Dramma tragicomico in cinque atti
Da rappresentarsi nel teatro della corte
per le nozze di Sua Altezza Reale l'Arciduca Francesco d'Austria
con Sua Altezza Serenissima Elisabetta Principessa di Würtemberg
Libretto di Lorenzo Da Ponte, da Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais
Musica di Antonio Salieri
Créé
à Vienne le 8 janvier 1788
PERSONNAGES
AXUR, roi d'Ormuz
ATAR, soldat
ASPASIA, femme d'Atar
BISCROMA, esclave européen, gardien du sérail
FIIAMMETTA, sa femme, esclave européenne
ARTENEO, grand prêtre de Brahma
ALTAMOR, son fils, guerrier au service d'Axur
URSON, soldat
ELAMIR, enfant des augures
ARLECCHINO, BRIGHELLA, SMERALDINA, personnages de l'Arlequinade du Quatrième Acte
Esclaves, soldats, prêtres
et peuple d'Ormuz.
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA
Boschetto sulla spiaggia del mare
contiguo al casino d'Atar.
ATAR taciturno, ASPASIA.
ASPASIA
Qui dove scherza l'aura
Con grato mormorio,
Dove gli ardor ristaura
L'erbetta, i fiori, il rio,
Vieni, bell'idol moi,
Siedi vicino a me.
ATAR
Non venticel che rida,
Non l'erba, il rivo e i fior,
A te mi guida amor,
Amor mi tien con te.
ATAR & ASPASIA
Ah di si bella face
Non turbi mai la pace
Un'ombra di dolor ;
Ma sia di pien contento
Sempre alimento al cor.
ASPASIA
Chi di noi più felice
Può vantarsi o mia vita? io
di te solo,
E tu pago di me, tutta in noi stessi,
Nella semplicità, nella innocenza
Quella gioia troviam, e quel riposo
Che sempre fuor di sè ricerca
invano
Il cieco orgoglio, ed il capriccio
umano.
ATAR
E' ver : credi però, se senza
colpa,
O senza taccia di apparire ingrato
A un popol che m'adora, a un Re che
m'ama
Lungi dalla città teco potessi
La mia felicità saria compita.
ASPASIA
E perchè non ardisci
Di parlar ad Axur? memore il credo
De prestati servigi
Delle lunghe fatiche,
Dei sudor da te sparsi : una mercede,
Non negherà ad Atar quand'ei
la chiede.
ATAR
La mercede dovuta a buon soldato
Dopo molte vittorie, e molte imprese
E il diritto che ottien d'andar tra
primi
A versar pel suo Re sudore e sangue
Né tal brama in me langue
Sol... per te.. non saprei... questo
doverti.
Si spesso abbandonar...
ah quante ogni altra
Men di te mi par bella
Tanto in me cresce sempre
Di perderti il timore,
Tanto palpita più questo mio
core.
ASPASIA
Perdermi ? e chi potria
Svellermi dal tuo fianco ?
Tu sei l'anima mia,
Vivo e vivrò per te.
Calma gli affani tuoi
Se pur non vuoi ch'io mora,
Fidati in chi t'adora
Non dubitar di me.
ATAR
Quanto siete possenti,
Cari dell'idol mio soavi accenti
E qual nuovo infondete
Entro l'incerto seno
Grato raggio di gioia, e di sereno.
Per te solo, amato bene,
Respirar io sento l'alma;
Per te sol novella calma
Splender veggio a questo cor.
ASPASIA
Se tu m'ami o mio tesoro,
Se di me tu sei contento,
Io non so cos'è tormento,
Io non so cos'è timor.
ATAR & ASPASIA
Ah scaccian, ben mio dal petto
Ogni affanno, ogni sospetto,
Ed apprenda e terra, e cielo
A gioir del nostro amor.
(Coro di dentro)
CORO
Ah! Ah!
ATAR
Che grido è questo?
CORO
Atar, Atar!
ATAR
Oh Cielo al nostro albergo
Foco orribil s'apprese: ah un solo
istante
Fermati dove sei...
ASPASIA
Salvatemi lo sposo eterni Dei !
(¨Parte, si vedono fiamme dal
lato della casa di Atar.
Pria che Atar sorta Altamor coi
suoi soldati rapisce Aspasia e la porta alla nave).
SCENA II
ATAR solo
ATAR
Tutto Aspasia è perduto: ah
pria che noi
Dell'incendio siam preda,
Salviamoci Aspasia... Aspasia...
(Atar vede Aspasia sulla nave)
Aspasia dove sei? Ah qualche iniquo
Me l'ha rapita, o giorno o colpo orrendo!
Presentimenti atroci ora v'intendo.
FINE DELL'ATTO PRIMO