagonista venne mutato da soprano in mezzosoprano.

Atto primo . Una foresta nei pressi di Domremy. Thibaut, padre di Giovanna, vorrebbe che ella sposasse Raymond; ma la ragazza rifiuta, affermando di dover seguire la via che il Cielo le ha destinato. Il padre, infuriato, la accusa di essere in contatto con il diavolo. Giunge la notizia che gli inglesi stanno devastando i villaggi vicini, ma Giovanna invita tutti a sperare: Salisbury, il comandante inglese, è destinato a perire. Un soldato, in effetti, porta la notizia della morte di Salisbury; tutti elevano allora un canto di ringraziamento al Signore. Giovanna dice addio alla sua amata campagna e parte per salvare la Francia.

Atto secondo . Al castello di Chinon. I menestrelli cantano e ballano, per divertire il re Carlo VII e la sua amante Agnès Sorel. Il vassallo Dunois comunica che il tesoro reale si è ormai esaurito e invita il re a prendere le armi, mentre Agnès si offre di devolvere il proprio denaro per finanziare la guerra. Giunge l’arcivescovo a riferire di un miracolo: i francesi hanno vinto grazie a una fanciulla che si è posta alla testa delle truppe. Giovanna arriva davanti al re e racconta la storia della propria vita, e il re decide di affidarle il comando dell’esercito.

Atto terzo . Nei pressi di Reims, Giovanna affronta in duello Lionel, un borgognone che combatte con gli inglesi; ma quando sta per sferrargli il colpo mortale Giovanna, vedendo il suo bel volto, ne ha pietà e lo salva. I due si innamorano, e Lionel decide di combattere con i francesi. Davanti alla cattedrale di Reims si raccoglie una grande follla: è il giorno dell’incoronazione. C’è anche Thibaut che, davanti a tutti, accusa la figlia di stregoneria. Dunois la difende, e l’arcivescovo decide di interrogarla; ma Giovanna, che si sente colpevole del proprio amore per Lionel, tace. Rimasti soli, Lionel la implora di fuggire; ma ella lo accusa di essere stato, con il suo amore, la causa della sua rovina.

Atto quarto . Nella foresta. Lionel e Giovanna si abbracciano. Tuttavia, si ode un coro di angeli che lancia un avvertimento alla ragazza: ha tradito la sua missione divina; dovrà perciò soffrire, ma poi sarà accolta in Cielo. Arriva un drappello inglese: i soldati uccidono Lionel e catturano Giovanna. Sulla piazza del mercato vecchio di Rouen: Giovanna, accusata di essere una strega, viene fatta salire sul rogo. Chiede una croce a Dunois, che gliela dona; quindi, avvolta dalle fiamme, muore, mentre le voci celesti le promettono un posto vicino a Dio.

Per raccontare una vicenda francese, Cajkovskij sembra prendere come modello l’opéra di quella nazione. Guarda al grand-opèra di Meyerbeer (nella scena dell’incoronazione e nel duetto del re e di Agnès), ma anche al lirismo di Bizet e di Gounod. Tuttavia, Cajkovskij qui risente anche dell’influsso di Musorgskij, trovandosi a trattare una materia epica; e così alcune scene corali, e il racconto di Giovanna nel secondo atto, ricordano il Boris . D’altra parte, in quest’opera al centro dell’interesse drammaturgico del compositore è il racconto della vicenda di una semplice donna: non tanto nei suoi lati eroici o nell’esaltazione mistica. Le pagine più riuscite e toccanti, pertanto, pur frammiste a cori, concertati, scene di corte e di piazza che a tratti appaiono forse un poco generiche, sono le due romanze di Giovanna: quella del primo atto (“Addio mia foresta”), una delicata melodia nella quale saluta il suo luogo natio, e quella del secondo atto, dove ella racconta al re la sua vita. Giovanna è un personaggio nostalgico e innamorato, il cui temperamento conferisce un raro vigore ai due duetti d’amore con Lionel. Eppure Cajkovskij non dimentica neppure di dare una precisa connotazione storico-drammaturgica alla musica: ad esempio, allorché i menestrelli che allietano il re cantano sul motivo popolare francese “Mes belles amourettes”, oppure nel preludio al terzo atto, concepito in uno stile marziale che vuole simulare la battaglia in corso nei pressi di Reims.

s.f.

Risultati della ricerca
Dizionario dell'Opera
home