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Musicista a che, assieme al più giovane Nasolini, attesta l'ultimo stadio della scuola veneziana di un Galuppi, è Vittorio Trento, allievo, come il Nasolini, di Ferdinando Bertoni. Compositore abbondante (scrisse una quarantina di lavori teatrali tra il 1789 e il 1825), Trento [1] rappresenta, a differenza del Nasolini, la dimensione comica. Con la produzione di farse, a cui egli partecipò tra il 1798 e il 1804, Venezia visse una fase d'importazione di un genere che riscuoteva i favori dei pubblici centromeridionali, in senso teatrale quasi anticipando, proprio successivamente alla caduta come repubblica nel 1797 col trattato di Campoformio e il passaggio agli austriaci, l'adesione al Regno d'Italia del 1805. [2] Alle farse Trento affiancò anche una attività nel campo giocoso che annovera una dozzina di titoli, soprattutto compresi in uno spazio temporale che va dal 1791 al 1806. [3] In questi lavori mostrò d'aderire allo stile comico del tempo, di un Cimarosa, per intenderci; mantenendo però, tanto nella farsa che nel dramma giocoso, un clima linguistico-tecnico più attento e accurato che non quello, ad esempio, di un Guglielmi. Singolare spunto offre in questa produzione la presenza dell'intermezzo federiciano La serva padrona rappresentato a Venezia nel 1796. Coltivò contemporaneamente il genere serio, ma senza particolare fortuna.[4] Le opere composte dopo il 1815, tanto appartenenti al genere giocoso che a quello serio,[5] manifestano l'adattamento alle indicazioni rossiniane. S'individua però un po' ovunque il sussistere un'invenzione melodica che, pur aggiornata, risente dell'influenza del mondo sonoro veneziano e così anche di una certa assimilazione di quella melica popolare.[6] Trento va pure ricordato per essere stato tra i più fecondi autori di musiche per il balletto.[7]
[1] Vittorio Trento nacque a Venezia intorno al 1761. Si formò col Bertoni e iniziò prestissimo l'attività teatrale. Probabilmente esordì con il balletto Dircea nel 1785, a cui poi seguirono altri balletti e, a partire dal 1789, opere teatrali. Autore di successo, nel 1796 lasciò Venezia e il posto di maestro al cembalo al San Samuele, per recarsi a Londra su invito di Dragonetti. Qui fece rappresentare il balletto The triumph of Love (1796) riscuotendo un nuovo alloro in questo campo. Rientrato nella città natale fu al servizio della Fenice per vari anni. Nel 1806 assunse all'Opera di Amsterdam la funzione di concertatore. Quindi si recò a Lisbona e a Londra (1811), e, dopo un breve soggiorno in Italia (1818-21), fissò la sua dimora definitivamente a Lisbona. Qui probabilmente morì nel 1833. Oltre che per l'attività teatrale lo si ricorda come autore di oratori, di varie cantate, di 6 quartetti. Pubblicò a Firenze, in data sconosciuta, l« operetta curiosa e istruttiva » L'affare non è per tutti ossia La forza delle combinazioni.

[2] Al genere delle farse appartengono vari lavori apparsi al San Benedetto di Venezia. Eccone i titoli: I capricci del Poppa (5 febbraio 1795); Amore e paura di Gaetano Rossi (8 dicembre 1798); L'uomo di 40 anni (1799); I due cognomi (1800); L'impossibile nel Possibile (1800); Lucrezia romana in Costantinopoli dell'Artusi (1800); Elvira di Vitry ss:a Il cappello parlante ancora dell'Artusj (febbraio 1802); Il primo giorno dell'anno (8 ;etternbre 1804); Crescono gli anni scema il giudizio (1804).

[3] E cioè: Le cognate in contesa, Teatro Obizzi di Padova, 1891; Gli innamorati, Tearo San Benedetto di Venezia, 4 febbraio 1793; La finta ammalata, Teatro San Cassiano li Venezia, 1794; La gabbia dei matti, Teatro San Benedetto, 3 marzo 1794; Il cucù copre tutto, Teatro degli Intrepidi di Firenze, 1796; Quanti casi in un sol giorno ossia gli, assassini del Palomba, San Benedetto, dicembre 1801 (si sa di una ripresa in forma 'dotta alla Scala nel 1823); Teresa vedova dell'Artusi, Teatro San Benedetto, 13 gennaio
1802 (anche quest'opera venne ripresa alla Scala, l'anno successivo); La baronessa immaginaria, Roma 1804; I vecchi delusi, Napoli, 1805; Le astuzie di Fichetto, Roma, 1806.

[4] Nel genere serio Trento compose i seguenti lavori: Orfeo negli Elisi, Teatro degli A cademici Riuniti di Verona, 1789; Demo foonte del Metastasio, Teatro San Benedetto Venezia, 1791; Bianca de' Rossi del Butturini, ancora al San Benedetto, 14 gennaio 179 Il ritorno di Serse, Teatro Eritenio di Vicenza, 1800; Le nozze dei Morlacchi, libretto d dramma omonimo del Federici, Teatro Nuovo di Padova, giugno 1802; Ines de Castr Teatro degli Avvalorati di Livorno, 9 novembre 1803; Ifigenia in Aulide del Pagliuc Teatro San Carlo di Napoli, 4 novembre 1804; Semira, regina di Cambaja del Tarducc Teatro Argentina di Roma, 9 febbraio 1805; Andromeda dello Schmidt, Teatro San Carl di Napoli, 30 maggio 1805; Odonte del Risposi, Teatro Alibert di Roma, carnevale l80 Il diluvio universale del Buonavoglia, Teatro dell'Opera italiana di Amsterdam, lugli 1807; La Climene, opera eroicomica del Caravita, King's Theatre di Londra, 25 april 1811. Inoltre, in collaborazione con altri, fece rappresentare a Monaco nel 1815 L'addi e il ritorno trionfale di Ettore.

[5] Appartengono alla produzione posteriore al 1815: le opere comiche Il principe deli nuova China (Teatro San Benedetto, 26 dicembre 1818) e La comunità di Castel Formico lone ossia Le gelosie villane, su libretto del Ferretti (Teatro degli Infuocati di Firenze, novembre 1725); ii dramma sacro in tre atti I sette Maccabei (Teatro Valle di Roma, pri mavera 1818) e le opere serie Clemenza d'Entraguez (Teatro La Fenice di Venezia, 1819) Giulio Sabino nel suo castello di Langres (Teatro Comunale di Bologna, 1° maggio 1824)

[6] Trento fu autore di varie canzoni veneziane, fra cui La modestia.

[7] A questo proposito si veda il capitolo « Il ballo ».