TESTO BASE
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[26] Ecco, scena per scena, il taglio del primo atto del libretto. I. Festino serale in casa Slender. Falstaff corteggia le signore Ford e Slender, balla ed è convinto che «l'una e l'altra è cotta già ». II. Una stanza nella locanda del Capricorno. Bardolfo si addormenta e sogna di essere bastonato e incarcerato per i debiti del padrone. III. Falstaff scrive lettere d'amore alle due donne. IV. Bardolfo consegna le lettere ma informa i mariti. V. Ford nutre dubbi sulla fedeltà della moglie. VI. Le donne leggono divertite le lettere uguali e decidono di beffare Falstaff. VII. Al sopraggiungere dei mariti inizia una lite di Ford con la moglie, mentre gli Slender cercano di portare pace. VIII. Ford decide di andare al Capricorno per parlare con Falstaff. IX. Slender mostra di non essere geloso. X. Giardino della locanda del Capricorno. Bardolfo annunzia a Falstaff «un ente femminino imbacuccato». XI. La signora Ford, travestita, riferisce in tedesco l'effetto delle lettere. Falstaff accetta l'invito a visitare le due donne. XII. Ford, anch'egli travestito e sotto il nome di Broch, offre da bere a Falstaff e questi gli confida dell'appuntamento con mistress Ford. XIII-XIV. In casa di Ford. Le due donne decidono la burla. Arriva Falstaff ma poco dopo una serva annunzia mistress Slender e quindi il ritorno inopportuno dei mariti. Falstaff è fatto entrare nella cesta e, mentre i due gelosi lo cercano dappertutto, portato via dai servitori. Analogamente il secondo atto ripercorre la traccia scespiriana fino alla scena notturna nel bosco.

[27] Bisopa notare che la scena della contraddanza rispecchia anche un'intenzione di colore inglese, essendo appunto una danza popolare inglese del secolo XVII, e inoltre anche una scelta storica che si rifà all'epoca di Shakespeare. Significativo anche il fatto che la contraddanza, passata sul finire del Seicento in Europa (in Francia, Germania e Italia), è una danza a schiere contrapposte e non in tondo.

[28] E questo uno degli episodi più notevoli dell'opera, anche per la consequenzialità delle forme recitative. Dal recitativo «secco» iniziale che serve a dirci la situazione del servo di Falstaff, succede, sull'indicazione «s'addormenta», un recitativo «accompagnato», dal colore cupo (gli strumenti sono viole e violoncelli con sordina e contrabbassi), nel quale al parlando del personaggio si alternano brevi disegni strumentali. Notiamo di sfuggita come in questo breve ma efficacissimo brano (in tutto ventidue battute in tempo tagliato, d'andamento sostenuto) riappaia il concetto del sonno che già aveva suggerito, all'epoca aurorale del melodramma, l'impiego del recitativo - «accompagnato».

[29] Ricordiamo che il tema di questo brano fu impiegato da Beethoven per le sue Zehn Variationen über das Thema (Duett) «La stessa, la stessissima» aus der Oper Falstaff von Antonio Salieri, op. 73 per pianoforte (1799).

[30] Lasciato spontaneamente il teatro nel 1803, Salieri scrisse ancora musica per qualche tempo, ma si può dire che col 1805-1807 la sua attività creativa praticamente si concluse. In quegli anni la morte dell'unico figlio e quindi della moglie lo scossero profondamente minacciandone l'equilibrio mentale. Ai suoi ultimi anni risalirebbero il metodo di canto destinato al Conservatorio di Vienna, databile 1818, rimasto inedito, e nel quale si deve pensare confluissero schizzi e abbozzi della sua lunga attività didattica.