SURREALISMO A PARIGI

SURREALISMUS IN PARIS - SURREALISM IN PARIS - SURRÉALISME À PARIS


LA REGIONE TICINO 7 NOVEMBRE 2011
Errata/Corrige: Swampangel --- Nell'ultima parte del paragrafo su Magritte manca
l'espressione verbale 'può assumere': L'interesse per la parte nascosta può assumere...





Max Ernst - L'antipape - Öl auf Leinwand, 160,8x127,1cm
Peggy Guggenheim Collection, Venedig (Solomon R. Guggenheim Foundation, New York)
Foto: David Heald
© The Solomon R. Guggenheim Foundation
© 2011, ProLitteris, Zürich

La vita portata al punto d’incandescenza

A passeggio nella 'Ville surréaliste'

(testo dell'articolo pubblicato su
La Regione Ticino il 7 novembre 2011)

La mostra ‘Surrealismo a Parigi’, allestita alla Fondazione Beyeler di Riehen e curata da Philippe Büttner, è la più esauriente mai proposta finora in Svizzera sul movimento artistico a cui aderirono, tra gli altri, Salvador Dalí, Joan Miró e René Magritte. Non è dedicata infatti soltanto alla pittura e alla scultura, ma anche all'arte oggettuale, al collage, alla fotografia, alla letteratura e al cinema.
«Perché un’opera sia veramente immortale, bisogna che esca completamente dai limiti dell’umano: dovranno mancarle il buon senso e la logica... In questo modo si avvicinerà al sogno e alla mentalità infantile.» Parole di Giorgio De Chirico scritte quando il movimento surrealista ancora non appariva all’orizzonte. Non è quindi un caso che il curatore della mostra abbia scelto proprio il ‘pittore metafisico’ come antesignano del surrealismo. Sei le tele esposte, tra cui La grande tour (1913), magistrale esempio di architettura ‘deificata’ immersa in maestoso e attonito silenzio, e
Les plaisirs du poète* (1912), in cui la figura solitaria di bianco vestita che cammina assorta sembra condividere un senso di afflizione con la piazza, dipinta in una rigida, inquietante fissità. De Chirico esprime in questi dipinti (come pure nel coevo La matinée angoissante), «quel senso di vastità, di solitudine, di immobilità, di stasi che producono talvolta alcuni spettacoli riflessi allo stato di ricordo nella nostra anima quasi addormentata» (Ardengo Soffici).
Nell’ambito dei movimenti artistici che si sono diffusi tra le due guerre mondiali, il surrealismo, più di altri coevi o di poco precedenti, ha esteso (e continua a estendere) la sua influenza in molteplici ambiti artistici e si è sviluppato a partire da canoni di poetica codificati. Una poetica formulata in modo esplicito da
André Breton nei manifesti surrealisti del 1924 e del 1930 (di cui sono esposte alcune pagine manoscritte).
Il surrealismo si ricollega al movimento dadaista per il convulso desiderio di abbattere e di negare tutte le forme di costrizione e di condizionamento che caratterizzavano l'arte precedente. Ma, a differenza del dadaismo, antisistematico per eccellenza, il surrealismo tentò di attuare questa liberazione dell'uomo attraverso la costituzione di una nuova realtà poetica che per Breton potesse risolvere le contraddizioni di sogno e realtà: quella ‘realtà assoluta’ o surréalité (termine coniato da Guillaume Apollinaire) alienata dall'esperienza comune dei sensi e ispirata dalle scoperte freudiane nell'ambito dell’inconscio, del delirio, del sogno, dell'ipnosi, ma anche da incursioni nelle scienze occulte.
La mostra comprende quasi trecento opere di una quarantina d'autori: quadri, oggetti e sculture, lavori su carta, manoscritti, edizioni originali, monili, oggetti ornamentali e film. Opere presentate in parte per autore, in parte secondo i temi principali che caratterizzano il movimento surrealista.
Ogni sala porta il nome di una via di Parigi (tranne quella dedicata a
Peggy Guggenheim che evoca New York), reale o inventata. Nomi che avevano un qualche rapporto con la poetica surrealista. Vie che nella leggendaria mostra parigina del 1938 concepita da Éluard, Duchamp e Breton formavano la ‘Ville surréaliste’.
Tra ‘
30 West 57Th Street’ e ‘Rue de la Glacière’ sono esposte due collezioni private di altissima valenza culturale. Per la prima volta è ricostruita e presentata al pubblico la raccolta di Simone Collinet (la prima moglie di André Breton) da cui provengono Le mauvais génie d’un roi di De Chirico e la monumentale Judith di Francis Picabia. In quest’ultimo dipinto i corpi di Giuditta e Oloferne, rappresentati in trasparenza, sono ancora uniti e intrecciati, ma al contempo la vedova israelita sembra già afferrare la testa del generale assiro.
La collezione di Peggy Guggenheim documenta
l'esilio americano dell’arte surrealista durante la seconda guerra mondiale. Tra le opere esposte uno dei capolavori di Max Ernst, L’antipape, rarissimamente ceduto in prestito. Un lavoro preparatorio di piccole dimensioni fu donato da Max a Peggy (che diverrà sua moglie nel 1942, nonostante la relazione con Leonora Carrington) appena arrivati a New York nel 1941 dopo la loro fuga dall’Europa (Ernst fu rinchiuso quattro volte in campi di prigionia ed era ricercato dalla Gestapo). Il dipinto definitivo è tra i più sconcertanti e potenti del pittore tedesco, interpretabile alla luce dei coevi sconvolgimenti biografici, come la rottura della relazione con Leonora Carrington e l’esilio, simboleggiati dalla lancia che taglia in due il dipinto.
Complessivamente una trentina le opere di Ernst esposte a Riehen, tra cui capolavori come La femme chancelante, La grande forêt, The King Playing with the Queen (risalente all’esilio americano), Swampangel*. Infine l’imponente, grottesca scultura Capricorne, apice della sua attività plastica, collocata nel Foyer della Fondazione (extra muros della mostra quindi), sembra promettere al visitatore un percorso di avventure oniriche tra le vie della ‘Ville surréaliste’.
Joan Miró con il suo visionario e fluttuante cromatismo ha dischiuso orizzonti del tutto nuovi all’arte contemporanea. In Peinture (Cheval de cirque), realizzato nel 1927 e proveniente dal MoMA di New York, rilevante non è il soggetto ma il movimento palpitante del frustino che collega un viso astratto al cavallo da circo in stile infantile. La novità stilistica impressionò Giacometti che lo definì il dipinto «più aereo, sciolto e leggero» che avesse mai visto. In una Peinture coeva, intitolata Les frères Fratellini, ancora più alto è il grado di astrazione e di libertà sovrana a cui Miró perviene, in questo caso nella rappresentazione del viso. Tra le quattordici opere esposte, spicca un’altra celeberrima e sontuosa Peinture («escargot, femme, fleur, étoile»), proveniente dal Museo Nazionale ‘Reina Sofia’ di Madrid. Qui il pittore spagnolo abbandona lo stile infantile e umoristico delle precedenti tele per colori più scuri e uno stile più austero, come se presagisse l’imminente guerra civile. Riappare la figura umana, ma deformata.
Di René Magritte sono esposte undici opere. «La mente ama l'ignoto, le immagini il cui significato è sconosciuto, poiché il significato della mente stessa è sconosciuto. Io mi sforzo di non dipingere se non immagini che evochino il mistero del mondo.» Come nel celeberrimo dipinto a olio La Grande Guerre, che raffigura un anonimo signore con la bombetta, il cui viso è celato da una mela verde magicamente sospesa. Per Magritte la mela è la ‘faccia apparente’. L’interesse per la parte nascosta può assumere «le forme di un sentimento decisamente intenso, una sorta di conflitto tra il visibile nascosto e il visibile apparente».
In ‘Rue d’une Perle’ ecco gli spazi sconfinati e immaginifici di
Yves Tanguy, popolati di oggetti misteriosi, veri e propri teatri dell’immaginazione: essi costituiscono uno dei compimenti più poetici del surrealismo. Una ventina le opere esposte, tra cui L’Orage, Le Firmament, Toilette de l’air e Les derniers jours.
Percorrendo ‘Rue Faible’ ci si imbatte in capolavori dell’arte oggettuale come Ma gouvernante - my nurse - mein Kindermädchen di Meret Oppenheim, La poupée, l’opera più conosciuta di Hans Bellmer e
Carnival di Kurt Seligmann. La sala ospita anche disegni e dipinti di Victor Brauner.
In ‘Rue Nicolas-Flamel’ e in ‘Rue de la Transfusion de Sang’ sono collocate opere di Hans Arp (tra cui Configuration) e di Pablo Picasso, che per un certo periodo fu molto vicino al surrealismo, come dimostra il dipinto
L’atelier du peintre (La fenêtre ouverte) risalente al 1929.
Cinque le sculture di
Alberto Giacometti, tra cui Femme égorgée. E poi Marcel Duchamp, André Masson, Paul Delvaux, Paul Klee (esposto un acquerello), gioielli di Dalì, Ernst, Giacometti, Tanguy, Louise Bourgeois… A quest’ultima, in occasione del centenario della sua nascita, è dedicata una splendida mostra parallela intitolata À l’infini.
In ‘Rue aux Lèvres’ è esposta una ricca selezione di fotografie surrealiste scattate da Man Ray (come l’allucinata
Marquise Casati o il sensuale Portrait de Dora Maar), Raoul Ubac (tre fotografie sul tema di Pentesilea), Eli Lotar e Dora Maar.
In ‘Rue Albert-Tison’ sono proiettati i principali lavori della cinematografia surrealista (con opere di
Luis Buñuel, René Clair e Man Ray).
La mostra si conclude con una serie di quadri (quindici) di
Salvador Dalì, tra i quali L’énigme du désir, Cygnes réfléchis en éléphants e Métamorphose de Narcisse. In quest’ultimo, dipinto nel 1937, la trasformazione di Narciso a lato dello stagno è rappresentata da una mano enorme che ne imita la figura (una sorta di riflessione parallela) ma dai colori spenti, cinerei, cadaverici. Colori che sembrano evocare la morte. Dalì riteneva infatti che ci fosse una stretta connessione tra la morte e la sua interpretazione di narcisismo in chiave autoerotica. La mano stringe un uovo incrinato che corrisponde specularmente alla testa del giovane (ritratto in posizione fetale). Dall’uovo spunta un narciso: il fiore, immerso in un paesaggio desolato e sinistro, perde qualsiasi connotazione di rinascita e rigenerazione.
Un percorso di stupefazione visionaria, da ‘Porte des Lilas’ al ‘Passage des Panoramas’, da De Chirico a Dalì, in cui «la vita e la morte, il reale e l'immaginario, il passato e il futuro, il comunicabile e l'incomunicabile, l'alto e il basso, cessano di essere percepiti come contraddizioni» (Breton) e in cui la vita raggiunge il suo punto d’incandescenza.

N.B. La maggior parte delle foto pubblicate (link rossi) sono tratte dai 'Pressebilder' della Fondazione e dal catalogo della mostra. Esse sono protette dal © del Museo a cui appartengono e dal © di ProLitteris, Zürich, 2011.


* Particolare del dipinto.


Salvador Dalí - Rêve causé par le vol d'une abeille autour d'une pomme-grenade, une seconde avant l'éveil, 1944
Öl auf Holz, 51x41cm - Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
Foto: © Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid - © 2011, Fundació Gala-Salvador Dalí / ProLitteris, Zürich

Faites vous apporter de quoi écrire, après vous être établi en un lieu aussi favorable que possible à la concentration de votre esprit sur lui-même. Placez-vous dans l’état le plus passif, ou réceptif, que vous pourrez. Faites abstraction de votre génie, de vos talents et de ceux de tous les autres. Dites-vous bien que la littérature est un des plus tristes chemins qui mènent à tout. Écrivez vite sans sujet préconçu, assez vite pour ne pas retenir et ne pas être tenté de vous relire...

PREMIER MANIFESTE DU SURRÉALISME

PREFACE À LA REIMPRESSION DU MANIFESTE (1929)

C'est vivre et cesser de vivre qui sont des solutions imaginaires. L'existence est ailleurs.

SALVADOR DALÌ
LA MIA VITA SEGRETA
(testo integrale)

SURREALISM

SURREALISM 2

MA DOV'È FINITO PAUL DELVAUX

Documents of Dada and Surrealism
Dada and Surrealist Journals
in the Mary Reynolds Collectio
n

GALLERY MAGRITTE

L'ART SURREALISTE
(Centre Pompidou)

ANDRÉ BRETON
(Institut Français)

Surréalisme, n.m. Automatisme psychique pur par lequel on se propose d’exprimer, soit verbalement, soit par écrit, soit de toute autre manière, le fonctionnement réel de la pensée. Dictée de la pensée, en l’absence de tout contrôle exercé par la raison, en dehors de toute préoccupation esthétique ou morale.

L'ISPIRAZIONE NEL SURREALISMO

LE SURRÉALISME


IL SURREALISMO

SURREALISMO
(Enciclopedia Treccani)

Le surréalisme, tel que je l’envisage, déclare assez notre non-conformisme absolu pour qu’il ne puisse être question de le traduire, au procès du monde réel, comme témoin à décharge. Il ne saurait, au contraire, justifier de l’état complet de distraction auquel nous espérons bien parvenir ici-bas

SURREALISMO
(TuttoMagritte)

L'AFORISMA AL SERVIZIO DELLA RIVOLUZIONE

SURREALISMO
(Enciclopedia del Novecento Treccani)

Je demande, pour ma part, à être conduit au cimetière dans une voiture de déménagement.

LE SURRÉALISME
(Espace Français)

LE SURRÉALISME
(www.aparences.net)

LE SURRÉALISME
(Encyclopedie Larousse)


Max Ernst - La femme chancelante (La fenme penchée) - Olio su tela, 130,7x97,5 cm
© Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf

On raconte que chaque jour au moment de s’endormir, Saint-Pol-Roux faisait naguère placer, sur la porte de son manoir de Camaret, un écriteau sur lequel on pouvait lire: le poète travaille.

LA RÉVOLUTION SURRÉALISTE

L'AVENTURE SURRÉALISTE

I MISTERI DI DELVAUX

DE L’ÉROS DES FEMMES SURRÉALISTES
ET DE CLAUDE CAHUN EN PARTICULIER

LE SURRÉALISME RÉVOLUTIONNAIRE
(Université de Nantes)

Ce qu'il y a d'admirable dans le fantastique, c'est qu'il n'y a plus de fantastique : il n'y a que le réel.

LE SURRÉALISME
(Mise au point scientifique)

L'EXPANSION DU SURRÉALISME

CHRONOLOGIE DE DADA ET DU SURRÉALISME
(À partir de 1916 à 1969)

Ce n'est pas la crainte de la folie qui nous forcera à laisser en berne le drapeau de l'imagination.

TECNICA DEL FROTTAGE

HISTORY OF A NATURAL HISTORY:
MAX ERNST'S HISTOIRE NATURELLE
FROTTAGE, AND SURREALIST AUTOMATISM

MAX ERNST ET LE CIEL


La voix des airs, 1931 - Öl auf Leinwand, 72,7x54,2cm
Peggy Guggenheim Collection, Venedig - (Solomon R. Guggenheim Foundation, New York)
Foto: David Heald © The Solomon R. Guggenheim Foundation - © 2011, ProLitteris, Zürich

C’est encore au dialogue que les formes du langage surréaliste s’adaptent le mieux. Là, deux pensées s’affrontent; pendant que l’une se livre, l’autre s’occupe d’elle, mais comment s’en occupe-t-elle? Supposer qu’elle se l’incorpore serait admettre qu’un temps il lui est possible de vivre toute entière de cette autre pensée, ce qui est fort improbable. Et de fait l’attention qu’elle lui donne est tout extérieure; elle n’a que le loisir d’approuver ou de réprouver, généralement de réprouver, avec tous les égards dont l’homme est capable. Ce mode de langage ne permet d’ailleurs pas d’aborder le fond d’un sujet. Mon attention, en proie à une sollicitation qu’elle ne peut décemment repousser, traite la pensée adverse en ennemie; dans la conversation courante, elle la “reprend” presque toujours sur les mots, les figures dont elle se sert; elle me met en mesure d’en tirer parti dans la réplique en les dénaturant.

LES CHAMBRES DE L'ESPRIT


GLI SPAZI METAFISICI DI GIORGIO E CHIRICO

GIORGIO DE CHIRICO E LA 'METAFISICA CONTINUA'
(Maurizio Calvesi)

Le merveilleux est toujours beau, il n'y a même que le merveilleux qui soit beau.


Fatum and Fortuna: André Masson
Surrealism and the Divinatory Arts


ANDRÉ MASSON - DOROTHEA TANNING

ANDRÉ MASSON: UNA PITTURA DELL'ESSENZIALE

ANDRÉ MASSON

PAUL DELVAUX

DELVAUX E DALÌ PITTORI ONIRICI

FRANCIS PICABIA: DADA MANIFESTO

The Machinist Style of Francis Picabia

FRANCIS PICABIA: RÂTELIER D'ARTISTES

Francis Picabia - Poèmes et dessins
de la fille née sans mère, 1918


EXPOSITION DE TABLEAUX PAR FRANCIS PICABIA

IL CONCETTO DI ARTE 'DEGENERATA'
DURANTE LA GERMANIA NAZIONALSOCIALISTA