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ATTO V

SCENA I
Axur solo;
poi Schiavi e Guardie

Axur
Idol vano d'un popol codardo,
Sì odioso al mio cor, al mio sguardo;
Ho pur vinto, morir ti vedrò!
Ah ch'eccesso di gioia in me sento
Nel pensare che giusto divento.
Nel momento che ucciderti fo!
S'è trovato Biscroma?

Lirson
In ogni parte
Si va in traccia di lui.

Axur
Darò il suo posto
A chiunque mi porta
La testa del fellon o viva, o morta
(tutti gli Schiavi partono in fretta)

SCENA II
Axur. Atar, incatenato tra le guardie e Urson.

Axur
Accostati, infelice,
Vieni a subir la pena,
Che alla giustizia mia strappa di mano
Delitto irremissibile.

Atar
Sia pure
Giusta, ed ingiusta io chiedo sol la morte:
Dè tuoi piacer l'asilo
Io violai, senza trovar l'oggetto
Del mio tenero affetto: Aspasia...
Aspasia... Ah quel furbo Altamor!... ei la rapio,
Ma non recolla a te; tradendo insieme
L'onor suo, la mia fiamma, e la tua speme.
L'empio pagò la pena
Di sua doppia perfidia,
Ma quell'Irza che adori
La mia Aspasia non è.

Axur
Non è in mia mano?
(infuriato)
Mi si tragga davanti, a se tu menti
Te l'uccido sugli occhi.

Atar
È poco male il vederla morir.

Axur
Sarà foriera
Della tua la sua morte:
Allor allor vedrem se sei sì forte.

Atar
Morir posso una sol volta:
Quando fede a te giurai la mia vita io ti donai,
Ella è tutta del mio Re:
Ch'io per te la deggia perdere,
O da te mi venga tolta,
Morir posso una sol volta,
E il momento ugual per me.
Ma guarda poi che i Numi.

Axur
Una minaccia?

Atar
E ne stupisci, perfido?
Non temi ancor che il Cielo
Di sua vendetta i fulmini
Faccia su te piombar?
Non temi che l'enorme
Delle tue colpe eccesso l'orrore dite stesso
Ti faccia diventar?
Non temi alfin che gli uomini
Stanchi de' tuoi delitti...

Axur
Circondatelo o guardie:

Atar
Aspasia, anima mia,
Cosa mai fai di te?
(S'allontana tra le guardie si mette le mani agli occhi e restavi immobile).

SCENA III
I sud. Aspasia coperta d'un velo nero, Fiammetta, schiavi e schiave etc.

Axur
Dunque è ver che abusando Irza
mendace,
Della bellezza tua, con finto pianto
D'ingannarmi godesti?

Fiammetta
È ver signore,
Una schiava fedel sostituita
l'equivoco causò...

Axur
Oh stelle! È vero
Questo cambio funesto,
(furibondo)
Ah vanne; io te detesto,
E detesto l'amor, l'indegno amore
Che m'accese per te: sia con colui
Sentenziata sul fatto: sacerdote,
Decidi di lor sorte;
Quale pena dessi al fallo lor?

Arteneo
La morte.
(ritornello: Aspasia frattanto s'avvicina a lento passo ad Atar etc.)

Aspasia
Non imputar la pena a me, straniero,
Che dei meco subir.

Atar
Che sento! Aspasia!

Aspasia
Atar! (si abbracciano)

Axur
Ah sien disgiunti.
O si uccidano entrambi a un colpo solo:
No: sarebbe il br duolo
Colla morte finito e il loro tormento;
(più furibondo)
Sitibondo io mi sento
Delle lagrime lor, dei lor sospiri.
Berrò pria che il br sangue i lor martiri.

Aspasia
Barbaro, il mio coraggio
Deluse i voti tuoi,
Fremer indarno or puoi,
Io son felice ancor.
Guardami o tigre, guardami
In braccio al mio tesoro;
A tuo rossor l'adoro,
E sprezzo il tuo furor.

Axur
Ah separate i perfidi!
Aspasia viva, ei mora!
(i soldati fanno un movimento)

Aspasia
Se vi movete ancora
Io mi trapasso il cor.
(Aspasia cava un coltello dal fodero a una delle guardie vicine ad Atar e se lo mette al seno.)

Axur
Fermatevi, fermatevi.

Aspasia
La morte ormai ci attende.

Atar
Ancora un solo istante,
E il nostro amor costante
Più non sarà soggetto
A un empio rapitor.
(i soldati come sopra.)

Axur
Fermate ancor, fermate.

Aspasia
No barbari, avanzate:
Già mi trapasso il cor.

a2

Aspasia
M'udrai caderti in seno
E sarai lieto appieno
Della tua morte allor.

Atar
T'udrò cadermi in seno
E sarò lieto appieno
Della mia morte allor.

Axur
Oh smania! o duolo estremo!
Son io, son io che fremo,
E gode il traditor.
(Coro di schiavi, e di schiave si gittano in ginocchio davanti Axur.)

Coro di schiavi
Alta Axur, alta,
Salvaci dal periglio,
La tua milizia unita
Al popol in scompiglio,
Chiede per forza Atar.
Già del serraglio infrante
Son, o signor, le porte:
Ah salva noi da morte...
(soldati e Biscroma con ferro sfoderato.)
Atar! Atar! Atar!
Atar a noi si renda
Ah si difenda Atar!

Atar
Arrestate, o soldati:
(Afar va incontro ai soldati incatenato).
Chi vi condusse qui, chi la rea destra
Di quel' ferro v'arrrlò... chi fu ministro,
Di quel furore insano?
Forse il destin del regno è in vostra mano?
Armi a terra, infelici
(s'inginocchiano e abbassano l'armi)
Or che sono sommessi,
Sire, grazia e pietà chieggo per essi.

Axur
Come? dunque dovrò veder mai sempre
L'odiato fantasma
Tra il mio popolo e me? dunque un effetto
Dell'abborrito Atar è il br rispetto?
Compì l'opra fellon! regna in mia vece
(ad Atar gittando a testa la corona)
Su i stolidi idolatri,
Venduti a te si sono,
Io non voglio così vita, né trono.
(si uccide: i suoi schiavi lo conducono subito via)

Atar
Misero!

Biscroma
I falli suoi
Ripara appien un solo accento.

Urson e Biscroma il soglio
Egli lascia ad Atar.

Popolo
Il soglio etc.

Atar
Ed io nol voglio.

Urson
Signor, per la mia mano
(Urson prende la corona di Axur.)
Il popol ti corona; e se l'offerta
d'accettar tu ricusi
Per coronarti a forza
Abusare potrem di tue catene.
Arteneo
(con mistero)

Popolo
Arteneo
(con foco)

Urson
Ceder conviene
(Arteneo prende la comna da Urson.)

Arteneo
Ceder conviene Atar.

Popolo
Ceder conviene Atar.

Arteneo
Estremo è il lor desir.

Popolo
Estremo è tal desir.

Arteneo
Sii tu d'Ormus il Re.
(gli mette la corona)

Popolo
Sii tu d'Ormus il Re

Arteneo Voler de' Numi egli è (parte)
(i soldati battono insieme le spade.)

SCENA ULTIMA
Tutti salvo Arteneo Biscroma e Urson in ginocchio gli vogliono cavare i ferri; egli si oppone.

Atar
Figli, voi mi sforzate;
Appagarvi convien: i ferri miei
Lasciatemi però: voglio che questi
Sieno ne' dì futuri
L'ornamento miglior, la più gradita
Memoria di mia vita, e sappia il mondo
Che se il peso accettai,
Fu per incatenarmi, e questo è il segno
(Si cinge colle sue catene)
All'onor, alla gloria, al ben del regno.

Coro generale
Qual piacer la nostr'anima ingombra,
E gli affanni, e i timori disgombra!
Gridi ognun viva il Re, viva Atar;
Viva Aspasia, ed Aspasia in Atar.
Tutti tutti morremmo per te,
Il miglior abbiam noi d'ogni Re...