I dizionari Baldini&Castoldi

Ruslan e Ljudmila di Michail Ivanovic Glinka (1804-1857)
libretto proprio e di V. F. Širkov, dal poema omonimo di Aleksandr Puškin

Opera fantastica in cinque atti

Prima:
Pietroburgo, Teatro Grande, 27 novembre (9 dicembre) 1842

Personaggi:
Svetozar, grande principe di Kiev (Bar); Ljudmila, sua figlia (S); Ruslan, paladino di Kiev, fidanzato di Ljudmila (Bar); Ratmir, paladino del Chazar (A); Farlaf, paladino variego (B); Gorislava, prigioniera di Ratmir (S); Finn, mago benevolo (T); Naina, maga malvagia (S); Bajan, cantore (T); figli di Svetozar, combattenti, boiari, balie, paggi, guardie del corpo, cuochi, popolo, fanciulle del palazzo incantato, negri, nani, schiavi di Cernomor, ninfe, ondine



Nominato dallo zar Nicola I direttore della Cappella imperiale, dopo il successo della sua prima opera Una vita per lo zar , Glinka lavorò a Ruslan e Ljudmila , seconda e ultima opera, nel quinquennio 1837-’42. Intendeva chiedere a Puškin, che conosceva personalmente, di redigere il libretto; ma la collaborazione non poté aver luogo per la morte del poeta. Glinka lavorò disordinatamente all’opera e cambiò vari librettisti (N.V. Kul’konik, M.A. Gedeonov, N.A. Markevic, K.A. Bachturin e il firmatario Širkov), essendo oppresso dai debiti e impegnato nell’organizzazione della vita musicale di Pietroburgo. Completato il lavoro, ebbe le lodi di Liszt che, trovandosi allora in Russia, incontrò il compositore e mostrò notevole interesse alla partitura. La ‘prima’, tuttavia, si risolse in un fiasco; l’opera venne accolta con commenti beffardi dagli ambienti di corte, episodio in seguito al quale Glinka sprofondò per oltre un anno in uno stato di profonda solitudine e apatia. La notorietà europea di Ruslan nel nostro secolo è dovuta, oltre che alla celebre ouverture, alla rappresentazione del primo atto, in forma di balletto, da parte della compagnia di Djagilev (Parigi 1909).

Atto primo . Nella città di Kiev, in età precristiana. Il principe Svetozar festeggia il matrimonio della figlia Ljudmila con il guerriero Ruslan. Il cantore Bajan intona versi sulle difficoltà della vita, anche per gli sposi. Si mostrano offesi i due altri pretendenti: il vile e rozzo Farlaf, e il delicato Ratmir. Al culmine della cerimonia, calano misteriose tenebre; dopo pochi istanti Ljudmila è scomparsa. Svetozar la promette in sposa a chi la saprà ritrovare. I tre pretendenti partono alla sua ricerca.

Atto secondo. Quadro primo. Ruslan incontra il saggio Finn, che gli rivela il nome del rapitore di Ljudmila: il mago Cernomor. Egli deve anche temere gli intrighi di Naina, la sua amata di un tempo, oggi una vecchia strega gobba, che sicuramente vorrà ostacolare la felicità di Ruslan. Quadro secondo. Naina promette il suo aiuto a Farlaf nell’impresa di trovare Ljudmila. Quadro terzo. In un campo i battaglia appare a Ruslan un’enorme testa, che gli soffia contro una tempesta. Egli la trafigge con la lancia e s’impadronisce della sua splendida spada. La testa apparteneva al corpo di un gigante, decapitato dal nano Cernomor, suo fratello.

Atto terzo. Naina attira i combattenti nel suo reame incantato. Giovani fanciulle adescano i viandanti con i loro canti voluttuosi. Gorislava, la schiava-sposa abbandonata da Ratmir, raggiunge il suo uomo mentre questi è preda dell’incanto. Anche Ruslan è inizialmente accecato dalle visioni. Sta per dimenticare Ljudmila, quando appare Finn che, con la sua bacchetta magica, fa sprofondare quel regno d’illusione. I prodi devono perseverare nell’impresa.

Atto quarto. Ljudmila langue prigioniera nel castello incantato di Cernomor, che giunge con il suo sfarzoso seguito. Alcuni negretti portano su numerosi cuscini la sua lunghissima barba. Dopo le danze, giunge Ruslan. Cernomor addormenta Ljudmila e si precipita al combattimento. Il duello è favorevole a Ruslan, che taglia la barba del mago, mettendo fine al suo potere; ma il sonno di Ljudmila pare senza risveglio. Tutti partono verso sud, alla volta di Kiev.

Atto quinto . Quadro primo. Di notte, durante il viaggio, Ruslan, Ratmir, Gorislava e Ljudmila, addormentati, si apprestano al riposo. Gli schiavi annunciano che la principessa è nuovamente sparita. Sopraggiunge Finn, che dona a Ratmir l’anello magico che potrà ridestare la principessa. Quadro secondo. In una delle sale del principe di Kiev, Ljudmila dorme del suo sonno incantato. È stato Farlaf a ricondurla dal padre, dopo averla rapita con l’aiuto di Naina, ma non è in grado di ridestarla. Il sonno viene interrotto solo dall’arrivo di Ruslan, Ratmir e Gorislava, che recano l’anello magico. Il popolo in festa glorifica gli dèi, la patria e la coppia, finalmente riunita.

Ruslan e Ljudmila è una vicenda inscenata da personaggi-macchietta, che appartengono a spiccati tipi nazionali delle rispettive regioni russe. Non mancano gli scontri tra le forze del bene e quelle del male, la rievocazione di un mondo regolato da divinità pagane, malefici, sortilegi, scorrerie e battaglie; ma l’eroismo dell’assunto viene trattato nel tono della burletta sentimentale. Anche se l’ambientazione fantastica non assume tinte fiabesche, come avverrà in Rimskij-Korsakov, è presente quel colore esotico che verrà imitato da tutti i successori di Glinka. Il padre della musica russa ha azzardato nel Ruslan una fusione originale fra l’opera fantastica di Weber e quella buffa di Rossini, pervenendo a un risultato piacevole, che traduce in una musica ammirevole l’aspirazione eroicomica del poema puškiniano.

f.p.

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