DIZIONARIO DEI TERMINI RELIGIOSI
A divinis.
Vedi *Sospensione.
A latere.
In latino, dal fianco (del Pontefice). Si usa
questa espressione per designare un delegato o inviato personale del papa.
a.C. - Avanti Cristo.
Vedi *Era Cristiana.
A.M.D.G.
Sigla latina di " Ad maiorem Dei gloriam
" = " A maggior gloria di Dio ". Motto della Compagnia di Ges.
AAS. Acta Apostolicae Sedis:
pubblicazione periodica nella quale compaiono
tutti i documenti ufficiali del papa e dei massimi organismi della Santa Sede.
Si pubblica dal 1909. In precedenza, questa pubblicazione ufficiale, iniziata
nel 1865, veniva chiamata Acta Sanctae Sedis: ASS.
Ab urbe cndita (a.U.c.)
In latino = " dalla fondazione della
citt " (di Roma). Roma fu fondata nel 753 a.C.
Abacuc.
Uno dei dodici profeti detti " minori
". Non si sa nulla della sua vita (il rif. in Dt 14,33-39 non compare
nelle edizioni critiche, in quanto si tratta di un'aggiunta posteriore). E
probabile che abbia profetizzato alla fine del sec. VII a.C. A *Qumran stato
trovato un rotolo con un commento al libro di Abacuc.
Abate.
Superiore di un monastero di un ordine
monastico.
Abba.
Termine di radice aramaica che significa
" padre ". Nel Nuovo Testamento, Ges e i cristiani lo usano per
rivolgersi a Dio (cf Mc 14,36; Rm 8,15; Gal 4,6).
Abbazia.
Monastero retto da un abate, coadiuvato da un
capitolo, con poteri autonomi e indipendenti dall'Ordinario locale.
Abelardo, Pietro
(1079-1142). *Filosofo e *teologo,
*scolastico, nato vicino a Nantes, Francia. Professore a Parigi, la sua grande
cultura, la sua capacit dialettica e didattica, attrassero numeri discepoli.
Compayr lo chiama " il primo professore di scuola superiore " e
afferma che ebbe come suoi alunni 20 cardinali, 50 vescovi e un papa. La sua
passione per Eloisa, le sue idee innovatrici e alcune delle sue dottrine
condannate dalla Chiesa, gli provocarono non pochi problemi. Costretto a
lasciare Parigi, si stabil presso Troyes (cf L. Luzuriaga, Dicc. de Pedagoga
Losada).
Abele.
Secondo figlio di Adamo ed Eva (Gn 4,2). Faceva
il pastore. Serviva Dio con rettitudine ed era da lui benedetto. Suo fratello
maggiore, Caino, lo uccise per invidia. Queste narrazioni dei primi capitoli
della Genesi non sono storiche nel senso letterale del termine, ma bens una
riflessione teologica sotto forma di storia, scritta sotto l'*ispirazione
divina.
Abib.
Antico nome del primo mese dell'anno ebraico.
Verr poi chiamato *Nisan. Segnava l'inizio della primavera (marzo-aprile).
Abilene.
Regione dell'Antilibano, a nord-est di
Damasco. Secondo Lc 3,1 quando Giovanni Battista cominci il suo ministero,
Abilene era governata da Lisnia.
Abiura.
La rinuncia ad un'*eresia, ad uno *scisma o
ad un'*apostasia, secondo il rito contemplato nel Pontificale Romanum. E
seguita da una professione di fede.
Aborto.
Interruzione della gravidanza per cause
naturali oppure provocata da medicinali o altri mezzi, nel quale caso un atto
criminale, perch si fa morire un essere umano. Bench vi siano paesi che lo
tollerano (dove si suol parlare di " depenalizzazione ") o che
addirittura lo promuovono, il Diritto Canonico lo condanna con la scomunica
" latae sententiae ", vale a dire che la scomunica entra in vigore
senza bisogno che sia esplicitamente dichiarata (cf CIC 1398).
Abramo.
Il primo dei grandi patriarchi di Israele,
scelto da Dio come padre del popolo della promessa: nella sua discendenza
saranno benedette tutte le nazioni. Abramo l'unico personaggio dell'Antico
Testamento a venir chiamato " amico di Dio " (Is 41,8; Gc 2,23).
Insieme a Mos, una figura centrale dell'Antico Testamento.
Abside.
Dal greco hapsis = nodo o chiave di volta.
Parte del tempio che occupa l'estremit opposta a quella della facciata. E, in
genere, semicircolare e un po' pi elevata. Normalmente, si trovano nell'abside
l'*altare e gli altri elementi propri del *presbiterio: sede del presidente
(nella cattedrale, la *cattedra del vescovo), *ambone o amboni, coro (nei
templi importanti).
Abula.
Dal greco, " senza volont ".
Mancanza o grave inerzia della volont.
Abulico.
Soggetto senza volont o energia. Indolente,
irresoluto.
Acaia.
Regione meridionale della *Grecia. Ai tempi
di Ges e della Chiesa primitiva era una provincia romana. La sua capitale era
*Corinto, sebbene *Atene avesse il predominio culturale. Nel NT si parla
soprattutto dell'attivit di *Paolo in questa regione: At 18,12.27; 19,21; Rm
15,26; 1 Cor 16,15; 2 Cor 1,1; 9,2; 11,10; 1 Ts 1,7-8.
Acclamazione.
Espressione breve, normalmente di giubilo,
proferita dall'assemblea in determinati momenti della celebrazione. Sono acclamazioni,
per esempio: amen, alleluia, rendiamo grazie a Dio, ti lodiamo, o Signore.
Accolito.
Ministro non ordinato (vedi *Ministero).
Aiuta il *presbitero e il *diacono all'altare. Gli anche affidata la
distribuzione della comunione quando necessario, sia durante la messa che al
di fuori di essa, specialmente ai malati.
Acculturazione.
Fenomeno per il quale un individuo o gruppo
acquisisce le caratteristiche culturali di un altro individuo o gruppo mediante
il contatto diretto e l'interazione. Avviene solitamente per imposizione di un
popolo che ne domina un altro, sebbene, quando quello dominato possiede una
cultura superiore, questa si impone al dominatore; quello che accadde, per
esempio, nel caso di Roma, che domin il mondo greco ma ne adott la cultura, o
nel caso dei barbari che conquistarono l'impero romano. Vedi anche
*Inculturazione.
Acosta, Jos de (1540-1600).
*Gesuita spagnolo, and in Per nel 1571.
Storico e teologo, giudica con equilibrio e con un certo ottimismo la
situazione venutasi a creare nelle Indie. Apprezza la vita semplice e la
mancanza di avidit negli indios, nonch il saggio governo degli inca. In certe
credenze e riti degli indigeni, coglie una preparazione naturale
all'evangelizzazione.
Acqua.
Elemento che, a parte la sua ricchezza
naturale, stato altamente valorizzato nel suo senso simbolico. La sua
adattabilit, mobilit, chiarezza e, soprattutto, la sua efficacia nel pulire e
la sua forza fertilizzante, hanno provocato fin dai primi tempi l'ammirazione.
I miti pagani videro in essa una forza di immortalit.
Nella Bibbia la si nomina ripetutamente fin
dai racconti della creazione (Gn 1,6.7.9.10.20.21.22.26; 2,5.6.10.11.13.14).
Svolge un ruolo importante nella storia dei patriarchi di Israele, nomadi in
terre desertiche, nelle quali le sorgenti e i pozzi sono vitali. La fuga
dall'Egitto e la costituzione di *Israele come popolo segnata dal passaggio
attraverso le acque del *Mar Rosso. Nel deserto, l'acqua scaturita dalla roccia
calma la loro sete. Entrano nella *Terra Promessa attraversando all'asciutto le
acque del Giordano. I profeti parlano dell'acqua e del suo effetto purificatore
e fecondante.
Ma Ges che porta alla sua massima potenza
evocatrice la forza dell'acqua: egli stesso si fa battezzare nelle acque del
Giordano; calma le acque turbolente del lago; cammina sull'acqua; guarisce il
cieco nato ordinandogli di lavarsi nella piscina di Siloe; egli dar un'acqua
tale che " chi ne beve non avr mai pi sete " (Gv 4,14); manda i
suoi apostoli perch battezzino tutti quelli che crederanno in lui, di modo che
nella Chiesa nasciamo tutti dall'acqua (e dallo Spirito).
Nella Chiesa l'elemento di cui si fa un uso
pi abbondante; il suo significato si esprime particolarmente nei riti della
*Veglia pasquale. Nella liturgia domenicale vi era la tradizione - ed
raccomandato di riprenderla - dell'aspersione con l'acqua all'inizio della
celebrazione eucaristica; nel farlo si evocano delle parole dell'*Apocalisse,
altro libro in cui questo elemento occupa un luogo privilegiato come base di
immagini e di simboli. Un altro impiego liturgico dell'acqua quello della
benedizione di luoghi o altri elementi.
Si ricordi anche il potere distruttivo delle
acque turbolente come quelle del diluvio, segno di giustizia per chi si allontana
dalla retta via.
Acropoli.
Dal greco acros = alto, e polis = citt.
Luogo elevato della citt.
Ad calendas graecas.
" Alle calende greche ". Poich il
calendario greco non aveva calende, questa espressione latina significava mai.
Ad extra - Ad intra.
Espressioni latine che significano "
verso dentro " e " verso fuori ". Si usano per indicare le
azioni delle persone della santissima *Trinit, ora nelle relazioni interne fra
le tre persone, ora in quelle rivolte verso fuori, verso tutto il resto. Le
azioni ad intra sono proprie di ognuna delle persone (alla paternit, alla
filiazione e alla mutua comunione nell'amore); le azioni ad extra sono comuni a
tutte e tre (tutto ci che relativo alla creazione e all'azione permanente
sul creato).
Ad honorem.
" Ad onore di ". Espressione latina
per indicare un riconoscimento o un titolo onorifico conferito per particolari
meriti culturali o morali.
Ad lbitum.
A piacere, a scelta.
Ad limina.
Abbreviazione di " Ad limina Apostolorum
", espressione latina che significa " alle soglie (delle tombe) degli
apostoli ". I vescovi titolari di tutte le *diocesi del mondo devono fare
la " visita ad limina " ogni cinque anni " per venerare le tombe
dei beati Apostoli Pietro e Paolo " e presentarsi al Romano Pontefice (cf
CIC 400), al quale portano anche una relazione sullo stato della propria
diocesi. Se non possono farlo personalmente, lo fanno per mezzo di un delegato.
Vanno nello stesso anno i vescovi o delegati di una stessa regione del mondo,
secondo l'ordine gi stabilito.
Ad perpetuam rei memoriam.
" A perpetuo ricordo del fatto ".
Formula latina frequente nei documenti papali.
Adamo.
In origine significa " uomo " in
modo generico, " umanit ", ma poi diventa nome proprio del primo
essere umano. San Paolo indica il parallelismo tra Adamo e Cristo. Il primo
Adamo padre dell'uomo peccatore; il Nuovo Adamo - Cristo - l'origine
dell'umanit redenta (cf Rm 5,12-21).
Addai e Mari.
Secondo la tradizione, o piuttosto secondo la
leggenda, furono gli evangelizzatori della regione di Edessa, nella Siria
orientale. Nella storia della *liturgia famosa una *preghiera eucaristica
nota come Anafora degli Apostoli Addai e Mari, la pi antica del rito
siro-orientale, ancora usata dai nestoriani, la quale ci giunta senza la
parte definita racconto dell'istituzione e consacrazione (vedi *Messa,
preghiera eucaristica). Gli specialisti non sono d'accordo nello stabilire se
questa parte non sia mai esistita nel modo esplicito in cui presente nelle
altre liturgie o se non ci sia pervenuta.
Ade.
Inferi. In un primo tempo, equivalente allo
*sheol degli ebrei, nel quale non c' distinzione tra morti buoni e cattivi. La
*Settanta traduce Sheol con Ade e questa parola viene ad essere l'equivalente
di morte. Cos, in Mt 16,18 le porte dell'Ade significano il potere della
morte. Nella parabola del ricco cattivo e del povero Lazzaro (Lc 16,19-31) si
fa distinzione tra il luogo dei giusti (il seno di Abramo) e quello dei malvagi
(l'Ade) nell'aldil.
Adolescenza.
Tappa della vita compresa tra l'infanzia e
l'et adulta. La si suole dividere in tre periodi: a) preadolescenza, o
adolescenza iniziale (da 12 a 14 anni); b) adolescenza intermedia (da 14 a 16
anni); c) adolescenza terminale (da 1617 a 1820 anni approssimativamente).
Adonai.
Termine ebraico = " Signore mio ",
che sostituisce nella lettura il nome ineffabile di *Jhwh, che non si pronuncia
mai per rispetto.
Adorazione.
Atto cultuale di riverenza per mezzo del
quale si riconosce Dio come essere supremo. I santi si venerano, non si
adorano. Nel dire che adoriamo la croce di Cristo, non intendiamo un'adorazione
in senso assoluto, ma in senso relativo; quell'adorazione, cio, non si rivolge
alla croce, ma a Cristo, Dio-uomo crocifisso.
Adulterio.
Infedelt ad una persona sposata, o peccato
sessuale con una persona sposata. Nella Scrittura, il rapporto fra Dio e il suo
Popolo spesso presentato nella forma di un'alleanza matrimoniale e
l'infedelt del popolo a questa *alleanza chiamata adulterio o
*prostituzione.
Adveniat.
Vedi *Caritas.
Affinit.
Rapporto familiare non dovuto a
consanguineit ma alla parentela prodotta dal matrimonio di un consanguineo. Ad
esempio: suoceri con genero o nuora, cognati.
Agape.
In greco, " carit ", non come
*eros o *fila, ma come amore che proviene da Dio. Riunione fraterna della
comunit delle origini impostata sul mangiare insieme fraternamente,
generalmente in rapporto con l'Eucaristia. Si dice oggi di un banchetto nel
quale predomina il senso di convivenza e di carit.
Agar.
Serva egiziana di *Sara. Abramo la prese come
seconda moglie, secondo i costumi di quel tempo ed ella concep *Ismaele. I
discendenti di Abramo e Agar sono detti ismaeliti, o agareni.
Agde.
Citt della Francia meridionale dove nel 506
si celebr un concilio non ecumenico presieduto da san Cesareo di Arles (,
542).
Agente di pastorale.
Membro della Chiesa che svolge specifiche
funzioni volte ad incrementare il Regno di Dio: presbitero o altri ministri,
religiosi, religiose, laici ai quali vengono assegnati compiti apostolici.
Aggeo.
In ebraico, " nato in giorno festivo
". Uno dei dodici profeti minori. Scrisse il libro che porta il suo nome.
Intorno al 520 a.C. incit, con il profeta *Zaccaria, coloro che lavoravano
alla ricostruzione del tempio dopo la cattivit di Babilonia.
Agiografia.
La vita e le opere dei santi, dal punto di
vista letterario e scientifico. Un approccio critico e filologico fu introdotto
da Jan van *Bolland nel sec. XVII.
Agiografo.
In greco, " scrittore sacro ". Si
applica agli autori dei libri della *Bibbia. Viene chiamato cos anche chi
scrive la biografia di un santo.
Agnello di Dio.
Quando *Giovanni Battista, presso il
*Giordano dove stava battezzando, vide avvicinarsi Ges, disse: " Ecco
l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo " (Gv 1,29 e 36). E uno
dei simboli principali della *cristologia giovannea. In esso, all'immagine
dell'*agnello pasquale (Es 12,1) si unisce quella del *Servo di Jhwh del
Deutero-*Isaia (Is 53,4.7) che si offre come agnello sacrificato per i nostri
peccati, agnello di espiazione (Lv 14). In aramaico, la stessa parola designa
l'agnello e il servo. L'*Apocalisse utilizza questo titolo una trentina di
volte: Cristo l'agnello immolato ma trionfante, redentore che ha vinto la
morte (cf Ap 5,6.12; 13,8).
Agnello pasquale.
L'agnello che gli israeliti sacrificavano nel
tempio il primo giorno della *pasqua come memoriale del sacrificio offerto
prima della liberazione dall'Egitto, quando Dio, vedendo le case degli
israeliti i cui stipiti e l'architrave erano segnati dal sangue dell'agnello,
era " passato oltre ", risparmiando i loro primogeniti. L'agnello, al
tempo del NT, era sgozzato nel tempio. I sacerdoti ne versavano il sangue
presso l'altare e la carne era mangiata nella cena pasquale. L'agnello
prefigurazione di Cristo, che Paolo chiama " nostra pasqua " (1 Cor
5,7).
Agnosticismo.
Atteggiamento di chi dichiara che non si pu
affermare n negare l'esistenza di ci che trascendente (Dio, il
soprannaturale, l'aldil).
Agostiniani.
Religiosi (vedi *Vita religiosa) che seguono
la regola che sant'*Agostino scrisse per le monache. Gli ordini e le
congregazioni maschili e femminili che seguono questa regola sono numerosi:
eremitani di sant'Agostino, Agostiniani Scalzi, Canonici Regolari di
sant'Agostino, Agostiniani Recolletti, Agostiniani Assunzionisti, ecc.
Le costituzioni di ognuna di esse adattano al
proprio fine la norma e lo spirito a cui fanno riferimento.
Agostinismo.
La dottrina filosofico-teologica di
sant'*Agostino e il suo spirito. Si caratterizza per la sua dimensione pi
esistenzialista, attenta alla vita concreta. Guarda l'uomo nella sua totalit,
non limitandosi, cio, alla sua essenza in una concezione pi astratta. Questa
dottrina ha ritrovato importanza nel nostro tempo.
Agostino Aurelio, santo (354-430).
*Dottore della Chiesa. Il pi importante dei
*Padri della Chiesa latina o occidentale. Nacque a Tagaste (oggi Algeria),
figlio del pagano Patrizio e di santa Monica. Dopo una giovinezza dedita ai
piaceri mondani e un periodo di appassionata ricerca della verit, per
l'influsso della madre e l'incontro a Milano con sant'*Ambrogio, si convert al
cattolicesimo nel 386. Fu ordinato *presbitero e poi eletto vescovo di Ippona.
Grande pensatore e pastore della Chiesa, scrisse innumerevoli opere (pi di
600), tra le quali risaltano le Confessioni, il trattato sulla Trinit,
l'Esposizione sui salmi, la Citt di Dio, il Commento al Vangelo di san
Giovanni, ecc. Il suo pensiero filosofico-teologico di tipo *esistenzialista.
Domina in lui il primato dell'amore. E l'autore pi citato dai documenti del
concilio *Vaticano II, nei quali precede anche san Tommaso.
Agrapha.
In greco, " le cose non scritte ".
Detti di Ges che non furono inclusi nei libri del Nuovo Testamento. Si trovano
in libri che non appartengono al Canone, per esempio negli scritti di alcuni
Padri della Chiesa.
Alba.
In latino, " bianca ". Lunga tunica
bianca di lino, simbolo di purezza, che i chierici minori indossavano il sabato
santo. Veniva portata anche dai battezzati per tutta la settimana dopo Pasqua,
detta perci settimana in albis. Ora detta *camice.
Alberione, Giacomo (1884-1971).
Sacerdote italiano fondatore delle diverse
congregazioni paoline, il cui apostolato rivolto in particolare all'uso dei
mezzi di comunicazione sociale per la diffusione del Regno di Dio.
Albigesi.
Setta ereticale che aveva il proprio centro
nella citt di Albi in Provenza. In nome della fedelt al Vangelo combattevano
in modo sbagliato la corruzione della Chiesa e miravano alla rivoluzione
sociale. San Domenico di Guzman esercit buona parte del suo apostolato
lottando contro questi eretici. In questo suo sforzo concep la fondazione
dell'Ordine dei Predicatori o *domenicani.
Alcuino di York (735-804).
Monaco di origine anglosassone, fu maestro e
consigliere di Carlomagno, al quale ispir la riforma scolastica dell'impero e
la creazione di una scuola e un'accademia palatine. Abate a Tours, fece
dell'abbazia di Saint-Martin un focolaio culturale di straordinaria importanza:
qui furono ricopiati con cura molti testi di autori pagani e cristiani dell'antichit.
Aldil.
Locuzione che si usa per esprimere le realt
a cui si giunge dopo la morte. Di fatto, le realt cristiane definitive
cominciano gi in questa vita, sebbene il modo di viverle varia in un modo che
non possiamo nemmeno immaginare (cf 2 Cor 5,1-10; 12,1-4).
Alessandria.
Citt portuale dell'*Egitto sul Mediterraneo,
fondata da *Alessandro Magno nel 331 a.C. Grande centro commerciale e culturale
dell'antichit, la sua famosa biblioteca fu diverse volte incendiata e
distrutta nel corso di vari assedi alla citt. Vi aveva sede una famosa scuola
esegetica, prima ebraica e poi cristiana, caratterizzata dalla sua
interpretazione allegorica, il cui rappresentante pi illustre fu *Origene. Nei
sec. III-IV fu anche il centro di una importante scuola catechetica (san
Panteno, san Clemente Alessandrino, Origene). Patria di sant'Atanasio, campione
della lotta contro l'arianesimo.
Alessandrino.
Vedi *Codice.
Alessandro Magno.
Re della Macedonia (regione a nord
dell'attuale Grecia), figlio di Filippo, nei brevi anni del suo regno (336-323
a.C.) conquist l'Asia minore e le terre degli antichi imperi dell'Asia
sud-occidentale, giungendo fino all'India. Conquist Gerusalemme e tutta la
Palestina. Cre l'ellenismo, cultura che dominer i tempi dell'Antico Testamento
e i primi secoli del Nuovo.
Alfa e Omega.
Prima e ultima lettera dell'alfabeto greco.
Si usano nella Scrittura per designare Cristo come il primo e l'ultimo, il
principio e la fine di tutto. Nell'Antico Testamento sono attributo di Jhwh (cf
Is 41,4; 44,6; 48,12; Ap 1,8; 21,6; 22,13). Nella liturgia della veglia
pasquale (Sabato santo) si usa quest'immagine nella benedizione del cero
pasquale.
Alfonso Maria de Liguori, santo
(1696-1787).
Vescovo, *dottore della Chiesa. Dopo essersi
distinto nel foro napoletano come avvocato, abbandon la professione per
seguire la vocazione sacerdotale. Nel 1762, fu nominato *vescovo. Fond la
congregazione del Santissimo Redentore o Redentoristi (1732), con il fine
principale di dedicarsi alla predicazione di missioni popolari. Tra i rami
della *teologia, seguendo il loro fondatore, i redentoristi si dedicano
preferibilmente agli studi di morale nell'insegnamento e nelle pubblicazioni.
Alienazione.
Dal latino alienus = estraneo. Estraniazione
a se stesso. Situazione nella quale l'individuo si trova interiormente diviso
tra quello che dovrebbe essere o fare e quello che di fatto o realizza. Pu
avvenire in forma cosciente o incosciente. Esempio di alienazione cosciente: la
persona deve fare un lavoro con il quale non d'accordo; esempio di
alienazione incosciente: quella dell'uomo dominato dalla propaganda.
Allh.
Nome con il quale il *Corano (2697 volte) e i
*musulmani designano Dio. Etimologicamente significa " la divinit "
o anche " Colui che sta in alto " ed un nome certamente
preislamico, del periodo politeista. E usato anche da cristiani ed ebrei di
lingua araba.
Alleanza.
Patto di amicizia. Nell'antichit, la vita
dei popoli o trib si fondava sulle alleanze, come esigenza di sopravvivenza di
fronte a nemici pi forti. L'alleanza di Dio con il suo popolo eletto,
realizzata per mezzo di Mos sul Sinai, l'evento centrale dell'Antico
Testamento e vi descritta secondo lo schema dei trattati che si stipulavano
tra popoli diversi, vuoi di pari forza, vuoi l'uno superiore e l'altro
inferiore, che rimaneva cos protetto.
Gli elementi delle alleanze erano: 1.
Preambolo di presentazione del sovrano. 2. Prologo storico enunciante le gesta
passate. 3. Clausole o condizioni imposte; si denominavano sempre parole
(difesa, tributi, l'essere " amico dei suoi amici e nemico dei suoi nemici
", ecc.). 4. Due copie, che bisognava depositare nei santuari dei
rispettivi di. 5. Realizzazione dell'alleanza davanti alla divinit (forze
naturali divinizzate, cieli, terra, montagne...). 6. Enumerazione di
maledizioni e benedizioni. Per i casi di rottura o di rispetto dell'alleanza.
7. Giuramento del vassallo riguardo al rispetto dell'alleanza. 8. Conclusione
con un sacrificio (sacrificio di un animale, sangue, ecc.).
Tutti questi elementi si possono ritrovare
nell'alleanza del Sinai (cf Es 19-20 e 24). I profeti faranno costantemente
riferimento all'alleanza per richiamare il popolo e i re alla sua osservanza.
Ges, nell'ultima cena, nell'istituire l'Eucaristia, fa riferimento al "
sangue della nuova alleanza " (cf Lc 22,20).
Allegoria.
Metafora continuata (la metafora consiste
nell'uso delle parole in senso figurato; ad esempio, la gamba del tavolo, i
denti della sega). Espressione, discorso o racconto che ha, oltre al senso
letterale, un significato pi profondo e nascosto. Nel linguaggio biblico,
l'allegoria impiegata per esprimere delle realt sotto forma di immagini:
Ges il buon pastore; la vite e noi siamo i tralci. Anche nella liturgia si
usa questo linguaggio, ma quando se ne abusa si cade nell'allegorismo,
degenerazione del simbolismo.
Alleluia.
Acclamazione liturgica, presa dall'ebraico,
che significa " lodate il Signore ". E frequente nei salmi. Nella
liturgia si usa come grido di esultanza. Non si usa in *Quaresima; molto
frequente, invece, nel *Tempo pasquale.
Alma mater.
" Madre nutrice ". Espressione
latina usata per designare l'universit in cui ci si formati.
Almuzia.
Vedi *Mozzetta.
Altare.
Ara o pietra destinata ai sacrifici. Per i
cristiani , inoltre, la tavola del convito comunitario. L'altare si colloca
nel presbiterio e deve essere al centro, non necessariamente geometrico,
dell'attenzione. Si consiglia che sia di pietra, particolarmente quando deve
essere dedicato o consacrato (Vedi *Dedicazione); negli altri casi, pu essere
di un altro materiale opportuno. L'altare rappresenta Cristo. Per questo lo si
onora (bacio, incenso...) e non vi si devono collocare degli oggetti qualunque;
l'ideale che vi si pongano solo il libro da altare e gli elementi del sacrificio
(CIC 1235-1239; OGMR 259-267; Pontificale).
AmarnaTell
El-Amarna c 5. Villaggio dell'Alto *Egitto
tra Tebe e Menfi, sulla riva destra del Nilo, dove nel 1888 venne scoperto
l'archivio del *faraone Amenofi IV (intorno al 1380-1360 a.C.) con numerose tavolette
in caratteri cuneiformi, di grande importanza per la conoscenza della storia e,
in generale, della cultura non solo di Egitto, ma anche di *Canaan. In questo
archivio si contano numerose lettere di re di citt-stato della regione che
successivamente *Israele avrebbe occupato. Questi re erano tributari del
faraone. Le tavolette dell'archivio si trovano attualmente a Berlino.
Ambone.
Luogo sopraelevato dal quale si proclamano le
letture o il salmo responsoriale. Da non confondere con il *pulpito.
Ambrogio, santo (340-397).
Uno dei pi illustri padri e dottori della
Chiesa. Fu vescovo di Milano per volere del popolo. Afferm l'assoluta
sovranit della Chiesa in campo religioso, lott contro le ingiustizie sociali,
fu protagonista di missioni di pace, si oppose all'eresia ariana. Impose la
penitenza anche all'imperatore Teodosio, dopo la strage di Tessalonica. Per
riscattare cristiani caduti nelle mani dei barbari, vendette anche i vasi sacri
delle chiese. La sua predicazione, di contenuto eminentemente biblico, valse a
convertire *Agostino, che ricevette da lui il battesimo. Tra le sue opere, sono
particolarmente importanti l'Hexaemeron e l'epistolario. Introdusse nella
Chiesa occidentale il canto dei Salmi.
Amen.
Voce ebraica che significa " vero, certo
", passata nelle diverse lingue con leggere modificazioni. Esprime
adesione, accordo, conferma di quello che si detto. Con questa acclamazione,
il popolo ratifica normalmente ci che il presidente dell'assemblea o un altro
ministro ha pronunciato.
Amicizia.
Affetto vicendevole tra due o pi persone,
non dipendente da vincoli di sangue, ma da affinit spirituali. Si esplica nel
reciproco aiuto, nell'intimit e nella partecipazione ai sentimenti e ai beni.
Amicus Plato, sed magis amica veritas.
" Amo Platone, ma amo di pi la verit
". Si usa per indicare che la verit al di sopra di ogni altra
considerazione.
Amitto.
Indumento liturgico costituito da un
rettangolo di lino con due nastri che copre le spalle e circonda il collo. Si
lega sotto l'*alba (o camice).
Amministratore apostolico.
Prelato che, in modo simile al *vescovo,
governa una chiesa particolare in nome del sommo pontefice per ragioni speciali
e particolarmente gravi (cf CIC 371,2).
Amministratore diocesano.
Presbitero, che abbia compiuto i 35 anni di
et, eletto a reggere la diocesi quando la sede episcopale vacante (cf CIC
421).
Amministratore parrocchiale.
Colui che, nominato dal vescovo diocesano,
supplisce il parroco quando la parrocchia vacante o il parroco impedito
nell'esercizio dell'ufficio pastorale (cf CIC 539).
Amorale.
Privo di moralit, che obbedisce pi a leggi
pratiche che a leggi morali (diverso, quindi, da *immorale).
Amore.
Atteggiamento della persona, che costituisce
la ragione intima della sua esistenza. Determina, pertanto, il destino che uno
liberamente si sceglie e che, alla morte, stabilir la propria sorte
definitiva. L'amore soprannaturale si chiama *carit ed infuso in noi dallo
*Spirito Santo (cf Rm 5,5 e 1 Cor 13).
Ampolla.
Vaso dove si conservano gli *oli santi.
Ampolline.
Piccoli recipienti di diverse forme e
materiali (vetro, metallo...) nei quali si portano all'*altare il vino e
l'acqua per la celebrazione eucaristica.
Amuleto.
Oggetto che si porta appeso al collo o
altrove al quale si attribuiscono superstiziosamente poteri o effetti
soprannaturali (cf *Superstizione).
Anabattisti.
Dal greco, " ana-baptizo " =
battezzo di nuovo. Seguaci della setta protestante che affermava la necessit
di ribattezzare gli adulti. Dal nome del predicatore olandese Menno Simons
(1492-1559), verranno poi detti mennoniti.
Anacoluto.
Il susseguirsi, senza legame sintattico, di
due diverse costruzioni in uno stesso enunciato. E usato come procedimento
stilistico per dare maggior forza al discorso o riprodurre l'immediatezza del linguaggio
parlato. Lo si ritrova con frequenza negli scritti di san Paolo.
Anacoreta.
Chi vive ritirato dal mondo. Nei primi secoli
del cristianesimo, molti si ritirarono a vivere in solitudine nei deserti
medio-orientali in spirito di preghiera e di penitenza. Passarono alla vita
cenobitica e monastica ad opera principalmente di Sant'Antonio abate.
Anafora.
Vedi *Preghiera eucaristica.
Anagogico.
Vedi *Senso biblico.
Analogia.
Somiglianza. In filosofia si chiamano termini
analoghi quelli il cui senso o significato diverso secondo i casi, ma
all'interno di una certa somiglianza. Termine analogo si contrappone a termine
univoco, il cui significato sempre uguale e a termine equivoco, che ha due o
pi significati diversi e senza rapporto tra loro. Vedi *Univoco.
Anamnesi.
Vedi *Messa. Parti. Liturgia eucaristica.
Anatema.
Nell'Antico Testamento ha vari significati:
un voto fatto a Dio, ci che proibito per usi profani essendo stato
consacrato a Dio, una condanna, una maledizione.
Scomunica decretata in modo particolarmente
solenne. Nel Medio Evo fu anche chiamata " scomunica maggiore " e
implicava, oltre alla privazione dei sacramenti, la separazione dai fedeli.
Anaw Anawim.
In ebraico, " il povero, i poveri
". Si impiega, soprattutto, per designare i cosiddetti poveri di Jhwh, che
sono la gente umile normalmente carente di beni materiali, ma caratterizzata
dal suo atteggiamento religioso fatto di rettitudine e di fiducia in Dio. Li si
nomina in molto testi dell'Antico Testamento, come Sof 2,3; 3,11.15; Zc 9,9;
Sal 18(17); 34(33); 103(102); 113(112); 89(88); 107(106)... Il Nuovo Testamento
parla di loro in Lc 1,46-55 (il cantico di Maria); Mt 5,3-10; Lc 6,20-23
(beatitudini); Mt 11,25; Lc 10,21, ecc. e si incarnano in persone concrete come
i pastori, Elisabetta, Anna, Simeone, e soprattutto Maria. Al di sopra di
tutti, Ges stesso.
Anchieta, beato Jos de, S.J. (1534-1597).
Nacque a San Cristbal de la Laguna,
Tenerife, Isole Canarie. Studi a Coimbra (Portogallo) e nel 1551 entr nella
Compagnia di Ges. Nel 1553, fu inviato in Brasile, dove sarebbe rimasto per
tutta la vita. Studi le lingue indigene e in particolare la principale tra
queste, quella dei Tupi della costa del Brasile, per la quale compose una
grammatica e un dizionario, canti e altre opere religiose, tra le quali
spiccano i suoi " autos sacramentales ". Intervenne nella fondazione
di citt nelle regioni di Sao Paulo e Espirito Santo per proteggere gli indios
dai coloni. Il suo ricordo unito, tra l'altro, alle origini di Rio de Janeiro.
Percorse le zone di Sao Vicente e tutta la zona dal nord (Olinda) al sud. Fu
provinciale dell'Ordine e mand i primi missionari nel Paraguay. Reritiba, la
citt dove mor, porta oggi il nome di Anchieta, nello stato di Espirito Santo.
Instancabile nella difesa degli indios e nella predicazione del vangelo, si
guadagn l'affetto dei nativi.
Ancira.
Ankara = Angora. Citt dell'*Asia Minore
nella quale si celebrarono diversi concili non ecumenici, il pi importante dei
quali fu nell'anno 1314.
Anello del pescatore.
Anello papale per sigillare i documenti,
recante il nome del papa e l'immagine di san Pietro che getta le reti. Viene
distrutto alla morte del papa. L'uso risale al sec. XIII.
Angelo.
Essere di natura spirituale. Gli angeli sono
menzionati nell'Antico Testamento, anche se rare volte nei libri pi antichi, e
pure nel Nuovo Testamento. Secondo Col 1,16 sono divisi in classi: Troni,
Dominazioni, Principati, Potest... Angeli, Arcangeli, Cherubini, Serafini. Di
alcuni di loro si fa il nome, in concreto degli arcangeli *Michele, *Raffaele e
*Gabriele.
Anglicana, Chiesa.
Vedi *Protestantesimo.
Anglicani.
Gli appartenenti alla " Comunione
Anglicana ", Chiesa ufficiale d'Inghilterra a carattere nazionale, nata
dallo scisma di Enrico VIII e organizzata dalla regina Elisabetta I. Numerose
divisioni nel suo seno hanno dato vita al sorgere di Chiese separate:
presbiteriani, episcopaliani, metodisti, ecc.
Anima.
Nell'*antropologia greco-latina, la parte
immateriale o spirituale dell'essere umano, la quale fa s che il corpo
costituisca un'unit viva e intelligente. In questa concezione, l'anima
costituisce la forma del corpo, e ne spiega cos facilmente la sopravvivenza,
poich, mentre il corpo si corrompe, l'anima permane. L'antropologia ebraica
non conosce questo dualismo anima-corpo, ma vede l'uomo come unit (monismo)
con la doppia tendenza verso la spiritualit e verso la carnalit. Vedi
*Dualismo.
Animismo.
Concezione e pratica antropologico-religiosa
che venera le anime o spiriti. I popoli animisti non ritengono che il Dio
supremo si interessi dell'uomo. Sentono vicine, invece, le anime, che
influiscono nella loro vita in modo benefico o malefico.
Anna.
1. In ebraico, secondo alcuni, " Jhwh si
impietosito "; secondo altri, " piena di grazia ". Nome della
madre del profeta Samuele (cf 1 Sam 1,2 s). Gli apocrifi danno questo nome
anche alla madre della Vergine Maria, bench nella Sacra Scrittura non sia
menzionata.
2. Sommo sacerdote di Gerusalemme dal 6 al 15
d.C., godeva di un tale prestigio da essere sommo sacerdote di fatto anche dopo
l'ascesa al pontificato di *Cifa, suo genero. In Lc 3 lo troviamo anteposto a
Cifa. In Gv 18,13 Ges, dopo l'arresto, viene condotto prima da lui per essere
interrogato.
Anno giubilare.
Vedi *Giubileo.
Anno liturgico.
E' l'ordinamento che la Chiesa fa del tempo
lungo l'anno per celebrare i misteri del Signore. Comincia con la prima
domenica di Avvento, quattro settimane prima di Natale. E diviso in tempi
liturgici, che sono: Avvento. Comprende le quattro settimane che precedono il 25
dicembre. Durante questo tempo si guarda a Cristo " che viene " in
vari sensi: a) Nella venuta storica, avvenuta duemila anni fa, si rivive la
speranza di Israele. b) Nella sua venuta escatologica, quella che avverr alla
fine dei tempi, riposta la nostra speranza attuale. Si segnalano a volte
anche altre venute, come la venuta a ciascuno, per mezzo della grazia, e la
venuta sacramentale, ma queste non sono tipiche dell'Avvento.
Natale ed Epifania. Dal 24 dicembre fino alla
domenica che segue la festa dell'Epifania. Si celebra la presenza del Verbo
incarnato e la sua manifestazione o Epifania. Nei riti occidentali si
sottolinea il Natale; quelli orientali, invece, accentuano l'Epifania.
Quaresima. Significa " quarantena
". Sono i quaranta giorni che precedono la Pasqua. Comincia il mercoled
delle ceneri. Il suo spirito preparare alla Pasqua con una rinascita
spirituale. Particolare attenzione viene dedicata ai *catecumeni che verranno
battezzati nella *veglia pasquale.
Tempo di Pasqua. Dalla domenica di Pasqua
alla *Pentecoste, che ne il culmine cinquanta giorni dopo, numero simbolico
di pienezza. Questi cinquanta giorni sono " come una grande domenica
" nella quale si celebra nella gioia la risurrezione di Cristo.
Il nucleo dell'anno liturgico costituito
dal *triduo pasquale, che comincia con la celebrazione vespertina del gioved
santo, continua con la celebrazione della morte del Signore (venerd santo) e
ha il suo culmine nella veglia pasquale. In questa veglia si celebra il
passaggio dalla morte alla vita nuova del risorto. Se la Pasqua la
celebrazione pi importante della Chiesa perch in essa la vittoria di Cristo
definitiva ed apre una nuova e perenne dimensione dell'esistenza alla quale
chiama anche noi.
Tempo durante l'anno, detto anche, meno
propriamente, Tempo ordinario. Comprende le 33 o 34 settimane non incluse nei
tempi gi menzionati detti anche " tempi forti ". Questo tempo
diviso in due parti: alcune settimane (tra le cinque e le nove) collocate tra
l'Epifania e la Quaresima, e il lungo tempo che va dalla Pentecoste
all'Avvento. In esso si celebra il mistero pasquale del Signore senza una
specificazione particolare.
E importante tener presente che, nonostante
il ricordo dei diversi momenti storici della vita del Signore lungo l'anno,
quello che la Chiesa celebra sempre il *mistero pasquale. Chi si rende
presente nella celebrazione cristiana sempre il Cristo glorioso, che ora
esiste senza i limiti di spazio e di tempo ai quali fu sottoposto durante la
sua vita " storica ".
Nel corso dell'anno liturgico, principalmente
durante il tempo ordinario, la Chiesa celebra anche la Santissima Vergine e gli
altri santi. La ragion d'essere di queste memorie o celebrazioni sta nel loro
essere incorporate al mistero pasquale: si celebra innanzi tutto ci che Dio ha
fatto in loro e, al tempo stesso, ci vengono proposti come modelli nella
sequela di Ges.
Anno sabbatico.
Come disposto dal *Levitico, ricorreva ogni
sette anni presso gli antichi ebrei. Le leggi ad esso relative affermavano il
dominio assoluto di Dio sulla terra. I campi, infatti, non si coltivavano
(anche il suolo osserva il sabato) e i frutti spontanei rimanevano ai poveri.
Si condonavano i debiti. Gli schiavi ebrei dovevano essere messi in libert (cf
Es 21,2-6; 32,10-13; Dt 15,1-18; Lv 25,1-7.20-22).
Anno Santo.
Anno di pace e di perdono nella Chiesa
cattolica, detto anche *giubileo. Indetto dal papa prima ogni cent'anni, poi
ogni cinquanta, infine ogni venticinque.
Annunciazione, solennit.
Celebrazione dell'annuncio e della realizzazione
dell'*Incarnazione del Verbo. Si celebra il 25 marzo, nove mesi prima della
solennit di Natale. Alcune liturgie, come quella ispanica, la collocarono al
18 dicembre, nel tempo liturgico che prepara il Natale. Pur non essendo pi
festa di precetto, liturgicamente ha il massimo grado di solennit.
Annunciazione.
L'annuncio di Dio a Maria per comunicarle che
diventer madre del *Messia. San Luca presenta il fatto sotto forma di scena:
l'angelo Gabriele le parla da parte di Dio ed ella d il suo libero consenso
(cf Lc 1,26-38).
Anoma.
In greco, " senza legge ". Stato di
assenza di norme che, lasciando l'uomo senza guida morale, determina una
mancanza di controllo da parte sua e una disordinata liberazione dei suoi
desideri.
Anselmo di Aosta (1035-1109).
Santo e *dottore della Chiesa. Nato ad Aosta,
fu dapprima monaco e dal 1093 arcivescovo di Canterbury. Grande pensatore, si
sforz di realizzare profondamente il principio agostiniano: " Credo ut
intelligam ", cio, credo per poter comprendere. Importante il suo sforzo
di armonizzare la fede con la filosofia. Fra i suoi trattati, risaltano il
Monologion, il Proslogion, Cur Deus homo?, ecc. E famoso il suo argomento
*ontologico per dimostrare l'esistenza di Dio.
Anticlericale.
Opposto al *clero. In quanto opposto ai
rappresentanti di Dio o della Chiesa, un atteggiamento contrario alla
religione. Altra cosa sarebbe l'anticlericalismo (vedi *Clericalismo) ovvero
opposizione all'ingerenza o al predominio del clero in ambiti che non gli
spettano.
Antico Testamento.
Vedi *Bibbia.
Anticristo.
Misterioso personaggio che si oppone a
Cristo, o anche le potenze che si oppongono a Cristo e alla sua opera. Compare
nelle lettere di san Giovanni (1 Gv 2,18 e 22; 4,3; 2 Gv 7). Verr in seguito
usato nella letteratura e nella predicazione cristiana.
Antiochia di Pisidia.
Citt situata al centro dell'Asia Minore,
visitata da Paolo e Barnaba durante il primo viaggio missionario. Due o tre
anni dopo, Paolo vi ritorn durante il secondo viaggio (cf At 13,14.52 e
14,24).
Antiochia di Siria.
La pi famosa di sedici citt portanti questo
nome, fondate da Seleuco I in onore del padre. Citt cosmopolita, sulla riva
del fiume Oronte, aveva un suo porto di mare. Quando la Siria divenne provincia
romana, ne fu la capitale. Terza citt per grandezza dell'impero, era rinomata
per la sua cultura. Molti cristiani vi si rifugiarono dopo la morte di Stefano.
Qui i seguaci di Cristo furono chiamati per la prima volta " cristiani
". Paolo e Barnaba vi predicarono per pi di un anno e, per lungo tempo,
la Chiesa antiochena fu seconda solo a quella di Gerusalemme. Vi si tennero
numerosi concili ecumenici. L'antica citt venne rasa al suolo da un terremoto
nel 526 (cfr. At 11,19-26; 13,1; 15,35).
Antipapa.
Chi, senza essere stato legittimamente eletto,
pretende di essere considerato papa. Nella storia della Chiesa vi sono stati
numerosi casi di antipapi.
Antisemitismo.
Ostilit nei confronti degli ebrei,
condannata dal concilio Vaticano II con il decreto Nostra Aetate, che ribadisce
il patrimonio comune tra cristiani ed ebrei. La storia dell'antisemitismo
antica: lo si registra gi, nel sec. V a.C., contro le comunit della diaspora,
accusate di " ateismo e di disprezzo del genere umano " a causa del
loro monoteismo. Nell'impero romano, la propaganda antisemita finir per
coinvolgere anche i cristiani. Questo determiner la fine del
giudeocristianesimo e la nascita di un " antisemitismo cristiano ",
spesso colpevole di complicit e connivenze con le persecuzioni verificatesi in
diverse parti d'Europa nel corso dei secoli. L'apice dell'antisemitismo si ebbe
nella tragedia immane dell'*Olocausto, durante la seconda guerra mondiale.
Antonio di Padova
santo (c. 1190-1231). Nacque a Lisbona,
studi a Coimbra, entr nei canonici regolari di sant'Agostino e, nel 1220, si
fece francescano. Esercit un'enorme influenza come predicatore e confessore.
Dal 1226, si stabil a Padova (dove conservato il suo corpo) e predic contro
la corruzione di civili ed ecclesiastici. Gregorio IX lo canonizz un anno dopo
la sua morte. Pio XII lo dichiar dottore nel 1946.
Antropocentrismo.
Tendenza a considerare l'uomo (anthropos in
greco) al centro della visione e della finalit dell'universo, ovvero di un
tema particolare.
Antropofago.
Vedi *Cannibale.
Antropologia.
Dal greco " trattato o discorso
sull'uomo ". Scienza che studia l'uomo nei suoi caratteri specifici e nei
rapporti con il resto della natura. Poich sono molti gli aspetti a partire dai
quali si possono fare studi sull'uomo, si suole parlare al plurale di scienze
antropologiche. Sono chiamate anche scienze umane. Tra queste citiamo, ad
esempio, la psicologia, la sociologia, la paleontologia...
Antropomorfismo.
L'attribuire a Dio modi di essere o qualit
che sono proprie dell'uomo. Cos, gli si attribuiscono memoria, ira,
pentimento, volto, mani, ecc. E frequente nell'Antico Testamento, anche se in
non pochi passi si indica che Dio non come l'uomo. Di fatto, l'uomo ha una
grande difficolt ad esprimere ci che proprio a Dio se non nelle immagini
della propria esperienza.
Apacheta
(pr. apaceta).Vedi *Huaca.
Apocalisse.
Trascrizione di una parola greca, significa
" rivelazione ". E il nome dell'ultimo libro della Bibbia, scritto
verso l'anno 95. Non certo che l'autore, Giovanni, sia lo stesso Giovanni
autore del quarto Vangelo e delle Lettere.
Apocalittico.
Genere letterario fiorito tra il II secolo
a.C. e il I secolo d.C. Descrive la storia per mezzo di immagini simboliche e
si muove in visioni grandiose relative soprattutto ai tempi finali, nei quali
vede la vittoria di Dio e dei buoni, mentre i malvagi sono sconfitti e
condannati. Esistono visioni apocalittiche in alcuni libri dell'Antico
Testamento (ad esempio in Ezechiele, Daniele, Zaccaria, Giona), cos come nel
Nuovo (discorso sulla fine dei tempi in Mc 13 e paralleli; 2 Ts). Il tipico
libro apocalittico l'Apocalisse di Giovanni. Esistono anche numerosi libri
apocalittici al di fuori della *Bibbia.
Apocatstasi.
In greco, " riduzione allo stato
primitivo ". Dottrina secondo la quale tutti gli angeli e gli uomini
condannati, alla fine, purificati dal fuoco e pentiti, torneranno all'amicizia
con Dio, in modo che " Dio sia tutto in tutti ", secondo 1 Cor 15,38.
Fu difesa da *Origene ed stata respinta da diversi papi. Equivalente il
significato di *palingenesi o " rigenerazione ".
Apocrifi.
Letteralmente " occulti ". Si
chiamano cos quei libri che alcuni tentarono di introdurre nel *canone della
Sacra Scrittura e che non vennero ammessi dalla Chiesa.
Apodittico.
Affermazione o argomento evidente, che non ha
bisogno di essere dimostrato.
Apofatica.
Viene detta cos la *teologia che parla di
Dio negando i limiti, vale a dire risalendo da ci che conosciamo, che
limitato, all'essere totalmente positivo e trascendente. Cos, Dio infinito
(non-finito), immortale, immateriale, ecc.
Apollo.
Cristiano proveniente dal giudaismo, buon
oratore, che si dedic con entusiasmo alla predicazione del cristianesimo. A
Corinto, quando i fedeli si divisero in fazioni, alcuni si sentivano discepoli
di Apollo mentre altri si dicevano di Paolo, di Cefa o di Cristo. San Paolo
respinge questa deformazione della fede (cf 1 Cor 1,12s; 3,4s).
Apologia.
Espressione o ragionamento in difesa o
giustificazione. E famosa quella che san Giustino, verso l'anno 150 dell'*era
cristiana, scrisse, rivolto all'imperatore Antonino Pio, in difesa del
cristianesimo.
Apostasia.
Dal greco, apo = fuori, e histemis =
collocarsi. Il ripudio totale della fede cristiana (chi passa ad un'altra
confessione cristiana viene detto scismatico o eretico, non apostata cf CIC
751). E sempre stato considerato come uno dei peccati pi gravi.
Apostolato.
Missione degli *apostoli. Impegno di ogni
cristiano di testimonianza del Vangelo.
Apostoli. Dal greco, apstolos = mandato,
inviato. I dodici principali discepoli di Ges, testimoni della sua vita
pubblica e della sua risurrezione, che da lui ricevettero il compito di
predicare il Vangelo, scacciare gli spiriti immondi e guarire ogni malattia e
infermit. Su di essi scese lo Spirito Santo nella Pentecoste (At 2). Essi
sono: Simone detto Pietro e Andrea, figli di Giona; Giacomo e Giovanni, figli
di Zebedeo; Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo minore figlio di
Alfeo; Giuda di Giacomo, detto Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda Iscariota (Mt
10,1-4; Mc 3,13-19; Lc 6,13-16; At 13). Negli *Atti degli Apostoli, governano
collegialmente la comunit di Gerusalemme. Giuda Iscariota stato sostituito
da Mattia. Paolo anch'egli apostolo, avendo ricevuto il mandato della
predicazione direttamente da Ges.
Apostolicam actuositatem.
Vedi *Vaticano. Concilio Vaticano II,
Documenti.
Apostolicit.
Conformit alla dottrina degli *apostoli. E
uno dei caratteri principali della Chiesa, come proclamato dal *Credo.
Aquila.
Pagano della prima met del secolo II,
convertitosi prima al cristianesimo e poi al giudaismo. Autore di una
traduzione dell'Antico Testamento dall'ebraico al greco. Questa traduzione
cos letterale che la si pu qualificare servile " non retrocedendo
davanti ad assurdit e controsensi " (Haag-Born-Ausejo, DB).
Aquinate.
San *Tommaso d'Aquino.
Aquisgrana.
Citt della Germania occidentale, nel nord
della Westfalia, che fu capitale dell'impero carolingio. Vi si tennero parecchi
concili.
Aramaico.
Lingua parlata nella Palestina del I secolo,
derivata dall'ebraico antico.
Ebbe grande diffusione nell'Asia anteriore.
Sopraffatta dall'arabo, sopravvive oggi in qualche villaggio in Siria e presso
i siro-caldei.
Arausicano.
Della citt francese di *Orange, nella quale
si celebrarono importanti sinodi e due concili (non ecumenici).
Arbitrio.
Capacit di decidere e di giudicare. Il
libero arbitrio la facolt di scegliere tra il bene ed il male: si tratta di
una libert imperfetta, poich la libert perfetta consiste nello scegliere
volontariamente il bene.
Arca dell'alleanza.
Cofano sacro di legno d'acacia ricoperto di
lamine d'oro, fatto elaborare da Mos al tempo del pellegrinaggio nel deserto.
Nella parte superiore vi erano due cherubini, uno di fronte all'altro. Da
quella parte superiore, tra i due cherubini, detta propiziatorio, Dio parlava a
Mos. L'arca era il segno della presenza di Dio. In essa si conservavano le
*tavole della legge, espressione dell'alleanza, un vaso d'oro pieno di manna e
la verga di Aronne. Era al centro del luogo di culto, gi durante il pellegrinaggio
nel deserto. Scomparve al tempo della distruzione del tempio con la conquista
di Gerusalemme da parte degli assiri.
Arcangelo.
Vedi *Angelo.
Arcano.
Segreto. Nell'antichit cristiana vigeva la
" disciplina dell'arcano ", in virt della quale non si facevano
conoscere ai pagani aspetti o verit della fede che non erano in condizione di
capire (ad esempio, l'Eucaristia). Anche ai *neofiti si rivelavano poco a poco.
Archeologia.
Da arkaios = antico e logos = trattato.
Scienza ausiliare della Storia, che aiuta a conoscere il passato per mezzo di
monumenti, resti di edifici, o altri oggetti che vengono scoperti. Questa
scienza ha un'importante applicazione negli studi biblici e, in generale, in
quanto riguarda i primi tempi del cristianesimo.
Archimandrita.
Dal greco, arco = comandare, e mandra =
monastero. Nella Chiesa d'Oriente, superiore di un monastero.
Archidiocesi.
Diocesi a capo di un insieme che forma una
provincia ecclesiastica. Mentre le *diocesi sono rette da un vescovo, le
archidiocesi lo sono da un arcivescovo.
Arciprete.
Vedi *Vicario foraneo.
Arcivescovo.
E il vescovo che regge un'*archidiocesi.
Viene detto anche *metropolita. Non ha giurisdizione che sulla propria diocesi
e solo in casi eccezionali pu intervenire nelle altre diocesi della provincia
ecclesiastica, denominate *suffraganee (cf CIC 435-436).
Areopago.
Collina situata nell'*acropoli di Atene. Il
nome indicava anche il supremo tribunale della citt, che un tempo si riuniva
l. Negli Atti degli Apostoli si cita l'areopago per un famoso discorso
tenutovi da san Paolo (cf At 17,19-31). L'ambiguit del nome non permette di
stabilire con certezza se Paolo sia stato condotto sulla collina, in luogo
appartato, o davanti alla corte.
Arianesimo.
Dottrina eretica sostenuta da Ario (, 336),
presbitero di Alessandria, secondo la quale la seconda Persona della Trinit
non Dio per essenza, ma una creatura, la prima, cos intimamente unita a Dio
che il Padre la adotta come figlio. L'arianesimo fu condannato nel primo
Concilio ecumenico, celebrato a Nicea nel 325.
Arimatea.
Citt natale di Giuseppe, il membro del
*Sinedrio che chiese a Pilato il corpo di Ges per seppellirlo. Si trovava
probabilmente a nord-est di Gerusalemme.
Aristotele (384-322 a.C.).
Filosofo greco, discepolo di Platone. A
fronte dell'idealismo e dualismo di questi, Aristotele realista. San Tommaso
lo segue chiamandolo semplicemente " il filosofo ".
Armaghedn.
In ebraico, " montagna di Meghiddo
". Tante furono le battaglie che si svolsero a Meghiddo che l'*Apocalisse
situa simbolicamente in Armaghedn l'ultima battaglia contro Dio, della quale
saranno protagonisti tre spiriti demoniaci, che sono sconfitti (Ap 16,13-16). I
*Testimoni di Geova definiscono Armaghedn quello che noi chiamiamo giudizio
finale. Vedi *Meghiddo.
Arnauld Angelica
(1591-1661). Badessa di *Port-Royal, una
delle figure pi significative del *giansenismo.
Arnauld Antonio
(1560-1619). Consigliere di stato con Enrico
IV di Francia. Riform il monastero di *Port-Royal, centro del *giansenismo.
Aronne.
Fratello maggiore di Mos. Poich Mos non
era un buon parlatore, Dio gli assegn suo fratello perch lo accompagnasse e
fosse lui a trasmettere i messaggi al faraone e al popolo; Aronne sar anche il
primo sommo sacerdote e i suoi figli la famiglia sacerdotale (cf Es 4,10-17;
27-31; 5,1-5; 28,1; 39,41; Nm 18,1-7.20).
Arte.
Esiste una profonda relazione tra arte e
esperienzaespressione religiosa. Per mezzo dell'arte (musica, pittura,
scultura, architettura, poesia, letteratura) l'uomo esprime esperienze intime,
che non sono traducibili nel linguaggio razionale; l'arte un linguaggio
simbolico (vedi *Simbolo). Le realt religiose sfuggono al linguaggio della
ragione, tanto nei sentimenti che suscitano, quanto nella proiezione verso il
mondo di realt trascendenti. Per questo il senso religioso porta in ogni epoca
l'uomo all'espressione artistica. Ges stesso impieg l'arte: cant i salmi,
present i suoi insegnamenti in parole piene di poesia: paragoni con l'erba e
con i gigli del campo, parabole di impareggiabile bellezza. Mos proib che la
divinit fosse rappresentata in immagini per evitare il rischio del politeismo,
ma utilizz la bellezza plastica (arca dell'Alleanza, per es.), il canto, la
poesia. La storia della Chiesa mostra, in tutte le epoche, che l'arte intrinsecamente
legata all'espressione religiosa.
Ascensione.
Salita di Ges risorto al cielo in anima e
corpo. Anche se parliamo con un linguaggio di localizzazione, non si tratta
propriamente di uno spostamento locale, ma di un cambiamento nel modo di essere.
In realt, l'ascensione coincide con la *risurrezione: Cristo entra nella nuova
dimensione dell'esistere, non pi soggetto alle leggi del tempo e dello spazio.
Vive nella gloria con il Padre.
Ascesi.
In greco, " esercizio, rinuncia ".
L'ascesi cristiana rinuncia a se stessi e alle cose del mondo, nell'umilt e
nella meditazione, per aderire a Cristo.
Aseit.
Termine della filosofia scolastica usato per
definire la propriet esclusiva di Dio che ha in s la ragione della propria
esistenza.
Ashram.
Centro di spiritualit ind paragonabile agli
antichi monasteri nel cristianesimo e alla loro influenza religiosa.
Asia Minore.
Regione occidentale dell'Asia che costituisce
la penisola anatolica, oggi Turchia. A parte i riferimenti nell'Antico
Testamento, molte delle sue citt sono citate negli
Atti degli Apostoli, in varie lettere e
nell'Apocalisse, rivolta " alle sette Chiese che sono in Asia " (Ap
1,4): Efeso, Pergamo, Smirne, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea.
Asmonei.
Nome con il quale, a partire da *Giuseppe
Flavio, si designa la dinastia dei *Maccabei.
Aspersorio.
Strumento liturgico con il quale si asperge
l'acqua benedetta nella benedizione di persone o cose (processioni, *esequie,
ecc.). E composto da una sfera cava e bucherellata e da un manico. E anche
detto asperges, dalle parole del Salmo 50: " Asperges me hyssopo, et
mundabor " = " Purificami con issopo e sar mondo ".
Anticamente, l'aspersione rituale veniva fatta con un ramoscello d'*issopo.
ASS.
Vedi *AAS.
Assemblea.
Nella Bibbia e nella liturgia, il popolo di
Dio riunito. Si tratta di un elemento fondamentale: Dio si sceglie un popolo;
in funzione di questo popolo, sono scelti i personaggi che svolgono funzioni
importanti, come Abramo, Mos, i profeti. La salvezza si realizza dentro quel popolo,
che oggi la Chiesa, sebbene l'appartenenza alla Chiesa non sia esclusivit di
coloro che appartengono all'istituzione ecclesiale. Non esiste propriamente
assemblea se non quando l'insieme delle persone riunite animato da un comune
spirito di fratellanza. Questa comunione (carit) la ragione per la quale
l'assemblea e lo spirito assembleare sono cos importanti e imprescindibili nei
membri del popolo di Dio e particolarmente nel culto.
Assiri.
Abitanti dell'*Assiria. Furono un popolo
attivo e bellicoso. I monumenti culturali che produssero denotano l'influenza
dei babilonesi, popolo situato pi a sud e culturalmente pi sviluppato.
Assiria.
La parte settentrionale della *Mesopotamia.
Assistente ecclesiastico.
Sacerdote designato dall'autorit ecclesiastica
per rappresentarla nelle associazioni cattoliche e per promuovervi la
formazione religiosa dei membri (Azione Cattolica, ecc.). Il fine di queste
designazioni sta nel lasciare la responsabilit di direzione ai laici,
assicurando al tempo stesso la necessaria base dottrinale al gruppo. Per questo
l'assistente sempre un presbitero.
Assoluzione sacramentale.
Atto per mezzo del quale, nel sacramento
della riconciliazione o penitenza, il ministro sacerdote, in nome di Dio e
della Chiesa, concede il perdono dei peccati. Nell'attuale rito romano, la
formula, nella sua parte essenziale, : " Ti assolvo dai tuoi peccati nel
nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen ".
Assuero.
Trascrizione della forma ebraica del nome
persiano Kshajarsha, in greco Xerss. Vedi *Serse.
Assunzione.
La salita della Vergine Maria al cielo in
anima e corpo. Si differenzia da *ascensione nel fatto che in questa Cristo
sale, mentre nell'assunzione Maria " assunta ", senza dimenticare
che questi termini rispondono al nostro modo di immaginare ci che si riferisce
all'aldil. Il dogma dell'assunzione di Maria stato proclamato da Pio XII
nell'*Anno Santo 1950.
Astarte.
Dea dell'amore e della fertilit in numerosi
popoli del medio Oriente; per i Greci sar Afrodite, per i babilonesi e gli
assiri Ishtar.
Astete Gaspar
(1537-1601). Con Jeronimo de Ripalda
(1535-1618), ambedue gesuiti, sono gli autori di due *catechismi con
caratteristiche simili: brevi, sotto forma di domanda e risposta, seguono
l'ordine introdotto da Bellarmino (credo, preghiera, comandamenti e
sacramenti), invece di collocare i sacramenti, con una disposizione pi
indovinata, immediatamente dopo il dogma: molto dottrinari ed astratti, a mo'
di piccoli riassunti di trattati teologici; poco kerigmatici e senza
riferimenti alla Bibbia; fortemente moralizzanti. Sono concepiti secondo una
metodologia prevalentemente mnemonica. Anche se composti prima, furono
pubblicanti nel 1591 (Ripalda) e 1599 (Astete). Con pi di 600 edizioni
ciascuno (alcuni ne indicano pi di 1000 per quello di Astete), sono stati
impiegati quasi in esclusiva fino alla met del secolo XX in Spagna e in altri
paesi di lingua spagnola e tradotti in diverse lingue.
Astinenza.
Atto di penitenza che consiste nell'astenersi
dal mangiare carni o altro cibo secondo le disposizioni della *Conferenza
Episcopale (CIC 1251).
Astrologia.
Scienza che pretende di predire il futuro per
mezzo dello studio degli astri. E sorprendente come, nonostante sia priva di
qualsiasi fondamento, vi siano stati governanti (Napoleone, Hitler, Reagan...)
appassionati di astrologia (cf C. Vidal, DSO-VD).
Atarassia.
Dal greco, " senza turbamento ",
imperturbabilit. Stato dello spirito che ha raggiunto la pace e
l'imperturbabilit delle facolt umane. Fu l'ideale di scuole filosofiche come
quella di Epicuro (ca. 341-270 a.C.) e di correnti ascetiche, principalmente
orientali, come introduzione alla contemplazione.
Ateismo.
Negazione dell'esistenza di Dio. E teorico,
se tenta di giustificare razionalmente tale posizione; e pratico quando, senza
ragionare su questa scelta, si vive come se Dio non esistesse.
Atene.
Capitale dell'antica Attica e della *Grecia
attuale. Fu il centro culturale dell'antichit soprattutto fino al secolo IV
a.C. Attualmente ha circa due milioni di abitanti.
Ateo.
Chi professa l'*ateismo.
Athos Monte.
Piccola repubblica monastica nella penisola
calcidica, in Grecia. Misura circa 340 kmq. Vi si trovano diverse comunit di
monaci ortodossi dell'ordine di san Basilio e importanti manoscritti. Il
monastero pi antico risale al 962.
Atrio.
Spazio scoperto, spesso circondato da
portici, che sta davanti a certi edifici. Alcuni templi lo possiedono.
Atteggiamento.
La disposizione della persona che costituisce
il suo modo di essere, espresso nel modo abituale di pensare, valutare e
operare. E composto dall'aspetto conoscitivo, affettivo-valutativo e
volitivo-operativo. E " un sistema durevole di valutazioni positive o
negative, di sentimenti ed emozioni e di tendenze ad operare in modo favorevole
o contrario, rispetto a una determinata situazione di vita " (Krech,
Crutchfield e Ballachey). Viene ad essere la concretizzazione dell'*opzione
fondamentale e esprime il valore intrinseco della persona. Il concetto molto
vicino a ci che la morale classica denomina abito, che quando buono si
chiama *virt e, quando cattivo, *vizio. L'atteggiamento e la scelta
fondamentale, per, mettono in rilievo l'unit della persona, in modo pi forte
di quanto si suppone generalmente nel parlare di abito (cf E. Alberich, Cat. y
praxis ecl., 95-96; M. Vidal, PCEC-VD, 38, 40).
Atti degli Apostoli.
Libro del NT, scritto da *Luca come
continuazione o seconda parte del suo Vangelo, tra l'80 e il 90 o 95. In
effetti, At riprende il racconto dell'*Ascensione, con cui termina Lc e, soprattutto,
in At si mostra la realizzazione delle parole di Ges in Lc 24,47-48. At 1,8
un po' il programma della Chiesa e il piano che sviluppa il libro: la
predicazione della *buona novella a *Gerusalemme, in *Samaria e fino agli
estremi confini del mondo. Per questo comincia a Gerusalemme e ha il suo
culmine nella predicazione evangelica nella capitale dell'impero. Narra
l'attivit degli *apostoli e dei loro collaboratori, concentrandosi prima su
*Pietro e poi su *Paolo, che l'autore accompagn in gran parte dei suoi viaggi
(vedi *Sezioni " noi "). Non una storia della Chiesa primitiva, ma
un'opera unica nel suo genere, vicino a quello del *vangelo.
Atti di Pietro di Tommaso, ecc.
Vedi *Apocrifi.
Attrizione.
Dolore per aver peccato, provocato non dall'aver
offeso Dio, ma dal timore del castigo. Anche se a volte si detto che, con il
sacramento, basta per restituire lo stato di grazia, questo dolore non
sufficiente per ottenere il perdono, che implica sempre un ritorno all'amicizia
con Dio. Pu essere, invece, un inizio che conduce alla *contrizione o dolore
" perfetto " (sarebbe meglio dire " corretto "), quando ci
si accosta al sacramento entrando nella sua vera dinamica.
Aurea mediocritas.
" Aurea mediocrit ". Espressione
latina, tratta da Orazio, con la quale si indica che da preferirsi una vita
non brillante alle preoccupazioni dell'ambizione. Gli si d a volte un senso
positivo (mancanza di ambizione) e a volte un senso negativo (mediocrit o
assenza di ideali per pigrizia).
Aureola.
Vedi *Nimbo.
Autocefala.
Ognuna delle Chiese che, conservando la
tradizione comune, si costituisce in modo indipendente da Roma o da altra sede
centrale. In Oriente, la Chiesa *Ortodossa formata da diverse chiese
nazionali autocefale, non solo separate da Roma, ma anche tra di loro. Ognuna
di esse ha un proprio primate o *patriarca. Al *Patriarcato di *Costantinopoli
viene riconosciuto un primato onorifico, ma non giuridico-amministrativo.
Autodaf.
Seduta o cerimonia nella quale si realizzava
la sentenza del tribunale dell'*Inquisizione. Spesso comportava l'esecuzione
delle condanne al rogo.
Autosacramental.
Opera letteraria teatrale di genere
drammatico che ha come sfondo della sua trama e della sua azione alcune delle
verit del cristianesimo o qualche fatto della sua storia, presentati nel loro
profilo dottrinale. Sono tipici della letteratura spagnola dell'Et dell'Oro.
Calderon de la Barca ne il massimo rappresentante.
Ave, Caesar, morituri te salutant.
Espressione latina = " Salve, Cesare,
quelli che vanno a morire ti salutano ". Lo pronunciavano i gladiatori di
Roma quando salutavano l'imperatore prima di cominciare il combattimento.
Avignone.
Citt del sud della Francia nella quale
risiedettero i papi dal 1305 al 1378, periodo che si suole chiamare la "
cattivit avignonese ".
Avventismo-Avventisti.
Fenomeno relativo a numerose sette che,
partendo da dati biblici o da calcoli di altra indole, pretendono di fissare la
data della seconda venuta di Cristo (adventus = venuta) o della fine del mondo.
Questi tentativi sono stati molteplici in passato e lo sono tuttora. Ad
esempio, gli *Avventisti del settimo giorno, i *Testimoni di Geova, ecc. Quando
giunge la data prevista e la profezia non si compie, ne stabiliscono un'altra e
cos di seguito.
Avventisti del settimo giorno.
Una delle pi numerose sette *avventiste. Il
suo fondatore, William Miller, annunci che la fine del mondo sarebbe avvenuta
nel 1843, 1844... Poi nel 1854, 1873. Principale promotore della setta fu Ellen
White, i cui scritti sono considerati dagli adepti alla stregua della Bibbia
stessa. La sua dottrina coincide in gran parte con quella dei Testimoni di
Geova. Negano l'immortalit dell'anima, osservano il sabato, professano una
forte avversione per la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti, bench
cerchino di farsi riconoscere come una delle Chiese protestanti e di entrare a
far parte degli organismi ecumenici.
Avvento.
Vedi *Anno liturgico.
Axiologia.
Scienza o teoria dei *valori.
Azevedo, beato Ignacio de
(1528-1570). Nato a Oporto, Portogallo.
*Gesuita, dopo aver presentato a Roma la relazione sul suo viaggio di
ricognizione in Brasile, vi fu di nuovo mandato da san *Francesco Borgia con 30
missionari. Presso le isole Canarie, Jacques Sourie, *ugonotto francese,
attacc la nave sulla quale viaggiavano e tutti i missionari furono assassinati
(cf DCB).
Azione Cattolica.
Associazione di cattolici che, nel proprio
ambiente, partecipano attivamente alla missione apostolica della Chiesa. Nasce
nel 1924, su iniziativa di Joseph Cardijn, sacerdote belga figlio di operaio.
Gli operai devono essere preferibilmente evangelizzati da altri operai. Egli
comincia con i giovani, adottando il metodo vedere, giudicare, agire, che poi
diventer classico, adattato particolarmente alla mentalit concreta dell'operaio.
Vennero poi i settori giovanili, studenteschi, degli adulti... in seguito
riuniti in un'unica associazione, pur mantenendosi distinti. Nell'*Enciclica
Quadragesimo anno, 1931 (vedi *Dottrina sociale della Chiesa), Pio XI elogia
l'iniziativa e la consacra, indicando che ogni classe o ambiente deve essere
evangelizzato dai propri membri, perch essi conoscono i destinatari. Al di l
della necessit di trovare collaboratori ad un clero troppo scarso, si comprese
pi tardi che l'impegno pastorale dei laici non solo una " strategia
", ma piuttosto un'esigenza dell'essere cristiano.
Azione di grazie.
E un tipo di preghiera il cui contenuto la
gratitudine a Dio (o ai santi) per i benefici ricevuti.
Azione pastorale.
Insieme di attivit che hanno per fine il compimento
della missione della Chiesa, vale a dire l'instaurazione del Regno di Dio.
Sebbene il termine pastorale si riferisca in modo esplicito ai " pastori
" della Chiesa, l'azione pastorale spetta ad ogni cristiano.
Azzimi.
Pani privi di lievito. In Israele si usavano
nei sacrifici, nei quali non era ammesso il pane fermentato. Azzimi erano i
pani che si mangiavano durante i sette giorni della Pasqua. Per questo il pane
che Ges adoper per istituire l'Eucaristia era azzimo. Attualmente, nel rito
romano si usa pane azzimo per l'Eucaristia; le Chiese orientali (anche quella
cattolica) usano pane fermentato, cio come quello che si mangia normalmente.
Baal.
In ebraico, " signore ". Nome
generico di divinit maschile usato dagli antichi popoli semiti, tra l'altro
nella terra di Canaan, dove era cos chiamato il dio della fertilit, venerato
in " luoghi elevati " e spesso considerato possessore del sole. Nella
Bibbia lo si trova a volte citato in coppia con *Astarte; i loro nomi sono anche usati al plurale (cf Gdc
2,11-13).
Babele.
Equivalente a *Babilonia.
Babilonia.
Designa tanto la capitale che il paese con lo
stesso nome. Vi furono deportati un gran numero degli abitanti del regno di
Giuda quando, nell'anno 587, Gerusalemme venne conquistata e distrutta da *Nabucodonosor.
Baccanali.
Il termine deriva da Bacco, il dio romano corrispondente al Dioniso della mitologia greca. In origine, si trattava di
feste oneste, ma poi (all'inizio del sec. II a.C.) degenerarono a Roma in
sedute segrete e notturne di un culto orgiastico. Ad esse partecipavano uomini
e donne di ogni et, schiavi e liberi di diversa estrazione sociale. Con il
pretesto della comunicazione con gli dei, cercavano esperienze strane in mezzo
alla promiscuit sessuale, al vino e ad ogni eccesso. Il senato proib questi
riti, non tanto per ragioni morali, quanto perch questo mescolarsi di gente di
ogni genere turbava l'ordine sociale di Roma: non solo gli schiavi, ma anche le
donne cercavano la liberazione, rispettivamente dai loro padroni e dai loro
mariti.
Bcolo.
Bastone ricurvo. Usato dai pastori per
condurre il gregge, diventato simbolo del ministero pastorale pi
significativo: quello del vescovo. Vedi *Pastorale.
Baden Powell.
Vedi *Scautismo.
Baldacchino.
Il nome deriva da Baldacco, antico nome di
Bagdad, da cui provenivano stoffe preziose. Indica un ricco drappo sostenuto da
aste e ornato di frange, usato per riparo e ornamento portatile (processione
del SS. Sacramento) o stabile (altare, seggio). Il termine a volte usato come
sinonimo di *ciborio.
Baldassar.
Ultimo re arameo di Babilonia. Mentre
celebrava un banchetto-orgia, nel quale usavano i vasi sacri asportati dal *tempio di *Gerusalemme, una mano misteriosa scrisse delle parole che *Daniele gli interpret come preannuncio della fine del suo
regno. Quella stessa notte, il re dei Medi, Dario, conquist Babilonia.
Baldassar venne assassinato.
Balmes, Jaime (1810-1848).
Filosofo spagnolo, nato a Vich (Barcellona),
sacerdote che nella sua breve vita realizz un enorme lavoro nella diffusione
del pensiero. Genialmente intuitivo, oggettivo, amante di san Tommaso ma
avversario della decadente scolastica del suo tempo, profondamente umano.
Pubblic scritti di carattere pi religioso (El protestantismo comparado con
el Catolicismo...; Cartas a un escptico en materia de religin, Escritos
polticos e Cursos de filosofa
elemental y fundamental). Le sue
opere complete sono raccolte in 33 volumi. La pi conosciuta e ristampata El
criterio.
Bambini di Dio.
Questa *setta fu fondata da David Berg, uno statunitense nato nel
1919. Negano la Trinit e l'esistenza dell'inferno; hanno annunciato numerose
volte la fine del mondo... E una delle sette considerate pericolose dal
parlamento europeo e da vari governi, dato che usano tecniche di spersonalizzazione
e di sottomissione totale, sottopongono gli adepti a prostituzione a beneficio
della setta, realizzano traffici di bambini...
Bez, Domingo (1528-1604).
Teologo domenicano, consigliere di santa
Teresa. Scrisse un commento alla *Somma Teologica di san Tommaso. E noto soprattutto per la sua
dottrina sul rapporto tra libert e grazia in opposizione a Luis de *Molina (1535-1600). I bannesianisti (generalmente
domenicani) difendono innanzi tutto il potere di Dio e l'efficacia della
grazia. I molinisti (principalmente gesuiti) si preoccupano di mettere sempre
in salvo la libert umana. La polemica si riaperta diverse volte, ma non
mai stato definito il rapporto tra grazia e libert. Paolo V, nel 1607, senza
pronunciarsi sull'essenza del problema, proib ai difensori dell'una e
dell'altra opinione di tacciare di eresia i loro avversari (i bannesianisti
vedevano i molinisti tinti di pelagianesimo e questi consideravano quelli in
odor di calvinismo).
Bar.
In aramaico, " figlio di ". Lo si
trova nella composizione di molti nomi, come Bartimeo, Barabba, Bartolomeo,
Barnaba.
Barabba.
Malfattore preferito a Ges quando Pilato,
nel tentativo di salvare quest'ultimo, chiese ai giudei chi dei due volevano
che liberasse in occasione della festa di Pasqua.
Barnaba.
*Levita, originario di *Cipro. Si
chiamava Giuseppe, ma venne soprannominato dagli apostoli Barnaba, che
significa " figlio dell'esortazione " o " della consolazione
" (secondo At 4,36). Il nome di origine neo-babilonese e significa
" figlio (del Dio) Nabu ". " Proprietario di un campo, lo
vendette e ne consegn l'importo ai piedi degli apostoli " (At 4,37),
ovvero lo mise a disposizione di chi ne aveva bisogno nella comunit. Quando
Paolo venne a Gerusalemme, dopo la conversione, fu Barnaba che lo accolse e lo
present alla comunit cristiana, che lo guardava con sospetto, conoscendolo
come persecutore (cf At 9,27). Inviato ad *Antiochia, part con Paolo per il primo viaggio missionario.
Barocco.
Stile artistico che domin nel secolo XVII e
nella prima parte del XVIII, epoca dell'esaltazione cattolica di fronte al
protestantesimo. Si caratterizza per lo stile esuberante che esprime "
trionfalismo ", sicurezza, gioia di vivere. Predilige le linee curve,
arditi effetti prospettici, esuberanti decorazioni. Le pi alte realizzazioni
dell'arte barocca si ebbero a Roma con Gian Lorenzo Bernini (palazzo Barberini,
chiesa di Sant'Andrea in Quirinale, fontane di piazza di Spagna e piazza
Navona, porticato della piazza di San Pietro) e con Francesco Borromini (chiesa
di San Carlo alle Quattro Fontane, convento e oratorio di San Filippo Neri,
cupola di Sant'Ivo alla Sapienza, il palazzo di Propaganda Fide, la chiesa di
Sant'Agnese a piazza Navona). Sempre a Roma, ricordiamo il gusto decorativo
della chiesa del Ges. Allo stile barocco si improntano il palazzo del Louvre e
la reggia di Versailles. In Spagna, ricordiamo la chiesa della Madonna del
Pilar di Saragozza, l'opera scultorea degli " imagineros " spagnoli
Gregorio Hernndez, Martnez Montas, ecc.
Baronio, Cesare (1538-1607).
Appartenne all'Oratorio di San Filippo Neri e
fu cardinale. E noto, soprattutto, per la grandiosa storia della Chiesa che
giunge fino al 1198, intitolata Annali ecclesiastici, e pubblicata a partire dal 1588.
Basan.
Regione fertile ad est del *Giordano e del lago di *Genesaret, famosa per il suo bestiame, le sue greggi e le
possenti querce, pi volte citata nell'Antico Testamento.
Basilica.
Dal greco, basilik = reggia. Edificio pubblico romano nel quale si
amministrava la giustizia e si trattavano gli affari. Si chiamarono poi
basiliche le prime chiese cristiane erette dopo l'editto di Costantino sulle
aree delle basiliche civili. Oggi si dicono basiliche quelle chiese insigni
alle quali il papa ha conferito questo titolo per antichit o importanza. Il
titolo comporta speciali privilegi e, in tal senso, si distinguono basiliche
maggiori (San Pietro, San Paolo fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa
Maria Maggiore, San Lorenzo fuori le Mura, tutte a Roma) e basiliche minori (a
Roma e in altri luoghi).
Battesimo.
Primo sacramento dell'*iniziazione
cristiana, costituita da battesimo, *cresima ed *eucaristia. Il battesimo il sacramento che ci rende membri della Chiesa, ci
comunica la vita di figli di Dio (grazia) e ci libera dal *peccato (originale ed attuale).
Battista.
Vedi *Giovanni, 2.
Battistero.
Luogo destinato alla celebrazione del
battesimo. Pu essere un edificio a ci dedicato, oppure una parte di una
chiesa.
Bayo, Michele (1513-1589).
Teologo dell'Universit di Lovanio le cui
dottrine sulla grazia e sulla giustificazione preludono al *giansenismo. Nel tentativo di rendere accettabile la dottrina
cattolica ai protestanti, esprime la dottrina sul peccato originale, la libert
e la giustificazione in eccessiva sintonia con quella di Lutero e Calvino. Il
papa Pio V, nel 1567, condann 79 proposizioni o tesi di Bayo.
Beatificazione.
Rito con il quale un servo di Dio elevato
agli altari, vale a dire, proposto come modello di vita cristiana e si
permette di tributargli *culto. La
beatificazione un passo verso la *canonizzazione, nella quale il beato viene dichiarato santo. La
differenza tra beato e santo che al beato la Chiesa permette che si professi
culto pubblico unicamente in certi luoghi o ambienti; ad esempio, nella nazione
o zona nella quale nacque o visse o nella congregazione religiosa alla quale
appartenne, mentre al santo si pu rendere tale culto senza queste restrizioni.
Beatitudine.
Felicit, salvezza. Nella Bibbia abbonda il
genere letterario delle beatitudini. Nell'Antico Testamento, principalmente nei
salmi, esprimono soprattutto la felicit di cui gode chi serve Dio. Nel Nuovo
Testamento, l'esempio tipico sono le beatitudini pronunciate da Ges all'inizio
del *Discorso della montagna (cf
Mt 5,1.12; Lc 6,20.23). Ne troviamo molte altre nei Vangeli, in diverse lettere
e nell'Apocalisse.
Beato di Libana ( + 789).
Monaco passato alla storia soprattutto per il
suo commentario all'Apocalisse.
Per analogia, si chiama anche " beato
" un esemplare di quest'opera che contiene su una pagina il testo scritto
e su quella a fronte lo stesso contenuto in immagini. Sono rari e di
inestimabile valore.
Beato.
Il servo di Dio che stato beatificato.
Beelzebul.
O Beelzebub. E il nome che i farisei danno al principe dei demoni
(cf Mt 12,24; Mc 3,22; Lc 11,15).
Beggardi.
O beghini e beghine. Uomini, e soprattutto
donne, che, nei secoli XII e XIII, conducevano una vita di piet ed austerit
in solitudine o in comunit. Non appartenevano a istituti religiosi, ma
osservavano in larga misura gli stessi impegni. Nel secolo XIII e nei secoli
successivi, si indicano con lo stesso nome i seguaci di una setta condannata da
Clemente V e Bonifacio VIII. Nel secolo XIV, vengono cos chiamati i fedeli che
seguono la spiritualit francescana.
Beghine.
Vedi *Beggardi.
Bel.
Una divinit babilonese.
Beliar.
Nome dato nel giudaismo al demonio. San Paolo
lo contrappone a Cristo (2 Cor 6,15), per cui viene ad equivalere ad *Anticristo.
Bellarmino, Roberto, santo (1542-1621).
Dottore della Chiesa, teologo e cardinale. Il
suo catechismo, pubblicato nel 1598 (vedi *Astete), ebbe numerosissime edizioni. E sepolto nella chiesa
di Sant'Ignazio a Roma.
Benedettini.
Ordine religioso, fondato da san
*Benedetto, prototipo delle
congregazioni monastiche in Occidente. Sotto la regola benedettina, si
raccolsero diverse fondazioni indipendenti di monaci nel corso dei secoli; i
benedettini sono, pertanto, una famiglia con molte ramificazioni, attualmente
confederate. Benedettini sono stati pi di 40 papi, pi di 150 *cardinali e non meno di 20.000 tra *patriarchi, *arcivescovi e *vescovi, oltre a pi
di 15.700 importanti scrittori e letterati. Con una simile influenza, hanno in
larga parte forgiato la cultura europea. Giustamente, Paolo VI proclam san
Benedetto patrono d'Europa (cf EdlRC).
Benedetto da Norcia, santo (480-547).
Padre del monachesimo occidentale. E il
fondatore dei *benedettini. Nel
529, fond l'abbazia di *Montecassino.
Qui scrisse la Regola dei monaci,
modello di tutte le regole d'Occidente. Essa si ispira a due grandi principi:
il lavoro e la preghiera - " ora et labora ", il motto benedettino.
I monaci si dedicheranno al lavoro dei campi, allo studio e ad altre mansioni,
come la copiatura dei manoscritti, mentre il monastero diventer un luogo di pace
e di armonia fraterna oltre che di ospitalit.
Benedizionale.
Libro liturgico che contiene la dottrina
della Chiesa sulle benedizioni e i formulari per celebrare questo *sacramentale nelle pi diverse circostanze. Nella riforma
post-conciliare, fu pubblicato, nel 1984, dalla Congregazione per il Culto
Divino. La traduzione in lingua italiana venne pubblicata nel 1992.
Benedizione.
In senso ascendente, preghiera nella quale si
loda o si rende gloria a Dio e ai santi. In senso discendente, favore o
protezione concesse da Dio o dai santi. E anche la preghiera con la quale la
Chiesa implora la protezione di Dio sulle persone. Quando la Chiesa benedice
cose o luoghi in relazione con la vita umana, " lo fa tenendo sempre
presente gli uomini che utilizzano quelle cose e operano in quei luoghi "
(Benedizionale, n. 12). Si
distingue tra benedizione costituiva (permanente e irripetibile, per la quale un oggetto o
luogo rimane riservato al culto, come una chiesa) e benedizione invocativa (nella quale si chiede semplicemente a Dio la sua
protezione, per esempio la benedizione di un bambino). Nella Domenica di Pasqua
e in altre occasioni il papa elargisce una benedizione *urbi et orbi.
Beneficio ecclesiastico.
Rendita o altro tipo di utile annesso a un
ministero ecclesiale. L'attuale *Codice di Diritto Canonico dispone che, dove ancora esiste, sia poco a poco
eliminato (cf CIC 1272).
Berak.
Benedizione, preghiera di lode e azione di
grazia. E un genere molto abbondante nella *Bibbia, particolarmente nei *Salmi. Ve ne sono discendenti (Dio benedice) e ascendenti
(l'uomo benedice o loda Dio). Tra queste, le pi antiche sono quelle
pronunciate da *Melchisedek (cf Gn
14,17-20), da *Eliezer, il servo
di *Abramo (cf Gn 24,26-27) e da *Ietro, il suocero di *Mos (cf Es 18,9-11). Gli ebrei pronunciavano molte
benedizioni fin dalla preghiera del mattino e poi nella vita quotidiana:
particolarmente solenne era quella pronunciata nella notte di *Pasqua. Ges istitu l'eucaristia " pronunziata la
benedizione ", ovvero la solenne berak di Pasqua.
Berceo, Gonzalo de (ca. 1180-1246).
La prima figura storica della letteratura
spagnola. Chierico secolare in un convento benedettino, scrisse agiografie e
poemi mariani.
Berengario di Tours (+ 1088).
Cancelliere nella citt di Tours, la cui
dottrina, all'estremo opposto del crasso realismo sostenuto due secoli prima da
Pascasio Radberto (, 860), spiegava la presenza di Cristo nell'eucaristia in
modo non reale ma dinamico. La sua dottrina fu condannata. Pur essendosi
rifiutato numerose volte di accettare le condanne dei sinodi, mor alla fine
riconciliato con la Chiesa.
Bernardino di Sagunto (1499-1590).
*Francescano. Giunse in Messico nel 1529 e lavor infaticabilmente
tra gli indios. Con un gruppo di essi realizz studi su diversi aspetti della
loro vita (costumi, religione, vizi e virt, commerci, regime di propriet) e
perfino sulla conquista vista nella loro prospettiva. Scrisse una grammatica e
un dizionario azteco, oltre che una Historia general de las cosas de la
Nueva Espaa. Con altri francescani realizz
un colossale lavoro di etnografia. Il Consiglio delle Indie dubit
dell'opportunit di divulgare questi lavori per paura che contribuissero a
mantenere il *paganesimo; ma i
manoscritti vennero conservati e nel 1779 furono riscoperti.
Bernardo, san (1091-1153).
Monaco cistercense, fonda nel 1115 il
monastero di Chiaravalle, di cui diviene abate. Dar uno straordinario impulso
al suo ordine religioso, fondando quasi 70 abbazie, cio pi di due ogni anno.
Alla sua morte, 164 monasteri su 350 dipendono da Chiaravalle. I suoi scritti,
di manifesta impronta monastica, ebbero una vasta diffusione e una profonda
influenza. Contribu a riformare il monachesimo. Difese un ideale monastico
puramente contemplativo, ma fu anche un uomo d'azione. Predic anche durante la
seconda crociata.
Berretta.
Copricapo rosso che il papa consegna ai
cardinali quando li promuove a tale dignit.
Bersabea.
Citt all'estremit meridionale di Israele.
Per indicare tutto il paese, si diceva: " Da Dan a Bersabea ". Il
pozzo (Be'er) che diede nome alla citt fu scavato da Abramo.
Brulle, Pierre de (1575-1629).
Fondatore dell'Oratorio francese. Fu nominato
cardinale da Urbano VIII, che lo defin " l'apostolo del Verbo Incarnato
". Questo sar, infatti, il tema essenziale delle sue opere spirituali,
che ebbero grande influenza ai suoi tempi e furono poi seguite da diverse
scuole. Tra i suoi discepoli, san *Vincenzo de' Paoli.
Bestemmia.
Espressione ingiuriosa contro Dio o i santi.
Betania.
In ebraico, " casa del povero o casa di
Anania ". Villaggio situato a circa tre chilometri da *Gerusalemme, sul lato est del *Monte degli Olivi, sulla strada di *Gerico. Qui risiedevano i fratelli *Lazzaro, *Marta
e *Maria, amici di Ges, che a
volte veniva ospitato a casa loro assieme agli apostoli.
Betel.
In ebraico, " casa di Dio ". Nome
dato da Giacobbe al luogo nel quale, in sogno, vide una scala che univa la
terra al cielo. Qui Dio gli promise di proteggerlo e di dare ai suoi
discendenti quel paese (cf Gn 28,10.22). Fu, in seguito, il nome di un santuario
e poi di una citt, a 19 chilometri a nord di *Gerusalemme. Quando il regno di Israele e di Giuda si divisero,
alla morte di Salomone, Geroboamo, re del regno del nord, eresse a Betel (cos
come a Dan) un santuario con un vitello d'oro, per evitare che i suoi sudditi
andassero al tempio di Gerusalemme (cf 1 Re 12,29.33).
Betesda.
Vedi Bezaet.
Betlemme.
Si suole interpretare il nome come "
casa del pane ", anche se questa etimologia non certa. Citt a sette
chilometri a sud di Gerusalemme, la " citt di Davide ". In essa,
secondo Mt 2,1 e Lc 2,4.7, nacque Ges. A quei tempi avr avuto circa 2.000
abitanti, oggi ne ha circa 30.000.
Betsaida.
" Casa di pesca ". Piccola
cittadina del nord, sulle rive del lago di *Genesaret, a destra del *Giordano. Da essa venivano alcuni apostoli, almeno Filippo,
Pietro e Andrea. Ges rimprover questa citt, come fece con Cafarnao e
Corazin, per non aver fatto penitenza dopo aver udito la sua predicazione e
avere assistito ai suoi miracoli (cf Mt 11,21). Vi avvenne la guarigione di un
cieco (cf Mc 8,22.26).
Beza, Teodoro di (1519-1605).
Teologo calvinista francese. Succedette a
Calvino nella cattedra di teologia a Ginevra. Dotto umanista, don
all'Universit di Cambridge il *Codice che da lui prende il nome, uno dei principali manoscritti biblici.
Bezaet (o Betesda).
In ebraico, " casa di misericordia
". Grande piscina situata a nord del *tempio di *Gerusalemme. San Giovanni, nel narrare la guarigione di un paralitico in questo
luogo, dice che aveva cinque portici, il che, secondo le ricerche
archeologiche, non significa che fosse pentagonale, ma che era di forma
rettangolare allargata, divisa a met, in modo che venivano ad essere due
piscine unite (cf Gv 5). In essa si raccoglievano le acque piovane che, grazie
a un condotto sotterraneo, venivano utilizzate poi nel tempio.
Bibbia.
Termine greco, plurale di *biblos = libro. Il nome indica, quindi, il libro per
eccellenza. I greci dettero questo
nome ai *rotoli, perch la citt
di Biblos era un importante centro commerciale di rotoli di papiro. La Bibbia
il libro, o piuttosto l'insieme di libri, nei quali riconosciamo l'*ispirazione di Dio. Si divide in Antico Testamento e Nuovo Testamento.
L'AT comune a ebrei e cristiani; formato
dai libri scritti prima di Cristo. Si distinguono in quattro gruppi: a) *Pentateuco (la legge) b) Libri storici c) Libri
profetici d) Libri *sapienziali.
Il NT costituito dai libri scritti dopo
Ges. Si raggruppano in: a) *Vangeli b) *Atti
degli Apostoli c) *Lettere
e d) *Apocalisse.
La lista dei libri della Bibbia costituisce
il *Canone. Sono 45 nell'AT e 27
nel NT. Quelli ammessi senza discussione si chiamano protocanonici, che significa " i primi canonici "; quelli
che gli ebrei per l'AT e i protestanti (alcuni libri dell'AT e altri del NT)
non ammettono sono chiamati *deuterocanonici, vale a dire " riconosciuti canonici in un
secondo momento ". I credenti riconoscono la Bibbia come parola di Dio,
scritta sotto l'ispirazione dello Spirito Santo.
La Bibbia il libro del quale si sono copiate
a mano e poi stampate pi copie. L'AT venne scritto in ebraico, salvo alcune
piccole parti che furono scritte in aramaico e alcuni libri dell'ultima epoca
scritti in greco. Il NT fu scritto tutto in greco.
La Bibbia stata tradotta in quasi tutte le
lingue del mondo. Le principali traduzioni o versioni della Bibbia sono:
- Dall'ebraico al greco, detta dei *Settanta, che la pi importante. Quella di *Aquila, di Teodozione e di *Simmaco.
- Dall'ebraico all'aramaico esistono diversi
*targumin (= traduzioni). Esistono
anche antiche traduzioni siriache e copte e di altre lingue meno importanti.
- Le versioni latine principali sono: la *Vetus
latina e la *Vulgata. Nel 1979, stata pubblicata la *Neovulgata.
Bibbia dei poveri.
Figure dell'Antico e del Nuovo Testamento
che, negli ultimi secoli del medioevo, si presentavano in serie, accompagnate
da testi biblici o non biblici, pi accessibili economicamente delle edizioni
della Bibbia, anche se non alla portata dei poveri. Questo nome, dato pi
tardi, risponde pi che altro alla forma in cui erano presentate. Vengono
chiamate cos anche le raffigurazioni bibliche sulle pareti delle chiese,
comprensibili anche da coloro che non sanno leggere.
Bigamia.
Lo stato di chi bigamo, ovvero ha due mogli
o due mariti. Vedi *Poligamia.
Bilocazione.
Il trovarsi simultaneamente in due luoghi
diversi. I casi descritti in alcune vite di santi, ad esempio quella di san
*Martino di Porres, data
l'impossibilit fisica, si cerca di spiegarli come apparenze o altri modi di
intervento soprannaturale.
Binazione.
Facolt data a un sacerdote di celebrare la
messa due volte nello stesso giorno. In questo caso si dice che bina (cf CIC 905,2).
Bioetica Morale della vita.
E la parte dell'etica, o della morale, che
tratta del comportamento umano in relazione all'origine della vita e al suo
sviluppo.
Bisanzio.
Vedi *Costantinopoli.
Bitinia.
Regione nord-occidentale dell'*Asia Minore. Ai tempi del Nuovo Testamento era provincia romana
(cf At 16,7; 1 Pt 1). *Plinio il Giovane, governatore di questa provincia, uno dei primi scrittori non
cristiani a parlare di Cristo e dei cristiani nella lettera all'imperatore
Traiano verso l'anno 112.
Bizantina, Arte.
Arte sviluppatasi nell'ambiente
romano-ellenistico. Si caratterizza per il simbolismo (in opposizione al
naturalismo) e per la sua rigidit ieratica. Nell'architettura, rappresentata
tipicamente da Santa Sofia a Costantinopoli e, in Occidente, da San Marco a
Venezia e San Vitale a Ravenna.
Boanerghes.
" Figli del tuono ". Questo
soprannome viene dato nel Vangelo a Giacomo e a suo fratello Giovanni per il
loro carattere impetuoso, che dimostrano, ad esempio, quando pensano di far
cadere un fuoco dal cielo contro i samaritani che non vogliono ricevere Ges e
i suoi accompagnatori in viaggio verso Gerusalemme (cf Mc 3,17 e Lc 9,51.56).
Bodmer.
Nome con il quale si designano una serie di *papiri del Nuovo Testamento. I pi importanti sono Bodmer II
e Bodmer XIV-XV, del secolo III, che contengono la maggior parte dei Vangeli di
Luca e Giovanni.
Boezio, Anicio Manlio Torquato Severino
(ca. 480-524).
Di nobile famiglia romana, studi ad Atene.
Tradusse in latino alcune opere di filosofi greci. Scrisse trattati di
filosofia, musica e teologia. E stato definito " l'ultimo dei filosofi
romani e il primo dei teologi scolastici ". Per aver difeso l'ex-console
Albino di fronte all'imperatore ostrogoto Teodorico, fu accusato di tradimento
e sacrilegio (astrologia), incarcerato, torturato e messo a morte. Scrisse in
carcere la sua opera pi famosa, De consolatione philosophiae. A volte lo si considera martire, anche se la causa
della sua morte fu pi politica che religiosa. Leone XIII approv il suo culto
nel 1883. E sepolto a Pavia.
Bolla.
Documento della massima importanza firmato
dal papa. E cos detta dal bollo di piombo che vi si sospende con una funicella
a mo' di sigillo, sul quale impresso da un lato l'effigie degli apostoli
Pietro e Paolo e dall'altro il nome del papa. Le prime parole della bolla,
scritta sempre in latino, danno il nome al documento.
Bolland, Jan van (1596-1665).
Gesuita fiammingo, inizi la compilazione
degli Acta Sanctorum, ovvero lo
studio critico sui documenti originali e la pubblicazione della storia dei
santi, secondo l'ordine del calendario liturgico (vedi *Agiografia).
Bollandisti.
Gesuiti continuatori della monumentale opera
iniziata da padre *Bolland.
L'quipe di lavoro, ai nostri giorni, composta da cinque studiosi.
Bosco, Giovanni, santo (1815-1888).
Fondatore degli Oratori salesiani (1846) per ragazzi poveri e abbandonati, della Societ
di san Francesco di Sales o Salesiani (1859) e, con Madre *Mazzarello,
dell'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872). Caratteristica della sua azione catechistica
sono gli oratori festivi, che implicano un modo particolare di educare. La sua
vastissima attivit diede vita a scuole di educazione professionale, ospizi,
pensionati, ecc., diffusi in tutti i paesi del mondo. Fu canonizzato da Pio XI
nel 1934.
Bossuet, Jacques-Bnigne (1627-1704).
Vescovo di Meaux, buon oratore, ebbe grande
influenza nella politica religiosa del suo tempo. Redasse i quattro articoli
della Dichiarazione in cui si condensa il *gallicanesimo. In seguito alle sue pressioni, unite a quelle di
Luigi XIV, Roma condann 23 proposizioni di Fnelon, accusate di *quietismo (1699). Bossuet fu anche uno scrittore prolifico: Sermoni,
Orazioni funebri, Discorso sulla storia universale.
Brahma.
Suprema divinit ind. E l'organizzatore del
mondo; personifica la parola sacra o saggezza. Si manifesta come Trimurti
(Trinit), costituita da Brahma, principio creatore, Visn, principio
conservatore, e Siva, principio distruttore. Viene rappresentato con quattro
teste, espressione della sua saggezza. E il regolatore del *karma.
Brahmani o bramini.
Membri della *casta sacerdotale, la prima delle quattro caste in cui si
divide la societ ind. Sono educati alla conoscenza dei *Veda, ai riti e alle osservanze religiose. Sono divisi in
numerose sottocaste. Attualmente, a parte il loro speciale rapporto con la
religione, sono la classe pi colta ed occupano le professioni pi prestigiose.
Breviario.
Dal latino breviarium = compendio. Veniva cos chiamato il libro o i libri
che contenevano l'ufficio divino o preghiera ufficiale della Chiesa, in quanto
forma abbreviata della struttura antica. La riforma successiva al Vaticano II
ha sostituito questo nome con quello di *Liturgia delle Ore; si usa ancora, ma meno spesso, il nome ufficio
divino.
Budda.
In sanscrito, " l'illuminato, lo
svegliato ". Epiteto con il quale indicato il principe indiano
Siddharta-Gotama, (ca. 563-483 a.C.) fondatore della religione buddista.
Buddismo.
Sistema di dottrina e di vita che prende il
suo nome da *Budda. Il buddismo
cerca la pace e la serenit nella soppressione di qualsiasi desiderio. Il suo
ideale il raggiungimento del *Nirvana (" estinzione "), una specie di estasi nella quale si
estinguono tutti i desideri. Il buddismo crede nella reincarnazione (vedi *Metempsicosi). E molto diffuso in Oriente. E normalmente
considerato una delle grandi religioni, bench alcuni esitino a riconoscerlo
come tale, dato che non comporta la fede esplicita in un Dio personale.
Bultmann, Rudolf.
Vedi *Demitizzazione e *Mito.
C
Caaba
Vedi *Kaaba.
Cabala.
Dall'ebraico Kabbalah = tradizione. Sistema filosofico-teologico che, in
circoli mistici ebraici e cristiani del Medio Evo (dal sec. XIII in poi)
analizzava la Bibbia ricorrendo ad anagrammi, combinazioni di lettere e scienze
occulte (*Astrologia, *Negromanzia,
eccetera) per scoprirne il senso. Oggi indica il tentativo di scoprire una cosa
per mezzo di calcoli *superstiziosi.
Cafrnao.
Al tempo di Ges, importante citt sulla riva
nord-occidentale del lago di *Gensaret, circa 4 km ad ovest dal luogo dove sbocca il *Giordano. Ges vi fiss la base del suo ministero pubblico e vi
oper molti miracoli (guarigione della suocera di Pietro, del servo di un
centurione...). Qui, insegnando nella sinagoga, annunci il suo messaggio, ma
non venne accolto, ed egli ne annunci la rovina imminente con la citt di *Betsaida. Dopo gli scavi archeologici, all'inizio del secolo
XX, stata parzialmente ricostruita la sinagoga (Mt 4,13; 8,5; 11,23; 17,24;
Mc 1,21; 2,1; 9,33; Lc 4,23; Gv 2,12; 4,46; 6, 17.24.59...).
Cifa.
*Sommo sacerdote di Gerusalemme (dal 15 al 36 d.C.) e presidente del *sinedrio che condann Ges. Era suocero di *Anna. Fu persecutore dei primi cristiani (Mt 26, 3.57s.;
Lc 3,2; Gv 18,13 ss.; At 4,6; 5,17).
Caino.
Primogenito di Adamo ed Eva. Faceva il
contadino e uccise per invidia suo fratello *Abele. Dio lo condann a vivere una vita errante, ma gli
impose anche un segno perch nessuno lo colpisse. Come per l'insieme dei primi
undici capitoli della *Genesi, non
bisogna prendere questo racconto in un senso storico letterale; si tratta,
piuttosto, di teologia in forma di storia. Caino il prototipo dell'uomo
malvagio che si disinteressa dei suoi fratelli.
Calcedonia.
Antica citt dorica, oggi sobborgo di
Istanbul, dove nel 451, per iniziativa dell'imperatore Marciano, si radun il
IV *concilio ecumenico, che
condann la dottrina di *Eutiche e
defin il dogma delle due nature di Cristo.
Calendario.
Suddivisione del tempo nel corso dell'anno.
Sono esistiti ed esistono svariati calendari. Ci interessano qui il calendario
ebraico al tempo di Ges e il calendario liturgico.
Gli ebrei usavano il calendario di dodici
mesi lunari (354 giorni: 28 giorni al mese), sebbene tenessero conto anche del
calendario degli agricoltori, aggiungendo un mese in pi ogni tre anni. In
questo calendario, le feste cadevano sempre nello stesso giorno della
settimana. L'anno iniziava con il primo mese della primavera, *Nisan. Gli esseni seguivano un calendario solare: dodici
mesi di trenta giorni, pi un giorno aggiunto ogni trimestre. Anche in questo
sistema, le feste cadevano sempre nello stesso giorno della settimana. Qualcuno
ritiene che, secondo questo calendario, l'*Ultima cena potrebbe avere avuto luogo il marted e non il
gioved (cf X. Lon-Dufour, Dizionario del Nuovo Testamento, alla voce: Calendario).
La Chiesa ha il proprio calendario nel quale
combina l'anno civile con quello liturgico (v. *Anno liturgico). Alcune feste del Signore (Natale, Presentazione al
tempio, Incarnazione, Trasfigurazione, ecc.) e le feste dedicate a Maria e ai
santi sono fissate secondo il calendario civile, in quanto i tempi dell'anno e altre feste hanno un'ubicazione mobile.
Calende - Idi.
Nell'antica Roma, le calende erano il primo
giorno del mese. Poich usavano il sistema dei mesi lunari, tutti i mesi erano
uguali. A partire da quel primo giorno, contavano all'indietro fino al giorno
successivo alle idi, che era il giorno del plenilunio. Nel calendario solare di
Giulio Cesare, le idi erano il giorno 15 dei mesi di marzo, maggio, luglio e
ottobre e il 13 degli altri mesi. Dalle idi si contavano all'indietro i sette
giorni precedenti, in modo simile a quel che si faceva per le calende. Nel
Martirologio della Chiesa Romana si usava questo sistema di calcolo.
Calice.
Coppa o vaso che il sacerdote adopera per
consacrare e bere il vino nella celebrazione eucaristica.
Calunnia.
Affermazione falsa e denigrante. Si
differenzia dalla diffamazione per la falsit di quanto si afferma, il che ne
aumenta la gravit oggettiva.
Calvario.
Dal latino, calvaria = teschio; calco sull'aramaico Gylgaltha = luogo del teschio. Il nome sarebbe dovuto alla
forma tonda e brulla della collina presso *Gerusalemme dove avvenivano le crocifissioni durante la
dominazione romana. Un'altra spiegazione quella che i teschi delle vittime vi
restassero esposti. Vedi *Glgota.
Calvinismo.
Dottrina di G. *Calvino. Pi strutturata teologicamente del luteranesimo,
afferma con forza la trascendenza di Dio. Ha un concetto della Chiesa pi
organizzato. Si caratterizz subito per la sua rigidezza e combattivit. Non si
estese per l'adesione dei territori, ma ad opera di individui e di gruppi.
Calvino, Giovanni (1509-1564).
Nato a Noyon (Francia). Verso il 1533-1534
adott molte delle idee di Lutero portandole alle conseguenze pi radicali, in
particolare giungendo, dalla negazione del libero arbitrio, alla pi dura espressione
della predestinazione: tanto per la salvezza quanto per la condanna, vige
fatalmente la *predestinazione di
Dio. Poich nella Francia di Francesco I non venivano tollerati i non
cattolici, si stabil a Ginevra, che, pur appartenendo all'Impero tedesco, era
di fatto indipendente. Ottenuto il dominio della citt, vi stabil un sistema
di governo teocratico, retto da lui stesso con durezza fino alla sua morte,
salvo qualche breve intervallo durante il quale ne fu esiliato. Perseguit i
suoi oppositori, molti dei quali furono da lui fatti giustiziare, come Miguel
Servet, scrittore e medico spagnolo, scopritore della circolazione polmonare
del sangue, arso vivo nel 1553. Teodoro Beza fu, come teologo, il suo miglior
collaboratore.
Camera apostolica.
Ufficio della *Curia Romana che amministrava i beni temporali della *Santa
Sede. Oggi svolge una certa funzione
durante la cosiddetta *Sede Vacante.
E presieduto dal cardinale camerlengo.
Camerlengo.
*Cardinale che presiede la *Camera Apostolica. Durante la sede vacante, responsabile
dell'amministrazione temporale del *Vaticano. Constata formalmente la morte del papa e predispone
il *Conclave.
Camice.
Tunica di lino bianca, stretta ai fianchi dal
*cingolo, usata dal ministro sacro
nella celebrazione liturgica. Vedi *Alba.
Cana.
Nome di diverse citt palestinesi ai tempi di
Ges. La pi famosa Cana di Galilea, patria di *Natanaele (Gv 21,2). Ges vi guar a distanza il figlio di un
funzionario reale (Gv 4,46-53). In questa citt, Ges fece il suo primo miracolo
ad uno sposalizio, tramutando l'acqua in vino (Gv 2,1,11).
Cnaan.
Regione dai limiti piuttosto imprecisi, che
si estendeva a nord fino a *Ugart
e a sud fino all'*Egitto,
comprendente il Libano, la Siria e quello che poi divenne il paese di Israele.
In questo ambiente culturale nacque la scrittura cuneiforme. Vedi *Terra
Promessa.
Cancelliere.
Segretario ufficiale della *curia
diocesana, " il cui incarico
principale... consiste nel provvedere che gli atti della curia siano redatti
compiutamente, e siano custoditi nell'archivio della stessa " (CIC 482).
- Gran cancelliere. La massima autorit in una universit pontificia, in
quanto delegato del papa. E di solito il vescovo della citt nella quale si
trova l'universit.
Candace.
Titolo o nome proprio dei sovrani di Etiopia,
(v. At 8,27) simile, ad esempio, a quello di *faraone in Egitto (cf X. Lon-Dufour, DNT, v. Candace).
Candelabri.
Utensili, generalmente metallici, atti a
reggere le candele. Nella *messa,
si accendono in maggior o minor numero secondo il grado di solennit. Si
consiglia di non metterli sull'altare, poich l'altare simbolo di Cristo e
non vi si dovrebbe porre che il pane e il vino, che devono essere o sono gi
stati consacrati, oltre al messale.
Candelabro.
E' famoso il candelabro d'oro a sette
bracci (Es 25,31.39) che si trovava
nel *tempio di Gerusalemme e che
costituiva l'univa fonte di luce nel santuario. Divenne il simbolo
dell'ebraismo. Nel NT compare varie volte come simbolo delle Chiese,
specialmente nell'*Apocalisse
(1,12.13.20; 2,1.5; 11,4).
Candombl.
Culto sincretista afro-brasiliano praticato
nella regione di Bahia. Riunisce elementi africani, *animisti, *spiritisti, indigeni, *occultisti e
cattolici. Riconosce un Essere supremo e Creatore chiamato, a seconda delle
regioni, Olorum, Zambi, o Zaniapombo, che governa il mondo tramite altre divinit chiamate, secondo i
diversi gruppi umani: *Orixs (il
cui padre e capo *Oxal), Voduns o Inkices.
Il termine candombl designa anche il luogo dove si svolge il culto. Si
tratta di case situate generalmente in luoghi periferici e di difficile
accesso. Nella sala c' un luogo riservato ad un altare cattolico con immagini
di santi, in qualche modo identificati con le proprie divinit. Nel candombl
esiste una gerarchia, nella quale la volont del capo (uomo o donna che sia)
legge sia dentro che fuori del culto. In generale, sono le donne a esercitare
le funzioni pi permanenti (C. Folch Gomes, Macumba, 17 e ss.).
Cannibale.
Chi mangia carne umana, generalmente
determinate parti del corpo, nel corso di celebrazioni rituali con danze, balli
e sacrifici, credendo di assimilare lo spirito della vittima. Spesso vengono
considerati sinonimi cannibale e
antropofago, ma non cos: l'antropofago mangia carne umana perch gli piace come cibo, senza la connotazione
religiosa e rituale che caratterizza il cannibale. Ancora oggi, esistono nell'Africa centrale trib che
praticano il cannibalismo.
Cano, Melchor (1509-1560).
Domenicano spagnolo che prese parte al
concilio di Trento come teologo. La sua opera principale, De locis
theologicis, lo indica come uno dei
pi importanti autori della teologia dominante da Trento fin quasi ai nostri
giorni.
Canone.
In greco, letteralmente, significa "
regola ", prima in senso materiale, poi in senso figurato. Il canone dei
libri sacri la lista dei libri che la Chiesa riconosce ispirati da Dio e,
pertanto, sono normativi per la fede e per la vita. Vedi *Bibbia.
Nel linguaggio liturgico, indica la grande
" preghiera eucaristica ". Vedi *Messa: Parti.
Canonico.
Sono chiamati canonici i *chierici membri del capitolo di una cattedrale o collegiata, a
cui spetta " assolvere alle funzioni liturgiche pi solenni " o altri
compiti a loro affidati (cf CIC 503 e ss.). Dal secolo XII, accanto ai "
canonici regolari ", che vivono in comunit sotto una *regola, compaiono i " canonici secolari ", che non
fanno pi vita in comune, ma continuano ad occuparsi del servizio religioso
della cattedrale o collegiata, soprattutto nella celebrazione della *liturgia
delle ore.
Canonizzazione.
Dal greco, " inserire nel canone ".
L'inclusione di un beato nel canone dei santi, con decreto del papa che ne
autorizza la venerazione nella Chiesa universale.
Canterbury.
Citt dell'Inghilterra. Fu il primo centro
cristiano della Britannia. Il papa san Gregorio Magno (590-604) vi invi monaci
*benedettini con sant'Agostino di
Canterbury, primo vescovo di questa sede. Attualmente, sede dell'arcivescovo *primate della Chiesa *anglicana.
Cantico dei cantici.
Il nome equivale a un superlativo: il cantico
per eccellenza. Attribuito a *Salomone (Ct 1,1), secondo l'antica consuetudine di dare alle opere un autore
famoso, uno dei libri *sapienziali
dell'AT. Si ritiene sia stato composto verso il V o IV secolo a.C. E una
raccolta di canti d'amore. Alcuni lo hanno interpretato in senso *allegorico, con riferimento all'amore tra Dio e il suo Popolo.
Altri vi vedono espresso l'amore umano come realt creata da Dio e degna di
essere cantata. Su questa base, serve per esprimere mirabilmente l'amore tra
Dio e l'uomo, tra Cristo e la sua Chiesa e questo giustifica la stima che ne
ebbero mistici come san Giovanni della Croce e altri uomini spirituali.
Capitalismo.
Sistema socio-economico che assume forme
diverse all'interno dei seguenti principi, seguiti pi o meno rigidamente: a) i mezzi di produzione sono propriet di privati, sia
individui che societ; b) la
produzione e la distribuzione dei beni dipendono dalle leggi del mercato,
fondamentalmente dalla legge dell'offerta e della domanda: i salari e i prezzi
sono regolati da questa stessa legge; c) libert di iniziativa privata, stimolata dall'incentivo del massimo
guadagno possibile per il privato. Di fatto, queste basi, rigorosamente
applicate nel secolo XIX, oggi non sono ammesse, ma il neocapitalismo le professa in forma pi o meno mitigata, assieme
all'intervento dello Stato o ad una prospettiva socializzante. Il capitalismo
viene ad essere equivalente al liberalismo economico (cf DAP-VD).
Capitoli e versetti.
Nella Bibbia, ognuna delle parti nelle quali
si divide un libro (alcuni libri sono cos corti che non si dividono: le
lettere 2 e 3 di Giovanni, quella di Giuda, quella di Filemone). Anche i
manoscritti antichi presentano il testo diviso in sezioni, per una pi facile
distribuzione nelle letture liturgiche. L'attuale divisione in capitoli la
realizz Stephen Langton nel 1206,
quando era maestro a Parigi (diventer poi arcivescovo di Canterbury). Nel
1550, Robert Estienne divise i
capitoli in *versetti, che
facilitano la citazione esatta e la rapida ricerca di qualsiasi testo.
Capitolo.
" Il capitolo dei canonici, sia
cattedrale sia collegiale, il collegio di sacerdoti al quale spetta assolvere
alle funzioni liturgiche pi solenni nella chiesa cattedrale o collegiale;
spetta inoltre al capitolo cattedrale adempiere i compiti che gli vengono
affidati dal diritto o dal vescovo diocesano " (CIC 503).
Cappadocia.
Regione dell'*Asia Minore, provincia romana dall'anno 17 a.C. E menzionata in
At 2,9 e in 1 Pt 1,1. Nella storia della Chiesa sono famosi per i loro scritti
alcuni *Padri della Chiesa detti Padri
Cappadoci (san Basilio, san Gregorio
Nazianzeno, san Gregorio di Nissa).
Cappella.
Luogo di culto destinato a un gruppo
particolare, come i residenti in un ospedale, in un collegio, in un quartiere.
Appartiene all'ambito di una *parrocchia.
Cappellano.
Sacerdote incaricato di prendersi cura di una
*cappella o di un gruppo di fedeli
normalmente pi piccolo di quello di una *parrocchia, come una comunit religiosa, un collegio,
un'universit, un gruppo omogeneo, ecc.
Cappuccini.
Vedi san *Francesco d'Assisi.
Carattere.
In psicologia, l'" insieme delle qualit
e degli atteggiamenti che configurano il modo di essere di una persona ".
Al temperamento, che risulta dai
caratteri ereditati, si aggiungono le caratteristiche acquisite.
In teologia, " il marchio spirituale
indelebile che producono nella persona i *sacramenti del *battesimo, della *confermazione e
dell'*ordine, i quali, appunto per
questo, sono irripetibili.
Cardinale.
Dal latino, cardo = cardine. *Prelato nominato dal papa con una duplice missione: essere
collaboratore del Santo Padre nelle questioni pi importanti (vedi *Concistoro) ed eleggere il nuovo pontefice, con il Collegio
Cardinalizio riunito in *Conclave,
quando si verifica la *Sede Vacante.
Il titolo di cardinale compare verso il secolo X o XI; i primi furono i 25
presbiteri incaricati delle parrocchie di Roma, in quanto pi immediati
ausiliari del loro vescovo, il papa. Erano cardinali-presbiteri. Pi tardi si aggiunsero gli altri due gruppi oggi
esistenti. Dall'anno 1059, per decisione del *sinodo di Roma, sanzionato dal papa Nicola II, fu riservata a
loro l'elezione del papa. Dal 1586, furono ammessi anche gli stranieri. Ci sono
tre gruppi di cardinali: a) Cardinali-vescovi, che sono i titolari delle diocesi suburbicarie
(fuori dalle mura di Roma o nel circondario della citt) e, per decisione
successiva al concilio Vaticano II, i patriarchi orientali elevati al
cardinalato (che conservano il titolo della propria sede patriarcale); b) Cardinalipresbiteri, e c) Cardinali-diaconi. A questi due ordini si assegnano rispettivamente
titoli o diaconie (chiese) a Roma. Anche se in altre epoche vi sono stati dei
cardinali secolari e, fino alla convocazione del concilio Vaticano II,
cardinali presbiteri, oggi essi sono designati tutti tra i vescovi o sono
consacrati tali prima della loro investitura. I cardinali che hanno compiuto 80
anni non possono pi partecipare al conclave per l'elezione del papa (cf CIC
349-359).
Cardinale decano.
Vedi *Decano.
Carisma.
Dono di Dio a una persona per il bene della
comunit. Pu essere straordinario, come il dono di fare miracoli o di parlare
le lingue, ma normalmente sono qualit non straordinarie, per esempio la
chiamata alla vocazione religiosa, o una speciale sensibilit nel cogliere il
bisogno dei poveri. In tempi recenti, c' stato un risveglio di interesse per
lo Spirito Santo e per i suoi doni nei gruppi chiamati carismatici o di rinnovamento carismatico. Carisma e *gerarchia non sono elementi contrapposti, ma complementari: uno
pi attento a ci che vitale, l'altro a ci che istituzionale, ma non in
forma esclusiva, salvo casi di deviazione. Come indica san Paolo (cf 1 Cor
12,28), l'azione stessa di governare un carisma, poich la corretta visione
del governo quella del servizio alla comunit.
Carit.
Amore soprannaturale, riversato in noi dallo
Spirito Santo (cf Rm 5,5). La carit (da carus = di grande valore) l'unica virt che permane anche
nell'aldil (cf 1 Cor 13,8). Non solo la prima delle virt, ma appartiene a
un ordine diverso, superiore, definitivo; le altre valgono unicamente in quanto
aiutano ad incrementare la carit o ne sono informate, poich questa configura
il modo di essere di Dio stesso e ci fa partecipare della sua ricchezza e
felicit, cos come, grazie all'amore per un'altra persona, facciamo nostre la
sua ricchezza, la sua felicit o il suo dolore.
Caritas.
Termine latino che significa " carit
". Ai nostri giorni designa un'organizzazione della Chiesa che funziona
nella maggior parte dei paesi. Ad essa fa capo gran parte delle offerte di
beneficenza di cui regola la distribuzione, sia nel paese d'origine, sia nei
paesi pi colpiti dalla povert, soprattutto con progetti concreti che aiutino
a migliorare le condizioni dei gruppi emarginati. Altre organizzazioni, in
parte simili alla Caritas, sono, tra le pi importanti: Misereor (espressione latina che significa " provo
compassione ") e Adveniat (in
latino, " venga ", dal Padre Nostro: " venga il tuo Regno "). Queste funzionano
in paesi ricchi, come la Germania, e destinano i loro fondi a paesi del Terzo
Mondo secondo dei progetti molto concreti.
Carlo Borromeo, san (1538-1584).
Nipote del papa Pio IV, che lo nomin
cardinale e suo segretario a ventun anni. Influ in maniera decisiva sullo zio
per il bene della Chiesa. Arcivescovo di Milano, mise in atto con grande zelo
la riforma avviata dal concilio di *Trento, dando un esempio che sarebbe stato seguito da molti anche nel secolo
successivo.
Carlomagno (742-814).
Re dei Franchi dal 768 e in seguito
imperatore. Opponendosi alle pretese del re longobardo, conferma e amplia le
donazioni che suo padre, Pipino il Breve, aveva fatto al papa Stefano II (vedi *Stati
pontifici). Fu coronato imperatore
dal papa Leone III nel Natale dell'anno 800. Diede impulso alle lettere, favor
il risorgere della *teologia,
nonch della vita cristiana. Promosse il rinnovamento della *liturgia, per quanto, nello spirito dell'epoca, fu una riforma
pi ritualista che vitale. D'accordo con i papi, oper affinch i diversi paesi
adottassero la liturgia romana.
Carmelitani.
Ordine monastico che si ispira al profeta
Elia, ritiratosi con *Eliseo a
vita eremitica sul monte *Carmelo,
da cui prendono il nome. Si ritiene fondatore dell'ordine l'inglese san Simon
Stock, nel secolo XIII (ordine *mendicante *contemplativo. Nel secolo XVI, santa *Teresa di Ges realizz la riforma prima delle religiose e poi, con
san *Giovanni della Croce, dei
religiosi. Da allora l'ordine si divide in due rami: quello dell'antica
Osservanza e i Carmelitani Scalzi o Riformati.
Carmelo.
Monte, o meglio catena montuosa, nel nord
della *Palestina, che dall'odierno
porto di Haifa, nel Mediterraneo, si protende verso sud-est. Il profeta Elia vi
avrebbe riunito una scuola di asceti e qui situata la lotta con i profeti di
Baal (1 Re 19,46s; 2 Re 2,25; 4,25).
Carne e sangue.
Espressione aramaica che designa l'uomo,
sottolineando l'aspetto fragile e limitato della sua natura (cf Mt 16,17).
Carran Harran.
Antica citt nel nord della *Mesopotamia, importante per la sua ubicazione nelle rotte
commerciali. Vi si trasfer *Abramo
dopo aver lasciato *Ur dei Caldei
(cf Gn 11,31) e da essa part per i successivi viaggi (cf Gn 12,5; 24,10;
27,43).
Cartagine.
Antica citt dell'Africa settentrionale,
situata presso l'odierna Tunisi. Nei primi secoli fu il centro principale del
cristianesimo in Africa e patria di figure illustri come *Tertulliano e san Cipriano. Vi si celebrarono numerosi sinodi o
concili nei secoli III, IV e V.
Cartesio.
Vedi *Descartes, Ren.
Casel, Oddo (1886-1948).
Monaco *benedettino del monastero di Maria Laach, nella Renania tedesca,
principale esponente della riforma e del rinnovamento liturgico che vanno sotto
il nome di *teologia dei misteri.
Casistica.
Studio della morale basato su singoli casi concreti,
per dedurne norme di condotta. Negli ultimi secoli, questo approccio allo
studio della morale fin con l'impoverirla, degenerando in una presentazione
della legge divina spersonalizzata e minimalista (che si contenta di fare il
minimo). La reazione positiva stata la visione della morale come risposta
generosa alla legge di Dio, data per il nostro bene.
Caste.
I distinti gruppi di abitanti di un paese
che, per motivi religiosi, politici, di nascita, ecc., costituiscono un insieme
chiuso. L'India il paese nel quale il sistema delle caste divide e stratifica
pi profondamente le persone in classi superiori ed inferiori, che praticano
una rigida endogamia (matrimonio all'interno del gruppo).
Castel Gandolfo.
Comune in provincia di Roma, presso il lago
Albano, dove la *Santa Sede
possiede una residenza estiva per il papa, iniziata nel 1628 su disegno di C.
Maderno. Questa propriet fa parte dello stato del *Vaticano, in virt dei Patti *Lateranensi del 1929.
Castit.
Virt che consiste nel dominio e nell'ordinamento
dell'appetito sessuale. Si distinguono: castit celibataria, castit
matrimoniale, castit consacrata. Quest'ultima quella praticata dai religiosi
per voto al fine di coltivare un amore pi disinteressato verso Dio e verso il
prossimo (vedi CIC 599).
Csula.
Indumento liturgico a forma di mantello senza
maniche e con un'apertura al centro per passarvi la testa. Si veste sopra al *camice. Vedi *Pianeta.
Catacombe.
Gallerie sotterranee, generalmente con varie
derivazioni ed anche su diversi livelli, destinate anticamente a seppellire i
morti. Durante le persecuzioni, i cristiani vi si riunivano per celebrare i
misteri.
Catafatica.
Vedi *Apofatica.
Ctari.
In greco, katharos = puro. Seguaci di una setta eretica apparsa in
Europa - regione del Reno, Italia e, soprattutto, sud della Francia - nel sec.
XII. In un contesto storico che perseguiva con urgenza l'ideale della riforma
ecclesiale, si diffusero rapidamente, specie nelle classi inferiori, grazie
alla predicazione e alla vita morale dei loro membri; in campo dottrinale,
invece, professavano idee dualiste, a volte respingendo l'Antico Testamento e
rifiutando l'autorit ecclesiastica e i sacramenti. Ripetutamente condannati,
la loro repressione gener perfino delle guerre che insanguinarono il sud della
Francia. Nei secoli seguenti, i domenicani, grazie alla forza della loro
dottrina, e i francescani, per l'ideale di vita evangelica che incarnavano,
furono decisivi nell'estinzione di questa setta e del movimento che formavano
con altri simili.
Catarsi.
In greco, " purificazione ".
Tecnica o modo di dire che permette di liberarsi dai conflitti interiori consci
o inconsci. Come tecnica terapeutica, utilizza il rivivere il conflitto per
assimilare in modo sano la situazione. " Per estensione, sentimento di
purificazione o liberazione suscitata da qualche esperienza causata da
qualsiasi opera d'arte ".
Catechesi.
Dal greco, katecheo = istruisco a viva voce. Istruzione nella fede. Si
differenzia dal *krigma, primo
annuncio gioioso, in quanto la catechesi una formazione sistematica e
completa, secondo il livello delle persone.
Ecco una definizione descrittiva della
catechesi: " E quella tappa (o periodo intensivo) dell'itinerario di
evangelizzazione, in cui si danno ai cristiani le basi per comprendere,
celebrare e vivere il vangelo del regno, al quale hanno aderito, e per
partecipare attivamente alla realizzazione della comunit ecclesiale e
all'annuncio e diffusione del vangelo. Questa formazione cristiana, integrale e
fondamentale, ha come meta la confessione di fede.
In questa descrizione, si sottolinea: la sua
dimensione temporale (un periodo),
il suo carattere fondamentale
(insegnamento elementare o iniziale), che deve essere integrale, comunitaria, in rapporto con la liturgia, missionaria, parte della conversione
e che ha come meta la confessione di fede (cf Com. Episc. de Ens. y Cat. Esp., La Catequesis de la Comunidad, 171).
Catechesi tradendae.
*Esortazione apostolica del papa Giovanni Paolo II, pubblicata il 16101979
(primo anniversario del suo pontificato), nella quale raccoglie la dottrina del
sinodo dei vescovi riunitosi nell'ottobre del 1977 sul tema della catechesi. Il
ritardo della sua uscita si deve alla scomparsa di Paolo VI e di Giovanni Paolo
I, intervenuti anch'essi nell'elaborazione del documento. Ges al centro di
questa esortazione pastorale. Nei primi capitoli predomina il carattere
dottrinale, per scendere poi ad aspetti pi pratici. Indicativa del carattere
ottimista, dinamico e gioioso di questo documento, pu essere la frase: "
Bisogna formare dei cristiani sicuri nell'essenziale, e umilmente felici della
propria fede " (n. 61) (cf Introd. PPC).
Catechetica.
Disciplina teologico-pastorale che studia
tutto ci che si riferisce alla *catechesi: catechizzato, catechista, contenuti, pedagogia, metodologia, storia,
ecc.
Catechismo.
Testo di dottrina cristiana, di struttura
generalmente sintetica, che serve come appoggio e complemento alla *catechesi.
Catechista.
Operatore di *pastorale che si assume il compito di educare sistematicamente
alla fede bambini, giovani o adulti. E un autentico ministero, che normalmente
deve essere realizzato in nome della comunit cristiana.
Catecumenato.
Periodo di formazione alla vita cristiana.
Storicamente, il catecumenato fu un'istituzione ecclesiale importantissima, in
particolare dal II al V secolo, quando la maggior parte dei battezzati erano
adulti convertiti. La formazione comprendeva tre aspetti: dottrina,
celebrazione (sacramenti) e vita o
costumi. Durava diversi anni, dal
primo avvicinamento alla comunit dei credenti fino alla celebrazione dei
sacramenti dell'*iniziazione cristiana nella *veglia pasquale.
Oggi c' un ritorno a questo istituto in quanto aumentato il numero di chi
chiede di entrare nella comunit ecclesiale in et matura. Si chiama a volte
catecumenato l'impegno di riscoperta e approfondimento nella fede di coloro che
sono gi membri della Chiesa, ovvero battezzati.
Caterina da Siena, santa (1347-1380).
Terziaria domenicana, esercit una grande
influenza sul suo tempo, tra l'altro inducendo Gregorio XI a tornare da
Avignone a Roma. Pio XII, nel 1939, la proclamava Patrona d'Italia. Per i suoi
scritti di spiritualit (Dialogo della divina Provvidenza, Lettere) Paolo VI, il 4 ottobre 1970, la proclam dottore
della Chiesa con santa Teresa di Ges. Giovanni Paolo II, il 1o ottobre 1999 la
proclam Compatrona d'Europa.
Cattedra.
Seggio, simbolo di autorit e di magistero.
Si parla di cattedra di Pietro con
riferimento all'autorit dottrinale del papa e di cattedra episcopale per indicare il seggio del vescovo nella *cattedrale, simbolo della sua autorit dottrinale.
Cattedrale.
Chiesa madre della *diocesi nella quale ha sede (*cattedra) il vescovo. Vedi *duomo.
Cattolicit.
Una delle quattro " propriet essenziali
" (una, santa, cattolica, apostolica) della Chiesa, per la quale essa
trascende i confini di razza, popolo, lingua e tradizioni ed universale in
Cristo.
Cattolico.
Dal greco katholics = universale. La Chiesa " cattolica "
perch annuncia il vangelo - secondo il comando missionario di Cristo agli
apostoli - ad ogni creatura e accoglie popoli, nazioni, culture, in un
pluralismo vivo di espressioni dell'unica fede. Contrapposto a " ortodosso
" dopo la frattura con l'Oriente e, nel XVI secolo, a " protestante
", venne ad indicare la confessione cristiana che riconosce come capo
supremo il vescovo di Roma.
Cedron c 10.
Valle ad est di Gerusalemme che separa il
tempio dal *monte degli Ulivi.
Nella stagione delle piogge vi si raccolgono le acque, dando vita a un torrente
che porta lo stesso nome.
Cefa.
In aramaico, " roccia ". E il nome
che Ges d a Simone, figlio di Giovanni, fin dal loro primo incontro (Gv 1,42)
e quando gli annuncia che su di lui edificher la sua chiesa (Mt 16,18). Il
greco ed il latino lo tradussero come " pietra ": " petros,
petrus ", da cui il nostro *Pietro, in cui per si indebolisce il significato originale.
CELAM.
Sigla del Consiglio (e della Conferenza) Episcopale Latino-Americano. Il Consiglio l'organismo di lavoro della
Conferenza Episcopale. E formato da alcuni vescovi e da personale ausiliario.
Ha sede a Bogot. La Conferenza si riunisce ogni dieci anni circa: 1955, a Rio
de Janeiro; 1968, a Medelln (Colombia); 1979, a Puebla (Messico); 1992, a
Santo Domingo (Repubblica Dominicana), per il V centenario
dell'evangelizzazione dell'America.
Celebrante.
Colui che celebra. Nelle celebrazioni
liturgiche, in particolare nella *messa, si suole dire che il celebrante il presbitero che presiede. Questo
modo di dire inadeguato, perch tutti quelli che partecipano alla
celebrazione sono celebranti. Al presbitero che presiede spetta il nome di presidente della celebrazione. Nel designare solo lui come
celebrante c' il rischio che gli altri prendano un atteggiamento passivo.
Celebrazione.
Rito nel quale si esprime un atto comunitario
e, in modo solenne, il senso gioioso dell'esistenza, sperimentato in una realt
che incarna una dimensione trascendentale o almeno importante nella vita. La
celebrazione in stretto rapporto con il senso della *festa. Il suo ambito principale quello religioso, i cui
contenuti riguardano la trascendenza dell'essere umano e il senso definitivo
della vita.
Celebrazione della parola.
Si d oggi questo nome a ci che anni fa
veniva chiamato paraliturgia. Si
tratta di celebrazioni della parola di Dio. La parte centrale costituita da
una o pi letture bibliche. Esse sono precedute o accompagnate da canti,
preghiere, omelia, monizione... oltre a qualche elemento specifico secondo il
carattere della celebrazione stessa: professione di fede, simboli di luce,
acqua o altri, atti penitenziali... Sono state raccomandate dal Vaticano II, in
particolare in quei luoghi dove non vi siano sacerdoti (cf SC 35,4). Rivestono
una particolare importanza quelle previste nel Direttorio per la celebrazione
domenicale in assenza del presbitero
(Congr. per il Culto Divino, 020688): sono una celebrazione della parola
seguita dalla comunione.
Celibato.
Condizione di chi celibe. Si applica
particolarmente a chi rinuncia al matrimonio per dedicarsi in modo particolare
alla vita e alle attivit religiose. Nella Chiesa Cattolica i sacerdoti e i
religiosi fanno voto di castit assoluta, secondo un obbligo divenuto canone
dopo il Concilio di Trento. Nelle Chiese orientali il celibato obbligatorio
solo per i vescovi; presso i protestanti ammesso il matrimonio dei pastori.
Celibe.
L'uomo non unito in matrimonio. Per le donne
si usa *nubile.
Cena del Signore.
La cena pasquale che il Signore Ges celebr
con i suoi discepoli alla vigilia della sua morte in croce. Attualmente, si
chiama cos anche la celebrazione eucaristica, nella quale riattualizziamo la
pasqua del Signore. Le si danno anche altri nomi, come *messa, sacrificio eucaristico e - ma non nel linguaggio
popolare - nuova pasqua, memoriale del Signore, sinassi (riunione) eucaristica,
ecc.
Cenacolo.
Anticamente, sala in cui si cenava. Per
antonomasia, luogo dove Ges celebr l'*Ultima cena con i suoi discepoli. Si ritiene che questo luogo
fosse lo stesso nel quale erano riuniti i discepoli quando Ges apparve loro
risorto e anche la sala dove si trovavano in preghiera circa 120 persone (gli
apostoli, i discepoli, Maria e altre donne) quando discese lo Spirito Santo
nella Pentecoste.
Cenobitismo.
Vedi *Vita religiosa.
Censore.
La persona a cui il vescovo, o un suo
rappresentante, d l'incarico di esaminare un'opera di carattere
religioso-morale, prima di autorizzarne la pubblicazione.
Censura.
- 1. L'azione del *censore.
- 2. Il Codice di Diritto Canonico prevede
due tipi di sanzioni penali: le censure o pene medicinali e le pene espiatorie.
Sono censure: *la scomunica, l'*interdizione, la *sospensione (soltanto per i chierici) (cf CIC 1312, 1331-1333).
Cero.
Grande candela usata nel culto liturgico. E
simbolo di Cristo, luce del mondo (Gv 8,12).
Certosa - Certosini.
La Certosa un monastero di certosini (dal
francese Chartreuse, regione del
Delfinato, presso Grenoble, dove san Bruno fond nel 1084 un primo monastero
dell'Ordine). I certosini sono *monaci *contemplativi; conducono vita eremitica, parzialmente temperata dal
cenobitismo. Ogni monaco vive nella propria cella (composta da una stanza per
lo studio, quella per il riposo, servizi e un piccolo orto), disposta attorno
al chiostro.
Cesare.
Nome dato agli imperatori romani dal sec. I
d.C. Viene dal nome di Giulio Cesare (100-40 a.C.). Da esso derivano il termine
tedesco Kaiser e quello di Czar. *Paolo
e gli evangelisti impiegano varie volte questo nome: Fil 4,22; Mt 22,17; Mc
12,14; Lc 2,1; 3,1; 20,22; Gv 19,12; 19,15; At 25,21.
Cesarea.
Nome di diverse citt antiche in onore di
Augusto o di altri imperatori (Cesari) romani.
Cesarea di Filippo.
Citt nel nord della *Palestina, ai piedi del monte *Ermon, presso le sorgenti del Giordano. Filippo, figlio di
Erode il Grande, cambi il nome della citt, che si chiamava Paneas, in onore
di Cesare Augusto. Era detta Cesarea di Filippo per distinguerla da Cesarea
Marittima. In questa regione ebbe luogo la promessa del *primato fatta a Pietro da Ges (cf Mt 16,13-20; vedi anche Mc
8,27-30).
Cesarea di Palestina o Marittima c 2.
Era uno dei maggiori porti del Mediterraneo
orientale. Fu fondata da *Erode il Grande, che vi edific un grande tempio dedicato a Cesare Augusto e a Roma. *Paolo, che aveva usato varie volte questo porto per i suoi
viaggi, vi fu condotto per essere processato davanti al governatore Felice.
Trascorsi due anni in prigione, fece appello a Cesare e da qui part per Roma.
E citata numerose volte negli Atti (At 23,23; 24,22; 25; ecc.).
Cesaropapismo.
Situazione delle relazioni Chiesa-Stato in
cui quest'ultimo protegge la prima ma, allo stesso tempo, esercita un'influenza
indebita su di essa. Si verificata spesso nella storia.
Chaminade, Guillaume-Joseph (1761-1850).
Venerabile. Sacerdote francese nato a
Prigueux e morto a Bordeaux. Dopo la Rivoluzione Francese, vive in esilio a
Saragozza (Spagna) dal 1797 al 1800. Nel 1816 fonda, con Adle de Batz de
Trenquellon, l'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata (Marianiste) e, nel
1817, la Societ di Maria (Marianisti), dedita fondamentalmente all'educazione.
Nel suo pensiero, l'insegnamento in funzione dell'educazione. La sua
pedagogia sottolinea il rispetto per l'alunno, la gioia e la devozione alla
Vergine Maria.
Champagnat, Marcellino, beato (1789-1840).
Nacque e visse nella regione di Lyon (Francia).
Appartenne alla Societ di Maria (Padri Maristi). La carenza di educatori
cristiani nei tempi che seguirono la Rivoluzione Francese risvegli in lui, a
ventisette anni, la chiamata di Dio a fondare, nel borgo di La Valla, la
Congregazione dei Fratelli Maristi. Ad essi assegn come missione la formazione
umana e religiosa degli educandi, soprattutto i pi bisognosi. Nella sua
pedagogia, Champagnat sottolinea l'amore (" per educare il fanciullo
bisogna amarlo "), il cristocentrismo (" in tutte le vostre catechesi dovete parlare di Ges ") e
la devozione alla Madonna (" tutto a Ges per Maria... ").
Cherubini.
Le sfingi alate (karibu) che fiancheggiavano i troni reali o vegliavano alla
porta dei templi nell'antica Siria. Nel popolo ebreo, assenti nel culto del
deserto, compaiono durante il soggiorno dell'*arca a *Silo,
dove si dice che " Jhwh siede sui cherubini ". Nel tempio
postesilico, due piccole figure di cherubini in oro sono attaccate al *propiziatorio (cf Es 25,17-20; 2 Re 19,15; 1 Sam 4,4; Sal 18,11;
80,2; 99,1; Ez 1).
Chiaravalle.
Famoso monastero situato nella Francia
centro-orientale. San *Bernardo ne
fece il centro della riforma dei *monaci *cistercensi, che seguono la *regola benedettina nel rigore originale.
Chierichetto.
Il bambino che aiuta il presbitero che
presiede la celebrazione liturgica: lo accompagna, porta all'altare il pane, il
vino e l'acqua, ritira il calice, ecc. In questi servizi sono come *accoliti bambini. In alcuni luoghi sono gruppi numerosi e
prestano altri servizi, come partecipare al coro dei cantori.
Chierico.
Membro del *clero.
Chiesa.
1. La comunit religiosa fondata da *Cristo, che, animata dallo *Spirito Santo, continua la sua opera nel mondo. La parola significa
convocazione, riunione, assemblea.
Da quel significato molto concreto pass a designare la comunit dei seguaci di
Ges. Nel corso della storia, la comunit iniziale, che si andata
sviluppando, si divisa in molte Chiese. Abbiamo il problema della
riunificazione, poich Cristo ha fondato una sola Chiesa e vuole che tutti siano
una cosa sola (Gv 17,21): il
problema dell'*ecumenismo. La
Chiesa cattolica ha circa 850 milioni di fedeli distribuiti in circa 2.500
diocesi. La sua gerarchia composta da circa 4.000 *vescovi, 412.000 *presbiteri e 9.000 *diaconi.
2. Chiesa significa anche il tempio dove la comunit si riunisce
per le sue celebrazioni. Dal significato vivo di assemblea pass a designare il
luogo.
3. Chiesa particolare. Un altro nome della *diocesi.
Chiese Orientali Cattoliche.
Esistono circa dodici milioni di fedeli uniti
a Roma nei cinque riti e gruppi di Chiese orientali: bizantino (circa 5 milioni di fedeli, ucraini, rumeni, e altri
sparsi per il mondo); caldeo
(circa 500.000 in Iraq, malabarici in India); alessandrino (150.000 copti in Egitto, 100.000 etiopi); antiocheno (maroniti, siri...) e armeno (circa 100.000 in diversi paesi).
Per queste Chiese fu promulgato nell'ottobre
del 1990 un Codice dei Canoni delle Chiese Orientali. A capo di ogni Chiesa c' un *Patriarca che, a differenza che in Occidente, non un titolo
meramente onorifico: ha giurisdizione su tutti i vescovi e fedeli del suo rito.
Il Sinodo o assemblea di tutti i vescovi del patriarcato l'istanza suprema e
ha il diritto di nominare i vescovi: il papa interviene accettando precedentemente
la lista dei candidati e concedendo poi all'eletto la comunione apostolica e
l'inserimento nel collegio episcopale (cf F. Monge, Palabra 308, dic. 1990, 18-19).
Chiliasmo.
Vedi *Millenarismo.
Chiostro.
1. Galleria chiusa, all'interno dell'edificio
di un *monastero. Nei monasteri
antichi si trovano spesso chiostri di grande valore artistico.
2. Metaforicamente, sinonimo di monastero e
di *vita religiosa.
Ciborio.
Elemento architettonico costituito da una
copertura che sormonta l'altare sostenuta da quattro colonne. E di solito
costruita, soprattutto nel periodo barocco, con materiali pregiati. Celeberrimo
quello della basilica di san Pietro realizzato dal Bernini. Il termine pu
anche indicare, per estensione, il *tabernacolo, che a volte ne riprende la forma. Un sinonimo
frequentemente usato *baldacchino.
Cielo.
In senso religioso, non lo spazio solcato
dagli astri. E lo stato o
situazione vitale di felicit piena
nel quale si trovano coloro che, essendo passati da questo mondo all'*aldil, condividono la vita di Dio nell'amore, in compagnia
di tutti quelli che sono giunti nella stessa situazione.
Cilicia.
Regione dell'*Asia Minore meridionale (odierna Turchia), nell'estremit
orientale del Mediterraneo. Aveva per capitale *Tarso, patria di *Paolo.
Cilicio.
Panno ruvido, di pelo di capra, in origine
proprio della *Cilicia. Se ne
faceva una cintura nodosa, portata sulla pelle per penitenza. Con questo nome
si indicano anche altri strumenti (catenelle, stoffe ruvide, ecc.) che si
usavano o si usano (oggi molto di meno, essendo cambiato il senso dell'ascesi)
cinti al corpo.
Cimitero.
Dal greco, koimao = mettere a dormire, da cui deriva koimeterion = luogo di riposo, dormitorio. Luogo dedicato alla
sepoltura dei morti. Nella Chiesa, i cimiteri sono benedetti liturgicamente,
cos come si fa per gli edifici riservati al culto. Oggi sono le autorit
civili che mantengono i cimiteri per tutti i cittadini. Data questa situazione,
" dov' possibile, si abbiano cimiteri propri della Chiesa, o almeno degli
spazi, nei cimiteri civili, riservati ai fedeli defunti; gli uni e agli altri
devono essere benedetti secondo il rito proprio. Ma se non possibile ottenere
ci, secondo il rito si benedicano di volta in volta i singoli tumuli "
(CIC 1240). Il rispetto per i defunti, manifestato anche nella loro sepoltura,
espressione della nostra fede, della nostra speranza e della nostra carit.
Cinematografia.
E' la scienza-arte-tecnica della
comunicazione per mezzo di immagini in movimento. Specifica del cinema
l'immagine visiva, non la parola. Sebbene oggi il piccolo schermo tolga sempre
pi spazio al cinema, questo rimane uno dei grandi mezzi di rappresentazione
della vita e di evoluzione della *cultura.
Cingolo.
1. Cordiglio con cui il sacerdote si cinge il
*camice nelle funzioni religiose.
2. Cordone che si porta sul saio o sull'abito
religioso.
Cipro.
Isola situata nel Mediterraneo orientale,
provincia romana ai tempi del NT. Il libro degli Atti cita diverse volte
avvenimenti svoltisi in quest'isola nella propagazione del Vangelo, soprattutto
per opera di *Paolo e di *Brnaba, che era cipriota. Nella citt di Pafos, Paolo e
Brnaba riuscirono a convertire il proconsole Sergio Paolo (At 13,6-12; vedi
anche 11,19-20; 21,16).
Circoncisione.
Ablazione del prepuzio, cio della pelle che
copre la punta del pene. Era praticata da numerosi popoli nell'antichit
(egizi, edomiti, moabiti, ecc.), ma non da altri con cui ebbe relazioni il
popolo di Israele (filistei, assiri, caldei). Generalmente si praticava al
giungere della pubert, come rito di iniziazione alla virilit. In Israele
stabilita fin da *Abramo (Gn
17,9-14) ed il rito religioso di appartenenza al popolo di Dio. Era
prescritto che si facesse all'ottavo giorno dalla nascita. " Segno fisico
dell'alleanza con Jhwh, significa l'inserimento nella vita religiosa ebraica.
Da qui la metafora "circoncisione del cuore" per esprimere la fedelt
a Jhwh " (X. Lon-Dufour). In Israele, incirconciso equivale a dire
pagano.
Circuminsessione.
La mutua immanenza delle tre persone della
Trinit. E detta anche *pericoresi.
Cirene.
Citt situata presso la costa settentrionale
africana, nella Libia attuale. Fondata dai greci, fu poi colonia romana ed
ebraica. Oriundo di Cirene era Simone, detto anche il Cireneo, l'agricoltore
che fu costretto a portare la croce di Ges (o forse solo uno dei legni) (Mc
15,21). Si parla degli abitanti di Cirene anche in At 2,10 (Pentecoste), At 6,9
(persecuzione contro Stefano) e At 11,20 (con i ciprioti sono tra i primi, ad
Antiochia, a predicare anche ai greci, ovvero ai gentili.
Cirillo di Alessandria (370-444).
Padre e dottore della Chiesa orientale.
Combatt l'eresia di *Nestorio.
Sostenne in modo particolare il dogma dell'*Incarnazione. Vedi *Padri della Chiesa.
Cirillo di Gerusalemme (315-386).
Padre e dottore della Chiesa orientale.
Polemizz aspramente con gli Ariani (vedi *Arianesimo) e combatt *Giuliano l'Apostata. Importanti le sue Catechesi. Vedi *Padri della Chiesa.
Cirillo di Tessalonica (827-869).
Presbitero e professore a Costantinopoli, predic
il Vangelo, col fratello *Metodio,
tra gli Slavi. Ide un alfabeto (alfabeto cirillico) per esprimere i suoni
della lingua paleoslava. Tradusse la Bibbia e la Liturgia nella lingua di quei
popoli.
Ciro.
Fondatore dell'impero persiano, conquist
Babilonia nel 539 a.C.. La Bibbia lo presenta come l'eletto di Jhwh, per far
tornare a Gerusalemme gli ebrei in esilio a Babilonia. Viene chiamato l'unto o *Messia, caso unico tra i pagani, poich questo nome era
riservato ai re di Israele e poi a Ges, l'unto per antonomasia. Fu un grande
sovrano, generoso non solo con gli ebrei, ma anche con gli altri popoli vinti
(cf Is 44,28; 45,1; Esd 1,1-14; 6,3.5; 2 Cr 36,22-23).
Cisgiordania.
Parte della *Palestina situata ad ovest del *Giordano. Territorio occupato da Israele nel 1967.
L'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) vi proclama, nel
1988, lo Stato indipendente di Palestina.
Cistercensi.
Monaci dell'ordine istituito da san Roberto
di Molesmes e che prende il nome dal primo monastero, *Citeaux. Il pi famoso monaco cistercense fu san *Bernardo, che vi giunse, nel 1113, con trenta compagni, quando
il monastero rischiava di estinguersi in seguito a un'epidemia. Bernardo e
l'abate Harding ne elaborarono gli statuti nella cosiddetta Charta caritatis, sulla base della *regola di san *Benedetto, ma con maggior rigore nel senso della povert e
della semplicit. Nel 1115, san Bernardo venne nominato abate del nuovo
monastero di *Chiaravalle
(Clairvaux). Grazie all'impulso di Bernardo, alla fine del XII secolo si
contavano 525 abbazie cistercensi. Imparentati dalla stessa regola, *benedettini e cistercensi furono esteriormente identificati come
i monaci neri e i monaci
bianchi, per il colore dei rispettivi
abiti. L'ordine ebbe una notevole influenza sullo stile architettonico
medievale (romanico e gotico). In Italia introdussero lo stile gotico (abbazia
di Fossanova, Casamari, ecc.).
Citeaux.
In latino, Cistercium. Villaggio nella Francia nord-orientale. San Roberto,
dopo aver fondato l'abbazia di Molesmes (1075), si trasfer qui con venti
compagni (1098), fondando il primo nucleo dell'ordine *cistercense.
Claret, Antonio Maria, santo (1807-1870).
Consigliere e confessore della regina
Isabella II, vescovo di Santiago di Cuba. Fondatore dei Missionari Figli del
Cuore Immacolato di Maria (CMF) o clarettiani (1849), destinati alle missioni
popolari. Il loro lavoro oggi copre un raggio pi vasto: missioni,
insegnamento, pubblicazioni, studi sulla vita religiosa... Padre Claret mor a
Fontfroide, Francia, dopo aver partecipato al Concilio Vaticano I.
Clarettiani.
Vedi *Claret.
Classi sociali.
Sono le stratificazioni che, per cause
diverse, si stabiliscono tra gli uomini e che costituiscono gruppi di una certa
omogeneit interna. Di fatto, a differenza delle *caste, stabilite per nascita, le classi sociali si costituiscono principalmente in funzione della situazione
economica, la quale, nel mondo
d'oggi, viene determinata, nella maggior parte dei casi, dall'occupazione o lavoro
che, a sua volta, dipende in larga misura dell'educazione che si riceve. Si parla normalmente di classe alta,
classe media (suddivisa in medio-alta, media-media e medio-bassa) e classe
bassa. Ognuna di esse forma una subcultura all'interno della cultura generale.
La divisione del lavoro naturale e utile.
Ci che ingiusto il dominio di alcune classi su altre. Il rimedio sarebbe
la progressiva eliminazione delle differenze economiche (che in qualche misura
esisteranno sempre) con una valutazione pi egualitaria dei diversi lavori e
l'elevazione culturale di chi sta pi in basso, poich l'ignorante si sente
inferiore e soffre inesorabilmente la dipendenza di " classe ".
Claudio.
Imperatore romano (41-54) citato in At 11,28,
allorch il profeta cristiano Agabo predice la carestia, poi verificatasi nel
48. In At 18,2, si cita l'ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i
giudei.
Clofa (o Clopa).
Lc 24,18, d questo nome a uno dei due
discepoli che, nel giorno della *Risurrezione, camminavano rattristati verso *Emmaus. Secondo un'interpretazione di Gv 19,25, Maria, la
sorella della madre di Ges, era sposata a Clopa.
Clericalismo.
Ordinamento sociale nel quale il clero, in
quanto tale, per disposizioni di legge o " de facto ", gode di privilegi o agisce in sfere estranee
a quelle specifiche della sua vocazione. Questa situazione provoca come
reazione l'*anticlericalismo.
Clero.
Corpo ecclesiale costituito da coloro che
hanno ricevuto il sacramento dell'*ordine. Vi si entra a far parte con l'ordinazione diaconale (CIC 266). Si
divide in clero secolare,
costituito da coloro che appartengono al clero diocesano, e clero regolare, formato dai chierici delle congregazioni religiose.
Cluny.
La pi celebre abbazia della cristianit
medievale. Nel 910, Guglielmo d'Aquitania don a Bernone, abate di Baume, la
localit di Cluny, in Borgogna, perch vi fondasse un monastero secondo il
primitivo spirito benedettino. I suoi monaci dipendevano direttamente dalla
Santa Sede sia sotto il profilo temporale che spirituale. Sotto il secondo
abate, Oddone, i monasteri cluniacensi acquistarono una grande forza e si
estesero in tutta l'Europa cristiana, sia per il moltiplicarsi di nuove
fondazioni, che per l'adesione alla loro riforma di altri gi esistenti. Dai
suoi monasteri uscirono alcuni tra i migliori papi che ebbe la Chiesa nel
Medioevo. Nel 1790, per effetto della Rivoluzione Francese, l'ordine
cluniacense venne soppresso in Francia e il monastero fu distrutto.
Coadiutore.
" Aiutante ". E il *presbitero che, in una *parrocchia, collabora con il parroco.
Codice di Diritto Canonico.
Collezione sistematica di tutte le leggi
generali della Chiesa. La prima raccolta in un codice unificato venne iniziata
per disposizione di san Pio X, ma fu il suo successore, Benedetto XV, a
promulgare il codice il 27 maggio 1917. Dopo il concilio *Vaticano II, se ne intraprese la revisione. Il nuovo codice fu
promulgato il 25 gennaio 1983. Esso composto da 1752 canoni suddivisi in
sette libri, o grandi sezioni. Il suo tenore molto diverso da quello del
precedente; le disposizioni legali compaiono in un contesto dottrinale, ovvero
l'*ecclesiologia del concilio *Vaticano
II, sui documenti del quale,
soprattutto la Lumen gentium
(Costituzione dogmatica sulla Chiesa), si basano, riprendendone spesso alla
lettera delle affermazioni o degli interi paragrafi.
Codice.
Antico manoscritto su papiro o pergamena,
formato da un insieme di pagine sotto forma di quaderno (a differenza dei *rotoli, primitiva forma dei libri). I pi antichi codici
sono scritti in lettere maiuscole
o " onciali " e sono attualmente 242. I manoscritti in minuscola (sino a oggi se ne conoscono 2570) non risalgono
oltre il IX secolo, ma non sono meno importanti perch forse i copisti avevano
di fronte manoscritti pi antichi.
Principali codici maiuscoli: Codice
Vaticano (indicato con la lettera B
nelle edizioni critiche). Si conserva nella Biblioteca Vaticana. Scritto in
greco, contiene tutta la Bibbia, salvo alcune lacune. Risale al sec. IV ed il
pi antico manoscritto su pergamena. Codice Sinaitico (S). Del sec. IV. Fu scoperto dal ricercatore
Tischendorf nel XIX secolo in un convento del*Sinai. Contiene tutta la Bibbia e anche alcuni libri non
biblici. Appartenuto agli Zar, fu venduto dal governo russo all'Inghilterra nel
1933 e ora si trova al British Museum di Londra.
Codice Alessandrino (A). Del sec. V. Trasportato da Alessandria in
Inghilterra nel XVII secolo, contiene l'intera Bibbia salvo alcune lacune.
Codice di Efrem. Del sec. V. E un " palinsesto ": il testo primitivo, che conteneva tutta la
Bibbia, fu cancellato nel XII secolo da un copista, che si serv della
pergamena per copiarvi i sermoni di sant'Efrem il Siro. Anche se con
difficolt, facilitata per dalle odierne tecnologie, ancora possibile
leggere parte del testo originale (un poco dell'AT e circa la met del NT). E
conservato alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
Codice di Beza o Cantabrigiensis (D). Del sec. VI. Appartenne al riformatore Teodoro di
Beza, che lo don nel 1581 all'universit di Cambridge. Contiene solo i quattro
Vangeli e gli Atti degli Apostoli. E scritto su due colonne, in latino e greco.
Codice Claramontano (Dp). Del sec. V. Contiene le lettere di san Paolo. E
conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi.
Codice Freer o Washingtoniano (W). Del sec. V. Fu scoperto da Freer in Egitto nel 1906. Contiene i
quattro Vangeli. Si trova a Washington.
I codici minuscoli sono posteriori e si identificano con un numero. I
principali sono:
Del
sec. XII. Conservato a Basilea. Contiene il NT.
13. Del sec. XIII. Contiene i quattro
Vangeli. E' a Parigi.
33. Del sec. IX. Contiene il NT. E' a Parigi.
565. Del sec. IX. Contiene i Vangeli. E' a
Leningrado.
1739. Del sec. X. Contiene gli Atti, lettere
e annotazioni marginali degli antichi Padri. E' al Monte *Athos.
Vedi anche *Manoscritti biblici.
Cgito, ergo sum.
In latino, " Penso, dunque esisto
". Vedi *Descartes.
Collegialit.
Riferita ai vescovi di tutto il mondo, la
collegialit il principio teologico-pastorale in virt del quale il governo
della Chiesa implica la corresponsabilit di tutti i vescovi nella causa della
Chiesa intera. Il Concilio Vaticano II ha chiarito questo principio, che
completa ed equilibra quello del *primato del vescovo di Roma. Nella collegialit si articolano questi tre
principi: a) ogni vescovo ha,
nella sua diocesi, un'autorit propria, vale a dire, non delegata dal papa;
b)
il papa, in virt del primato, ha autorit su tutta la Chiesa,
c)
tutti i vescovi sono responsabili del compito ecclesiale, non solo nella
propria diocesi, ma nell'insieme della Chiesa.
Collegiata.
Chiesa che, senza essere cattedrale,
affidata alle cure di un *capitolo
che quotidianamente vi celebra la *Liturgia delle ore.
Collegio episcopale.
Il corpo o insieme di tutti i vescovi, alla
testa del quale c' il papa.
Colletta
Raccolta di denari per scopo benefico;
2. La prima orazione recitata dal sacerdote
durante la *messa, per raccogliere
e concludere le preghiere di tutti.
Colori liturgici.
Sono quelli impiegati nei paramenti e drappi
liturgici. Sono diversi secondo i tempi e i luoghi. Attualmente, nel rito
romano, si usano: il bianco (tempi
di Pasqua e Natale, per tutte le feste del Signore, della Madonna e dei santi o
sante non martiri); il verde
(domeniche durante l'anno e giorni feriali); il viola (domeniche e giorni feriali di Quaresima e d'Avvento,
messe per i defunti); il rosso
(Venerd Santo, Pentecoste, feste o memorie dei martiri). Si usava anche il rosa nella III domenica d'Avvento e nella IV di Quaresima
e l'azzurro come concessione
particolare per le celebrazioni dell'Immacolata. Vedi *Anno liturgico.
Colossi.
Antica citt della Frigia (*Asia Minore). Vi aveva sede una comunit cristiana fondata da un
certo Epafra (Col 1,7).
Colossesi.
Abitanti di *Colossi. Ad essi Paolo indirizz una lettera dalla prigionia.
Colpa.
Azione che contravviene alla propria
coscienza.
Comandamenti.
Precetti della legge. Si parla per
antonomasia dei dieci comandamenti
della legge, dati da Dio sul *Sinai
come parte del patto o *alleanza
tra lui e il suo popolo. Sono espressione positiva della *legge naturale. Per comandamenti o precetti della Chiesa si intendono cinque leggi principali da essa
stabilite su aspetti importanti e che devono essere ricordati. Vedi *Tavole
della legge.
Comma giovanneo.
Viene chiamato cos un paragrafo della prima
lettera di Giovanni, che compare nella *Vulgata: " nel cielo: il Padre il Verbo e lo Spirito
Santo, e questi tre sono uno; e tre sono quelli che testimoniano sulla terra
" (1 Gv 5,7b-8a). Le bibbie moderne lo sopprimono; sembra infatti una
glossa introdotta pi tardi, poich non compare in quasi nessuno dei *manoscritti greci.
Commissione biblica.
Organismo romano incaricato di tutto ci che
riguarda gli studi e la dottrina sulla Bibbia.
Communicatio in sacris.
O comunicazione nelle cose sacre. E la concelebrazione sacramentale nella quale
intervengono ministri di diverse confessioni religiose. La Chiesa cattolica
proibisce questo tipo di celebrazione ai suoi ministri per il rischio che si
tenti l'unit fuori della verit. Incoraggia invece, secondo le circostanze,
celebrazioni ecumeniche non sacramentali.
Compagnia di Ges.
Vedi *Gesuiti.
Compita.
Vedi *Liturgia delle ore.
Complutense, Bibbia.
Bibbia poliglotta, edita ad Alcal de Henares
(Complutu) nel 1520, ma il cui
tomo V, il NT greco, era gi apparso nel 1514.
Comunicazione.
Vedi *Mezzi di comunicazione di massa.
Comunione.
Il ricevere Cristo nell'*Eucaristia. In san Paolo e nella Chiesa primitiva, significava
l'unione fraterna che porta alla comunione dei propri beni.
Comunione dei beni.
Il rendere partecipi gli altri dei propri
beni nella misura in cui uno possiede e l'altro ha bisogno. Il sentimento umano
di fratellanza universale esige un tale comportamento, tanto a livello
individuale che di nazioni. E scandaloso che si distruggano enormi quantitativi
di generi alimentari in eccesso mentre milioni di bambini e di adulti muoiono
di fame. Mancano i meccanismi di distribuzione e la volont di trovare una
soluzione.
La comunione cristiana dei beni
l'applicazione pratica della carit. Secondo la legge dell'amore insita nell'essere
umano, creato a immagine di Dio e promulgata esplicitamente da Cristo (vedi *Regola
aurea), la condivisione con chi ha
bisogno non semplicemente un gesto benevolo di generosit, ma un'esigenza
della carit.
Comunione dei santi.
Unione mistica tra tutti i figli di Dio, vivi
e defunti, per la quale partecipano degli stessi beni spirituali, siano essi in
*cielo (Chiesa trionfante), nel *purgatorio (Chiesa purgante) o in questo mondo (Chiesa
militante). E una delle verit fondamentali confessate nel *Credo o simbolo di fede.
Comunismo.
Sistema socio-politico nel quale tutti i
mezzi di produzione sono in mano allo Stato. Di fatto, questo centralismo non
pu essere praticato senza monopolizzare allo stesso tempo tutti gli altri
aspetti dell'attivit umana, per cui la dittatura si impone di fronte ai
tentativi di libert di espressione nella stampa, nell'arte, ecc. Con
particolare forza si dirige contro la libert religiosa, poich considera la
religione alienante dai problemi reali. Nella pratica, il rigore monopolistico
del comunismo diviene pi transigente quando prende atto che, provocando una
mancanza di interesse, diminuisce la produzione e il progresso. Il principio
dell'uguaglianza tra gli uomini e lo sforzo di una migliore ripartizione dei
beni sono i principali valori del comunismo. La repressione delle libert e
l'ateismo militante sono i suoi pi evidenti valori negativi. Karl *Marx e Engels furono i principali artefici della dottrina
comunista, nella seconda met del secolo XIX. Lenin lo instaur in Russia a
partire dalla Rivoluzione di Ottobre del 1917.
Comunit cristiana.
Gruppo di fedeli, seguaci di Cristo che,
insieme, celebrano e vivono la propria fede. A seconda delle circostanze, varia
l'esperienza comunitaria. Sono comunit cristiana i membri di una parrocchia
che si riuniscono la domenica, cos come lo sono coloro che fanno vita comune e
condividono anche i loro beni materiali.
Comunit cristiane di Base.
O Comunit Ecclesiali di Base. Gruppi di cristiani che tentano di vivere il
cristianesimo nella sua genuinit e con tutte le sue conseguenze ad imitazione
delle comunit della Chiesa primitiva. Sono nuclei ecclesiali nei quali si vive
la fraternit in rapporti pi personalizzati (rispetto alla massificazione), si
approfondisce la propria fede (rispetto a un cristianesimo meramente
formalista), si prende coscienza della radicale uguaglianza di tutti i
cristiani (rispetto ad una esagerata accentuazione dell'aspetto gerarchico e
alla considerazione dei fedeli secondo la loro rilevanza sociale). Queste
comunit vogliono dare alla Chiesa un volto nuovo, meno sociologico e pi
evangelico. Hanno i loro rischi: radicalismo ideologico, spirito aspro di
critica, anarchia, elitismo, settarismo (cf EN 58; Documento di Puebla, 261). Nell'insieme sono state molto apprezzate (cf
documenti citati). Le Conferenze dei vescovi latino-americani a Medelln e a
Puebla le incoraggiano decisamente e vedono in esse la speranza di un
rinvigorimento della fede.
Concelebranti.
In genere, si riferisce a ciascuno dei ministri
che presiedono una celebrazione e, pi esattamente, a ognuno dei fedeli che vi
partecipano, poich tutti celebrano e non solo il ministro, anche se i ministri
hanno una loro funzione che non comune a tutti. Se non si parla di
concelebrazione e di concelebranti relativamente ai fedeli, perch il
linguaggio non si evoluto dai tempi non lontani in cui non si considerava la
funzione del popolo sacerdotale. Vedi *Sacerdozio.
Concelebrazione.
Comunemente, si intende la realizzazione di
una celebrazione liturgica (eucaristica o no) con la partecipazione di due o
pi *presbiteri che la presiedono. Uno di loro il *celebrante principale.
Concepimento.
Il fatto che un nuovo essere umano comincia a
formarsi nel seno della madre.
Conciliarismo.
Dottrina ecclesiologica che afferma che il *concilio ecumenico al di sopra del papa. Sorse come reazione
all'incremento del potere papale e, soprattutto, per la situazione provocata
dallo *Scisma d'Occidente
(1378-1417). Il conciliarismo fu condannato nel V Concilio lateranense, 18o
ecumenico (1512-1517).
Concilio.
Assemblea di vescovi. Si parla di concilio
ecumenico o universale quando il papa convoca tutti i vescovi della Chiesa (con
titolo di padri conciliari) per definire questioni fondamentali. Pu essere
nazionale o regionale se composto dai vescovi di una nazione o regione. Nei
documenti, di solito, concilio e *sinodo sono sinonimi; generalmente, per, il termine sinodo viene riservato
alle assemblee di ambito ridotto, celebrate in passato. Oggi, di fatto, i vescovi
di una nazione o zona hanno delle assemblee che sono l'equivalente dei sinodi di un tempo.
Concilio di Gerusalemme.
L'assemblea in cui si riunirono, nell'anno 48
o 49, a *Gerusalemme, *Pietro, *Paolo,
*Barnaba, *Giacomo e altri apostoli ed anziani, per discutere delle
osservanze da imporre ai pagani convertiti. Alcuni volevano imporre la *circoncisione e l'insieme della legge giudaica contro il parere di
Paolo e Barnaba. Si decise, infine, per la libert cristiana (cf At 15).
Concilio ecumenico.
L'assemblea in cui il Collegio dei vescovi
esercita in modo solenne la potest sulla Chiesa universale. Spetta solo al
papa convocarlo e determinare le questioni da trattare; egli pu chiamare a
parteciparvi anche persone non insignite della dignit episcopale. Hanno forza
obbligante solo quei decreti che, insieme con i padri conciliari, siano stati
approvati dal papa (CIC 337-431).
Concilio plenario.
Assemblea delle diocesi di una medesima *Conferenza Episcopale
(CIC 439 e ss.).
Concilio provinciale.
Assemblea delle diverse Chiese particolari di
una medesima *provincia ecclesiastica (CIC 439 e ss.).
Concistoro.
Assemblea dei cardinali convocata e
presieduta dal papa. Al concistoro ordinario partecipano tutti i cardinali presenti a Roma. In
quello straordinario vengono
convocati tutti i cardinali del mondo in seduta segreta per questioni
particolarmente gravi. A volte, il concistoro ordinario pubblico; vi sono invitati membri del Corpo Diplomatico e
altre persone (CIC 353).
Conclave.
Dal latino, cum clavis = con chiave, stanza che si pu chiudere a chiave. La
riunione dei *cardinali per
eleggere il nuovo papa. Il nome viene dal fatto che il luogo dove i cardinali
si raccolgono e vivono fino ad elezione raggiunta viene chiuso a chiave
dall'esterno. Oggi si fa per evitare influenze esterne, ma la causa originale
fu l'indignazione del popolo per la lentezza dei cardinali nell'arrivare ad un
accordo (1241). Si sono avuti periodi di *Sede vacante durati pi di due anni. Il primo segno dell'avvenuta
elezione la fumata bianca.
Concordanze.
Corrispondenze tra parole o concetti simili
in diversi passi della *Bibbia.
Esistono liste complete delle parole della Bibbia. In altri casi si tratta di
corrispondenza tra *pericopi. Sono particolarmente frequenti nei vangeli *sinottici, le cui narrazioni sono in gran parte parallele.
Concordato.
Convenzione di tipo globale tra la *Santa
sede ed il governo. Il trattato che
regola i mutui rapporti tra due Stati, quando uno di questi Stati la Santa
Sede o il *Vaticano, viene
denominato concordato.
Concubinato.
Convivenza di un uomo e di una donna more
uxorio (come se fossero marito e
moglie) al di fuori del matrimonio legale.
Concupiscenza.
Desiderio o brama eccessivi. Generalmente si
riferisce soprattutto al desiderio sessuale, ma comprende anche altri ambiti.
Sebbene il desiderio non sia peccato, la concupiscenza viene presentata nella
Bibbia come causa di peccati.
Condanna.
Situazione di tormento alla quale destinato
definitivamente chi muore nell'inimicizia con Dio. E un punto della nostra fede
che a molti riesce difficile accettare, perch sembra che Dio si vendichi di
chi non gli ha obbedito. Tale visione contrasta con la giusta idea di Dio,
bont infinita. Si deve comprendere la condanna come separazione volontaria da
Dio. Dio la felicit per s e per chi aderisce a lui nell'amore. Nell'amore
sperimentiamo e facciamo nostra la felicit dell'essere amato, come ci succede
con i familiari e gli amici. Per chi non ama Dio, intrinsecamente impossibile
godere della sua felicit. E questa separazione da ci che costituisce la
nostra realizzazione e la nostra beatitudine si traduce in condanna. Ci che
incomprensibile come l'essere umano possa in definitiva scegliere ci che lo
rende infelice e persistere in questa scelta aberrante. Vedi *Dannazione.
Conferenza episcopale.
Organismo assembleare permanente dei vescovi
di una nazione o di un territorio determinato per esercitare congiuntamente
alcune funzioni pastorali (CIC 447-459).
Confermazione.
Secondo sacramento dell'*iniziazione cristiana, che infonde in noi lo Spirito Santo come ai
discepoli nel giorno della *Pentecoste, per renderci pi simili a Cristo e rafforzarci per la testimonianza
cristiana e per l'edificazione della Chiesa.
Confessionale.
Luogo dove il sacerdote, nel sacramento della
penitenza, riceve la confessione del fedele.
Confessione.
Il riconoscimento della propria colpa in modo
manifesto. Comunemente si chiama confessione il sacramento della *penitenza o riconciliazione, il che inesatto, poich la
confessione solo un elemento del sacramento e non il pi importante (che il
dolore per aver offeso Dio).
Confessione di Augusta.
Vedi *Melantone.
Confessioni religiose.
Le diverse Chiese o comunit di carattere religioso, unite da credenze
comuni.
Nel nostro mondo occidentale, le principali confessioni
religiose sono le Chiese cristiane, che formano tre gruppi: Chiesa Cattolica, Chiesa
Ortodossa (vedi *Scisma) e Chiese Riformate o Protestanti (dette anche Evangeliche).
Le Chiese Riformate sono nate dalla scissione provocata nel sec. XVI da *Lutero,
*Calvino, *Zwingli, Enrico VIII e i
loro seguaci. Poich non riconoscono un'autorit dottrinale o di governo unica,
sono giunte ad una molteplicit di denominazioni o Chiese separate le une dalle
altre. Gli stessi protestanti, per, distinguono tra confessioni religiose, che possiedono un corpo dottrinale pi solido e
un'organizzazione pi seria, e sette,
che sono i gruppi minori, privi della seriet delle confessioni. Vedi *Sette
religiose.
Confucio (551-479 a.C.).
Pensatore cinese. Si interess ai riti e ai
costumi cinesi e diffuse un sistema politico, sociale e morale basato sulla
ragione, l'equit, l'altruismo. Ha il senso della trascendenza, ma il suo
sistema, bench contempli dei sacrifici religiosi, pi che religioso di
ordine sociale e morale, basato sulla legge naturale. Il confucianesimo stato
il principale elemento della configurazione culturale cinese.
Congregazione.
Vedi *Vita religiosa.
Congregazioni romane.
Organismi del *Vaticano che, in nome del papa, amministrano i diversi aspetti
del governo della Chiesa. Sono, nella Chiesa, un parallelo dei ministeri nel
governo di una nazione. Vedi *Curia.
Congressi catechistici.
Assemblee di catechisti, finalizzate alla
promozione dell'apostolato catechistico. I principali congressi catechistici
sono stati finora quelli di Roma (1950), Eichstatt (1970), Bangkok (1962),
Katigondo (1964), Medelln (1968) e Roma (1971).
Coniuge.
Sinonimo di consorte. Ognuna delle due persone unite in matrimonio.
Conopeo.
Velo con cui si copre la *pisside quando si ripone nel *tabernacolo e quando si fa l'esposizione del Santissimo senza
utilizzare l'*ostensorio.
Consacrazione.
1. Atto del consacrare o dedicare a Dio in
modo esclusivo. Si parla, ad esempio, di consacrazione religiosa o sacerdotale.
Se si tratta di oggetti o di luoghi, come un altare o una chiesa, si usa anche
la parola dedicazione.
2. Parte centrale della preghiera
eucaristica. Vedi *Messa.
Consanguineit.
Parentela derivata dall'appartenere ad uno
stesso stipite. Nei gradi pi prossimi un impedimento naturale e canonico al
contrarre matrimonio.
Conselheiro, Antonio.
*Stregone che, alla fine del XIX secolo, trascin migliaia di
cattolici alla *Macumba e alla
disobbedienza nei confronti della autorit civili. Fu combattuto militarmente
in quattro campagne, ma alla fine la sua dottrina venne tollerata (cf Vidal,
DSO-VD).
Consigli evangelici.
In generale, ci che Ges, nella sua
predicazione, propone come pratiche non di precetto ma particolarmente valide.
In particolare, o per antonomasia, si definiscono cos gli inviti che si sono
formalizzati nei tre voti di povert, castit e obbedienza
professati da chi fa il suo ingresso nello stato canonico della *vita
religiosa. Gli ordini che, come i *benedettini, fanno solo il voto di obbedienza, di fatto includono
in esso, con la vita in comune, la povert e la castit.
Questi voti sono in funzione delle
corrispondenti virt - e, in ultima istanza, della *carit - che sono quelle che costituiscono l'atteggiamento
fondamentale (vedi *Opzione fondamentale). In questo senso, i consigli evangelici sono per tutti.
Consiglio delle Indie.
Organismo stabilito da Carlo V, nel 1524, per
studiare e prendere provvedimenti in relazione alle nuove terre scoperte. Le
sue competenze erano molto vaste. Consigliava il re o prendeva decisioni in
campo politico, amministrativo, religioso, ecc.. Preparava le Leyes de
Indias, nelle quali si riconosce un
grande interesse per gli indigeni; interveniva nella nomina delle autorit
civili e religiose, esaminava i documenti relativi al Nuovo Mondo, ecc. Fu
abolito nel 1834.
Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Organismo ecumenico nel quale sono
rappresentate tutte le confessioni cristiane (salvo alcune troppo liberali e le
*sette) non unite a Roma. Il suo
fine promuovere l'unit. Ha sede a Ginevra, Svizzera. La Chiesa cattolica non
ne membro, ma partecipa alle riunioni tramite dei delegati.
Consiglio pastorale.
Organismo al quale spetta " studiare,
valutare, proporre conclusioni operative su tutto ci che riguarda le attivit
pastorali della *diocesi "
(CIC 511). " E composto da fedeli che siano in piena comunione con la
Chiesa cattolica, sia chierici, sia membri di istituti di vita consacrata, sia
soprattutto laici; essi vengono designati nel modo determinato dal vescovo
diocesano " (CIC 512). E convocato e presieduto dal vescovo. Gode
solamente di voto consultivo (CIC 514).
Consiglio presbiterale.
Gruppo di sacerdoti che, rappresentando il *presbiterio, come il senato del vescovo. " Spetta al
consiglio presbiterale a coadiuvare il vescovo nel governo della diocesi...
affinch venga promosso nel modo pi efficace il bene pastorale della porzione
di popolo di Dio a lui affidata " (CIC 495). E composto da membri di
diritto (persone che svolgono funzioni importanti nella diocesi), eletti dai
presbiteri e nominati liberamente dal vescovo (CIC 497). Tra i membri del
consiglio presbiterale il vescovo designa alcuni sacerdoti, da sei a dodici,
che formano il Collegio dei consultori, che resteranno in carica per cinque anni (CIC 502).
Consorte.
Sinonimo di *coniuge.
Contemplativo.
Chi vive abitualmente in contemplazione. Si
chiamano " contemplativi " anche i membri di congregazioni religiose
maschili o femminili non dedite tanto all'apostolato esterno, quanto alla
preghiera e al lavoro nella solitudine del *chiostro.
Contemplazione.
Tappa nella vita di preghiera nella quale, al
di l delle parole e delle considerazioni o ragionamenti, lo spirito si
sintonizza in modo vitale con Dio dal nucleo stesso del proprio essere.
Contestazione.
Negli ultimi decenni si d questo nome al
fatto, o all'atteggiamento, di mettere in questione una certa realt. Racchiude
un senso pi o meno accentuato di protesta e di non accettazione.
Continenza.
Virt morale grazie alla quale la persona contiene o domina e regola le proprie passioni ed
inclinazioni. Il nome si impiega soprattutto con riferimento alla sessualit.
Contraccezione.
Il complesso delle tecniche e delle pratiche
utili ad evitare che i rapporti sessuali provochino il concepimento.
Contrizione.
Dolore e pentimento per aver peccato. Implica
il riconoscere la propria infedelt a Dio ed ai valori autentici. Questo dolore
(e non la mera *attrizione che
viene dal timore del castigo) indispensabile per ottenere il perdono nel
sacramento della penitenza.
Controriforma.
La Riforma cattolica il movimento ecclesiale che sorse come reazione
alla *Riforma protestante. Si
manifest nei campi della dottrina, della morale, delle istituzioni e
dell'organizzazione, ecc. Per la sua stessa origine, ebbe un carattere polemico
che indur alcuni aspetti dottrinali, ma al tempo stesso dava una sicurezza di
fronte all'anarchia dottrinale che si diffondeva con la Riforma protestante.
Ebbe grandi figure di santit e di dottrina. Il suo carattere trionfalista rappresentato
in architettura dal *barocco.
Convento.
Dal latino, conventus = adunanza, convegno. Residenza di una comunit di
religiosi o religiose nata dopo il sec. XIII (quelle dei monaci, anteriori o
posteriori, si chiamano *monasteri).
Conversione.
Tornare sui propri passi, cambiare rotta. Il
dirigersi verso Dio di chi non lo conosceva o il ritorno a Lui di chi si era
separato nel peccato. Tutto ci implica un cambiamento di mentalit e di
orientamento della propria vita. L'uomo debole e incline al male, spesso
infedele a Dio; l'AT e il NT sono pieni di chiamate alla conversione. La
conversione uno dei grandi temi della Bibbia e ad esso attingono le letture
in particolare nelle liturgie della Quaresima, durante la quale si vive o si
rivive il cammino *catecumenale.
Copernico, Nicol (1473-1543).
Astronomo polacco. Nel sec. XVI, scopre il
sistema eliocentrico, secondo il quale il sole e non la terra, come fino
allora si era creduto, il centro dell'universo. (Oggi diciamo che il centro
del nostro sistema solare. Vedi *Galileo.) Questa ed altre scoperte scientifiche della sua epoca ebbero
ripercussioni anche nel campo religioso, in quanto liberarono da un certo senso
mitico nella concezione del mondo.
Corano.
Dall'arabo Qur'n = recitazione, lettura. Libro sacro dei musulmani che
raccoglie la predicazione di *Maometto. Il suo contenuto dottrinale si pu sintetizzare nei seguenti punti:
a) *Monoteismo assoluto. Non c'
altro dio che Allh. Non ammessa la *Trinit; b) Vi sono stati altri profeti: Abramo, Mos, Ges,
ma l'ultimo e il sigillo di tutti essi Maometto, il grande inviato di Allh;
c) Esiste un altro mondo, c' la risurrezione, il giudizio, l'immortalit, il
cielo e l'inferno.
Corazn.
Citt a nord del lago di *Gensaret, a 3 km. da *Cafarnao. Oggi non rimangono che delle rovine. Non abbiamo
testimonianze puntuali sull'attivit che Ges vi svolse, come si deduce da Mt
11,21 e Lc 10,13.
Corinto.
Capitale della provincia romana dell'Acaia,
nel Peloponneso nord-orientale, sul golfo di Corinto e di Salonicco. Fu un
centro commerciale e culturale cosmopolita. Dominata dall'Acrocorinto, una
ripida roccia su cui sorgeva il tempio di Afrodite, dea dell'amore, aveva fama
di citt immorale. Paolo vi si ferm diciotto mesi, intorno agli anni 50-52, e
vi fond una Chiesa che gli diede molte gioie e molti dispiaceri (cf At 18,11).
Corinzi.
Gli abitanti della citt di *Corinto, ai quali Paolo diresse varie lettere. Nella Bibbia
ne abbiamo due. In esse si fa allusione ad altre che sono andate perdute o,
come pensano alcuni, si sono fuse con quelle che abbiamo (cf 1 Cor 5,9; 2 Cor
2,3; 7,8).
Cornelio.
Centurione romano di stanza a *Cesarea, fu il primo pagano convertito al cristianesimo e
ammesso nella Chiesa da Pietro. Questo fatto fu molto importante perch rompeva
il " monopolio " ebraico come via di salvezza; i pagani convertiti
non avrebbero dovuto prima accettare la legge ebraica. Per questo si narra la
sua conversione con ogni particolare in At 10.
Coro.
1. Gruppo di cantori.
2. Preghiera corale di coloro a cui raccomandata in modo particolare la
celebrazione della *Liturgia delle ore, come *monaci e monache, *canonici, ecc.
Corporale.
Panno quadrato di lino bianco, posto sulla
tovaglia dell'altare durante la messa, sul quale il sacerdote depone l'*ostia, la *patena
e il *calice. E cos chiamato
perch viene a contatto con le sacre Specie contenenti il Corpo di Ges.
Coscienza.
- Coscienza psicologica: capacit che possiede l'essere umano di avvertire il
proprio essere e le sue attivit; la coscienza della propria interiorit.
- Coscienza morale: il giudizio che ognuno formula sulla bont o la
malizia dei propri atteggiamenti ed azioni. E retta, se il giudizio adeguato; scrupolosa, se deformata da un eccessivo senso di colpa; lassa, se il suo giudizio eccessivamente tollerante.
- Coscienza sociale: un aspetto della coscienza morale. Designa la
particolare sensibilit di fronte alle ingiustizie sociali.
Cosmogonia.
Il complesso delle teorie religiose,
filosofiche, scientifiche sulle origini del mondo.
Cosmologia.
Disciplina filosofica che ha per oggetto il
mondo come totalit e sistema e ne studia le leggi generali: tempo, spazio,
ecc.
Costantino I il Grande (306-337).
Imperatore romano. Sconfitto Massenzio a
Ponte Milvio (Roma), eman con Licinio l'Editto di Milano (313) che dava piena libert ai cristiani, concedendo
al cristianesimo lo stesso status delle religioni pagane. Costru basiliche e
don ai papi il palazzo del *Laterano.
Fece rinnovare e ampliare l'antica *Bisanzio, che chiam *Costantinopoli, e vi si trasfer. Si fece battezzare poco prima di
morire.
Costantinopoli.
Citt fondata dall'imperatore *Costantino accanto all'antica *Bisanzio, sulla costa europea dello Stretto del Bosforo, che
separa l'*Asia Minore (Turchia)
dall'Europa. Fu inaugurata nel 330. Costantino vi stabil la propria residenza
e Teodosio, nel 395, la fece assurgere a capitale dell'Impero Romano d'Oriente;
si costitu cos come " Seconda Roma ", rivale della prima. La
tensione tra le due citt per la disputa sulle rispettive zone d'influenza fu
uno degli elementi che, alcuni secoli dopo, avrebbero condotto allo *scisma d'Oriente. Nel 1453, la conquista di Costantinopoli ad
opera dei turchi segna la caduta dell'Impero Romano d'Oriente (e, per alcuni
storici, la fine del Medio Evo). Dal 1929, ha assunto il nome di Istanbul.
Costituzione apostolica.
Documento pontificio della massima
importanza, assieme alla *bolla,
bench carente degli aspetti materiali di quest'ultima (sigillo pendente in
piombo).
Costituzione dogmatica.
Documento ufficiale del Magistero conciliare
dei Vescovi in unit con il Papa. E la forma pi alta in cui la Chiesa esprime
se stessa e la sua fede. Tali sono, ad esempio, i documenti del Concilio
Vaticano II " Dei Verbum " e " Lumen Gentium ".
Costituzioni apostoliche.
Collezione di scritti compilati nel III e IV
secolo su documenti risalenti forse agli apostoli e contenenti le pi antiche
norme di diritto della Chiesa.
Cotta.
Tunica bianca di cotone o di lino, lunga fino
al ginocchio, con maniche larghe, spesso orlata di merletto, indossata dai
chierici durante le celebrazioni liturgiche. L'uso risale al sec. XI.
Cottolengo, Giuseppe Benedetto, santo
(1746-1842).
Grande apostolo della carit fondatore di
numerosi istituti per accogliere malati e bisognosi. Il pi famoso la Piccola
Casa della Divina Provvidenza,
fondata a Torino nel 1832.
Creativit.
Virt creativa. In senso stretto, solo Dio ha
questa facolt. In senso derivato, anche l'uomo la possiede.
Creazione.
L'atto di chiamare gli esseri all'esistenza
dal nulla. In questo senso, l'unico creatore Dio e la sua azione creatrice
costante, in quanto d continuamente l'essere a ci che ha creato. L'AT e il NT
affermano che Dio il creatore di tutto (cf Gn 1,1; Eb 11,3). La creazione
buona (cf Gn 1,31). Gli aspetti negativi non sono quelli fondamentali, ma
deformazioni introdotte dall'uomo, o semplici limiti connaturali a tutto ci
che non infinito. Cristo risorto inaugura una *nuova creazione
(cf 1 Cor 8,6) e alla fine vi saranno " nuovi cieli e una terra nuova, nei
quali avr stabile dimora la giustizia " (2 Pt 3,13).
Credo.
Professione di fede che inizia con questa
parola. Vedi *Simbolo.
Cremazione.
Incinerazione dei cadaveri umani. In uso
presso molti popoli primitivi, rimane tradizione di alcune culture orientali.
La Chiesa non la proibisce, " a meno che non sia stata scelta per ragioni
contrarie alla dottrina cristiana " (CIC 1176-3). Vedi *Inumazione.
Cresima.
Dal greco, criein = ungere. Vedi *Confermazione, *crisma.
Cripta.
Sotterraneo di una chiesa spesso adibito a
cappella, dove sono seppelliti santi o personaggi illustri o conservate
reliquie.
Crisma.
Olio mescolato a balsamo che il vescovo
consacra nella messa crismale la mattina del Gioved santo. Si usa nel *battesimo, nella *confermazione, nell'ordinazione sacerdotale ed episcopale. Vedi
anche *olii santi.
Crismale.
Vaso contenente il *crisma.
Crisstomo.
Vedi *Giovanni Crisostomo.
Cristianesimo.
La religione predicata e fondata da Ges
Cristo.
Cristianit.
1. L'insieme dei cristiani o popolo di *Cristo. Insieme dei paesi abitati dai cristiani.
2. Regime cristiano. Ordinamento
socio-politico della societ nella quale il cristianesimo considerato
l'elemento che giuridicamente la caratterizza. In essa si d per scontato che
il cittadino professi il cristianesimo e chi non lo fa considerato in qualche
modo inferiore. Questo regime cominci nella Chiesa con la conversione di
Costantino (313) e si rafforz decisamente con l'imperatore Teodosio I
(379-395). Nel Medio Evo, in mezzo a tensioni con i poteri politici, si
manifest, per esempio, nella necessit dei prncipi di una consacrazione
religiosa per aver diritto all'obbedienza dei propri sudditi. In seguito, vi
sono state forti pressioni, non solo contro il tentativo di privilegiare politicamente
la professione di fede cristiana, ma anche con la decisa volont di sostituirla
con ideologie opposte (liberalismo, marxismo). Dopo il Vaticano II, la Chiesa
ha rinunciato in modo consapevole e deciso al regime di cristianit, " per
tornare alla sua primitiva condizione di Chiesa missionaria in una societ la
cui piena autonomia di valori stata ampiamente riconosciuta " (cf J. Ma.
Gonzlez Ruiz, DAP-VD).
Cristiano.
Seguace di *Cristo. " Ad Antiochia per la prima volta i discepoli
furono chiamati cristiani " (At 11,26). Questo appellativo, coniato dai
pagani di Antiochia, che presero il titolo di " Cristo " per un nome
proprio, compare anche in At 26,28 e 1 Pt 4,16.
Cristo.
Dal greco Christs = unto, che traduce l'ebraico Mashiah, *Messia. La Chiesa apostolica riconobbe in Ges l'Unto del Signore per antonomasia, il suo inviato
definitivo, il Figlio di Dio e, in questo senso, il titolo divenne un suo
secondo nome. " Nelle lettere di Paolo, "Cristo" ripetuto pi
di 400 volte, mentre "Ges" usato meno di 200 volte. ... Egli,
evidentemente, distingue Cristo e Ges e non usa i termine l'uno per l'altro
" (cf L. Cerfaux, Cristo nella teologia di san Paolo, Ed. A.V.E., p. 403-426).
Cristo Re.
Titolo di Cristo che mette in rilievo la sua
sovranit su tutto il creato. Pio XI ne istitu la festa nel 1925. L'attuale
calendario la situa nell'ultima domenica dell'*anno liturgico (alla fine di novembre).
Cristocentrismo.
Impostazione della teologia, della
spiritualit, della storia, della catechesi o di qualsiasi altro aspetto
intellettuale o vitale in cui Cristo l'asse centrale.
Cristologia.
La parte della teologia dogmatica che studia
la persona e l'opera di Cristo. Questo secondo aspetto si chiama pi
specificamente *soteriologia.
Critica.
Studio volto ad accertare il valore di
un'affermazione in un determinato campo. La critica storica cerca di stabilire l'autenticit delle fonti e delle
interpretazioni. Ai nostri giorni, suscita un grande interesse la critica
storica dei Vangeli e di quanto si riferisce alla persona di Ges di Nazaret.
La critica testuale la scienza
che, a partire dai testi biblici, pervenutici con numerosissime varianti a
causa delle edizioni manoscritte, tenta di stabilire quale fu la versione
originale. La critica letteraria
indaga la realt di quello che si dice, a partire dalla storia dei testi dalle
loro fonti originali. I *generi letterari, che sono i diversi modi di esprimere un contenuto (lettera, cronaca,
storia, poesia, ecc.), sono un elemento indispensabile, non solo per risolvere
problemi altrimenti difficili, ma soprattutto per giungere al senso genuino di
un testo.
Croce.
Strumento di supplizio che i romani e altri
popoli antichi usavano per eseguire la pena di morte nel modo pi crudele e
infamante. Era formata da due assi di legno incrociate; a volte, quella
orizzontale era inchiodata all'estremit di quella verticale, a forma di tau o della nostra T maiuscola. Alla morte di croce fu
condannato Ges dal *procuratore
romano Ponzio *Pilato, su
richiesta dei giudei. Da allora, la croce l'emblema del cristianesimo. E
anche il simbolo della sequela di Ges, che disse: " Se qualcuno vuol
venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua "
(Mt 16-24; cf 10,38; Lc 14,27).
D'altra parte, poich da essa Cristo pass
alla gloria della *risurrezione,
la croce anche segno di vittoria. Per questo nel cristianesimo essa viene
riprodotta in pitture, sculture ed altri manufatti e nel segno fatto sulle
persone e sulle cose. La croce il cui braccio verticale pi lungo si chiama croce
latina; se i bracci sono uguali, si
chiama croce greca. La croce a
forma di X si chiama croce di sant'Andrea; gli ordini militari ebbero nelle loro insegne delle croci peculiari,
in genere ornate alle estremit: la croce di Malta, di Calatrava, di Santiago,
di Montesa. L'amore per il Signore che mor su di essa fa s che spesso sia
lavorata in materiali preziosi, sebbene oggi si torni a preferire la croce
semplice e austera, pi realistica ed espressiva.
Quando sulla croce si pone l'immagine di
Ges, la chiamiamo crocifisso.
Parte integrante della liturgia del Venerd
Santo (vedi *Triduo pasquale) l'adorazione della santa croce. Vedi anche *Segno della croce.
Crocifisso.
Vedi *Croce.
Cronache.
Libri delle Cronache. Costituiscono un'opera
in due libri dell'AT, 1 e 2 Cr, che d una visione della storia, dall'origine
dell'uomo al ristabilimento del culto dopo l'*esilio babilonese. Molto del suo materiale parallelo a
quello dei libri di Samuele e dei Re. Vedi *Paralipomeni.
Cronologia.
Scienza che studia la corretta successione
dei fatti nel tempo storico.
Cronologia cristiana.
Gli autori del NT non hanno una
preoccupazione cronologica come ci sarebbe piaciuto. L'autore che ha un maggior
senso della storia Luca. Nel suo Vangelo e negli Atti ci d vari *sincronismi
di grande valore. Giovanni Battista, il cui ministero prepara e precede
immediatamente quello di Ges, inizia a predicare " nell'anno decimoquinto
dell'impero di *Tiberio Cesare,
mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, e *Erode tetrarca della Galilea ", ecc. Lc 3, vero inizio
di questo Vangelo dopo il prologo che narra la vita nascosta di Ges,
stabilisce un sincronismo di ben sette personaggi. Poich Augusto mor il 19
agosto dell'anno 767 di Roma (14 della nostra era), l'anno decimoquinto di
Tiberio va dal 781 al 782 di Roma, ovvero 28-29 dell'era cristiana. Tiberio,
per, era stato associato all'impero due anni prima della morte di *Augusto e sembra che l'usanza in questi casi fosse di contare
a partire da quando erano stati associati. Possiamo cos determinare con una
certa precisione, anche se non con assoluta certezza, l'anno in cui Ges inizia
la sua vita pubblica. Meno precisi sono i dati di Lc 2,1 sulla data di nascita
di Ges, che coinciderebbe con il censimento ordinato da Augusto. Un'altra data
del NT che troviamo nel libro degli Atti quella che fa coincidere la
permanenza di Paolo a Corinto con il proconsolato di *Gallione. Il proconsolato durava un anno e si sa da
un'iscrizione che Gallione fu proconsole dell'Acaia nell'anno 52 della nostra
era. Vedi *Era.
Cronologia dell'Antico Testamento.
Anticamente, i popoli contavano gli anni a
partire da eventi importanti, generalmente la data dell'ascesa al trono dei re,
cos che ogni popolo o impero aveva la propria cronologia. Israele prese
quest'usanza a partire dalla monarchia (per l'epoca anteriore, i punti di
riferimento non sono certi). Tuttavia, vi sono date incerte anche rispetto a
questo periodo. Sicuro l'anno della caduta di Gerusalemme per mano dei
babilonesi: il 597 a.C. In seguito, venne adottata la cronologia dei persiani e
poi quella dei seleucidi: anno 312 a.C. Ovviamente, nell'epoca greca e in
quella romana c' maggior certezza del quadro generale.
Cruna.
Nell'espressione di Ges, riportata da Mc
10,25, la cruna di un ago potrebbe
riferirsi ad una piccola porta esistente nelle mura di *Gerusalemme. Un cammello (l'animale pi grande in *Palestina) non vi potrebbe passare e il paragone del Signore
eloquente per spiegare come l'amore per le ricchezze impedisca di entrare nel *regno
di Dio.
Cuius regio, eius religio.
Si dice anche: " cuius regio, eius et
religio ". Espressione latina =
di chi () la regione, di quello (sar) anche la religione. Tra i romani
indicava il fatto che ognuno suole professare la religione comune della sua
nazione. Tale principio fu approvato alla dieta d'Augusta (1555) per mettere
fine alle guerre di religione tra cattolici e riformatori. Si stabil in questo
modo che i sudditi avrebbero seguito la fede dei loro prncipi e ogni stato,
pertanto, sarebbe stato cattolico o protestante secondo la religione del suo
sovrano.
Culto.
Atto e atteggiamento con i quali si esprimono
l'ammirazione e l'accettazione (amore) che risveglia in noi un essere
superiore. Bench si possa applicare in senso naturale, all'effetto che provoca
un essere simile a noi, ma con qualit straordinarie, il termine culto si
applica normalmente all'atteggiamento verso Dio e verso ci che
particolarmente rapportato a Lui, come nel caso dei santi. Si chiama assoluto quando si rivolge direttamente alle persone, e relativo
se si esprime davanti a ci che in
relazione con esse (immagini, reliquie...). Dicesi culto di latra o adorazione, quello dovuto esclusivamente a Dio; culto di dula o venerazione, quello che si rende ai santi; culto di iperdula,
o venerazione superiore, quello riservato alla Vergine. Se la manifestazione di
culto viene espressa mediante la preghiera pubblica della Chiesa, il culto liturgico; in caso contrario, privato.
Cultura.
E' il modo di pensare, sentire e operare
comune ad un popolo. E la cognizione dell'esistenza ricevuta dal popolo nel
quale si nasce. La cultura si evolve, a volte molto lentamente, a volte a
grande velocit, come succede ai giorni nostri per l'influsso dei giganteschi
mezzi di comunicazione. Per l'evangelizzazione o qualsiasi tipo di pastorale
generale, di enorme importanza la sintonizzazione con la cultura
corrispondente. Se non si giunge al modo di pensare e di sentire, impossibile
introdurre i valori evangelici. Dice il papa Paolo VI che " la rottura tra
Vangelo e cultura il dramma del nostro tempo, come fu gi in altre epoche
" (EN 20). Questo non significa che la fede debba accettare tutti gli
elementi di una cultura; al contrario, deve esercitare anche, su qualsiasi
cultura, una funzione critica.
Cuore di Ges.
Espressione, ispirata a Gv 19, 31-37 ("
uno dei soldati gli colp il fianco con la lancia "), con cui ci si
riferisce in modo particolare all'amore di Ges per gli uomini. La pratica
della devozione al Cuore di Ges encomiabile se non si sofferma sul simbolo,
ma coglie ci che simboleggiato, cio l'immenso amore di Ges per noi.
Cuore e reni.
Per gli israeliti, il cuore e i reni
equivalgono a ci che per noi sono la mente e il cuore.
Cupidigia.
Sfrenato desiderio di beni e piaceri
materiali.
Curato.
Sacerdote che esercita la cura delle anime e
a cui affidata una chiesa e un determinato territorio entro i confini di una
parrocchia. Il termine pu indicare anche un coadiutore del parroco o il
parroco stesso.
Curia.
Organismo amministrativo e giudiziario
necessario all'azione pastorale. La curia diocesana coadiuva il vescovo nel governo della diocesi.
Curia Romana.
L'attuale struttura della Curia Romana, dopo
la riorganizzazione effettuata dal papa Giovanni Paolo II (Cost. Apost. Pastor
bonus: 28.06.88), la seguente:
- Segreteria di Stato. Presieduta dal cardinale segretario di Stato,
comprende la Sezione degli
Affari Generali e la Sezione dei
Rapporti con gli Stati.
- Congregazioni (possono paragonarsi ai ministeri delle nazioni):
Congr. per la Dottrina della Fede.
Congr. per le Chiese Orientali.
Congr. per il Culto Divino e la Disciplina
dei Sacramenti.
Congr. per le Cause dei Santi.
Congr. per i Vescovi.
Congr. per il Clero.
Congr. per l'Evangelizzazione dei Popoli.
Congr. per gli Istituti di vita consacrata e
per le Societ di vita apostolica.
Congr. per i Seminari e gli Istituti di
Studi.
- Tribunali ecclesiastici:
Penitenzieria Apostolica.
Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
Tribunale della Romana Rota.
- Pontifici Consigli:
Pont. Cons. per i Laici.
Pont. Cons per l'Unione dei Cristiani.
Pont. Cons per la Famiglia.
Pont. Cons. " Giustizia e Pace ".
Pont. Cons. " Cor Unum ".
Pont. Cons. per la Pastorale per i Migranti e
gli Itineranti.
Pont. Cons. per la Pastorale per gli
Operatori Sanitari.
Pont. Cons. per l'Interpretazione dei Testi
legislativi.
Pont. Cons. per il Dialogo interreligioso.
Pont. Cons. per il Dialogo con i non
credenti.
Pont. Cons. per la Cultura.
Pont. Cons. per le Comunicazioni Sociali.
- Uffici:
Camera apostolica
Amministrazione del Patrimonio della Sede
Apostolica.
Prefettura degli Affari Economici della Santa
Sede.
- Si annoverano tra le congregazioni:
Pontificia Commissione per l'America Latina.
Pontificia Commissione per la Conservazione
del Patrimonio Artistico e Storico.
- Altri organismi:
Prefettura della Casa Pontificia.
Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del
Sommo Pontefice.
- Istituzioni collegate con la Santa Sede:
Archivio Segreto Vaticano.
Biblioteca Apostolica Vaticana.
Tipografia Vaticana.
Libreria Editrice Vaticana.
L'Osservatore Romano.
Radio Vaticana.
Centro Televisivo Vaticano.
Fabbrica di San Pietro.
Elemosineria Apostolica.
Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.
D
Dalai Lama.
Suprema autorit spirituale dei buddisti
tibetani e capo politico dello Stato *teocratico del Tibet, regione autonoma della Cina. E considerato
la reincarnazione di Budda. Secondo il *lamaismo, lo spirito di Budda che in lui si reincarna alla
sua morte in un bambino, che i *lama
scoprono per ispirazione divina. Dal 1959, dopo una rivolta, il governo
comunista cinese ha costretto all'esilio il Dalai Lama, che si rifugiato in
India.
Dalila.
Donna *filistea della quale si innamor *Sansone, che le rivel il segreto della sua forza e dalla
quale fu tradito (Gdc 16).
Dalmanuta.
Vedi *Magadn.
Dalmatica.
Veste liturgica, simile alla *pianeta, che si indossa sul camice. E una specie di tunica
lunga con maniche molto larghe. Nei primi secoli cristiani, come abito civile,
era spesso ornato da due strisce di porpora, pi ampie sulle tuniche dei
senatori (laticlavio). Il suo uso
si estese ai dignitari e al clero. Oggi indossata dal *diacono nella messa e dal *vescovo nella messa solenne.
Dalmazia.
Regione che si estende lungo la costa adriatica,
dalla Croazia al Montenegro e comprende numerose isole. Prende il nome
dall'antica trib illirica che l'abitava, i Dlmati. I Romani riuscirono a
dominarla solo nel 33 a.C. e la incorporarono alla provincia dell'*Illiria. In 2 Tm 4,10, si dice che *Tito vi si era recato.
Damasco.
Citt importante fin dai tempi dell'AT,
situata in una fertile pianura sulla via dei traffici tra l'Oriente e
l'Occidente. Fu capitale del regno omonimo, che ebbe scontri bellici con *Israele. Al tempo del NT era una delle citt della *Decapoli. Nella colonia ebraica della citt si ebbero presto
dei convertiti al cristianesimo. Saulo vi si dirigeva, infatti, per
perseguitarli, quando cadde da cavallo per grazia di Dio che lo convert. Qui
fu battezzato e cominci la sua predicazione (cf At 9; 22; 26); da qui dovette
scappare calandosi da una finestra delle mura della citt, per sfuggire al re
Areta che voleva catturarlo (cf 2 Cor 11,32-33).
Dan.
Figlio di *Giacobbe (Gn 19,40) e capo della trib omonima. Fu anche il
nome di una citt, dove Geroboamo I eresse un tempio in cui adorare un vitello
d'oro per separare le trib del nord da Gerusalemme. L'espressione " da
Dan a *Bersabea ", citt alle
estremit nord e sud del territorio del popolo di Dio, significava da un capo
all'altro del paese.
Daniele.
Ebreo di nobili natali, fu deportato a *Babilonia in giovane et. Protagonista del libro che porta il
suo nome, il pi tipico rappresentante del genere *apocalittico. Profetizz la venuta del *Messia.
Dannazione.
La condanna eterna dell'uomo che si chiuso
volontariamente alla *grazia di
Dio che voleva salvarlo. Sarebbe *eretico considerarla come anteriore e indipendente dall'ostinazione dell'uomo.
Il mistero della dannazione si comprende meglio alla luce di ci che la
salvezza: la comunicazione con Dio attraverso l'amore, che rende felice con la
felicit di Dio stesso, similmente a come facciamo nostra la gioia di quelli
che amiamo. La dannazione lo stato di chi rifiuta di aderire al bene e al
bene assoluto che Dio. Vedi *Condanna.
Dante Alighieri (1265-1321).
Poeta fiorentino, uno dei pi grandi della
letteratura di tutti i tempi. Il suo capolavoro, la Divina Commedia, espressione di un'elevata concezione teologica.
Dario.
Nome di tre re persiani citati nella Bibbia.
Il pi importante fu Dario I il Grande (cf Esd 4,24).
Darwin, Charles (1809-1882).
Naturalista inglese, autore di importanti
spedizioni scientifiche nell'America meridionale e nelle isole Galapagos,
noto soprattutto per la sua teoria dell'evoluzione delle specie, oggi accettata nelle linee generali. La teoria
dell'evoluzione e selezione naturale anche detta darvinismo.
Davide.
Secondo re (1010-970) del popolo di Dio,
successore di *Saul. Conquist *Gerusalemme (Gebus) ai gebusei e ne fece la capitale del regno. La
Bibbia lo presenta come un eroe nazionale, spirito nobile e molto religioso.
Cadde in gravi colpe, ma seppe pentirsi di cuore. Dopo *Abramo e *Mos
il personaggio pi rilevante dell'AT e un anello importante nella genealogia
del *messia, chiamato anche "
figlio di Davide " (Mt 21,9). Musicista e poeta, la tradizione ha visto in
lui l'autore dell'intero *salterio;
gli studiosi gli attribuiscono oggi non pi di dodici salmi, pur
riconoscendogli un ruolo essenziale nelle origini della lirica religiosa del
suo popolo. Di lui si parla largamente nei libri di *Samuele e dei *Re,
oltre a numerose citazioni in altri libri.
De facto, de iure.
In latino, " di fatto ", " di
diritto ". Contrapposizione tra una cosa considerata cos come o avviene
e ci che dovrebbe essere o si dovrebbe fare secondo il diritto o la giustizia.
De iure.
Vedi *De facto, de iure.
De Nobili, Roberto (1577-1656).
Gesuita italiano, nipote del cardinal
Bellarmino, lavor come missionario in India. Assimil profondamente la cultura
ind e riusc a convertire un considerevole numero di *brahmani. I suoi adattamenti pastorali suscitarono forti
contraddizioni da parte di altri missionari e accuse da Roma. Gli si permise,
comunque, di proseguire nel suo apostolato, con alcune modifiche nel metodo.
Questi *riti - i riti
malabarici - furono diverse volte
proibiti e reintrodotti; nel 1941 furono infine nuovamente approvati.
De Vio, Tommaso (1469-1533).
Teologo, nato a Gaeta (perci detto Caetano), domenicano, generale dell'ordine, fu creato
cardinale nel 1517 da Leone X. Legato del papa in Germania, riusc a influire
sull'elezione del cattolico Carlo V, ma non a comporre il dissidio tra Lutero e
la Chiesa. E famoso per i suoi commenti alla Somma Teologica di san Tommaso.
Decalogo.
I Dieci Comandamenti o, secondo l'espressione della Bibbia, le "
Dieci Parole " (Es 34,28; Dt 4,13; 10,4). Nella Sacra Scrittura compaiono
come insieme unitario nel contesto dell'*alleanza fra Dio e il suo popolo sul *Sinai (Es 19-20) e, secondo un'altra tradizione, nel Codice
*deuteronomico, che fa parte del secondo e lungo discorso attribuito a *Mos (cf Dt 5,6-21). Il decalogo l'espressione positiva
delle esigenze della legge naturale, dimenticata dall'uomo a causa della sua
inosservanza. Nella scena del giovane ricco, Ges ricorda come l'osservanza dei
comandamenti conduce alla salvezza (cf Mt 19,17-19 = Mc 10,19 = Lc 18,18-20).
San *Paolo dice esplicitamente che
cosa trasuda da tutto il *vangelo:
che tutti i comandamenti si riassumono nell'amore (cf Rm 13,9).
Decano.
Cardinale che presiede, primus inter pares, il Collegio dei Cardinali. A lui spetta ordinare
vescovo il Romano Pontefice eletto, qualora non fosse ordinato (CIC 352).
Decpoli.
In greco, dieci citt. Federazione di citt della Palestina, situate ad est
del Giordano, salvo Scitopoli. In origine erano dieci (Damasco, Filadelfia,
Rafana, Scitopoli, Gadara, Ippo, Dium, Pella, Gerasa e Canata), come indica il
nome, poi il numero and variando. Godevano di un'amministrazione autonoma, il
che rendeva pi debole il potere dei governi regionali. Vi dominava l'influenza
*ellenista. La federazione fu fondata nel 63 a.C. e sciolta nel 106 d.C. Nei
Vangeli citata in Mt 4,25; Mc 5,20; 7,31.
Decime.
La decima parte. Nell'AT si stabiliva la
tassa di questo 10% dei frutti della terra come contributo per il tempio, per i
leviti o per i poveri.
Decretali.
Decisioni papali su questioni di diritto che,
anche se redatte per lo pi in forma di lettera, avevano valore generale e
costituivano una fonte del diritto. Ne vennero fatte varie raccolte, in parte
passate nel *Codice di Diritto Canonico.
Decreto di Graziano.
Vedi *Diritto Canonico.
Dedicazione.
1. Festa ebraica chiamata anche delle
capanne o tende, in ricordo della dedicazione del tempio di *Salomone (1 Re 8,2.62-66) e la nuova consacrazione nell'anno
164 a.C., dopo la profanazione di Antioco Epfane. Era la festa pi popolare e
allegra, durante la quale si erigevano tende o capanne fatte con rami d'albero
in ricordo dell'esodo nel deserto. San *Giovanni, l'evangelista pi attento alle feste ebraiche, la
cita in 7,2s.; 10,22s.
2. Cerimonia liturgica con la quale un luogo
riservato in modo esclusivo al culto. La dedicazione, detta anche *consacrazione, a differenza della benedizione, che pu essere fatta
da un presbitero, riservata al vescovo, salvo casi eccezionali. Il Diritto
prescrive che le chiese, particolarmente quelle cattedrali e parrocchiali,
siano dedicate con rito solenne (CIC 1217, 2) e cos anche gli *altari fissi
(CIC 1237, 1).
Definizione dogmatica.
Affermazione chiara ed esatta di una verit
di fede pronunciata dalla massima autorit della Chiesa (un *concilio
ecumenico o il papa), che esige
l'adesione dei credenti, sotto pena di essere separati (scomunicati) dall'unit
cattolica.
Deismo.
Dottrina che professa l'esistenza di Dio,
principio di tutto ci che esiste, secondo la ragione naturale, mentre esclude
la *rivelazione soprannaturale. E
condannata dalla Chiesa per questo secondo aspetto.
Delegato apostolico.
Rappresentante del papa senza carattere
diplomatico che, nel territorio che gli si affida (Delegazione Apostolica) e
che comprende generalmente diverse diocesi, prelature e vicariati apostolici,
osserva le condizioni della Chiesa per tenerne informato il Santo Padre.
Delitto.
Violazione esteriore e imputabile di una
legge che porta con s una pena.
Demitizzazione.
Tecnica interpretativa del NT elaborata e
praticata da *Bultmann, esegeta
protestante. Parte dal presupposto che i Vangeli deformano i fatti narrati,
proponendo le realt trascendentali nei termini del mondo fisico, e cerca di
recuperare l'autentico senso dei fatti e delle parole traducendo quanto
narrato in un linguaggio esistenziale in ci che significa ed esige per la
nostra vita nel tempo presente, senza dare importanza a quello che pu essere
stato il suo contenuto storico. Se dunque si considera mitico il contenuto del
NT, la tecnica per interpretarlo sar la demitizzazione (cf G. FlorAl. Schkel,
DTCB, v. Demitizzazione).
Logicamente, l'*esegesi cattolica
non ammette n i presupposti di Bultmann, n le sue tecniche.
Demiurgo.
Dal greco, demos = popolo e ergon = lavoro. Chi lavora per il popolo, l'artigiano. Nella *cosmogonia di Platone e degli alessandrini, il dio creatore o
l'artigiano divino che crea il mondo. Si tratta di un dio cattivo e ignorante
che, nel creare, provoca un disastro cosmico perch intrappola nella materia
l'elemento divino che esce dal vero Dio.
Demonio Diavolo Satana.
Etimologicamente, demonio (daimon) significa essere divino; diavolo (da dia-ballo = dividere), il calunniatore, e satana (dall'ebraico,
avversario), l'accusatore. Allo stesso soggetto sono stati dati molti altri
nomi (drago, maligno, Belial = bestia, nemico, tentatore, eccetera). Come
" divinit inferiori " - dmoni - nelle culture politeiste, o come
spiriti maligni, il soggetto o i soggetti espressi da questi nomi sono potenze
malefiche. Nella Bibbia compaiono dalla Genesi al NT. Classiche sono le scene
del paradiso terrestre (Gn 3) e del libro di Giobbe. Nel NT attribuito a
questi spiriti ogni tipo di cattiverie, tutto ci che va contro Dio e anche il
provocare le malattie. Il Regno di Dio la vittoria su Satana, e uno dei
poteri che Ges d a coloro che invia quello di scacciare i demoni. Nell'AT
si ricorre a volte a nomi ed immagini di popoli pagani (ad esempio, Is 34,14;
Tb 3,8). Ges, da parte sua, parla il linguaggio dei suoi contemporanei. Non
facile, pertanto, interpretare i numerosissimi casi in cui la Bibbia parla del
demonio. In ogni caso, questi spiriti si oppongono sempre alla volont benefica
di Dio. Cf Mc 5,1-13; 9,17.25; Mt 9,32; 12,22; Lc 11,15; ecc.).
Demonologia.
Studio o trattato sul *Demonio o *Diavolo.
Denaro.
Unit monetaria romana ai tempi del NT,
equivalente alla *dracma greca.
Era d'argento e recava l'effigie dell'imperatore. Secondo Mt 20,2s., un denaro
era il salario di un giorno. Nei Vangeli si allude a questa moneta una dozzina
di volte.
Denzinger, Heinrich J. (1819-1883).
Teologo tedesco, che pubblic, verso la met
del secolo XIX (1854), la raccolta dei testi del magistero ecclesiastico - Enchiridion Symbolorum
- nota col suo nome (D), poi aggiornata da Rahner e altri e, ultimamente, da
Shnmetzer (DZ).
Deo iuvante. Deo volente.
In latino, " Con l'aiuto di Dio ",
" Se Dio vuole ".
Deontologia.
Dal greco, den = il dovere e logos = trattato. Trattato dei doveri. E una prospettiva dell'*etica che si usa in particolare in riferimento ai doveri
professionali: deontologia professionale. Da una parte, restringe il campo della morale al quale si applica e,
dall'altra, approfondisce aspetti trascurati dall'etica generale come, ad
esempio, il dovere del medico di studiare, l'attenzione del professore ai casi
particolari (i meno dotati, i superdotati, quelli che vivono in determinate
condizioni), ecc.
Deportazione.
Vedi *Esilio.
Desacralizzazione.
Perdita o eliminazione del carattere sacro di
una realt. Ai nostri giorni si assiste ad un intenso processo di
desacralizzazione con aspetti negativi, come la perdita del senso religioso, e
altri positivi, come un approccio al sacro pi adatto alla nuova cultura.
Descartes, Ren (1596-1650).
Il pi grande filosofo francese. Detto
latinamente Cartesio, considerato il padre del razionalismo e, in generale,
della filosofia moderna. Costruisce la " nuova filosofia " cercando
un principio assolutamente indubbio, che trova nel fatto di pensare: "
Penso, dunque sono " (Cogito ergo sum). (Questo principio, in realt, lo troviamo varie volte nelle opere di
sant'Agostino a cui, per, Descartes non fa riferimento.) Dalla prima
affermazione o principio deduce poi l'esistenza di Dio, del mondo, della
verit. Il suo concetto dell'uomo dualista (dualismo antropologico).
Nell'uomo, macchina pensante, distingue: a) la sostanza pensante e b)
la sostanza che chiamiamo corpo. Il suo sistema morale ha come ideale
l'impassibilit (apatheia degli
stoici), alla quale si giunge con la temperanza e la magnanimit (cf J. Fischl,
MHF; J. Ferrater, DF; OdlB, DC).
Deserto.
In senso spirituale, gi presente in alcuni
passi biblici e rilevante in correnti spirituali del passato e del presente,
significa luogo di prova (cf Os 2,14) e assenza di elementi superflui per
accogliere intensamente la voce di Dio. A questo si ispira la cosiddetta spiritualit
del deserto, che ha la sua base pi
ferma nel fatto che Ges stesso pass quaranta giorni in solitudine prima di
cominciare la sua vita pubblica.
Destino.
a)
Il fine per il quale ognuno esiste. b)
Il fine al quale, in pratica, si giunge. c) A volte con questo termine si esprime una fatalit o forza cieca che si impone alla volont. Questa
terza accezione si ritrova in alcune religioni e ad essa si allaccia
l'interpretazione rigida della *predestinazione.
Il cristiano sa che il destino di ogni uomo
la salvezza: Dio " vuole che tutti gli uomini siano salvati " (1 Tm
2,4) e che questa salvezza consiste nel condividere tutti insieme la felicit
di Dio nell'amore. Non si salva solo chi si d un altro destino scegliendo per
un falso amore.
Destra di Dio.
Espressione simbolica che, dato il predominio
della mano destra, significa lato preferito. Nel *Credo, si dice che Cristo seduto " alla destra di
Dio ". Nel giudizio finale, il Figlio dell'uomo porr i buoni alla sua
destra (cf Mt 25,33-34).
Deutero-Isaia.
Secondo Isaia. Questo nome attribuito dal
secolo XVIII allo sconosciuto autore dei capitoli 40-55 del libro di *Isaia; per lo stile e il contenuto, i critici riconoscono
che diverso dall'autore dei primi 39 capitoli e anche dalla terza parte del
libro: c. 56-66. Il Deutero-Isaia un autore che ha un brillante stile
lirico-poetico. Sono notevoli i suoi canti o poemi sul servo di Jhwh, che sono profezie sul *messia che prende su di s i nostri peccati. Questo scritto
si colloca all'epoca del ritorno dalla cattivit di *Babilonia, ovvero nella seconda met del secolo VI a.C.
Deuterocanonico.
In greco, " gli altri (libri) canonici
". Vengono cos chiamati alcuni libri della *Bibbia sulla cui canonicit (vedi *Canone) alcuni dubitarono finch l'autorit ecclesiale li
dichiar esplicitamente canonici. Si tratta di sette libri dell'AT (Tobia,
Giuditta, Baruc, Sapienza, Siracide, 1 e 2 Maccabei) e sette del NT (Ebrei,
Giacomo, 2 Pietro, 2 e 3 Giovanni, Giuda e Apocalisse). Gli ebrei non li
includono nella loro bibbia (AT) e nemmeno i protestanti (AT e NT), anche se
compaiono nelle bibbie ecumeniche di questi ultimi.
Deuteronomio.
Ultimo libro del *Pentateuco. Letteralmente significa seconda legge, dato che la sua parte centrale (12-25,15)
costituita dal cosiddetto Codice deuteronomico, formato da un insieme di leggi civili e religiose inserito
a met di un lungo discorso che, come gi uno precedente e un altro posteriore,
posto sulle labbra di *Mos, al
quale la Bibbia attribuisce tutto il Pentateuco. L'autore ricorda le grandi
gesta di Israele ed esorta con veemenza ad essere fedeli a *Jhwh.
Devotio moderna.
Devozione moderna. Vedi *Tommaso da Kempis.
Diaconato.
In greco, significa servizio. Anche se tutti
i *ministeri sono un servizio, quello del diacono lo come per antonomasia tra
i ministeri conferiti mediante il sacramento dell'*ordine: *episcopato, *presbiterato e
diaconato. Il diaconato requisito necessario per accedere al presbiterato e
all'episcopato, ma ha anche la sua ragione d'essere in se stesso. Nella Chiesa
antica, molti diaconi rimanevano tali per tutta la vita; essi ebbero un ruolo
importante, soprattutto a Roma accanto al papa. Oggi, grazie al rinnovamento
ecclesiologico del concilio Vaticano II, si recuperato il diaconato
permanente che pu essere conferito sia a *celibi che a sposati. Con il
diaconato si entra a far parte dei ministri sacri o chierici.
Diaconessa.
Donna che, anticamente, soprattutto nelle
chiese d'Oriente e d'Africa, riceveva il ministero per il servizio liturgico,
specialmente per aiutare o servire in alcuni riti, come il battesimo delle
donne, per motivi di decoro: unzione delle catecumene e accompagnamento nella
vasca battesimale, data la nudit delle catecumene in tali cerimonie, unzione
delle malate... Altri ministeri erano pi indipendenti dalle azioni liturgiche,
come i servizi di carit. In alcuni casi, il vescovo le conferiva l'"
ordinazione " in modo simile a quella del diacono o del presbitero, con
imposizione delle mani, vestizione della stola, consegna del calice. Per quanto
ci sia chi consideri questo rito sacramentale, o chi almeno si chiede se lo
fosse, la convinzione generale che si trattasse di una *benedizione costitutiva
e non di un sacramento.
A volte si chiamava diaconessa la moglie del
diacono.
Diacona.
1. Servizio o l'azione del servire.
2. Titolo diaconale, ovvero la Chiesa a cui
veniva assegnato il diacono, cos come esistono i titoli cardinalizio e
presbiterale.
Diacono.
L'uomo che ha ricevuto il ministero del *diaconato.
Dispora.
In greco, dispersione. Venne chiamato con questo nome il movimento di
emigrazione delle comunit ebraiche nel mondo pagano, dal VI secolo a.C. in
poi. Ai tempi di Ges, ad esempio, vi erano pi ebrei nella dispora che in
Palestina. La loro presenza fu di notevole aiuto per l'introduzione del
cristianesimo. Da quel significato originale, il termine si esteso e si
applica a qualsiasi minoranza religiosa inserita in un mondo di religione
diversa.
Diatssaron.
Narrazione unificata dei quattro Vangeli
elaborata da Taziano verso il 170. Fu il primo tentativo di questo genere e fu
molto diffuso. Oggi, dopo aver scoperto le peculiarit di ogni Vangelo nei
fini, nello stile e anche nella prospettiva teologica, si considera giustamente
inadeguata questa fusione dei quattro racconti evangelici. Vedi *Concordanze.
Diavolo.
Altro nome di *Satana = avversario. Vedi anche *Demonio.
Dicastero.
Ministero. Nella *Curia romana,
una congregazione.
Diciotto benedizioni.
Preghiera ebraica composta da diciotto
benedizioni la cui forma attuale risale al 100 d.C., ma le cui origini sono di
epoca precristiana. Il pio israelita la recita tuttora tre volte al giorno.
Ogni benedizione comincia con le parole: " Benedetto sei tu, o Signore, re
dell'universo ".
Didach.
Detta anche Dottrina dei dodici apostoli.
Testo della Chiesa primitiva probabilmente anteriore agli ultimi libri del NT.
Si ritiene che risalga al 90 ma c' chi lo anticipa al 50 e chi lo ritiene pi
tardo, del 150 circa. Se ne possono trarre dati importanti sulla liturgia dei
primi tempi: celebrazione eucaristica, confessione comunitaria, importanza dei
membri della comunit denominati " profeti ", funzione dei vescovi,
dei diaconi...
Ddimo.
In greco, " gemello ". Questo nome
o nomignolo attribuito nei Vangeli all'apostolo *Tommaso.
Digiuno.
Atto di penitenza consistente nell'astensione
totale o parziale dal cibo. Nella Chiesa cattolica, il digiuno consiste nel
fare un solo pasto al giorno, bench si permetta di mangiare qualcosa anche al
mattino e alla sera. Sono giorni di digiuno il Mercoled delle Ceneri e il
Venerd Santo (Vedi *Quaresima e *Triduo
Pasquale, CIC 1251)
Diluvio.
L'inondazione della terra narrata in Gn 6-8,
come castigo dell'umanit corrotta, dalla quale si salvano No e la sua
famiglia con gli animali necessari al proseguimento della vita. Il racconto
biblico non si deve intendere alla lettera nei suoi particolari, ma va compreso
nella mentalit dei popoli antichi in cui il mito un genere adatto ad
esprimere verit di fondo. Nel caso biblico, si tratta di mettere in evidenza
la cattiveria del peccato, la bont di Dio e, in definitiva, l'ottimismo e la
speranza.
Dimissorie.
Documento che il superiore religioso o il
vescovo di un candidato al sacerdozio mette a disposizione del vescovo a cui si
chiede di procedere all'*ordinazione.
Senza le lettere dimissorie, che attestano l'idoneit del candidato, non si pu
legittimamente procedere all'ordinazione (cf CIC 1052).
Dinamica di gruppo.
E una scienza sociale " che studia la
natura dei gruppi, le leggi del loro sviluppo, i rapporti interpersonali nel
gruppo e del gruppo con le altre organizzazioni " (R. Tonelli, in DC-CCC,
281). E anche la tecnica e l'arte di formare e far lavorare dei gruppi umani.
Dio.
Nome sacro dell'essere supremo, creatore
dell'universo, che lo conserva e governa con la sua provvidenza " (Real
Acad.). " Nelle religioni monoteistiche, essere supremo concepito come
creatore, ordinatore e conservatore di tutta la realt " (Zingarelli, 12a
ed.). Nessuna parola o espressione adeguata a definirlo, poich il nostro
linguaggio appartiene all'ordine dei nostri limiti e Dio il *trascendente. La sua infinit in ogni ordine lo fa ineffabile,
inesprimibile. Per questo il nostro parlare di Dio non pu essere che un
suggerire. Due definizioni bibliche impiegate sono: *Jhwh = " Io sono ", " Io sono colui che
sono " (Es 3,14) e " Dio amore " (1 Gv 4,8 e 16). La prima si
usa a volte nel linguaggio metafisico, anche se non si deve pensare che la sua
origine fosse questa. La seconda ha un senso pi vitale ed senza dubbio
quella che pu meglio suggerirci che cosa sia Dio, poich tra gli attributi
dell'essere personale nessuno vale pi di quello dell'amore.
Diocesi.
La porzione del popolo di Dio che viene
affidata alla cura pastorale di un Vescovo con la cooperazione del presbiterio,
in modo che, aderendo al suo pastore e da lui riunita nello Spirito Santo
mediante il Vangelo e l'Eucaristia, costituisca una Chiesa particolare in cui
veramente presente e operante la Chiesa di Cristo una, santa, cattolica e
apostolica (CIC 369). Di regola, circoscritta entro un determinato
territorio, ma vi sono anche diocesi personali, come nel caso del vescovo
castrense. Diverse diocesi formano assieme un'*arcidiocesi o provincia ecclesiastica.
Dionigi il Piccolo.
Monaco orientale del sec. VI (, 540), nato in
Scizia (Russia meridionale, presso il Mar Morto), ma vissuto a lungo a Roma,
dove scrisse diverse opere. Denominato cos per la sua umilt, fu un grande
studioso. Fu il primo a introdurre il calcolo degli anni secondo l'*Era
cristiana.
Dionigi l'Areopagita.
Membro dell'*Areopago, si convert al cristianesimo dopo il famoso discorso
di Paolo narrato in At 17,22-34. Un autore del secolo V, lo Pseudo-Dionigi,
mise sotto il suo nome i propri scritti. E stato anche identificato con il
primo vescovo di Parigi, san Dionigi (sec. III).
Dionisiaco.
Relativo a Dioniso, dio della *mitologia greca, che corrisponde a Bacco in quella romana. Dioniso (Bacco) il dio del vino,
del delirio entusiasta, dell'energia che fa fruttificare la terra. Le orgie
dionisiache greche hanno il loro equivalente nei *baccanali romani. I misteri dionisiaci comprendevano delle
riunioni di culto orgiastiche con danze, corse, sacrifici di animali, estasi e
allucinazioni in una specie di ubriacatura che non raramente degenerava in
oscenit. Vedi *Religioni mistiche.
Direttorio generale per la catechesi.
E' il documento ufficiale della *Santa
Sede pubblicato dalla Congregazione
per il clero il 15 agosto 1997. Il
primo direttorio, con il titolo Direttorio catechistico generale, era stato pubblicato l'11 marzo 1971, secondo quanto
stabilito dal *Concilio Vaticano II
nel Decreto sull'ufficio pastorale dei vescovi, n. 44. Contiene principi
dottrinali e norme metodologiche volte a collocare adeguatamente la pastorale
catechistica nel contesto della situazione attuale.
Dirimente.
Dicesi dirimente l'impedimento che rende
nullo il matrimonio (vedi CIC 1073 e ss.).
Diritti umani.
O Diritti dell'uomo. Facolt fondamentali e inalienabili della persona
umana, anteriori a qualsiasi norma o legge positiva, radicate nella dignit
stessa dell'essere *persona e, per
il credente, nella fonte di quella dignit, che Dio. Questi diritti sono
stati specificamente riconosciuti in formulazioni storiche: Dichiarazione di
Indipendenza degli Stati Uniti d'America (1776), Dichiarazione dei Diritti
dell'Uomo e del Cittadino, Assemblea Nazionale Francese (1789), Dichiarazione
Universale dei Diritti dell'Uomo, Assemblea Generale dell'ONU (1948).
Quest'ultima, almeno in teoria, accettata e inserita nella Costituzione di
tutti i paesi membri dell'ONU. Questo organismo ha promulgato altre
dichiarazioni su aspetti particolari di questi diritti: diritti civili e
politici, parit di diritti della donna, contro la tortura e le pene
degradanti... Negli ultimi tempi la Chiesa li ha riconosciuti in modo
particolare nell'*enciclica Pacem in Terris (Giovanni XXIII, 1963) e nella costituzione Gaudium
et Spes del concilio Vaticano II.
Principali organismi che promuovono i diritti umani: Amnesty International (1961), Commissione per i diritti umani dell'ONU (196), Commissione Pontificia " Iustitia et
Pax " (1967) (cf F. Ferrero, Derechos
Humanos, DAP-VD).
Diritto canonico.
Il complesso delle leggi ecclesiastiche
(canoni). Fin dai tempi della Chiesa primitiva invalse la consuetudine, per
iniziativa privata, di raccogliere in unit i canoni, dettati in prevalenza dai
concili e dai papi. A met del secolo XII, il monaco Graziano riorganizz
questa miriade di collezioni in una raccolta unitaria di leggi (Decretum
Gratiani), che costitu il primo
nucleo della grande collezione di leggi della Chiesa chiamata Corpus iuris
canonici, sull'esempio del Corpus
iuris civilis. Vennero poi le
raccolte sistematiche di *decretali
volute da Gregorio IX (Liber extra,
1234), Bonifacio VIII (Liber sextus,
1298) e Clemente V (Clementine,
1313) a cui si aggiunse la raccolta privata di Giovanni Chappuis (Extravagantes
Iohannis XXII e Extravagantes
communes). Fin qui, il corpo di leggi
che costituisce il cosiddetto " diritto classico " della Chiesa
cattolica. Il papa Pio X ordin di approntare una nuova e riformata raccolta,
essendosi creato nel tempo un immenso cumulo di leggi fonte di disordine e di
incertezza. Vedi *Codice di Diritto Canonico.
Diritto d'asilo.
Nell'antichit e, soprattutto nel Medio Evo,
privilegio di chiese o altri luoghi nei quali le persone trovavano rifugio e
non potevano subire violenze.
Diritto di propriet.
Facolt di possedere beni economici
personali, tanto per sovvenire alle proprie necessit, come per produrre con
essi altri beni. Anticamente, questo diritto venne inteso come principio
assoluto: " ius utendi et abutendi " = " diritto di usare e abusare " delle proprie cose.
Oggi si riconosce, e lo hanno esplicitamente fatto il concilio Vaticano II e i
papi Paolo VI e Giovanni Paolo II, che sulla propriet privata pende un'ipoteca
sociale: la Chiesa ha inteso " il diritto alla propriet privata come
subordinato al diritto all'uso comune, al destino universale dei beni "
(Giovanni Paolo II, LE 14). " Non parte dei tuoi beni quello che tu dai
al povero; quello che gli dai gli appartiene, perch di ci che stato dato
per l'uso di tutti, tu ti sei appropriato " (Sant'Ambrogio, cit. da Paolo
VI, PP 23).
Diritto naturale.
Le norme che si fondano sulla natura o
essenza dell'uomo in modo universale e immutabile. Vedi anche *Legge
naturale.
Discepolo.
Colui che impara dal suo maestro e lo segue.
Ges ebbe 12 *apostoli e molti
discepoli.
Discernimento.
Riflessione con la quale si cerca di
conoscere la volont di Dio su un determinato punto sul quale non si ha
sufficiente chiarezza. Si tratta di un'attivit spirituale che si deve
realizzare in un clima di preghiera. Oggetto del discernimento pu essere una
questione personale oppure comunitaria. Il clima di preghiera implica la
sincerit, e cio il tentare di eliminare i mascheramenti soggettivi della
verit per vedere le cose alla luce di Dio ed operare di conseguenza. Per
realizzare un buon discernimento indispensabile, con lo spirito di fede
(giudizio delle realt secondo Dio), un atteggiamento di piena disponibilit,
vale a dire essere disposti ad accettare nella propria vita le conseguenze
della luce ottenuta, per esigenti che siano. Anche se il discernimento sempre
esistito nella vita spirituale, si indica in sant'Ignazio di Loyola l'uomo che,
in modo esplicito, lo pratic e lo propose, tanto da essere una delle
caratteristiche della spiritualit ignaziana.
Discesa agli inferi.
In questa frase del *Credo, inferi (luoghi inferiori) significa il luogo dei
morti. Cristo mor veramente come muore ogni uomo. La morte la condizione del
passare al nuovo stato o vita in un'altra dimensione. Vedi *Risurrezione.
Discorso della montagna.
E un lungo discorso di Ges che in Mt occupa
tre capitoli (5, 6 e 7); in Lc molto pi breve (6,17-49) perch alcuni
elementi, rispetto a Mt, sono collocati in altri contesti. E probabile che Mt
abbia riunito la dottrina esposta da Ges in diverse circostanze. Il discorso
della montagna ebbe luogo all'inizio della vita pubblica. La montagna di cui
parla Mt 5,1 , secondo la tradizione, una collinetta presso il lago di *Gensaret, sul lato nord a tre chilometri da *Cafarnao. Anche se non si deve cercare in questo discorso un
riassunto di tutto il cristianesimo, esso importantissimo come espressione
dello spirito dell'insegnamento evangelico. Comincia con le *Beatitudini, manifesta la novit dell'insegnamento di Ges
rispetto all'antica legge, espone gli atteggiamenti fondamentali che deve avere
chi vuole seguirlo e si conclude con un deciso appello a non ridursi ai meri
sentimenti, ma a tradurli in opere. Questo discorso stato molto commentato
nel corso dei secoli.
Disegno di Dio.
Piano di Dio per salvare l'uomo, occulto dal
principio e rivelato in Cristo, come dice san Paolo, che lo chiama anche il mistero
della sua volont. Vedi Ef 1,9 e
tutto il paragrafo 1,3-14.
Distanasia.
Dal greco, dysthnatos = che produce una dura morte. Vedi *Eutanasia.
Dttico.
Dal greco, diptychos = piegato in due. Coppia di tavolette unite da una
cerniera. I Romani vi incidevano anticamente delle note o delle lettere. Venne
poi l'usanza, in et consolare, di farvi incidere il proprio ritratto. Nel
Medio Evo, l'uso del dittico pass nella liturgia cristiana: con esso si
indicavano le tavolette su cui venivano scritti i nomi delle persone vive o
defunte che si volevano ricordare nella preghiera. Da tali dittici,
sontuosamente decorati con pitture e bassorilievi, traggono origine il trittico
e il polittico.
Diurnale.
Libro della *Liturgia delle ore che contiene le ore diurne, ovvero tutto salvo l'ora
di lettura, maiuscole o notturni.
Attualmente, anche questa ora si pu pregare durante il giorno, a parte alcuni
religiosi che per particolari disposizioni devono celebrarla di notte.
Divini illius Magistri.
*Enciclica di Pio XI sull'educazione (29121929). In essa, il
papa chiarisce la dottrina delle diverse istituzioni che intervengono
nell'educazione (famiglia, Chiesa, Stato), sul soggetto, l'ambiente, il modo di
portare a termine questa missione.
Divorzio.
Scioglimento o rottura del matrimonio valido
essendo vivi ambedue i coniugi. Le leggi civili di numerosi paesi lo ammettono
con diverse motivazioni. La Chiesa, seguendo l'insegnamento di Cristo (cf Mt
19,3-8), lo considera illegittimo e non valido. Quando la Santa Sede, per mezzo
dei suoi tribunali, ammette la separazione con la possibilit di contrarre nuove
nozze, non ammette il divorzio, ma dichiara che il precedente non era valido
per un difetto in radice. Il papa pu sciogliere, per una giusta causa, un
matrimonio non consumato, vale a dire di coloro che pur essendo sposati non
hanno realizzato l'unione sessuale. Inoltre, in virt del cosiddetto privilegio
paolino, promulgato da Paolo in 1 Cor
7,12-15, si pu concedere la separazione con possibilit di un nuovo matrimonio
nel caso di chi, sposatosi prima di abbracciare la fede cristiana con una
persona non battezzata, non possa convivere in modo conforme alla sua fede in
quel matrimonio (cfr CIC 1143).
Docetismo.
Dal greco, dkesis = apparenza. Dottrina eretica dei primi secoli
cristiani, alla quale si allude gi negli scritti del NT (Giovanni, Colossesi),
che attribuiva a Cristo solo un corpo apparente, negando cos la realt del
mistero dell'*incarnazione.
Dogma.
Affermazione dottrinale precisa che la Chiesa
ha definito in modo solenne. La sua accettazione obbligatoria per tutti i
membri della Chiesa. Chi lo rifiuta, cade nell'eresia e si pone fuori della
Chiesa. Sono generalmente le controversie sui punti dottrinali importanti che
portano a stabilire una verit come il dogma.
Domenica.
La parola significa " del Signore
", dal termine latino Dominus
(= Signore), o " Giorno del Signore ", in latino " Dies
dominica ". E il giorno di festa
per antonomasia. Non si tratta di uno spostamento del sabato ebraico; "
il giorno della risurrezione del Signore ", la pasqua settimanale. Il
sabato il settimo giorno; la domenica il primo giorno: giorno della
creazione iniziale e della nuova creazione che comincia con la risurrezione di Cristo; ed il giorno ottavo,
ossia al di l dei sette giorni, il giorno di ci che definitivo, il giorno
dei tempi *escatologici. Il Vaticano II, che fa della domenica una
presentazione ricca di concetti, afferma che " la domenica il fondamento
e il nucleo di tutto l'anno liturgico " (SC 106).
Domenicani.
Vedi *Frati predicatori.
Domenico di Guzman, san. (1170-1221).
Nacque in Spagna, nella Vecchia Castiglia.
Canonico della cattedrale di Osma, affianc il suo vescovo, Diego de Acebes, in
una missione diplomatica nel sud della Francia. Colpito dalla diffusione delle
eresie, in particolare quella degli *albigesi, si propose di riconquistare alla
verit una cristianit divisa e decadente, non con spedizioni armate ma con la
predicazione. Fond a Tolosa l'ordine dei Domenicani o Predicatori. Mor a
Bologna. Fu canonizzato nel 1234.
Domnguez, Clemente.
Capo della setta dei Carmelitani del Santo
Volto di Palmar de Troya (comune di
Utrera, Siviglia). Presunte rivelazioni e stigmate gli diedero spettacolarit
fin dal 1969. L'arcivescovo sud-vietnamita Ngo-Dhin-Thuc gli confer
illegittimamente il presbiterato e dieci giorni dopo lo ordin vescovo. Sospeso
*a divinis e *scomunicato, si separ dalla Chiesa e fond l'ordine dei
Carmelitani del Santo Volto, setta fortemente conservatrice (sono giunti a
canonizzare J.A. Primo de Rivera e il dittatore Franco). Nel 1976, in seguito a
un incidente automobilistico, Clemente rimase cieco. Nel 1978, alla morte di
Paolo VI, si proclam papa con il nome di Gregorio XVII. Dietro a questa
istituzione, operano importanti interessi economici.
Doni dello Spirito Santo.
Grazie particolarmente significative che
costituiscono l'humus di un
comportamento spirituale dominato dallo Spirito di Dio. Seguendo Isaia 11,1-3,
se ne menzionano sette: sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, scienza,
piet e timor di Dio.
Dossologia.
Preghiera di lode (doxa in greco). Si chiama dossologia maggiore il Gloria della messa; dossologia minore il Gloria
che recitiamo comunemente nelle nostre preghiere: Gloria al Padre, al Figlio e
allo Spirito Santo. La preghiera eucaristica della messa si conclude con una solenne dossologia:
" Per Cristo, con Cristo e in Cristo ". Anche la strofa finale di
molti inni liturgici una dossologia. E un genere di preghiera molto praticato
nell'orazione della Chiesa; l'atteggiamento pi nobile, quello che dovrebbe
essere pi spontaneo davanti a Dio e alla sua opera, la lode.
Dottore della Chiesa.
Titolo attribuito dal papa a santi scrittori
per la perfetta *ortodossia della
loro dottrina. Durante il Concilio Vaticano II, Paolo VI concesse questo titolo
per la prima volta a due donne: Santa Caterina da Siena e Santa Teresa di Ges.
Dottore.
Dal latino, docere = insegnare. Colui al quale viene ufficialmente
riconosciuta la capacit di insegnare. Nella Chiesa, i primi dottori sono i
vescovi. Nelle universit, il dottorato il massimo livello accademico.
Dottrina sociale della Chiesa. I.
Documenti principali:
Come corpo dottrinale in qualche modo
organizzato, si sviluppata dalla fine del secolo XIX, con il risveglio del
senso di giustizia, di fronte alle condizioni disumane dei salariati. In seguito,
si allargata ad aspetti sociali come la pace, i rapporti fra i popoli, la
famiglia, l'educazione, il consumo...
- Rerum novarum (" Delle cose nuove "), *enciclica promulgata dal papa Leone XIII il 15 maggio 1891. E
il primo grande documento sociale della Chiesa. Fu accolta con entusiasmo da
chi si preoccupava in modo particolare per l'ingiusta situazione degli operai e
rifiutata negli ambienti che si opponevano al cambiamento, anche all'interno
della Chiesa. Denuncia le condizioni disumane dei lavoratori e propone i
principi fondamentali per un ordine giusto (cf Commissione Povert e Giustizia,
L'insegnamento sociale della Chiesa,
per i documenti pontifici anteriori al 1984).
- Quadragesimo anno (" Quarant'anni dopo " - dalla Rerum
novarum - ), enciclica promulgata da
Pio XI il 15 maggio 1931. Erano i giorni della recessione mondiale e della
feroce dittatura di Stalin.
- Mater et Magistra (la Chiesa, " Madre e Maestra "), enciclica
di Giovanni XXIII settant'anni dopo la " Rerum novarum " (15561). Il
papa si fa carico dei progressi scientifici, sociali e politici e, nel nuovo
contesto, riafferma e completa gli insegnamenti dei suoi predecessori.
- Pacem in terris (" La pace sulla terra "), enciclica di
Giovanni XXIII (11463). Affronta il tema della pace e dei diritti umani,
fondati sul rispetto della persona.
- Gaudium et spes (" La gioia e la speranza "), *costituzione *pastorale
del concilio *Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, promulgata il
71265. La Parte I dedicata a considerazioni sulla dignit umana e sulla
missione sociale dei fedeli. La parte II dibatte i grandi temi attuali.
- Populorum progressio (" Lo sviluppo dei popoli "), enciclica di
Paolo VI (26367). Sviluppa la dottrina sul rapporto tra gli individui a livello
delle nazioni. E un vigoroso richiamo alla giustizia e alla solidariet
universale. " Venne scritta dal mondo occidentale per il mondo occidentale
" (P. Big), e per questo " non allude mai al mondo socialista o alla
teoria marxista ", ma rivolge la sua critica al " capitalismo
liberale " (26 e 58), che trov nell'enciclica " delle simpatie
marxiste " (ad es. il Wall Street Journal). E ispirata dal profondo spirito umanitario ed
evangelico di Paolo VI.
- Octogesima adveniens (" Ad ottant'anni " - dalla Rerum
novarum - ), lettera di Paolo VI al
Cardinale Roy, presidente della Commissione " Giustizia e Pace ",
(15571). Il papa ricorda come i suoi viaggi per il mondo gli abbiano permesso
di vedere la miseria di tanti e udire il loro grido, di constatare le flagranti
differenze nello sviluppo dei popoli, l'emarginazione dei poveri. La Chiesa
vuole " conoscerli, aiutarli e difendere il loro posto e la loro dignit
in una societ indurita dalla rivalit e dal fascino del successo " (n.
15).
- Giustizia nel mondo, documento del terzo *Sinodo dei vescovi (1971). " L'amore per il prossimo e la giustizia
sono inseparabili ". I vescovi auspicano con urgenza che all'interno della
Chiesa sia visibile il modello del rispetto per i diritti di ognuno; chiedono
che si adotti lo stile di vita che richiede la miserrima situazione di tanti;
sottolineano l'impegno educativo, che deve partire dal riconoscimento del
peccato nelle sue manifestazioni individuali e sociali (cf nn. 17-19).
- Laborem exercens (" Nel realizzare il lavoro "), enciclica di
Giovanni Paolo II a novant'anni dalla Rerum novarum (14981; non pot essere pubblicata il 15 maggio a
causa dell'attentato di cui fu vittima il papa il giorno 13). E scritta da un
uomo che ha vissuto in un paese sottoposto all'ideologia e all'organizzazione
marxista, ma che ha anche studiato i sistemi capitalisti. Al centro del
pensiero del papa la persona umana, la verit dell'essere dell'uomo.
- Sollicitudo rei socialis (SRS) (" La preoccupazione per gli affari
sociali "), enciclica di Giovanni Paolo II (19288) per commemorare i
vent'anni della Populorum progressio
(PP), alla quale fa ripetutamente riferimento. Mentre PP, scritta per
l'occidente, non fa allusione al marxismo, ma critica fortemente il capitalismo
liberale (n. 26 e 58), SRS condanna con energia l'oppressione marxista, che
sopprime le libert e reprime la creativit (cf n. 15). Ma il capitalismo
liberale anche un imperialismo oppressore. " Il processo dello sviluppo
e della liberazione si concretizza nell'esercizio della solidariet, vale a dire dell'amore e del servizio al prossimo,
in particolare ai pi poveri " (n. 46).
- Centesimus annus (" Nel centenario "), *enciclica di Giovanni Paolo II a cent'anni dalla Rerum
novarum. Il papa, oltre a ricordare i
criteri pi caratteristici della RN,
espone le linee essenziali della dottrina sociale della Chiesa con lo sguardo
rivolto pi al futuro che al passato. Essenziale la concezione corretta della
persona, intesa in modo erroneo dal marxismo e dal capitalismo.
- Pio XII offr notevoli insegnamenti sui
diritti umani, l'ordine giuridico internazionale, eccetera. Tra i suoi
interventi in questo campo, si distinguono i radiomessaggi di Pentecoste del
1941, La solennit (a
cinquant'anni dalla Rerum novarum),
quello di Natale del 1942 e quello del 1944: Benignitas et humanitas, sulla Chiesa e la democrazia.
- Il *CELAM, nelle sue Conferenze Generali di *Medelln (1968) e di *Puebla (1979), dipinse con duro realismo la situazione di
ingiustizia patita da grandi moltitudini nel continente americano e propose la
dottrina della Chiesa applicata a tale situazione.
Medelln dedica il primo dei suoi sedici
documenti alla giustizia; sulla stessa linea il quattordicesimo: Povert
della Chiesa; numerosi i riferimenti
in altri, come Famiglia e demografia,
Giovent, Catechesi...
Puebla parte dal fatto che la situazione non
migliorata tra le due assemblee e, nel suo documento unitario, parla di
strutture di peccato in questo ambito, usando perfino l'espressione "
peccato sociale " (nn. 28, 487). (Giovanni Paolo II parla di "
strutture di peccato ", per es. in SRS 36.) Meritano di essere citate in
particolare: parte I, cap. II: Visione della realt dell'America Latina; parte II, cap. II, paragrafo IV: Evangelizzazione,
liberazione e promozione umana; e
paragrafo V: Evangelizzazione, ideologie e politica; parte IV, cap. I: L'opzione preferenziale per i
poveri.
- Libertatis nuntius, istruzione della Congregazione per la Dottrina della
fede (6884) che indica le deviazioni di alcune correnti della *teologia della liberazione.
- Libertatis conscientia, istruzione della stessa *Congregazione Romana
(22386). E un'esposizione pi completa sulla libert umana, inclusa la
liberazione dalle condizioni socio-economiche che rendono schiavi.
- La Pontificia Commissione Giustizia e
Pace pubblic vari documenti di
portata sociale: Al servizio della comunit umana: una considerazione etica
del debito internazionale (1986); Che
hai fatto di tuo fratello senza tetto? La Chiesa di fronte alla crisi della
casa (1987); Il moderno sviluppo
delle attivit finanziarie alla luce delle esigenze del cristianesimo (1994); Per una migliore distribuzione della terra (1997).
Dottrina sociale della Chiesa. II Linee
centrali.
(Le sigle rimandano ai documenti citati
nell'articolo precedente.)
1. Il primo punto di riferimento il
valore della persona umana. La sua
dignit, la sua libert, l'uguaglianza radicale di tutti gli uomini.
L'autentico bene dell'uomo il suo essere personale; non ci che possiede ma
ci che , e il mistero del suo essere si scopre nella sua prospettiva
trascendente. L'interesse sociale deve tendere a far s che l'uomo passi "
da condizioni di vita meno umane a condizioni di vita pi umane " (PP 20)
(LE, CA).
2. " Il lavoro umano la chiave, forse la chiave essenziale, di tutta la questione
sociale "; non deve essere considerato come merce, ma come attivit
personale (LE 3 e 6). Il sistema del salario non di per s ingiusto. Pu garantire la giustizia e oggi come oggi non se
ne conosce un altro che possa sostituirlo. Tuttavia, il rapporto tra le parti
va al di l del salario; il lavoratore fa parte dell'impresa e deve partecipare
in qualche modo alla sua propriet, all'amministrazione e ai benefici (QA, GS).
I lavoratori hanno diritto ad associarsi, a formare sindacati per difendere i loro interessi,
il che non vuol dire lottare " contro gli altri " (RN, LE 20).
Lo sciopero, " nella presente situazione, pu continuare ad
essere un mezzo necessario, anche se estremo " (GS 68).
La lotta di classe illegittima se intesa come conflitto nel quale non
si rispetta l'etica e nel quale si cerca il bene personale a prescindere dal
bene generale (QA, CA 14).
Il vizio radicale del capitalismo liberale e
del marxismo sta nel fatto che entrambi sono materialisti: violano i diritti
delle persone concentrandosi sui beni materiali (LE 13). Uno sviluppo puramente
economico non libera l'uomo; piuttosto, lo disumanizza (SRS 46).
3. Il diritto di propriet individuale
legittimo e deve essere promosso.
Garantisce la libert e la creativit e stimola il lavoro. Tale diritto
riguarda anche i mezzo di produzione (RN 9, 10, 14, 18; MM 21; LE 14; CA 6,
30).
La propriet privata, per, " non
costituisce per nessuno un diritto senza condizioni ed assoluto " (PP 23); su questo diritto pende un'" ipoteca
sociale ". Esso subordinato a un altro pi radicale: Dio ha destinato i
beni della terra " perch ne facciano uso tutti gli uomini e i popoli
" (GS 69; LE 14; SRS 42).
4. La solidariet tra gli uomini e tra i
popoli. E un fatto in molti campi (PP
17). Deve esserlo particolarmente in questo, perch si superi la mentalit
individualistica (CA 49).
- " L'amore preferenziale per i
poveri " una delle espressioni
necessarie della solidariet (SRS 46).
- " L'amore per il prossimo e la
giustizia sono inseparabili. L'amore innanzi tutto un'esigenza assoluta di
giustizia " (Sinodo Vescovi,
1971).
- Il superfluo deve essere considerato " con la misura delle
necessit degli altri " (Giovanni XXIII: GS 69). Come gi insegnarono i
Padri della Chiesa, quello che avanza al ricco appartiene al bisognoso (PP 23). Similmente, " il superfluo dei paesi
ricchi deve essere dedicato ai paesi poveri " (PP 49).
Il cardinal Lustiger affermava che siamo agli
inizi del cristianesimo. Almeno nel campo dell'applicazione del *vangelo alla vita sociale, tale affermazione risulta
innegabile se guardiamo semplicemente a quanto detto nel punto 4.
5. La Chiesa ha il diritto e il dovere di
intervenire in questo campo
proponendo la sua dottrina. Poich il sociale comporta una responsabilit morale,
" fa parte della missione evangelizzatrice della Chiesa " (SRS 41).
In questo campo sono coinvolti elementi evangelici fondamentali come la
giustizia, la carit, l'essere dell'uomo e il suo destino (RN, QA, EN, PP).
Questa dottrina non una terza via tra il capitalismo liberale e il
materialismo marxista, ma applicazione della Parola di Dio alla vita (SRS
41).
Dracma.
Unit monetaria greca equivalente al *denaro romano ai tempi del Nuovo Testamento.
Drago.
Animale *mitologico, incarnazione del caos primitivo.
Nell'Antico Testamento, mostro marino o, a volte, terrestre; compare anche
sotto altri nomi (Leviatan, serpente) (cf Sal 74,13; 91,13; 148,7; Is 14,29;
27,1; 30,6; Ez 29,3; 32,2; Dn 7). Nel Nuovo Testamento lo nomina l'Apocalisse
come l'avversario di Dio: Ap 12, 3.14-17 (serpente); 20,7-10 (diavolo). Pu
essere assimilato allo spirito del male.
Droga.
" Prodotto - naturale o derivato - che
ha la capacit di stimolare o inibire il sistema nervoso, producendo tolleranza
(aumento costante della necessit) e dipendenza (se ne ha bisogno per
comportarsi normalmente, poich senza di essa ci si ammala) " (Eduardo
Baselgas, sj). La maggior parte delle droghe producono dipendenza psichica (ci
si sente incapaci di farne a meno) e alcune anche dipendenza fisica
(interrompendone l'assunzione, si producono disturbi organici in quanto il
corpo vi si abituato). Ne esistono vari tipi, distinti secondo gli effetti:
stimolanti, ipnotici, allucinogeni. Sono pericolose e a volte possono provocare
la morte (cf L. Gonzlez-Carvajal, D.A.P.V.D.).
Druida.
Vocabolo di origine celtica, significa
letteralmente: " che conosce (wid) la quercia (dru) ",
con riferimento alle misteriose pratiche fatte col vischio quercino. Indicava i
sacerdoti con funzioni religiose e anche politiche nei popoli celtici.
Dualismo.
Concezione filosofica secondo la quale ci
che esiste deriva da due principi opposti ed irriducibili: bene e male, caos e
creazione, tenebre e luce... La Bibbia afferma chiaramente l'esistenza di un
Dio unico creatore di ogni cosa.
Esiste anche un dualismo antropologico, ovvero una visione dell'uomo come opposizione o
almeno separazione di anima e corpo. La concezione ebraica dell'uomo monista o unitaria, ma nella filosofia cristiana ebbe un
forte influsso la visione dualistica della filosofia greca, specialmente di
Platone. Ai nostri giorni, si recupera l'originale visione semitica.
Duello.
Combattimento tra due contendenti secondo
norme prestabilite ed armi uguali per vendicare l'onore offeso. Poich pu
condurre alla morte o a ferite gravi, un'espressione di odio oltre che di
orgoglio. E un peccato grave.
Dula.
Culto di venerazione reso ad angeli e santi.
Vedi *Culto.
Duomo.
Termine popolare con cui si designano in
Italia alcune *cattedrali, in
particolare a Milano, Orvieto, Pisa e Siena.
E
Ebal.
Montagna rocciosa della *Samaria, a nord di Sichem, presso l'attuale Nablus.
Nell'impressionante scenario tra questo arido monte e il boscoso *Garizm (monte della maledizione il primo, della benedizione
il secondo), *Giosu costru un
altare, come gli aveva ordinato Mos e lesse tutte le parole della legge,
perch il popolo scegliesse se obbedire o disobbedire a Dio (vedi Dt 11,26-30 e
Gs 8,30-35).
Ebdomadario.
Dal greco hebdmada = settimana. La persona che nella preghiera corale o
comunitaria della *Liturgia delle ore
presiede o dirige la preghiera. Viene detta ebdomadario per l'uso di svolgere a
turno settimanalmente questo ministero, iniziando dai primi vespri della
domenica.
Ebioniti.
Setta giudeocristiana che negava la divinit
di Cristo. Durante la *Guerra Giudaica, si rifugiarono ad est del *Giordano. La loro dottrina racchiusa in un vangelo, detto vangelo
degli ebioniti, elaborato soprattutto
con materiale di Mt, ma anche degli altri sinottici e con leggende. Proibivano
di mangiare carne, si opponevano alla dottrina di *Paolo e negavano la nascita verginale di Ges (cf DBM e
VPB).
Ebraico.
Lingua semita nella quale venne scritto l'AT.
Proviene dal mescolarsi della lingua dei cananei con l'aramaico che parlava il
popolo di Israele. Dopo l'*esilio,
l'ebraico rimase come lingua letteraria, ma il popolo parlava aramaico. Nella
scrittura, l'ebraico usava solo le consonanti. I *masoreti inventarono, verso il sec. VI o VII d.C., il sistema
per rappresentare le vocali per mezzo di punti.
Ebraismo.
Religione e insieme delle tradizioni degli
ebrei. E una delle tre grandi religioni monoteiste, con il Cristianesimo e
l'Islam. Vedi *Giudaismo.
Ebrei.
Nome dei discendenti di Abramo, che in Gn
14,13 viene detto " l'ebreo ". Nell'AT viene usato esclusivamente per
differenziare gli israeliti da quelli che non lo sono. Tanto nell'Antico come
nel Nuovo Testamento, " ebreo " una designazione onorifica per gli
israeliti (cf 2 Cor 11,22).
Ebrei, Lettera agli.
Fino a non molto tempo fa, la si attribuiva a
Paolo. La dottrina sulla linea paolina, anche se non paolina l'idea
centrale di Cristo sommo sacerdote. Lo stile , comunque, molto diverso e oggi
nessuno sostiene pi che sia sua. Non una vera e propria lettera, salvo nel
saluto finale (13,22-25), aggiunto successivamente. E un'esposizione dottrinale
ed esortativa. Bench il titolo con il nome dei destinatari sia posteriore al
resto, dal suo contenuto si deduce che era rivolta ai *giudeocristiani. La data di composizione incerta, tra il 65 e il 90
come date limite.
Ebron
Antica citt-stato ( considerata una delle
citt pi antiche del mondo) circa 36 km a sud di Gerusalemme, sulle montagne
della *Giudea. A Ebron mor *Sara, la moglie di *Abramo, ed egli compr agli Hittiti per seppellirla la
caverna di *Macpela, primo suolo
di queste terre a diventare di propriet del padre del popolo di Dio (cf Gn
23). Sar la tomba dei *patriarchi
di *Israele (cf Gn 25,7-10;
35,27-29; 49,29-32; 50,12-13). Oggi sotto il controllo dei musulmani che,
come noto, si sentono figli di Abramo. Davide ne fece la capitale del suo
regno e vi regn per sette anni prima della conquista di *Gerusalemme (2 Sam 2,1-4; 5,1-5).
Ecclesiaste.
Uno dei libri sapienziali dell'AT. E detto
anche Qolet (" colui che parla nell'assemblea ", cio il "
Predicatore ") secondo la designazione ebraica. Nel presentarsi, l'autore
allude a Salomone (1,1), secondo la finzione letteraria diffusa nell'antichit
di attribuire alcune opere ad uomini illustri, ma il testo si fa risalire al
sec. III a.C. Tema centrale la vanit delle cose umane (cf 1,2 e 12,8).
L'autore non vede ancora una soluzione chiara al problema dell'aldil e per
questo risulta a volte sconcertante: ma uomo di fede. Questo libro si deve
vedere, pi di altri, nell'insieme della rivelazione, la quale va progredendo
in una chiarezza che solo in Ges si fa piena.
Ecclesiastico.
Vedi *Siracide.
Ecclesiologia.
Disciplina teologica che studia la *Chiesa nel suo essere o nella sua essenza. Oggi le si d
molta importanza. I motivi di questa ritrovata importanza e dell'interesse che
suscita sono: a) lo stretto
rapporto che la Chiesa ha con Cristo, dal quale procede, e con gli uomini, per
i quali sacramento universale di salvezza; b) il
fatto che, in quanto sacramento universale, in essa ricevono la loro
sacramentalit tutti i sacramenti particolari (vedi LG 48 e 1).
Eckart Eckhart, Mastro Johannes (1260
?-1326).
*Mistico *domenicano della
Renania, nell'attuale Germania. Attivo nel lavoro pastorale, coltiv la
teologia spirituale. Alcune delle sue dottrine scivolarono nel *panteismo, e venne perci aperto un processo dottrinale sulle
sue opere. Eckart si sottomise alla decisione prima che questa venisse
pronunciata. Alcune sue proposizioni furono condannate nel 1329.
Eclettismo.
Sistema filosofico o atteggiamento del
pensiero che prende quanto ritiene esservi di meglio dalle diverse dottrine
filosofiche cercando di coordinarne l'insieme senza fare una elaborazione
unitaria originale. Quando manca la coordinazione, si ha il *sincretismo. Eclettico chi si interessa a studi o discipline
differenti.
Ecologia.
Scienza recente (il termine usato per la
prima volta da E. Haekel nel 1968) che studia i rapporti tra gli organismi
viventi e il loro ambiente. Da una iniziale attenzione ai vegetali, pass allo
studio degli animali e oggi particolarmente rivolta a quello dell'uomo.
" Si colloca accanto alla psicologia, all'antropologia e alla geografia
umana, a met strada tra le scienze fisiche e biologiche e le scienze culturali
umanistiche " (R. Strassoldo,
DS-P).
Economia della salvezza.
L'insieme delle disposizioni divine che hanno
come fine la salvezza dell'uomo, cos come la realizzazione concreta di questo
piano. L'economia, in questo senso
biblico-teologico, l'azione di Dio " ad extra ", fuori da s, vale a dire diversa dalle
relazioni personali tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo all'interno del
mistero trinitario.
Economo.
Colui che, nominato dal vescovo, amministra
gli affari economici della *diocesi
secondo le modalit definite dal consiglio per gli affari economici (cf CIC
494).
Ecumenismo.
Movimento che tende a riunificare in una sola
Chiesa le diverse Chiese cristiane. Ecumene significa in greco la parte abitata della terra,
ovvero l'universalit. L'ecumenismo vuole essere la risposta alle parole di
Ges: " che siano una sola cosa " (Gv 17,21). Il movimento nacque in
Inghilterra nel sec. XIX. Nel 1948, venne fondato a Ginevra il Consiglio
Ecumenico delle Chiese, al quale appartengono quasi tutte le confessioni cristiane.
La Chiesa cattolica, che non ne membro, vi rappresentata da osservatori. *Giovanni XXIII
cre il " Segretariato per la promozione dell'unit dei cristiani "
(1960). Il Vaticano II si interess molto al tema dell'ecumenismo ed elabor il
Decreto sull'ecumenismo "
Unitatis Redintegratio ".
Eden.
In ebraico " delizia ". Non il *paradiso terrestre, ma il luogo dove tale paradiso si trovava
(cf Gn 2,8-15).
Edipo, Complesso di.
Inclinazione erotica del bambino verso sua
madre o della bambina verso suo padre. Il nome viene dal racconto della *mitologia greca immortalato da Sofocle, secondo il quale Edipo,
senza saperlo, si sposa con sua madre e, venutolo a sapere, si cava gli occhi.
In psicoanalisi, importante fare attenzione a questo fenomeno, che naturale
in certi periodi dell'infanzia e che pu provocare successivamente conflitti
nevrotici.
Edizione critica.
Edizione di un'opera del passato nella quale
si selezionano e si giustificano con note critiche le scelte che sembrano pi
conformi all'originale. Si fa questo con opere che, per la loro importanza,
hanno avuto molte copie o edizioni. Il fatto stesso di copiare, soggetto ad
errori, o anche una mentalit o ideologia prevenuta di fronte a determinati
testi, sono causa di molte delle varianti, che devono essere eliminate. Le
edizioni critiche hanno grande importanza relativamente alla *Bibbia, tanto per il fatto di essere il libro pi copiato e
pubblicato, che per le tendenze, a volte eretiche, con cui stato affrontato.
Edom.
Territorio a sud del Mar Morto, fino al golfo
di Aqaba, dove si stabil *Esa,
il capostipite degli edomiti o *idumei. Appartenne ad Israele al tempo di *Davide (2 Sam 8,13-14) e in altre brevi epoche. Le guerre
tra Edom e Israele furono frequenti, a causa delle ricchezze minerarie e
dell'ubicazione, aperta ai mari del sud. Traendo vantaggio dall'esilio degli
israeliti, gli *edomiti occuparono
gran parte del territorio a sud della Giudea (vedi *Idumea).
Edomiti.
Vedi *Idumei.
Edonismo.
" Dottrina secondo la quale il piacere
determina il valore etico dell'azione. Al tempo stesso si presuppone che, in
generale, l'uomo agisca solo per il piacere " (J. Schuster, DF-H).
L'epicureismo, il materialismo e qualche altra corrente filosofica professano
l'edonismo.
Educazione.
Attivit rivolta a promuovere lo sviluppo e
il perfezionamento delle potenzialit e delle qualit dell'essere umano.
Secondo diverse angolazioni vista: a) come aiuto all'educando perch egli
stesso possa trarre ("
educere ", in latino) quel che buono da s stesso; b) o come
trasmissione di conoscenze e atteggiamenti morali, di valori, ossia, di
cultura.
Educazione della fede.
Con questa espressione si definisce a volte
la *catechesi (cf CT 18).
Tuttavia, la catechesi uno dei modi dell'educare la fede, che ha un ambito
pi ampio. L'educazione della fede l'attivit che intende far maturare la
fede dei cristiani utilizzando ogni mezzo possibile.
Educazione morale.
1. Per alcuni, l'attivit che tende a
formare i criteri e gli atteggiamenti di un corretto comportamento umano,
indipendentemente dalla fede.
2. Per altri, quella parte dell'educazione
della fede che ha a che fare con gli atteggiamenti e il comportamento umani.
Questa, in realt, l'educazione morale dedotta dalla rivelazione, mentre la
prima esprime una concezione pi universale (cf G. Gatti, DC-CCS).
Efesini, Lettera agli.
Lettera dell'apostolo Paolo scritta, secondo
alcuni, verso il 62-63, quando Paolo era prigioniero a Roma. Altri studiosi
della Scrittura pensano che sia posteriore a san Paolo, scritta tra gli anni 80
e 100. C' anche chi crede che possa essere la lettera che scrisse ai cristiani
di Laodicea menzionata in Col 4,16 (che, se cos non fosse, sarebbe andata
perduta). Infine, potrebbe trattarsi di una lettera circolare destinata in varie
copie a diverse Chiese dell'*Asia Minore. Questa tesi sarebbe avallata dal tono della lettera e dalla mancanza
dei saluti finali consueti in Paolo. Ha molte somiglianze con la lettera
indirizzata ai *Colossesi. Nella
dottrina della lettera agli Efesini, risalta il magnifico piano di Dio in
Cristo e l'unione di tutti i redenti nella Chiesa.
Efeso.
La pi importante citt dell'*Asia Minore ai tempi del NT, capitale della provincia romana
dell'Asia, snodo vitale per le comunicazioni e centro culturale e religioso. Vi
si trovava il tempio di Artemide (Diana), una delle sette meraviglie del mondo.
San *Paolo la evangelizz e vi
nacque una numerosa comunit cristiana. Paolo risiedette in questa citt per
circa tre anni (cf At 19,1-10), finch una rivolta degli argentieri, le cui
vendite di immagini di Artemide avevano cominciato a scemare, obblig Paolo a
lasciare la citt.
Efod.
Specie di grembiule di piccole proporzioni,
in tessuto incastonato di pietre preziose e oro, di cui si cingeva il petto il *sommo
sacerdote ebraico (cf Es 25,7;
28,6-14; 29,5; 1 Sam 2,28). Sulle spalline, due pietre d'onice portavano incisi
i nomi delle dodici trib di Israele.
Si dava questo nome anche a un oggetto
divinatorio che venne poi condannato come simbolo di idolatria (cf Gdc 8,22-27;
1 Sam 21,10).
Efraim.
Figlio di Giuseppe. Giacobbe conferir a lui,
invece che al fratello maggiore, Manasse, la benedizione spettante al
primogenito (Gn 48). La trib di Efraim, nata dalla sua discendenza, si
stabilir nella parte centrale della *Cisgiordania. Nucleo del regno di Israele, per la sua predominanza
e la sua prosperit diventer a volte, nei profeti, eponimo di tutto il regno
settentrionale (cf Gn 41,52; Dt 33,13-17; Gv 11,54.
Egira.
Dall'arabo higra = fuga, emigrazione. Il ritiro di *Maometto dalla *Mecca (vedi *Kaaba) verso
Yathrib (vedi *Medina) nel 622
d.C. Questo fatto segna l'inizio dell'*era musulmana nel nuovo calendario stabilito per l'Islam dal Califfo Omar
(638 d.C.).
Egitto c 1.4.5.
Paese situato nel nordest dell'Africa, culla di
un'antichissima cultura nella valle del *Nilo. La sua potenza, spesso in lotta con l'impero assiro,
ebbe molte ripercussioni in *Palestina, scenario a volte di battaglie tra i due colossi e in numerose
occasioni dominata dall'uno o dall'altro. L'evento centrale dell'AT proprio
la *Pasqua o uscita dall'Egitto
nel secolo XIII a.C.
Ego- Egoismo.
In latino, ego = io. L'egoismo il vizio o peccato di far
prevalere, almeno nella volont, l'interesse personale, bench questo ferisca
quelli altrui. Come l'*amore o
carit la radice di ogni bont, l'egoismo lo di ogni cattiveria.
Elam.
Paese situato nel nord del golfo Persico, tra
*Babilonia e la *Persia, annesso agli inizi del sec. VI a.C. all'impero dei *medi e dei *persiani. Nella capitale di Elam, Susa, *Ciro fiss la sua residenza. Elam e i suoi abitanti, gli
elamiti, sono citati varie volte nell'AT (Is 11,11; Ger 49,34-39; Ez 32,34; Esd
2,7; Ne 1,12) e in At 2,9.
Elezaro.
Nome frequente nell'AT. Portarono questo
nome: il terzo figlio di *Aronne
(Lv 20,26); lo scriba che mor eroicamente ai tempi di Antioco IV Epifane (2
Mac 6,18-31); e uno degli antenati di Ges (Mt 1,15).
Elefantina c 4.
Isola e citt sul Nilo, di fronte all'attuale
Assuan, nella quale visse una colonia ebraica. Vi sono stati scoperti numerosi
papiri del sec. V a.C., per la maggior parte in aramaico. Anche se non sono
biblici, hanno fornito interessanti conferme e complementi ai dati biblici,
come pratiche amministrative dei persiani citate in Esdra e Neemia
che alcuni consideravano inaccettabili.
Elemosina.
Aiuto materiale che si d a chi ha bisogno.
" Significa anche piet, misericordia e deve pertanto essere messa in relazione con la compassione di Dio
(cf Lc 6,36 e 38); traduce l'ebraico sedaqu, " giustizia ", probabilmente perch l'elemosina
un mezzo di ristabilire la giustizia che Dio vuole sulla terra (dare a tutti
gli esseri ci di cui hanno bisogno) " (X. Lon-Dufour, DNT). Nella Bibbia
viene presentata come un elemento fondamentale. Cristo la elogi (Mc 12,41-44)
e la pratic (Gv 13,29). Si capisce il suo valore come espressione dell'amore
(cf Mt 6,1-4). Bisogna tendere a un ordine sociale pi giusto che renda sempre
meno necessario per alcuni il dover vivere di elemosina.
Eleusi.
Vedi *Religioni misteriche.
Eleusini, Misteri.
Riti religiosi celebrati ad Eleusi, vicino
Atene (vedi cartine 4 e 5). Solo gli adepti gi iniziati erano ammessi alla
loro celebrazione.
Elezione.
Nella Bibbia, l'assegnazione che Dio, di sua
iniziativa, fa di una missione a una determinata persona. Sono famose le grandi
elezioni, che vanno costituendo la trama nello sviluppo della storia della
salvezza; elezione di un popolo, di *Abramo, di *Giacobbe, di *Mos, di
*Davide, di *Samuele, di ognuno dei profeti, di *Giovanni Battista, di *Maria,
dei dodici... L'eletto pu accettare o rifiutare l'elezione o realizzare
indegnamente la missione per la quale stato eletto, come fu il caso, ad
esempio, di Saul.
El, el, lem sabactani.
" Dio mio, Dio mio, perch mi hai
abbandonato? ". Frase iniziale del *Salmo 22 con la quale Ges prega sulla croce (Mt 27,46; Mc
15,34).
Elia.
Uno dei grandi *profeti, non scrittore. Oper nel regno del nord nel sec. IX
a.C. al tempo dell'empio re Acab e di sua moglie, la perfida Gezabele. I libri
1 e 2 dei Re narrano di lui grandi miracoli e la sua energica lotta contro il
culto idolatra a *Baal. Il suo
ricordo legato al monte *Carmelo
(cf 1 Re 17; 18; 19; 21; 2 Re 2).
Eliezer.
In ebraico, " Dio aiuto ". Nome
del capo della servit di Abramo (cf Gn 15,2) e di un figlio di Mos (cf Es
18,4), tra gli altri.
Elisabetta.
In ebraico, " Dio pienezza ".
Donna della trib di *Aronne,
moglie di *Zaccaria, madre di *Giovanni
Battista e parente della vergine *Maria. Luca la nomina diverse volte nel primo capitolo del
suo Vangelo.
Eliseo.
Profeta del sec. IX a.C., discepolo di *Elia, grande *taumaturgo. Continu la lotta del suo maestro contro l'idolatria
e intervenne in eventi politici, come l'unzione di Ieu a re di Israele (2 Re
9,1-10) e la predizione della vittoria di Ioas su Aram (cf 2 Re 13, 14-19).
Ellenismo.
Si parla di ellenismo tanto per designare il
periodo storico che va da Alessandro Magno (333-323 a.C.) fino all'epoca di
Ottaviano Augusto (31 a.C.-14 d.C.), quanto, pi propriamente, per esprimere il
dominio della lingua e della cultura greche nei secoli IV a.C.-I d.C. in tutto
il Medio Oriente e successivamente anche nell'impero romano. L'ellenismo
divenne la cultura universale di tutti quei grandi e diversi popoli. Uno degli
aspetti di questa cultura fu quello religioso: si giunse a un certo *sincretismo tra le diverse divinit e i vari culti. Nel *giudaismo sorsero due tendenze opposte: quella di coloro che
erano aperti alle nuove forme e quella che cerc di difendere, perfino con le
armi, le proprie tradizioni religiose. Ad ogni modo, tanto nella *Palestina dominata dai greci che, soprattutto, nelle colonie
della *diaspora, l'influsso
evidente. La traduzione della Bibbia in greco, detta dei *Settanta, ne una dimostrazione. Il NT fu scritto tutto in
greco, tranne il primo Vangelo di *Matteo, che non ci giunto. L'universalit dell'ellenismo favor la
diffusione del cristianesimo. E indubbio che l'ellenismo ebbe un influsso nella
predicazione e anche nei libri del NT; del resto, non poteva essere altrimenti,
poich si trattava della cultura in cui bisognava esprimersi, il che non
implica che la fede o la dottrina cristiane abbiano subito trasformazioni
sostanziali.
Elleno-cristiano.
Chi, provenendo dal mondo ellenico, si
convertiva al cristianesimo. Vedi *Giudeocristiani.
Elohim.
Plurale di El = Dio. E la designazione di Dio predominante nella
tradizione *elohista. Il plurale
pu essere residuo di un'epoca politeista. Anche se si riferisce all'unico Dio
di Israele, a volte si applica nell'AT a diverse divinit di altri popoli.
Elohista.
Il *Pentateuco attinge a diverse fonti o correnti di tradizione.
Quella elohista, cos chiamata perch designa Dio con il nome *Elohim, una delle principali, assieme a quella *jahvista, *sacerdotale e *deuteronomica.
Elvira.
Citt del sud della Spagna nella quale si
tenne, nell'anno 303, un concilio (non ecumenico) di tendenza piuttosto
rigorista.
Embolismo.
Aggiunta o prolungamento di una preghiera; ad
esempio, quella che nella *messa
fa seguito al Padre nostro riprendendone l'ultima frase.
Emistichio.
La met di un verso. Si usa molto per
riferirsi alla met di un verso nei *salmi.
Emmanuele.
" Dio con noi ", in ebraico. E il
nome che, nella famosa profezia di Is 7,14, viene dato al figlio che nascer
dalla vergine e che Mt 1,23 vede compiuta nel narrare la concezione verginale
di Ges. La cosa pi significativa di questa profezia, difficile da
interpretare nei suoi dettagli, proprio in ci che questo nome esprime: Dio
con il suo popolo e, pertanto, Dio lo salva.
Emmaus.
Diverse localit della Palestina portano
questo nome. La pi famosa il villaggio verso il quale, nel giorno della *risurrezione del Signore, camminavano i due discepoli di cui ci
parla Lc 24,13-35. Si identifica, probabilmente, con l'odierna El-Qubeibeh,
situata a circa 12 km da Gerusalemme. Per altri si tratterebbe, invece,
dell'odierna Amwas, a 24 chilometri.
Empirismo.
Indirizzo filosofico secondo il quale l'unica
fonte della conoscenza l'esperienza, assunta quindi come unico criterio di
verit.
Enchiridion.
Dal greco en = in, e keir
= mano. Manuale, libro che compendia, e mette " a portata di mano ",
i principali testi o documenti di una materia.
Enciclica.
O lettera enciclica. Documento del papa sotto forma di lettera
indirizzata ai vescovi e a tutti i fedeli, o anche a tutti gli uomini disposti
ad ascoltarlo, su un determinato tema, generalmente di carattere dottrinale. Si
tratta di un documento pontificio importante, anche se non tanto quanto le *bolle o le *costituzioni apostoliche.
Endogamia.
Unione matrimoniale " interna ",
cio all'interno di un gruppo pi o meno ristretto: parentela, trib, casta o
classe sociale... L'endogamia in gruppi ristretti, che implica consanguineit,
produce una degenerazione della razza e, in diversi casi, gravi conseguenze
psichiche.
Engaddi.
In ebraico, " la sorgente del capretto
". Oasi presso la riva occidentale del Mar Morto, dove Davide si nascose
fuggendo da Saul (Gs 15,62; 1 Sam 23,29).
Engels.
Vedi *Marxismo.
Enoch.
Uno dei *patriarchi antidiluviani, del quale si dice che visse 365 anni (= numero di
giorni dell'anno solare), che " cammin con Dio " e non mor ma
" fu trasportato via " da Dio (cf Gn 5,21-24; Eb 11,5). Per il suo camminare
con Dio e per la sua scomparsa
misteriosa, ebbe singolare rilievo tra gli ebrei e fu oggetto di leggende,
alcune delle quali raccolte in libri *apocrifi.
Enoteismo.
Situazione religiosa nella quale non
chiaramente definita la differenza tra politeismo e monoteismo. E il caso, ad
esempio, dei politeisti che, nel pregare un dio, si rivolgono a lui come
all'unico esistente. Nella storia delle religioni, quella fase in cui la
religiosit primitiva dell'uomo raffigura il dio unico con molteplicit di
simboli, espressione dei suoi diversi attributi.
Enrique de Coimbra.
Francescano, accompagn Cabral nell'esplorazione
durante la quale fu scoperto il Brasile (1500-1501) ed eresse la croce nel
luogo che sarebbe stato chiamato Bahia de Santa Cruz.
Enuma Elis.
Vedi *Marduch.
Eone.
1. In greco, aion. Indica da una parte l'eternit di Dio (" Basileus
ton aionon ", ovvero " Re
dei secoli ", vedi 1 Tm 1,17); dall'altra, il tempo del mondo, i cui
limiti sono la creazione e la fine del mondo. Gli scrittori apostolici
distinguono tra due epoche: l'ion
houtos, il " secolo "
presente, caratterizzato dalla caduta dell'uomo e prima di lui delle potenze
angeliche, e l'ion melln, il
" secolo " che viene, nel quale il peccato non vi sar, si compir la
volont di Dio senza ostacoli e Dio regner.
2. Nella filosofia gnostica, ciascuno degli
infiniti esseri emananti da Dio e come lui eterni, che fungono da intermediari
tra Lui e il mondo. Per estensione, durata di un fenomeno tanto lunga da non
potersi calcolare, da considerare come eterna.
Eparcha.
Nelle Chiese d'Oriente, equivalente alla *diocesi d'Occidente.
Epicheia.
Etimologicamente, significa " equit
". Interpretazione della legge fatta dal soggetto tenendo conto, pi che
della lettera della legge positiva, del suo senso e dell'intenzione del
legislatore. Questa " correzione " della legge si fa basandosi sul
fatto che il legislatore non pot scendere nei casi particolari, in alcuni dei
quali pi concorde con il senso profondo della legge agire in altro modo. A
volte l'epicheia stata definita una " interpretazione benigna della
legge "; di fatto, l'epicheia pu rendere la legge pi soave, ma anche pi
severa.
Epclesi.
Vedi *Messa. Parte della preghiera eucaristica.
Epicureismo.
Scuola filosofica fondata da Epicuro (341-271
a.C.). E materialista. Nega l'immortalit dell'anima. Ammette degli esseri
sovraumani o di, ma indifferenti rispetto all'uomo. Il mondo retto dal caso.
Il fine della vita cercare il piacere; la felicit si ottiene per mezzo di
una prudente regolazione dei godimenti, in modo da sfruttarli nella
tranquillit. A volte si chiama epicureismo qualsiasi *edonismo. Quando Paolo giunse ad *Atene per annunciare il vangelo, incontr filosofi epicurei
(cf At 17,18) (cf Schuster, DF-H e Lon-Dufour, DNT-C.)
Epifania.
" Manifestazione ". La solennit
dell'Epifania (il 6 gennaio) celebra la manifestazione di Dio nel Verbo
incarnato. E l'equivalente del Natale, dove Dio appare in carne umana. La Chiesa cattolica occidentale mette
in risalto la nativit; quella orientale, l'epifania.
Epigrafia.
Dal greco = epigraf, scrittura sovrapposta, iscrizione. Scienza che
studia l'interpretazione delle iscrizioni. Ha una notevole incidenza negli
studi storici in generale e del cristianesimo antico in particolare.
Episcopale.
Aggettivo che qualifica ci che si riferisce
al vescovo.
Episcopato.
1. L'insieme dei vescovi (del mondo, di una
nazione, regione, ecc.).
2. Il ministero dell'ordine nel suo grado pi
alto. Vedi *Ordine, Sacramento dell'.
Epistola.
Lettera. Il termine epistola latino ed era riservato alle lettere importanti,
soprattutto per quelle scritte dagli apostoli. Ai nostri giorni, d'uso pi
comune chiamarle *lettere.
Eponimo.
" Soprannome ". Un personaggio, un
eroe, un dio che d il suo nome a un popolo, a una trib, a una citt, a un
periodo o epoca. Esempi: Israele (che era un altro nome di Giacobbe, d il suo
nome alla nazione), Giuda (nome del figlio di Giacobbe, diventa nome della
trib e del regno).
Eppur si muove.
Celebri parole attribuite a *Galileo nel vedersi obbligato - sotto pena di condanna
ecclesiastica - ad accettare che la terra fosse fissa e il sole le ruotasse
attorno.
Eptateuco.
" Sette volumi ". Cos viene a
volte denominato il *Pentateuco
pi i libri di *Giosu e *Giudici quando si vuole far notare l'unit delle loro fonti.
Epulone.
Dal latino epulo: colui che mangia e beve in modo ghiotto e
abbondante.
Equivoco.
Vedi *Univoco.
Era cristiana.
Computo degli anni a partire dalla nascita di
Ges. Viene anche chiamata era volgare, in quanto utilizzata dalla maggior parte dei popoli. Ad avere la
felice idea di porre la nascita di Cristo come punto centrale nello svolgersi
del tempo fu il monaco greco Dionigi il Piccolo, che visse a Roma nel sec. VI.
Nell'anno 526, nel fare il computo, credette che Ges fosse nato nell'anno 754
di Roma, basandosi sul fatto che aveva 30 anni quando inizi la sua vita
pubblica. Di fatto, Lc 3,23 parla in senso approssimativo e forse vuole solo
indicare che era giunto alla maturit richiesta per una missione pubblica. Ges
nacque al tempo di Erode il Grande, che mor nell'anno 750 di Roma, dopo essere
stato malato per diversi mesi. Di conseguenza, la nascita di Ges deve essere
spostata di almeno quattro anni; secondo gli studiosi, tra i quattro e i sette
anni. Il censimento ai tempi di Quirino (Lc 2,1-2) rimane oscuro dal punto di
vista della datazione storica (cf Bibbia TOB, nota a Lc 2,2). La data pi sicura che possediamo
quella dell'inizio della vita pubblica di Ges. Quella della nascita la
conosciamo con l'approssimazione gi detta; ma conserva tutto il suo valore il
fatto che sia posta come inizio della nostra era. Vedi *Cronologia cristiana e *Sincronismo.
Erasmo da Rotterdam, (1466-1536).
Umanista di grande erudizione che esercit
una grande influenza ai tempi del Rinascimento e della *Riforma protestante. Critic duramente la degenerazione della
religiosit nella Chiesa del suo tempo, ma si oppose anche a *Lutero, cosicch rappresenta una posizione intermedia tra
cattolici e protestanti. Scrisse numerose opere, tra le quali risaltano l'Elogio
della pazzia, i Colloqui, gli Adagi...
Eremita.
Dal greco eremos = deserto. E colui che adotta la vita religiosa in
solitudine.
Eresia.
Affermazione dottrinale contraria alla fede
della Chiesa in una determinata materia. " L'ostinata negazione, dopo aver
ricevuto il battesimo, di una qualche verit che si deve credere per fede
divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa " (CDC 751).
Eretico.
Chi si separa dalla fede della Chiesa in
qualche punto determinato.
Erma.
Scrittore ecclesiastico dell'epoca dei *Padri
apostolici. Era sposato. Fratello del
papa san Pio I (140-155). Scrisse Il Pastore una delle opere pi diffuse dell'antica letteratura
cristiana greca.
Ermeneutica.
Vedi *Esegesi.
Ermete Trismegisto.
Personificazione del dio egiziano Thot,
identificato nell'ellenismo con Hermes e definito " tre volte grandissimo
" (vedi *Ermetico). Gli si
attribuivano libri di alchimia, *astrologia e *magia,
di oscura interpretazione, gelosamente custoditi dai sacerdoti egizi.
Ermetico.
Oscuro, difficile da comprendere. Dal nome
greco del dio Mercurio, Hermes,
ritenuto inventore delle scienze. Appartenente all'*Ermetismo.
Ermetismo.
Dottrina accessibile solo agli "
iniziati " (vedi *iniziazione).
In particolare, corrente culturale filosofico-scientifica ispirata alle
presunte opere di *Ermete Trismegisto,
che ebbero una certa risonanza dal sec. III a.C. al sec. III d.C. (cf C. Vidal,
DSO-VD).
Ermon Hermon c 2.
Montagna nella parte meridionale della catena
del *Libano. Alta m. 2760, ha nevi
perenni che alimentano il Giordano. Secondo alcuni potrebbe essere questo, e
non il Tabor, l'" alto monte " della Trasfigurazione.
Erode.
Nome di diversi personaggi citati nel NT.
Erode I il Grande (ca. 73-4 a.C.), re di *Giudea dal 37 al 4 a.C. grazie all'appoggio dei romani, era
*idumeo, e per questo malvisto da molti giudei; il suo dominio fu vasto quasi
quanto quello di Davide. Si distinse per la sua crudelt (fece uccidere anche
tre dei suoi figli) e per la sua mania di grandezza: costru e abbell citt e
restaur il Tempio, certo non per motivi religiosi. I Vangeli lo citano in Lc
1,5 e in Mt 2,1, attribuendogli la strage degli innocenti.
Erode Filippo (da non confondere con il fratello *Filippo di
Erode), figlio di Erode il Grande,
non ebbe ambizioni politiche. La moglie Erodiade lo lasci per sposare Erode
Antipa. Viene chiamato Filippo in Mt 14,3 e Mc 6,17.
Erode II Antipa, figlio di Erode il Grande, *tetrarca e non re come viene spesso chiamato, govern la
Galilea dal 4 a.C. al 39 d.C.. Ripudiata la moglie, spos la nipote *Erodiade togliendola a suo fratello Erode Filippo ancora vivente.
Fece decapitare *Giovanni Battista
che lo aveva rimproverato per questa unione (cf Mt 14,1-12; Mc 6,14-29; Lc
3,19-29; 9, 7-9). Pilato gli invi Ges perch lo processasse in quanto
galileo. Antipa lo schern e lo rimand a Pilato (cf Lc 23,7-12). Mor in
esilio in Gallia, dove lo aveva confinato Caligola.
Erode Agrippa I (nel NT viene chiamato solo Erode). Perseguit i
cristiani per ingraziarsi gli ebrei. Fece decapitare *Giacomo e imprigionare *Pietro (cf At 12,1-3).
In Atti 12,20-23 viene descritta la sua morte
repentina con carattere di castigo divino.
Erodiade.
Nipote di *Erode I il Grande, spos prima lo zio *Erode Filippo, da cui ebbe la figlia Salom (il cui nome citato
da *Giuseppe Flavio, ma non dal
NT), e poi il fratello di lui, *Erode Antipa. Istig quest'ultimo a far decapitare *Giovanni
Battista, che aveva condannato il
loro matrimonio (cf Mc 6,19-24 e paralleli).
Erodiani.
Gruppo di seguaci di *Erode Antipa, che si unirono agli altri nemici di Ges (cf Mc 3,6;
12,13).
Eros.
Termine greco che significa " amore
". Si suole intendere come amore sessuale, anche se di per s esprime
l'impulso e l'entusiasmo totale, e non solo carnale.
Erotico - Erotismo.
Riferito alla sessualit e all'amore carnale.
Vedi *Eros.
Esamerone.
Racconto della creazione in sei giorni: Gn 1,1 - 2,4.
Esapla.
Vedi *Versioni della Bibbia.
Esarca.
Nelle Chiese d'Oriente, il prelato che
governa un territorio detto esarcato, che rimane fuori da un *patriarcato.
Esateuco.
Il *Pentateuco pi il libro di *Giosu. A volte sono considerati uniti per la loro
somiglianza. Vedi anche *Eptateuco.
Esa.
Figlio di Isacco e di Rebecca, gemello
(maggiore) di *Giacobbe. Il suo
nome significa " rude, villoso ", come un mantello di pelo (sear), ma anche che abiter il paese di Seir (seir). Per un piatto di lenticchie vendette al fratello il
diritto di primogenitura che lo costituiva erede delle promesse messianiche,
commettendo una profanazione (cf Eb 12, 16). E simbolo dell'insensatezza che
sacrifica i valori superiori ai godimenti immediati. Sar chiamato anche *Edom, cio " rosso ", perch nacque rossiccio ('admni), ma l'etimologia allude pure alla minestra rossa di
lenticchie (adom) (vedi Gn
25,25.30). Si stabilir a sud del Mar Morto, nella zona del monte Seir, che
verr a chiamarsi terra di Edom o *Idumea. E capostipite degli *edomiti o idumei, il popolo fratello, ma ostile, degli israeliti, discendenti
di Giacobbe (cf Gn 25,21s; 27-28,9; 32-33).
Escardinazione.
Nel linguaggio ecclesiale, la separazione di
un ecclesiastico da una diocesi. E l'azione correlativa o contraria alla *incardinazione (cf CIC 265-272).
Escatologia.
Da eschata = le cose ultime. Dottrina o trattato sulle cose
ultime, sul futuro personale (escatologia individuale) e dell'umanit
(escatologia collettiva). Il termine " ultimo " si pu considerare
riferito a un evento decisivo, o all'ultimo in senso assoluto. Cos, prima di
Cristo, Israele guardava a colui che doveva venire. Adesso guardiamo alla fine
dei tempi: morte, giudizio e vita eterna. I profeti dell'AT annunciano i tempi
messianici con un linguaggio fortemente immaginativo (cf Is 24,18-23; 25,6-12;
66,10-16.18-24). Il NT manifesta compiute quelle speranze: Cristo la pienezza
che attendevano (Rm 1,1-4; 2 Cor 1,20; Gal 4,4); in lui giunge la *nuova
creazione (cf 2 Cor 5,17), la
salvezza (cf 2 Cor 6,2). Ma manca la consumazione del mistero di Cristo nei
cristiani e nella storia; viviamo nella speranza di quella consumazione
escatologica (cf 1 Cor 1,7; 15,19-28; 2 Cor 1,14; 1 Ts 2,19; Rm 8,18-25).
Nell'Apocalisse abbondano le visioni escatologiche.
Escatologia intermedia.
Vedi *Morte.
Escatologico.
Riferito alla *escatologia.
Esclaustrazione.
Decisione per mezzo della quale il papa, il
superiore generale di una congregazione religiosa o il vescovo, se si tratta di
congregazioni diocesane, concedono o impongono a un religioso o religiosa
l'autorizzazione o l'obbligo di vivere fuori dalla propria congregazione.
L'esclaustrato continua ad essere membro dell'istituto, anche se privo di
alcuni diritti peculiari dei membri (cf CIC 686-687).
Escorial.
Famoso monastero situato nella citt omonima,
a 50 km da Madrid, fatto costruire da Filippo II, tra il 1663 e il 1689, in
memoria della battaglia di San Quintino (1557), vinta contro i francesi. Questo
monastero, in origine affidato ai monaci gerolamini e oggi agli *agostiniani, ospita il *pantheon dei re di Spagna.
Esdra.
*Scriba che guida il rimpatrio di un secondo gruppo degli ebrei prigionieri in
*Babilonia. Interviene da una
parte presso il re di *Persia
ottenendo misure legali che li proteggano, e, d'altra parte, presso i
rimpatriati per ottenere la pratica della legge di *Mos. Il libro di Esdra narra il ritorno del popolo esiliato, la
ricostruzione del tempio, il ritorno di un secondo gruppo e la ricostruzione
della vita della comunit di *Gerusalemme. Fino al sec. XV i libri di Esdra e *Neemia formavano un solo libro.
Esegesi.
Dal greco, " spiegazione,
interpretazione ". Scienza che studia il senso di un testo. Pu riferirsi
a una frase, un frammento o un'opera completa. Specialmente quando si tratta
dei libri biblici pi antichi, come quelli del *Pentateuco, l'esegesi richiede un lavoro molto impegnativo e multidirezionale: stabilire quale sia il testo originale con la
maggior precisione possibile (critica testuale), determinare il *genere letterario, tentare di scoprire i problemi della storia della
redazione, approfondire la filologia e le peculiarit espressive della lingua (critica
letteraria), conoscere l'ambiente e
le tendenze dell'epoca (critica storica), in particolare la mentalit religiosa (critica teologica), ecc.
Esegesi allegorica.
E' l*esegesi che ricorre all'*allegoria come mezzo per scoprire meglio il senso di un testo.
Si basa sul fatto che la Scrittura opera di Dio, che per mezzo di realt
dell'AT prepar quelle che sarebbero venute con Cristo. Di fatto, nel NT si
scopre che espressioni o fatti dell'AT racchiudevano un significato allegorico,
oltre che letterale. Cos, ad esempio, dice Paolo in Gal 4,21-32, a proposito
di Agar e Sara, che rappresentano le
due alleanze; o in 1 Cor 10,4: la roccia del deserto era figura di Cristo, ecc.
Partendo dal fatto che esiste il significato allegorico, certi esegeti, certe
scuole, come quella alessandrina anticamente, o alcune epoche, hanno esagerato
nel far ricorso alla esegesi allegorica. Vedi anche *Ermeneutica.
Esegeta.
Colui che interpreta la Sacra Scrittura. Vedi
*Esegesi.
Esenzione.
Facolt del Sommo Pontefice di esimere alcuni
istituti di vita consacrata (religiosi) dal governo degli *Ordinari del
luogo, sottoponendoli direttamente
alla propria autorit o ad altra autorit ecclesiastica (cf CIC 591).
Esequie.
Celebrazione liturgica di un funerale.
Esercizi spirituali.
Attivit che si svolge in giornate dedicate
all'orientamento della propria vita sia in una scelta che cambia radicalmente
il suo senso precedente, sia nell'approfondimento di un cammino gi deciso. Il
suo contenuto centrale la riflessione, l'esame e la preghiera. Se si tratta
di un periodo breve, come un solo giorno, si suole chiamarlo ritiro. Gli esercizi spirituali, nel modo che ha predominato
negli ultimi secoli, furono ideati da sant'*Ignazio e definiti nel suo libro sugli Esercizi. Inizialmente, erano concepiti per essere realizzati
individualmente, sotto la direzione del direttore degli esercizi; poi, si
dato lo stesso nome alla forma collettiva; oggi, pur continuando questa
modalit, si torna alla forma personalizzata in piccoli gruppi, nei quali
ciascuno dei partecipanti mantiene quotidianamente un dialogo con il direttore.
Gli esercizi sono stati un mezzo molto efficace per l'intensificazione della
vita spirituale.
Esicasmo.
In greco, " stare tranquillo, vivere in
pace ". Scuola di spiritualit orientale che cerca, nella pace della
preghiera, la contemplazione della gloria di Dio nel Figlio. In essa si pratica
intensamente l'invocazione del nome di Ges. Il principale rappresentante di
questa spiritualit Gregorio Palamas (1296-1359).
Esilio.
In particolare, quello patito dal popolo di
Dio in Assiria (dopo la caduta di Samaria nel 722 a.C., senza ritorno) e soprattutto in Babilonia, dalla caduta
di Gerusalemme (587 a.C) fino a quando *Ciro non permetter il ritorno (538 a.C.), la
ricostruzione di *Gerusalemme e la
restaurazione del culto nel tempio. Questo esilio viene anche chiamato la cattivit
di Babilonia.
Esistenzialismo.
Vedi *Essenzialista Esistenzialista.
Esodo.
Dal greco, " via d'uscita ". Uscita
degli israeliti dall'Egitto (a volte si chiama esodo anche tutto il cammino verso la terra promessa), e
nome del libro (il secondo del *Pentateuco e della Bibbia) che narra questo evento. L'uscita dall'Egitto , con
l'*Alleanza che ne segu, il fatto
culminante della storia di Israele nell'AT, ricordato poi innumerevoli volte
nella Bibbia. Ad esso fanno riferimento la celebrazione della *Pasqua, il passaggio del Mar Rosso (che rimarr per i
cristiani come immagine del *battesimo o passaggio dalla schiavit del peccato alla libert dei figli di Dio)
e l'alleanza. Per Israele, l'esodo la nascita come popolo: le famiglie
disseminate tra gli egiziani si raggruppano come nazione o popolo di *Jhwh. L'uscita dall'Egitto si colloca verso il 1250-1200
a.C.
Esorcismo.
Rito per mezzo del quale si espelle il
demonio da un corpo nel quale abitava o che aveva posseduto (da cui il nome di
" posseduto " dato all'indemoniato, o invasato). I *Vangeli narrano numerose espulsioni di demoni (Mc 1,21-28;
5,1-20 e paralleli in Mt e Lc). Nella Chiesa, esistito l'ordine minore degli
esorcisti e permane il rito degli esorcismi, sia pure riservato al *sacerdote a ci designato dal vescovo. Nel rito del *battesimo esistono delle preghiere dette esorcismi, con le
quali si chiede la liberazione dallo spirito del male.
Esortazione apostolica.
Nome che i papi danno ad alcuni dei loro
documenti rivolti a tutti i cattolici. La loro importanza simile a quella
delle encicliche, da cui si distinguono perch in queste predomina il carattere
dottrinale, mentre nelle esortazioni prevale quello pastorale.
Esoterico.
Ci che si riferisce a dottrine o pratiche
che si mantengono occulte o riservate agli iniziati in una religione o setta.
Espiazione.
1. Soddisfazione per l'ordine morale
infranto. Richiede la purificazione interiore e l'eliminazione del peccato.
2. Festa della espiazione. E lo Yom Kippur degli ebrei o grande giorno penitenziale celebrato nell'equinozio di
ottobre. Ai tempi dell'AT, il sommo sacerdote officiava personalmente e entrava
nella parte pi sacra del tempio, detta sancta sanctorum. Celebravano un sacrificio di espiazione; secondo il rito, il sommo sacerdote tendeva le mani
su un capro confessando sopra di esso tutte le iniquit degli israeliti e
riversandole cos sul suo capo: era il capro espiatorio, che poi si lasciava andare nel deserto perch
portasse via con s tutte le loro iniquit (cf Lv 16,22) (cf F. X. Lon-Dufour,
DNT-C).
Esposizione eucaristica.
Collocazione in modo visibile del *Santissimo, normalmente nella *custodia, per la sua venerazione.
Espulsione dei demoni.
Vedi *Esorcismo.
Esseni.
In ebraico, " i pietosi ". Gruppo o
setta ebraica che ebbe vita dal 150 a.C. al 70 d.C. Si ritirarono nel deserto,
vivendo in comunit nella stretta osservanza della Legge. Nella Bibbia non sono
menzionati. Sappiamo di loro da *Giuseppe e da *Filone (filosofo
ebreo vissuto a Alessandria). Si ritiene che, ai tempi di Ges, gli esseni
fossero circa 4000. Tra le loro comunit, la pi famosa quella di *Qumran.
Essenza.
Ci che fa s che un essere sia quello che .
In questo senso, il contrario degli accidenti di un essere. D'altra parte,
" l'essenza costituisce innanzi tutto il contropolo dell'esistenza. Cos
come l'esistenza risponde alla domanda del "se" esista un ente,
l'essenza risponde alla domanda sul "che cosa" sia un ente " (J.
Lotz, DF-H).
Essenzialista - Esistenzialista.
Il pensiero filosofico o la prospettiva da
cui l'uomo vede la realt preferiscono prestare attenzione all'essere o essenza
dell'esistente, e allora si parla di essenzialismo, ovvero al modo in cui l'uomo si sente coinvolto
nell'esistenza stessa, e allora il suo pensiero *esistenzialista.
Estasi.
Stato di *contemplazione in intima unione con Dio nell'amore, accompagnato
esteriormente dalla sospensione in grado pi o meno elevato dell'esercizio dei
sensi.
Ester.
Bella e prudente ragazza ebrea. Il re di
Persia Assuero (= Serse) la scelse come nuova regina. E la protagonista del
libro che porta il suo nome. Il libro di Ester, scritto nel sec. III a.C., una narrazione libera
nella quale si mostra come Dio, per mezzo di questa donna, consigliata dal suo
cugino e tutore *Mardocheo, libera
gli ebrei dallo sterminio tramato dal ministro Amn. Il popolo ebreo ha avuto
grande simpatia per questo libro, al cui racconto si rif la festa dei *Purm.
Estienne Robert.
Vedi *Capitolo e versetto.
Estremo Oriente.
Vedi *Vicino Oriente.
Eteria - Egeria.
Monaca spagnola che negli anni 381-384 comp
un *pellegrinaggio in Oriente,
principalmente in Terra Santa. Prest particolare attenzione al modo in cui in
ogni posto si celebravano gli uffici religiosi, che raccont nel diario del suo
viaggio.
Eternit.
" Durata di un essere che esclude
qualsiasi inizio, fine, mutazione o successione " (M. Rast. DF-H). O,
secondo la definizione di Boezio, " possesso totale, simultaneo e perfetto
di una vita interminabile " (cf Ibid.). Cos intesa, si addice solo a Dio. Tuttavia, nel linguaggio
corrente, parliamo di vita eterna riferendoci a quella che noi speriamo,
dell'eternit di beatitudine o di pena, e di fatto, nel passare da questa vita
alla futura, usciamo dal tempo; nell'aldil non immaginabile una situazione
di successione e di cambiamento come quella che qui sperimentiamo.
Eterodosso.
Vedi *Eretico.
Etica.
Parte della filosofia che tratta del
comportamento umano. E la morale naturale, ossia, l'ordinarsi dell'agire umano
secondo l'ordine che la ragione impone come buono. L'etica impone un ordine di *valori; seguirli o rifiutarli implica la capacit o meno di
realizzarsi come persona; bench il soggetto lo ignori, nel suo agire sta
compromettendo il suo destino eterno. La morale cristiana assume la morale naturale o etica e la perfeziona
alla luce della *Rivelazione.
Etica professionale.
Norme di comportamento etico specifiche dei
diversi campi del lavoro.
Etica situazionale.
Applicazione delle norme generali dell'etica
a situazioni particolari. Si basa su un principio che bisogna applicare sempre;
tuttavia, Pio XII dovette condannare alcune forme di etica situazionale che di
fatto violavano le norme oggettive permanenti.
Etica sociale.
Norme di comportamento relative alle
relazioni sociali, in particolare alla giustizia nel mondo del lavoro.
Etnarca.
" Signore di popoli ". Nell'Antico
e nel Nuovo Testamento questo titolo viene dato a diversi sovrani. Era un
titolo intermedio fra *tetrarca e re.
Eucaristia.
Il maggiore dei sacramenti cristiani, quello
in cui la presenza di Ges pi piena. Letteralmente significa azione di
grazie, ma include anche il senso di benedizione o lode,
in quanto traduce la *berak
ebraica, che comprendeva ambedue i significati. L'eucaristia cristiana proviene
dall'*ultima cena di Ges con i
suoi *apostoli, che fu
celebrazione della *pasqua ebraica
e iniziazione della pasqua cristiana, che ora si attualizza nella celebrazione.
Si usa chiamare eucaristia tutta la *messa. In senso stretto, ne la parte centrale: la *preghiera
eucaristica. Vedi *Messa.
Eucologia.
Insieme di elementi di preghiera di una
celebrazione, vale a dire quelle che sono preghiere e non letture, canti
processionali, antifone, gesti, ecc.
Eudemonismo.
Sistema o teoria filosofico-morale secondo il
quale il fine e il bene supremo della vita umana la soddisfazione, il
piacere.
Eudes Giovanni, san (1601-1680).
*Sacerdote francese che nel 1644 fond una congregazione di *chierici (detti eudisti) che si dedicano principalmente alla formazione del clero. Fond anche
una congregazione femminile.
Eufrate c 1.
Fiume asiatico noto per ci che ha
rappresentato storicamente nella regione che attraversa. Nasce in Armenia
dall'unione di due rami (Eufrate orientale e Eufrate occidentale). Attraversa
la catena del Tauro e scorre fino a sfociare nel Golfo Persico. Con un corso di
2.760 km il fiume pi lungo dell'Asia. In Gn 2,14 menzionato, assieme al *Tigri, come uno dei quattro fiumi dell'Eden. L'Apocalisse
menziona per due volte " il gran fiume Eufrate " (Ap 9,14; 16,12).
Eulogia.
1. Buone parole, dire cose belle, benedire. E
una preghiera di lode a Dio per ci che e per ci che ha fatto nella
creazione e nella storia (vedi *Eucaristia). Questo nome si applica anche a lode dei santi.
2. Con questo termine venivano chiamati, nei
primi secoli del Cristianesimo, i pani offerti dai fedeli per la consacrazione
che, essendo in eccesso, venivano solo benedetti dal sacerdote e poi
distribuiti ai presenti o portati ai fedeli assenti. La tradizione ancora
viva nella Chiesa ortodossa.
Eunuco.
In greco, " custode del letto o
dell'alcova ". Impotente per cause naturali o per castrazione.
Anticamente, i monarchi affidavano a un eunuco la custodia del loro gineceo
(l'appartamento che ospitava le mogli). Spesso si chiamava eunuco un amico
intimo del re, bench non fosse eunuco nel senso biologico del termine (, ad
esempio, il caso di Putifarre, di cui si parla in Gn 39). In senso spirituale,
Ges parla di " eunuchi per il regno dei cieli " (Mt 19,12),
riferendosi a coloro che rinunciano al matrimonio per donarsi interamente alla
causa del vangelo.
Eusebio di Cesarea.
Visse approssimativamente tra il 263 e il
340. E chiamato il " padre della storia della Chiesa " per essere
stato il primo a scrivere una storia della Chiesa dai primi giorni. Grazie a
lui, possediamo preziosi documenti dell'antichit.
Eutanasia - Distanasia.
L'eutanasia (in greco = buona morte) consiste nel provocare la
morte a qualcuno per evitare che soffra. E un'azione immorale, che non si pu
in alcun modo giustificare. La distanasia l'accanimento nel ritardare il pi possibile la morte con mezzi
straordinari e molto costosi in se stessi o nel contesto della famiglia. Nelle
circostanze di una " morte clinica " (morte irreversibile della
corteccia cerebrale), del prolungamento di una vita puramente vegetativa, del
poter prolungare per poco tempo e con grandi dolori una vita irrecuperabile,
lecito non usare mezzi straordinari e " lasciar morire " (non
impiegare la distanasia), che cosa diversa dal " far morire " (eutanasia). Diversi documenti della *Santa Sede e degli episcopati confermano questo giudizio morale.
" Fa parte del "diritto a morire umanamente" il non prolungare
indebitamente la vita dell'uomo al di l di quello che presumibilmente lo
spazio della realizzazione della libert umana " (M. Vidal, Para
conocer la Etica cristiana, VD, 140).
Eutiche.
*Archimandrita di *Costantinopoli che combattendo il *nestorianesimo cadde nell'*eresia opposta: l'eutichianismo o *monofisismo. Questa eresia, condannata dal concilio ecumenico di
Calcedonia (451), afferma l'unione delle due nature in Cristo, intesa in tal
modo che quella umana rimane come assorbita da quella divina; da qui il nome di
monofisismo (una natura) dato a quella eresia.
Eva.
Nell'etimologia ebraica popolare questo nome
indica una relazione con la vita: la madre di tutti i viventi. In Gn 2,23, Adamo chiama la sua compagna 'ishsha, nome che gioca sull'omofonia con ish = uomo; in Gn 3,20, la chiama Eva (Hawwah,
dalla radice hajah = vivere). Dopo
quei primi racconti della Genesi, Eva non appare pi nell'AT se non in Tb 8,8 e
come allusione in Sir 25,24; nel NT, unicamente in 2 Cor 11,3 e in 1 Tm 2,13.
La dottrina che dai *Padri della Chiesa vede in Eva l'immagine o il tipo della *Chiesa e della Vergine *Maria si fonda nel paragone che *Paolo stabilisce tra *Adamo e Ges Cristo (Rm 5,12s).
Evangeli.
Vedi *Vangeli.
Evangeliario.
Libro che contiene le *pericopi evangeliche selezionate per le letture della
liturgia.
Evangelico.
1. Aggettivo: che appartiene al vangelo,
conforme al vangelo.
2. Pentecostali e altre comunit protestanti.
Evangelii nuntiandi.
*Esortazione apostolica
che il papa Paolo VI consacr al tema della *evangelizzazione (datata 8121975, decimo anniversario della chiusura
del Vaticano II), raccogliendo la dottrina del *Sinodo dei vescovi del 1974, dedicato a quello stesso tema. Tra i
documenti pontifici, normalmente di grande valore, si riconosce a questo un
valore eccezionale, come Magna Charta
dell'evangelizzazione.
Evangelizzazione.
Predicazione o annuncio del vangelo.
" L'evangelizzazione ci che definisce
la missione totale della Chiesa,
la sua identit pi profonda (EN 14), giacch "essa esiste per
evangelizzare" " (Ibid.).
Con evangelizzare si intende quindi il processo
globale mediante il quale la Chiesa,
popolo di Dio, mossa dallo Spirito:
- annuncia al mondo il vangelo del regno di Dio;
- rende testimonianza tra gli uomini del nuovo modo di essere e di vivere
che esso inaugura;
- educa nella fede quelli che vi si convertono;
- celebra nella comunit dei credenti (mediante i sacramenti)
la presenza del Signore Ges e il dono dello Spirito, e
- impregna e trasforma con la sua forza tutto l'ordine temporale.
La dinamica di questo processo globale di
evangelizzazione appare definita in modo *paradigmatico da tre fasi o tappe successive: azione missionaria
(con i non credenti), azione catecumenale (con i neo-convertiti) e azione pastorale (con i fedeli della comunit cristiana) (Com. Episc.
de Ens. y Cat. Espaa, La catequesis de la comunidad, 169).
Evangelo.
Vedi *Vangelo.
Evoluzione.
Processo di sviluppo o crescita di un essere.
Di per s, pi generico di *trasformismo e non implica necessariamente la trasformazione delle specie.
Tuttavia, nelle scienze naturali
si intende con evoluzione il processo di mutazione delle specie, il che implica
un'alterazione degli elementi genetici. Le attuali conoscenze mostrano che gli
esseri viventi che oggi esistono sulla terra si sono evoluti da forme
inizialmente molto semplici fino a quelle attuali. In *teologia chiaro che la creazione proviene da Dio e si evolve
secondo le possibilit da lui poste; l'uomo stesso in divenire verso la meta
che Dio gli ha assegnato: il Dio creatore anche il Dio fine di tutto; la
storia il processo di questa marcia evolutiva. Punto centrale della
trasformazione l'*incarnazione
del Verbo, che introduce la dinamica divinizzatrice, e la *risurrezione che trasforma Ges e tramite lui tutti noi che
viviamo della sua vita, dando una nuova dimensione all'esistenza.
Si possono considerare altri tipi di
evoluzione, come quella che
sperimenta l'uomo nella sua crescita, maturazione e declino biologico, o
l'evoluzione spirituale di una persona, l'evoluzione culturale, ecc.
Ex cathedra.
Espressione latina che significa " dalla
cattedra ". Si usa per qualificare le dichiarazioni solenni del papa sulla
fede o i costumi, che devono essere accettate dai cattolici come fede della
Chiesa.
Exempli gratia
E.g. In latino = per esempio. Equivale a Verbi
gratia o v.g.
Exequatur.
Forma verbale latina che significa " si
esegua, si faccia ". Con questo termine giuridico i re accettavano e
davano corso nei propri domini a documenti del papa. Senza l'exequatur non ne era ammessa l'applicazione o la vigenza. Vedi *Regalismo.
Extraterritorialit.
Privilegio per cui certi beni o persone non
sono soggetti alla giurisdizione dello Stato in cui si trovano.
Ezechia.
In ebraico, " Jhwh la mia forza
". Re di Giuda (721-693 a.C.), figlio di Acaz. Di fronte al rischio che *Gerusalemme fosse invasa, la fece fortificare e assicur l'approvvigionamento
idrico costruendo un canale sotterraneo che ricever poi il nome di canale di *Siloe (cf Gv 9,7). Ezechia realizz riforme religiose,
distrusse luoghi di culto proibiti ed giustamente considerato come uno dei
pochi re di Giuda che " fece ci che retto agli occhi del Signore "
(2 Re 18,3).
Ezechiele.
Uno dei quattro *profeti maggiori. Era sacerdote e visse l'*esilio di *Babilonia. L consol gli altri deportati dal quinto anno della cattivit,
quando Dio lo chiam ad esercitare il ministero profetico, fino a circa il 571
a.C. Annunci la caduta definitiva di Gerusalemme (dopo la prima deportazione,
nell'anno 597. Dopo il tentativo di liberarsi dal giogo, Gerusalemme fu
distrutta nel 587, anno della seconda deportazione). Annunci anche il ritorno
dalla cattivit. Il libro di Ezechiele, che raccoglie brani sparsi, quello che contiene pi visioni, cos
come *oracoli contro le nazioni,
chiamate alla conversione e promesse della vittoria del regno di Dio; proclama
la santit di Jhwh e la sua fedelt, nonostante i peccati del suo popolo (cf
DBM-Cl e VPB-H).
Eziologia.
Dal greco aita = causa. Tentativo di spiegare qualcosa (un nome, un
rito, un costume, un monumento...) cercandone l'origine o causa. Nell'Antico
Testamento si trovano molti racconti eziologici, che spesso stabiliscono una
relazione tra una cosa, un'istituzione, un fatto... e il suo nome. Esempi: Gn
28,11s: Bet-El = casa di Dio; Es
2,10: Mos = tratto dalle acque;
Es 12,12-14: pasqua = passaggio.
Spesso, " una spiegazione eziologica viene indicata con espressioni come
"fino ad oggi" (Gn 19,37-38; Gs 6,25) e "quando i vostri figli
vi chiederanno" (Gs 4,6s) " (DBM-Cl).
F
Faldistorio.
Sedia con braccioli, cuscino e
inginocchiatoio, senza spalliera, della quale si serve il vescovo in alcune
occasioni al posto della *cattedra.
Viene coperta da una stoffa del colore liturgico corrispondente alla
celebrazione.
Fallico.
Che si riferisce al fallo, sinonimo di membro
virile. In psicoanalisi viene detto stadio fallico quel periodo in cui l'interesse
del bambino, e anche quello della bambina, per l'impatto dovuto alla carenza di
pene, si concentra sugli organi genitali.
Famiglia.
Comunit che vive in un'unica casa,
costituita dalla coppia, dai figli e eventualmente da altri membri uniti da
adozione legale o da vincoli di sangue (nonni, zii...). Nella famiglia, ogni
membro svolge il suo ruolo e insieme creano una *cultura comune. A seconda dei luoghi e delle epoche, il
concetto di famiglia si amplia. In Israele comprende varie generazioni, rami collaterali,
servitori (cos anche a Roma), e temporaneamente gli ospiti. Ad ogni modo,
l'unit sociale pi ridotta; pi ampia la stirpe e, pi di questa, la trib (cf MM. Hewitt, DS-G;
DBM-Cl; DB-H; VPR-H; Alonso Schkel, NBE).
Fanar.
Quartiere della citt di *Costantinopoli (chiamata Istanbul dai turchi, che la conquistarono
nel 1453) dove si trova la sede del patriarca primate delle Chiese *ortodosse.
Fanatico Fanatismo.
Dal latino, fanum = tempio, luogo sacro. Comportamento di chi, basandosi
su sentimenti religiosi non ragionevoli, difende o attacca con passione. "
Il fanatismo costituisce una patologia... caratterizzata da...: 1) credere di
possedere tutta la verit; almeno in relazione a un determinato ambito; 2)
vivere questo possesso in modo esaltato, quasi mistico, come di inviato; 3)
sentire l'imperativo irresistibile di dover imporre la verit agli altri come
missione ineludibile " (M. Vidal, PCEC, 315).
Faraone.
" Grande casa ", " la casa pi
grande ", in Egitto. Dal designare il palazzo pass, nel sec. XV a.C., a
significare il re stesso. Era considerato come Dio.
Farisei.
Gruppo religioso-politico molto influente in
Israele, frequentemente nominato nel NT, mai nell'AT, anche se hanno origine
nel sec. II a.C., come testimonia Giuseppe Flavio che ne parla abbastanza.
Godevano di un grande prestigio tra il popolo, davanti al quale si presentavano
come conoscitori scrupolosamente osservanti della Legge. Si d al termine il
significato di " separato ", ma non si sicuri dell'oggetto della
separazione, che potrebbe essere ci che impuro, l'autorit religiosa, la
classe politica... Credevano nella risurrezione dei morti e nella vita futura,
a differenza dei *sadducei. Molti
degli *scribi e dei *dottori erano farisei. Dopo la distruzione di *Gerusalemme ad opera dei romani (70 d.C.), l'unico partito e
tendenza del giudaismo fu il farisaismo.
Nei *vangeli, i farisei appaiono, con gli scribi e i sadducei,
come gli avversari di Ges, il quale attacca duramente il loro orgoglio, la
loro avarizia, la loro ipocrisia e, soprattutto, la tendenza permanente a
credere che la salvezza viene dalla legge.
Fatalismo.
" Credenza nel destino come forza
impersonale che determina inevitabilmente la vita dell'uomo " (DPB-H). E
un fenomeno religioso sorto nell'*ellenismo quando, a causa di convulsioni politiche, non
riuscivano pi a vedere i piani di Dio sul mondo. Nelle culture orientali con
predominio dell'astrologia, erano le congiunzioni degli astri a determinare il
destino. Qualcosa di ci rimane nella credenza ancora oggi diffusa negli
oroscopi. La Bibbia, lungi da qualsiasi fatalismo, vede il mondo nelle mani di
Dio; il destino dell'uomo guidato da Dio, che gli indica la meta che deve
liberamente raggiungere.
Fatima.
Citt del Portogallo, a sudest di Lisbona (c
7), nella diocesi di Leira. A Cova da Iria, a 3 km dal paese, ebbero luogo nel 1917 le
apparizioni della Vergine Maria ai pastorelli Lucia (che aveva 10 anni), e ai
suoi cugini Francisco (9) e Jacinta Marto (7). Iniziarono il 13 maggio e
proseguirono il 13 dei mesi successivi fino a ottobre. Nell'apparizione di
luglio chiese la consacrazione del mondo e della Russia al suo Cuore Immacolato
e annunci castighi se il mondo non faceva penitenza. In quella di ottobre,
denomin se stessa Nostra Signora del Rosario, devozione che aveva raccomandato
ripetutamente e si present in tre modi successivi, corrispondenti alle parti
del Rosario: con Ges Bambino e san Giuseppe, in forma di Addolorata e come
Madonna del Carmelo. Quello stesso giorno ebbe luogo il portento del sole che,
cacciando le nubi cariche di pioggia, apparve straordinariamente brillante e
per tre volte fu visto ruotare su se stesso lanciando luci multicolori,
prodigio che dur per una decina di minuti.
Nel 1930, il vescovo di Leira permise il
culto della Vergine del Rosario di Fatima. Nel 1942, *Pio XII consacr il mondo e in special modo la Russia al
Cuore Immacolato di Maria. Di fatto, il messaggio di Fatima, con l'invito alla
preghiera e alla penitenza, in rapporto coi fatti per l'incidenza degli stessi
sul versante religioso, specialmente con il comunismo ateo, che nello stesso
anno delle apparizioni si insediava in Russia.
Una figlia di *Maometto si chiamava Fatima.
Favola.
*Genere letterario che consiste nel trasmettere un insegnamento tramite
un linguaggio *allegorico nel
quale si fanno intervenire animali, vegetali o esseri inanimati i quali si
comportano come se fossero esseri umani. A volte prende la forma della satira.
Nella Bibbia troviamo delle favole: Gdc 9,8-15, spiegata in 9,16-20; 2 Re 14.9
= 2 Cr 25,18. Vedi 1 Cor 12,12-30.
Febronianismo.
Dottrina proposta da Giustino Febronio,
pseudonimo di Nikolaus von Hontheim (1701-1790), vescovo ausiliare
dell'arcivescovo di Treviri, nell'opera De statu praesenti ecclesiae (1763), nella quale attacca la struttura gerarchica
della Chiesa, e in particolare il *primato del papa. Questa dottrina apparentata con il *gallicanismo in Francia, il *giuseppinismo in Austria e il *regalismo in Spagna, anche se questi non giunsero agli estremi
del febronianismo. Il febronianismo afferma la superiorit del concilio
ecumenico sul pontefice, l'autonomia delle Chiese nazionali e un potere pi
vasto dello Stato in materia religiosa.
Fede e religione.
Anche se sono comunemente considerate
equivalenti, la fede e la religione sono diverse. La fede *l'atteggiamento della persona che accetta le verit e le realt
soprannaturali o, pi semplicemente, l'atteggiamento di chi aderisce
personalmente a Dio. La religione
l'insieme di pratiche che la
persona compie come conseguenza della sua fede religiosa. Pu esserci fede
senza pratica religiosa, o pratica religiosa quasi priva di fede.
Fede.
In ebraico, " essere fermo, avere
fiducia "; in greco, " fidarsi di ". E la virt *teologale per mezzo della quale crediamo in qualcosa fidandoci
di colui che ce la rivela o manifesta. Contro una certa interpretazione troppo
intellettualistica (accettare una verit incomprensibile), oggi si torna ad
accentuare l'originale visione della Bibbia, nella quale la fede prima di
tutto adesione alla persona che rivela, sicurezza della fedelt e lealt di Dio
che ci parla. " Una corretta comprensione della fede nel senso biblico
deve tener conto dell'aspetto di fiducia e dell'aspetto di verit-relazione
" (tra due esseri) (Lon-Dufour, DNT). La fede un atteggiamento
fondamentale del cristiano.
Felice.
*Procuratore della *Giudea dal 52 al 59 davanti al quale, a Cesarea, fu condotto Paolo per essere
processato. Non rimise in libert l'apostolo, pur potendolo fare, per
accontentare i giudei e sperando di ricevere da lui una somma di denaro. In At
24,2-8, l'avvocato Tertullo lo loda per la sua bont; in realt, represse
crudelmente le ribellioni (cf At 23,23-24, 27).
Felicit.
Stato di soddisfazione che sperimentiamo per
il possesso, reale o sperato, di ci che amiamo. La felicit completa esclude i
dolori, le preoccupazioni, il timore. Questa felicit totale non di questo
mondo; quella che ci aspetta quando, posseduti da Dio nell'amore, lo vedremo
" faccia a faccia " nella vita eterna.
Fnelon (1651-1715).
Franois de Salignac de la Mothe Fnelon,
arcivescovo di Cambray (Francia), figura rilevante del suo tempo, pedagogo,
buon oratore e fecondo scrittore. Inizialmente protetto da *Bossuet, fu poi da questi duramente attaccato nelle dispute
riguardo al *quietismo. Innocenzo
XII dichiar pericolose 23 delle sue tesi. Fnelon si sottomise umilmente.
Fenice.
Uccello che, secondo la leggenda, rinasceva
dalle sue ceneri dopo tre giorni. Per questo motivo, alcuni *padri della
Chiesa la presentarono come immagine
di Cristo e venne a volte impiegata in incisioni sepolcrali come simbolo di
immortalit.
Fenicia.
Zona costiera del *Mediterraneo orientale che si estende dal monte *Carmelo al golfo di Alessandretta. E una zona di importanti
citt portuali, come Tiro, Sidone, Biblos, Ugarit. A *Ugarit (= Ras Shamra) nacque l'alfabeto cuneiforme; a Biblos
(= Guebal), l'alfabeto corsivo. I rapporti della *Siria con *Israele furono, in generale, amichevoli. Il Vangelo menziona di passaggio *Tiro e *Sidone
(cf Mt 11,21 e par.). Negli Atti, vediamo alcuni fuggitivi da *Gerusalemme introdurre il cristianesimo in questa regione (At
11,19), la visita di *Paolo e *Barnaba (At 15,3) e quella di Paolo a Tiro in occasione del
suo viaggio a Gerusalemme (At 21,3-6).
Fenomenismo.
Dottrina filosofica secondo la quale non
possiamo conoscere l'essenza delle cose, ma solo i fenomeni.
Fermentum.
Pezzo di pane consacrato durante l'eucaristia
presieduta dal papa, che era inviato ai *presbiteri delle chiese di Roma che non avevano potuto parteciparvi
perch dovevano presiedere alle celebrazioni nelle proprie comunit. Questo
" fermento " si metteva nel calice nel momento della pace, come segno
di comunione con il papa.
Festa.
Celebrazione gioiosa, ritualizzata,
comunitaria e esuberante di una realt o evento in cui si percepisce il senso
positivo dell'esistenza ricevuta come dono. Il concetto di festa inseparabile
da quello di celebrazione. La festa si distingue nettamente da due realt con
le quali viene spesso confusa: la *vacanza e il *divertimento. La
vacanza un tempo di riposo o interruzione della vita quotidiana - e in questo
coincide in parte con la festa - , ma come semplice intermezzo tra due momenti
di lavoro. Il divertimento allontanarsi dalle cose serie per il necessario rilassamento,
senza altre intenzioni sulla vita in s. La festa interrompe la vita ordinaria
per celebrare la vita stessa, il suo destino positivo, la gioia di esistere
avendo una meta felice.
Feste del popolo di Israele.
In origine, avevano carattere pastorale o
agricolo, come negli altri popoli. Pi tardi, si trasformano in commemorazione
di eventi storici importanti.
La Pasqua. Era e continua ad essere per gli ebrei la festa
principale. Nasce come festa dei pastori nomadi (agnello, erbe amare o non
coltivate), celebrata in primavera. Con la sedentarizzazione, le si unisce la
festa degli *azzimi, agricola.
L'evento storico con il quale si identific fu la liberazione dall'*Egitto, vera nascita di Israele come popolo. Pasqua deriva probabilmente da passaggio: il passaggio dell'angelo che perdona i primogeniti.
Si celebrava nel plenilunio del primo mese dell'anno, *Nisan. Ges fece coincidere con essa la propria pasqua o
passaggio al Padre. Per questo il nostro " agnello pasquale ", che
" stato immolato " (1 Cor 5,7; cf Gv 1,29; 1 Pt 1,19).
Festa delle settimane: 7x7 giorni, pi 1 = 50 giorni, o Pentecoste. E conosciuta con questi due nomi. Era in origine una
festa del raccolto (cereali). Poi serv a commemorare gli eventi del Sinai: la
Legge e *l'alleanza. Coincise con
essa la discesa dello Spirito Santo (cf At 2).
Festa dei tabernacoli o delle tende.
Nelle sue origini agricole, era la festa
dell'azione di grazie per il raccolto. Fu poi il principale giorno di
pellegrinaggio e ricordava la peregrinazione nel deserto. Pi tardi si
commemor in questo giorno la purificazione e la nuova dedicazione del
tempio, realizzata nel 164 a.C., dopo
la profanazione di Antioco IV. Era molto popolare. Per sette giorni si abitava
in tende o capanne fatte con rami d'albero. Il primo giorno si accendevano
enormi candelabri nel tempio, che illuminavano le vicinanze. Probabilmente da
ci prese spunto Ges per presentarsi come " luce del mondo " (Gv
8,12).
A queste tre feste corrispondevano i tre *pellegrinaggi di precetto al tempio, anche se non tutti erano
soliti andare a tutti e tre.
Si celebravano anche altre feste minori, come
quella dei *Purm o della *espiazione. Vedi *Ester.
Feste di precetto.
I giorni festivi che la Chiesa ordina di
celebrare con la partecipazione alla *messa e l'astensione " da quei lavori e da quegli
affari che impediscono di rendere culto a Dio, e turbano la letizia propria del
giorno del Signore o il dovuto riposo della mente e del corpo " (CIC
1247). Giorni festivi di precetto sono tutte le domeniche e altri giorni
importanti (canone 1246), che variano secondo i paesi.
Festo.
Procuratore romano in Giudea dal 60 al 62
d.C., successore di *Felice. I
giudei si recarono da lui per accusare Paolo, che Felice aveva lasciato in
prigione a *Cesarea. Festo lo ritenne
innocente e lo avrebbe liberato, ma Paolo si era appellato a *Cesare, in quanto cittadino romano, e dovette quindi partire
per essere processato a Roma (cf At 25).
Feticcio Feticismo.
Un feticcio un oggetto che nei popoli
antichi era ritenuto un dio (idolo) o visto in una dimensione religiosa che
assicura la buona sorte. Oggi si continua a chiamare feticismo una certa
venerazione superstiziosa di persone o oggetti.
Feudalesimo.
Sistema di organizzazione
socio-politico-economica, fondato sul feudo. Il feudo, in genere, era un'estensione di terra -
anche se poteva essere un altro bene - che un signore concedeva a un altro, da
cui derivava la situazione di un signore benefattore e di un suddito vassallo. Costui doveva aiutare il suo signore con tributi economici,
di vassallaggio, di servizio d'armi, ecc. Poich un signore era a sua volta
vassallo di un altro signore pi potente, o anche meno importante, si stabil
una complicata rete di rapporti, nei quali fu coinvolta anche la Chiesa
(vescovi, abati, ecc.) (cf DS-G).
Feuerbach, Ludwig Andreas (1804-1872).
Filosofo materialista, discepolo di Hegel.
Ebbe influenza su *Marx e attacc
il cristianesimo. Secondo lui, la religione un'alienazione; un'illusione
dell'uomo che proietta le proprie qualit e le divinizza: " La coscienza
di Dio l'autocoscienza dell'uomo " (cf G. Espie, DdlR).
Fidanzato.
Chi impegnato con promessa di matrimonio.
In Israele, i fidanzati venivano considerati come sposi ( il caso di Giuseppe
e Maria al tempo dell'*Annunciazione).
L'infedelt durante il fidanzamento era considerata un adulterio e chi la
commetteva poteva essere sottomesso alle pene corrispondenti.
Fideismo.
Termine che deriva da fede, in latino, fides. " Dottrina secondo la quale le verit
metafisiche, morali e religiose sono inaccessibili alla ragione e si possono
apprendere solo mediante la fede. Se questa si intende come fede basata
nell'autorit, il fideismo si identifica con il tradizionalismo. Tuttavia, con
la parola fideismo si caratterizzano in genere quelle correnti che fanno
captare il sovrasensibile per mezzo di una fede cementata nel sentimento "
(J. Santeler, DF-H).
Fiducia.
Virt grazie alla quale si vive tranquilli,
nella sicurezza che Dio ci ama, ci aiuta e ci salva.
Figli dell'uono.
E il soprannome che lo stesso Ges diede a *Giacomo e a suo fratello *Giovanni (Mc 3,17), senza dubbio per il loro carattere. Vedi *Boanerges.
Figlie della carit.
Vedi *Vincenzo de Paoli e *Luisa de Marillac.
Figlio adottivo di Dio.
E figlio adottivo chi, pur non essendo suo
figlio, accettato come tale da un altro, con tutto i doveri e i diritti che
gli competono. Quando diciamo di essere figli adottivi di Dio, usiamo questa espressione per distinguere la nostra
filiazione da quella di Ges, il Figlio per eccellenza, per natura; ma siamo
figli per davvero, non come quelli che tra gli uomini si chiamano figli
adottivi. Nell'ordine spirituale
possibile la vera comunicazione della vita divina e noi l'abbiamo ricevuta:
siamo figli di Dio.
Figlio dell'uomo.
In ebraico spesso sinonimo di uomo, membro della razza umana. Cos lo incontriamo
diverse volte nell'AT: Nm 23,19; Is 51,12; Gb 25,6; Sal 8,5; 11,4; 80,18;
89,48; 90,3; Ez 2,1.3. In altre occasioni, viene usato dal linguaggio
apocalittico, come in Dn 7. Nei Vangeli compare 70 volte ed sempre Ges a
chiamarsi cos. In questo modo, mette in rilievo la sua condizione umana, anche
se a volte fa risaltare bene la sua condizione superiore (cf Mt 16,27; 24,30;
Mc 8,31). San Paolo (cos come gli evangelisti, che lo citano solo sulle labbra
di Ges) non usa questa designazione, nonostante anche lui sottolinei bene la
sua condizione umana, accanto alla sua condizione divina.
Figlio di Davide.
Titolo del *messia per la promessa fatta a quel pio re (2 Sam 7,12-16;
Sal 110,1; Lc 1,32). Spesso, nei Vangeli, glielo d la gente e Ges non lo
rifiuta (cf Mt 9,27; 12,23; 15,22; 20,30 e par.). L'occasione pi rilevante
durante l'ingresso a Gerusalemme, poco prima della sua Passione (Mt 21,9).
Compare anche in san Paolo, At e Ap.
Figlio di Dio.
Il Verbo o seconda persona della Santissima *Trinit. In Israele, il re, in quanto eletto da Dio, riceveva
il titolo di Figlio di Dio. A volte viene chiamato Figlio di Dio tutto il popolo (cf Os 11,1).
Nel NT, Ges presentato come Figlio di
Dio in modo nettamente distinto da
come lo erano altre persone. Egli mostra Dio come padre degli uomini (nel *Discorso
della montagna secondo san Matteo si
contano 16 espliciti riferimenti in questo senso). Distingue, tuttavia, questa
filiazione dalla propria, totalmente singolare. Non dice mai " nostro
Padre ", ma, come il giorno della risurrezione: " Salgo al Padre mio e
Padre vostro... " (Gv 20,17).
Nel pregare, comincia sempre con il vocativo Padre. Giovanni quello che insiste pi spesso e in modo
pi chiaro sulla divinit di Cristo: per 35 volte troviamo sulle labbra di
Ges, nel suo Vangelo, l'espressione " mio Padre ". *Esegeti e *teologi
vi vedono uno degli elementi in cui, con maggior nitidezza, si manifesta la sua
filiazione del tutto speciale. In altre circostanze, fa conoscere la sua
singolarit in affermazioni come: " prima che Abramo fosse, io sono "
(Gv 8, 58; cf tutto il capitolo); oppure chiamase stesso Figlio di Dio (cf Gv 3,18; 5,15; 10,36; 11,4) o il Figlio (3,16.17.18.35). A volte aggettivato con unigenito
(cf 1,14.18; 3,16.18; 1 Gv 4,9). Nei
sinottici vedi Mt 17,24-27; 11,27; Mc 13,22; Lc 10,20. In *Paolo: Rm 8,3.32; 15, 6; 1 Cor 8,6; 15,24; 2 Cor 1,13; 8,9:
11,31; Ef 1,3; Col 1,3.13.15; 2,9; Gal 4,4; Fil 2,6-8, ecc.
Figura.
In greco, typos. Nell'AT, si ricorre spesso a tipi o figure per
preannunciare persone o realt del NT. Vedi *Allegoria.
Filadelfia.
In greco, " l'amore per i fratelli
".
1. Capitale del regno di Ammon, chiamata
anche Rabba Ammn (l'odierna Amman, capitale della Giordania).
2. Citt occidentale dell'*Asia Minore, al cui vescovo indirizzato uno dei messaggi dell'*Apocalisse, che ne loda la fedelt (cf Ap 3,7-13).
Filantropa Filntropo.
Dal greco philia = amore, e anthropos = uomo. Amore per l'uomo. Filantropo chi si distingue
per il suo amore per gli altri. In Tt 3,4 si parla della " filantropia
" di Dio. Questo termine viene spesso usato in riferimento a uomini buoni,
benefattori, senza una specifica relazione con la religiosit.
Filattri.
In greco, " luogo per custodire ".
Astuccio di cuoio con i passi essenziali della legge (cf Es 13,9-16; Dt 6,8;
11,18), scritti in piccole *pergamene
che gli ebrei si collocavano sul braccio sinistro (sopra il cuore) e sulla
fronte durante la preghiera del mattino e che alcuni conservavano durante il
giorno (come fanno tuttora alcuni ebrei " ortodossi "). Ges
rimprovera i farisei non perch usano i filatteri, ma perch li allargano per
ostentazione (cf Mt 23,5) (cf DNT-C).
Filemone.
Cristiano di *Colossi a cui Paolo scrive una lettera per raccomandargli *Onesimo. La lettera a Filemone uno degli scritti pi brevi del NT. Onesimo,
schiavo di Filemone, era fuggito e aveva incontrato *Paolo in prigione a Roma. Paolo lo converte alla fede in
Cristo e lo rimanda a Filemone con questa lettera di raccomandazione,
espressione della squisita sensibilit di Paolo che, accettando la situazione
sociale di allora, fa vedere nello schiavo un fratello e chiede a Filemone -
che poteva castigarlo duramente - di concedergli la libert.
Filiazione divina.
Il fatto di essere figlio di Dio. Cristo lo
di natura ed consostanziale al Padre. Chi vive nella grazia, " figlio
adottivo di Dio ", espressione che si adopera per distinguere la
filiazione adottiva dalla filiazione naturale del Verbo, ma che autentica
comunicazione della vita divina (cf Rm 8,16-17; Gal 4,6; Gv 3,3; 1 Gv 3,1.9;
5,1).
Filippesi, Lettera ai.
E una delle *lettere della cattivit, scritta, secondo la tradizione, verso l'anno 62 a
Roma, dove Paolo tenuto a domicilio coatto. Potrebbe anche essere stata
scritta dal carcere di *Efeso. Lo
stile inconfondibilmente paolino. Si esprime con grande spontaneit di fronte
a questa comunit che gli era particolarmente cara. Alcuni indizi fanno pensare
che possa riunire tre lettere diverse, o che nel comporla abbia preso parti da
altre lettere.
Filippi.
Citt della *Macedonia. Paolo vi giunse per la prima volta nel 51,
fondandovi la prima comunit cristiana europea (cf At 16,12-40).
Filippo di Erode.
Figlio di Erode il Grande. Sua moglie,
Erodiade, lo lasci per sposare il di lui fratellastro, Erode Antipa. Giovanni
Battista fu decapitato per aver condannato questo matrimonio (cf Mc 6,17-28).
Filippo.
In greco, " amico dei cavalli ".
1. Nome di uno dei dodici *apostoli (cf Mt 10,3), nato a *Betsaida come *Andrea e *Pietro (cfr. Gv 1,44).
Nel Vangelo, lo vediamo intervenire nell'episodio della moltiplicazione dei
pani e dei pesci (Gv 6,5-7), quando alcuni greci vogliono vedere Ges (cf Gv
12,20-22) e nell'*ultima cena,
dove chiede a Ges di mostrar loro il Padre (Gv 14,8).
2. Porta questo nome anche uno dei sette
citati in At 6,5. In At 8 si parla ampiamente della sua attivit apostolica e
in At 21,8-9 viene chiamato evangelizzatore e si dice che era padre di quattro
vergini che avevano il dono della profezia.
Filistei.
Popolo indoeuropeo, non semita, che si
stabil sulle coste della *Siria e
della *Palestina verso il 1200
a.C. Dall'epoca dei *giudici, i
filistei vinsero ripetute volte gli israeliti (cf 1 Sam 4,1-11), finch *Davide li respinse definitivamente (cf 2 Sam 5,17-25). Il
nome Palestina deriva da filistei (ebr. Pelishstim).
Filocala.
Dal greco philos = amico, e kalos = bello. Corrente di spiritualit caratterizzata dalla pratica della
contemplazione, che fior nelle Chiese d'Oriente e che ha ritrovato attualit
nel nostro tempo. La sua espressione pi caratteristica oggi il piccolo libro
noto come Racconti di un pellegrino russo.
Filone di Alessandria c 5.
Filosofo ebreo vissuto ai tempi di Ges (ca.
20 o 15 a.C. - 40 o 50 d.C.). Si nutre del pensiero biblico e cerca di
esprimere il credo ebraico in categorie *ellenistiche. Alcune sue idee influenzarono autori neotestamentari
(cf Lon-Dufour, DNT-C; VPB-H).
Filosofia dell'educazione.
Settore delle scienze dell'educazione che
studia le idee basilari su cui si deve fondare l'impegno educativo. Questi
principi sono in linea con ci che si persegue, ovvero con il tipo di uomo che
si vuole.
Filosofia.
Termine di origine greca, che significa amore
della saggezza. Il desiderio di
sapere una caratteristica fondamentale dell'animale razionale: l'uomo
naturalmente filosofo. In genere, per, si intende per filosofia la ricerca
della conoscenza inquadrata in un adeguato rigore metodologico. Si differenzia
dalle altre scienze per la totalit o universalit del suo oggetto, rispetto
alla limitazione delle altre. La filosofia studia l'essere in se stesso e
particolarmente l'uomo nel suo essere, nel suo dover essere e nel suo destino.
Dalla *teologia, che parimenti
affronta questi aspetti, si differenzia in quanto questa argomenta basandosi
sui dati della *rivelazione. La
filosofia si basa unicamente sulla coerenza della ragione con se stessa, ma
questo non significa che possa essere rinchiusa nel *razionalismo, giacch la realt umana pi della semplice
ragione, anche nel conoscere, e, d'altra parte, escludere ci che va oltre la
ragione (il soprannaturale) sarebbe mutilare la prospettiva umana, aperta a un
al di l di ci che coglie la ragione; la ragione stessa pu percepire che la
realt pi di quanto essa domina. I fallimenti della ragione e le
contraddizioni dei diversi sistemi sono un richiamo al riconoscimento dei
limiti della filosofia. Questi limiti, tuttavia, non appannano la grandezza di
questa scienza che lo sforzo dell'uomo di capire tutto il reale nel suo
essere e nel suo significato. La teologia stessa ne ha bisogno come aiuto
basilare.
Fine dei tempi.
Epoca della consumazione della storia. La *Bibbia e la *teologia cristiana sono consapevoli del movimento della storia - che storia
di salvezza - verso un fine, verso la definitivit, gi iniziato con la
risurrezione di Ges, ma che aspetta la consumazione per tutti con la seconda
venuta del Signore. Il mondo attuale sar rinnovato (At 3,21; 1 Cor 7,31).
Flagellazione.
Nella legge ebraica era previsto il castigo
di alcuni reati con un numero di colpi proporzionato (cf Dt 25,2). San Paolo
afferma di aver ricevuto cinque volte 39 colpi e tre volte fu battuto con le
verghe (2 Cor 11,24-25). Pi propriamente, si intende per flagellazione il castigo
romano inflitto con il flagello non ai cittadini romani (san Paolo ricorda la
sua condizione di romano quando percosso a Filippi, e questo spavent i
magistrati: At 16,22.37-39), ma agli schiavi e ai cittadini di altri popoli. Il
flagello era fatto con cordicelle o strisce di cuoio, alle cui estremit erano
a volte aggiunte sfere metalliche o di osso, tanto da farne un terribile
tormento che spesso causava la morte della vittima. La flagellazione di Ges,
decretata dall'autorit romana, fu inflitta in questo modo.
Flavio Giuseppe. Vedi *Giuseppe Flavio.
Fleury, Claude (1640-1723).
Nel 1683, pubblica a Parigi un Catechismo
storico. Consapevole della necessit
di tornare al metodo storico nella presentazione della dottrina, critica il
sistema arido e astratto dei catechismi della sua epoca. Le sue motivazioni a
favore del metodo ebbero molto successo e da allora rimase nel movimento
catechistico l'idea di un insegnamento catechistico basato sulla dimensione
storica (cf DC-CCS).
Fondamentalismo.
Posizione teologica di alcuni gruppi o
confessioni protestanti sorte nella seconda met del sec. XIX, di stampo
conservatore, in difesa della tradizione. Per essi, la Bibbia ispirata verbalmente, cosicch tutto ci che essa dice deve essere preso
alla lettera, compresi i riferimenti storici o i dati relativi alle scienze;
non c' spazio per la comprensione secondo i *generi letterari. In senso ampio, il termine si applica anche a
cattolici o membri di altre religioni - ad esempio all'interno dell'*Islam - di tendenza fortemente conservatrice.
Fonti. -
Nell'*esegesi letteraria, si chiamano fonti i documenti di cui si
servirono gli *agiografi.
2. Fonti della rivelazione. I " luoghi " in cui l'uomo trova
l'auto-manifestazione di Dio. Quelli fondamentali sono: la *creazione, la *Sacra Scrittura e la *tradizione.
3. Fonti della catechesi. " Le realt o i luoghi dove possibile
trovare, o da cui scaturisce il contenuto genuino della trasmissione
catechetica ". Si enumerano: la Sacra Scrittura, la tradizione, la *liturgia, la vita della Chiesa; alcuni aggiungono l'insieme
della vita umana e della storia in quanto viste nella prospettiva evangelica.
Formgeschichte.
Termine tedesco usato frequentemente negli
studi biblici. Significa storia delle forme letterarie.
Formule catechistiche.
Fin dalla predicazione primitiva, si us
riassumere la dottrina in brevi formule facili da ricordare. Nel NT troviamo
infatti formule che confessano che Ges il Cristo (1 Cor 15,3-5; Fil 2,5-11;
1 Tm 3-16) e altre che impartiscono istruzioni morali (Col 3,18-4,1; Ef
5,21-6,9; 1 Pt 2,13-3,7). Lo stile dei *catechismi sotto forma di brevi domande e risposte stato usato
per secoli. Oggi si avverte la necessit di una presentazione pi personale,
dell'accoglienza e assimilazione di un insieme come messaggio vivo, ma si sente
anche il bisogno che la dottrina non sia vaga; per questo si cercano anche
formule dottrinali che siano una sintesi esatta dei contenuti della fede,
specialmente sentenze bibliche, formule liturgiche e preghiere. Con esse, il
cristiano entra nella tradizione della Chiesa e si sente al tempo stesso
stimolato ad approfondirle (cf VPB-H e DC-CCS).
Fornicazione.
Nella Roma antica, i postriboli si trovavano
spesso in locali sotterranei con soffitto a volta (fornix). Questa dunque la radice della parola, che indica
il rapporto sessuale al di fuori del matrimonio.
Foro ecclesiastico.
Giurisdizione separata o privilegiata
stabilita dai tempi di *Costantino
per i *chierici, i quali non
potevano essere giudicati dai tribunali ordinari, ma solo da quelli
specificamente stabiliti per loro.
Fortezza.
Una delle quattro *virt cardinali. Grazie ad essa affrontiamo con coraggio le
difficolt inerenti alla pratica costante del bene.
Fortunato (ca. 530-605).
Nato a Vercelli, si stabil nella Gallia e fu
vescovo di Poitiers. E famoso come autore di poemi, alcuni dei quali furono
introdotti nella *liturgia romana.
Foucauld, Charles de (1858-1916).
Visse una vita di austerit nella solitudine,
prima a *Nazaret e poi nel deserto
del Sahara. Anche se non riusc a raccogliere la comunit che sognava, seguendo
il suo spirito, Ren Voillaume fond i Piccoli Fratelli di Ges e le Piccole Sorelle di Ges, dediti ai pi umili lavori manuali. Sono detti anche
Piccoli Fratelli o Piccole
Sorelle di Foucauld. Il loro
apostolato quello della presenza, imitando Ges nella sua vita nascosta.
Fozio (ca. 810-897).
Eletto *patriarca di Costantinopoli bench laico, foment la tensione
con Roma e fu in rotta con diversi papi, anche se si riconcili con Giovanni
VIII nel 879. Fu pi volte mandato in esilio e mor in un monastero.
Framassoneria.
Vedi *Massoneria.
Francescani.
Vedi *Francesco d'Assisi.
Francesco Borgia, san (1510-1572).
Terzo generale della Compagnia di Ges, della
quale entr a far parte quando rimase vedovo, rinunciando al suo titolo di duca
di Ganda, grande di Spagna e vicer di Catalogna. A Roma, fond il Collegio
Romano, dando grande impulso all'insegnamento religioso.
Francesco d'Assisi, san (1181-1226) c 6.
Figura della santit cristiana di grande
influenza anche al di fuori della Chiesa cattolica. Risalta il suo amore per la
povert, espressione di adesione o di amore per Dio e per gli uomini nel
distacco dai beni materiali. E il fratello universale, amante della natura.
Esercit un'enorme influenza nel rinnovamento cristiano della sua epoca. Raduna
dei compagni per i quali scrive la sua regola (1221 e 1223). I suoi seguaci si chiamano Frati
minori, generalmente conosciuti come francescani. Con Chiara di Assisi fonda il
ramo femminile, le Povere Donne o Clarisse. Nel corso dei secoli, molte altre congregazioni
hanno adottato lo spirito francescano. Tra quelle maschili, tre sono i rami che
si sentono direttamente ispirati al santo: i francescani, i cappuccini e i
conventuali.
Francesco di Sales, san (1567-1622).
Nato a Thorens, in Savoia, fu vescovo di
Ginevra-Annecy. Scrittore ascetico molto seguito in tutta l'Et Moderna. Le sue
opere principali sono la Introduzione alla vita devota o Filotea
e il Trattato dell'amore di Dio.
Con santa Giovanna Francesca Frmyot de Chantal fond la congregazione
femminile della Visitazione di Santa Maria.
Francesco Saverio, san (1506-1552).
Nato a Javier (Navarra, Spagna), studi e fu
professore a Parigi. L conobbe *Ignazio di Loyola. Fece poi parte del gruppo che, capeggiato da
Ignazio, costituir il nucleo iniziale della Compagnia di Ges o *gesuiti. And come missionario e legato in Estremo Oriente.
Nel 1542, giunse a Goa (India) e inizi l'evangelizzazione, che prosegu a
Ceylon e in Giappone. Mor nell'isola di Sancian, nel golfo di Canton, quando
si accingeva a intraprendere l'evangelizzazione della Cina.
Francesco Solano, san (1549-1610).
Nacque a Montilla, nel sud della Spagna, e
mor a Lima, in Per. Nel 1589, i superiori accolgono la sua richiesta e parte
per l'America, attraversando Panama, Cile, Argentina (Santiago del Estero, La
Rioja, Cordova) e Per. Si guadagn la fiducia degli indios con la sua carit
nel difenderli e con il suo insegnamento. Si distinse per la sua povert e la
sua abnegazione; utilizz nel suo apostolato il canto e la musica. Ebbe fama di
essere *taumaturgo. Con san *Toribio
de Mogrovejo la figura pi
rilevante tra i missionari dell'epoca coloniale americana.
Fratelli delle Scuole Cristiane.
Vedi *La Salle.
Fratelli di Ges.
Nel NT (cf Mt 12,46-47; 13,55; Mc 6,3; 3,31;
Lc 8,20; Gv 2,12; 7,3.5.10; 1 Cor 9,5) si parla dei " fratelli di Ges
" e si citano anche i loro nomi: Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simone,
alludendo anche alle sue sorelle. Alcuni in passato, e oggi in generale i protestanti,
concludono che Maria ebbe altri figli. La Chiesa professa che *Maria fu
vergine e non ebbe altri figli che
Ges. Quando si riferiscono ai fratelli di Ges, gli *agiografi
non fanno altro che procedere secondo il modo di parlare dei ebrei, che chiamavano
fratelli anche i cugini o altri parenti stretti. Nell'AT si parla spesso di
" fratelli " per indicare dei parenti; per esempio, in Gn 13,8;
14,14.16; 29,15. La stessa cosa vediamo nel NT (cf At 1,14; 1 Cor 9,5). In Mc
15,40 si dice che due di quei fratelli, di cui conosciamo il nome, sono figli
di un'altra Maria. Non si capisce perch Maria, alla morte di Ges, sarebbe
andata a vivere con Giovanni se i cosiddetti fratelli fossero stati figli suoi.
Uno di essi, *Giacomo, fu vescovo
di Gerusalemme e godette di grande prestigio nella Chiesa primitiva (cf At
15,13 e Gal 2,10-11).
Fratelli Maristi delle Scuole.
Vedi *Champagnat, Marcellino.
Fratelli separati.
Espressione con la quale, nello spirito
ecumenico sviluppato dal Vaticano II, si designano i membri delle confessioni
cristiane separate dalla Chiesa cattolica di Roma. Si usa pi in relazione ai *protestanti che agli *ortodossi.
Fraternit.
1. Fratellanza, atteggiamento di amore
familiare.
2. Nome di alcune comunit religiose. Ad
esempio, i Piccoli Fratelli e le Piccole Sorelle di *Foucauld chiamano cos le loro comunit.
Frati Minori.
Nome originario e ufficiale dei religiosi
francescani. Vedi *Francesco d'Assisi.
Frati Predicatori.
Ordine mendicante (vedi *Vita religiosa), fondato da san *Domenico di Guzman e
approvato nel 1216 dal papa Onorio III. Il fondatore gli diede la regola di
sant'Agostino, alla quale aggiunse le proprie costituzioni. Si dedicano
fondamentalmente allo studio della *teologia e alla predicazione, che deve procedere dalla *contemplazione (il loro motto : " contemplata aliis tradere ", ovvero dare ad altri ci che si
contemplato). Il pi insigne rappresentante dei domenicani san *Tommaso
d'Aquino.
Frazione del pane.
Vedi *Messa: parti, D, Rito della comunione.
Freer.
Vedi *Codice.
Frigia
Regione situata nella zona centro-occidentale
dell'*Asia Minore. In essa si
trovano: *Colossi, *Laodicea, Ierapoli (vedi sant'*Ireneo). *Paolo
la attravers durante il suo secondo e il suo terzo viaggio apostolico (cf At
16,6 e 18,23). In Frigia ebbe origine il culto della " Grande Madre
", Cibele.
Furto.
Peccato che consiste nell'appropriarsi di
nascosto dei beni altrui.
Futuribile.
Futuro che potrebbe realizzarsi date certe
circostanze ma che rimane in un ambito di possibilit non compiuta. Esempio:
che cosa sarebbe stata l'America oggi se Cristoforo Colombo non l'avesse
scoperta.
G
Gabbat.
Vedi *Litstroto.
Gabriele.
In ebraico, " Dio forte, uomo di Dio
". Nell'AT appare " l'angelo " Gabriele in Dn 8,16s (visione del
montone e del capro) e in 9,21-27, dove spiega il senso delle settanta
settimane. Nel NT, Gabriele annuncia a *Zaccaria la nascita di *Giovanni e a *Maria
l'*incarnazione del Figlio di Dio
nel suo seno (cf Lc 1,8-22 e 1,26-38).
Gad.
1. Settimo figlio di *Giacobbe, da cui discende la trib omonima.
2. Profeta operante al tempo di Davide.
Glaad.
Regione della Transgiordania. Inizialmente
era il nome di una montagna a sud del fiume Iabbok, affluente del Giordano; poi
si estese al territorio vicino e, infine, a tutta la Transgiordania.
Galati, Lettera ai.
*Paolo, che aveva predicato in *Galazia, scrive questa lettera verso il 55-56, rivolgendosi in particolare ai
cristiani giudaizzanti che cercano di obbligare i convertiti alla *circoncisione e all'osservanza della legge di *Mos. Paolo afferma con vigore che la salvezza viene
unicamente da Cristo. " Nessun'altra lettera del NT cos polemica quanto
quella ai Galati e per questo motivo tale tesi non qui difesa con
l'equilibrio della lettera ai Romani, scritta pi tardi ", nella quale
torna sullo stesso tema (DBM-Cl; cf Lon-Dufour, DNT-C e DB-H).
Galazia.
Regione interna del centro-nord dell'*Asia
Minore. L'omonima provincia romana
includeva anche le regioni vicine. La capitale era Ancira, (l'attuale Ankara,
capitale della Turchia).
Galilea.
Regione nel nord della *Palestina, ad ovest del lago di *Genesaret, chiamato anche lago (o mare) di Galilea, e del *Giordano. Della sua popolazione entrarono a far parte, dopo la
cattivit imposta dagli assiri, molti non ebrei, tanto che a volte si parlava
di " Galilea delle genti " (Mt 4,15) e i suoi abitanti erano
disprezzati in certi ambienti di *Gerusalemme (cf Gv 7,41). Dal 40 al 4 a.C., appartenne al regno
di *Erode il Grande; poi, fino al
37 d.C., fece parte della *tetrarchia
di *Erode Antipa. Ges, nato sotto
il regno di Erode il Grande (vedi *Era cristiana), pass la sua vita a *Nazaret sotto il governo di suo figlio, Erode Antipa. Sempre
durante il suo regno si svolge la vita pubblica di Ges, trascorsa per la
maggior parte in Galilea, con salite a Gerusalemme specialmente in occasione
delle feste. A quel tempo, la *Giudea
era governata dal *procuratore
romano Ponzio *Pilato. La Galilea
una zona agricola con fertili valli e belle colline, arricchita anche dalla
bellezza del suo lago.
Galilea, Lago di c 2.3.
Chiamato anche lago di Genesaret,
Kinnret, Mare di Galilea e Mare
di Tiberiade. E a forma di cuore,
misura 21 km da nord a sud e 12 di larghezza nella parte pi ampia. E profondo
4248 metri. Superficie, 144 km. Si trova a 208 m sotto il livello del mare.
Offre una pesca abbondante. Vi sono frequenti le tempeste. Sulle sue rive e sul
lago stesso si svolse gran parte dell'attivit di Ges.
Galileo Galilei (1564-1642).
Matematico, fisico e astronomo nato a Pisa.
Separandosi dalla concezione astronomica di Tolomeo, per il quale la terra il
centro del nostro sistema solare, ader a quella di Copernico, secondo la quale
la terra e gli altri satelliti girano intorno al sole. Questa teoria, che fino
ad allora non aveva suscitato particolari problemi, fu condannata come opposta
alla Bibbia. Galileo fu prima obbligato al silenzio (1616) e poi condannato
come sospetto di eresia da un tribunale della *Inquisizione romana (1633). Questo accadde per ignoranza dei *generi
letterari della Bibbia, per
insufficienza di prove scientifiche, per complicazioni politiche e perch non
si era capito bene il rapporto tra *scienza e fede. Anche se in ci non era compromessa nessuna
definizione dogmatica, successivamente i nemici della Chiesa approfittarono del
" caso Galileo " per attaccare la religione. In occasione del
Vaticano II e in altre circostanze si parlato di una esplicita riparazione
dell'ingiustizia commessa contro lo scienziato e il credente Galileo. Questo
caso servito alla Chiesa per procedere con cautela in altre occasioni di
fronte ai possibili malintesi tra scienza e fede.
Gallicanismo.
Atteggiamenti e tendenze di membri della
Chiesa cattolica di Francia che reclamavano per essa libert e uno statuto
particolare con una autonomia, rispetto alla centralizzazione di Roma,
superiore a quella delle Chiese delle altre nazioni. Tale atteggiamento
prendeva spunto da un sistema ideologico coltivato da teologi della *Sorbona e da uomini come *Gerson, *Bossuet
e altri. Ebbe una notevole forza all'interno dell'episcopato in certi momenti e
ad esso si appellarono i re nel tentativo di sottrarre il clero e se stessi al
potere del papa. Non tanto radicale come il *febronianismo, ma pi forte del *giuseppinismo e del *regalismo.
Gallione.
Nacque verso il 3 a.C. a Cordova (Spagna).
Fratello del filosofo Seneca, precettore di Nerone, e di Marco Anneo Mela,
padre del poeta Lucano. Questi furono tutti costretti a suicidarsi da Nerone
nel 66. Viene nominato in At 18,12: " Mentre era *proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero in massa contro
Paolo... ". Il proconsolato durava un anno e una iscrizione trovata a
Delfi colloca il proconsolato di Gallione nel 51 o 52, il che coincide con ci
che sappiamo dell'attivit di *Paolo.
Gallione ci offre quindi un prezioso *sincronismo (cf DNT-C; DBM-Cl; DB-H; BJ).
Gamaliele.
In ebraico, " Dio mi ha fatto bene
". Famoso dottore della legge, nipote di Hillel, fariseo, maestro di Paolo
(cf At 22,3). In At 5,34-39 si d atto del suo atteggiamento liberale nei
confronti dei cristiani.
Gandhi, Mohandas Karamchand (1869-1948).
Leader spirituale induista che lavor per il
riscatto dei pi poveri e disprezzati - gli " intoccabili " - e si
impegn anche per la liberazione politica dell'India fino ad ottenerne
l'indipendenza dall'Inghilterra (1947) con la non-violenza attiva. Fu un uomo
retto, che visse un'appassionata ricerca della verit. Mor assassinato da un *fanatico ind. La sua statura morale gli valse l'appellativo
di Mahatma (" grande anima
").
Garcilaso de la Vega - l'Inca (1540-1616).
Figlio di un ufficiale spagnolo e di una
figlia dell'inca Huallpa Tupac Yupanqui, fratello dell'imperatore Huayna Capac,
nacque a Cuzco. Viaggi nel territorio degli inca e raccolse materiale per
elaborare una storia di quella terra e della conquista: i Comentarios reales. Orgoglioso della sua doppia origine, fu cristiano
convinto. Mor a Cordova (Spagna).
Garizm.
Montagna della *Samaria alta m. 868, presso Sichem, di fronte al monte *Ebal. Monte della benedizione (Dt 11, 29.27; 12). I samaritani
ne fecero la loro montagna sacra e vi edificarono il proprio tempio, rivale di
quello di Gerusalemme. " I nostri padri hanno adorato Dio su questo monte
", dice la Samaritana a Ges (Gv 4, 20). Ancor oggi, la piccola comunit
samaritana vi celebra la Pasqua e vi conserva gelosamente il manoscritto detto Pentateuco
samaritano.
Gaza.
Citt che ha le sue origini ai tempi dei
cananei, situata sulla strada che dalla Palestina porta all'Egitto. Questa sua
collocazione ne fece lo scenario di numerosi conflitti bellici.
Gebusei.
Uno dei popoli pi antichi di *Canaan, padroni della citt stato di *Gerusalemme. *Davide
conquist la parte alta di questa citt, la collina di *Sion, e vi stabil la propria residenza; fu chiamata
" citt di Davide " (cf 2 Sam 5,6-10).
Gedeone.
*Giudice di Israele tra i pi importanti, della trib di Manasse, con 300
uomini sconfisse i *madianiti.
Geenna.
n ebraico, significa " valle di Hinnon
". Valle a sud di *Gerusalemme,
dove un tempo si rendeva culto a Moloch, cui si offrivano in sacrificio
bambini. *Geremia (7,32) la chiama
" valle della Strage ". Questi precedenti e il fatto che in essa
bruciassero continuamente le immondizie, fecero della Geenna il simbolo del
luogo di tormenti e di condanna a cui destinato il peccatore dopo la sua
morte: Mt 5,22; 23,33; 5,29.30; 10,28 = Mc 9,43.45.47; Lc 12,5; Gc 3,6.
Gelasio I, san.
Papa (492-496) di origine africana. Tent la
conversione dei *pelagiani ed esili da Roma i *manichei. A lui attribuito il
canone dei Libri Sacri poi adottato dal concilio di *Trento. Sostenne il primato di Roma di fronte all'imperatore
d'Oriente e al patriarca di Costantinopoli. Scrisse trattati e inni sacri.
Gelboe.
Colline a nord-est delle montagne di Efraim,
presso la pianura di Izrel. Furono teatro della battaglia in cui morirono *Saul e suo figlio Ginata (cf 1 Cr 10,1; 1 Sam 31,1; 2 Sam
21,12).
Genealogia.
Prospetto degli antenati di una persona o di
una famiglia, ordinato in maniera ascendente (albero g.) o discendente (tavola g.). Nella Bibbia si trovano numerose tavole
genealogiche, al punto da costituire " l'armatura della storia primitiva
" (cf DBM-Cl). I popoli nomadi danno molta importanza ai vincoli di
sangue, ma nelle liste procedono con grande libert: per esempio, si pu dire
che uno " genera " un bisnipote o un popolo.
Di Ges abbiamo due diverse genealogie, che non bisogna tentare di armonizzarle secondo la
nostra mentalit. *Matteo ci d
tre serie di 14 generazioni: a) da
*Abramo, il padre di *Israele, a Davide; b) da Davide all'*esilio, e
c) dall'esilio a *Giuseppe, sposo di Maria. La sua intenzione quella di
dimostrare la discendenza da Davide, dal quale doveva venire il *Messia. *Luca
la dispone in ordine ascendente, partendo da Giuseppe, che legalmente era il
padre di Ges, e risalendo fino ad *Adamo, con un'intenzione evidentemente universalistica: Ges unito a tutto
il genere umano. In entrambi, ci che conta l'intenzione teologica, non la
documentazione storica dei particolari.
Generi letterari.
Modi di esprimersi fissi, peculiari di un
popolo, di una cultura, di un insieme di opere letterarie dello stesso tipo
specifico, secondo i differenti fini degli scritti. Ad esempio, un orientale si
esprime in modo diverso da un occidentale; una lettera ha un'impostazione ed un
tono diversi da un articolo per un giornale. Non si scrive nello stesso modo un
romanzo o un verbale giudiziario; le parole in una poesia hanno una dimensione
diversa che in una conversazione, ecc. Ognuno di questi modi un genere
letterario.
" Per capire la letteratura biblica, la
sua origine preletteraria e la sua trasmissione, la sua storia letteraria e il
suo contenuto, indispensabile conoscere tanto le sue unit pi piccole
(formule), che quelle intermedie (forme) e le grandi unit letterarie (generi
letterari) " (R. Pesch, VPB-H). Le frasi acquistano un senso preciso nella
struttura generale in cui sono inserite, vale a dire secondo il senso che viene
loro dato dal genere letterario in
cui sono espresse (cf Robert-Feuillet, Introd. a la Bibl., 139).
Nella Bibbia, ci sono molti generi letterari
che devono essere compresi nel senso che si dava loro in quei tempi remoti. Per
questo a volte risultano di non facile comprensione. Ci sono, inoltre, generi
che compaiono solo nella Bibbia, come il genere evangelico (v. *Vangelo) o quello degli *Atti degli Apostoli.
Gensaret.
Vedi *Galilea, lago di.
Genesi.
Vedi *Pentateuco.
Genio.
Nella concezione religiosa dei romani, era
" un principio di fecondit e di perpetuit di ogni stirpe umana, al quale
ogni individuo doveva la sua nascita e la durata della sua vita ".
L'origine della parola ha radice in gigno, generare, ma non si limita all'aspetto sessuale. Era oggetto di culto
personale, ma si giunse a tributare un culto imperiale a quello di uomini
eminenti; ad esempio, al Genio di Augusto (cf M. Meslin, DdlR-H).
Genocidio.
Distruzione programmata di un gruppo
nazionale, religioso, etnico o razziale. Vedi *Olocausto.
Gentili.
Nell'AT erano quelli che non appartenevano
alla religione ebraica. Il termine equivale a *idolatri o *politeisti. Nell'era cristiana, viene preferito il termine *pagani, anch'esso equivalente a idolatra, politeista o, per
estensione, al non battezzato. Oggi si evitano ambedue le parole, per il loro
aspetto peggiorativo, e si parla piuttosto di non credenti, non cristiani, non battezzati.
Genuflessione.
Piegare il ginocchio a terra in segno di
rispetto. Nella Chiesa cattolica, si fa per esprimere l'adorazione verso Dio.
Geova.
Pronuncia difettosa del nome Jhwh. A partire
da *Filone (sec. I d.C.), vennero dette
" sacro tetragramma " le quattro lettere che compongono il nome di
Jhwh (gli ebrei lo scrivono tuttora senza vocali). Poich il nome di Dio non
veniva mai pronunciato per rispetto, ma si sostituiva con *Adonai = " Signore mio ", la sua fonetica rimase
incerta. In seguito, si indic la fonetica delle parole, indicando le vocali
con dei punti. Verso l'anno 1100 si misero i punti anche al tetragramma Jhwh,
ma usando i punti di *Adonai (=
JaHoWaH) per lo stesso principio di riverenza. Alcuni cristiani, da allora,
pronunciarono Geova, cosa che gli ebrei non avevano mai fatto.
Gerarchia di verit.
" Nel messaggio della salvezza esiste
una gerarchia di verit (cf Vaticano II, UR 11). Questa gerarchia non significa
che alcune verit appartengono alla fede meno di altre, ma che certe verit si
appoggiano su altre principali e da queste sono illuminate " (Dirett.
Gen. di Past. Catechetica, n. 43).
Gerarchia.
Dal greco, " governo sacro ". E
costituita dal papa, dai vescovi che sono in comunione con lui e dai sacerdoti
e diaconi, che incarnano l'autorit nella Chiesa. Si distinguono due tipi: Gerarchia
d'ordine e Gerarchia di
giurisdizione. Quella d'ordine
consiste nel potere di amministrare i sacramenti; al vertice c' il *vescovo, che pu amministrare i sette sacramenti; identica
quella di qualsiasi vescovo e del papa; vengono poi i *sacerdoti e poi i *diaconi; non d nessun potere di governo. La gerarchia di giurisdizione si riferisce alla facolt di governo nella Chiesa. Il
primo il papa; poi vengono i vescovi e infine i sacerdoti. Ha vigore finch
si occupa l'incarico, per cui, se un vescovo, ad esempio, d le dimissioni, non
ne fa pi parte. I *cardinali non
sono gerarchia se non in quanto sono stati ordinati vescovi (gerarchia
d'ordine) o perch esercitano il governo in una diocesi (gerarchia di
giurisdizione).
Geremia.
Probabilmente significa " Jhwh
glorificato ". E uno dei quattro " profeti maggiori " (con Is,
Ez e Dn). Nacque ad Anatot, da famiglia sacerdotale, e predic per pi di
quarant'anni, dall'anno 13 del re *Giosia (627 a.C.) fino alla distruzione di *Gerusalemme (587 a.C.). Sostenne la riforma religiosa promossa
dal re Giosia. In un'epoca di infedelt all'*alleanza, gli tocc il duro compito di annunciare il castigo
di Dio se il popolo non si fosse pentito. I falsi profeti mossero i re Ioiakim
e Sedeca contro Geremia, che fu perseguitato e maltrattato; si tent perfino
di ucciderlo. Il suo libro, specialmente per i monologhi che racchiude, ci
offre molte informazioni sull'autore; Geremia il profeta sul quale abbiamo
pi notizie. E stato una figura intimamente connessa con il popolo ebraico.
Quando Ges domanda ai suoi discepoli chi dice la gente che lui sia, gli
rispondono che alcuni pensano che sia Geremia risuscitato (cf Mt 16,14).
Il libro di Geremia scritto a volte in prima persona e altre in terza,
forse perch stato scritto dal suo segretario Baruc. Sub diverse rielaborazioni, anche in epoca
posteriore all'esilio. Oltre a
numerosi elementi autobiografici contiene sentenze e *oracoli contro i falsi profeti, contro i re e contro il
popolo per la sua infedelt all'*alleanza, nonch contro *Egitto, *Babilonia e altri popoli. Nel NT citato numerose volte; la
citazione pi importante quella di Ger 31,31-34 che parla della nuova
alleanza; Eb 8,8-12 la riprende, e le parole di Ges nell'*ultima cena nel benedire il calice uniscono le parole di *Mos in Es 24,8 con quelle di Ger 31,31 sull'alleanza.
Gerico.
Citt situata nella profonda depressione del *Giordano, a dieci chilometri dal *Mar Morto, in un'oasi tropicale, per cui a volte chiamata
" citt delle palme " (cf Dt 34,3; e Gdc 3,13). E una delle citt pi
antiche del mondo, come hanno rivelato gli scavi archeologici che vi sono stati
realizzati. Ha attraversato molte vicissitudini. Gli israeliti la conquistarono
nel sec. XIII a.C., dopo aver attraversato il Giordano. Fu la prima citt
cananea conquistata (cf Gs 6). *Erode
costru, accanto dell'antica Gerico, una nuova citt con la sua residenza per
l'inverno. E unita a Gerusalemme da una strada di 37 Km che, partendo dalla
cima del monte degli ulivi, scende
serpeggiando attraverso il deserto di Giuda. Lungo questa strada Ges colloca
la parabola del buon samaritano (Lc 10,29-37); a Gerico, Ges guar due ciechi
(cf Mt 20,29-34 e par.).
Geroboamo I.
Alla morte di *Salomone, sal sul trono il figlio Roboamo. Tutte le trib,
salvo quelle di Beniamino e Giuda, si ribellarono proclamando re Geroboamo, che
divenne cos il primo re di *Israele
(926-907 a.C.), il regno separatista settentrionale (1 Re 11,26-14,20).
Geroboamo II.
Succeduto al padre Ioas, fu re di Israele per
41 anni (793-753 a.C.). Durante il suo regno il paese attravers un'epoca
florida, ma si continu ad adorare gli idoli e a trasgredire l'*alleanza. In questo periodo si collocano i profeti *Osea e *Amos.
Gerson, Jean Charlier (1363-1429).
Chiamato Gerson per il nome della sua citt
natale, nella Champagne francese, fu *teologo, politico e *mistico. Scrisse opere che ebbero importanza nella storia
della *catechesi, pi sulla linea
che avrebbe preso il *Catechismo
Romano che su quella delle domande e risposte di tipo mnemonico. La sua opera De
pueris ad Christum trahendis (Portare
i bambini a Cristo) fu paragonata fino al secolo XIX al De catechizandis
rudibus (Catechesi per la gente
semplice) di sant'Agostino (cf U. Gianetto, DC-CCS).
Gerusalemme.
Capitale di Israele, situata a circa 760 m.
sul livello del Mediterraneo. A nord unita alla montagne di Giuda; sugli
altri tre lati circondata da profonde vallate: quella di *Cedron (est e sud) e quella di *Hinnon, che comincia ad ovest e si poi unisce con quella di
Cedron. In mezzo alla citt, la valle del Tiropeon, oggi quasi colmata,
divideva le due spianate della citt. Questa configurazione ne rendeva
difficile la conquista. Per questo i *gebusei ne avevano fatto la propria capitale, finch *Davide la conquist. *Salomone vi costru l'unico tempio che avesse il *popolo di Dio,
al quale dovevano recarsi in pellegrinaggio tutti gli uomini nelle tre grandi
feste dell'anno. San *Giovanni ci
racconta le " salite " di Ges a Gerusalemme, principalmente in
occasione delle feste. Qui fece *miracoli, annunci la sua dottrina, discusse con i suoi nemici, celebr l'*ultima
cena e fu crocifisso. A Gerusalemme
si costitu visibilmente la *Chiesa
con la venuta dello Spirito Santo il giorno di *Pentecoste. Vi si conservano i principali santuari cristiani
come il *Santo Sepolcro e il *Cenacolo, nonch altri in comune con gli ebrei, ad esempio il
recinto del tempio, dove Ges svolse parte della sua attivit. Anche i *musulmani la considerano citt santa. Oggi la capitale dello
Stato di *Israele. Ha circa
400.000 abitanti.
Nella *Bibbia e nella *Liturgia si usa a volte la parola Gerusalemme per indicare il cielo. Identico uso si fa del termine
*Sion, che la collina sulla
quale situata la parte pi antica della citt.
Ges Cristo.
Ges significa " Jhwh salva ".
Cristo significa " Messia, unto ". Si suole usare Ges quando ci si riferisce al personaggio storico vissuto
in Palestina, e che la gente vedeva nella sua qualit di uomo. E Cristo, di preferenza, quando ci si riferisce alla sua
situazione definitiva di risorto.
Su Ges di Nazaret abbiamo dati storici extra-biblici, anche se non
molti. *Plinio il Giovane,
governatore della Bitinia (Asia Minore), scrisse nel 112 una lettera
all'imperatore Traiano: i cristiani " si riuniscono prima dell'alba e
cantano inni a Cristo, che considerano Dio ". Lo storico Tacito, verso il 116, scriveva nei suoi annali, a proposito
dei cristiani: " ...questo nome veniva loro da Cristo, il quale, sotto il
regno di Tiberio, fu condannato al supplizio dal procuratore Ponzio *Pilato ". Un altro storico, Svetonio, afferma che
l'imperatore Claudio " espulse da Roma gli ebrei, i quali, eccitati da
Cresto (Cristo), provocavano frequenti tumulti ". La sua visione non
esatta, ma questo accenno corrisponde all'espulsione degli ebrei da Roma della
quale si parla in At 18,2. Lo storico ebreo *Giuseppe Flavio ha scritto nel suo Antichit Giudaiche (XVIII, 63-64) un lungo paragrafo riferito a Cristo,
anche se alcune delle sue versioni ci sono giunte interpolate. Ci sono
riferimenti pi o meno velati negli scritti dei rabbini ebrei che elaborarono
la *Mishnah e il *Talmud.
Nel NT abbiamo dati sparsi, ma tanto numerosi
che con essi si pu tracciare se non una biografia un insieme di tratti
generali della sua vita: origine, nascita, qualcosa sulla sua infanzia, lavoro
a Nazaret... e poi tutta la sua vita pubblica e la sua tragica fine sul
Calvario.
La cronologia della sua vita bene inquadrata nella storia come collocazione
generale, per quanto manchino dati precisi che oggi vorremmo possedere. Nacque
prima della primavera del 750 anno di Roma, poich verso quella data mor *Erode
il Grande. Quell'anno corrisponde al
4 a.C., per l'errore nei calcoli di Dionigi il Piccolo (vedi *Era); potrebbe essere nato tra il 5 e il 7 prima
dell'anno 1 fissato per la nostra era.
Il senso della sua esistenza appare chiaro con la sua risurrezione, che trascende
la storia, ma rimane avvallato dalla vita e dalla predicazione dei suoi
discepoli.
La sua dottrina la troviamo nei vangeli e negli altri scritti del NT.
Nulla, nella letteratura universale, gli si pu paragonare. Ges parla
soprattutto di suo Padre e del *Regno di Dio o regno dei cieli che con lui giunge e che deve
estendersi in tutto il mondo per la salvezza degli uomini.
Il punto cruciale dell'ammissione della
sua divinit una questione di fede,
un dono soprannaturale, ma non un *fideismo cieco: ha una base ragionevole in ci che conosciamo della
sua vita, delle sue opere o segni,
dei suoi discepoli e nella sintonia della sua persona e della sua dottrina con
la pi autentica realizzazione dell'uomo. I discepoli cominciano a scoprire la
sua condizione di messia, per poi
ricevere la luce riguardo alla sua divinit.
Gesuiti / Compagnia di Ges.
Ordine fondato da sant'*Ignazio, che nel 1534 pronuncia i voti con i suoi primi
compagni. Fu approvato da Paolo III nel 1540. Soppresso nel 1773 dal papa
Clemente XIV (salvo in Russia, dove non fu autorizzata la bolla di
soppressione), fu restaurato nel 1814. I gesuiti si dedicano ai pi vari
apostolati: predicazione, esercizi spirituali, insegnamento, pubblicazioni...
Nel corso della storia, molti dei suoi membri si sono imposti come figure di
prim'ordine nella Chiesa nei pi svariati campi. Il quarto voto di speciale
obbedienza al papa ha fatto di loro un decisivo appoggio nelle grandi tensioni
e difficolt all'interno e all'esterno della Chiesa, i cui nemici hanno rivolto
speciali attacchi contro i gesuiti.
Getsmani.
Dall'ebraico, " torchio delle olive
". Luogo vicino a *Gerusalemme,
ai piedi del *Monte degli Ulivi,
" orto ", che doveva appartenere a qualche amico di Ges, poich
" vi si ritirava spesso con i suoi discepoli " (cf Gv 18,1-2; Lc
22,39). Ges vi pat l'agonia di cui parlano i *sinottici: Mt 26,36-46; Mc 14,32-42; Lc 22,39-46).
Gezabele.
Moglie pagana del re di Israele Acab,
persecutrice del profeta *Elia (cf
1 Re 18,3-4; 21,4-7.25.26; 2 Re 9,30-37).
Ghemara.
In ebraico, " complemento ".
Commentario della *Mishnah.
Successivamente, la Ghemara e la Mishnah vennero unite performare il *Talmud.
Gheniz.
Camera accanto alla sinagoga nella quale si
depositavano manoscritti o altri oggetti sacri ormai inservibili per poterli
poi seppellire o distruggere. In quella de Il Cairo furono rinvenuti importanti
manoscritti biblici e non biblici, sui quali sono state fatte ricerche fin
dalla fine del sec. XIX.
Gherson.
Figlio maggiore di *Mos (cfr. Es 2,22; 18,3).
Ghicon Ghihon.
1. In Gn 2,13 nominato come uno dei quattro
fiumi o uno dei quattro rami dell'unico fiume dell'*Eden, assieme al Pison, al *Tigri e all'*Eufrate. Fin dall'antichit si identificato il Ghicon con il *Nilo, perch si identifica il paese di Kush, citato
assieme al fiume, con l'Etiopia.
2. Sorgente nella valle del *Cedron, ad oriente di *Gerusalemme, presso la quale fu unto re *Salomone (cf 1 Re 1,39). La sua acqua era di importanza vitale
per la citt, in particolare nei casi di assedio. Il re *Ezechia fece scavare un canale sotterraneo, tuttora
esistente, il canale di *Siloe,
per portarla dentro le mura (2 Cr 32,30).
Giacobbe.
Vari i significati etimologici del nome
proposti: " Dio protegge, colui che afferra il tallone, il
soppiantatore... ". E uno dei grandi patriarchi del *popolo di Dio, figlio di *Isacco e nipote di *Abramo. Per disegno di Dio, soppiant suo fratello *Esa nel diritto alla primogenitura, acquisito con
l'inganno con la complicit della madre *Rebecca. Questo diritto lo far ascendente del *messia. Fu il padre dei patriarchi a capo delle dodici trib
di Israele. Occupa un ampio posto nelle narrazioni del libro della *Genesi, dal c.25 al 50 (l'ultimo), in cui si narrano le sue
esequie. Un altro nome di Giacobbe *Israele.
Giacobiti.
Nome dato ai *monofisiti della zona orientale dell'impero bizantino (Siria,
Mesopotamia, Asia). Il nome viene dal vescovo Giacobbe Baradeo (sec. IV). La
sede principale fu ad *Antiochia
di Siria. Attualmente, a *Damasco.
Giacomo, Lettera di.
E una delle cosiddette *lettere cattoliche. *Deuterocanonica. E diretta " alle dodici trib disperse nel
mondo ", ovvero agli ebrei della *diaspora (cf 1,1). La tradizione considera questo Giacomo come
il fratello del Signore, vale a
dire uno dei cugini di Ges (come anche Giuda, autore di un'altra lettera
cattolica) (cf Mt 13,55). La lettera un'esortazione su diversi punti: tra
questi sono spesso citati quelli che si riferiscono al rapporto tra la fede e
le opere (2,17: " La fede senza le opere morta ") e alle ricchezze
(5,2: " Le vostre ricchezze sono imputridite "). Non c' accordo
sulla data della composizione, che pu andare da prima del 70 (distruzione di *Gerusalemme) agli anni 80-90.
Giacomo.
1. Giacomo il Maggiore (con questo nome lo si distingue da Giacomo il
Minore). Uno dei dodici *apostoli,
come suo fratello *Giovanni,
ambedue figli di Zebedeo. Ges li chiam perch lo seguissero mentre stavano
pescando con il padre nel lago (cf Mt 4,21-22). Li soprannomin *figli del
tuono (Mc 3,17). Entrambi, con
Pietro, furono testimoni della risurrezione della figlia di Giairo, della *trasfigurazione del Signore e della sua agonia nell'*orto degli ulivi
(cf Mc 3,17; 5,37 e 14,33-42). Fu fatto decapitare da *Erode Agrippa I verso il 44.
2. Giacomo, (figlio) di Alfeo. Con questo nome compare nelle quattro liste dei
dodici l'altro apostolo chiamato Giacomo (Mt 10,3; Mc 3,18; Lc 6,15; At 1,13).
L'appellativo il Minore non
compare mai nel NT. Del resto, di Giacomo di Alfeo non si dice nulla nei *vangeli, a parte il menzionarlo nella lista dei dodici.
3. Giacomo, fratello del Signore. Figlio di Cleofa e di Maria, fratello di *Giuda non l'Iscariota, " fratello " (= cugino)
del Signore. Alcuni lo identificano con Giacomo figlio di Alfeo. Fu vescovo di *Gerusalemme in quei primi tempi.
Giaffa.
Citt portuale sul Mediterraneo, poco pi a
nord di Gerusalemme. Oggi integrata alla citt di *Tel-Aviv. E molto antica, ma solo al tempo dei *maccabei entr a far parte del territorio della Giudea. Qui
visse l'apostolo *Pietro; vi
risuscit la giovane Tabita (cf At 9,36-41), e - cosa molto pi importante -
mentre si trovava in questa citt ebbe il sogno-visione con il quale Dio gli
comunic che anche i Gentili erano chiamati a far parte della comunit
cristiana (cf At 10).
Giairo.
Capo della sinagoga di *Cafarnao, al quale Ges guar la figlia dodicenne (Mc 5,22s).
Giansenio Giansenismo.
Cornelio Jansen, noto con il nome di Jansenius
(1585-1638), era un sacerdote
olandese, vescovo di Yprs dal 1636 al 1638. Scrisse un'opera sulla dottrina di
sant'*Agostino, intitolata Augustinus, pubblicata dopo la sua morte. In essa espone la
dottrina che d il nome all'*eresia
giansenista. I giansenisti sono rigoristi nella dottrina e nella morale.
Secondo loro, il peccato originale ha corrotto l'uomo cos radicalmente che non
ha pi libert e solo la grazia, che irresistibile, lo pu salvare. Cristo
non morto per tutti, ma per quelli che si salvano. La sua dottrina sulla *predestinazione si avvicina a quella di *Calvino. La preparazione alla comunione era cos severa che
auspicavano che ci si comunicasse pochissime volte. Il loro centro fu il
monastero delle monache cistercensi di *Port-Royal, del quale era badessa Angelica *Arnauld
(, 1661). Animatore spirituale del movimento fu Antonio *Arnauld
(, 1694), fratello di Angelica. Furono decisi giansenisti notevoli pensatori e
letterati, come Pascal e Racine. Per interessamento di san *Vincenzo de
Paoli, 88 vescovi francesi
presentarono la vicenda al papa Innocenzo X, che nel 1653 condann cinque
proposizioni gianseniste. Come Chiesa separata, il giansenismo rimasto fino
ad oggi solo in una piccola comunit di alcune migliaia di fedeli in Olanda,
con vescovi e sacerdoti validamente consacrati. Ma il giansenismo ha continuato
ad avere influenza all'interno della vita della Chiesa contaminando la piet e
la prospettiva dell'ascetica praticamente fino all'inizio del sec. XX.
Gioacchina de Vedruna, santa (1783-1854).
Nacque a Barcellona, in Spagna. Sposata, ebbe
otto figli. Rimasta vedova (1816), si dedic intensamente all'apostolato. Fond
la congregazione delle Suore della Carit di N. Signora del Carmelo.
Giobbe.
Protagonista del libro che porta il suo nome,
che non figura tra i libri storici, ma tra i libri *sapienziali. Non si tratta, secondo gli *esegeti, di un personaggio storico, ma letterario. Il libro
affronta il problema della sofferenza del giusto, dell'innocente, problema
particolarmente acuto quando era ancora molto oscura la situazione dell'*aldil e si supponeva che Dio dovesse ricompensare o punire
in questo mondo. Nel libro non viene data una risposta che chiarisca
razionalmente il problema, ma si evidenzia come l'uomo debba inchinarsi davanti
al giudizio di Dio che, anche se incomprensibile, indubbiamente giusto e
buono. D'altra parte, il libro contiene una densa affermazione della vita
futura. Il personaggio di Giobbe un modello di pazienza e di incontrollabile
fede-fiducia in Dio.
Il libro di Giobbe una delle opere pi alte
della letteratura non solo biblica ma universale. E composto in versi, salvo
l'introduzione (capitoli 1-2) e la conclusione (42,7-17). La sua lettura ed
interpretazione non sono facili e molte delle sue affermazioni non devono
essere prese isolatamente.
Gioele.
In ebraico, " Jhwh Dio ". Uno dei
dodici *profeti minori. Predic a *Gerusalemme nel sec. VIII a.C., secondo alcuni; nei secoli
IV-III, secondo altri.
Giona.
In ebraico, " colomba ". Cos si
chiamava il padre dell'apostolo Simon *Pietro (cf Mt 16,17). Ci fu un profeta con lo stesso nome
nel *regno del nord (cf 2 Re
14,25). Ma il libro di Giona non
un libro scritto da un profeta chiamato Giona, come accade con i libri degli
altri profeti; invece una narrazione nella quale il protagonista un profeta
a cui viene dato questo nome. Si tratta di una specie di parabola con la quale
Dio comunica un messaggio di fiducia: Dio immensamente pi buono del profeta
o di qualsiasi uomo. Questo si vede soprattutto nella parte finale (4,5-11),
alla quale purtroppo si presta meno attenzione che alle meraviglie dei capitoli
I-III.
Giordano.
In ebraico, " il discendente ".
Fiume che attraversa (anche se non in tutta la sua lunghezza) la profonda
depressione geologica che divide la Palestina in Transgiordania (zona
orientale) e Cisgiordania (zona occidentale). Nasce nel lato sud della catena
dell'Ermon e scorre fino al Mar Morto, scendendo nei suoi 220 km di percorso
(in linea d'aria) dai 420 m sul livello del Mediterraneo ai 400 sotto il
livello dello stesso mare (vedi *Mar Morto). Attraversa il lago di *Genesaret. Il suo percorso molto sinuoso; solo in alcuni punti
guadabile; non navigabile. Lungo le sue rive vi sono zone di rigogliosa
giungla, con frutti caratteristici della zona tropicale. Questa esuberanza
risalta ancor pi essendo circondata dal deserto.
Il Giordano nominato molte volte
nell'Antico e nel Nuovo Testamento. I casi pi notevoli sono il racconto del
passaggio attraverso il fiume del popolo di Dio al comando di Giosu per
conquistare *Canaan (Gs 3) e il
battesimo di Ges nel fiume stesso (Mt 3,13-17 e par.).
Giorno del Signore.
Vedi *Domenica.
Giosia.
Re di Giuda dal 639 al 609 a.C., anno in cui
fu ferito a morte nella battaglia contro il faraone Necao, a *Meghiddo. Fu uno dei migliori re di *Giuda, soprattutto dal punto di vista religioso. Diede
impulso a un importante rinnovamento: elimin santuari idolatrici, restaur il
tempio, riorganizz il culto e promosse il rispetto dell'*alleanza.
Giosu.
Si chiamava Osea, ma *Mos gli diede nome Giosu (cf Nm 13,16), che significa
" Jhwh salva ". Fu dapprima aiutante e poi successore di Mos a capo
del popolo, che guid al di l del Giordano alla conquista della *terra
promessa.
Il libro di Giosu cos chiamato perch Giosu ne il protagonista.
Narra la conquista della Palestina e la distribuzione della terra tra le dodici
trib, attraverso gli episodi meravigliosi in cui Jhwh interviene a favore del
suo popolo. I famosi versetti di Gs 10,12-15, che contengono la frase: "
Sole, fermati in Gbaon... " e che alcuni vollero usare come miracolo
astronomico (il caso di *Galileo),
sono presi da un'espressione poetica popolare " e servono al narratore per
prolungare il suo racconto a mo' di epopea " (cf Nota in BJ). Il libro di
Giosu a volte considerato un'unica cosa con il *Pentateuco, che viene in questo caso detto *Esateuco.
Giovanni.
" Jhwh si mosso a compassione, Jhwh
salva ".
1. Giovanni, apostolo, figlio di Zebedeo e di Salome (cf Mt 4,21 e 27,56),
fratello di *Giacomo il maggiore,
era nato a *Betsaida e faceva il
pescatore. Fu discepolo di *Giovanni Battista e uno dei primi a seguire Ges, che lo chiam a far
parte del gruppo dei dodici. Ges diede a lui e a suo fratello il soprannome *figli
del tuono. Con *Pietro e suo fratello *Giacomo formava il gruppo pi vicino a Ges. Non solo: si
ritiene che, quando scrive " il discepolo che Ges amava ", si
riferisca a se stesso. Egli e suo fratello erano soci o colleghi di lavoro di
Pietro e Andrea (cf Lc 5,10) e il Vangelo e gli Atti ce lo presentano in
stretto rapporto con Pietro (Lc 5,10; 22,8; Gv 18,16; 21,20s; At 3,1-11;
4,13.19). Paolo lo definisce " colonna della Chiesa ", assieme a
Giacomo e *Cefa (Gal 2,9).
Giovanni scrisse il quarto vangelo (vedi Vangelo secondo Giovanni). Scrisse anche tre lettere. La prima, pi che una lettera, un trattato poco
strutturato sugli aspetti essenziali del cristianesimo. Le altre due sono due
brevi missive rivolte a una comunit e a un certo Gaio.
L'Apocalisse scritta dal presbitero Giovanni sembra essere opera
di un altro Giovanni, date le differenze di stile e di linguaggio a confronto
con gli scritti di cui abbiamo parlato.
2. Giovanni Battista, figlio di Zaccaria e di Elisabetta, fu il precursore
del *messia. Un angelo annunci la
sua nascita ai genitori ormai avanti negli anni (Lc 1,325). Subito dopo questo
racconto, Luca pone l'*annunciazione
a Maria. Comincia a predicare verso l'anno 27-28. I *sincronismi di Lc 3,1-2 ci offrono la collocazione temporale pi
sicura che abbiamo riguardo alla vita di Ges. Fu chiamato il Battista perch
predic e pratic il battesimo di penitenza e, soprattutto, perch battezz
Ges stesso (cf Mc 1,9-11 e par.). Messo in prigione da *Erode Antipa, fu fatto decapitare su istigazione di Erodiade.
" Tra i nati di donna - dice Ges non c' nessuno pi grande di lui "
(cf Lc 7,18-35).
Giovanni Crisostomo, san (344-407).
Uno dei grandi *padri della Chiesa d'Oriente, detto Crisostomo, cio " Bocca d'oro ", per la sua
eloquenza. Originario di *Antiochia,
dal 398 vescovo di *Costantinopoli.
In difesa dei poveri espone vigorosamente la dottrina della carit. E mandato
in esilio per due volte dall'imperatrice Eudossia che, come i ricchi della
corte, si sente interpellata e infastidita dalla dottrina del santo.
Giovanni d'Avila, san (1500-1569).
Predicatore e autore di opere di
spiritualit, uno dei grandi uomini della Chiesa spagnola del sec. XVI. Fu
consigliere spirituale di santa *Teresa d'Avila.
Giovanni della Croce, san (1542-1591).
Nacque a Fontiveros (Avila, Spagna). Aiut
santa Teresa d'Avila come direttore spirituale e, con lei, che aveva iniziato
la riforma delle carmelitane, port a termine la riforma dei carmelitani,
creando il ramo degli scalzi. In lui, la mistica raggiunge altissime vette. E
l'autore che pi profondamente ha descritto la via per la quale lo spirito
umano si eleva all'unione con Dio. Le sue opere principali, tra le migliori
della letteratura mistica, sono: Salita del Monte Carmelo, Notte oscura, Fiamma
viva d'amore e Cantico spirituale.
Giovanni di Dio, san (1495-1550).
Nacque in Portogallo. A Granada (Spagna) si
dedic alla cura dei malati, fond un ospedale e successivamente l'ordine degli
Ospedalieri (Fatebenefratelli),
consacrato alla cura di ogni genere di malati. Hanno, in particolare, cliniche
e ospedali psichiatrici.
Giovanni Macas, san (1585-1645).
Nacque in Extremadura (Spagna), dove, rimasto
a quattro anni orfano di padre, dovette lavorare fin da bambino come pastore.
Part poi per l'America, accompagnando fino a Cartagena de Indias un mercante
dal quale era stato assunto. Per conto suo, and poi in Per, dove a 37 anni
entr nell'ordine dei Domenicani come frate converso. Portiere nel convento di
Lima, condusse una vita di intensa preghiera, di austerit e di attenzione ai
poveri.
Giovanni XXIII (1881-1963).
Angelo Giuseppe Roncalli nacque a Sotto il
Monte (Bergamo). Fu *Legato pontificio in Bulgaria, Turchia e Grecia; poi, *Nunzio a Parigi e, in seguito, *cardinale *patriarca
di Venezia. Fu papa dal 1958 al 1963. Conquist il mondo con la sua bont e la
sua semplicit. Il momento culminante del suo pontificato fu la convocazione
del concilio ecumenico *Vaticano II,
l'evento pi importante nella storia della Chiesa del secolo XX. Promosse *l'ecumenismo. Si interess ai problemi sociali, sui quali pubblic
due notevoli *encicliche: Mater
et magistra (1961) e Pacem in
terris (1963). In un papa eletto quando
aveva gi 77 anni, la Chiesa ebbe il motore di un inaspettato rinnovamento e
aggiornamento.
Gioviniano.
Cristiano della secondo met del sec. IV, di
dottrina *eterodossa, secondo il
quale per salvarsi bastano il battesimo e la fede, mentre l'ascesi, la
verginit e, in generale, le opere buone sono praticamente inutili. Contro
queste idee combatt vigorosamente san *Girolamo.
Girolamo, san (ca. 350-420).
E uno dei grandi padri della Chiesa d'occidente. Nacque in Dalmazia.
Trascorse parte della sua vita in oriente, soprattutto a *Betlemme. Il papa san Damaso lo chiam a Roma e gli diede
l'incarico di realizzare una versione latina della Bibbia, che poi sar nota
come *Vulgata e verr impiegata
dalla liturgia romana fino al sec.
XX. Stimol lo spirito monastico e dai suoi consigli sparsi si trasse
successivamente la *regola che
porta il suo nome. Il suo carattere duro e appassionato gli procur molti
nemici. D'altra parte, pratic un'ascesi esigente su se stesso e i suoi scritti
dimostrano la sua profonda piet e il suo grande amore per la Sacra Scrittura,
alla quale dedic enormi sforzi fino agli ultimi anni, vissuti da monaco a
Betlemme.
Giubileo.
La parola viene dal termine ebraico "
Ybel " che, dal senso originale di capro o corno di capro, pass a significare
tromba. Si chiama cos perch veniva annunciato a suon di tromba. Certi anni
ricevettero il nome di giubilari perch erano promulgati con il clamore delle
trombe. In Lv 25,8-17.29-31 si consegna questa legge stabilizzatrice della
propriet e umanitaria: ogni cinquanta anni (7x7+1) gli schiavi recupereranno
la libert e i campi venduti torneranno agli antichi proprietari o alle loro
famiglie. Poich l'*Anno sabbatico,
celebrato ogni sette anni, aveva esigenze simili e l'anno 50 veniva sempre dopo
un anno sabbatico, era difficile rispettare il precetto; forse con esso si
volle rimediare all'inosservanza di quanto dovuto negli anni sabbatici.
Dall'anno giubilare ebraico deriva che si
siano stabiliti nella Chiesa degli *anni santi o giubilari, nei quali si offre un'occasione speciale
per chiedere e ottenere il perdono di Dio.
Giuda.
1. Figlio di *Giacobbe e di *Lia,
erede della promessa, pur non essendo il primogenito. Dalla sua discendenza
nascer il messia.
2. Il regno di Giuda si form intorno alla trib omonima, il cui centro fu
prima *Betlemme e poi *Ebron. Con *Davide, la trib di Giuda ebbe il momento di massimo splendore, soprattutto
quando si stabilir come re a Gerusalemme. Vedi *Regno del Nord Regno del
Sud.
3. Uno dei dodici apostoli. Gli evangelisti,
per distinguerlo dal traditore, gli danno diversi nomi: Giuda (figlio) di
Giacomo (Lc 6,16; At 1,13); Taddeo (Mc 3,18 e Mt 10,3, ma in alcuni manoscritti
Lebeo o Taddeo detto Lebeo); Giuda " non l'Iscariota " (Gv 14,22).
4. Uno dei *fratelli di Ges. Forse l'autore della lettera omonima. Alcuni
identificano questo Giuda con Giuda di Giacomo o Giuda Taddeo.
5. L'apostolo traditore. Vedi *Giuda
Iscariota.
Giuda Iscariota.
Il nome potrebbe significare " uomo di
Keriot ", oppure, dall'aramaico sheqarja, " mentitore, ipocrita ", o ancora "
sicario ". Fu uno dei dodici *apostoli eletti da Ges, che egli trad consegnandolo ai suoi
nemici quando aveva ormai perso la fede in lui (cf Gv 6,67-72). E sempre citato
per ultimo nella lista degli apostoli (cf Mt 10,2-4 e par.).
Giudaismo.
Usato spesso come sinonimo di *Ebraismo, acquista una sfumatura spregiativa, soprattutto in
alcune lingue, probabilmente per l'assonanza con il nome di Giuda Iscariota,
" il traditore ". In realt, con questo termine si intende la tradizione
religiosa formatasi dopo l'esilio babilonese, imperniata sulla lettura della Torah
e dei Profeti nella sinagoga e sull'osservanza della legge mosaica.
Giudaizzanti.
Ebrei convertiti al cristianesimo che
conservavano un forte legame con le leggi e le tradizioni ebraiche, fino a
pretendere che fosse obbligatorio per i cristiani mantenere la pratica della *circoncisione e altre leggi. Contro le loro teorie dovettero
cimentarsi i predicatori della fede e fu particolarmente combattivo san *Paolo, come evidente nella lettera ai *Galati.
Giudea
Denominazione ellenistica e romana della
parte meridionale della *Palestina,
anche se a volte con questo nome si denominava una zona molto pi ampia, che
comprendeva anche la parte centrale e perfino tutta la regione della provincia
romana della *Siria, amministrata
da *procuratori romani (cf DB-H).
Giudeocristiani.
Cristiani che erano stati ebrei. Tra di essi
vi erano i *giudaizzanti, altri
che seguivano le proprie tradizioni senza considerarle necessarie per salvarsi
e altri di spirito pi liberale: i cosiddetti *ellenisti.
Giudici.
Nel cosiddetto libro dei Giudici, questo termine non designa chi amministra la
giustizia in un tribunale, ma alcune persone suscitate da Dio in momenti
critici della vita delle trib di *Israele per liberarle dai nemici e ristabilire la fedelt all'*alleanza. Sono tutti presentati con caratteristiche da eroi.
Nei secoli compresi tra la conquista della terra e l'instaurazione della
monarchia, che giunge solo verso il 1020 a.C., le trib erano organizzate in
una confederazione senza governo comune, salvo in situazioni di pericolo:
passata l'emergenza, i giudici tornavano alla loro vita comune e le trib alla
loro indipendenza. Nel libro dei Giudici sono presentati in tutto dodici giudici,
tra i quali una donna straordinaria, Debora.
Giuditta.
Libro dell'AT, facente parte di quelli che
oggi vengono chiamati " racconti brevi " (con *Rut, *Tobia
e *Ester). Questo libro narra la
liberazione della citt di Betulia dalle mani dell'assiro Oloferne grazie
all'astuzia della vedova Giuditta, timorosa di Dio, che lo seduce con la sua
bellezza e poi gli taglia la testa con la sua stessa spada. I dati storici e
geografici, del tutto inattendibili, mostrano che si tratta di un racconto
edificante e non di una storia.
Giudizio.
Tra le " cose ultime ", o *novissimi, si cita il giudizio. Si distingue il giudizio particolare e il giudizio universale. Il primo si realizza nel momento della morte di
ognuno e il secondo alla fine dei tempi. La rappresentazione del giudizio in
scene pi o meno impressionanti non che una figura. Il giudizio di ognuno
quando si muore non che la semplice visione della propria situazione o
atteggiamento davanti a Dio e davanti alla propria coscienza, il che
istantaneo. Il giudizio finale sar la visione del senso della storia umana e
il compimento del Regno di Dio. Tanto nell'AT come nel NT esistono molti
riferimenti al giudizio e alla retribuzione di Dio a ciascuno e al giudizio di
tutti gli uomini nell'ultimo giorno o " giorno del Signore ".
Decisiva nel giudizio sar la *carit
che si vissuta, concretamente l'*amore per il prossimo (cf Mt 25,31-46), che, in quanto pi visibile o meno
soggetta all'illusione, rivela che cosa la persona.
Giudizio di Dio.
Vedi *Ordala.
Giuliano l'Apostata (361-363).
Nipote di Costantino il Grande, fu educato
nel cristianesimo e forse battezzato. Ma gi nel 351 apostat, tornando
all'adorazione del sole, religione dei suoi avi. Come imperatore, tent con
tutte le forze di distruggere il cristianesimo e di restaurare il paganesimo
attraverso decreti apparentemente imparziali. Mor due anni dopo aver mosso
guerra ai persiani, per le ferite riportate in battaglia. Dopo di lui, tutti
gli imperatori furono cristiani.
Giuramento.
Invocazione del nome di Dio a testimonianza
della veridicit di ci che si afferma. Non lecito farlo se non in casi di
grave necessit.
Giurisdizione.
In senso personale, l'autorit che ha una
persona per governare o per applicare le leggi. In senso locale, il territorio
sul quale un'autorit pu esercitare le proprie funzioni di governo o di
giudizio.
Giuseppe.
1. Patriarca di Israele, figlio di *Giacobbe e di *Rachele. La sua storia, in parte del genere didattico romanzato (cf DBM-Cl),
narrata con molti particolari da Gn 37-50. Venduto come schiavo dai suoi
fratelli invidiosi, portato in Egitto, dove diventer secondo solo al *faraone. Dio lo aveva fatto giungere l per essere la
salvezza dei suoi fratelli quando, nel tempo della carestia, questi scendono in
Egitto in cerca di cibo. Con loro verr anche suo padre Giacobbe. Comincia cos
la permanenza dei discendenti di *Abramo nel paese del *Nilo fino
a che, oppressi da nuovi governanti, Dio li liberer per mezzo di *Mos.
2. Giuseppe, sposo di Maria. Discendente di Davide e padre putativo di Ges,
occupa un posto importante nei racconti dell'infanzia di Ges: *genealogia di Ges, *concezione verginale, fuga in Egitto, ritorno e residenza a *Nazaret (Mt 1); *annunciazione (Lc 1,26-27), nascita, presentazione al tempio, vita
nascosta (Lc 2). Durante la vita pubblica di Ges, nominato appena (cf Mc
6,3; Mt 13,55; Lc 3,22; Gv 1,45; 6,42); forse era gi morto. E l'uomo giusto,
leale con Maria, sua promessa sposa, artigiano che con il suo lavoro guadagna
da vivere per Ges bambino e per Maria.
3. Giuseppe di Arimatea, membro del *sinedrio e ricco uomo di *Gerusalemme, discepolo di Ges, anche se di nascosto. Svolge un
ruolo importante nella passione e morte di Ges: non aderisce alla condanna e
pi tardi chiede a Pilato il corpo di Ges e, con *Nicodemo, lo seppellisce nel sepolcro nuovo che aveva
preparato (cf Mc 15,42-46; Lc 23,41.50.51; Mt 27,57; Gv 19,38-42).
Giuseppe Calasanzio, san (1557-1648).
Sacerdote spagnolo, trascorse gran parte
della sua vita a Roma, dove fond la prima scuola pubblica della citt e, nel
1597, l'Ordine dei Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle Scuole
Pie, detti comunemente Scolopi, la cui missione specifica l'educazione dei
bambini e dei ragazzi poveri.
Giuseppe Flavio.
Storico ebreo nato a Gerusalemme nel 37 d.C.
e morto a Roma verso il 100-110. Dopo aver combattuto contro i romani, pass
dalla loro parte e lod (o adul) particolarmente Vespasiano. Scrisse Della
Guerra giudaica, alla quale aveva
preso parte, e le Antichit giudaiche,
dove traccia la storia degli Ebrei dalla creazione del mondo al 66 d.C. Meno
importante la sua opera Contro Apione, in cui si difende da alcune accuse. Pur essendo a volte tendenzioso e
includendo dati poco credibili, le sue informazioni sono di grande valore:
senza di lui non sapremmo quasi nulla del popolo ebraico nei secoli I a.C. e I
d.C. Ci parla di *Pilato, di *Giovanni
Battista, di *Giacomo e, brevemente, dei seguaci di Ges (cf LD, DNT-C;
VPB-H; Ricciotti, Vita di Ges).
Giuseppinismo.
La definizione deriva dal nome di Giuseppe
II, imperatore d'Austria dal 1780 al 1790. Si riferisce alla tendenza del
governo ad intromettersi nelle faccende religiose la cui competenza spetta al
papa e ai vescovi. E una pratica apparentata con il *febronianismo, il *gallicanismo e il *regalismo.
Giustificazione.
" E il ristabilimento del giusto
rapporto tra Dio e l'uomo " (DBM-Cl). Chi giustifica Dio, che la
giustizia stessa o perfezione: egli perdona, infonde nei nostri cuori la carit
(cf Rm 5,5), che una " certa amicizia " con lui (san Tommaso),
amicizia o grazia che ci trasforma rendendoci simili a lui. San *Paolo
l'autore sacro che parla in modo pi specifico della giustificazione,
soprattutto nella lettera ai Romani (cf Rm 3,24-31; 4; 5). Non siamo giustificati
per la legge, cio, per l'efficacia delle nostre opere, ma per la grazia o dono
di Cristo. Per la fede (una fede-adesione e non un mero consenso intellettuale)
ci uniamo a Cristo risorto e siamo giustificati. Evidentemente, la fede e la
carit esigono le buone opere. Il principale errore di *Lutero consiste in una
distorta interpretazione di san Paolo, che lo port a considerare inutili le
opere, chiudendo gli occhi su altri testi dello stesso san Paolo (ad es. 1 Cor
13), di san *Giacomo, di san *Giovanni e dei *sinottici.
Giustino, san (ca. 100-165).
*Padre della Chiesa, apologista dell'epoca subapostolica. Nacque in
Palestina. Fu filosofo. Convertito al cristianesimo, scrisse varie *Apologie. La pi famosa la prima, diretta, verso il 150,
all'imperatore Antonino Pio. Mor *martire.
Giustizia.
1. Vedi *Giustificazione.
2. Virt cardinale (vedi *Virt).
E l'*atteggiamento o abito che
induce a dare a ciascuno ci che gli spetta o gli dovuto. Su un piano in un
certo senso inferiore o pi elementare, c' la giustizia commutativa, che esige uguaglianza nelle permute o negli scambi.
Pi elevata la giustizia distributiva, che porta a dividere o distribuire i beni in funzione delle necessit
di ciascuno. Anche se se ne parla in modo specifico, nella pratica sociale
molto " contaminata " con la mentalit di quella commutativa. Nel suo
stato pi puro - dare a ciascuno ci di cui ha bisogno, all'interno dei beni di
cui si dispone - la concretizzazione pratica della carit. E in questo senso
si comprende bene la sua condizione transitoria: nella misura in cui si
incrementa la carit, il concetto di giustizia scompare, assorbito dall'amore,
come accade tra i membri di una famiglia. Ma i rapporti tra gli uomini sono
molto lontani da questo ideale; per questo bisogna coltivare la giustizia nel
suo grande valore per il momento presente, senza dimenticare la meta alla quale
deve condurre.
Giustizia e pace.
Organismo della *Santa Sede creato dal papa Paolo VI nel 1967, seguendo il
desiderio del concilio Vaticano II
(cf GS 90,3), il cui fine " lo studio e la riflessione sui problemi
della giustizia e della pace sotto l'aspetto dottrinale, pastorale e
apostolico, per aiutare il popolo di Dio a comprendere pienamente la sua
funzione e i suoi doveri nei campi della giustizia, dello sviluppo dei popoli,
della promozione umana e dei diritti dell'uomo " (Paolo VI, Motu proprio Iustitia
et Pax). E formato da esperti di
tutte le zone del mondo, tra cui molti laici di ambo i sessi.
Giustizia sociale.
La virt della *giustizia applicata alle relazioni tra persone di " classi
" diverse all'interno della societ, principalmente per ci che riguarda
la produzione di beni sotto diversi profili: chi possiede il capitale o ha
l'iniziativa o il comando e coloro che mettono il lavoro immediato di
elaborazione, trasformazione, servizi. Ci sono opinioni molto diverse su ci
che esige la giustizia sociale. Alcuni la vedono soprattutto nella prospettiva
della giustizia commutativa, del
premio all'iniziativa, alle capacit personali e, in generale, alla
competitivit che stimola la produzione: la tendenza *capitalista e liberale che, come sistema, provoca enormi
differenze tra i potenti e i deboli. Altri si collocano nella prospettiva della
giustizia distributiva, che mira
pi all'uguaglianza tra gli uomini e, pertanto, a una distribuzione che sia pi
in funzione dei bisogni che della competenza e delle qualit personali. In
linea di principio, la distribuzione sulla base dei bisogni di ciascuno pi
evangelica; ma nella situazione dell'uomo, cos come , egoista, necessario
trovare il modo di accordare l'ideale con la realt per ottenere il maggior
numero di beni e una migliore distribuzione. Vedi *Capitalismo, *Comunismo,
Dottrina sociale della Chiesa.
Gloria.
1. Inno di lode alla Trinit. Ne usiamo due
principali: la *dossologia minore
(Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo...) e la dossologia
maggiore o gloria della *Messa.
2. Splendore, ricchezza, magnificenza, onore,
pienezza: in ebraico, il termine porta in s l'idea di " aver peso ".
Dare gloria a Dio significa riconoscere la sua grandezza, la sua santit. L'AT
e il NT sono pieni di espressioni che proclamano la gloria di Dio (vedi ad
esempio DB-H). Rendere gloria a Dio un dovere primordiale dell'uomo.
3. La vita felice dell'aldil, chiamata anche
vita eterna e *cielo. Consiste nel
condividere con i salvati la vita e la felicit di Dio stesso, il che non un
premio estrinseco, ma l'identificazione con Dio nell'amore: chi ama fa suo il
bene dell'amato.
Glossa.
Spiegazione. Nella *Bibbia, parole che non appartenevano al testo originale, ma
che sono state aggiunte successivamente da qualcuno che voleva spiegare,
migliorare. Generalmente si mettevano a margine, con un segno; ma molte volte
furono copiate nel testo stesso. La critica testuale cerca di identificarle e di eliminarle.
Glossolala.
" Parlare le lingue " per dono
dello Spirito Santo. Quanto avvenne nel giorno della discesa dello *Spirito
Santo sugli *apostoli (At 2,1-21), come testimoniato anche in: At 10,46;
19,6; 1 Cor 12,10; 14,2-9. San *Paolo
aveva questo dono (cf 1 Cor 14,19). Sono casi diversi il fenomeno della *Pentecoste, in cui tutti capivano gli apostoli nella propria
lingua, e gli altri casi citati, nei quali era necessaria l'interpretazione.
Gnoseologia.
Branca della filosofia che studia il valore
della conoscenza umana. Il suo oggetto la critica della conoscenza, non solo
per i rapporti dei contenuti, come fa la logica, ma nella sua oggettivit.
Studia la capacit della ragione di raggiungere la verit e i limiti della
conoscenza (cf De Vries, DF-H).
Gnosi / Gnosticismo.
In greco, " conoscenza ". Movimento
filosofico-teologico che considera la conoscenza decisiva per la salvezza.
Nasce prima del cristianesimo con elementi di diverse culture antiche. Acquista
forza nel mondo ebraico ed ellenistico dal sec. I a.C. e si estende, anche con
elementi cristiani, fino al sec. IV d.C. E dualista: lo spirito deve essere
liberato dal carcere della materia per mezzo della conoscenza per tappe
successive. Contiene elementi compatibili con il cristianesimo, soggiacenti in
alcune sue espressioni. Altri elementi, invece, contaminarono la fede e
provocarono forti reazioni gi in scritti neotestamentari, come 1 e 2 Cor, Col,
1 Gv, Giuda. Successivamente, varie sette eretiche, come i *doceti e i valentiniani, anche se divergenti tra loro,
professarono idee gnostiche, che includevano una visione negativa della
creazione, la negazione dell'*Incarnazione e della morte e risurrezione di Cristo, la sostituzione dei sacramenti
con riti gnostici magici, il cambiamento del *canone delle Scritture, ecc.
Golan.
Nome di una citt scomparsa ad est del lago
di *Genesaret. Oggi il nome
della regione.
Golgota.
In aramaico, " luogo del cranio "
(in latino " Calvaria ", donde *Calvario). Il nome deriva dalla forma del terreno dove fu
crocifisso Ges. A quei tempi, era fuori da *Gerusalemme: oggi, per l'espansione della citt, si trova al suo
interno e dentro la *basilica
detta del *Santo Sepolcro.
Golia.
Gigante filisteo vinto da *Davide (cf 1 Sam 17).
Gomorra.
Citt nella zona meridionale di *Canaan distrutta per la sua empiet con altre quattro citt.
Vedi *Sodoma.
Gosen.
Regione situata nel delta orientale del *Nilo (Egitto), ricca di pascoli e per questo assegnata da *Giuseppe a suo padre *Giacobbe e ai suoi fratelli (Gn 45,10).
Gotico.
Corrente artistica che si sviluppa, come
evoluzione del *romanico, dal sec.
XII agli inizi del sec. XVI. Ha conosciuto diverse epoche e, naturalmente,
molti cambiamenti. Ancora nella prima parte del secolo XX, si sono realizzate
opere in stile neogotico. Il nome
gli venne dato come connotazione peggiorativa, nel senso di barbarico, ma successivamente gli venne riconosciuto il suo
giusto valore. I muri stretti e le magre colonne (costituite a volte da un fascio
di colonnine), l'altezza delle navate e le lunghe vetrate gli danno un impulso
ascendente particolarmente adatto ad esprimere il sentimento religioso. Le sue
figure, tuttavia, mostrano un'evoluzione dalla ieraticit precedente a una
umanizzazione di maggior naturalismo. Le principali opere sono di carattere
religioso. Molte cattedrali sono gioielli dell'arte gotica: quelle di Chartres,
Rouen, Parigi, Reims, Bourges, in Francia; quelle di Burgos, Len, Toledo, in
Spagna; quella di Colonia, in Germania; quella di Milano, in Italia, ecc.
Governatore.
Massima autorit dei romani nei territori da
essi dominati. Ne esistevano diversi tipi: il proconsole governava una provincia senatoriale pacificata;
manteneva l'incarico per un anno. Carica simile era quella del legato, per una provincia non pacificata; in questo caso, la
durata dell'incarico era indefinita. Se si trattava di un territorio minore e
con particolari difficolt, il governante veniva chiamato procuratore e anche la durata del suo mandato era indefinita (cf
Haag-Born-Ausejo, DB-H).
Graduale.
1. Il Salmo graduale quello che si canta o si proclama nella *messa dopo la prima lettura.
2. I Salmi graduali o " Canti delle ascensioni ", sono una
raccolta di 15 salmi (dal 119 al 133) che gli israeliti cantavano nel salire in
pellegrinaggio a *Gerusalemme.
Grazia.
Dono gratuito (da cui il nome) di Dio. Si
distinguono: la grazia abituale,
per la quale siamo fatti simili a Dio e partecipi della sua amicizia, iniziando
cos la vita definitiva nella gloria; e la grazia attuale, che un aiuto o soccorso di Dio per fare il bene.
Graziano, Giovanni.
Monaco camaldolese vissuto nel sec. XII. Fu
insegnante di teologia a Bologna e autore di una collezione di circa
quattromila testi giuridici ecclesiastici nota sotto il nome di *Decreto di
Graziano.
Grecia.
Paese del sud-est dell'Europa, all'estremit
della penisola dei Balcani. Nell'antichit, a seconda delle vicissitudini
storiche, fu pi o meno estesa. Ai tempi della dominazione romana, costituiva
la provincia dell'Acaia, che
comprendeva l'Attica, la Beozia e il Peloponneso. Con il nome di Grecia
menzionata unicamente in At 20,2.
Guadalupe.
Monastero dell'*ordine dei gerolamini, oggi affidato ai *francescani, nella provincia spagnola di Cceres. E famoso come
santuario mariano. Il nome di Guadalupe si ripete in diversi luoghi. Ancor pi
famoso dell'originale il santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Citt del
Messico, la cui origine risale alle apparizioni della Vergine Maria all'indio
da poco convertito Juan Diego, nel 1531, solo dieci anni dopo la conquista
portata a termine da Hernn Corts. Segno unico in questo genere di eventi il
dipinto della Madonna, miracolosamente inciso nella cappa di cotone di Juan
Diego. La Madonna di Guadalupe patrona del Messico e di tutta l'America
Latina (cf V. Maccagnan, Guadalupe:
NDM-P).
Guranger, Prosper (1805-1875).
Benedettino francese, fondatore nel 1836
dell'abbazia di Solesmes, presto divenuta centro del rinnovamento liturgico.
Pu essere considerato l'iniziatore del Movimento liturgico, anche se questo nome sarebbe nato solo agli inizi
del secolo XX. Ebbe dei limiti, come l'ostinata difesa del latino nella
liturgia e il considerare questa perfetta, ma risvegli e anim l'amore per la
liturgia. Su questo tema sono abbondanti i suoi scritti; le sue opere pi
importanti sono L'anno liturgico
(9 voll.) e Le istituzioni liturgiche
(15 voll.). L'interesse per il rinnovamento si estese da Solesmes alla Francia
e dalla Francia ad altre nazioni, soprattutto tramite fondazioni benedettine
come Beuron in Germania, Maredsous e Mont Cesar in Belgio.
Guru.
Nell'*induismo, maestro o guida spirituale. E una persona che
conosce per esperienza le vie della spiritualit. I guru hanno esercitato
tradizionalmente un ruolo decisivo nell'educazione dei giovani in India. A
volte si stabilivano (e si stabiliscono tuttora) rapporti molto stretti tra il
guru e i suoi discepoli, giungendo alla convivenza comunitaria.
H
Haggadah.
In ebraico, " narrazione, spiegazione
". Esposizione o commento popolare della Bibbia fatto dai *rabbini su svariati aspetti, salvo ci che spetta alla *Halakah.
Halakah.
In ebraico, " camminare, procedere,
norma ". Interpretazione della *Scrittura, in particolare della legge, corredata da una ricca
precettistica. Al principio veniva trasmessa oralmente; solo dopo il sec. II
d.C. viene affidata allo scritto.
Hallel.
In ebraico, " cantare le lodi ". Si
chiama Hallel minore il gruppo dei
Salmi 113-118, e Hallel maggiore
il Salmo 135. L'Hallel minore era cantato dagli israeliti nelle principali
feste e tutti i giorni all'ora del sacrificio mattutino. E senza dubbio questo
l'inno che Ges e i suoi discepoli cantarono nell'ultima Cena (Mt 26,30 e
par.).
Hammurabi.
Re, prima della citt di Babilonia e poi di
tutta la regione, dopo aver sottomesso i sovrani vicini. Lo si colloca intorno
al 1700 a.C. Il suo regno dur pi di 40 anni, tra le date limite 1848 e 1665.
Fu governante di doti notevoli, promosse la cultura, le scienze e la religione.
E famoso soprattutto per avere codificato il diritto vigente nella sua epoca.
Nel museo del Louvre, a Parigi, si
conserva la stele di Hammurabi,
roccia vulcanica alta m. 2,50, nella quale scolpito in scrittura cuneiforme
il suo famoso codice. In esso si avvertono numerosi parallelismi con la legge
mosaica; la legislazione di *Mos
meno sistematica, ha molte aggiunte di epoche successive ed pi religiosa.
Hapax legomenon o hapax.
Espressione o termine greco che
si usa negli studi biblici per indicare, secondo il suo significato letterale,
una parola che compare una sola volta nella *Scrittura.
Haqeldama.
In aramaico, " campo di sangue ".
Nome dato al terreno comprato dai sommi sacerdoti con il denaro che *Giuda aveva ricevuto per consegnare Ges e che poi,
pentito, aveva gettato nel tempio (cf Mt 27,3-10; At 1,19). La Bibbia non
indica la sua ubicazione. Una tradizione molto antica lo situa nella valle di
Hinnon.
Hare Krishna.
Setta di carattere ind fondata negli Stati
Uniti nel 1965 dall'emigrante Bhaktivedanta Prabhupada, nato in India nel 1922.
Allen Ginzberg e il beatle George Harrison (che dedic alcune canzoni al
gruppo) lo appoggiarono e lo resero famoso. L'adepto, sottoposto a una ferrea
disciplina e a tecniche di spersonalizzazione, costretto perfino a
comportamenti immorali a beneficio della setta. Quelli che non appartengono
alla setta (i karmis) devono essere sfruttati a beneficio di quelli che la
seguono. Dopo la morte del fondatore divisa in due gruppi, uno americano, pi
radicale, e l'altro europeo. Diversi paesi hanno condannato questa setta come
illegale e il parlamento europeo l'ha dichiarata particolarmente pericolosa (cf
C. Vidal, DSO-VD).
Hasidim.
" I pii ".
Ebrei che professavano una spiritualit di
orientamento *quietista,
predecessori dei *farisei.
Herzl, Teodoro (1860-1904).
Vedi *Sionismo.
Hic et nunc.
In latino, " qui e ora ".
Hillel.
Grande maestro di Israele, fondatore di una
scuola *rabbinica di tendenza
liberale. Mor circa dieci anni dopo la nascita di Ges. Vedi *Gamaliele.
Hirscher, Giovanni Battista (1788-1865).
E " il classico della catechetica del
secolo XIX " (F. J. Arnold). Reag con energia contro il *moralismo, il *razionalismo e la *scolastica, che era in fase di decadenza. Pubblic una *Catechetica e un *Catechismo. E attento soprattutto al contenuto; conserva le formule, ma
subordinate alla focalizzazione centrale, che la *storia della salvezza. La sua ferma opposizione alla scolastica provoc il
fallimento della sua posizione, anche se l'impostazione da lui offerta avrebbe
notevolmente migliorato le sorti della catechesi.
Hofinger, Giovanni (1905-1984).
Gesuita austriaco che lavor nell'ambito
della catechetica sviluppando la linea kerigmatica (vedi *Krigma). Promosse le settimane internazionali di *catechetica: Nimega, Olanda, 1959; Eichstatt, Germania, 1960;
Bangkok, 1962; Katigondo, Uganda, 1964; Manila, 1967; Medelln, 1968.
Homo homini lupus.
Espressione latina = " L'uomo un lupo
per l'uomo ". Diversi pensatori hanno ripetuto con queste parole l'idea
che l'uomo a volte come una belva nei confronti degli altri.
Huaca Guaca Huaco.
Tra i quechuas dell'Alto Per (regione di
Cuzco), " luogo sacro ". Per gli spagnoli e i meticci venne a
significare il sepolcro piramidale o semplicemente una tomba india di interesse
archeologico. Si chiamano huacos
le ceramiche che si trovano nelle tombe; huachero l'indigeno che cerca o " ruba " quel
vasellame per rivenderlo.
La huaca manifesta la religiosit animista
comune a molti popoli antichi. Le huacas erano numerosissime. Si dava questo nome a tempi, case, luoghi di
riunione, sorgenti, montagne, colline, mucchi di pietre o anche a oggetti
portatili... Qualsiasi elemento strano era considerato sacro e, pertanto,
huaca. In ogni huaca viveva uno spirito benigno o maligno che bisognava
propiziarsi. Le vette innevate erano venerate. In colline prossime a Cuzco si
credeva abitassero personaggi importanti e imperatori defunti. Sembra che Cuzco
stessa fosse considerata nella sua globalit come una huaca.
Un genere particolare di huaca era la apachita, mucchio di pietre posto in un luogo pericoloso o
importante della strada, dove il viaggiatore si fermava (gli indios vi sostano
ancora) e aggiungeva qualsiasi cosa (cf J. Alden Mason, Le antiche culture
del Per, Citt del Messico 1969, p.
193s).
I
Iafet.
Terzo figlio di *No. Il suo nome ha il significato di " creare
spazio, allargare ". E presentato come il padre dei popoli indoeuropei.
Icna.
In greco, " immagine ". Il termine
si usa in particolare per designare le tipiche immagini orientali, generalmente
dipinte su legno.
Iconio.
Citt dell'*Asia Minore, situata nella regione della Licaonia (centro-sud).
San *Paolo annunci diverse volte
il vangelo in Licaonia, dove form una comunit cristiana. Negli Atti si narra
come Paolo e *Barnaba dovettero
fuggire perch perseguitati dai giudei e dai *gentili (cf At 14,1-6.19-21); 16,2; 2 Tm 3,11).
Iconoclasti.
Dal greco eikon = immagine, e klao = rompere. Eretici che, soprattutto nei secoli VIII e
IX, negavano la legittimit del culto alle immagini. Furono condannati nel settimo
concilio ecumenico, II di Nicea (787).
Ideologia.
1. L'insieme delle idee che caratterizzano
una persona o un gruppo.
2. Oggi si intende spesso in senso negativo
come la pretesa di spiegare l'insieme della vita e dei valori da una posizione
di parte.
Idi.
Vedi *Calende.
Idolatria.
Divinizzazione di una creatura o adorazione
di falsi di. Vedi *Idoli.
Idoli.
Creature ritenute simili a di. Si chiamano
cos anche le immagini o le statue ritenute sede reale della divinit.
Idumea.
Regione meridionale della Palestina, a sud
della *Giudea, tra il Mediterraneo
e il Mar Rosso. Vedi *Edom.
Idumei.
Antico popolo semitico discendente da *Esa. Ostili agli israeliti (Gn 25,22-23 fa risalire
l'ostilit tra questi popoli alla lotta dei capostipiti gi nel seno materno),
approfittarono del loro esilio per occupare la parte meridionale della *Giudea. Idumeo era *Erode il Grande, che govern la Giudea al tempo del NT.
Iefte.
*Giudice di Israele che sconfisse gli ammoniti (Gdc 10,6-12,7).
E famoso per il voto fatto prima di andare in
battaglia: in caso di vittoria, avrebbe offerto in sacrificio la prima persona
che avesse incontrato nel far rientro a casa. Gli venne incontro una ragazza,
la sua unica figlia. Gli interpreti non sono d'accordo sul significato da dare
al sacrificio: se significasse l'offerta di un sacrificio umano, come era in
uso nei popoli antichi, o se volesse dire dedicarla per tutta la vita a un
tempio. In Eb 11,32 si cita Iefte tra i beati per la fede.
Ierodula.
Dal greco, " schiavit sacra ".
Consacrazione di uomini e donne addetti ai
servizi del culto e all'esercizio della *prostituzione sacra in uso in certi santuari pagani dell'antichit.
Questa degradazione penetr in certe occasioni anche in Israele.
Ierofana.
Manifestazione di Dio o, in generale, del
sacro.
Iesse.
In ebraico, " uomo di Dio ". Padre
di *Davide. Per questo in Isaia
11,1 il Messia viene chiamato germoglio o virgulto di Iesse.
Ietro.
Detto anche Reuel. Sacerdote di *Madian, suocero di *Mos (cf Es 3,1; 4,18; 18).
Ignazio di Antiochia.
Vescovo di *Antiochia di Siria, morto intorno al 110. E uno dei *Padri Apostolici, di coloro, cio, che vissero con alcuni degli
apostoli. In viaggio verso Roma, dove avrebbe subito il martirio, scrisse sette
lettere ad altrettante Chiese dell'Asia Minore, conservate come testimonianza
di quella antichissima tradizione.
Ignazio di Loyola, sant' (1491-1556).
Nato nel castello di Loyola, fu battezzato
nella parrocchia di Azpeitia (Guipzcoa). Al servizio del vicer di Navarra,
viene ferito alle gambe durante la difesa del castello di Pamplona (1521).
Durante la convalescenza, si converte e decide di " consacrarsi al
servizio del Re eterno e universale, che Cristo Nostro Signore ".
Studente a Parigi, mette in opera un'idea concepita nel ritiro di Manresa: la
fondazione della Compagnia di Ges (*Gesuiti), una congregazione totalmente dedita all'apostolato,
che cambia la struttura degli *ordini
religiosi precedenti. Spiccano, in Ignazio, il senso dell'organizzazione e
dell'obbedienza, il combinarsi di *contemplazione e azione (contemplativi nell'azione) e la dedizione
totale alla Chiesa a maggior gloria di Dio, come dice il motto della Compagnia:
AMDG, Ad majorem Dei gloriam. Il
suo scritto pi famoso il libretto degli Esercizi spirituali. Alla sua morte, avvenuta a Roma, la Compagnia aveva
gi pi di mille membri.
IHS.
*Monogramma di Iesus Hominum Salvator = Ges, salvatore degli uomini.
Ilemorfismo.
Dal greco hyly = materia, e morf = forma. Con questo vocabolo si indica la nota
dottrina aristotelica e poi scolastica della materia e della forma, detta anche
della materia prima e della forma
sostanziale secondo la quale ogni
essere costituito da un elemento generico (materia) e un elemento specifico
(forma) che fa s che la realt costituisca una sostanza determinata.
Illiria / Illirico
Regione che si stendeva dall'Adriatico al
Danubio e dall'Istria all'Epiro (odierne Albania ed ex-Iugoslavia). I Romani ne
fecero una loro provincia con il nome di Illirico. In Rm 15,19, Paolo afferma
di aver predicato il Vangelo da Gerusalemme all'Illiria. Vedi anche *Dalmazia.
Illuminismo.
Vedi *Razionalismo.
Immanente.
Dal latino, manere in = rimanere in. Ci che fa intrinsecamente parte della
sostanza di una cosa. In senso religioso, immanenza e immanente
esprimono ci che si riferisce alle realt del " qui ", in
contrapposizione a trascendenza e trascendente che si applicano alle realt dell'" aldil
", del soprannaturale e della vita eterna.
Immolazione.
Atto del sacrificare qualcosa in onore di Dio
o di qualcosa ritenuto tale. L'immolazione per eccellenza quella di *Cristo sulla *croce.
Immortalit.
La propriet di non morire. Per essenza
propriet esclusiva di Dio. L'uomo la riceve come dono di Dio. Anche se
sperimenta la morte che tutti conosciamo, la fede cristiana ci assicura che
immortale: la sua vita non finisce, ma si trasforma in un'altra diversa e pi
piena che chiamiamo *vita eterna.
Immutabilit.
Qualit di non cambiare. Dio immutabile per
essenza: non pu cambiare perdendo qualcosa di quello che ha e, essendo
perfetto, non pu nemmeno acquisire qualcosa di nuovo. Nel nostro modo di
parlare, tuttavia, per il cambiamento avvenuto in noi, avviene in lui una
mutazione estrinseca, " cambia " in rapporto a noi.
Imperatore.
Da imperator: colui che comanda. Titolo del sovrano di Roma a
partire dall'anno 27 a.C. Il titolo era vitalizio. In Oriente si ritiene che
abbia ricevuto il potere da Dio. In occidente, il capo religioso, sommo
pontefice. Il primo, Ottaviano, chiamato Augusto: " degno di riverenza
" ed lui che autorizza il culto all'imperatore. Dopo la sua morte, nella
quale lo si vede divinizzato, " si generalizza in tutto l'impero il culto
all'imperatore ". I cittadini romani hanno diritto di fare appello
all'imperatore per qualsiasi decisione giudiziaria, come fece san Paolo (cf At
25,10-12).
Imperatori nell'epoca del Nuovo Testamento
Ottaviano Augusto 31 a.C.-14 d.C.
Tiberio 14-37
Caligola 37-41
Claudio 41-54
Nerone 54-68
Galba 68-69
Ottone 69
Vitellio 69
Vespasiano 69-79
Tito 79-81
Domiziano 81-96
Nerva 96-98
Traiano 98-117
(cf X. Lon-Dufour, DNT 30 e 192).
Imposizione delle mani.
Gesto ampiamente usato nella Bibbia.
Significa *benedizione,
intercessione, trasmissione di qualche potere o dono (o del peccato, come nel
caso del capro espiatorio. Vedi *Espiazione) (cf Gn 48,14; Lv 16,21; Nm 27,18-23; Dt 34,9.). Ges
stesso us questo gesto (Mt 9,18; 19,13.15 = Mc 10,16; Mc 6,5; 7,32; 8,23.25;
16,18; Lc 4,40; 13,13; 24,50) e, dopo di lui, gli apostoli (cf At 6,6; 13,3;
9,12.17; 28,8 ecc.). Seguendo questo esempio, la Chiesa la utilizza nella
celebrazione di alcuni *sacramenti,
come la *confermazione, la *penitenza, *l'ordinazione, e in altri riti.
Imprecazione.
Frase con la quale si esprime il desiderio
che avvenga del male a qualcuno.
Imprimatur.
Parola latina che si traduce: " si
stampi ". Con essa si esprime l'autorizzazione a stampare un libro o altro
documento di carattere religioso. Lo deve dare il vescovo (o un suo
rappresentante) e, per i religiosi, anche il superiore maggiore.
In albis.
Nome dato fin dall'antichit alla domenica
successiva a quella di Pasqua, in quanto la domenica " in albis
deponendis ", vale a dire la
domenica in cui si deponevano gli abiti bianchi che fino a quel giorno avevano
indossato i *neofiti. Questo
stesso giorno chiamato anche, per altri motivi, domenica di *Quasimdo.
In articulo mortis.
Espressione latina = " in punto di morte
".
In medio virtus.
Espressione latina = " la virt sta nel
mezzo ", ovvero lontano dagli estremi o dagli estremismi. Per evitare che
si interpreti come tiepidezza (in
modo n freddo n caldo, indefinito), a volte si precisa: " In medio et
in culmine virtus " = " In mezzo e in cima c' la virt "; la cima della montagna nel mezzo, ma questo non
equivale a mediocrit.
In partibus.
L'espressione completa " in
partibus infidelium " = "
in regioni o paesi degli infedeli ". Quando qualcuno viene eletto vescovo
ma senza sede o *diocesi, gli si
assegna teoricamente una sede esistita anticamente in zone poi scristianizzate.
Si fa cos con i *vescovi ausiliari, i *nunzi
o altri a cui si conferiscono incarichi importanti nei *dicasteri romani o in altre parti.
In pectore.
Espressione latina che significa " nel
petto ", dentro di s. Si usa nei casi in cui il papa fa *cardinale uno sul cui nome mantiene il segreto per motivi che
ritiene opportuni fino al momento in cui non ci saranno inconvenienti a
renderlo pubblico.
Incardinazione.
Ascrizione di un chierico a una diocesi,
prelatura o congregazione. Non ammesso che un chierico viva o lavori acefalo
o " sciolto ", ma deve essere sempre incardinato in un quadro
ecclesiale. Vedi *Escardinazione.
Incarnazione.
Il fatto di prendere carne, ovvero umanit.
Mistero nel quale i cristiani riconoscono che la Seconda Persona della
Santissima Trinit si fece uomo nel seno della Vergine Maria per opera dello
Spirito Santo.
In senso figurato, si parla di "
incarnarsi in un ambiente ", di una " pastorale incarnata ",
ecc., per indicare che non si lavora dall'esterno o a partire da teorie.
Incensiere.
Recipiente nel quale si colloca la brace
sulla quale si getta l'*incenso
usato nelle cerimonie liturgiche. E composto da un recipiente con coperchio
sostenuto da catenelle che permettono di dargli il movimento con cui si
dirigono le volute di fumo, di piacevole profumo, verso gli oggetti (*tabernacolo, *altare...)
o verso le persone in segno di reverenza.
Incenso.
Sostanza resinosa aromatica estratta da vari
alberi. In senso religioso, era gi utilizzato in Israele. Vedi *Incensiere.
Incesto.
Rapporti sessuali tra consanguinei. Sono
severamente proibiti nell'AT (Lv 18,6-18; 20,11-21). San Paolo riprende con
rigore un caso avvenuto a Corinto (1 Cor 5,1-15). La Chiesa lo condanna come
peccato particolarmente grave. Anche altre culture e religioni lo proibiscono.
E considerato incesto anche il rapporto sessuale tra parenti prossimi per *affinit.
Inconscio.
La parte delle nostre conoscenze che non
affiora alla coscienza, ma che esercita una forte influenza nel nostro
comportamento.
Incoronazione.
In senso liturgico, la celebrazione durante
la quale si incorona un'immagine particolarmente venerata (vedi *Culto).
Incredulit
Mancanza di fede.
Rifiuto delle verit religiose.
Inculturazione.
Il fatto che riti sociali o religiosi
appartenenti a una cultura siano introdotti in un'altra. Si applica in
particolare all'accettazione di riti di altre religioni o riti non religiosi di
determinati popoli nella nostra *liturgia.
A volte si identifica con l'acculturazione, " processo per mezzo del quale un individuo o
un gruppo acquisisce le caratteristiche culturali di un altro individuo o
gruppo mediante il contatto diretto e l'interazione " (DS-Gr). Di solito
avviene per imposizione di un popolo che ne domina un altro, sebbene, quando il
dominato possiede una cultura superiore, questa si imponga anche al dominatore;
cos accadde, per esempio, nel caso di Roma, che domin il mondo greco e adott
la sua cultura, o nel caso dei barbari, che conquistarono l'impero romano e
assunsero la sua cultura.
Indice.
O, in modo pi completo, Indice dei libri
proibiti. E l'elenco o lista dei
libri che la Chiesa proibiva di ristampare, di leggere o di promuovere in
qualsiasi modo. Dopo il Vaticano II non si iscrivono pi nuovi libri
all'Indice.
Indifferenza religiosa.
Atteggiamento di disinteresse per ci che riguarda
la religione. Si possono distinguere gli aspetti teorico e pratico, anche se di
fatto, normalmente, vanno insieme.
Induismo.
Religione diffusa in oriente, particolarmente
in India e in Pakistan, che non riconosce nessun fondatore in particolare. Le sue
credenze sono un conglomerato di idee religiose non ben definite, di modo che i
suoi adepti si caratterizzano pi per una cultura comune che per il loro credo
uniforme.
Indulgenza.
Remissione concessa dalla Chiesa della pena
temporale dovuta per il peccato gi perdonato. Si fa pi comprensibile partendo
dalla storia: all'epoca delle persecuzioni, alcuni cristiani sottoposti a
pubblica penitenza ottenevano, su richiesta di quelli che andavano ad essere
martirizzati, una diminuzione di quello che dovevano fare. Pi tardi si
generalizz e si giunse anche ad abusi nella concessione di indulgenze,
soprattutto quando, ad esempio, esse venivano concesse a quelli che aiutavano
finanziariamente la costruzione delle chiese; cos accadde, concretamente,
nella costruzione della *basilica
di san Pietro a Roma. Questa dottrina e questi fatti furono tra le cause della
ribellione di *Lutero.
Diversamente dalle epoche passate, attualmente la dottrina sulle indulgenze
occupa un posto molto modesto nella piet cristiana. Tuttavia, in occasione del
Grande Giubileo del 2000 stata riproposta efficacemente. Infatti, la retta
comprensione di questa dottrina aiuta a conoscere meglio l'infinita
misericordia di Dio, il bisogno di purificazione che tutti abbiamo a causa
dell'attaccamento malsano alle creature, il misterioso legame di ciascuno alla
vita di tutti gli altri cristiani nella soprannaturale unit del Corpo mistico.
Indulto.
Nella Chiesa cattolica, documento con il
quale si dispensa qualcuno da un obbligo contratto. Ad esempio, quello con cui
la *Santa Sede concede a un
religioso la dispensa dai voti, o il permesso di vivere fuori dalla comunit
(vedi *Esclaustrazione).
Inerranza.
Il fatto che la Sacra Scrittura sia priva di
qualsiasi errore. Attualmente, si preferisce parlare della stessa cosa in senso
positivo: tutto il contenuto della Bibbia parola di Dio - e pertanto vera -
che serve per la nostra salvezza.
Nella Bibbia ci sono affermazioni che non
coincidono con dati storici, geografici o con altre scienze. Non sono false, ma
devono essere lette secondo il loro *genere letterario e nel senso in cui le pone il loro autore, che non
intende insegnare scienze profane.
Infallibile.
Che non si pu sbagliare. Il papa
infallibile quando dichiara *ex cathedra un'affermazione che concerne la fede o la morale perch tutti i membri
della Chiesa la accettino. Infallibile non significa che sa tutto, ma che
assistito dallo Spirito Santo quando definisce una verit. La stessa propriet
possiede il concilio ecumenico se definisce una verit. I casi di definizione
conciliare sono pochi e quelli di definizione papale scarsissimi.
Inferno.
Letteralmente, luogo inferiore, secondo le idee cosmologiche degli antichi. E il
posto dei condannati, di quelli che hanno perduto Dio. Quella di luogo inferiore
un'immagine, perch l'inferno una situazione della persona che, nello
scegliere per l'egoismo (ogni peccato egoismo) si costruita un modo di
essere isolato. Fatto per la comunione, per l'amore, l'uomo si separa cos da
Dio, che il bene e la felicit, e dalle altre persone. Questa separazione da
Dio la cosa pi terribile dell'inferno e si ripercuote su tutto l'essere
della persona, che si allontana dal suo centro vitale. Vedi *Condanna.
Infinito.
Che non ha limiti. Corrisponde all'essere di
Dio in tutti e in ciascuno dei suoi attributi.
Infula.
Ciascuna delle due strisce che pendono sulle
spalle dalla mitra vescovile. Anticamente, era la fascia, i cui lembi pendevano
lateralmente, che cingeva il capo dei sacerdoti, delle vestali o delle vittime
sacrificali. Era segno di inviolabilit e di dignit sacerdotale.
Iniziazione cristiana.
E il processo - ovvero la sequenza di atti -
che prosegue fino alla piena integrazione nella comunit cristiana colui che,
sentendosi attratto grazie a Dio verso di essa, ammesso nella Chiesa. I
momenti culmine dell'iniziazione cristiana sono i cosiddetti *sacramenti
dell'iniziazione, e cio: *battesimo, *confermazione e *eucaristia. Questo
processo costituisce ci che fin dall'antichit viene chiamato il *catecumenato, durante il quale si forma il catecumeno in ci che
riguarda tre aspetti: a) dottrina,
b) celebrazione o sacramenti e c) vita o costumi.
Dopo il concilio Vaticano II, la Chiesa ha
pubblicato, oltre al *rituale per
il battesimo dei bambini, il Rituale per l'iniziazione cristiana degli adulti.
Iniziazione, Riti di.
Cerimonia o rito nel quale una persona inizia
una tappa che implica una posizione nuova all'interno della sua comunit,
consistente in nuovi diritti e doveri. Pu essere l'ingresso in una istituzione
segreta, il passaggio dall'infanzia all'et adulta, ecc. Sono molto
caratteristici in certe *culture
primitive a regime tribale (ad esempio, i riti nell'et della pubert, che
spesso includono la *circoncisione),
e simili a questi sono molte usanze della nostra stessa cultura. Certi autori
prestano attenzione alla somiglianza esistente tra questo tipo di riti e alcuni
sacramenti cristiani, specialmente quelli della *iniziazione cristiana.
Inno.
Dal greco, hymnos = inno, canto. Composizione poetico-musicale,
generalmente di lode. Nella Bibbia abbondano gli inni: molti *salmi hanno questo carattere; nel NT ce ne sono nel Vangelo
(ad. es. Lc 1,46-55; 68-79; 2,29-32), in alcune *lettere, nell'Apocalisse. La *liturgia ne ha nella *messa e soprattutto nella *Liturgia delle ore.
Inquisizione.
Da " inquisire, accertare ".
Tribunali ecclesiastici stabili nella Chiesa per reprimere " delitti
" contro la fede cristiana. Gi il Diritto Romano cristiano aveva
stabilito delle pene per alcuni di quei delitti, ma fu verso il sec. XII che
apparvero dei tribunali specifici in questo campo. Della reazione popolare
contro gli eccessi di alcuni eretici approfittarono i governanti e fu a volte
presa a pretesto da concili e papi per reprimere con pene materiali quel tipo
di errori. Certi storici o pensatori hanno notevolmente esagerato ci che fece
l'Inquisizione e hanno confuso, o non hanno distinto, quella che era l'azione
della Chiesa e quello che praticava l'autorit civile. Ad ogni modo, il
principio di castigare con pene fisiche i delitti di fede una deviazione
deplorevole.
Insegnamento religioso.
Parte intellettiva della formazione
religiosa. Fino a pochi decenni or sono, si usavano indistintamente le
espressioni insegnamento religioso e
formazione religiosa. Oggi vengono
distinte. L'insegnamento pu essere indipendente dalla fede e ha il suo ambito
nella scuola, dove risulta insostituibile come elemento culturale che ha
segnato e continua a segnare la storia. La formazione religiosa pi ampia: comprende l'insegnamento e anche
l'educazione della fede. Il suo ambito la comunit ecclesiale (famiglia,
parrocchia); nella scuola trova posto nella misura in cui l'insieme degli
educandi aderisca alla fede; imporre l'educazione della fede al non credente sarebbe violare la libert religiosa.
Integrismo / Integralismo.
All'inizio era il nome che si era dato a un
partito politico spagnolo dopo la pubblicazione del *Syllabus (pretendevano mantenere la verit integra). Oggi il termine riveste un carattere peggiorativo e
designa ci che si contrappone al *progressismo. Questo sempre accaduto fin dai primi tempi della
Chiesa, per non risalire oltre. Dopo il *Vaticano II, la
tensione tra integrismo e progressismo si acutizzata. L'integrismo "
confonde la devozione per il passato con la fedelt a ci che eterno "
(Borne) (cf Y. Marchansson, DdlR). L. Gonzlez de Carvajal sintetizza cos le
caratteristiche dell'integrismo: " a) Immobilismo: opposizione
sistematica a qualsiasi cambiamento... b) Inclinazione ad
escludere, ad allontanare dalla Chiesa (o dalla societ) quelli che non la
pensano come loro... c) Nostalgia
della cristianit, vale a dire di un
ordine sociale unitario basato su un'alleanza stretta tra il potere civile e il
potere religioso ". " Gli integristi hanno una psicologia insicura e
hanno bisogno di circondarsi di certezze " in formule dottrinali e in
disciplina. Ignorano che le verit hanno delle sfumature che possibile
scoprire a poco a poco. Dopo il Vaticano II, di fronte ad alcuni progressisti che
si sono spinti troppo lontano, gli integristi hanno lavorato o lavorano
opponendosi alle riforme decretate e messe in cammino. Vedi *Tradizionalismo, *Progressismo.
Interdizione.
Pena canonica con la quale si proibisce di
celebrare i sacramenti e di partecipare ad altre cerimonie di culto (cf CDC
1332).
Interpolazione.
Aggiunta di qualche parola o frase nel testo
originale di un documento. Nella Bibbia, gli specialisti scoprono
interpolazioni in numerosi libri. Le *glosse, quando non sono a margine ma si trovano all'interno
del testo, sono interpolazioni.
Intinzione, Comunione per.
La distribuzione della comunione eucaristica
che si fa intingendo il pane consacrato nel *calice del vino consacrato, impartendo cos la comunione
sotto le due specie.
Intuizione.
Percezione chiara e immediata di un'idea o
verit. L'immediatezza che precede il processo del ragionamento ci che la
differenzia da una conoscenza acquisita per mezzo della riflessione deduttiva.
Inumazione.
Dal latino humus = terra. Seppellimento di un cadavere. " La
Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i
corpi dei defunti; tuttavia, non proibisce la *cremazione " (CDC 1176-3).
Investitura.
Concessione di incarichi ecclesiastici da
parte di autorit civili. Fu un abuso molto frequente nel Medio Evo, contro il
quale dovettero combattere in particolar modo alcuni papi. Il pi deciso contro
l'eliminazione di questa pratica fu il papa san Gregorio VII (1073-1085). Vedi
l'Appendice I Papi, n. 157.
Invocazione.
Preghiera breve con la quale si chiede aiuto
o protezione a Dio o ai santi.
Iota.
La pi piccola delle lettere dell'alfabeto
sia greco che ebraico, equivalente alla nostra i. Ges la prende come termine di paragone in Mt 5,18.
Ipapante.
In greco, " incontro ".
Nella liturgia orientale si d questo nome
alla festa della presentazione del Signore, nella quale si celebra l'incontro di Ges con l'anziano Simeone e con
la profetessa Anna. E come l'incontro tra la speranza veterotestamentaria e la
realt che si aspettava.
Iperdula.
Vedi *Culto.
Ipostatica.
Aggettivo derivato dal greco hypstasis, che significa *persona. Nella *teologia si usa per qualificare l'unione delle due nature, divina e umana, di
Cristo in un'unica persona. Vedi *Nestorio.
Ippolito, sant' ( 235).
Sacerdote romano che giunse a separarsi dalla
comunione ecclesiale come antipapa quando, alla morte di san Zeffirino, fu
eletto Callisto, figlio di schiavi. Fu poi esiliato, come anche il secondo
successore di san Callisto, Ponziano, con cui si riconcili. Entrambi morirono
martiri. Ippolito scrisse diverse opere. E noto, soprattutto, come autore della
Tradizione apostolica (anche se
non del tutto certo che sia sua), nella quale ci stata tramandata la pi
antica *anfora o preghiera
eucaristica che conosciamo. Su di essa elaborata la seconda di quelle che
usiamo nella *messa della liturgia
romana.
Ipsissima verba Iesu.
" Le parole stesse di Ges "
Sono dette cos le espressioni dei *Vangeli
che si crede siano state pronunciate da Ges esattamente come gli evangelisti
ce le hanno tramandate. In questo modo, sono distinte da altre frasi raccolte
dagli stessi evangelisti come dette da Ges, ma che probabile non siano
riportate alla lettera, ma con una certa libert.
Ireneo, sant' (ca. 130-ca. 202).
E uno dei pi importanti *Padri della Chiesa. Appartiene al gruppo dei padri subapostolici, cio che vissero con
quelli che conobbero gli apostoli. In effetti, fu discepolo di san *Policarpo (, 156), che lo fu di san Giovanni. Sant'Ireneo, nato
in *Asia Minore, si trasfer in Occidente e fu vescovo di Lione
(Francia). Scrisse opere importanti e mor martire.
Irenismo.
Dal greco eirene = pace. Atteggiamento di chi cerca la pace. Di per s
cosa molto buona. Tuttavia, c' un irenismo che la Chiesa condanna: quello
che implica il sacrificio della verit per evitare di combattere.
Isacco.
In ebraico, " Dio sorrida, sia
favorevole " o " ha sorriso, si mostrato favorevole ". Uno dei
grandi *patriarchi di *Israele, figlio di *Abramo e padre di *Giacobbe. Fu il " figlio della promessa " (cf Gal
4,28s; Rm 9,7s) che Dio fece ad Abramo quando lui e sua moglie *Sara erano gi molto anziani. La sua figura nella Bibbia
meno rilevante di quella di suo padre Abramo o di suo figlio Giacobbe.
Isaia.
In ebraico, " Jhwh salva ". E uno
dei quattro cosiddetti profeti maggiori (con *Geremia, *Ezechiele e *Daniele).
Visse nel sec. VIII a.C. Secondo alcuni *apocrifi, mor segato per ordine del re Manasse (cf Eb 11,37 e
la nota della BJ). " E il miglior scrittore ebraico tra i profeti, il suo
lessico molto ricco, le sue immagini originali e vive, la sua dizione breve
ed energica " (DB-H).
Il libro di Isaia contiene l'insieme delle profezie pi utilizzate nel
NT, a tal punto che a volte gli si dato il nome di quinto vangelo (cf i numerosi riferimenti in X. Lon-Dufour, DNT-C).
Solo una parte del libro fu scritta dall'autore del quale abbiamo parlato:
questa prima parte comprende i capitoli 1-39, salvo unit che indicheremo qui
di seguito; tra queste ha particolare importanza il cosiddetto Libro
dell'Emmanuele (6,1?9,6). I capitoli
40-55 + 34-35 formano il Deutero-Isaia (Secondo Isaia), detto anche Libro della consolazione: fu scritto al tempo dell'*esilio. Il Trito-Isaia (Terzo Isaia) datato verso la fine dell'esilio; comprende i capitoli
56-66. I capitoli 24-27, di data posteriore, costituiscono l'Apocalisse di Isaia (cf Haag-Born-Ausejo, DB-H; DBM-Cl).
Isidoro di Siviglia, sant' (, 636).
Successore di suo fratello, san *Leandro, fu vescovo di Siviglia dal 601 al 636. Ebbe grande influenza
per l'ampiezza e la profondit delle sue conoscenze. Scrisse opere esegetiche,
dogmatiche, morali, liturgiche, storiche. I pi conosciuti tra i suoi scritti
sono: De ecclesiasticis officiis, De viris illustribus e, soprattutto, le Etimologie, una specie di enciclopedia di temi profani e
religiosi. E considerato l'ultimo Padre d'Occidente.
Islam.
O islamismo.
La religione fondata da *Maometto nel sec. VII. E una delle tre grandi religioni
monoteiste (assieme all'*ebraismo
e al cristianesimo), diffusa soprattutto in Africa e in Asia, con circa 550
milioni di aderenti. Islam
significa sottomissione, abbandono
alla volont di Allah (Dio), con un certo tocco di fatalismo manifesto nella
formula " era scritto ". L'insieme della sua dottrina contenuto nel
*Corano.
Ismaele.
In ebraico, " Dio ascolta ". Figlio
di Abramo e della sua serva *Agar
(cf Gn 16). Da lui prendono il nome di ismaeliti i maomettani, che si onorano di discendere da Abramo.
Ispirazione.
Azione dello *Spirito Santo sugli *agiografi in virt della quale Dio l'autore primo dei libri che appunto per
questo sono detti *Sacra Scrittura e contengono la verit relativa alla nostra salvezza.
Nonostante l'ispirazione, lo
scrittore un autentico autore che cerca e plasma la verit di Dio secondo le
proprie qualit o difetti letterari. Non si deve confondere l'ispirazione con la *rivelazione.
Israele.
1. In ebraico, " Colui che lotta con Dio
". E uno dei nomi di *Giacobbe,
nome misterioso, dato da Dio (cf Gn 32,29 e 35,10).
2. Il popolo della promessa riceve il nome di
Israele a partire dal rinnovamento dell'*alleanza (cf Gs 24).
Al principio si applic all'insieme delle
dodici trib; dalla divisione del regno, Israele il nome del *regno del
nord, con *Samaria per capitale, mentre il *regno del sud, intorno a *Gerusalemme, si chiama *Giuda.
3. Lo stesso nome di Israele riceve l'attuale
Stato ebraico creato nel 1948. Ha circa due milioni e mezzo di abitanti. La
lingua ufficiale l'ebraico, ma se ne parlano anche altre, come l'arabo. La
religione ufficiale l'*ebraismo.
E in uso il calendario ebraico. I musulmani arabi e i cristiani sono minoranze
religiose.
Issacar.
Figlio di *Giacobbe, capo di una delle dodici trib di *Israele.
Issopo.
La pianta nominata dalla Bibbia di incerta
identificazione (hyssopus officinalis
o origanum maru?). Probabilmente
si tratta dell'origano o della maggiorana. Apprezzato come pianta aromatica e
per le sue qualit antisettiche, veniva confezionato come *aspersorio del sangue verso il Santissimo nei sacrifici espiatori
o di alleanza con Dio (Lv 14,4.6; Nm 19,6.18, Es 24,8). Vedi G. Ravasi, Il
Libro dei Salmi, EDB.
Istituto religioso.
Nell'insieme delle forme della *vita religiosa
ammesse nella Chiesa, " l'istituto religioso una societ i cui membri,
secondo il diritto proprio, emettono i voti pubblici, perpetui oppure
temporanei, da rinnovarsi alla scadenza, e conducono vita fraterna in comunit
" (CIC 607-2).
Istituto secolare.
" E un istituto di vita consacrata in
cui i fedeli, vivendo nel mondo, tendono alla perfezione della carit e si
impegnano per la santificazione del mondo, soprattutto operando all'interno di
esso " (CIC 710). Assomiglia, quindi, a un istituto religioso per il fatto
che i suoi membri vivono consacrati a Dio e all'apostolato, e si differenzia perch
tutto ci lo realizzano senza quella separazione dal mondo che hanno i membri
delle congregazioni religiose.
Italia
Nazione europea costituita dalla penisola
italica, nella parte centrale del mar Mediterraneo. Confina al nord con la
Francia, la Svizzera, l'Austria e la Slovenia. E circondata dai mari: Ligure
(nord-ovest), Tirreno (sud-ovest), Ionio (sud-est) e Adriatico (est). Ha
un'estensione di 301.226 Km e una popolazione di circa 56 milioni di abitanti.
La capitale *Roma, che ai tempi
del NT era la capitale dell'impero romano, dove giunse san *Paolo durante i suoi viaggi per la diffusione e il
consolidamento del *vangelo; con
il suo arrivo in quella che era considerata la capitale del mondo, la
narrazione degli Atti degli Apostoli giunge al suo culmine. Lo Stato della
Citt del Vaticano si trova all'interno della citt di Roma.
Ittiti / Hittiti.
Popolo menzionato nella Bibbia. Erano
indoeuropei, non semiti, e occuparono, nell'epoca di maggiore splendore (secoli
XVI - XIV a.C.), l'*Asia Minore, il
nord della *Siria e la *Mesopotamia fino all'*Eufrate.
Iturea.
Regione a nord della *Galilea, che Lc 3,1 menziona come governata da *Erode
Filippo nella serie di *sincronismi che offre sul tempo in cui *Giovanni Battista inizia il suo annuncio sulla venuta del *messia atteso.
Iustitia et Pax.
Vedi *Giustizia e Pace.
J
Jahvista.
Una delle principali fonti del *Pentateuco, assieme a quella *elohista, a quella *sacerdotale e a quella *deuteronomista. E, tra queste fonti, la pi antica. Costituisce una
narrazione abbastanza omogenea che abbraccia la " storia " dalla
creazione alla morte di Giuseppe e poi, in forma frammentaria, i racconti dell'*Egitto e del deserto. Immaginifico, poetico e religioso,
l'autore jahvista affascinante nelle sue narrazioni. Ha di Jhwh un'idea
altissima e, al tempo stesso, lo presenta in una familiare figura
antropomorfica (cf Professori di Salamanca, Biblia Comentada, Ed. Catlica, v. I).
Janssen, Arnold (1837-1909).
*Presbitero tedesco che, nel 1875, fond a Steyl (Olanda) la congregazione
dei Missionari del Divin Verbo (= *Verbiti); nel 1889, le Missionarie Serve dello Spirito Santo e, nel 1896, le
Missionarie Serve dello Spirito Santo della Perpetua Adorazione.
Jhwh.
Il nome di Dio pi usato nell'AT (6823
volte). Dio lo rivela a *Mos (cf
Es 3,14), ma " proletticamente ", ovvero anticipandolo nei racconti,
usato anche in alcune circostanze storiche anteriori. Sebbene gli specialisti
propongano diverse radici della parola, la Bibbia gli d il significato di
" Io sono colui che ", " colui che fa esistere ", in
contrapposizione, secondo Rahner, agli altri di, che non sono nulla. (Vedi
anche *Tetragramma e *Geova).
Jimnez de Cisneros (1436-1517).
Francescano, provinciale e poi arcivescovo di
Toledo. Promotore della riforma del clero, fondatore di seminari,
dell'universit di Alcal e, in generale, della cultura. Si deve a lui la
stampa della Bibbia Poliglotta Complutense, portata a termine dopo la sua morte
(1514-1522).
Jungmann, Joseph Andreas (1889-1975).
Gesuita austriaco, fu professore di pastorale
nell'universit di Innsbruck. Ha il merito di aver aperto nuove strade nella *pastorale liturgica e catechetica. Fu il principale animatore
del movimento kerigmatico (vedi *Kerigma), tanto per l'insegnamento della teologia come per la *catechesi e, in generale, per la presentazione della fede nei
diversi strumenti dell'*evangelizzazione.
K
Kaaba.
Tempio musulmano situato nel cortile della
grande moschea della Mecca, l'antico pantheon che *Maometto purific dagli idoli quando entr nella citt nel
630. Secondo il Corano, fu costruito da Set, figlio di Adamo e poi distrutto
dal diluvio. Abramo, con l'aiuto di Ismaele, lo ricostru. L'edificio, quasi
cubico (alto 15 metri, largo 12 e lungo 10), ricoperto da un panneggio di
seta nera; nel suo angolo est, incastonata la famosa pietra nera degli antichi culti, centro delle processioni dei
pellegrini (vedi *Musulmani).
Distrutto nel corso di varie lotte, sempre stato ricostruito (cf J. Jomier,
DdlR). Questo tempio meta del pellegrinaggio che i musulmani devono fare
almeno una volta nella vita. Verso di esso orientata la loro preghiera da
qualsiasi parte del mondo.
Kades-Barnea.
Oasi a circa 90 chilometri a sud di *Bersabea nella quale si accamparono gli israeliti mentre
andavano verso la terra promessa. Da l partirono i dodici emissari inviati a
esplorare il paese di Canaan (cf Nm 13). Gn 20,1 ci riferisce che anche Abramo
si accamp in questo luogo.
Kairs.
Termine greco che significa " tempo
opportuno, opportunit ". Nella filosofia greca si usa per indicare "
il momento decisivo all'interno di una esistenza temporale, la krisis in cui il destino dell'uomo obbliga ad una decisione.
Nel Nuovo Testamento... il kairs
il tempo salvifico, non calcolabile da parte dell'uomo, sottoposto alla
disposizione divina, dato agli uomini come grazia, che, promesso dai profeti,
si compiuto (Mc 1,15) con la venuta di Ges ". La venuta di Ges il
kairs che l'uomo deve conoscere e cogliere (Ef 5,16) (cf A. Baum, VPB).
Karma.
In sanscrito, " l'azione ", "
il fare ". Il karma un concetto centrale nelle religioni dell'*Estremo
Oriente (*induismo, giainismo, *buddismo) ed " la chiave per capire l'insieme degli
atteggiamenti etici e religiosi " di quelle regioni (M. Delahoutre).
" Per il buddista, il karma
l'energia vitale prodotta da tutti gli atti volontari, buoni o cattivi, ma con
maggiore o minore evidenza di egocentrismo, che soddisfano la sete
dell'esistenza " (P. Massein). Ogni atto matura nel segreto e, prima o
poi, d il suo frutto " in virt di una concatenazione quasi fisica di
causa ed effetto ", senza che vi sia alcuna nozione di ricompensa o di
castigo in senso morale, poich non c' nessuno da castigare o premiare (Id.)
In virt di questa legge, l'uomo si trova sottomesso alla necessit di
rinascere in condizioni superiori o inferiori (animali, umane o divine). Solo
lo sforzo di vivere il presente gli permetter l'accesso alla perfetta
saggezza, con la quale si emanciper dal karma e giunger al *nirvana (cf P. Massein, DdlR; M. Delahoutre, Ibid.; O. de la Brosse, DdC). Anche religioni occidentali,
come la *umbanda afro-brasiliana,
professano credenze nella reincarnazione con la legge del karma.
Kempis.
Vedi *Tommaso da Kempis.
Knosi.
Termine greco che significa "
svuotamento, annullamento, annientamento ". San Paolo lo utilizza per
esprimere l'abbassamento della
seconda persona della *Trinit nel
farsi uomo: " Cristo, pur essendo di natura divina..., spogli se stesso
assumendo la condizione di servo... " (cf Fil 2,6-8). Non smetteva di
essere Dio, ma assumeva la condizione umana in tutta la sua debolezza, compresa
la morte.
Krigma.
Parola greca che significa "
proclamazione ". Kerix il messaggero, colui che porta la buona notizia. Per questo, si
chiama krigma l'annuncio del vangelo
(cf Mt 12,41; Lc 11,32; Rm 16,25; 1 Cor 1,21; 2,4; 15,14; 2 Tm 4,17; Tt 1,3).
Gli *apostoli furono messaggeri
della buona notizia. Si deve sottolineare l'aspetto gioioso che accompagna la
presentazione del vangelo. Nel rinnovamento della predicazione e della
catechesi del secolo attuale, si particolarmente insistito sul suo carattere kerigmatico (anche se vero che questa caratteristica deve
combinarsi con altre, come l'attenzione al senso *antropologico).
Kinneret.
Vedi *Gensaret.
Kippur. Espiazione.
Vedi *Yom Kippur.
Kison.
Fiume che scorre nella piana di Esdrelon, a
nord del monte Carmelo, e sbocca nel Mediterraneo presso l'odierna Haifa. Nella
parte superiore secco per diversi mesi. Qui furono sconfitti i carri di
Sisara (Gd 4,7.13; 5,21). In 1 Re 18, si narra che in questo torrente *Elia fece scannare i profeti di Baal.
Koin.
" Comune ", in greco.
Si usa specificamente per designare il greco
corrente che si parlava nel mondo ellenistico nella zona del Mediterraneo e che
prevalse sui numerosi dialetti dal 300 a.C. circa fino al 500 d.C. Nel greco
della koin fu scritto tutto il
NT.
Koinona.
In greco, " comunione ".
L'unit della comunit cristiana nella fede,
nella predicazione, nei sacramenti, nella preghiera, nel servizio ai poveri,
nella vita fraterna. E uno dei termini pi importanti della mistica giovannea.
Korbn.
Parola aramaica che significa offerta, in
particolare offerta fatta a Dio. Il comandamento divino: " Onora il padre
e la madre ", in cui implicito il curarsi anche dei loro bisogni, veniva
eluso consacrando i beni con un voto a Dio che, di fatto, non comportava
nessuna donazione vera. Ges svela l'ipocrisia di tale offerta sacra, con la
quale ci si affrancava dall'occuparsi dei propri genitori, e dei farisei che la
ammettevano pur riconoscendone l'immoralit (cf Mt 15,5 e Mc 7,11).
Kulturkampf.
In tedesco = " lotta per la cultura
".
Con questo nome si designa il conflitto sorto
tra lo Stato prussiano e la Chiesa cattolica allorch il cancelliere Otto von
Bismark tent con delle nuove leggi, tra il 1871 e il 1887, di subordinare
quest'ultima allo stato. La Chiesa mantenne la sua indipendenza e il
cattolicesimo in Germania ne usc rafforzato.
Kyrios.
In greco = " Signore ".
Nella traduzione dei *Settanta, traduce *Jhwh. In questo titolo si riflette il passaggio dalla comunit palestinese
al cristianesimo ellenistico. Nel NT, infatti, il titolo di Kyrios viene dato a
Ges Cristo, risorto ed esaltato da Dio, che lo ha " costituito Signore e
Cristo " (cf At 2,36).
L
La Salle, san Giovanni Battista de
(1651-1719).
*Presbitero francese nato a Reims, che nel 1680 fonda la
congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dedita all'educazione dei
fanciulli e dei ragazzi. Nel 1950, Pio XII lo dichiar patrono degli educatori
cristiani.
Lbano.
In ebraico, " bianco ". Secondo il
racconto della Genesi, figlio di Betul, che era nipote di *Abramo; padre di *Lia e di *Rachele, moglie di *Giacobbe, e fratello di *Rebecca.
Laborem exercens.
Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.
Lachis.
Importante citt situata nel sud-ovest della *Palestina, gi citata in un testo egiziano del sec. XX a.C.. *Giosu la conquist (cf Gs 10,31-35). A seconda delle epoche
e delle vicissitudini storiche, fu indipendente o appartenne all'*Egitto, a *Israele,
agli *assiri. Sono importanti 21 stracon (tavolette di terracotta) con scritti del sec. VI
a.C. in caratteri ebraici primitivi, trovati durante scavi compiuti dove
sorgeva Lachis.
Laicismo.
Dottrina che propizia la totale indipendenza
dello Stato, delle istituzioni intermedie e dell'individuo rispetto alla
religione e in particolare rispetto alla Chiesa. Per lo stesso motivo, si
oppone a tutto ci che pu significare influenza di questa nell'educazione e
anche nei criteri orientativi per la vita pubblica.
Laico.
Dal greco laos = popolo. Nella Chiesa designa i cristiani che
svolgono la loro missione negli impegni ordinari del mondo: vita matrimoniale,
politica, artistica, scientifica, in contrapposizione ai compiti specifici del *clero. Tuttavia, non si giunti a una definizione
soddisfacente, poich molti di questi impegni sono svolti anche dai chierici e
alcuni laici (i consacrati nella vita religiosa) rinunciano a qualcosa di
normale e perfino specifico del laico, come il matrimonio e la politica. Per
questo, a volte si definisce il laico come " chi non chierico ", ma
una definizione negativa inadeguata. Alcuni preferiscono parlare di "
impegni laicali " e di " impegni o ministeri clericali ".
Lama.
Monaco buddista del Tibet e della Mongolia.
Lamaismo.
Buddismo tibetano che riconosce come proprio
capo il *Dalai Lama.
Lamennais, Flicit de (1782-1854).
*Presbitero
francese, buon apologeta, radicalmente antigallicano. Fond, con il fratello
Jean-Marie, la congregazione di San Pietro. Nel 1830 d vita, con Montalembert,
Lacordaire e altri amici, al giornale " L'Avenir ". Difendono le
libert che poi sarebbero divenute opinione dominante, cos come la giustizia
nei confronti degli operai. Il radicalismo delle sue posizioni lo port a
separarsi dalla gerarchia di Francia e poi di Roma. Amareggiato per il
fallimento dei suoi tentativi, mor ormai separato dalla Chiesa.
Lamentazioni. Libro delle lamentazioni.
Raccolta di cinque canti elegiaci che
piangono la distruzione di Gerusalemme. Nella Bibbia ebraica costituivano un
libro indipendente. Nella *Vulgata
sono un'appendice di *Geremia, a
cui sono attribuite, anche se almeno alcune di esse non sono di questo profeta.
Lampada del Santissimo.
La lampada ad olio, a cera, o elettrica
costantemente accesa presso il *tabernacolo in cui si conserva il *Santissimo Sacramento
(cf CIC 940).
Langton, Stephen.
Vedi *Capitoli e versetti.
Laodicea.
Importante citt dell'*Asia Minore agli inizi del cristianesimo. L'ultima delle sette
lettere all'inizio dell'Apocalisse diretta all'" angelo " (vescovo) di Laodicea, che viene ripreso per la sua tiepidezza
(cf Ap 3,14-22). In Col 4,16, san *Paolo menziona una sua lettera a quelli di Laodicea, che andata perduta, a
meno che non sia, come ritengono alcuni, quella detta " agli *Efesini
".
Lapidazione.
Esecuzione capitale mediante lancio di
pietre. In Israele era la pena inflitta per delitti come l'*idolatria, l'*adulterio,
la *bestemmia. In At 7,55-60 si
narra la lapidazione di santo *Stefano. I testimoni del peccato erano quelli che dovevano lanciare la prima
pietra. Ges, nell'episodio dell'adultera (Gv 8,311), sfida a lanciare la prima
pietra chi si ritiene senza peccato.
Lapsi. " Caduti ", in latino.
Nome che si dava, al tempo delle persecuzioni
dei primi secoli, ai cristiani che sacrificavano agli idoli per liberarsi dai
castighi o dalla morte. Quando, passato il pericolo, tornarono alla Chiesa, la
loro situazione diede luogo a dispute riguardo alla loro riammissione, che
incisero nel chiarimento e nell'evoluzione della disciplina della penitenza.
Lari e penati.
Spiriti o di familiari a cui tributavano
culto gli etruschi e i romani. A Roma, i lari erano visti in relazione ai posti
dove lavorava o viveva l'individuo o la comunit. Erano gli di protettori,
guardiani dei campi e, nella casa, erano in relazione con i penati. Il nome di questi ultimi viene da penus = dispensa, e indica l'aspetto particolare sul quale
incideva la loro azione protettrice: il cibo. Ogni giorno, all'ora del pranzo,
il capofamiglia metteva da parte un poco del pasto e lo offriva in sacrificio a
questi di gettandolo nelle fiamme del camino. Questo culto familiare tanto dei
lari quanto dei penati pass dalla famiglia allo Stato, concepito come una
grande famiglia, soprattutto a partire dall'imperatore Augusto, e a loro era
dedicato un tempio (cf M. Mesln, DdlR-H).
Las Casas, Bartolom de (1474-1566).
Domenicano spagnolo, missionario in America
Centrale. Fu un grande difensore degli indios e denunci le atrocit commesse
dai conquistadores nella Brevsima
relacin de la distruycin de las Indias
e nell'importante Historia de las Indias.
Lascivia.
Appetito smodato dei piaceri carnali.
Lassismo.
Sistema morale che interpreta la legge in
modo eccessivamente benigno, vale a dire che considera sufficiente la minima probabilit
contro di essa per potersi legittimamente esimere dalla legge. Il lassismo fu
condannato dal papa Innocenzo XI (D. 2103).
Latae sententiae.
Espressione latina che significa "
sentenza occulta ". Si dice delle pene ecclesiastiche nelle quali incorre
un soggetto, senza che sia necessario che si emani espressamente una sentenza,
per il fatto stesso di aver commesso il reato che, secondo il *Codice di
Diritto Canonico, sanzionato con la
pena corrispondente.
Lateranensi, Patti.
Accordo tra la Santa Sede (Pio XI) e il
Governo italiano (Mussolini), firmato nel 1929, in virt del quale ebbe termine
la cosiddetta " questione romana " o scontro tra i governi italiani e
la Santa Sede che non li riconosceva da quando, nel 1870, in occasione dell'unificazione
d'Italia, si erano impadroniti degli Stati Pontifici.
Laterano.
Palazzo, *basilica, *battistero e universit pontificia della citt di Roma. Il palazzo quello che
ha dato il nome a tutti gli altri edifici, che gli sono accanto. Vi
risiedettero i papi per gran parte del Medio Evo. Anche se si trova nel centro
di Roma, appartiene alla *Santa Sede
e gode di *extraterritorialit. La
basilica dedicata al Salvatore e vi si onora anche in modo particolare san *Giovanni
apostolo e san *Giovanni Battista. In relazione al Battista, c' l'edifico del
battistero, vicino ma separato dalla basilica. Nella basilica si celebrarono
cinque concili ecumenici, negli anni: 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512-1517. Il
pi famoso quello del 1215, convocato da Innocenzo III. Tratt della dottrina
della *transustanziazione,
dell'obbligatoriet della confessione e della comunione almeno una volta
l'anno, ecc.
Lato sensu, stricto sensu.
Espressioni latine = " In senso ampio
" " in senso stretto ".
Latra.
Vedi *Culto.
Lattanzio (ca. 250 - ca. 320).
Cristiano del sec. IV, precettore di Crispo,
figlio di *Costantino, fu il
miglior scrittore latino del suo tempo, fino ad essere chiamato il "
Cicerone cristiano ". L'opera pi interessante che ci ha lasciato Sulla
morte dei persecutori, grazie alla
quale abbiamo molte informazioni su quell'epoca, in particolare per quanto
riguarda i *martiri delle ultime
persecuzioni.
Lavoro.
Attivit delle forze intellettuali o fisiche
al fine di conseguire un obiettivo. " A tal punto il lavoro costitutivo
dell'essere umano, che molti antropologi considerano l'invenzione dell'utensile
come la data di nascita dell'uomo " (L. Gonzlez-Carvajal, DAP-VD). Con il
lavoro, l'uomo continua l'opera di Dio. Oltre a produrre, il lavoro perfeziona
l'uomo. I conflitti sindacali sorgono in genere perch gli imprenditori hanno
come obiettivo soprattutto la produzione e non tengono abbastanza conto della
dimensione umana.
Lazzaro.
Amico di Ges, come le sue sorelle Marta e
Maria. In casa loro Ges e i suoi discepoli trovavano ospitalit, come narra
san Giovanni. Dopo la risurrezione di Lazzaro, i nemici di Ges decidono di
uccidere il Maestro (cf Gv 11).
Il mendicante che, insieme al ricco Epulone,
compare nella *parabola narrata in
Lc 16,1931.
Leandro di Siviglia (+ 601).
Fratello maggiore di sant'*Isidoro e suo predecessore come vescovo di Siviglia. Accolse
nella Chiesa cattolica il re Recaredo nel concilio di Toledo del 589.
Lebbra.
Nella Bibbia (AT e NT), la lebbra, oltre alla
malattia che oggi bene identificata, comprende una serie di malattie della
pelle (Lv 13,14-15); si parla perfino di lebbra delle case e degli abiti (cf Lv
13,47-59; 14,33-53). Il lebbroso impuro; escluso dalla comunit finch il
sacerdote non accrediter la sua guarigione (cf Lv 13,16-17; Lc 5,14). I *vangeli narrano varie guarigioni di lebbrosi ad opera di
Ges, e testimoniano il potere che d ai suoi discepoli per guarire i lebbrosi;
il fatto che Ges sani i lebbrosi segno che lui il *messia che deve venire (cf Mt 8,2-4; 10,8; 11,2-6 (=Lc
7,18-23); Lc 17,11-19).
Lebeo.
Altro nome di *Giuda Taddeo.
Lectio divina.
Espressione latina che significa "
lettura divina ". In origine era la lettura della *Bibbia fatta principalmente tra i monaci, con intenzione non
scientifica, ma spirituale. Oggi si applica questo termine con maggiore
ampiezza, tanto da comprendere anche letture spirituali che non siano bibliche.
Lefebvre, Marcel (1905-1991).
Iniziatore del movimento scismatico detto
" lefevrismo ". Fu missionario in Gabon fino al 1946, Superiore
Generale dei Missionari dello Spirito Santo, arcivescovo di Dakar dal 1948 al
1962. Di mentalit tradizionalista in modo estremo, rifiut la dottrina, le
riforme promosse e il concilio Vaticano II stesso. In particolare, la sua
opposizione si evidenzi sul tema della riforma liturgica. Per lui, la nuova
messa " in opposizione con la messa di sempre, con quella di san Pio V
" (sono parole sue), ignorando l'evoluzione avvenuta attraverso i secoli.
Nel 1970 fond a Friburgo (Svizzera) la Fraternit Sacerdotale San Pio X e un
seminario nella citt di Econe. Nel 1976, contro l'esplicita proibizione del
papa, ordin tredici presbiteri e tredici diaconi, e fu pertanto sospeso "
a divinis " (vedi *Sospensione). Nel 1988, quando ordin quattro vescovi, fu *scomunicato. I suoi seguaci sono tuttora separati dalla Chiesa.
Legato pontificio.
Rappresentante della Santa Sede presso
governi stranieri o Chiese particolari con il titolo di nunzio apostolico,
internunzio, delegato apostolico (cf CIC 362-367).
Legge del taglione.
Vedi *Taglione.
Legge morale.
La norma del procedere umano in quanto tale,
ovvero come soggetto libero e responsabile in rapporto alla bont o alla
malizia che accompagna l'agire.
Legge naturale.
Quella inserita nella natura stessa
dell'uomo. E conosciuta dalla retta ragione, tuttavia, non sempre facile
sapere se una determinata esigenza o pretesa sia o meno espressione della legge
naturale.
Legge positiva.
Quella emanata dall'autorit - divina o umana
- in forma diretta. Nel suo nucleo, esprime in modo pi chiaro o determinato la
*legge naturale. In questo senso,
i *comandamenti promulgati sul *Sinai sono la concretizzazione delle esigenze naturali,
oscurate dal comportamento antinaturale dell'uomo. Legittimazione della prole.
L'atto giuridico con il quale i figli illegittimi (nati o concepiti fuori del matrimonio) diventano
legittimi, il che succede con il successivo matrimonio dei genitori (cf CIC
1137-1140).
Leone Magno, san.
Fu papa dal 440 al 461 ed una delle figure
pi rilevanti tra i papi di tutti i tempi. Intervenne decisamente nel concilio
di Calcedonia, al quale invi una lettera dogmatica con la dottrina precisa
sull'*Incarnazione. Notevoli i
suoi scritti, tanto sul piano dottrinale che nella forma (prosa leoniana). A
lui dobbiamo molte preghiere liturgiche giunte fino a noi. Il suo intervento
presso Attila, che si apprestava a conquistare Roma, evit alla citt un sicuro
saccheggio.
Leone XIII (1878-1903).
Vedi n. 256 nell'appendice I papi.
Leoniano, Sacramentario.
Vedi *Sacramentario.
Lrins.
Gruppo di piccole isole francesi del *Mediterraneo, di fronte a Cannes, appartenenti al dipartimento
delle Alpi Marittime. E famoso il monastero di Lrins, uno dei pi antichi
d'Europa, fondato da sant'Onorato agli inizi del sec. V. Alcuni dei suoi monaci
sono passati alla storia della *teologia, ad esempio Vincenzo di Lrins, di idee semipelagiane. Vedi *Pelagianesimo.
Lesbismo.
Vedi *Omosessualit.
Lettera apostolica.
Documento del papa in forma di lettera ad una
persona determinata o a un gruppo, normalmente con intenzione universale.
Lettere.
Oggi si usa pi correntemente questo termine
invece di *epistole. Nell'insieme
delle lettere degli apostoli si distinguono vari gruppi:
Lettere cattoliche, ovvero universali: non
sono rivolte ad una comunit particolare, ma ad un insieme pi ampio di
cristiani. Sono sette: due di Pietro, tre di Giovanni, una di Giacomo e una di
Giuda.
Lettere della cattivit:
sono quelle scritte da Paolo, dalle prigioni
di Roma e di Efeso (o forse di Cesarea). Sono Ef, Col, Fil e Fm. Bench scritta
in prigione, la 2 Tm catalogata con le lettere pastorali.
Le lettere pastorali sono 1 e 2 Tm e Tt. Il nome viene loro dal fatto di
essere rivolte a pastori o capi di comunit.
Tra quelle non canoniche, ci sono le famose lettere
di Clemente, scritte dal papa san
Clemente negli ultimi anni del secolo I, quando ero ancora vivo san Giovanni,
alla comunit di *Corinto, nella
quale erano sorti dei problemi tra i fedeli e i loro pastori.
Lettere di sant'Ignazio. Sono sette. Scritte dal vescovo sant'Ignazio di
Antiochia, durante il viaggio verso Roma dove avrebbe subito il martirio.
Letture della messa.
Vedi *Messa: Parti della messa.
Levi.
Terzo figlio di *Giacobbe, *eponimo
della trib che porta lo stesso nome. Questa trib non ebbe un territorio nella
distribuzione fatta dopo la conquista di Canaan; i suoi membri - fu una trib
poco numerosa - risiedevano in alcune citt che le erano state assegnate e
vivevano delle *decime, perch si
dedicavano a servizi secondari nel tempio.
Altro nome dell'apostolo Matteo (comp. Mt 9,9 con Mc 2,14 e Lc 5,27).
Leviatn.
Vedi *Drago.
Levirato, Legge del.
Dal latino levir = " cognato ". Legge secondo la quale,
quando qualcuno moriva senza discendenza, suo fratello doveva sposarsi con la
vedova per dargliene una (il primo figlio nato era considerato figlio di quello
che era scomparso) (cf Dt 25,5-10). Nell'AT si citano casi, alcuni degni di
rilievo, dell'osservanza di questa legge: Gn 38 (storia di Tamar), Rut 2,20;
3,12 (*Rut e Booz). A questa legge si riferiscono i sadducei quando
cercano di tendere una trappola a Ges parlando di sette fratelli che muoiono
uno dopo l'altro senza dare discendenza alla vedova del primo (cf Mt 22,23-33 e
par.).
Leviti.
All'interno della trib di *Levi, alla famiglia di *Aronne fu assegnato il sacerdozio. Gli altri erano i
cosiddetti *leviti e si facevano
carico di ministeri inferiori aventi a che fare con il tempio e il culto, come
preparare i sacrifici, assicurare la musica, la pulizia, ecc.
Levitico.
Terzo libro del *Pentateuco. Per la maggior parte, tratta di vicende che hanno a
che fare con il culto e le leggi rituali.
Lezionario.
Libro che contiene le letture che si
proclamano nella messa o in altre celebrazioni liturgiche. Di fatto, si tratta
di un insieme di libri. Per la messa, il Lezionario domenicale e festivo nei suoi tre cicli (A, B e C), il Lezionario
feriale per tempi forti (Avvento,
Natale, Quaresima e Pasqua), il Lezionario feriale per il tempo ordinario nei suoi due cicli (anni pari e anni dispari), il Lezionario
per il proprio e il comune dei santi,
e il Lezionario per le messe in diverse circostanze, votive e rituali. Inoltre, esiste il Lezionario per la liturgia
delle ore in due cicli (anni pari e
anni dispari); voluto dal Vaticano II, il secondo ciclo ancora in fase di
preparazione. Le letture bibliche della liturgia sono abbondantissime dopo la
riforma promossa dal concilio Vaticano II, che decise l'introduzione di letture
" pi abbondanti, pi varie e pi appropriate " (SC 35,1).
Oltre alle letture bibliche, nella *Liturgia
delle ore si trovano anche letture
patristiche, prese dai *padri
della Chiesa e letture
agiografiche, che sono scritti del
santo che si celebra o che si possono mettere in relazione con la sua vita.
Lia.
Figlia di *Lbano che questi diede in sposa a *Giacobbe al posto di *Rachele.
Libagione.
n senso religioso, l'azione del versare un
liquido (olio o vino) come parte di un rito sacrificale. Si accompagnava sempre
a offerte solide. Una parte del liquido si versava sul fuoco, un'altra ai piedi
dell'altare o lo si aspergeva.
Libano.
In ebraico, " bianco ". Stato
dell'Asia occidentale, ad est del Mediterraneo, confinante con Israele a sud e
con la Siria ad est e a nord.
I monti del Libano sono un'alta catena (fino a 3.000 metri) che attraversa
il paese da nordest a sudovest. Nella Bibbia si citano diverse volte i cedri
del Libano. Il legname di queste montagne fu oggetto di scambio, in particolare
dopo l'accordo tra il re Salomone e il re di Tiro (cf 2 Cr 2,2-14).
Liberalismo.
Sistema filosofico che privilegia la libert
individuale alle istanze sociali sia dello Stato che di altre istituzioni, tra
le quali si segnalano in particolare le istanze religiose o ecclesiali. Per il
liberalismo quello che conta la persona libera, in condizioni di uguaglianza
con tutti gli altri per realizzarsi secondo le proprie capacit. In questa
prospettiva, da una parte anche molto valida, la societ tende a essere una
moltitudine di individui con scarso coordinamento tra loro e reciprocamente non
solidali. I campi principali in cui si manifesta il liberalismo sono quello
politico, quello economico (vedi *capitalismo) e quello religioso (indipendenza totale dello Stato
rispetto alle Chiese).
Liberazione, Teologia della.
Orientamento della teologia nato e coltivato
principalmente in America Latina, mette in rilievo la redenzione o liberazione
di Cristo non solo nell'aspetto spirituale-personale, ma anche in quello
temporale e sociale. Molti uomini sono sottoposti a situazioni di ingiusta
oppressione economica e politica perch strutture di *peccato favoriscono la prosperit sproporzionata dei forti a
spese della povert dei deboli. E un'esigenza della *carit evangelica (e pertanto interessa la *teologia) la liberazione di chi ingiustamente oppresso. Ad
alcuni dei rappresentanti di questa teologia si rimproverano soprattutto due
deviazioni: l'uso di presupposti marxisti e la riduzione della liberazione al
suo aspetto temporale (orizzontalismo). La *Santa Sede condanna queste deviazioni, ma accetta tutta la parte
sana della teologia della liberazione. La Congregazione per la Dottrina della
Fede pubblic due istruzioni su questa materia: Libertatis nuntius (1984) e Libertatis conscientiae (1986), la prima pi rivolta a correggere le
deviazioni, la seconda con un approccio nettamente positivo. Giovanni Paolo II,
nel messaggio inviato il 9 aprile 1986 all'episcopato brasiliano riunito a
Itaic, dice che " la teologia della liberazione non solo opportuna, ma
anche utile e necessaria " (n. 5).
Liberio / Liberiana.
Liberio, papa dal 352 al 366, fu mandato in
esilio dall'imperatore Costanzo, a cui si era opposto per le idee ariane che
sosteneva. Tre anni dopo, l'imperatore gli permise di tornare a Roma. Inizi la
costruzione della *basilica di
Santa Maria Maggiore, nota anche come Basilica Liberiana.
Libert (pl.).
I settori o gli aspetti principali nei quali
si deve esercitare la *libert e
che devono essere rispettati dagli altri, siano uguali o siano autorit. Si
enumerano libert come queste: libert di coscienza, di educazione, di lavoro,
religiosa, politica, di stampa.
Libert.
Facolt o capacit dell'uomo di agire in un
senso o in altro in quanto, padrone delle proprie decisioni, se ne assume tutte
le responsabilit.
L'uomo non totalmente padrone di se stesso.
E parzialmente condizionato da ci che eredita, dall'ambiente, dall'ignoranza
e, ancor pi intimamente, dal *peccato e dalle abitudini disordinate che ha acquisito. La libert perfetta
propria di Dio; quella umana sempre limitata ed tanto maggiore quanto pi
libero dal peccato il soggetto. Sant'*Agostino distingue libero arbitrio, che quella libert imperfetta, anche se
sufficiente a renderci responsabili dei nostri atti, e libert propriamente detta, che esiste quando nessun ostacolo
interiore condiziona una scelta. Questa si verifica in modo ottimale quando
l'uomo sceglie per il bene amandolo: allora aderisce totalmente a ci che tutto
il suo essere chiede e lo perfeziona.
Libdo.
Il desiderio o istinto sessuale. Alcuni
psicoanalisti li considerano come " impulso e radice delle pi varie
manifestazioni dell'attivit psichica " (DRA).
Libri della Bibbia.
Vedi *Canone e *rotoli.
Libri liturgici.
Quelli in cui sono contenuti il materiale e
le indicazioni per lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche. Hanno subito
variazioni a seconda delle epoche e dei luoghi. I principali sono:
Il Messale (libro da altare).
Il Lezionario.
La Liturgia delle ore.
Il Pontificale (Confermazione, ordinazioni,
consacrazione di vergini, benedizione degli oli, dedicazione di chiesa e
altare...).
Il Cerimoniale dei vescovi.
I Rituali dei sacramenti (iniziazione
cristiana, penitenza, matrimonio, unzione).
Rituale della professione religiosa.
Rituale delle esequie.
Benedizionale.
Calendario.
Martirologio.
Licaonia.
Regione al centro dell'*Asia Minore. San *Paolo
pass per alcune delle sue citt (Iconio: At 14,1; Listra, Derbe: At 16,1) nei
suoi primi due viaggi apostolici.
Lidda.
Antica citt a nordest di Gerusalemme, verso *Giaffa. San *Pietro vi guar il paralitico Enea (cf At 9,32-35).
Lidia
Venditrice di porpora convertita da san
Paolo, che ospit in casa sua, a *Filippi, l'apostolo e il suo compagno Sila (cf At 16,14-15,40).
Regione dell'Asia Minore, situata nell'area
centro-occidentale, con coste sul mar Egeo.
Lig, Pierre Andr.
Domenicano francese, figura di rilievo nella
seconda met del secolo XX negli studi e lavori di *pastorale generale e *catechetica.
Limbo.
Dal latino, " orlo, bordo ". Si
parlava di limbo come luogo dove andarono i giusti dell'AT fino alla venuta di
Cristo (limbo dei giusti), e destinato anche ai bambini morti senza *battesimo (limbo dei bambini). Oggi la *teologia ritiene piuttosto che i bambini che muoiono senza
battesimo non rimangono privi della visione e del godimento di Dio in cielo.
Limina apostolorum. Vedi *Ad limina.
Espressione latina. Limina il plurale di limen = la soglia della porta. Si chiama Visita ad limina
quella che tutti i vescovi che hanno la responsabilit di una *diocesi devono fare ogni cinque anni a Roma per "
venerare i sepolcri dei santi *apostoli *Pietro e *Paolo e presentarsi al Romano Pontefice (cf CIC 400), al
quale portano anche una relazione sullo stato della propria diocesi. Se non
possono farlo personalmente, lo fanno per mezzo di un delegato. Vanno nello
stesso anno quelli di una stessa regione del mondo, secondo l'ordine gi
stabilito.
Linguaggio.
Per antonomasia, la capacit dell'uomo di
esprimersi su Dio, il mondo, gli altri e se stesso. Presuppone la
strutturazione del pensiero: per questo definisce l'essere umano e lo
differenzia da tutti gli altri. Il linguaggio dialogico, ovvero, presuppone,
oltre al soggetto che lo produce, un altro che lo riceve. Quello fondamentale
il linguaggio parlato, ma sono
tipici dell'uomo anche altri linguaggi, come quello scritto e quello *simbolico.
In un altro senso, si parla anche di
linguaggi speciali, come quello iconico (delle immagini), l'audiovisivo o, secondo i contenuti, quello biblico, quello liturgico, quello antropologico, ecc.
In catechetica e nella catechesi si mette in tale rapporto il linguaggio con il carattere del contenuto, che si parla di diversi linguaggi come equivalenti a fonti della catechesi: biblico, liturgico, basato
sull'esperienza...
Listra.
Citt della *Licaonia nella quale san Paolo si rec diverse volte. Vi san
un paralitico, tanto che la gente voleva venerare lui e *Barnaba come di; poi, invece, sobillati da alcuni giudei, li
presero a sassate (cf At 14,8-20). In questa citt conobbe e prese come
collaboratore *Timoteo (cf At
16,1-3).
Litania.
Preghiera composta da una serie di brevi lodi
o proclamazioni alle quali fa seguito come risposta un'invocazione. Ne esistono
diverse fisse. Le pi usate nella *liturgia sono le *Litanie dei santi, che si recitano nella veglia pasquale, nelle *ordinazioni e in altre circostanze. Le pi conosciute e usate dal
popolo sono le Litanie lauretane
(il nome viene da Loreto, citt italiana nella quale esiste un famoso santuario
dedicato al mistero dell'*annunciazione) in onore della Vergine Maria. Abbiamo anche le Litanie del Sacro
Cuore, le Litanie di san Giuseppe, ecc.
Litstroto.
In greco, " prominenza ",
corrispondente, in ebraico a " Gabbat ". E il nome, citato in Gv
19,13, del luogo dove *Pilato,
dopo aver tentato per l'ultima volta di salvare Ges, lo consegn ai Giudei.
Liturgia.
" Insieme di segni sensibili ed efficaci
della santificazione e del culto della Chiesa " (C. Vagaggini). E definita
anche " culto santificante della Chiesa ". E la preghiera ufficiale
della Chiesa, vale a dire, l'insieme delle celebrazioni da essa stabilite per
il culto comunitario. Il suo centro e vertice la celebrazione
dell'eucaristia. Liturgia sono i sacramenti, la liturgia delle ore, le
benedizioni, ecc. E " azione sacra per eccellenza " (Vaticano II, SC
7), " il vertice a cui tende l'attivit della Chiesa e, al tempo stesso,
la sorgente da cui zampilla tutta la sua forza " (Ibid., 13). Si raccomandano anche gli esercizi di piet
privati, ma devono essere in armonia con la liturgia, che " per sua natura
ad essi di molto superiore " (cf Ibid., 13). Questa superiorit sta nella maggior sicurezza
della presenza di Cristo, avallata dalla correttezza dottrinale e dallo spirito
comunitario, ossia di carit, che la impregna nella radice stessa.
Liturgia della parola.
La prima parte delle celebrazioni
sacramentali (*messa, *battesimo, *matrimonio...) una celebrazione della parola che contiene letture bibliche,
canti, omelia, preghiere di vario genere, silenzio, ecc. A volte si d questo
nome, pi impropriamente, a quelle che chiamiamo *Celebrazioni della parola.
Liturgia delle ore.
Celebrazione liturgica disposta dalla Chiesa
per santificare il passare del tempo per mezzo della lode e della supplica. Per
questo va divisa in " ore ", che corrispondono ai diversi momenti del
giorno e della notte nel seguente modo:
Liturgia eucaristica. Vedi *Messa.
Liturgia penitenziale.
E una celebrazione comunitaria il cui
contenuto specifico ruota sul dolore e il pentimento per il peccato. Pu essere
unita al sacramento della penitenza o essere celebrata in modo indipendente.
Llorente, Daniel (1883-1971).
Importante catecheta spagnolo nato a
Valladolid e morto a Segovia, diocesi della quale fu vescovo. Fu co-fondatore e
direttore della " Revista catequtica ", infaticabile animatore di
congressi, di corsi e di tutto ci che poteva essere in relazione con la *catechesi. Scrisse numerose opere, tra le quali risalta il suo Tratado
elemental de pedagoga catequstica
(Valladolid, 1928) (cf L. Resines, DC-CCS).
Lode.
In senso religioso, la preghiera con la quale
si riconosce e si proclama la bont, la grandezza o altri attributi di Dio o
dei santi.
Lodi.
Vedi *Liturgia delle ore.
Lodi del mattino.
Nelle prime ore del giorno: a) si celebra la creazione che riappare con la nuova *luce; b) si
ricorda la risurrezione di Cristo, avvenuta all'alba, e c) si guarda al giorno che comincia.
Terza, Sesta e Nona
sono le cosiddette Ore minori. Si
collocano rispettivamente verso le nove, le dodici e le quindici. In genere si
suole pregare in una di queste tre ore, quella pi adatta per farlo.
Vespri, quando si fa sera o finisce il lavoro. Hanno una struttura parallela
a quella delle Lodi: a) allo spegnersi del giorno, si pensa a Cristo, luce
senza tramonto; b) si ricorda la
redenzione, e c) si loda e
ringrazia Dio per la sua protezione nel giorno che si conclude.
Compieta. Breve preghiera prima di addormentarsi, impregnata di fiducia in Dio.
Ufficio delle letture. Salvo che per monaci e monache contemplativi, che la recitano verso mezzanotte, per questa
celebrazione non c' un'ora fissa. Ha una maggiore abbondanza di letture.
Logion / Logia.
In greco, " parola, parole, breve
sentenza ".
A volte gli si d lo stesso significato di *agrapha.
Nella Bibbia, una frase o sentenza che si pu
trovare fuori dal suo contesto originale.
Si parla di logia anche in riferimento ad alcune fonti dei vangeli,
composte da parole o detti di Ges, principalmente discorsi e parabole (in
contrapposizione alle fonti in cui predominano i miracoli o narrazioni di
fatti). Gli scritturisti notano che Lc e soprattutto Mt ebbero davanti a s una
o diverse fonti di Logia nel
comporre i rispettivi Vangeli.
Logos.
In greco, " parola, discorso, pensiero
". San Giovanni chiama Logos
il Figlio di Dio, che si incarna nel tempo. Anche in latino e nelle lingue
moderne chiamiamo Cristo il Verbo, la Parola eterna di Dio che si manifesta (cfr. Gv 1,1.9.14).
Loisy, Alfred (1857-1940).
Vedi *Modernismo.
Lourdes.
Citt francese situata nel dipartimento degli
Alti Pirenei. Ai giorni nostri, uno dei centri di pellegrinaggio pi
frequentati per il *santuario
dell'Immacolata che ospita, eretto nel luogo delle apparizioni della Madonna a
Bernadette Soubirous tra l'11 febbraio e il 16 luglio del 1858. Le apparizioni
furono 18. In quella del 25 marzo la Madonna manifest il suo nome: " Io
sono l'Immacolata Concezione ". E degno di nota che le principali
apparizioni ebbero luogo di gioved e che nel santuario (in realt sono tre
santuari attualmente) si pratica intensamente il culto di Cristo
nell'Eucaristia. L'autenticit delle apparizioni fu riconosciuta nel processo
che si concluse nel 1862 (il riconoscimento delle apparizioni non una
dichiarazione dogmatica che siano avvenute, ma un giudizio che esclude in esse
qualsiasi elemento contrario alla fede). A Lourdes esiste un laboratorio medico
che esamina con metodo scientifico le guarigioni che vi avvengono.
Luca.
Il terzo degli evangelisti, autore anche del
libro degli Atti degli Apostoli.
Secondo la tradizione, nacque ad *Antiochia in Siria. Era greco di origine e di *cultura. Pagano fino alla sua conversione al cristianesimo,
esercit la medicina (cf Col 4,14). Fu discepolo di *Paolo, che accompagn in gran parte dei suoi viaggi, come
si deduce dai passi degli Atti in
cui parla in seconda persona: i cosiddetti *racconti-noi (At 16,10-17; 20,5-15; 21,1-18;27,1-28.16). La
tradizione afferma che mor in Beozia a 84 anni.
Luce.
Nell'ambito religioso, la luce un elemento *simbolico tra i pi importanti. In un certo senso, la luce
ricrea le cose nel trarle dal buio nel quale erano scomparse. Nelle *Lodi del mattino (vedi *Liturgia delle ore) si tiene presente questa nuova creazione
dell'universo. La luce libera dall'incertezza che accompagna il camminare al
buio. Per questo simbolo della fede, con la quale percepiamo il senso delle cose
e della vita stessa. Dio luce: " Nella tua luce vediamo la luce ",
dice il salmo 36 (35). Sono molto numerosi i passi dell'Antico e del Nuovo
Testamento in cui si parla della luce e del suo contrario, le tenebre.
Camminare nella luce vivere secondo Dio; camminare nelle tenebre il
peccato. Questa chiarezza, questa luce, la dona in modo particolarmente diafano
Cristo, culmine della *rivelazione
di Dio. Lui stesso ha detto: " Io sono la luce del mondo; chi segue me,
non camminer nelle tenebre, ma avr la luce della vita " (Gv 8,12).
Su questo simbolismo si basa la pratica
liturgica di accendere ceri per le celebrazioni liturgiche (alla luce si
aggiunge in questo caso il simbolismo del fuoco, anch'esso importante). In
questo senso, la celebrazione pi significativa quella della *Veglia pasquale,
durante la quale si benedice il cero e lo si porta in processione cantando:
" Lumen Christi ", " La luce di Cristo ", o meglio "
La luce che Cristo " (cf NDL-P). Questo cero presente durante tutto il
*tempo pasquale (vedi anno *liturgico) e si accender nella celebrazione del *battesimo. Nel rito del primo sacramento, si d al battezzato o
ai suoi genitori la luce presa dal cero pasquale, con le parole: "
Ricevete la luce di Cristo ". Infatti, Ges dice ai suoi discepoli: "
Voi siete la luce del mondo " (Mt 5,14). Nei riti pi significativi della
Chiesa si accendono dei ceri: quando si legge solennemente il *vangelo, nei funerali, nella celebrazione eucaristica. Alla
piet popolare piace accendere delle candele, gesto che, colto nel suo senso
simbolico, ha il suo valore.
Lucernario.
Ufficio liturgico vespertino che fu molto
importante in Oriente. Al sopraggiungere del buio della sera, si accendevano le
luci e si cantava a Cristo, *luce
senza tramonto. La prima parte della *liturgia della *Veglia pasquale, con la benedizione del fuoco e del cero, permette di
ricordare il simbolismo che accompagnava la celebrazione, pi semplice, del
lucernario.
Lucifero. Portatore di luce.
E un altro nome dato al *diavolo o *satana,
derivato da questi due passi: Is 14,12 (" Come mai sei caduto dal cielo,
astro splendente, figlio dell'aurora "), e Lc 10,18 (" Vedevo satana
cadere dal cielo come la folgore ").
Luis Beltrn, san (1526-1581).
Nasce a Valencia (Spagna) e nel 1544 entra
nell'ordine domenicano. Nel 1562 si imbarca per le Indie. A Nueva Granada (Colombia), predic a spagnoli e
indios. Gli encomenderos e i
negrieri si opposero al suo lavoro, giungendo perfino ad avvelenarlo. Il suo
amore per gli indios lo port a vivere per loro senza pesare i sacrifici. Per
ordine dei superiori, torn in Spagna nel 1569. Mor nella sua citt natale.
Luisa de Marillac, santa (1591-1660.
Quando era gi vedova e viveva dedicandosi
alle opere di carit, san *Vincenzo de Paoli la mise a capo di un gruppo di giovani che lui
dirigeva nella " Confraternita della carit ", da lui stesso fondata.
Luisa realizz questa ammirevole missione e da quel gruppo nacque la
Congregazione delle Suore della Carit (o Figlie della Carit,
come preferiva san Vincenzo). Nel 1634 pronunciarono per la prima volta i voti.
San Vincenzo non voleva che fosse una vera e propria congregazione, ma
piuttosto un'associazione di secolari con voti semplici; per questo non fece
nessuna domanda in vista di una sua approvazione da parte della *Santa Sede. Per questo, non hanno voti perpetui, ma li rinnovano
ogni anno il 25 marzo. Sono l'istituto pi numeroso della Chiesa e compiono una
missione meravigliosa, prodigandosi senza riserve in ospizi, ospedali, case per
bambini abbandonati, famiglie...
Luoghi della catechesi.
I campi in cui si svolge l'azione
catechistica: famiglia, scuola, comunit ecclesiale; o anche i momenti o
occasioni per realizzarla: *celebrazioni liturgiche, pratiche di *religiosit popolare, incontri... Il luogo per eccellenza la comunit
cristiana, come dice il *Sinodo dei vescovi del 1977 nel suo messaggio (n. 13). Si sottolinea
l'importanza che si svolga in gruppo, poich la vita cristiana ecclesiale (cf
Direttorio Catechistico Generale, n.
76). In base a queste priorit bisogna rivedere le catechesi nella famiglia,
nella parrocchia, nella scuola, nelle associazioni, nei mezzi di comunicazione
sociale (cf E. Alberich, DC-CCS).
Lussuria.
Appetito disordinato dei piaceri sessuali. E
uno dei sette *peccati capitali.
Lustrazione.
Rito di purificazione per mezzo dell'acqua,
che si accompagnava con preghiere e sacrifici. Anticamente lo praticavano
soprattutto i romani e altri popoli ad essi vicini. Esisteva un calendario che
indicava i momenti delle principali lustrazioni: primavera, autunno, prima
delle celebrazioni comunitarie importanti.
La Chiesa utilizza l'acqua in diversi suoi
riti (Vedi *Acqua).
Lutero, Martin (1483-1546).
Monaco agostiniano, teologo, che scaten la *Riforma
protestante (1517), che gi si andava
preparando per la decadenza religiosa degli ultimi tempi del Medio Evo. Il
punto centrale della sua dottrina riguarda il concetto della *giustificazione, la quale, secondo Lutero, per quanto riguarda
l'uomo, dipende esclusivamente dalla fede, non dalle opere, e non cambia
radicalmente l'uomo: il sangue di Cristo copre i nostri peccati, e Dio non ne
tiene conto, anche se di fatto permangono in noi. Bas la sua nuova dottrina su
una lettura personale della lettera ai *Romani, anche se l'occasione ultima fu la pubblicazione di una *bolla del papa Leone X che concedeva indulgenze a chi
avesse dato contributi per la costruzione della *basilica di san Pietro a Roma. Lutero fu un bravo scrittore in
lingua tedesca e tradusse in questa lingua la Bibbia. Compose anche dei *Catechismi per la diffusione della sua dottrina, i primi se non
si contano alcuni tentativi di scarso valore nel Medio Evo. Pur avendo
rifiutato l'autorit del papa, Lutero fu intransigente con quelli, tra i suoi
stessi seguaci, che osavano contraddirlo.
LXX.
Vedi *Settanta.
M
Macarismo.
Voce derivata dal greco macarios, che significa " felice, beato " ed la
parola con cui cominciano in greco le *beatitudini, sia le otto con cui Ges inizia il discorso della
montagna come molte altre sparse nei *salmi e in altri luoghi della Bibbia.
Maccabeo.
In ebraico, " il martello ".
Soprannome dato a Giuda, terzo figlio del sacerdote Mattatia. Il nome passer
poi ai suoi fratelli. Lottano contro il re Antioco Epifane, che tenta di
introdurre la mentalit e i costumi *ellenistici in *Palestina e ottengono la libert religiosa. A Giuda Maccabeo, morto in
battaglia, succede il fratello Gionata. Messo a morte da Trifone, gli succede
un altro fratello, Simone, che ottiene il riconoscimento politico. Si instaura cos
la dinastia degli Asmonei, che durer fino al 37 a.C., quando *Erode far giustiziare l'ultimo dei suoi re.
I libri dei Maccabei narrano la storia di questa epoca sotto l'aspetto
politico e religioso. Furono scritti in greco e sono annoverati tra i *deutero-canonici.
Macedonia.
Regione settentrionale della *Grecia. San *Paolo
visit diverse volte alcune delle sue citt. La prima volta vi entr dopo
essere stato avvertito in sogno (cf At 16,9-10). Ad alcune delle sue comunit
scrisse lettere che ci sono rimaste: due ai *Tessalonicesi e una ai *Filippesi.
Macheronte.
Luogo situato ad est del *Mar Morto, poco pi a nord della sua met, dove Alessandro
Janneo costru una fortezza che fu poi rasa al suolo dai romani. *Erode il
Grande ne costru una pi grande. E
qui, secondo lo storico *Giuseppe Flavio, che fu tenuto prigioniero e poi decapitato *Giovanni Battista (cf Mt 14,3-12 e par.)
Machiavelli, Nicol (1469-1527).
Uomo politico del Rinascimento nato a
Firenze, autore di varie opere. Quella che lo ha reso famoso il celeberrimo
trattato Il Principe, nella quale
espone la dottrina chiamata *machiavellismo.
Machiavellico / Machiavellismo.
Si chiama machiavellismo l'errore morale secondo il quale " il fine
giustifica i mezzi ". Il nome viene da *Machiavelli, che sostiene questa dottrina nel suo trattato Il
Principe (alcuni difendono
Machiavelli vedendo nel suo ricettario universale pi una lettura di ci che di
fatto si fa chel'intenzione di dettare quel che si deve fare).
Macas.
Vedi *Juan Macas.
Macpela.
Sito nel sud della *Palestina dove *Abramo compr un terreno all'ittita Efron per seppellirvi sua moglie *Sara (Gn 23). Il fatto importante perch si tratta della
prima terra acquisita in propriet in questa regione dal padre del *popolo
di Dio, e nella caverna di Macpela si
troverebbe da allora la tomba dei *patriarchi. Vi sarebbero sepolti lo stesso Abramo, *Isacco, *Giacobbe,
*Rebecca e *Lia. Molto pi tardi, Erode il Grande vi costru un
santuario tuttora esistente.
Macumba.
Religione afro-brasiliana che fonde (vedi *sincretismo) culti di origine africana con altri cattolici,
celebrati con abbondanti manifestazioni folcloristiche (erbe, incenso, candele,
canti, danze) e riti con elementi *magici e *spiritisti. Di fatto,
ai suoi seguaci non piace che il loro culto sia chiamato macumba; preferiscono
altri nomi, secondo le forme che prende il culto in diversi luoghi: *candombl
(Bahia), *umbanda (Rio de Janeiro). In Brasile si trova il culto di
questo tipo con maggior numero di seguaci e praticanti; solo a Rio de Janeiro
si contano circa 62.500 templi di macumba e in tutto il paese hanno a che fare
con questo tipo di credenze e di pratiche sincretistiche circa quaranta milioni
di persone di ogni classe sociale. I tentativi di sradicare questo culto si sono
rivelati infruttuosi (vedi *Conselheiro, Antonio). Dal Brasile si
esteso ad altri paesi sudamericani (cf CNBB, Macumba; J. Vidal, DdlR-H; C. Vidal M., DSO-VD).
Madianiti.
Trib nomadi che si muovevano su entrambe le
rive del golfo di Aqaba, citate numerose volte nell'AT. *Mos li incontr nel deserto mentre fuggiva dall'Egitto e
l spos Sefora, figlia di *Ietro,
sacerdote di Madian (cf Es 2,15-21), di cui custodiva le greggi (Es 3,1) e dal
quale pi tardi ricever consiglio (cf Es 18,13-27). In altre occasioni, i
rapporti del popolo di Dio con i madianiti furono cattivi (cf Gs 13,21; Gdc 7;
Is 9,3).
Madre di Dio.
Titolo di *Maria, la madre di Ges, espressione della sua funzione
centrale. Per questa missione, con tutto ci che comporta, esistita Maria. E
madre di Dio non perch abbia dato l'esistenza alla divinit, ma perch madre,
secondo la natura umana, di Cristo, che persona divina. Una donna non madre
di una natura, ma di una persona concreta. Orbene, Cristo, bench possieda due
nature (divina e umana), solo un individuo, una sola persona, che divina.
Il non avere persona umana non toglie nulla a Cristo, giacch la sussistenza
propria, in cui consiste la personalit, in lui infinitamente superiore,
essendo quella propria di Dio. Vedi *Maria.
Maestro di cappella.
Il *canonico incaricato del canto nel *capitolo cattedrale. Attualmente, pi che altro un titolo
onorifico all'interno del capitolo stesso.
Magadn.
Citt o regione presso il lago di *Genesaret ancora non identificata. E citata in Mt 15,39. Nel
passo parallelo, Mc 8,10 riporta Dalmanuta. In alcuni manoscritti, troviamo *Magdala.
Mgdala.
In aramaico, " torre del pesce ". Villaggio sulla sponda occidentale del lago
di Genesaret. Vi abitava Maria di Magdala, detta perci Maddalena, la prima persona a cui apparve il Risorto (Gv
20,1-18).
Magi.
In origine era il nome di una trib della
Media o *Persia, che esercitava
funzioni sacerdotali e poich quei sacerdoti si dedicavano all'astrologia,
scienza segreta, il nome si applic successivamente sia a indovini e stregoni
che a saggi. Mt 2,1-12 li presenta come saggi, venuti da fuori, non
appartenenti al popolo ebraico. Non dice che fossero tre e nemmeno che fossero
re. Dato che i racconti dell'infanzia appartengono a un genere particolare all'interno
del *vangelo, non facile
distinguere ci che in questa narrazione storico nel senso attuale del
termine. L'intenzione di Mt quella di presentare la cattiva accoglienza del *messia da parte del suo popolo, e il fatto che veniva a
salvare tutti gli uomini, di cui questi non israeliti erano figura.
Magia.
" Idee e pratiche che si fondano sulla
credenza che certe persone, oggetti e *riti posseggano una forza misteriosa, in virt della
quale, e mediante certi mezzi, esercitano un influsso inevitabile e quasi
sempre negativo " (A. Baum, VPB-H). E in relazione con i malefici e la *stregoneria, molto praticati nei popoli primitivi. In quegli
ambienti, la magia si pratica come " un metodo per tentare di controllare
l'ambiente e le relazioni sociali con mezzi in cui non si pu stimare il
rapporto esistente tra il mezzo e il risultato. E anche un modo importante per
combattere gli stregoni e i fattucchieri " (M. Gluckmann, DS-G). In
Israele non fu rara ed era condannata come *idolatria. Nel NT condannata energicamente (cf Gal 5,20; Ap
22,15). Nella religiosit popolare
dei giorni nostri (molto buona in se stessa), si percepiscono a volte residui
di magia, per esempio quando si tenta di dominare o di forzare Dio attraverso
promesse (voti) o esercizi la cui efficacia si considera automatica,
indipendentemente dal piano di Dio e delle disposizioni profonde della persona.
Magistero.
Insegnare il primo compito dei discepoli di
Ges, che ordin agli apostoli: " Andate e insegnate... " (cf Mc
16,15; Mt 28,19). Di fatto, ogni cristiano deve annunciare la buona novella. Ma
dato che l'insegnamento individuale esposto a soggettivismi che deformano la
verit, sono i successori degli apostoli - il papa e i vescovi - a detenere
radicalmente il magistero. A questo insegnamento autorevole si d normalmente
il nome di magistero. Il Magistero
non una fonte di rivelazione aggiunta alla *Scrittura o alla *Tradizione, ma l'interpretazione del loro senso autentico.
Si distingue il Magistero ordinario, che viene esercitato nella vita normale e ordinaria
della Chiesa, dal Magistero straordinario, che esercitato in circostanze particolarmente rilevanti, come un
concilio o una *definizione dogmatica.
Documenti del Magistero sono gli scritti nei quali sono contenuti gli insegnamenti
dei papi e dei vescovi.
Magnificat.
Canto che la Vergine Maria, secondo il
racconto di Luca, pronunci in casa dei suoi parenti *Elisabetta e *Zaccaria
in occasione della sua visita (Lc 1). Magnificat la prima parola di questo canto in latino e significa
Esalta (il Signore, la mia anima),
Proclama (la grandezza del
Signore, la mia anima). E un *salmo
di lode e azione di grazie (tipo inno).
Il testo che ci giunto non una trascrizione letterale, ma raccoglie i
sentimenti di Maria in quel momento, tanto per ci che si riferisce
personalmente a lei, quanto nella prospettiva di ci che Dio sta facendo in
favore del suo popolo e di tutti gli uomini. Pu darsi che Luca abbia trovato
qualcosa di scritto, proveniente dall'ambito del sacerdote Zaccaria, o potrebbe
averlo composto alla luce dei fatti narrati, usando idee ed espressioni
dell'AT. Il Magnificat, in
effetti, ha analogie con il canto di *Anna, la madre di *Samuele (cf
1 Sam 2,110) e espressioni di altri passi veterotestamentari, specialmente di
vari salmi, nei quali si raccoglie la spiritualit pi pura di Israele,
incarnata nei poveri di Jhwh (cf
Sal 111; 103; 89; 107; 98).
Maieutica.
Metodo socratico consistente nel condurre il
discepolo a scoprire da solo la verit, aiutandolo come l'ostetrica aiuta a
partorire (Maieutike tecne). In
questo modo, l'uomo non riceve la verit dall'autorit di un altro, ma la
scopre con la propria intelligenza.
Maiuscoli.
Vedi *Codice.
Malachia.
In ebraico, " il mio messaggero ".
Il libro di Malachia l'ultimo dei
dodici *profeti minori. Non si sa
chi ne sia l'autore; il nome Malachia sarebbe preso dal libro stesso (3,1):
" Ecco, io invio il mio messaggero ". Lo si colloca intorno al 500 a.C. o poco dopo.
Malachia, Profezia di san (1095-1148).
Il san Malachia al quale facciamo riferimento
fu vescovo di Armagh (Irlanda). Gli si attribuisce una famosa profezia che, con
una sentenza o aforisma, cita in ordine cronologico 111 papi, a partire da
Celestino II (1143-1144). Ma la profezia non autentica. Infatti, gli aforismi
sono molto pi chiari o " esatti " per i papi anteriori al 1590,
epoca in cui fu scritta, che per i successivi, che consentono accomodamenti o
attribuzioni pi o meno facili (cf Dicc. Espasa).
Male. Ci che si fa in opposizione a quel che
lecito (male morale) o quello
che si contrappone al normale sviluppo della vita e della natura in generale (male
fisico). La Bibbia, da Gn 3, presenta
l'origine del male nell'azione colpevole dell'uomo. Lungo l'Antico e il Nuovo
Testamento, compare frequentemente la realt del male nelle sue diverse forme:
dolore, guerre, crudelt, morte, disgrazie materiali... esiste il problema
del male, straziante in molti casi.
Si deve tenere presente che il male fisico una condizione naturale
dell'essere creato, soggetto a limiti per la sua stessa natura. Il male morale
proviene dalla malizia dell'uomo, non da Dio. In quanto alla sofferenza
dell'innocente, vedi *Giobbe.
Malta.
Isola del Mediterraneo, a sud della Sicilia,
citata negli Atti in occasione del naufragio di *Paolo, mentre veniva portato come prigioniero a *Roma per essere giudicato nel tribunale di *Cesare. Vi rimase, con i suoi compagni di viaggio, durante
tre mesi, ospite in casa di Publio, al cui padre Paolo impose le mani
guarendolo (cf At 28,1-10).
Maltusianesimo.
Dottrina dell'economista inglese Thomas
Robert Malthus (1766-1834), esposta nel suo Saggio sul Principio della
Popolazione (1798), secondo la quale
la situazione economica impone la restrizione della popolazione. La mancanza di
mezzi porta a sposarsi pi tardi; la continenza , secondo lui, il mezzo per
adeguare le nascite alle possibilit di mantenimento. Oggi il termine si usa
per qualificare quelle teorie che auspicano la limitazione delle nascite
temendo un eccesso di popolazione. Il giudizio morale dipender dai motivi,
giustificati o no, e dalla natura dei mezzi proposti per raggiungere
l'obiettivo. La corretta regolazione delle nascite si chiama paternit
responsabile. Maltusianesimo si usa con connotazione peggiorativa.
Mamre.
Antico santuario nel sud della *Giudea, presso *Ebron, ad ovest di *Macpela. E
citato nella storia di *Abramo e *Isacco (cf Gn 13,18; 18,1; 35,27).
Mammona.
Termine usato nel Vangelo (Mt 6,24 = Lc
16,13; Lc 16,9.11) per esprimere il denaro, averi, ricchezza, lusso; Ges vi fa
riferimento come a un potere che impedisce di servire Dio.
Mana.
Termine di origine polinesiana, che significa
una forza, un potere non fisico, un'energia. Pu essere usato per il bene o per
il male. Ha degli equivalenti in diversi popoli nella zona del Pacifico e
dell'America del nord. Il mana non lo possiedono le cose, ma spiriti
soprannaturali o persone, anche se possono operare per mezzo di oggetti. Nei
popoli che " lo sentono ", il mana esercita un forte fascino come
esperienza di poteri collegati al divino. Chi li possiede capace di
realizzare prodezze in diversi ambiti, come la guerra, la caccia, l'amore (cf
R. Schreiter, DdlR).
Manasse.
Figlio di *Giuseppe, il figlio preferito di *Giacobbe. Questi adott Manasse come figlio suo e cos anche
suo fratello *Efraim. Entrambi
figurano come capostipiti di due delle dodici trib di Israele.
Mandei.
Il termine deriva da manda = gnosi, conoscenza. Setta gnostica (vedi *Gnosticismo) *sincretista, con elementi cristiani, persiani, islamici e perfino ebraici,
nonostante l'opposizione frontale che esiste tra mandei ed ebrei. Il mandeismo
professa un *dualismo ontologico
tra due mondi: il mondo superiore, della luce, della gloria, della vita, e il
mondo inferiore o delle tenebre. La creazione opera di un *demiurgo; ma l'uomo, con l'aiuto di inviati celesti, si libera
dal male del mondo accettando la verit e praticando i comandamenti e certi
riti, come un battesimo, pasti sacri, ecc. Nato nel sec. II, esiste ancora
qualche migliaio di mandei sabei o
battezzatori o cristiani di san
Giovanni nella regione meridionale
dell'Iran e dell'Iraq.
Mandorla mistica.
Aureola luminosa a forma di ellisse o di
doppia mandorla usata per esprimere nei dipinti religiosi il carattere sacro
dei personaggi o la presenza di Dio in loro. I bizantini la usano quasi
esclusivamente per Cristo. In Occidente si usa anche per la Madonna e i santi.
Si differenzia dal *nimbo, che
circonda la testa di luce, mentre la mandorla mistica avvolge nel chiarore
tutta la persona.
Mani.
Per i romani, designazione generica dei
morti. Secondo la credenza, vivevano in un mondo sotterraneo e, se si tributava
loro il culto dovuto, erano benefici; in caso contrario, tornavano sulla terra
e tormentavano chi non aveva loro tributato il culto o le dovute onoranze
funebri.
Vedi *Manicheismo.
Manicheismo.
Dottrina filosofico-teologica basata sul *dualismo; tutto ci che esiste procede da due principi
originari, tra s contrapposti: il principio del bene e il principio del male.
Il nome viene da Mani o Manes, che si present come l'ultimo grande profeta che
portava alla perfezione le religioni precedenti. Fu condannato a morte in *Persia nel 276, accusato dai sacerdoti della religione di
Stato. Prima della sua conversione, sant'*Agostino fu per un certo periodo manicheo (cf J. Schuster
DF-H).
Manipolazione.
Nel senso che qui ci interessa, relativo
all'educazione e al rapporto umano in generale, l'intervenire con abilit ma
in maniera scorretta, in modo tale da usare le *persone a beneficio proprio o di altri.
Manjn, Andrs (1846-1923).
Educatore, pedagogo e catechista spagnolo di
spirito rinnovatore, diede nuovi orientamenti alla *catechesi. E il fondatore delle Scuole dell'Ave Maria. L'idea fondamentale di Manjn quella di unificare
tutta l'educazione intorno a una " materia centrale, che tra cristiani
deve essere la dottrina cristiana ". Critiche gli sono state mosse per il
modo estrinseco in cui concepisce il rapporto tra le materie e per non essersi
preoccupato del rinnovamento dei contenuti quanto lo fece dei metodi.
Nell'insieme occupa un posto rilevante nella storia dell'educazione e della
catechesi (cf J. M. Prellezo DC-CCS).
Manna.
Alimento meraviglioso che ebbero gli
israeliti durante la peregrinazione nel deserto. Il nome sembra provenire
dall'espressione del popolo " Man-hu " = cos' questo? Unendo diversi dati che ci sono giunti, sembra
che fosse granulosa, come un seme del coriandolo (cf Nm 11,7). Si triturava e
si mangiava; il suo sapore era simile a quello del miele. I diversi riferimenti
alla manna la presentano come protezione provvidenziale di Dio e lo fu davvero,
data la sua opportunit, l'abbondanza e altre circostanze, ma non si deve
prendere come un miracolo che gli permetteva di vivere solo di manna. Gli
israeliti portavano con s greggi, potevano raccogliere alcuni frutti e
coltivare la terra; rimasero, infatti, durante una generazione (questo
esprimono i quarant'anni) in uno spazio che si sarebbe potuto attraversare in
qualche settimana. Ancora oggi, i beduini del deserto del *Sinai mangiano un'escrescenza del tamarisco, prodotta
nell'albero dalla puntura di un insetto. La chiamano mann e ha un sapore dolce. Nel NT si cita la manna in Eb
9,4 (era conservata nell'*Arca dell'Alleanza), nel discorso di Ges che annuncia l'eucaristia (Gv
6,49), di cui la manna era prefigurazione, e in Ap 2,17, dove appare
chiaramente il suo significato *escatologico: " al vincitore dar la manna nascosta ".
Manning, Henry Edward (1808-1892).
*Anglicano, fece parte del movimento di *Oxford e si convert al cattolicesimo nel 1851. Fu
arcivescovo di *Westminster e
cardinale. Si mise in luce come teologo e scrittore.
Manoscritti biblici.
Sono le copie realizzate prima
dell'invenzione della stampa (met del sec. XV). Dato che non ci sono giunti
gli originali, questi manoscritti hanno una grande importanza per risalire il
pi possibile ad essi.
Cos come sarebbe avvenuto dopo con la
stampa, la Bibbia fu il libro pi copiato a mano. Esistono migliaia di
manoscritti biblici su diversi materiali e di diverse forme: *papiri (generalmente, frammenti di pagine per la sua poca
consistenza), *pergamene (la sua
grande consistenza ha permesso la conservazione di *codici completi molto antichi). Si chiamano maiuscoli quelli in cui tutte le lettere sono maiuscole e minuscoli quelli scritti in lettere minuscole.
Dell'Antico Testamento, fino alla met del
sec. XX, non se ne aveva nessuno anteriore al sec. IX, salvo un piccolo
frammento. Con le scoperte di *Qumran
se ne trovarono alcuni dei tempi di Ges, uno di Isaia quasi completo del sec II
a.C., che serve per testimoniare che le copie posteriori di mille anni dopo
sono fedeli. Del Nuovo Testamento, il pi antico un papiro (catalogato come P
52 o *Rylands 457), che contiene
parte di due pagine del Vangelo di Giovanni (Gv 18,31-33 e 18,37-38); datato
verso il 125, cio appena 25 anni dopo la morte di san Giovanni.
Vedi i principali in *Codici e in *Papiri.
Mansi, Giovanni Domenico (1692-1769).
Canonista italiano, arcivescovo di Lucca.
Deve la sua fama alla grande opera da lui scritta e pubblicata un secolo dopo
la sua morte: Sacrorum Conciliorum nova et amplissima Collectio,
in trenta volumi. E citata semplicemente con la parola Mansi.
Mantra.
" Suono simbolico che provoca una
vibrazione interna che aiuta la mente a concentrarsi e favorisce
l'autorealizzazione " (MR, VD-P). Consiste in una frase che si ripete
incessantemente per lungo tempo. La reiterazione fa s che la mente smetta via
via di pensare ai concetti espressi nelle parole; in questo modo, il vuoto
" razionale " conduce al riposo in un'interiorit pi profonda del
pensiero.
Manza.
" Divinazione ", dalla sua
etimologia greca. Secondo il termine con il quale si unisce, abbiamo ad es. chiromanzia (divinazione tramite le linee della mano), ornitomanzia (tramite il volo degli uccelli), astromanzia (tramite gli astri), dattilomanzia (tramite un oggetto appeso, come un pendolo), negromanzia (tramite evocazione di spiriti). Si tratta di
pratiche superstiziose, gi condannate dalla Bibbia.
Maometto (570-632).
Fondatore dell'*Islam o religione islamica. Nacque a La *Mecca
(Arabia). Rimasto orfano da piccolo, visse poveramente con uno zio. A 25 anni
si spos con la vedova Cadigia della quale amministrava i beni e che aveva
quindici anni pi di lui. Con carovane di cammelli viaggia a lungo e conosce
comunit ebraiche e cristiane, dalle quali prende gran parte degli elementi
della sua nuova religione, che comincia con la crisi religiosa che attraversa a
quarant'anni (nel 610), quando si sente illuminato da quelle che ritiene essere
visioni dell'arcangelo Gabriele e spinto a predicare la sottomissione (=
*Islam) a Dio. Lo seguono sua moglie,
suo cugino Al e altri. Nel 622, di fronte a una forte opposizione, fugge con i
suoi seguaci da La Mecca e si ritira (= *Egira) a Medina, che diventer la citt del profeta. Nel
630, entra trionfalmente a La Mecca, dove assume il potere politico e
religioso. Alla sua morte, quasi tutta l'Arabia sottomessa alla sua
religione. I discepoli raccolsero i suoi insegnamenti in quello che diventer
il libro sacro dei *musulmani, il *Corano. Dopo la sua morte, i suoi seguaci continueranno la
conquista di numerosi popoli nella guerra santa. I musulmani sono il principale
gruppo religioso dopo il cristianesimo. Vedi *Islam, *Corano.
Mar delle canne /Mar dei giunchi c 4.
Una parte del *Mar Rosso, forse il braccio di nord-est o golfo di Aqaba. In Es
13,18s, si mette in risalto l'importanza che ebbe il passaggio attraverso
questo " mare " nell'uscita dall'Egitto (cf Nm 21,4).
Mar Morto.
E situato nel sud della *Palestina, nella depressione dove scorre il *Giordano. E chiamato anche Mare del sale, Mare orientale, Mare del deserto. E
lungo circa 85 Km da nord a sud e misura 15,7 Km da est a ovest nella parte pi
larga. La sua superficie circa 400 metri sotto il livello del Mediterraneo (
la pi grande depressione che esista sulla terra); questo livello varia
leggermente secondo l'evaporazione e la quantit d'acqua ricevuta; negli ultimi
anni tende a scendere, perch viene sfruttata maggiormente l'acqua dei fiumi
prima che vi giungano. La sua profondit raggiunge i 400 metri. Pur ricevendo
l'acqua del Giordano e di altri fiumi, ed essendo come un lago, il suo livello
non sale perch l'evaporazione molto forte dato il calore della zona. Per
questa stessa ragione le sue acque sono molto salate e " amare " e la
sua densit maggiore. In Gn 19,23-29, si fa riferimento alle citt di *Sodoma e *Gomorra,
situate in questo luogo.
Mar Rosso.
La penetrazione dell'Oceano Indiano tra
l'Africa e la penisola arabica, che si prolunga nei golfi di Aqaba e di Suez. E
famoso nella Bibbia per il passaggio degli israeliti nella fuga dall'Egitto,
bench ci siano diverse opinioni riguardo al luogo preciso dove sarebbe
avvenuto. Seguendo san *Paolo (1
Cor 10,1-13), i *padri della Chiesa
e la *liturgia, soprattutto nella *Veglia
pasquale, danno grande importanza
simbolica al passaggio del Mar Rosso, espressione della liberazione che
acquistiamo entrando a far parte del corpo di Cristo nella sua *Chiesa.
Maranath.
Formula aramaica che si pu scrivere e
leggere in due modi: maran ath = " il Signore viene ", oppure maran-t = " Signore, vieni ". Compare in 1 Cor
16,22 e in Ap 22,20. La troviamo anche nella *Didach e in testi liturgici posteriori. Soprattutto a
partire dal contesto dell'Apocalisse e della Didach, che lo colloca nella
celebrazione dell'Eucaristia (" Venga la grazia e passi questo mondo...
Maranath. Amen "), il senso pi definito quello escatologico. La
celebrazione eucaristica ci colloca tra il *memoriale - presenza del Signore che venuto - e il compimento
finale - il momento in cui torner; esperienza della sua presenza sacramentale
e ansia del suo ritorno. La liturgia romana attuale intensifica il desiderio
della venuta soprattutto nell'Eucaristia quotidiana (acclamazioni dopo la
Consacrazione) e nel tempo d'Avvento (vedi *Anno liturgico), che prepara non solo la venuta del Natale ma anche,
con non meno intensit, la venuta finale.
Marco.
Figlio di Maria, nella cui casa si riuniva la
primitiva comunit di Gerusalemme (cf At 12,12) e cugino di *Barnaba (cf Col 4,10), accompagn *Paolo e Barnaba nel loro primo viaggio apostolico, ma torn
indietro da Perge (cf At 13,13). Successivamente accompagna Barnaba verso *Cipro e poi si trova a *Roma con Paolo e *Pietro. Di lui, sant'*Ireneo dice che fu " discepolo e interprete ", che
ci trasmette " ci che era stato predicato da Pietro ". Paolo lo cita
in diverse lettere come collaboratore (Col 4,10; Fm 24; 2 Tm 4,11).
Vedi *Vangelo secondo Marco.
Mardocheo / Mordecai.
Figura rilevante del libro di Ester. Abitante a Susa, capitale della Persia, scopre la
congiura di Aman, visir plenipotenziario, contro gli ebrei, e persuade la
regina di Persia, Ester, ad implorare il re Assuero (Serse) perch li salvi.
Capovoltasi la situazione, Mardocheo diventa primo ministro. A questo racconto
collegata la festa dei *Purim.
Il libro di Ester molto stimato dagli ebrei e ha un carattere di
incoraggiamento per gli esiliati, pi che di storia propriamente detta.
Marduch.
" Figlio del Sole ". Una delle
principali divinit del pantheon assiro-babilonese. Ritenuto vincitore del caos
e creatore del mondo, a lui canta l'inno Enuma Elis (" Quando in alto... "). La sua notevole
importanza (sec. XII a.C.) fu poi eclissata da quella di suo figlio, il dio
Nab. In Dn 14,1-22, Daniele ridicolizza questo dio, chiamato anche *Bel (cf Ger 50,2).
Maria.
In aramaico, Myriam, di significato non chiaro.
Maria Madre di Ges. Il riferimento pi antico a Maria nel NT, sia pure
senza nominarla direttamente, quello di Gal 4,4, che ce la mostra inserita al
centro della *storia della salvezza:
" Dio invi suo figlio, nato da donna ". Nei Vangeli non compare fino al momento dell'*annunciazione. Lc 1-2 ci mostra come accompagna Ges in tutti i
momenti della sua infanzia. Durante la vita pubblica, i riferimenti a lei sono
piuttosto scarsi. *Giovanni la
presenta all'inizio e alla fine: nelle nozze di *Cana (2,1-11) e ai piedi della croce (19,25-27). I *sinottici (Mc 3,31-35 e par) narrano come una volta and con
altri parenti a cercare Ges e Lc 11,27-28 riporta la lode entusiasta che una
donna del popolo tributa alla madre del Maestro. Questi due passi nei quali
Ges mette i valori del regno al di sopra dei legami familiari, la Chiesa li
propone ad onore di Maria, la prima ad ascoltare la parola di Dio. Dopo l'*ascensione del Signore, Maria presente nella comunit dei
discepoli (cf At 1,12-14). La sua venerazione nella Chiesa andata aumentando
nella misura in cui si penetrava pi a fondo il mistero di Cristo.
Vedi *madre di Dio.
Maria, sorella di Mos e Aronne (cf Nm 26,52).
Maria di Betania, sorella di *Marta e di *Lazzaro (cf Lc 10,39-42; Gv 11,1-45). Alcuni la identificano con *Maria
Maddalena.
Maria Maddalena o di *Magdala (cf Mc 14,3-9; Mt 26,6-13; Gv 12,1-8).
Maria, madre di Giacomo e di Giuseppe (cf Mt 27,56; 27,61 e par; Lc 23,55). Forse la stessa persona di Maria
di Cleofa (cf Gv 19,25).
Marialis cultus.
" Il culto mariano ". *Esortazione apostolica
pubblicata dal papa Paolo VI il 2 febbraio 1974. Il suo fine quello di portare
al retto ordinamento e sviluppo il culto della vergine *Maria. Il contenuto strutturato in: Introduzione. Parte prima: Il culto alla Madonna nella liturgia. Parte seconda: Per un rinnovamento della piet
mariana. Parte terza: Indicazione
sull'Angelus e il Rosario.
Conclusione: Valore teologico e pastorale del culto alla Madonna.
Mariana di Ges, santa (1618-1645).
Chiamata anche Azucena de Quito (Giglio di Quito), perch nacque, visse e mor in
quella citt. Suo padre fu un capitano spagnolo; sua madre era figlia di
spagnoli. Orfana all'et di sei anni, fu allevata dalla sorella maggiore. Fin
da bambina, scelse di fare una vita consacrata a Dio, ma nel mondo, diretta da *gesuiti. Dedicava lunghe ore alla preghiera, viveva in grande
austerit e dedicava gran parte del suo tempo a visitare i malati, ad aiutare i
bisognosi ed a insegnare la religione ai bambini, specialmente agli indios.
Marianisti.
Vedi *Chaminade.
Mariologia.
Parte della *teologia che studia la funzione della Vergine Maria nella *storia
della salvezza.
Maristi.
Vedi *Champagnat.
Maroniti.
Cristiani orientali del *Libano che, tra i gruppi di diversi riti appartenenti alla
Chiesa *Ortodossa, sono rimasti
nella Chiesa Cattolica Romana. Sono poco pi di 600.000. Il nome viene da San
Marone, asceta vissuto all'inizio del se, V.
Marta.
In ebraico, " signora ". Sorella di
*Lazzaro e di Maria di Betania (cf Gv 11,1-44; Lc 10,38-42).
Martino di Porres, santo (1579-1639).
Figlio di un nobile spagnolo che, per quanto
buon cristiano, si lasci dominare dall'amore per una graziosa mulatta di nome
Anna, che viveva nella periferia di Lima, con la quale ebbe anche una figlia.
Martino si fece frate domenicano. In tutta la sua vita rifulse un grandissimo
amore per i poveri. Nello stesso convento di Lima curava e perfino accoglieva i
malati. Con le generose donazioni ricevute, compr delle case e vi stabil il
primo asilo e la prima scuola per orfani che siano esistiti a Lima. E
proverbiale anche il suo amore per gli animali.
Martino di Tours, san (ca. 316-397).
Uno dei santi pi popolari in Francia e, in
generale, nell'Europa Occidentale. Nato in Pannonia (attuale Ungheria), fu
animatore dello spirito monastico e dell'apostolato popolare, e vescovo di
Tour. Molte parrocchie e paesi ne hanno fatto il loro patrono.
Martire.
In greco, " testimone ". Nella
Chiesa si usa per designare quelli che hanno confessato Cristo fino a morire
per lui, per la sua causa. In Ap 1,5 e 3,15, si definisce Ges " il
testimone fedele ". Vi sono stati martiri fin dai primi giorni della
Chiesa (cf At 6,8-7,60: *Stefano;
12,1-2: *Giacomo). Nei primi tre
secoli, la persecuzione dei cristiani fu intensa nell'Impero romano e vi furono
migliaia di martiri, fino alla conversione di *Costantino (313). Molti sono i cristiani che hanno conosciuto il
martirio lungo tutta la storia della Chiesa.
Martirio.
Tortura o supplizio inflitti a chi non vuole
rinnegare la sua fede.
Martirologio.
*Libro liturgico che contiene i nomi dei santi (anche di santi non
martiri), con alcuni dati sulla loro origine, giorno e luogo del martirio o
morte, ecc. Serve per ricordare in qualche modo molti santi che non hanno una
celebrazione speciale nella *messa
o nella *Liturgia delle ore.
Marxismo.
Concezione filosofica, antropologica e
sociale ideata da Karl Marx (1818-1883)
e completata da altri filosofi, principalmente dal suo amico Engels (1820-1895). Il marxismo professa il *materialismo *ateo.
Combatte la religione come *alienazione dell'uomo. Nel campo sociale, predica la lotta di classe tra il
proletariato sfruttato e i capitalisti sfruttatori. La lotta, dice,
inevitabile e deve condurre all'instaurazione della dittatura del proletariato
in una societ comunista, nella quale tutti i mezzi di produzione sono
propriet dello Stato (socialismo), e non ci saranno sfruttatori n sfruttati.
Nella pratica, il marxismo ha generato un'ampia gamma di *socialismi nei quali l'intervento dello Stato si combina con la
democrazia (socialdemocrazia) o assume un carattere pi rigido e totalitario.
Rispetto al *liberalismo, il socialismo
accentua l'intervento dello Stato e la migliore distribuzione dei frutti del
lavoro, ma al tempo stesso restringe o nega le libert.
Mashal.
Termine ebraico che significa *parabola, in un senso pi ampio di quello che noi gli
attribuiamo; include anche proverbio, favola, aforisma, paragone...
Masochismo.
Anomalia consistente nel provare piacere
sessuale ad essere maltrattato o umiliato. Il nome viene dal romanziere
austriaco von Sacher-Masoch, del
sec. XIX. E l'opposto di *sadismo.
Masochista.
Chi affetto dalla perversione del *masochismo.
Masora / Massora.
In ebraico, " tradizione ". Vedi *Masoreti.
Masoreti.
Scribi ebrei che, dalla met del sec. VIII
fino quasi al 1000, realizzarono un serio lavoro critico sull'*Antico
Testamento, annotando scrupolosamente
il testo con le sue varianti, accenti, collocazione di punti per esprimere le
vocali (l'ebraico scritto originale non ha vocali). Secondo gli specialisti, in
termini generali, fecero un ottimo lavoro.
Mass Media.
Vedi *Mezzi di comunicazione di massa.
Massa.
In ebraico, " tentazione ". Luogo
del deserto di Sin, nella penisola
del *Sinai, citato in Es 17,7; Dt
6,16; 9,22; 33,8 e nel *Salmo
95,8.
Massoneria / Framassoneria.
Societ segreta le cui origini sono oscure.
Il nome di framassoneria, con la
componente maon = muratore, in
francese, fa riferimento alle corporazioni dell'edilizia del Medio Evo.
Soprattutto nei paesi latini, ha avuto un carattere anticattolico. Il codice di
*diritto canonico del 1917 puniva
con la scomunica chi si iscriveva alla " setta massonica " (can.
3235; can. 2336,2) e lo privava della sepoltura ecclesiastica (can. 1240).
Attualmente, dato che a seconda dei paesi o delle differenti logge (luoghi di riunione dei massoni) il loro
atteggiamento varia molto, il giudizio dipende dalla posizione ideologica e
operativa di ogni gruppo.
Masturbazione.
Atto del procurarsi volontariamente il
piacere erotico al di fuori dei rapporti sessuali naturali. E moralmente
riprovevole, anche se bisogna avere un'adeguata comprensione della persona che
si masturba. Si pratica soprattutto durante l'adolescenza, cio prima della
maturazione psicologica sessuale, ma non rara anche tra gli adulti; si suole
dire, in questo caso, che hanno un atteggiamento adolescenziale.
Mater et Magistra. " Madre e maestra ".
Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.
Materialismo.
Dottrina filosofica secondo la quale tutto
l'esistente si riduce " alla materia o a forze interamente sottomesse alle
condizioni della materia stessa " (W. Brugger, DF-H). Si distinguono il materialismo
volgare, che un modo di vivere,
e quello filosofico, che un
sistema di pensiero; in questo, si inquadrano il materialismo dialettico e quello storico del *marxismo. Il primo
sostiene il cambiamento brusco di ci che quantitativo in qualitativo; quello
storico afferma che la storia del pensiero determinata dalle vicissitudini
economiche (cf Rahner-Vorglimler, DT-H).
Matriarcato.
Sistema sociale nel quale la donna ha il
primato. La madre il riferimento principale per determinare la residenza
della famiglia, per indicare la parentela, l'eredit, ecc.
Matrimonio.
Alleanza tra un uomo e una donna per mezzo
della quale si donano reciprocamente l'uno all'altro e si appartengono "
in una piena comunit di vita, che si esprime anche nel dono corporeo e
sessuale; questa comunit di vita pi originale, intima e profonda di
qualsiasi altra forma di comunit umana " (W. Kerber, DF-H). La finalit
del matrimonio il completamento delle tendenze dei due sessi negli aspetti
fondamentali della persona, che includono l'amore e l'istinto sessuale con la
procreazione.
Si spesso definito il matrimonio in termini
di contratto. E pi esatto farlo in termini di alleanza; il contratto non
impegna le persone pienamente e pu essere rescisso quando non interessa pi;
l'alleanza in termini di amicizia e la sua rottura implica infedelt.
Nell'AT, specialmente nei *profeti,
il matrimonio presentato come immagine dell'alleanza e dell'amore di Dio con
il suo popolo. I figli sono un bene molto stimato.
Nel NT, lo si valorizza come stato normale
dell'uomo e come immagine dell'amore di Cristo e della sua Chiesa (cf Ef 5,22),
ma Ges rimase celibe e svel ai suoi il valore del *celibato per il *regno dei cieli, per quelli a cui Dio concede tale dono (cf Mt 19,12;
Lc 18,29).
La Chiesa onora il matrimonio come
sacramento, cio come segno stabilito da Cristo che esprime e contiene la
grazia di Dio.
Matteo.
In ebraico, " dono di Dio ". Uno
dei dodici *apostoli, era un *pubblicano, cio riscuoteva le imposte. Nel suo stesso Vangelo,
il racconto della sua vocazione da parte di Ges gli d il nome di Matteo (Mt
9,9), mentre Mc 2,14-15 e Lc 5,27-29 lo chiamano *Levi. Vedi *Vangelo secondo Matteo.
Mattia.
Discepolo di Ges. Fin dall'inizio della sua
predicazione, fu eletto per completare il numero dei dodici apostoli in
sostituzione di Giuda Iscariota (cf At 1,23-26).
Maturazione della fede.
Processo di crescita armonica del cristiano
nei diversi aspetti della personalit: conoscenza, affetto e volont. Questo si
traduce nel possesso di un'adeguata sintesi di conoscenze e nella formazione di
atteggiamenti nei quali si incarnino i valori evangelici.
Maya.
Popoli della zona centrale dell'America che
svilupparono un alto grado di civilt. Nell'aspetto religioso, adoravano
numerose divinit e geni e effettuavano sacrifici, anche umani.
Mazzarello, Maria Domenica, santa
(1837-1881).
Donna allegra, lavoratrice instancabile,
dedita alla preghiera e impegnata fin da giovane nelle opere di carit,
specialmente nella *catechesi dei
bambini, ebbe piena sintonia con il fondatore dei *salesiani e fu con lui co-fondatrice dell'istituto delle Figlie
di Maria Ausiliatrice (1872), dedite
all'educazione delle bambine e dei giovani. L'istituto, diffuso in tutto il
mondo, conta circa 17.000 religiose in un migliaio di case.
Mecca.
La. Citt dell'Arabia Saudita, situata a poco
meno di 100 Km dal Mar Rosso, in pieno deserto arabico e, per tanto, privo di
coltivazioni. E un nodo di comunicazioni e di intensa attivit finanziaria, ma
soprattutto la citt santa dell'*Islam dove vanno in pellegrinaggio i *musulmani. Vedi *Kaaba.
Medelln.
Citt della Colombia, capitale del
dipartimento di Antioqua, con circa 700.000 abitanti. Vi si celebr la II
Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, tra il 26 agosto e il 6 settembre del 1968, che fu
come l'incarnazione dello spirito del concilio Vaticano II nella situazione
latino-americana. Si elaborarono 16 documenti: 1. Giustizia. 2. La pace. 3.
Famiglia e demografia. 4. Educazione. 5. Giovent. 6. Pastorale popolare. 7.
Pastorale di lite. 8. Catechesi. 9. Liturgie. 10. Movimenti laicali. 11.
Sacerdoti. 12. Religiosi. 13. Formazione del clero. 14. La povert della
Chiesa. 15. Pastorale d'insieme. 16. Mezzi di comunicazione di massa.
La dottrina e le disposizioni sono dominate
dalle idee della promozione umana, della preoccupazione per l'evangelizzazione
e della crescita della fede con l'aiuto di una *pastorale rinnovata, della revisione evangelica della Chiesa e
delle sue strutture, dell'attenzione ad ogni stato di vita e specialmente degli
agenti dell'evangelizzazione.
Medi.
Popolo situato a sud del Mar Caspio, nella
zona settentrionale dell'Iran. Sottomessi in principio agli *assiri, i medi costruirono poi il proprio impero, con
capitale Ecbatana. Uniti a *Babilonia, conquistarono *Ninive (612 a.C.). Tuttavia, l'impero dei medi dur poco,
perch *Ciro il Grande, fondatore
dell'impero persiano, lo incorpor al suo verso l'anno 552 a.C.
Mediator Dei.
*Enciclica di Pio XII sulla *liturgia, pubblicata il 20 novembre 1947. E stata definita la
" magna charta " del movimento liturgico. E il primo documento
pontificio che struttura una dottrina globale della liturgia. E presentata come
esercizio del culto che il Cristo totale, capo e membra, ovvero Cristo con la
Chiesa, tributa al Padre. Corregge l'idea che si tratti semplicemente del culto
esterno della Chiesa e delle leggi che lo regolano. Valorizza al tempo stesso
gli esercizi extra-liturgici. In alcuni punti, come quello del *sacerdozio dei fedeli o nella presentazione dell'*anno
liturgico, non raggiunge una
chiarezza sufficiente e bisogner aspettare il Concilio *Vaticano II per una migliore comprensione. Ad ogni modo,
l'enciclica costitu la pi alta conferma del movimento liturgico e contribu a
preparare lo sviluppo che sarebbe venuto con il concilio.
Mediatore.
La persona che serve per stabilire relazioni
positive tra gli uomini o tra Dio e gli uomini. Quest'ultima quella che ci
interessa. Nella storia delle *religioni si incontrano sempre uomini intermediari o mediatori presso la
divinit; la legge stessa e il *culto
sono visti come mediazione. San *Paolo sottolinea che queste mediazioni non hanno ottenuto quello che
cercavano. Invece, il NT presenta Cristo come " l'unico mediatore tra Dio
e gli uomini " (1 Tm 2,5; cf Eb 8,6; 9,11-14). Attraverso di lui si
realizza la comunicazione salvatrice tra gli uomini e Dio (cf X. Lon-Dufour,
DNT-C). Qualsiasi altra mediazione - inclusa quella della Madonna e degli altri
santi - relativa, partecipata e subordinata a questa di Cristo, unico
mediatore in senso pieno (cf Vaticano II, LG 62). Su questo punto, il senso
ecumenico ha stimolato l'interesse a chiarire bene la dottrina.
Medina.
Citt dell'Arabia Saudita situata 169 Km a
nord della *Mecca. Si chiamava
Yathrib finch i *musulmani le
diedero il nome attuale, che significa " Citt " (del profeta), in
ricordo di *Maometto.
Meditazione.
In senso religioso, riflessione realizzata in
ambiente di preghiera, su contenuti dottrinali della fede e sulla sua incidenza
nella propria vita. Il suo carattere discorsivo la differenzia dalla *contemplazione.
Meghiddo.
Citt situata nella parte settentrionale del
monte Carmelo. Vi si svolsero innumerevoli battaglie; tra le altre, quella in
cui Necao, faraone d'Egitto, sconfisse *Giosia, re di Giuda, che mor in combattimento (609 a.C.).
Nella zona sono state fatte rilevanti scoperte archeologiche. Vedi *Armaghedn.
Megillot.
In ebraico, " rotoli ". Cos gli
ebrei chiamavano cinque piccoli libri dell'AT, ognuno dei quali si leggeva in una
delle principali feste: *Cantico dei cantici (Pasqua), *Rut (Pentecoste), *Lamentazioni
(anniversario della distruzione del *tempio), *Ecclesiaste (festa dei Tabernacoli) e *Ester (Purim).
Melantone, Filippo (1497-1560).
Uno dei *riformatori pi vicini a *Lutero. Fu un teologo che, offre ad altri lavori, redasse la
confessione di Augusta (1530), la quale divenne l'espressione della fede
protestante in quel momento. Cerc l'accordo dottrinale con Roma per mantenere
l'unit della Chiesa.
Melchisedek.
Nome cananeo, che significa " re di
giustizia ". Re e sacerdote di *Salem (= *Gerusalemme), che
compare in Gn 14,17-20, dove offre un sacrificio per la vittoria ottenuta da *Abramo e pronuncia una bella *beraka. Nel *Salmo
109(110),4 il sacerdozio di Melchisedek appare come figura di quello di Cristo.
Vi si fa riferimento anche in Eb 5,6.10.20; 7,1-17.
Melchiti.
Il termine significa " imperiali o reali
". Cristiani dei *patriarcati
di *Antiochia, *Gerusalemme e *Alessandria, fedeli alla dottrina del concilio di *Calcedonia (451), professata dall'imperatore bizantino (da cui
il nome). In occasione dello *scisma
provocato da *Michele Cerulario si separarono dalla Chiesa d'Occidente, ma in seguito
si unirono a Roma. Celebrano la *liturgia con un rito proprio nel quale impiegano il greco e l'arabo.
Memoria.
Celebrazione liturgica di grado inferiore a
quello di *solennit, *festa, *domenica.
Memoriale.
La celebrazione liturgica della Chiesa
molto pi che un ricordo o una memoria. E la riattualizzazione del mistero celebrato,
possibile perch, avendo Cristo consumato il *mistero pasquale, vive al di l delle leggi del tempo e dello spazio
proprie di questo mondo. Si applica in modo particolare alla celebrazione
eucaristica.
Mendicanti.
Vedi *Vita religiosa.
Menfi
Famosa citt dell'Egitto, situata sulla riva
sinistra del *Nilo, vicino
all'attuale *Cairo. Fu capitale
dell'antico impero dei *faraoni.
Vi risiedeva una colonia di ebrei, soprattutto dopo la distruzione di *Gerusalemme (587 a.C.). I profeti *Osea, *Isaia,
*Geremia e *Daniele la nominano.
Menzogna.
Manifestazione contraria a ci che si pensa,
con l'intenzione di ingannare. Oltre al danno che la conoscenza falsata pu
causare all'altro, la menzogna incarna la malizia di distruggere o deteriorare
la base delle relazioni tra gli uomini, che la verit e la fiducia reciproca.
Mercede, Ordine della.
L'*Ordine della Beata Maria Vergine della
Mercede per la redenzione degli
schiavi, fu fondato da san *Pietro Nolasco, aiutato da san Raimondo di Peafort e dal re Giacomo I di Aragona. La
sua finalit era la liberazione di coloro che erano stati fatti prigionieri
dagli arabi. Con il mutamento delle condizioni storiche si trasformarono in
ordine *mendicante, che lavor
nell'evangelizzazione dell'America. Assunsero poi anche impegni educativi e,
attualmente, si preoccupano di seguire i prigionieri e le vittime della
tossicodipendenza.
Mercoled delle ceneri.
Primo giorno della Quaresima (vedi *Anno liturgico).
Si chiama cos perch durante la *liturgia di questo giorno si celebra il rito di mettere un poco di cenere sulla
testa o sulla fronte, per ricordare all'uomo la sua caducit ed invitarlo alla *conversione.
Merito.
" E il giudizio di Dio sulle opere degli
uomini " (DBM-Cl), o meglio sull'atteggiamento dell'uomo, che si esprime
nell'operare. Sono esistite concezioni errate e assai funeste riguardo al
merito, come l'idea magica che, con le opere buone, " si potesse creare
una specie di obbligo di reciprocit di Dio. Se cos fosse, ogni uomo sarebbe
il proprio salvatore, capace, pertanto, di dare da solo un valore permanente
alla propria vita (...). Questo pensiero ha perso di vista Dio e si dirige
verso un idolo o verso false divinit " (G. Hierzembergen, VPB-H).
Un'altra idea falsa quella relativa al concetto di somma cumulativa: ogni
opera buona d una " quantit " di merito che si somma alla
precedente; la vita eterna sarebbe - secondo questa idea - il risultato di
queste quantit. Ma il merito la visione che Dio ha dell'atteggiamento
profondo dell'uomo nella concretezza del suo amore (riversato da Dio stesso in
noi: cf Rm 5,5), che l'intenzione radicale dell'esistere. Questa intenzione
si traduce in opere, senza le quali sarebbe pura illusione. Non la somma
delle opere, ma il modo di essere che esprimono e che va migliorando nella
misura in cui siamo fedeli.
Mesopotamia.
Paese tra i fiumi. Dal sec. III a.C., viene chiamata cos la regione,
nel corso medio e su ambo i lati, dei fiumi *Tigri e *Eufrate.
In seguito, e in un senso pi amplio, include *Babilonia, *Assiria
e la *Mezzaluna Fertile.
Messa.
Dal latino missa, participio passato di mittere = inviare,
congedare. Dalle parole con cui terminava il rito: " Ite, missa est
" = " andate (l'Eucaristia)
stata inviata (agli assenti) ". Dal sec. IV in poi, pare che tale
commiato abbia dato il nome al tutto. La celebrazione pi importante della
Chiesa cattolica. Il nome, poco significativo, ha il vantaggio di non
enfatizzare nessuno dei suoi aspetti importanti - eucaristia, sacrificio,
memoriale, nuova pasqua, convito - mettendone in ombra altri.
E la benedizione-azione di grazie al Padre, il memoriale o nuova presenza del sacrificio di Cristo, il convito pasquale nel quale Cristo ci si
offre.
Parti della messa.
Rito di ingresso. Comprende tutto ci che
precede le letture, ossia:
Antifona o canto di ingresso.
Bacio dell'altare. Il presbitero si avvicina all'altare e lo venera con
un bacio.
Saluto dell'*assemblea da parte del presidente.
Atto penitenziale o invito a riconoscere i propri peccati, e preghiere
nelle quali si chiede perdono a Dio.
Signore, piet. Canto o recitazione in cui si acclama al Signore e
si chiede la sua misericordia.
Gloria. E un inno proveniente dai primi secoli cristiani nel quale si loda
Dio Padre, Figli e Spirito Santo. E detto anche dossologia maggiore per differenziarla dalla minore. Si canta o proclama tutte le domeniche, salvo che in *Avvento e in *Quaresima (vedi *Anno liturgico), e
in altri giorni di particolare solennit (vedi *Dossologia).
Colletta o preghiera colletta, che generalmente fa riferimento al proprio della
festa o al carattere della celebrazione. Con essa si conclude il rito di
ingresso.
Liturgia della Parola. Comprende le letture
della Sacra Scrittura, il salmo responsoriale, l'acclamazione al Vangelo,
l'omelia, il credo e la preghiera dei fedeli.
Prima lettura. Quando ci sono tre letture (domeniche e altre
occasioni solenni), la prima presa dall'AT. Se ce ne sono solo due (i giorni
ordinari durante la settimana), si prende dall'AT o dal NT.
Salmo responsoriale. E un *salmo o parte di un salmo con il quale si risponde alla lettura ascoltata.
Lo canta o proclama un solista e il popolo risponde ad ogni strofa con
un'antifona.
Seconda lettura (quando ce ne sono tre). Si prende dal NT, esclusi i
vangeli.
Acclamazione al vangelo. Comprende l'*alleluia (salvo che in Quaresima) e un versetto, normalmente
preso dalla stessa *pericope che
si sta per proclamare.
Vangelo. E l'ultima delle letture. E presa da uno dei quattro Vangeli e si
ascolta in piedi.
*Omelia.
Credo o professione di fede. E la professione comunitaria della fede cattolica
con una delle due formule opzionali: una semplice e corta, e l'altra pi lunga
e concettuale (vedi *Credo).
Preghiera dei fedeli o preghiera universale: serie di preghiere con
risposte del popolo sotto forma di supplica. Le intenzioni devono ricordare: la
Chiesa, i governanti, coloro che hanno particolarmente bisogno e l'assemblea
presente.
Liturgia eucaristica.
Presentazione delle offerte (questa espressione migliore del termine "
offertorio "). Si portano all'altare il pane, il vino e l'acqua, e si
accompagna il rito con alcune preghiere; la principale la
Preghiera sulle offerte, che fa riferimento ai doni presentati all'altare (il
pane e il vino).
Preghiera eucaristica. Ci troviamo di fronte alla preghiera centrale della
messa e di tutte quelle della Chiesa. E preghiera di azione di grazie e di
santificazione. Si chiama anche anfora e in qualche caso canone.
Contiene i seguenti elementi:
Dialogo iniziale.
Prefazio: solenne azione di grazie e di lode a Dio per quello che in se
stesso e per le sue opere.
Culmina nel Santo
Epclesi (invocazione) perch lo Spirito trasformi i nostri
doni nel corpo e nel sangue di Cristo.
Narrazione della istituzione dell'eucaristia come ci raccontata dai *vangeli.
Anamnesi (ricordo memoriale) dei principali misteri del Signore.
Offerta del sacrificio, molto unita al memoriale.
Intercessione e comunione dei santi: preghiere per i vivi e per i defunti e unione con
quanti ci hanno preceduto nella vita eterna.
*Dossologia finale: solenne lode alla Santissima Trinit.
Amen o ratifica dell'assemblea di quanto stato proclamato ad alta voce
dal presbitero che ha presieduto la celebrazione.
Rito di comunione. Comprende:
il Padre Nostro o preghiera domenicale (= del Signore), preceduto da
un'introduzione.
Rito della pace, ratificato da un gesto reciproco.
Frazione del pane (cos si chiam l'eucaristia nei primi tempi), mentre
si canta l'*Agnello di Dio. Il
sacerdote spezza l'*ostia e ne
lascia cadere un frammento nel calice.
Comunione, ovvero si riceve il corpo e il sangue di Cristo; nel
frattempo si canta il cosiddetto canto di comunione.
Dopocomunione, la preghiera che si recita al termine di questo
rito.
Rito di commiato, che consiste in:
un saluto, la benedizione e le parole di commiato
con le quali si scioglie l'assemblea.
Messa con i fanciulli.
Anche se la messa essenzialmente sempre la
stessa, esistono delle norme speciali per la messa con i fanciulli, nella quale sono previsti molti adattamenti che la
rendono pi comprensibile, pi piacevole e pi partecipata attivamente da parte
dei fanciulli. Queste direttive sono nel documento detto Direttorio per la
messa con i fanciulli, che fu
pubblicato nel 1973 dalla Congregazione per il Culto Divino.
Messaggio cristiano.
Vedi *Kerigma.
Messale.
E il libro che contiene le preghiere e le
indicazioni per la celebrazione dell'eucaristia, il libro d'altare, quello
che usa il *presbitero o il *vescovo che presiede; altri libri usati per la celebrazione
dell'eucaristia sono il *lezionario,
il libro responsoriale, quello dei
*canti. Un tempo il messale
indicava il libro in cui erano riuniti tutti i testi corrispondenti ai diversi
ministri o attori della celebrazione. L'unione in un solo libro fu la
concretizzazione di una situazione di decadenza nella celebrazione: il *presbitero presidente si accaparrava tutti i *ministeri e, oltre al suo, compiva quello del lettore, del
salmista e dei cantori. Per questo, dopo il Concilio Vaticano II, si separarono
di nuovo i diversi libri, poich la celebrazione di tutta l'*assemblea ed normale che diverse persone svolgano i diversi
incarichi facendo ognuno " tutto e solo ci che gli corrisponde "
come prescrive il concilio Vaticano II (SC 28).
Messia.
Messia, in ebraico, equivale a Cristo in greco o in latino, o a unto in italiano. Ges chiamato il messia, il Cristo o l'unto, per essere
stato impregnato totalmente dallo Spirito Santo.
Metafisica.
Parte della filosofia che studia ci che sta
" al di l della fisica ", come dice il termine. *Aristotele la chiama filosofia prima, poich studia ci che primo, l'essere in se
stesso.
Metafora.
La metafora consiste nell'uso delle parole in
senso figurato; ad esempio, avere le mani bucate, ecc. Anche nella Bibbia si
usa a volte il linguaggio metaforico.
Metanoia.
Termine greco che a volte si usa nelle lingue
moderne per esprimere la *conversione
o cambiamento interiore.
Metempsicosi.
Dottrina che crede nella trasmigrazione delle
anime, molto diffusa nelle religioni orientali. Dopo la morte dell'uomo, la sua
anima va ad abitare in un altro corpo, umano o di un essere inferiore (animale,
pianta), secondo la legge (detta *karma) della rinascita (*palingenesi). Basano questa dottrina sul ricordo di alcuni veggenti relativo a
vite anteriori e, soprattutto, seguendo un'idea di Platone, sulla "
incapacit di conciliare in altro modo la disuguaglianza nel destino degli
uomini con l'idea di giustizia ". Nel *buddismo si professa il reiterato rigeneramento
dell'esistenza, ma senza identit personale. La filosofia cristiana, e
soprattutto la luce portata da Cristo, chiariscono le oscurit che hanno
portato a elaborare le idee della metempsicosi (cf W. Brugger, DF-H).
Metodio di Tessalonica, san (825-885).
Fratello di san *Cirillo, con il quale evangelizz la Bulgaria. Fu poi vescovo
in Boemia e Moravia. Tradusse in lingua slava i libri sacri e i libri
liturgici.
Metodo.
Dal greco met = fra, assieme a, oltre; e hods = strada. La strada per raggiungere un fine.
Metodo di Monaco.
Chiamato anche metodo psicologico o metodo di Weber e Stieglitz, in quanto elaborato da
questi due catecheti di Monaco (Germania) tra la fine del sec. XIX e gli inizi
del XX. E il metodo o procedimento catechistico che parte dalla psicologia del
catechizzando per interessarlo, per mezzo di elementi intuitivi, e fargli cos
scoprire, imparare e assimilare la dottrina. In questo metodo, la lezione va
divisa in cinque parti: 1. Preparazione. 2. Esposizione. 3. Spiegazione. 4.
Ricapitolazione o riassunto. 5. Applicazione.
Metodologia.
" Insieme di tecniche e procedimenti
debitamente strutturati che ci servono per ottenere un determinato risultato
". (P. Maym, Pedag. Relig.,
381).
Metropolita.
Dal greco, metrpolis = citt madre. Il vescovo che esercita le sue
funzioni nella *diocesi principale
di una *provincia ecclesiastica, ovvero l'*arcivescovo. In modo simile, chiesa metropolitana la cattedrale, cio la sede dell'arcivescovo. Nella *Chiesa
orientale, il termine metropolita si
riferisce ai vescovi delle sedi principali.
Mezzaluna fertile.
Zona geografica che si estende dall'*Egitto al golfo Persico formando una specie di mezzaluna,
che comprende Palestina, Libano, Siria e Mesopotamia. Sono terre molto buone,
irrigate da fiumi che danno loro una grande fertilit, grazie a cui furono la
culla di grandi civilt antiche: *sumeri, *babilonesi, *assiri. Questo ampio territorio fu, inoltre, l'unica via di
comunicazione e di commercio del Medio Oriente antico.
Mezzi di comunicazione.
Essenzialmente sono tutti i mezzi che servono
per la comunicazione tra le persone, ma si riserva questa definizione ai mezzi
moderni tramite i quali si stabiliscono relazioni con destinatari molto
numerosi. A volte sono chiamati Mass Media, denominazione usata prevalentemente
dagli anglosassoni, ma ammessa anche da noi. Tra questi: la stampa, il
cinema, la radio, la televisione, e
vi si pu includere il teatro.
I mezzi di comunicazione di massa implicano
questi elementi: a) un emittente; b) un messaggio; c) un
recettore e d) uno strumento. Si
caratterizzano per l'enorme potenza e le gigantesche possibilit, sotto il profilo tecnico. Sotto il profilo sociale,
questo si traduce in un'influenza estensiva e intensiva
tale che d luogo a una nuova *cultura e a quello che stato chiamato l'uomo nuovo, caratterizzato dal fatto di essere pi sociale che
individuale e di possedere nuove abitudini percettive ( pi sensitivo e
immaginativo), con maggiore integrazione tra sensi, emotivit e ragione.
La potente influenza dei mezzi di
comunicazione di massa ambivalente. La loro principale ricchezza stabilire la comunione tra gli uomini; il loro
principale aspetto negativo la
spersonalizzazione o alienazione dell'uomo. E di enorme interesse ottenere che
gli agenti dei mezzi di comunicazione di massa, oltre ad una preparazione
tecnica, possiedano alti valori umani (rispetto per la persona, amore della
verit, interesse per la solidariet e la giustizia, sensibilit di fronte agli
interessi trascendenti e religiosi...). I recettori devono coltivare il senso
critico: trasformarsi da semplici recettori in percettori che non rimangono passivi di fronte a ci che ricevono.
Si capisce che un tema di grande importanza
nella *pastorale. La Chiesa vi si
interessata, anche se pi a livello di dottrina che di realizzazioni. I
principali documenti sul tema sono: il decreto Inter mirifica, del concilio Vaticano II; l'istruzione Communio
et progressio (quello che ha maggior
valore intrinseco); riferimenti nella *esortazione apostolica *Evangelii
nuntiandi (n. 42 e 45), nella *Catechesi tradendae,
nel *Direttorio Catechistico Generale;
la II Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-americano, svoltasi a *Medelln, gli ha dedicato il suo documento 16; quella di *Puebla, dal n. 1063 al n. 1095 del suo documento, oltre a
numerose altre allusioni.
Mezzi di gruppo / Piccoli mezzi.
Sono i *mezzi di comunicazione di massa utilizzati in piccoli gruppi: proiezione di filmini,
diapositive, lucidi, videocassette, ecc. Non hanno la ricchezza e l'influenza
dei grandi mezzi, ma sono raccomandabili soprattutto per la loro ricchezza
specifica, che il fatto che si prestano per educare all'uso dei grandi mezzi.
In lezioni, catechesi, conferenze, ecc., servono per fornire documentazione e
per rafforzare l'esposizione con la pluralit.
Michea.
In ebraico, " Chi come Jhwh? ". Uno
dei primi profeti, contemporaneo di *Isaia (sec. VIII a.C.). Lo menziona e lo cita Ger 26,18 ( molto raro che un
profeta ne citi un altro). Fustiga con durezza la mera esteriorit del culto e
la corruzione, tanto del *regno del nord (Samaria) come del *regno del sud (Giuda).
Michele.
Mikael = " chi come Dio? ". Angelo
indicato come " uno dei primi principi ", " il grande principe
" (Dn 10,13-21), trionfatore su *Satana (cf Ap 12,9).
Michele Cerulario (1000-1058).
*Patriarca di *Costantinopoli dal 1043 al 1058. Profondamente antilatino, fece
chiudere a Costantinopoli le chiese di questo rito. Nel 1054, vista
l'impossibilit di trovare un accordo, il cardinale Umberto, legato del papa
Leone IX, deposit nella chiesa di Santa Sofia la *scomunica contro il patriarca, che rispose con una
controscomunica. Si consum cos lo *scisma d'Oriente. Il 7 dicembre 1065, il papa Paolo VI e il
patriarca Atenagora di Costantinopoli emanarono una dichiarazione nella quale
si toglievano reciprocamente le scomuniche. E un passo nel ristabilimento
dell'unit, ma lo scisma rimane.
Michele Febres, san (1854-1910).
Nato a Cuenca (Ecuador), una malformazione
dei piedi lo accompagner per tutta la vita. Fu Fratello delle Scuole
Cristiane, esimio educatore, autore di eccellenti testi di letteratura e di
lingua per l'insegnamento. Ma il suo impegno principale fu la catechesi,
specialmente con quipe che preparavano alla Prima Comunione. La sua
grandissima cultura non impediva la semplicit delle sue spiegazioni ai
bambini. I superiori lo chiamarono in Europa per affidargli compiti importanti,
soprattutto per la composizione di testi. Trasferito dal Belgio in Spagna per
motivi di salute, mor a Premi de Mar, vicino a Barcellona.
Midrash.
In ebraico, " investigazione, ricerca
". Spiegazione edificante della Sacra Scrittura elaborata dai *rabbini. In essa, il nucleo storico rimane subordinato al
significato. Quando il suo fine conoscere la volont di Dio e stabilire norme
di condotta, si denomina *Halakah
o *midrash halakico. Se cerca di interpretare la parti narrative dei
libri, si chiama *Haggadah o *midrash
haggadico. A partire dal sec. II dopo
Cristo, si cominciarono a collezionare queste spiegazioni o midrashim.
Migne, Jacques Paul (1800-1875).
Sacerdote francese che port a termine
l'ingente lavoro di pubblicare le opere dei *padri della Chiesa nelle serie latina e greca: Patrologia latina, in 222
volumi, e Patrologia greca, in 161 volumi. Si abbreviano con le sigle PL
(Patrologia latina) o ML (Migne latino) e PG (Patrologia greca) o MG (Migne
greco).
Mikal.
Abbrev. di Mikael = " chi come Dio? ". Figlia minore di *Saul e moglie di *Davide. Salv la vita al marito aiutandolo a fuggire da
Saul. Per aver disprezzato Davide che saltava e danzava durante il trasporto
dell'*arca dell'alleanza a
Gerusalemme, fu punita con la sterilit (cf 1 Sam 18,20-27; 19,11-17; 2 Sam
6,16.20-23).
Mileto.
Celebre citt della parte occidentale dell'*Asia
Minore, porto sul mar Egeo, citata in
At. Si ricorda soprattutto il commosso saluto di san *Paolo in partenza ai presbiteri di *Efeso, che aveva fatto venire l (cf At 20,15.17-38).
Milevi.
Citt situata nell'attuale Algeria dove si
riun nel 416 un *sinodo dei
vescovi della regione, spesso citato, che condann il *pelagianismo.
Millenarismo.
Detto anche chiliasmo, dal greco chilioi = mille. Credenza secondo la quale, prima del
giudizio finale, ci sar un periodo di mille anni in cui Cristo regner
glorioso sulla terra. Questa dottrina si fonda su Ap 20,1-6, ma dimentica che
nell'Apocalisse molte espressioni, e specialmente i numeri, sono spesso usate
in senso simbolico. Il millenarismo
fu difeso nei primi secoli anche da alcuni *padri della Chiesa; altri, invece, lo combattevano gi allora. Oggi lo
professano solo alcune *sette.
Minareto.
Vedi *Moschea.
Ministero.
Da latino minister = servo. Equivalente del termine greco diacona. Funzione affidata ad alcuni membri nella Chiesa per
occuparsi delle diverse necessit pastorali. Ci sono ministri ordinati, che sono quelli che hanno ricevuto il sacramento dell'ordine
(vescovo, presbitero, diacono), e ministri non ordinati, o istituiti e conferiti in una celebrazione
liturgica, come l'accolitato e il lettorato, o attribuiti senza questa formalit, come possono
essere quello di catechista o altri stabiliti dall'autorit ecclesiastica di
una regione.
Ministri.
Le persone che nella Chiesa hanno ricevuto un
*ministero.
Minuscoli.
Vedi *Codice.
Miracolo.
In latino, miraculum, da mirari
= stupirsi. " Evento che, a causa del suo carattere straordinario,
annuncia all'uomo sotto forma di segno l'amore personale di Dio " (B.
Weismahr, DF-H). L'importante la sua forza di rimandare a Dio e condurre
l'uomo alla salvezza. Oggi si presta molta pi attenzione al suo rapporto con
la fede che alla sua incidenza sulle leggi naturali. Nei *Vangeli, le guarigioni e gli altri fatti straordinari di Ges
sono chiamati miracoli, poteri, prodigi, segni. Si narrano circa 25 guarigioni, tre risurrezioni,
nove miracoli sugli elementi naturali (tempesta placata, pesche miracolose,
moltiplicazioni di pani e di pesci, trasformazione dell'acqua in vino, la
moneta trovata nella bocca del pesce, camminare sulle acque, il fico seccato).
Ges concesse il dono di fare miracoli e vediamo negli atti degli apostoli come
i discepoli operassero prodigi (cf X. Lon-Dufour, DNT-C).
Mirra.
Profumo di sapore amaro, elaborato con una
resina, che si usava nelle nozze, per imbalsamare i cadaveri, ecc. Mescolato al
vino, si offriva a volte ai condannati a morte come calmante. Mc 15,23 dice che
a Ges " offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese ".
E Gv 19,39 afferma che Nicodemo port cento libbre di mirra e aloe per
imbalsamare il corpo di Ges.
Misereor.
Vedi *Caritas.
Mishnah.
In ebraico, " istruzione, insegnamento,
ripetizione ". E l'insieme degli insegnamenti e delle norme di condotta
della tradizione orale ebraica. Assieme alla *Torah o legge scritta, i rabbini ammettono l'esistenza di
una tradizione non scritta proveniente anch'essa da Mos, che vanno
raccogliendo per iscritto dal sec. II d.C. Nei secoli seguenti realizzano dei
commentari a questa stessa raccolta e dall'unione della Mishnah e del suo commentario, detto *Ghemar, esce il *Talmud, verso il 400 d.C.
Misia.
Regione nord-occidentale dell'*Asia minore, che si affaccia sull'Egeo e l'Ellesponto. *Paolo vi pass nel suo secondo e terzo viaggio e nella
citt portuale di Troade ebbe una visione e risuscit il giovane utico (cfr.
At 16,7-18; 20,5-12).
Missione.
In latino, missio = invio.
Si usa per esprimere l'incarico che Dio d a
qualcuno in ordine al bene degli altri.
Zona nella quale non si pienamente
stabilita la Chiesa con le normali strutture di *diocesi, *parrocchie, ecc.
Mistagogia.
Introduzione al mistero cristiano non sotto
forma di semplice istruzione dottrinale, ma anche di vita ed esperienza
celebrativa.
Mistagogico.
Relativo alla *mistagogia.
Mistagogo.
Colui che introduce al mistero e realizza la *mistagogia.
Mistero.
Nella *teologia, una verit
incomprensibile perch supera le nostre capacit.
Nella *liturgia, la realt soprannaturale presente nella celebrazione. Equivale a *sacramento.
Mistero pasquale.
Oltre a essere una verit, oggetto di studio della *teologia, il mistero pasquale una realt centrale del cristianesimo (vedi *mistero). E il mistero della salvezza in tutti i suoi
aspetti. La Pasqua il passaggio ad una vita superiore. In *Israele, fu il passaggio dalla schiavit alla libert; in
Cristo, il passaggio dalla condizione terrena, condizionata o limitata nel
tempo e nello spazio, alla condizione gloriosa. Questo passaggio inizia nel
momento stesso dell'*incarnazione
e culmina nella morte-glorificazione. Da questa situazione, Cristo ci comunica
la sua vita, facendoci passare dalla morte del peccato alla vita della grazia
e, alla fine di questa vita limitata, alla vita piena della *gloria. Il mistero pasquale un dinamismo, un passaggio ad
uno stato superiore. Ci che la Chiesa celebra in tutta la sua *liturgia sempre il mistero pasquale. Nei primi tempi, era
pi visibile questa centralit; poi, pedagogicamente, si prest sempre pi
attenzione a diversi momenti del suo sviluppo nella vita di Cristo (svolgimento
dell'*anno liturgico), ma ci che
si celebra essenzialmente sempre il mistero pasquale. Il cardinal Montini
(poi Paolo VI) scrisse: " Comprendere la Pasqua comprendere il
cristianesimo; ignorare la Pasqua ignorare il cristianesimo ".
Mistica.
Come realt, in senso generale, esprime
l'unione interiore con Dio. Si d questo nome in particolare all'unione con Dio
di profondit straordinaria, con particolare esperienza del divino. In questo
si differenzia dall'*ascetica, che
uno stadio precedente o inferiore. Nell'ascetica, si sente di pi lo sforzo
dell'uomo e la difficolt nell'estirpare ci che impedisce l'unione con Dio. Il
mistico, al contrario, colui che vive in profondit e in modo abituale il
rapporto con Dio, ampliato dalla preghiera esplicita a tutta la vita, che si
svolge nella *contemplazione.
Nello stadio mistico, si sente con maggiore chiarezza che lo Spirito ad agire
all'interno dell'uomo e a trasformarlo ad immagine di Cristo.
Come dottrina, la mistica la parte della *teologia spirituale,
che studia lo stato e i fenomeni propri della vita mistica.
Mito.
Designa realt diverse con una certa
relazione tra loro. - 1. Per molto tempo stato considerato con un significato
degradato e peggiorativo: narrazione di tipo leggendario, in rapporto a tempi
passati, allegoria di realt inesistenti.
In senso moderno, una realt molto
positiva: " E uno dei modi in cui l'uomo esprime la sua esperienza di s e
del mondo... Ci di cui parla il mito non mai avvenuto e tuttavia sempre
presente: il destino cosmico dell'uomo, che rimane sempre uguale a se stesso
"; presuppone una coscienza ciclica - non lineare - della storia (A.
Smitmans, VPB-H). E " una forma discorsiva con cui si esprime qualcosa
che, nella sua verit profonda, non pu essere comunicato da una definizione.
Racconto in cui il mondo divino condiziona e chiarisce l'origine, la natura e
il fine degli uomini " (X. Lon-Dufour, DNT-C). E " una raccolta di
immagini con lo stesso orientamento, che si accumulano via via nel subcosciente
delle generazioni e nelle quali si esprimono, in simboli, determinati aspetti
della vita umana. Non serve tanto per chiarire (razionalmente) quanto per dominare
mentalmente la realt esterna e unirsi ad essa " (W. Brugger, DF-H).
Bultmann, a met del sec. XX, ha voluto vedere tutti i racconti evangelici in
senso mitico: non si possono prendere in senso storico (non sappiamo niente del
Ges storico), ma come una chiamata di Dio a me in pura fede. La demitizzazione
consiste nel cercare il senso soggiacente nei racconti mitici. Evidentemente,
il presupposto totalmente gratuito. I Vangeli non sono racconti mitici, ma
storici, con l'ampiezza di questo termine propria al genere *vangelo.
Mitra.
Divinit indoeuropea che giunse ad essere
considerata come il primo tra gli dei, il sole invitto. Il culto di Mitra comprendeva le pratiche misteriche o riti con cui i seguaci erano introdotti nella vita
degli dei.
Copricapo liturgico alto, diviso nella
sommit in due punte, con due strisce che cadono sulle spalle (vedi *Infula), portato dal vescovo o dall'abate mitrato.
Moab / Moabiti.
Popolo imparentato con gli israeliti, sebbene
in continua rivalit con essi. Moab occupava la regione ad est del Mar Morto, a
sud del fiume Arnon, fino al
deserto siro-arabico.
Modalismo / Monarchianismo.
Eresia trinitaria proposta da Noeto in Asia
Minore, verso la fine del sec. II, e diffusa agli inizi del sec. III a Roma, da
Praxeas, e nel nord dell'Africa. Dall'Africa venne anche il suo principale
teologo, Sabellio, dal quale riceve il nome di sabellianismo, con cui anche designata. Per i modalisti, il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono tre persone, ma tre modi in cui si manifesta l'unica persona divina ("
Monarchiam tenemus "). Furono combattuti principalmente da *Tertulliano e *Ippolito
e condannati dal papa Callisto.
Vedi anche *patripassiani.
Modernismo.
Lo sforzo di armonizzare le nuove conoscenze
e le nuove scoperte della scienza con la fede. Agli inizi del sec. XX, il
modernismo progressista minacci dall'interno della Chiesa l'integrit del
dogma, con una valutazione eccessiva della scienza, sotto le cui scoperte ed
ipotesi bisognava intendere la fede. I maggiori conflitti scoppiarono in campo
biblico (l'*esegeta A. Loisy, *scomunicato nel 1908, ne fu il corifeo), ma si manifest anche
nei domini del dogma, della storia, dell'ecumenismo, nel campo sociale... Pio X
lo condann nel 1907 (decreto Lamentabilis e enciclica Pascendi). I
decreti della Pontificia *Commissione
Biblica irrigidirono le posizioni
(alcune delle quali sarebbero poi divenute obsolete), e certi conservatori ad
oltranza contribuirono a rendere pi pesante il momento. Passata la crisi che
minacciava di spazzare via tutto, cominciarono ad essere ritirate le condanne
che frenavano la ricerca dei biblisti e dei *teologi cattolici. Soprattutto a partire dal 1943 (enciclica Divino
afflante Spiritu di Pio XII), si apr con ampiezza la strada agli
studi, traducendo in pratica l'assenza di conflitto tra *scienza e fede.
Modernit / Postmodernit.
Si intende per modernit la situazione culturale in cui predominano la *secolarizzazione e il secolarismo, cio l'emancipazione della ragione
di fronte alla rivelazione, che, iniziata nel Rinascimento, si accentu con il *Razionalismo e continu nell'*ateismo marxista. La Chiesa contribu in notevole misura alla
modernit grazie all'impegno dei credenti nel " disinganno dal mondo
" o sana secolarizzazione, che poi, fuori dalla legittima sfera, si
estrapol verso il secolarismo.
Oggi si parla gi di una nuova et: la postmodernit. Per alcuni cristiani, il rifiuto totale della
modernit; per altri (vedi *Tradizionalismo progressismo) deve consistere nella purificazione dagli ingredienti secolaristi,
nella presa di coscienza della disumanizzazione che questi portano con s. In
effetti, si avverte un ritorno al sacro; ma l'uomo religioso dovr vivere
all'interno di un mondo secolarizzato (cf J. Hourton, Bol. Fe y cultura, n. 34).
Molinismo.
Sistema di dottrina morale ideato da Luis
de Molina, S.J. (1535-1600). Nel
rapporto grazia-volont umana o azione di Dio-libert umana, la teoria
molinista si preoccupa del giusto spazio della libert, in contrapposizione con
la teoria di Domingo *Bez, O.P., che privilegia prima di tutto l'azione
efficace di Dio. Le dispute tra molinisti e bannesiani furono lunghe e aspre,
data la difficolt nel capire il rapporto tra i due estremi, veri ambedue. La
Santa Sede proib ad ambedue le scuole di accusarsi l'un l'altra di eresia, ma
non ha definito la questione discussa.
Molinos, Miguel de (1628-1696).
Prete spagnolo, visse a Roma dal 1663 alla
morte. Arrestato nel 1685, condannato per eresia per le sue teorie (vedi *Quietismo), abiur, ma rimase in prigione per il resto della
vita.
Moloc.
Dio cananeo al quale venivano offerti
sacrifici umani, generalmente bambini, bruciandoli. Per questo motivo, Moloc fu
considerato l'incarnazione della crudelt.
Monaci.
Vedi *Vita religiosa.
Monaci bianchi / Monaci neri.
Vedi *Cistercensi.
Monastero.
Casa nella quale risiede una comunit di monaci o monache
(vedi *Vita religiosa).
Mondo.
Il cosmo, l'universo, il complesso delle cose
create, ma anche, in senso pi ristretto, la realt umana. Nel NT, la parola
che noi traduciamo con mondo, cio cosmos, indica soprattutto l'organizzazione, l'ordine tra gli elementi.
Monismo.
Dal greco, monos = uno, unico. - 1. In filosofia, dottrina comune a diversi sistemi che cerca di
ridurre tutta la realt a un'idea o sostanza originale unica. In *antropologia, concezione unitaria dell'uomo, in contrapposizione al
*dualismo, che separa l'anima e il
corpo. L'antropologia platonica e, in generale, quella greco-latina,
dualista, mentre quella *semitica
monista: l'uomo un'unit nella quale gli elementi corpo e spirito non sono
separabili, ma sono visti come l'uomo nella sua dimensione corporea o l'uomo
nella sua dimensione spirituale.
Monizione.
Dal latino, moneo = avvertire, far sapere. Breve intervento all'inizio
o durante lo svolgimento di una *celebrazione liturgica, il cui fine muovere alla partecipazione tutti i
presenti con sentimenti comuni, d'accordo con il rito del momento.
Monofisismo.
*Eresia iniziata dal monaco egiziano *Eutiche che, cadendo nell'estremo opposto del *nestorianesimo (per il quale coesistono due persone in Cristo),
professa che in Cristo esiste una sola natura (monos-physis), quella divina, poich quella umana rimane assorbita
in quella divina. Fu condannato dal concilio ecumenico di Calcedonia nel 451.
Monogamia.
Unione matrimoniale di un solo uomo con una
sola donna. Si oppone a *bigamia
(quando un uomo ha due mogli) e alla *poligamia in generale.
Monogramma.
Dal latino, monos =uno, solo e gramma = scritto, lettera. Una o diverse lettere unite, che
servono come cifra o abbreviazione usata in marchi, sigilli, disegni, ecc. Sono
molto usati: XP, che significa Cristo,
prendendo le due prime lettere del nome in greco; IHS, con le iniziali
dell'espressione latina Iesus Hominum Salvator = Ges, salvatore degli uomini.
Monoteismo.
Dottrina che sostiene l'esistenza di un solo
Dio. Si oppone al *politeismo. Il
popolo ebraico ebbe difficolt ad accettare il monoteismo e numerose volte i
profeti condannarono pratiche idolatriche che implicavano il riconoscimento di
diverse divinit. Oggi, *ebraismo,
cristianesimo e *islamismo, sono
le tre grandi religioni monoteiste.
Monotelismo.
Dal greco, monos = uno, unico e thelema = volont. *Eresia molto vicina al *monofisismo di *Eutiche.
In realt, sorse con il desiderio di riconciliare i monofisiti. Sosteneva che
in Cristo esiste una sola volont, quella divina, come effetto dell'unione *ipostatica. Fu proposta da Sergio, *patriarca di *Costantinopoli, dal 610 al 638, che ottenne dal papa Onorio
(625-638) una dichiarazione poco precisa. Fu combattuta soprattutto da san
Sofronio, monaco divenuto poi patriarca di *Gerusalemme, e da un altro monaco, Massimo il Confessore.
L'eresia fu condannata dal *concilio
lateranense del 649 (non ecumenico) e, nel 680-681, dal III di Costantinopoli
(VI ecumenico).
Monsignore.
Titolo che la Santa Sede concede ai vescovi e
ad altri ecclesiastici per la rilevanza della loro funzione. Il suo uso
diminuito dopo il *Vaticano II,
soprattutto per coloro che non sono vescovi, nella tendenza ad eliminare ci
che pura onorificenza.
Montanismo.
Eresia suscitata da Montano (sec. II),
sacerdote pagano convertitosi al cristianesimo, che si presentava come
l'incarnazione dello Spirito Santo, portatore di una nuova rivelazione,
superiore a quella di Cristo. Nel sec. III, *Tertulliano fu sedotto da questa eresia, che poi abbandon per
seguire il proprio sistema.
Monte degli ulivi.
Collina alta 830 metri, circa 1 Km ad est di *Gerusalemme, sul lato opposto alla valle del *Cedron. Nell'AT menzionato nella storia di *Davide (2 Sam 15,30.32) e in Zc 14,4. Nei Vangeli si dice
che a volte Ges vi passava la notte (cf Gv 8,1-2); contemplando il *tempio da quella collina, pronunci il discorso *escatologico (cf Mt 24,3 e par.); dopo l'*ultima cena,
Ges e i suoi discepoli " uscirono verso il monte degli ulivi " (Mt
26,30; Mc 14,26) e l, o meglio nell'orto che si estendeva nella sua parte
inferiore, andarono a cercarlo *Giuda
e una folla mandata dai suoi nemici (Mc 14,43 e par.). Da qui, Ges ascese al
cielo (At 1,12).
Montecassino.
Celebre abbazia benedettina, situata presso
la citt di Cassino, circa 175 Km a sud di Roma. Fu fondata da san *Benedetto nel 529, e divenne la culla dell'ordine benedettino.
Nella II Guerra Mondiale, fu totalmente distrutta (1944) dagli Alleati e poi
ricostruita (1960).
Moon.
Setta fondata nel 1945 da Fong Myung Moon,
nato nel 1920 da genitori presbiteriani in Corea. Presenta se stesso come il
Messia. Dopo tre matrimoni, sposa a quarant'anni una ragazza di diciotto, la
" nuova Eva ". Conduce una vita molto lussuosa. La sua religione
un'ideologia religioso-politica di un anticomunismo virulento. I suoi discepoli
vivono austeramente in comunit, dedicando il loro tempo alla preghiera e a
vendere i suoi libri per strada.
Morale.
Dal latino mos = costume, pratica. Come atteggiamento, la
disposizione della persona in rapporto al bene che si deve operare.
Come scienza, la parte della *teologia che studia il comportamento umano in quanto adattato
o no alla rettitudine.
Morale eteronoma / morale autonoma.
La morale si chiama eteronoma o autonoma, a
seconda che il soggetto riconosca o no un'autorit esterna e superiore a lui
stesso come autore delle norme di comportamento.
Morale situazionale.
E la teoria che sostiene come fondamento per
la qualificazione morale le circostanze in cui si trova il soggetto. Tener
conto di tali circostanze legittimo e indispensabile, ma se il principio si
estende fino ad eliminare l'esistenza di leggi oggettive, si cade in un
soggettivismo demolitore della morale. Pio XII condann la morale della
situazione cos intesa.
Moralismo.
Concezione della religiosit nella quale
predomina l'aspetto dei doveri o obblighi, su quello del sentirsi graziato dal
dono divino. In questa prospettiva, Dio non visto nella vita come il Padre
buono, ma come un Signore esigente, che mostra la sua superiorit imponendo in
modo pi o meno capriccioso un comportamento spiacevole per provare la nostra
sottomissione. Si falsa cos l'idea di Dio, del quale si ha una caricatura pi
che un'immagine fedele, e anche l'idea della morale, che non vista come
l'espressione di ci che buono: Dio non impone i comandamenti perch sono
buoni, ma sono buoni perch Dio li impone. In questa prospettiva Dio e la legge
non sono amati, ma sopportati. Questa deformazione comporta fatali conseguenze.
Come il razionalismo, il moralismo predispone all'*ateismo (in realt, il Dio del moralista non il Dio
autentico, un Dio che non esiste) e fa s che la vita religiosa non sia
un'espressione d'amore, ma un peso. In non pochi cristiani - a volte anche in
coloro che hanno la missione di guidare gli altri - esistono tracce di
moralismo pi o meno accentuate e, di conseguenza, una superficialit
religiosa. Per lunghi periodi, questa deformazione di Dio e della morale
stata molto estesa.
Nella religiosit autentica, il dovere
espressione di ci che conviene al nostro essere, ci che ci eleva, secondo
l'espressione di sant'*Ireneo:
" I doni di Dio sono esigenze e le sue esigenze sono doni ". Per il
cristiano, viene prima di tutto ci che Dio fa per noi; la moralit
conseguenza intrinseca dell'unione a Cristo: " Se siete risorti con
Cristo, cercate le cose di lass " (Col 3,1). " Quanto alla
fornicazione e a ogni specie di impurit o cupidigia, neppure se ne parli tra
voi " (Ef 5,3). Questa morale un atteggiamento che si traduce in una
vita non meno esigente che nel moralismo, ma in uno spirito radicalmente
diverso: positiva nella sua origine, nella sua attuazione e nel suo fine; Dio
la manifesta o promulga per aiutarci a conoscere ci che ci fa pi degni. Si
abbraccia, pertanto, con gioia e il Dio che la " esige " il Padre
che vuole il nostro bene.
Mria.
Monte Mria, questo il nome che l'AT d al
luogo in cui *Abramo doveva
sacrificare suo figlio (cf Gn 22,2) e al luogo dove *Salomone costru il *tempio (1 Cr 3,1). Si discute se si tratti dello stesso
luogo.
Mormoni.
Si definiscono Chiesa di Ges Cristo dei
santi degli ultimi giorni. Vennero
fondati da Joseph Smith (1805-1844), negli Stati Uniti. I loro libri sono: il
Libro di Mormon (nome dell'angelo che lo consegna a Smith nel 1827), la Bibbia
e la Dottrina di J. Smith. Nella loro visione della Trinit, il Figlio e lo
Spirito Santo non sono Dio; negano il peccato originale e l'inferno; celebrano
l'Eucaristia con pane e acqua. Mantengono opere sociali e praticano una morale
rigorosa (ma Smith fu arrestato con l'accusa di falsificazione e altri reati,
pratic la poligamia e mor linciato da mariti traditi per causa sua; i suoi
seguaci lo considerano un martire); sostengono il razzismo. Esercitano una
notevole influenza politica ed economica negli USA, dove hanno avuto qualche
ministro in quasi tutti i governi dell'ultima met del secolo. La loro base
principale lo stato dello Utah. Promuovono un forte proselitismo e gli
aderenti dedicano due anni a propagare la setta (cf Bibliogr. di *Sette).
Morte.
" Fenomeno bio-fisiologico che...
consiste nella cessazione della vita " e " si manifesta con
l'estinzione della attivit vitali ", e la successiva "
decomposizione dell'organismo, vale a dire, lo scomporsi nelle materie
inorganiche di cui era fatto ". Questi fenomeni visibili indicano che
avvenuta quella che costituisce la vera essenza della morte, e cio che il
principio vitale, l'anima, si separato dal corpo perch questo, per et,
malattia o lesioni, non pi capace di essere soggetto della vita (J. Lotz,
DF-H).
Secondo l'antropologia biblica, " la
vita si ferma, senza che per questo cessi l'esistenza come ombra nello *sheol " (X. Lon-Dufour, DNT-H). Filosofi e teologi si
domandano oggi se la separazione di un corpo concreto " lo sleghi anche -
come credevano i greci - da ogni corporalit, oppure se lo conduce ad una forma
superiore della stessa, alla relazione aperta con tutto " (cf J. Lotz, DF-H). Tutto ci va messo in
relazione con il problema della *escatologia intermedia, ovvero la situazione di chi muore tra
quel momento e il compimento dei tempi. E chiara la dottrina di Cristo: dopo la
morte, avremo la risurrezione. Cristo ha vinto la morte nella sua risurrezione
e noi avremo la sua stessa sorte: vivremo per sempre con lui (cf Rm 6,9;
8,2.19-22; 1 Cor 15,54-57; Gv 11,25-26).
Moschea.
Edificio nel quale i *musulmani celebrano il culto comunitario. E orientata in modo
che i fedeli guardino verso la *Mecca.
Accanto a ogni moschea si eleva un *minareto, dal quale il *muezzin annuncia le ore della preghiera.
Mos.
E la figura centrale dell'AT assieme ad *Abramo. Liberatore di Israele, schiavo in Egitto, e
organizzatore della vita del suo popolo sotto gli aspetti religioso, politico e
sociale, che formavano un'unica realt nel popolo *teocratico. L'evento pi importante di cui protagonista l'*esodo o uscita dall'*Egitto, con lo stabilimento dell'*alleanza. La sua figura ci presentata nei cinque libri del *Pentateuco. Nacque in Egitto (egiziano il suo nome, il cui
significato incerto); fu educato a corte; dopo aver ucciso un egiziano che
maltrattava un ebreo, fugg a *Madian,
dove spos Sefora, figlia del sacerdote *Ietro. Per ordine di *Jhwh, torna in Egitto per liberare il suo popolo e poi lo
accompagna nel deserto; giunge fino a contemplare la *terra promessa,
ma muore sul monte *Nebo prima di
entrarvi. La sua vita divisa in tre tappe di quarant'anni ciascuna (cf At
7,23.30), che, evidentemente, non vanno prese alla lettera. Nella Scrittura,
Mos viene presentato come capo e organizzatore, come profeta, come
legislatore, come intercessore. Per gli ebrei, il prototipo dell'essere
umano. Oltre ad essere protagonista di quasi tutto il *Pentateuco, viene abbondantemente menzionato nel Nuovo
Testamento: Mt 8,4 e par.; 17,3; 22,24 e par.; Mc 7,10; 10,3-5; Gv 1,17.45;
5,45-46; 7,19.22; At 3,22; 7,35-37; 13,38; Rm 9,15; 10,5; 2 Cor 3,15; Eb 3,2...
Mottetto.
I mottetti sono canti religiosi non
strettamente liturgici, ma usati frequentemente nella preghiera comunitaria, ad
esempio nell'esposizione del *Santissimo.
Motu proprio.
Espressione latina, che significa " di
propria ispirazione ". Documento di rango minore, in uso dal sec. XV, per
provvedimenti di carattere amministrativo, che il papa promulga di propria
iniziativa o che, nato per iniziativa altrui, assume come personalmente suo.
Movimento.
Nella vita della Chiesa, un movimento
l'impulso sistematico di un gruppo di persone per ottenere qualcosa che si considera
poco vissuto e che si percepisce come altamente desiderabile. Sono sorti cos,
e si sono sviluppati, soprattutto agli inizi del sec. XX, i movimenti
biblico, liturgico, catechetico, ecumenico. Vi sono anche movimenti negativi.
Mozarabico.
Nome dato ai cristiani che vivevano nei
territori dominati dagli arabi *musulmani in Spagna, da quando questi penetrarono nella penisola nel 711.
Il rito mozarabico, detto anche ispanico, quello della *liturgia della Chiesa della Spagna visigota, dopo il sec. V, e
dei tempi della dominazione musulmana anche nei territori o regni che si
andavano liberando (Asturie, Castiglia, Len, Aragona...). La centralizzazione,
voluta dai papi, lo fece sostituire con quello romano a partire dal sec. XI ma,
restaurato dal cardinale Francisco Jimnez de Cisneros, agli inizi del sec.
XVI, si conservato in alcune *parrocchie di Toledo. Recentemente, sono state fatte nuove ricerche sul rito e ne
sono stati presi alcuni elementi per arricchire la nuova liturgia
postconciliare spagnola.
Mozzetta.
Piccola cappa che copre le spalle e le
braccia quasi fino ai gomiti. Ve ne sono di diversi colori (rossa per il papa e
i cardinali, viola per i vescovi).
Muft.
Giureconsulto musulmano, consigliere su
questioni di diritto del *Corano.
Mun, Adrien-Albert, conte di (1841-1914).
Uomo politico cattolico francese, deputato e
membro dell'Accademia francese, impegnato nei movimenti cattolici, fu uno dei
pionieri nell'attenzione al sociale. Nel 1871, con Ren de la Tour du Pin,
fonda i " Circoli Operai " e, nel 1886, l'" Associazione
Cattolica della Giovent Francese ".
Muratori, Ludovico Antonio (1672-1750).
*Presbitero italiano, lavor intensamente come storico ed
erudito. Scrisse, tra l'altro, i Rerum italicarum scriptores e scopr il celebre " frammento di Muratori
" o " canone di Muratori ", manoscritto latino della fine del
sec. II, che contiene la pi antica lista o canone dei libri della *Bibbia per quanto riguarda il NT. Lo trov nella Biblioteca
Ambrosiana di Milano e lo pubblic nel 1740.
Musulmano.
Significa " credente ". Designa i
seguaci di *Maometto.
Myron.
In greco = " profumo ". Nelle *liturgie orientali, l'olio consacrato dal vescovo e usato
principalmente nella *Confermazione.
N
Naaman.
Generale arameo (in Lc 4,27 definito
siriaco) che il profeta *Eliseo
guar dalla lebbra (cf 2 Re 5).
Nabatei.
Regno che si estendeva dal Mar Rosso a *Damasco, ad est della *Palestina. La sua capitale era Petra. Durante il regno di Areta
IV, san *Paolo dovette fuggire da
Damasco facendosi calare in una cesta.
Nabot.
Pio israelita che il re Acab, istigato dalla
moglie Gezabele e da falsi testimoni, condann a morte per lapidazione (1 Re
21).
Nabucodonosor.
Re di Babilonia dal 604 al 562 a. C. Era
figlio di Nabopolassar. Nel 597 conquist Gerusalemme e insedi come re *Sedeca al posto di Ioiakim, che condusse prigioniero a *Babilonia. Sedecia, che era un re vassallo, si ribell e
Nabucodonosor riconquist Gerusalemme nel 587, facendo prigionieri tutti i capi
del regno di Giuda. Questa data ricorda la *cattivit di Babilonia (cf 2 Re 25,1-21). Anche nel libro di *Daniele si parla abbondantemente di Nabucodonosor.
Nain.
In ebraico, " bella ". Villaggio
della *Galilea, presso il Piccolo *Ermon. Ges vi risuscit il figlio della vedova (cf Lc
7,11-17).
Narcisismo.
Compiacenza eccessiva per le proprie qualit.
Il termine viene da Narciso, il personaggio della *mitologia greca che si innamor della propria immagine riflessa
in uno specchio d'acqua e che, tentando di abbracciarla, affog. Si usa
soprattutto l'aggettivo narcisista.
Natan.
In ebraico, " Yhwh ha dato ".
Profeta contemporaneo di *Davide,
al quale rinfacci di aver procurato la morte di Ura per poterne sposare la
vedova (cf 2 Sam 12,1-12). La sua profezia pi famosa l'annuncio fatto a
Davide che il *messia sarebbe nato
dalla sua discendenza: " ...Il tuo trono sar reso stabile per sempre
" (2 Sam 7,1-17).
Natanaele.
In ebraico, " Dio ha dato ". Uno
dei primi discepoli di Ges, originario di *Cana di Galilea. Di lui parla san
*Giovanni. Viene identificato con quello che nei sinottici chiamato
*Bartolomeo.
Natura.
La radice latina di questa parola natus = nato. Indica ci che appartiene ad un essere per la
sua stessa origine. E quasi sinonimo di *essenza, sebbene ognuno di questi termini abbia le sue
sfumature: essenza ci che l'essere in se stesso; natura l'essenza come
principio dinamico, o di sviluppo. Quando diciamo che Cristo possiede due
nature, confessiamo che ha l'essenza divina e l'essenza umana.
Naum.
In ebraico, " Jhwh consola ". Uno
dei dodici *Profeti minori. Nel
sec. VII a.C. profetizz la caduta di *Nnive, avvenuta nel 612 a.C.
Navata del tempio.
La parte del tempio destinata all'assemblea
dei fedeli. Il nome viene dalla sua forma, che, capovolta, assomiglia a una
nave. L'immagine della nave che solca i mari verso la patria coglie
perfettamente il senso cristiano della vita, in tensione costante verso la
patria eterna.
Navicella.
Recipiente in cui si colloca l'*incenso che si metter poi nell'incensiere durante alcune
celebrazioni liturgiche.
Nazareno.
Appellativo che si d a Ges nei *Vangeli e negli *Atti degli Apostoli, in quanto originario di Nazaret (Mt 26,71; Mc 1,24;
10,47; 14,67; 16,6; Lc 4,34; 24,19; At 2,22; 3,6; 4,10; 6,14; 22,8; 26,9). Si
applica anche ai seguaci di Ges (cf At 24,5).
Nazaret.
Citt della *Galilea dove ebbe luogo l'*Annunciazione a Maria e l'incarnazione del Verbo. Ges vi abit finch non cominci la sua
attivit pubblica. Nell'AT non menzionata. Ai tempi di Ges, era un villaggio
di poca importanza, che in Gv 1,46 viene nominato con disprezzo. Oggi una
citt che supera i 30.000 abitanti, molto visitata dai pellegrini cristiani,
dove si venerano i luoghi che ricordano Ges e Maria, specialmente la grande *basilica dell'Annunciazione.
Nazireo - Nazireato.
" Separato, consacrato ". Coloro
che facevano promessa di nazireato dovevano astenersi dal bere vino o altre
bevande fermentate e non si tagliavano i capelli. Finito il tempo per il quale
avevano fatto il voto, offrivano certi sacrifici. Nell'AT si parla di nazireato
a proposito di *Sansone (cf Gdc
13) e di *Samuele (1 Sam 1,11) e
in altri luoghi. In At 21,23-26 si vede Paolo impegnato in pratiche relative a
questo voto.
Nebo.
Montagna in *Moab dalla quale *Mos contempl la *terra promessa e sulla quale mor (Dt 32,49).
Neemia.
In ebraico, " Yhwh consola ".
Ebreo, visse tra gli esiliati di *Babilonia occupando un posto importante nella casa reale. Ai
tempi del ritorno, fu nominato governatore di *Gerusalemme come rappresentante del re persiano. Ricostru le
mura della citt, difese i poveri contro gli usurai, procur la sicurezza
generale e prese misure perch la legge fosse rispettata. Il libro di Neemia narra la sua attivit e riporta numerose liste di
famiglie che tornarono dall'esilio e di quelle che aiutarono nella
ricostruzione. I libri di Neemia, Esdra e 1 e 2 Cronache formano la cosiddetta opera storica del cronista.
Nftali.
Figlio di *Giacobbe e padre di una delle dodici trib di Israele.
Negheb.
In ebraico, " terreno secco ".
Regione meridionale della *Palestina,
dalle montagne di *Giuda al
deserto di *Cades. A volte
coltivato, a volte desertico e abbandonato per la scarsit di piogge.
Negromanzia.
Pratica magica consistente nell'evocare e
consultare i morti. Si praticava molto nell'Oriente Antico. Fu praticata anche
in Israele (cf 1 Sam 28,7-19: qui si tratta di una caso particolare, in cui si
consulta un profeta; Dt 18,11), bench fosse proibita come forma di disprezzo
verso Dio e, addirittura, castigata con la pena di morte (cf Lv 20,6-27; Is
8,19; 1 Cr 10,13).
Neofita.
Letteralmente, " nuova pianta ". Si
chiamano neofiti i nuovi battezzati che stanno ancora nell'ultima fase della
preparazione catecumenale. Il fatto specifico di questa tappa l'ingresso
pratico nella comunit di cui fanno gi parte.
Neomenia Novilunio
(dal greco neos e men =
" nuovo mese ").
Neoplatonismo.
Rinnovamento del pensiero platonico.
Neoscolastica.
Il rinnovamento della filosofia *scolastica nei secoli XIX-XX, dopo la decadenza dei tempi
anteriori. Si concretizz soprattutto nel neotomismo, incoraggiato principalmente dal papa Leone XIII.
Neotomismo.
Vedi *Neoscolastica.
Neovulgata.
Vedi *Versioni della Bibbia.
Nepotismo.
Dal latino nepos = nipote. Abuso di potere consistente nel favorire i
propri parenti, in particolare designandoli per importanti incarichi. Fu una
pratica molto frequente nei papi di certe epoche, come il Rinascimento e in
secoli successivi.
Nestorio (ca. 380-451).
Monaco antiocheno nominato *patriarca di *Costantinopoli nel 428. Oratore brillante e appassionato predicatore
contro le *eresie, asceta nella
vita e riformatore del popolo, si guadagn subito l'ammirazione popolare.
Presto, per, mostr una concezione eterodossa del mistero dell'*incarnazione. Vedeva le due nature di Cristo molto unite, ma costituenti
due *persone. Cominci a
manifestare il suo errore affermando che Maria madre dell'uomo Ges (Anthropotokos); affermava, inoltre, che la si poteva chiamare madre
di Cristo (Cristotokos), ma non
madre di Dio (Theotokos). Non
riusc mai a distinguere natura da
persona. Le conseguenze erano
gravissime: Dio aveva abitato in un uomo, ma non si era fatto uomo; non era
esistita un'autentica incarnazione; cos cadeva la *Redenzione stessa dell'uomo. Da Nestorio, prende il nome il
nestorianesismo.
Fu combattuto soprattutto da san *Cirillo di Alessandria; fu poi condannato nel *sinodo di Roma del 430 e, solennemente, nel concilio
ecumenico di *Efeso, nel 431, che,
al tempo stesso, lo depose dalla sua *sede. Esiste ancora oggi una Chiesa nestoriana che conta circa 150.000 fedeli, soprattutto in
Turchia, in Persia e negli USA, dove risiede, a San Francisco, il patriarca.
New Age.
Movimento culturale occultista che si ispira
a madame Blavatsky (1831-1891), (una russa che fu medium spiritista e visse in Tibet, Stati Uniti, India,
Inghilterra...), al pensiero ind e di altri popoli antichi. Presenta numerose
contatti con ideologie come quella dei *rosacroce, dei *teosofi e altri. La New Age non
si presenta come religione, ma come filosofia e cultura. Di fatto, i suoi
adepti professano idee direttamente contrarie al cristianesimo: negano la
Trinit; professano un certo *panteismo; riducono l'azione di Cristo a un diffuso insegnamento morale; non
riconoscono il peccato (il male conseguenza di precedenti reincarnazioni, da
cui la conseguente irresponsabilit personale); la salvezza una faccenda di
tecniche e di reincarnazioni... Si sforzano di diffondere le loro idee per
mezzo della musica (Allan Parson, John Denver), della letteratura, del cinema,
della televisione... Alcuni vedono in questa ideologia una seria minaccia per
il cristianesimo nel prossimo futuro (cf C. Vidal, DSO-VD).
Newman, John Henry (1801-1890).
Pastore anglicano. Fu uno degli iniziatori
del Movimento di *Oxford. Si
convert al cattolicesimo (1845) e, successivamente, fu nominato *cardinale. Dovette patire molte incomprensioni, innanzi tutto
dagli *anglicani, a causa della
sua conversione, e poi da parte di alcuni cattolici, che dubitavano della sua
piena *ortodossia.
Nicea.
Oggi Iznik, citt situata nella regione della
*Bitinia, in *Asia Minore, dove si celebrarono due concili: a) il primo
concilio ecumenico (nel 325) nel quale si condann *Ario, che negava la divinit di Cristo; b) il II di Nicea,
VII ecumenico (nel 787), nel quale si condannarono gli *iconoclasti e si regol il culto delle immagini. Questo concilio
ha inoltre particolare importanza in quanto l'ultimo riconosciuto come
ecumenico dagli *ortodossi e, di
conseguenza, l'ultimo comune a orientali e occidentali, comprese le Chiese
della *Riforma protestante.
Nichilismo.
Dal latino, nihil = niente, nulla. Indirizzo filosofico che nega
qualsiasi credenza e qualsiasi struttura sociale. Apparve come sistema in
Russia, nel sec. XIX.
Nicodemo.
In greco, " popolo vittorioso ". *Fariseo, dottore in Israele, magistrato del popolo, ovvero
membro del *sinedrio. Fu uno dei
pochi giudei socialmente importanti a seguire Ges, sia pure con una certa
vigliaccheria. San Giovanni narra il suo incontro con Ges di notte (cf Gv
3,1-21), il suo intervento in favore del Signore (7,50-52) e la sua
partecipazione con *Giuseppe di Arimatea (19,38-42) alla sua sepoltura.
Nicolaiti.
Eretici citati in Apocalisse 2,6.15, la cui
dottrina non possibile precisare, ma che fu probabilmente vicina alle
concezioni degli *gnostici.
Nilo.
Grande fiume africano, lungo 6470 Km - il
pi lungo del mondo - e largo fino a 900 metri, in gran parte navigabile. Il
limo lasciato dalla piena delle sue acque, per un'ampiezza tra i 5 e i 25 Km,
ha sempre costituito una fonte preziosa di vita e di fertilit per l'*Egitto. Nell'AT menzionato diverse volte; la pi
importante quella in riferimento all'uscita di Israele dall'Egitto (cf Es
7,17s; Am 8,8; Is 19,5-10; Ger 46,7-8; Ez 30,12; Sal 77(78),43-44).
Nimbo.
Sal latino nimbus = nube. Il cerchio o disco aureo, che circonda la
testa di Cristo e dei santi. Si distingue dall'aureola, anello luminoso che circonda la testa dei santi
nelle immagini sacre. Sono entrambi segni di luce spirituale e di gloria, gi
in uso nell'arte classica precristiana.
Nnive.
Antichissima citt situata sulle rive del *Tigri, nell'attuale Iraq, gi menzionata da *Hammurabi (sec. XVIII a.C.), capitale del regno di *Assiria dal sec. VIII a.C. (cf 2 Re 19,36; Is 37,37). Nel 612
a.C. fu distrutta, come avevano annunciato i profeti *Naum (1-3) e *Sofonia (2,13-15). L'autore del libro di *Giona colloca in questa citt la predicazione del profeta.
E menzionata anche come residenza di *Tobia.
Nirvana.
Voce sanscrita. I *buddisti chiamano nirvana lo stato di felicit consistente in una specie di *estasi, nella quale ogni desiderio o appetito sono
annientati; l'individuo sembra cos entrare a far parte dell'essenza divina
(nel buddismo non compare un Dio personale). L'annullamento di ogni desiderio
la via per giungere a questa situazione.
Nisan.
Primo mese del calendario religioso ebraico,
che corrisponde al nostro marzo-aprile. Anticamente veniva chiamato *Abib. Dal 14 al 21 di Nisan si celebrava la festa per
antonomasia, la *Pasqua.
No.
Il decimo dei primitivi *patriarchi, salvato dal *diluvio, con la sua famiglia e gli animali, che dovevano
perpetuare le specie, nell'arca da lui stesso fabbricata secondo l'ordine di
Dio. E l'uomo di fede, giusto e pio. Dopo il diluvio, offre un *sacrificio gradito a Dio e riceve la promessa che non ci sar un
altro diluvio. Dio stabilisce con No un'*alleanza, ratificata con il segno dell'arcobaleno (cf Gn
5,28-32; 6,9-28; Is 54,9). Nel NT ricordato diverse volte (Mt 24,39 = Lc
17,26-27; Eb 11,7; 2 Pt 2,5).
Noemi.
In ebraico, " mia delizia ". Donna
oriunda di *Betlemme, suocera di
Rut e di Orpa, che compare nel libro di *Rut.
Nominalismo.
Sistema filosofico che ammette l'universalit
solo nei nomi, non nelle cose n nel pensiero. Secondo i nominalisti, i
concetti universali non sono altro che parole. A portare in modo estremo i
principi nominalisti in campo teologico fu Guglielmo d'*Occam, alla fine del Medio Evo, durante la decadenza della *scolastica. Applicando i loro principi alla morale, giungevano a
dire che Dio non proibisce alcune azioni in quanto cattive, ma che sono cattive
perch Dio le proibisce, cosicch se, ad esempio, Dio comandasse di odiarlo,
farlo sarebbe un'opera buona.
Non-violenza.
Atteggiamento opposto alla guerra e, in
generale, ai metodi aggressivi, per ottenere quanto si pretende per giustizia.
Cerca la soluzione dei conflitti e delle ingiustizie occasionali o strutturali
con mezzi pacifici: il dialogo, la forza morale, la resistenza passiva. Il
non-violento non rinuncia alla lotta per la giustizia, ma alla guerra o ad
altri metodi violenti; per questo si parla di una " nonviolenza attiva
". L'espressione cominci ad essere usata in questo senso con *Ghandi, nella sua lotta pacifica per l'indipendenza
dell'India. Il cristianesimo , per sua natura, contrario alla guerra. Fin dai
primi secoli, la vediamo propiziata da scrittori come *Tertulliano, *Origene,
*Lattanzio e altri e praticata da
soldati convertiti e da altri che preferirono patire la morte piuttosto che
usare le armi. Successivamente, si giunse alla giustificazione della cosiddetta
" guerra giusta ", soprattutto in senso difensivo e indicando le
condizioni necessarie per qualsiasi lotta armata. Altre volte, si tent di
mitigarla se non era possibile impedirla (vedi *Tregua di Dio). Oggi chiara la scelta per la non-violenza, mentre
si cercano meccanismi atti a superare l'era delle guerra (vedi anche *Obiezione
di coscienza).
Nona.
Vedi *Liturgia delle ore.
Nostradamus, Michele (1503-1566).
Medico ebreo-francese, che si dedic all'*astrologia e alle arti occulte e fece delle predizioni
presentandole come rivelazioni di Dio. Di esse si spesso parlato, soprattutto
perch il suo stile oscuro si presta a svariate interpretazioni.
Notturno.
Vedi *Liturgia delle ore: ora di lettura.
Novissimi.
Dal superlativo di novus, = nuovo, ultimo. Le realt ultime cui l'uomo va
incontro alla fine della vita: *morte,
*giudizio, *inferno o *paradiso.
Nozze.
*Matrimonio, sposalizio.
Nubile.
Dal latino nubere = sposarsi. Nubile la
donna che gi adatta a contrarre matrimonio. Per gli uomini si usa *celibe.
Nullit.
Dal latino nullum = nessuno, senza valore. Nullit il fatto che un
atto sia carente di efficacia o di valore. Si applica spesso per qualificare un
matrimonio che non stato valido per qualche difetto nel momento in cui
stato contratto: inganno, pressione morale, mancanza di condizioni
giuridiche...
Nume.
Nella religione romana, una forza divina. Al
fine di attrarre le diverse forze, era necessario conoscere i diversi numi.
Anche in alcune piante e luoghi come sorgenti o boschi si vedevano numi o forze
sacre. Al nume di Augusto si rese culto, riconoscendogli un potere quasi divino
(cf M. Meslin, DdlR). Oggi si usa anche per designare l'ispirazione
dell'intellettuale o dell'artista.
Numeri.
Quarto libro del *Pentateuco. Riprende il tema del cammino nel deserto, dalla
partenza dal *Sinai all'inizio
della conquista della *terra promessa;
riallaccia la narrazione dell'*Esodo interrotta
dal *Levitico. Il racconto
frequentemente interrotto da elementi di carattere legislativo, censimenti,
ecc.
Numidia.
Provincia romana del nord dell'Africa,
situata approssimativamente nelle attuali repubbliche di Tunisia e Algeria.
Numinoso.
Aggettivo che caratterizza chi possiede il *nume. In senso lato, soprannaturale, che incute reverenza
o timore.
Nunzio apostolico.
Il rappresentante del papa in un paese. Come
diplomatico, svolge le funzioni che gli competono presso il governo della
nazione. Al tempo stesso, ha funzione pastorale in speciale rapporto con
l'episcopato nazionale. In quei paesi con i governi dei quali il Vaticano non
ha rapporti diplomatici, a volte viene nominato un rappresentante detto pro-nunzio. Vedi *Legato pontificio.
Nuova alleanza.
L'alleanza che, secondo i profeti dell'AT,
Dio avrebbe realizzato in sostituzione della vecchia alleanza di Mos "
che avevano infranto ". Questa nuova alleanza doveva essere interiore; ad
essa si sarebbe aderito non per obbligo, ma volontariamente, grazie ad un cuore
trasformato (cf Ger 31,31-34; Ez 36,26-27). Cristo compie pienamente la
promessa della nuova alleanza. Nell'*ultima cena, nel pronunciare la benedizione sul vino, dice:
" Questo il calice della nuova alleanza nel mio sangue che viene versato
per voi... " (Lc 22,20). Il sacrificio imperfetto, compiuto con il sangue
degli animali (cf Es 24,5-8) sostituito da quello di Cristo stesso, sigillato
dal suo sangue. San Paolo vede la vecchia alleanza come *tipo o immagine
di quella definitiva (cf Col 2,17). La lettera agli *Ebrei, che sviluppa il tema del *sacerdozio di Cristo, si riferisce concretamente anche
all'alleanza che lui stabilisce (cf Eb 8,6; 12,24; 13,20).
Nuova creazione.
La Bibbia parla numerose volte di una nuova
creazione. Questa nuova creazione la trasformazione della prima, contaminata
dal peccato, in una realt purificata e pulita. I *profeti dell'AT aspettavano la restaurazione di *Israele, un mondo nuovo che avrebbe fatto irruzione nella
storia con la venuta di colui che doveva venire. Effettivamente, Cristo rinnov
l'uomo. Nel NT, san *Paolo vede
chi passato alla vita in Cristo come una nuova creazione (2 Cor 5,17). In 2 Pt 3,13 si dice: " E poi,
secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei
quali avr stabile dimora la giustizia " (cf 2 Pt 3,3-13).
Nuova Gerusalemme.
I *profeti indicavano con questa espressione la citt ideale
nella quale si sarebbero raccolti tutti i popoli al compimento delle speranze
messianiche. Nel NT e nell'attuale terminologia cristiana, la nuova
Gerusalemme o Gerusalemme celeste o Gerusalemme che scende dall'alto il *cielo
(cf Ap 3,12; 21,2-22; Gal 4,26).
Nuovo Testamento.
L'insieme dei 27 libri scritti dopo Cristo e
ammessi dalla Chiesa come *canonici
o ispirati da Dio. Si dividono in:
4 Vangeli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
1 libro " storico ": gli Atti degli Apostoli.
21 lettere: a) Gruppo paolino (14): Romani, 1 e 2 Corinzi, Galati, Efesini,
Filippesi, Colossesi, 1 e 2 Tessalonicesi, 1 e 2 Timoteo, Tito, Filemone, e
Ebrei; b) Cattoliche (7): Giacomo,
1 e 2 Pietro, 1, 2 e 3 Giovanni, Giuda.
1 libro profetico: l'Apocalisse.
Nuziale.
Che si riferisce alle nozze o *matrimonio.
O
Obbedienza.
1. *Virt morale per mezzo della quale si accetta e si realizza
la volont di un legittimo superiore.
2. Nella *vita religiosa uno dei tre *consigli evangelici che i membri si impegnano per voto a rispettare,
" ad imitazione di Cristo, obbediente fino alla morte " (CIC 601).
Esistono *ordini antichi (vedi Vita
religiosa) che pronunciano solo il
voto di obbedienza; in esso sono compresi, assieme alla vita in comunit, gli
altri consigli evangelici (povert e castit).
3. Si chiama obbedienza anche la destinazione o la funzione che un superiore
religioso assegna a un determinato membro della comunit.
4. Il documento del superiore con cui assegna
un mandato.
Obiezione di coscienza.
Rifiuto di obbedire a un'ordine o a una
disposizione legale perch la propria coscienza impone una tale disobbedienza.
Il principio o base fondamentale dell'obiezione di coscienza sta nel fatto che
le leggi o altre disposizioni umane sono fallibili e in alcuni casi appare
chiaro all'individuo che sono contrarie alla volont di Dio. San *Paolo dice: " Ciascuno di noi render conto a Dio di
se stesso " (Rm 14,12). E gli apostoli Pietro e Giovanni risposero ai capi
di Israele che impedivano loro di insegnare nel nome di Ges: " Se sia
giusto innanzi a Dio obbedire a voi pi che a lui, giudicatelo voi stessi; noi
non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato " (At 4,19). Uno
degli ambiti concreti in cui si suole ricorrere all'obiezione di coscienza
quello del servizio militare. Numerosi paesi ammettono l'obiezione e prevedono
servizi alternativi.
Oblata.
Nell'antica liturgia cristiana, i pani
offerti per la consacrazione e la distribuzione.
Oblato.
Dal latino oblatus = offerto. Designa una persona offerta a Dio.
1. Storicamente, si riferisce alla pratica
(particolarmente in uso dal sec. IV al Concilio di Trento) dell'oblazione di
fanciulli ai monasteri.
2. Il termine indica anche i laici adulti
affiliati a ordini religiosi ma senza pronunciare i voti solenni, spesso per
poter svolgere un determinato servizio (assistenza ai malati, educazione della
giovent...).
3. Numerosi istituti religiosi e secolari
hanno adottato questa denominazione, pur pronunciando i tre voti semplici; in
questo caso, essa indica solo un tipo di spiritualit, l'offerta di s.
Oblazione.
L'offerta del sacrificio. Nella messa, il
pane e il vino e ogni altra cosa portata all'altare nella processione
dell'offertorio. Vedi *Messa. Parti:
Preghiera eucaristica.
Obolo.
Piccola moneta greca di bronzo. E sinonimo di
piccola offerta in denaro, elemosina.
Occam, Guglielmo di (1270-1347).
Francescano inglese, professore a *Oxford, principale rappresentante del *nominalismo. In ambito morale, profess il *volontarismo. Fu scomunicato nel 1328.
Occasionalismo.
Dottrina filosofica secondo la quale gli
esseri finiti non possiedono azione causale efficiente, ma sono mere cause
occasionali dell'azione di Dio. Le creature sono semplici condizioni
(Malebranche), ovvero strumenti passivi dell'agire di Dio (Geulincx). "
Non essendo possibile un essere senza azione, l'occasionalismo conduce
logicamente al panteismo " (W. Brugger, DF-H).
Occultismo.
Pratiche *magiche e misteriose con cui si tenta di conoscere e di
dominare la natura. Mentre la fede si avvicina al sacro con atteggiamento
religioso, l'occultismo lo fa da una falsa religiosit, o da una prospettiva
profana. E affine alla *magia,
all'*astrologia, alla divinazione
(vedi *-Manzia)...
Octogesima adveniens.
Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.
Odio.
Peccato direttamente opposto all'*amore. Desiderio che al prossimo sopraggiunga il male o,
addirittura, che scompaia. Chi odia ha volont omicida. Per questo, san
Giovanni dice che " chiunque odia il proprio fratello omicida " (1
Gv 3,15).
Offerta.
Elemosina che si d al sacerdote per dei
servizi religiosi, generalmente per l'intenzione della messa secondo la volont
del donatore; la cosa pi comune che si chieda in favore dei propri parenti
defunti. Pur essendo una abitudine in s molto buona, in pratica pu favorire
una deviazione: chi " ordina " una *messa si disinteressa personalmente della celebrazione o
immagina che la propria partecipazione al sacrificio sia carente di efficacia,
di modo che attribuisce tutto l'effetto impetrativo alla preghiera del *ministro ordinato. Questo implica il disconoscimento del *sacerdozio comune di tutti i fedeli. Il Diritto Canonico dedica
a questo tema tutto un capitolo (n. 945-958) e altre allusioni (c. 1385),
indubbiamente per la facilit di cadere in un concetto sbagliato del suo senso.
Offerte.
Nella *liturgia, a) come
accezione principale, indicano il pane, il vino e l'acqua che si portano
all'altare al momento della *presentazione delle offerte (vedi *Messa), per essere consacrati; b)
altri doni che si presentano nello stesso momento con diversi fini: offerte per
i bisognosi, per il culto, ecc.
Offertorio.
Si suole dare questo nome alla parte della *messa durante la quale si preparano e si portano all'*altare i doni, ma il termine non adeguato, perch genera
confusione: ci che si offre nella messa il corpo e il sangue di Cristo
(offerta del sacrificio dopo la consacrazione). La designazione pi adeguata
per ci che viene impropriamente chiamato " offertorio " presentazione
delle offerte. Il momento che segue
la consacrazione, nel quale si
offre esplicitamente il sacrificio, chiamato *anamnesi e offerta:
nell'adempiere al comandamento del Signore, la Chiesa ne celebra la memoria e
offre al Padre nello Spirito Santo la vittima immacolata. Vedi *Messa. Parti. Liturgia eucaristica.
Ofir.
Luogo dove si recavano le navi israelite per
caricare oro e pietre preziose. E menzionato numerose volte nell'AT, ma non
stato finora possibile localizzarlo.
Oggettivismo.
Giudizio o valutazione di qualcosa che prende
a norma l'oggetto, ci che esterno alla persona che opera il giudizio. E
l'opposto del *soggettivismo.
Ogivale (arte, stile).
Designazione equivalente a *gotico, per l'uso che si fa in questo stile di ogive o archi
a sesto acuto.
Oli santi.
Olio consacrato dal vescovo il Gioved santo
durante la Messa Crismale celebrata la mattina (nel pomeriggio si celebra la
messa " in cena Domini
". A seconda della loro destinazione, si impartiscono diverse *benedizioni: olio dei catecumeni (per il battesimo), olio per i
malati, crisma (che olio con profumo) per i cresimandi.
Olier, Jean-Jacques (+ 1657).
*Presbitero francese, scrittore di spiritualit e fondatore della
Societ di san Sulpizio, dedita alla formazione del *clero. Vedi *Sulpiziani.
Oligarchia.
In greco, " governo di pochi ".
Sistema di governo nel quale il potere esercitato da pochi, in genere
appartenenti ad una determinata classe sociale.
Olocausto.
1. Il sacrificio nel quale la vittima arsa
completamente. In Israele, il sacrificio mattutino e il sacrificio vespertino,
che si offrivano tutti i giorni (per questo si parlava di sacrificio
perpetuo) erano olocausti.
2. Genocidio degli ebrei nei campi di
sterminio nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Omega.
Vedi *Alfa e Omega.
Omelia.
E la parte della celebrazione liturgica che
proclama le meraviglie di Dio partendo dai testi sacri (letture o altre parti)
e mettendoli in relazione con il mistero che si celebra e con la vita concreta
della comunit.
Tiene dunque conto dell'aspetto biblico,
misterico (relazione con la parte
centrale del sacramento) e antropologico (parte dalla vita e si proietta verso la vita). (Cf SC 35,2; Ordinamento
generale del Messale Romano, n. 41;
CIC 767, 1; Documento di Puebla,
n. 930.)
Omeliario.
Libro che contiene omelie.
Omerale.
Larga fascia che il vescovo o il sacerdote
portano sulle spalle, con la parte anteriore della quale si coprono le mani per
evitare di toccare direttamente la *pisside o *l'ostensorio, nel benedire con il *Santissimo o quando lo si porta in processione.
Omicidio.
Cagionare la morte di un essere umano. E uno
dei peccati considerati dalla Chiesa fin dai primi secoli cristiani come
crimini particolarmente gravi, poich privano della vita, il bene pi grande
dell'uomo.
Omosessualit.
Forma deviata o pervertita per la quale una
persona rivolge le sue tendenze sessuali verso una persona del suo stesso
sesso. Quella maschile si chiama anche sodomia; quella femminile lesbismo o saffismo.
Ci sono persone che ne soffrono per costituzione anomala o come effetto di
situazioni traumatiche nell'infanzia; altre la acquisiscono successivamente; si
nota il suo aumento nelle societ decadenti. D'altra parte, esistono spesso
tendenze omosessuali limitate a periodi passeggeri della vita, come
nell'adolescenza, prima di giungere a maturare una corretta sessualit. Si
definisce bisessuale chi prova
attrazione sessuale per persone sia dell'altro sesso che del proprio.
Onagro.
Animale simile all'asino, ma di taglia pi
grande, nel quale Giobbe ammira l'amore per la libert (cf Gb 39,5). E citato
anche in altri libri dell'AT.
Onan.
Figlio di Giuda. Avendo contratto matrimonio
per la legge del *levirato con la
vedova di suo fratello, evit con malizia di avere figli, per cui Dio lo pun
con la morte (cf Gn 38,6-11). Da Onan prende nome l'*onanismo.
Onanismo.
Peccato che consiste nel consumare il
matrimonio evitando con mezzi illeciti di avere figli. Il nome viene da Onan.
Onciale.
Tipo di lettere grandi (alte un'oncia),
separate tra loro, in uso fino al sec. IX, quando divenne comune il tipo
minuscolo, pi rapido ed economico in quanto richiede meno spazio. Vedi *Codice.
Onesimo.
Schiavo del ricco *Filemone, della citt di *Colossi, che fugg dal suo padrone. Giunto a Roma, *Paolo lo convert e lo invi a Filemone con una splendida
lettera nella quale gli chiede di rendere la libert a Onesimo e di inviarlo a
Roma, perch lo aiuti " nelle catene che porto per il vangelo ".
Bench Paolo non condanni esplicitamente la schiavit, nella lettera a Filemone
esprime con forza la realt che distrugge la schiavit: lo schiavo un
fratello (Fm 16).
Onnipotenza.
Attributo (qualit) esclusivo di Dio, che
significa " ogni potere ". Dio pu fare tutto, salvo ci che implichi
contraddizioni, perch questa sarebbe un'imperfezione.
Onnipresenza.
Attributo o propriet di Dio che consiste
nell'essere presente allo stesso tempo in ogni luogo.
Onniscienza.
Propriet di Dio in virt della quale conosce
tutto in maniera perfetta.
Ontologia.
Scienza o trattato dell'ente, vale a dire la
parte della *filosofia che studia
l'essere in quanto tale.
Ontologico, Argomento.
Dimostrazione dell'esistenza di Dio proposta
da sant'*Anselmo di Canterbury
(1109), considerato il primo rappresentante della *Scolastica. Il suo argomento detto ontologico perch si basa
sull'idea stessa dell'essere: Dio l'essere al di sopra del quale non se ne
pu concepire alcun altro. Se non esistesse, se ne potrebbe concepire un altro
esistente e, pertanto, pi perfetto. Quindi... Ci sono importanti filosofi che
lo danno per valido. San *Tommaso
e molti altri non lo ammettono perch vedono un salto dall'ordine logico
all'ordine della realt.
Ontologismo.
Teoria filosofica che cerca di spiegare
l'origine delle idee e della conoscenza partendo da Dio, l'essere primo (da cui
il termine). Importanti sostenitori dell'ontologismo furono Malebranche (filosofo francese del sec. XVII) e Gioberti (italiano del sec. XIX).
Opinione pubblica.
E' il parere che l'insieme o la maggioranza
della gente ha su un fatto determinato. E molto importante, dato che si
riflette nelle disposizioni dei legislatori e dei governanti nella maggioranza
dei casi. In larga misura, si forma attraverso i *mezzi di comunicazione di
massa. La *pastorale deve essere fortemente interessata a questa opinione e ai
mezzi pi efficaci per renderla positiva.
Opus Dei.
Espressione latina che significa Opera di
Dio o servizio di Dio.
1. Nella Regola di san *Benedetto (cap. 43) designa la preghiera liturgica.
2. Questo nome si d abitualmente
all'istituto secolare fondato nel 1928 da Josemara Escriv de Balaguer, che
comprende rami maschili e femminili e membri sia presbiteri che laici sposati o
celibi. Il suo apostolato si rivolge principalmente ad attuali o potenziali
dirigenti.
Opzione fondamentale.
Concetto basilare nel rinnovamento della *teologia
*morale degli ultimi tempi. E l'atteggiamento radicale o centrale della persona che qualifica o
determina la bont o meno del suo agire perch incarna il senso radicale che la
persona d alla sua vita. Gli atti sono pi o meno buoni a seconda
dell'atteggiamento dal quale sgorgano; l'individuo, prima che gli si presenti
l'occasione puntuale di realizzare qualcosa, gi vi aderisce o lo rifiuta. Ma
l'azione tocca l'atteggiamento
fondamentale, che si va rafforzando, indebolendo o modificando nella opzione
concreta di ogni atto. " Non comprenderemo il centro della persona senza i
suoi atti, n gli atti senza la profondit trascendentale della persona "
(M. Garca Leyva, DAP-VD). Ad esempio, prima che si presenti la facile opportunit
di impadronirci di una cosa altrui, l'atteggiamento fondamentale indica che
cosa far il soggetto in quel momento. Se bene intesa, la dottrina della
opzione o atteggiamento fondamentale non toglie alcuna importanza ai singoli
atti, che la esprimono normalmente e la rafforzano o indeboliscono.
Opzione preferenziale per i poveri.
Scelta di preferenza per le classi
economicamente pi bisognose nell'organizzare dei progetti *pastorali e nel tradurli in pratica. Anche se molti nella
Chiesa l'hanno vissuta nel corso dei secoli, oggi si assunta una coscienza
pi acuta di questa necessit di fronte a interi popoli che vivono in
condizioni inumane accanto a gente che vive nell'opulenza. L'opzione
preferenziale per i poveri un'esigenza evangelica: la fece Ges nelle
parole (cf il suo discorso inaugurale
a *Nazaret: Lc 4,18; molti
insegnamenti sul distacco dai beni e sull'interesse per i poveri - il povero
Lazzaro, l'obolo della vedova, ecc. - ) e nelle opere (guarigioni, per esempio). Anche se fu inviato per
salvare tutti, indubbia la sua preferenza per i poveri. Questa preferenza essenziale nell'essere cristiani: la esige la *carit, norma suprema e unico valore definitivo. Quindi, se
oggi se ne parla solo per il risveglio di una coscienza che si era addormentata
al riguardo. L'aggettivo preferenziale mette in evidenza che non si tratta di un'opzione unica, bench
urgente e irrinunciabile. Si sono pronunciate esplicitamente in questo senso le
Conferenze Generali dell'Episcopato dell'America Latina svoltesi a Medelln (cf Documento n. 14) e a Puebla
(cf Documento n. 1134-1165).
Oracolo.
Una sentenza che manifesta la volont di Dio
all'uomo. Nell'AT una delle principali funzioni del sacerdote nelle prime
epoche. Nei *profeti, prende
spesso il nome di oracolo un enunciato
che pu essere di diversi generi: a)
di salvezza: annuncio di liberazione da parte di Dio; normalmente comprende la
formula " non temere "; b)
contro le nazioni pagane: annuncio di castigo. In generale si chiama oracolo la
risposta di Dio all'uomo che lo consulta (cf F. Serrano - A. Schkel, DTCB; X.
Lon-Dufour, DNT-C).
Orange.
Citt della Francia, a nord di *Avignone, dove furono celebrati diversi *concili non ecumenici; il pi importante fu il II (nel 529),
nel quale si condann il semipelagianesimo.
Oratio dominica.
Si chiama cos il *Padre Nostro, perch ci stata insegnata dal Signore, in latino Dominus.
Oratorio.
" Luogo destinato, su licenza dell'*Ordinario, al *culto
divino, in favore di una comunit o di un gruppo di fedeli che ivi si radunano,
e al quale possono accedere anche altri fedeli con il consenso del Superiore
competente " (CDC 1223). E un luogo normalmente pi piccolo di una chiesa,
che pu trovarsi anche all'interno di un altro edificio (casa, collegio,
ospedale).
Ordala - Giudizio di Dio.
Il rimettere a Dio il giudizio su una persona
o una vicenda sottomettendola a una prova o tirando a sorte. Esempio: 1 Re 17,
20-40 (il caso di *Elia e dei falsi profeti).
Nel Medio Evo si introdusse la riprovevole
abitudine di ricorrere a Dio mediante le ordale per molte faccende. Per
provare la propria innocenza si poteva essere costretti a camminare sui carboni
ardenti, o si veniva gettati in uno stagno con le mani legate... Se l'accusato
ne usciva senza ferite o galleggiava, era ritenuto innocente; in caso
contrario, lo si riteneva colpevole. Questo " tentare " Dio,
cercando di obbligarlo a risolvere i nostri problemi.
Ordinario del luogo.
Il vescovo o altro prelato a cui stato
affidato il governo di una *diocesi
o di una circoscrizione equivalente, come una *prelatura o un *vicariato.
Ordinazione.
Rito liturgico con il quale si conferisce il
sacramento dell'*ordine.
Ordine religioso.
Vedi *Vita religiosa.
Ordine, Sacramento dell'.
Sacramento con il quale si conferisce a un
uomo il *ministero sacerdotale
" ordinato ". E l'unico sacramento che ha diversi gradi: *episcopato (che quello originario del quale partecipano gli
altri due), *presbiterato e *diaconato.
Oreb.
Nome dato al monte *Sinai.
Orfeo - Orfismo.
Orfeo un dio della *mitologia greca sul quale si scrissero numerosi libri *apocrifi (occulti) e sorsero pratiche orfiche o orfismo.
Gli scritti mitologici attribuiscono al poeta Orfeo l'introduzione dei misteri
delle religioni elleniche. Tuttavia, l'orfismo professa dottrine *dualiste, tipiche dell'Oriente, non della Grecia. In questo
dualismo, si avverte la preoccupazione per i problemi del male e della
salvezza.
Orgoglio.
Il primo dei *peccati mortali. Porta in s la malizia di porsi al di sopra degli
altri disprezzandoli e il vuoto della menzogna, poich l'orgoglioso si ritiene
pi di quello che , o si attribuisce ci che gli viene da Dio.
Orientamenti pastorali.
Insieme di suggerimenti (che possono essere
stabiliti come norme) che l'autorit corrispondente detta per regolare l'azione
*pastorale d'insieme, enfatizzando
i punti a cui si deve prestare maggiore attenzione. Sono particolarmente
importanti in ogni paese gli Orientamenti pastorali della *Conferenza
Episcopale.
Origene.
Famoso scrittore ecclesiastico nato ad
*Alessandria nel 184 e morto a Tiro nel 254. Di intelligenza profonda e
instancabile lavoratore, scrisse molte opere, soprattutto sulla Bibbia. L'opera
principale fu la *Hexapla. Fu a
capo della scuola alessandrina. Non fu esente da alcuni errori, come la
credenza nella preesistenza delle anime e l'*apocatastasi o *palingenesi (= riduzione allo stato primo), secondo la quale l'*inferno non eterno, ma i condannati si vanno purificando
fino a che, secondo 1 Cor 15,28, " Dio sia tutto in tutti ".
Orixs - Voduns.
Divinit intermediarie tra l'essere supremo,
chiamato Olorum (= il Cielo) - che
non oggetto di culto diretto - e l'uomo. Tali divinit reggono gli atti della
vita umana e devono essere consultate e obbedite. Nel *Pantheon africano esistevano circa 400 orixs. I negri portati
in Brasile ne conservarono poco pi di dieci. I principali erano: Obatal o Orixal
(= Il Grande Orix, o Firmamento), Odudua (= la Terra), Aganju (la
terraferma), Iemanj (l'acqua) (cf
C. Folch Gomes, Macumba, 13-14).
Orsoline.
Congregazione religiosa fondata in Italia da
sant'Angela Merici nel 1535, che adott la regola di sant'*Agostino. Fu la prima congregazione femminile consacrata
all'insegnamento. Si dedicano anche all'assistenza ai malati. Successivamente,
molti altri istituti femminili hanno adottato lo stesso nome, a volte spinti
dalla necessit di essere riconosciuti come congregazioni dedite
all'educazione.
Ortodossia.
1. Letteralmente, retta lode. In genere, si usa nel senso di retta dottrina, in opposizione a *eterodossia. E significativo che la retta dottrina sia designata
come retta lode: la religiosit fondamentalmente un rapporto vivo con Dio,
non un mero consenso intellettuale.
2. L'insieme delle Chiese orientali. Vedi *Scisma.
Ortodosso.
1. Chi professa la vera dottrina.
2. Membro della Chiesa orientale separata da
Roma.
Osanna.
Grido o acclamazione ebraica di lode che
entrato a far parte, come esclamazione di giubilo, anche della liturgia
cristiana. Si usa nel *santo della
*messa.
Osea.
In ebraico, " Yhwh salva ". Il primo
dei dodici profeti minori. Svolse la sua missione, approssimativamente, tra il
750 e il 730 a.C. Il suo messaggio energico: " Io voglio amore, non
sacrificio ". Denuncia soprattutto i capi che perpetrano violenze e
ingiustizie sociali. " Con una sorprendente audacia e una passione
impressionante, l'anima tenera e violenta di Osea esprime per la prima volta i
rapporti di Yhwh e di Israele nella terminologia del matrimonio. Tutto il suo
messaggio ha come tema fondamentale l'amore di Dio disprezzato dal suo popolo
" (E. Osty, BJ). Dopo di lui, *Geremia, *Ezechiele, *Isaia,
e il *Cantico dei Cantici useranno
l'immagine del matrimonio per significare il rapporto tra Dio e il suo popolo o
tra Dio e l'uomo; nel NT si user per esprimere il rapporto di Cristo con la
Chiesa.
Ostensorio.
Custodia di metallo prezioso munita di vetro
nel quale si colloca il *Santissimo
per esporlo all'adorazione dei fedeli o per portarlo in processione. Diffuso
dopo il sec. XIV.
Ostia.
" Vittima " che si offre in
sacrificio. Al principio, come si usava tra gli ebrei, un animale, ovvero un
essere vivente. Oggi designa il pane che si usa nella messa e che, una volta
consacrato, offerto in sacrificio.
Ostinazione
In una prospettiva religiosa, " la
resistenza abituale o costante all'azione divina " (Hesse).
Ostrakon.
Frammento di terracotta su cui gli ateniesi
scrivevano il nome del condannato all'esilio (di 5 o 10 anni), da cui il
termine ostracismo. Su alcuni ostraka, gli archeologi hanno trovato brevi testi della
Bibbia.
Otre.
Pelle di animale (generalmente di capra) che,
cucita lungo il bordo salvo che nella parte corrispondente al collo, e venendo
a formare cos una sorta di sacco, serve per contenere liquidi, come acqua,
latte, vino, olio. E menzionato da Ges nel Vangelo (cf Mt 9,17 e par.). Oggi,
praticamente, il suo uso scomparso.
Ottava.
In *liturgia, l'ottavo giorno a contare da una solennit e anche
l'insieme degli otto giorni.
Oxford.
Citt dell'Inghilterra, sede della celebre
universit, fondata intorno al 1200. La Sorbona (Parigi), Bologna, Oxford e
Salamanca furono i quattro Studi
Generali (che poi si sarebbero
chiamati universit) pi famosi. Nacquero tutti come centri ecclesiali.
Oxford, Movimento di.
La corrente, o movimento, sorto nell'ambito
universitario di Oxford nella prima met del sec. XIX. Fu promosso da giovani
chierici desiderosi che la Chiesa *Anglicana ritrovasse lo spirito originale del cristianesimo.
L'iniziatore fu John Keble, ma a dargli un forte impulso fu soprattutto John
Henry *Newman, che con i suoi tracts (foglietti di propaganda programmatica che diedero al
movimento anche il nome di *Trattariano) e i suoi sermoni acquist grande risonanza come principale teologo
del suo tempo in Inghilterra e promotore del nuovo spirito. Gli studi portarono
numerosi rappresentanti del movimento all'unione con Roma. Newman si converte
al cattolicesimo nel 1845; *Manning
(1808-1892) lo far nel 1851. Entrambi, come *Wisemann (1802-1865), animatore dei convertiti, furono poi
nominati *cardinali. La spinta del
movimento fu tale da condurre alla restaurazione della *gerarchia in Inghilterra, con la creazione di 13 *diocesi cattoliche nel 1850.
Ozanam, Frdric (1813-1853).
Laico francese impegnato nella pastorale e
nel progresso sociale. Si interess agli operai e a un avvicinamento ad essi
della classe borghese e dell'aristocrazia. Fond le *Conferenze di san
Vincenzo de Paoli per aiutare i
bisognosi.
P
Pace.
Nell'ordine personale, l'integrazione dell'essere umano che lo fa vivere in
armonia e pienezza interiore e verso l'esterno.
Nell'ordine sociale, intesa tra gli uomini,
tra le classi sociali e tra gli Stati. La pace non semplicemente assenza di
guerra o di lotta, ma percezione ed esperienza di pienezza crescente, cementata
sulla *giustizia e sulla
collaborazione o solidariet.
Per il popolo ebraico, la pace la speranza *messianica per eccellenza e l'anelito radicale dell'uomo, che si
concretizza nel saluto: " La pace sia con te ", al quale si risponde:
" E con il tuo Spirito ". " La parola ebraica shalom non si adatta n al latino pax, n al greco eirene. Etimologicamente, deriva dalla radice sumera shlm e dall'accadico shalamu = essere sano, integro (...). Per *Israele, il contenuto di shalom si pu descrivere come segue: shalom significa la
totale armonia all'interno della comunit che, grazie all'ordine, penetrata
dalla benedizione di Dio e rende cos possibile una crescita libera e senza
ostacoli dell'uomo in tutti i suoi aspetti. Questo spiega il fatto che shalom
sia un concetto assai ampio,
frequentemente usato, tanto per la vita quotidiana come per le pi alte
speranze religiose. Con esso si esprime la salute del corpo (Is 57,18s; Ger
6,14); si usa come formula di saluto (Gn 29,6; 43,27; 1 Sam 16,4s); si parla di
"andare in pace" (Gn 26,29; Es 18,23); si "desidera" la
pace (Dt 23,7; Ger 29,7); si "dorme" in pace (Sal 4,9) e si
"sepolti" in pace (Gn 15,15; 2 Re 22,20) " (H. Gross, in Baur,
DT-H, c. 778-779).
Dio " il Dio della pace " (Rm
15,33; 16,20; 1 Cor 14,33) e ce l'ha data nel suo Figlio, di cui san *Paolo dice: " Egli la nostra pace " (Ef 2,14).
Ges proclam beati " quelli che cercano la pace " o " gli
operatori di pace " (Mt 5,9), e ordina ai suoi di salutare augurando la
pace (cf Mt 10,13; Lc 10,5). Il saluto all'inizio di quasi tutte le lettere
paoline un augurio di grazia e di pace (cf 1 e 2 Cor, Gal, Ef, Fil, Fm, Col,
1 e 2 Tm, Tt).
Pacem in terris.
Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.
Pachamama.
Tra i nativi degli altipiani andini del Per
e della Bolivia, la divinit della fecondit e della fertilit, la Madre
Terra, che con l'acqua produce ci che necessario per la vita dell'uomo.
Pacomio, san (, 346).
*Asceta, vissuto nella Tebaide (vedi *Tebe), Alto *Egitto. Fu lui, con genialit organizzatrice, a cambiare la vita solitaria
degli *eremiti in quella
comunitaria o *cenobitica. Compose
una saggia *regola ed ebbe
numerosissimi seguaci, che si dedicavano alla preghiera e al lavoro manuale
dell'artigianato e della coltivazione dei campi.
Padovano.
*Sacramentario della famiglia di quello gregoriano.
Padre Nostro - Oratio dominica.
Dal latino Dominus = Signore. La preghiera che Ges insegn ai suoi
discepoli quando questi gli chiesero che insegnasse loro a pregare (cf Lc
11,1-4; Mt 6,9-13). E riportato da Matteo e Luca e si trova anche nella *Didach (8,2), libro quasi contemporaneo a Mt e Lc. La Didach lo conclude con una lode: " Perch tuo il
regno, il potere e la gloria per sempre ". Matteo lo colloca nel *discorso
della montagna, quando parla della
preghiera. Luca offre il contesto in cui Ges lo pronunci e lo trasmette in
una formulazione pi breve.
Quando Ges prega, come vediamo nei *Vangeli, chiama sempre Dio Padre, e lo fa in un senso molto personale, tutto suo. Ma
anche ai suoi discepoli insegna a rivolgersi a Dio come Padre.
Tutta la prima parte di questa preghiera ha
un senso *escatologico: venga il *regno
di Dio, sia fatta la sua volont. La
seconda parte si riferisce ai bisogni quotidiani dell'uomo nell'attesa del
Regno. Il Padre Nostro la preghiera che esprime la nostra condizione di figli
di Dio e la fraternit cristiana. Nel corso della storia della Chiesa stato
commentato da molti illustri scrittori.
Padri della Chiesa.
Scrittori ecclesiastici dei primi secoli, si
suole dividerli in tre gruppi:
- Padri apostolici: quelli che conobbero direttamente uno dei dodici
apostoli (san Giovanni visse fino all'anno 100 circa). Tra questi citiamo: san
Clemente, papa dall'88 al 97, del
quale si conservano due lettere; gli sconosciuti autori della *Didach, della Lettera a Barnaba e della Lettera a Diogneto; sant'*Ignazio di Antiochia, del quale abbiamo sette lettere; san *Policarpo
di Smirne (due lettere); *Papia, vescovo di Ierapolis (commenti ai detti del
Signore); *Erma, fratello del papa
san Pio I, autore de Il Pastore.
- Padri apologeti: sono quelli che scrissero tra il 150 e il 300. I
loro scritti sono a difesa dei cristiani e della loro fede di fronte alle
autorit civili e contro i filosofi pagani e gli *eretici cristiani. Tra questi: Aristide di Atene, sant'*Ireneo di Lione, san Clemente d'Alessandria, san Cipriano di
Cartagine. Non figurano come padri *Origene e *Tertulliano per alcune circostanze della loro vita e per certe loro dottrine,
bench molti dei loro scritti siano citati alla pari delle opere dei padri.
- Padri dogmatici: maestri di teologia i cui scritti continuano ad
alimentare la fede della Chiesa. Ad essi ricorrono i papi, i *concili e i teologi di tutti i tempi. Vissero tra il sec. IV
e l'VIII (san *Bernardo, bench
posteriore, compreso tra questi). Sono molti. Tra quelli orientali (scrissero in greco), sono particolarmente
importanti: sant'Atanasio (296-379), san Basilio Magno (329-379), san Gregorio
di Nazianzo (328-389) e san *Giovanni Crisostomo (347-407). Tra i padri occidentali (scrissero in latino), ricordiamo: sant'Ilario
(303-367), sant'*Ambrogio
(340-397), san *Girolamo (331-420)
e sant'*Agostino (354-430). Altri
padri importanti furono: san Giovanni Damasceno (, 749), sant'Isidoro di
Siviglia (, 636) e sant'Ildefonso di Toledo (, 667).
Padrino.
Colui che assiste il catecumeno nella sua
formazione, lo presenta al battesimo e lo accompagna nella sua vita cristiana.
Se si tratta del battesimo di un bambino, non necessario il *catecumenato; in questo caso, accompagna i genitori e si assume
con essi la responsabilit della futura formazione del bambino battezzato (cf
CIC 872-874). E previsto anche che vi sia un padrino nella *confermazione; si consiglia che sia lo stesso del battesimo (cf CIC
892-893). Il padrino o la madrina devono essere cattolici, aver compiuto sedici
anni e avere ricevuto i sacramenti dell'eucaristia e della confermazione. Non
pu essere il padre o la madre del battezzando (CIC 874).
Pafo.
Citt portuale a sud-ovest dell'isola di *Cipro. *Paolo,
*Barnaba e *Marco vi passarono durante il primo viaggio (cf At
13,6-30).
Pagano.
Il cristianesimo, nell'impero romano, si
diffuse soprattutto nelle citt, raggiungendo solo pi tardi le campagne, tanto
che il termine paganus = abitante
del villaggio (pagus), venne a identificare il non cristiano. Nell'AT, coloro
che non appartenevano al popolo di Dio venivano denominati *gentili. Altre volte si parlava delle nazioni nello stesso senso.
Pagoda.
Tempio o edificio religioso *buddista.
Palestina.
Il territorio nel quale o intorno al quale si
svolge la storia biblica. Il nome deriva da *filistei, bench essi ne occupassero sono una parte. I suoi
limiti non sono definiti con precisione: ad est, il deserto siro-arabico (a
volte si indicano il Giordano e il *Mar Morto, non tenendo conto
della *Transgiordania); i monti
del *Libano e *l'Ermon a nord; il mar *Mediterraneo a ovest e il deserto arabico con il massiccio del *Sinai a sud. Da est a ovest si distinguono quattro settori:
a) la costa mediterranea; b) la *Sefel
o pianura contigua; c) la catena
montuosa che corre dall'*Ermon
fino ai monti di Giuda, che si staglia nella pianura di *Yezrael; d) la
depressione del *Giordano. Il
paesaggio molto vario: deserto, montagne nevose, terre aride, vallate e
pianure fertili, altipiani. Particolarmente fertili sono le pianure della *Galilea e della *Samaria. Il clima contrastante: piovoso, particolarmente nel nord; secco,
con rare piogge torrenziali, nel sud; a *Gerusalemme fa molto freddo d'inverno e molto caldo d'estate. Il
vento del deserto fastidioso e nuoce ai raccolti per la sabbia che porta e
perch molto secco.
Palingenesi.
In greco, " rinascita ". Simile nel
significato a *Nuova creazione.
Vedi *Apocatastasi.
Palinsesto.
Dal greco palim = di nuovo, e psao = pulire. *Pergamena dalla quale si grattava quanto vi era scritto per
usarla di nuovo. Si faceva per ragioni economiche. Alcuni importanti *codici della Bibbia sono palinsesti.
Palla.
Piccolo quadrato di lino inamidato che serve
a coprire il *calice durante la
celebrazione eucaristica.
Pallio.
Stola di lana bianca, ornata con croci nere
ricamate, che gira sulle spalle e le cui estremit ricadono sul petto e sulle
spalle. Esprime " la potest che, in comunione con la Chiesa di Roma, il *metropolita acquisisce di diritto nella propria provincia "
(CIC 437).
Palmatoria.
Piccolo candelabro usato nella *liturgia dai cardinali, dai vescovi e dagli abati, oggi caduto
praticamente in disuso.
Panegirico.
Discorso o scritto in lode di qualcuno, in
particolare della Madonna o di qualche santo nel giorno della sua festa.
Panfilia.
Regione sulla costa occidentale dell'attuale
Turchia. Ebrei provenienti da questa regione si trovavano a Gerusalemme il
giorno della *Pentecoste (At 2,10;
13,13).
Pani della proposizione.
Detti anche pani dell'offerta o perenni.
Dodici pani o focacce che si disponevano sul tavolo della proposizione nel santuario del popolo di Dio. Si rinnovavano ogni
sabato e potevano mangiarli solo i sacerdoti; *Davide ne mangi per estrema necessit e Ges giustific la
sua condotta (Lv 24,5-9; Nm 4,7; 1 Cr 9,32; 23,29; 1 Sm 21,7; 1 Re 7,48, Ne
10,33; Mt 12,4 e par.).
Panteismo.
Dal greco pan = tutto, e theos = dio. Dottrina *eretica
di coloro che identificano Dio con tutto il creato.
Pantheon.
1. Dalla stessa radice di *panteismo. Tempio nel quale i greci e i romani ponevano le
immagini di tutti gli di.
2. Monumento funebre o tempio dove sono
sepolti personaggi illustri.
Pantocratore - Pantokrtor.
Onnipotente. Attributo di Cristo, che come
tale raffigurato frequentemente in Oriente nelle *absidi dell'arte *bizantina e *romanica;
seduto o a mezzo busto, domina su tutta la navata centrale, benedicendo con la
destra, mentre con la sinistra mostra il vangelo.
Paolini - Pia Societ di San Paolo.
Istituto religioso fondato da Giacomo *Alberione (1884-1971), dedito all'apostolato tramite i mezzi
di comunicazione sociale: editoria,
radio, televisione.
Paolo della Croce, san (1694-1775).
Fondatore dei passionisti, consacrati alle
missioni popolari, con particolare devozione alla Croce e alla Vergine
Addolorata.
Paolo, san.
Il nome che gli avevano messo i suoi genitori
era Saulo, che significa " il
desiderato ". Paolo era il
nome romano. Della sua vita sappiamo quanto ci dicono gli *Atti degli
apostoli e le sue *lettere. Nacque a *Tarso, in Cilicia (Asia Minore), cio fuori dalla *Palestina, da genitori ebrei della trib di *Beniamino, che vivevano nella *diaspora. Ricevette quindi sia l'educazione ebraica che quella
ellenistica, cos come godette dell'appartenenza al popolo ebraico e della
cittadinanza romana (cf At 22,28), che aveva anche suo padre. Come questi,
ader alla corrente *farisaica; a
quindici anni circa, and a *Gerusalemme a formarsi come maestro della legge alla scuola (" ai piedi
") di *Gamaliele, maestro di
larghe vedute. Come i*rabbini,
impar un mestiere di cui vivere: quello di fabbricante di tende, mestiere che
esercit anche durante il tempo della sua predicazione (cf At 18,3; 1 Cor 4,12;
1 Ts 2,9). Come dati cronologici della sua vita, si possono dare
approssimativamente i seguenti: nacque verso l'anno 8 della nostra *era. Quando lapidarono *Stefano, cio fra il 33 e il 36, era un " giovane "
(At 7,58). Nella lettera a *Filemone
(scritta nel 62-63), definisce se stesso " vecchio " (Fm 8). A quei
tempi, a cinquant'anni un uomo poteva gi considerarsi vecchio. Secondo la
tradizione, mor decapitato per ordine di Nerone a Roma, nel 67. Nei primi anni
della sua attivit pubblica, perseguit i seguaci di Ges, finch Cristo, che
lo aveva eletto, gli and incontro sulla strada di *Damasco.
L'attivit apostolica di Paolo fu immensa, tanto che lo si chiama l'apostolo per antonomasia, anche se non conobbe Ges in vita.
Gli Atti degli apostoli lo presentano come il principale protagonista
nell'espansione del cristianesimo, da Gerusalemme a Roma, capitale dell'impero
a quei tempi. Lavor instancabilmente in mezzo a enormi difficolt. E al tempo
stesso, un seguace entusiasta della persona di Cristo e un *teologo che fa la prima sintesi dottrinale. Scrisse numerose
lettere. Delle 14 comprese nel numero degli scritti paolini, i critici considerano certamente sue: 1 Ts, 1 e 2
Cor, Gal, Rm, Fil, Fm. La lettera agli ebrei ha uno stile completamente diverso
da quello di Paolo, anche se questa e le altre rientrano nella tradizione
paolina.
Papa - Papato.
Papa significa Padre. Riceve questo nome il *vescovo di *Roma,
successore di san *Pietro in
questa *sede e, come tale, capo e
centro dell'unit della Chiesa Cattolica. Per questo presiede il *collegio
episcopale e nella Chiesa il
maestro supremo e il sommo pontefice.
Occupa il primo posto (vedi *primato)
nel governo (vedi *Gerarchia),
sebbene nell'*ordine il suo potere
sia uguale a quello di qualsiasi altro vescovo. Il papato o primato di un
vescovo su tutta la Chiesa proviene dallo stesso Ges, che confer questa autorit
a *Pietro, come si vede
chiaramente in Mt 16,18-19 (" Tu sei Pietro e su questa pietra costruir
la mia Chiesa... "), in Lc 22,32 (" Conferma i tuoi fratelli ")
e in Gv 21,15-17 (" Pasci i miei agnelli..., pasci le mie pecorelle
"). Gli *Atti degli Apostoli
mostrano come Pietro eserciti, di fatto, il governo. Morto Pietro a Roma, il
suo successore eredita la sua missione come centro e capo della Chiesa. La
storia ci mostra come in tutte le epoche i papi abbiano svolto questa funzione,
permanente nell'essenziale, anche se con una varia gamma di centralizzazione a
seconda delle epoche. L'esistenza di questa autorit centralizzatrice
ovviamente necessaria. Dice il *Concilio *Vaticano I: " Affinch l'episcopato fosse uno e non diviso,
affinch la moltitudine dei fedeli si mantenesse nell'unit della fede e della
comunione, Cristo, nel porre il beato Pietro al di sopra degli altri apostoli,
stabil nella sua persona il perpetuo e visibile principio e fondamento di
questa duplice unit (...). Tutti coloro che succedono a Pietro in questa
cattedra ricevono, per l'istituzione di Cristo stesso, il primato di Pietro su
tutta la Chiesa " (*Costituzione
" Pastor aeternus "). (Vedi lista di tutti i papi alla fine del
libro.)
Papia.
Vescovo di Ierpolis. Uno dei *padri
apostolici; fu discepolo di san *Giovanni. Ci sono giunti solo dei frammenti delle sue Spiegazioni
sui detti del Signore.
Papiro.
Pianta acquatica molto diffusa nell'antico
Egitto. Veniva usata per fabbricare imbarcazioni e cesti o altri oggetti, ma particolarmente
importante fu il suo uso per la fabbricazione, con le fibre del midollo del suo
fusto, di fogli per scrivere. I lunghi steli, tagliati in strisce sottili,
venivano disposti in due strati, sovrapposti ad angolo retto e poi pressati. Ne
risultava un foglio alle cui estremit si incollavano altri fogli, cos da
formare un *rotolo. La Bibbia
stata scritta in gran parte su rotoli come questi. Nonostante la sua fragilit,
ci sono giunti numerosi manoscritti biblici antichi su papiro, in particolare
dall'*Egitto, grazie al suo clima
secco. Vedi *Manoscritti.
Parabola.
In greco, parabol, da para
e ballo = mettere in parallelo,
comparare. Il termine ebraico mashal, che ha un significato pi ampio: somiglianza, comparazione,
proverbio, enigma. La parabola un genere letterario in cui l'insegnamento
dato in forma di racconto drammatizzato basato sulla vita reale; a differenza
della favola, si mantiene all'interno del verosimile: quanto si dice potrebbe
essere accaduto. La parabola non esclusiva dei racconti evangelici n della
Bibbia, ma le parabole di Ges costituiscono un tesoro che, anche sotto
l'aspetto letterario, non ha paragoni nella letteratura universale. San *Giovanni non narra nessuna parabola. Due dei suoi racconti,
che hanno una certa somiglianza con le parabole, sono in realt *allegorie: quella del buon pastore (10,1-16) e quello della
vite e dei tralci (15,1-6). I *sinottici contengono un gran numero di parabole. San Matteo ne raggruppa otto
nel capitolo 13, dette parabole del regno. Con questi racconti, spesso misteriosi, Ges a volte parlava senza
svelare tutto, dato che i suoi ascoltatori non erano ben disposti, e al tempo
stesso suscitava la loro attenzione perch si disponessero all'ascolto. In
altri casi sono facili ma profonde e si compie quanto dice san Gregorio Magno:
" Sono come una corrente d'acqua che un agnello pu guadare e nella quale
un elefante pu nuotare comodamente ".
Paraclito.
Termine greco che significa " avvocato,
consolatore, protettore ". San Giovanni lo usa per riferirsi allo *Spirito
Santo (cf Gv 14,16; 14,26; 15,26) e
anche per riferirsi a Ges (cf 1 Gv 2,1).
Paradigma.
Termine di origine greca che significa "
mostrare, manifestare ". Senza entrare nelle diverse definizioni e
sfumature della sociologia, per paradigma si intende ci che serve da modello o esempio.
Paradiso.
1. Il luogo felice dove abitavano Adamo ed
Eva prima del peccato, secondo la descrizione di Gn 2,8-25 (che non deve essere
preso in senso letterale, ma come *teologia fatta in un linguaggio di immagini). Vedi *Eden.
2. Il " luogo " della felicit
eterna dei salvati. Pi che come luogo deve essere concepito come stato o modo di esistere. Vedi *Gloria.
Paralipomeni.
Con questo nome, che significa " delle
cose omesse o tralasciate ", la versione dei *Settanta e la *Vulgata, designa i libri che l'originale ebraico chiama delle *Cronache. Sono un complemento dei *Libri dei Re.
Paraliturgia.
Celebrazione che, senza essere liturgica,
strutturata in modo simile a quello della *liturgia. Vedi *Celebrazione della Parola.
Parallelismo.
Nella poesia ebraica, il principale
espediente letterario. Consiste in una specie di bilanciamento delle idee, che
si esprimono mettendo in relazione versi o strofe diverse in uno di questi tre
diversi modi:
- Parallelismo sinonimo: il secondo verso o strofa riproduce lo stesso
pensiero del primo; per es.: " Glorifica il Signore, Gerusalemme; loda il
tuo Dio, Sion " (Sal 147).
- Parallelismo antitetico: dove c' contrapposizione di idee: " Chi si
vanta dei carri e chi dei cavalli; noi siamo forti nel nome del Signore nostro
Dio " (Sal 20).
- Parallelismo sintetico o progressivo: la seconda parte svolge la prima: " Benedetto il Signore, mia
roccia, che addestra le mie mani alla guerra " (Sal 144).
Paramenti.
Gli indumenti usati dai ministri del culto
per la celebrazione dei riti sacri.
Parasceve.
" Preparazione ", da cui giorno
della preparazione. Per gli ebrei,
era la vigilia del sabato, durante la quale si svolgevano tutti i lavori che
sarebbero stati proibiti nel giorno successivo, giorno di riposo assoluto.
Parenesi.
In greco, " esortazione " o "
ammonizione ". Scritti, omelie o discorsi di carattere esortativo, pi che
dottrinale, il che non equivale a moralistico nel suo senso peggiorativo.
Parentela legale.
Rapporto familiare che non proviene dalla
consanguineit, ma da legami sorti per matrimonio, ad esempio: suoceri con
genero o nuora, cognati.
Parentela spirituale.
Quella che si stabilisce tra chi riceve un
sacramento e chi fa da *padrino o madrina.
Parola.
Vedi *Logos.
Parola di Dio.
La *Bibbia o qualsiasi sua parte; infatti, confessiamo con la
Chiesa che stata ispirata da Dio. I profeti del popolo di Dio usano gi
questa espressione per mettere in rilievo il carattere del loro messaggio; nei
loro scritti leggiamo anche, come equivalente, *oracolo del Signore. Ges non rimanda ad un altro, come i *profeti o successivamente gli *scribi, ma parla di sua autorit; la sua parola parola di
Dio e nell'esprimerla impressionava i suoi ascoltatori: " In verit, vi
dico... ". Ad esempio, nel *discorso della montagna, in Mt 5,20-22.28.32.33.39.44. " Le folle
restarono stupite dei suoi insegnamenti: egli infatti insegnava loro come uno
che ha autorit e non come i loro scribi " (Mt 7,28-29). Allo stesso
tempo, questa parola dimostrava la sua efficacia, ad esempio, nel guarire gli
ammalati o nel realizzare altri segni.
La Chiesa, nella *liturgia, continua a proclamare le letture bibliche come
parola di Dio.
Parole di Ges.
Vedi *Logos, *Logion, *Ipsissima verba.
Parrocchia.
" E una determinata comunit di fedeli
che viene costituita stabilmente nell'ambito di una *Chiesa particolare, e la cui cura pastorale affidata, sotto l'autorit
del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore " (CIC
515). L'aspetto pi importante della parrocchia quello pastorale, anche se vi
si aggiungono quello amministrativo e quello giuridico.
Parroco.
*Presbitero " pastore proprio della *parrocchia affidatagli " (CIC 519).
Partenogenesi.
Dal greco, parthenos = vergine e genesis = generazione. Corrisponde a ci che in *cristologia e *mariologia denominiamo *concezione e
parto *verginali.
Parti
Popolo di origine iraniana, che occupava una
regione a sudest del Mar Caspio.
Parusa.
In greco, " presenza, venuta ". Si
usa in senso *escatologico, per
esprimere il ritorno di Cristo alla fine dei tempi. Nel NT, si usa la parola in
un contesto di gioia, perch annuncia la venuta e la presenza del Signore nel
compimento della storia. L'attesa della parusia un elemento importante della
vita cristiana (cf Mt 24,3.27.37.39; 1 Cor 15,32; 1 Ts 2,19; 3,13; 4,15; 2 Ts
2,1; 2 Pt 1,16).
Pascal, Blaise (1623-1662).
Fisico, matematico e filosofo francese. Si
distinse come pensatore e scrittore religioso. Frequent gli ambienti *giansenisti di Port-Royal. Le sue opere pi famose sono le Lettere
provinciali, nelle quali attacca i *gesuiti, e i Pensieri.
Pascasio Radberto (ca. 790-860).
Monaco di Corbie (Francia), che concep la
presenza di Cristo nell'eucaristia con un realismo deformante: il corpo di
Cristo nell'eucaristia la carne che nacque da Maria; Cristo sta nel
sacramento cos come era quando viveva sulla terra. A questa dottrina si
opposero diversi autori; nel sec. XI, *Berengario sarebbe caduto nell'errore opposto, riducendo la
presenza a una figura o immagine del corpo del Signore.
Pasqua.
Il senso etimologico incerto. In ebraico, pesah; in aramaico pasha; in greco, pascha. Possibili significati: zoppicare, saltare,
passaggio... Era la principale festa di Israele, si celebrava a partire dal 14
di *Nisan e durava sette giorni, i
giorni degli *azzimi. La pasqua,
festa pastorale, e gli azzimi, festa agricola, si fusero. I riti principali
erano l'immolazione dell'agnello, lo spargimento del suo sangue davanti
all'altare e la cena pasquale, nella quale si mangiava l'agnello arrosto
accompagnato dagli azzimi, da erbe amare, da quattro coppe di vino rituali e da
altri alimenti. Un elemento importante era la grande benedizione (*beraka), nella quale si lodava Dio e gli si rendevano grazie
per i prodigi compiuti a favore del suo popolo, in particolare nell'*esodo o uscita dall'*Egitto (cf Es 14).
Cristo, nell'ultima cena, un la pasqua
ebraica alla propria pasqua. Si offr come l'agnello del quale l'altro era solo
una figura (1 Cor 5,7). Stabil la *nuova alleanza nel suo sangue (Lc 22,20) e lasci il *memoriale eucaristico. La pasqua anche per la Chiesa la festa
per antonomasia. In essa, il mistero di Cristo raggiunge il suo culmine con il passaggio alla nuova e definitiva situazione, della quale
entriamo a far parte nella misura in cui passiamo dal peccato alla vita in
Cristo. Ogni celebrazione della Chiesa celebrazione del *mistero pasquale. Oltre a ricordare quello passato, lo celebriamo
presente in Cristo (cf Mc 14,12-26 e par.).
Passione del Signore.
1. Come fatto, i patimenti di Cristo dalla
notte in cui consegnato fino alla morte, nel pomeriggio del giorno
successivo.
2. Come racconto storico, la narrazione che
ne fanno i quattro evangelisti. Questi racconti, assieme a quello della *risurrezione, sono la prima cosa che venne scritta dei Vangeli; il
messaggio essenziale, infatti, era: lo hanno messo a morte, ma Dio lo ha
risuscitato (cf At 2,22-24; 3,13-16). Ogni evangelista la narra con propri
particolari, nel suo stile e linguaggio e con la sua peculiare prospettiva
teologica.
Pastorale.
Emblema dei vescovi per indicare, con la sua
forma di bastone da pastore, la loro funzione di pastori del gregge cristiano.
Vedi *Bcolo.
Pastorale.
1. Come scienza: la parte della *teologia che studia l'azione della Chiesa. Ovvero, scienza (studio sistematico e con solide basi) teologica (fondata sulla rivelazione) che studia l'azione della
Chiesa per rendere pi efficace il messaggio evangelico nelle circostanze
concrete del presente.
2. Come azione: la serie di realizzazioni pratiche che i membri
della Chiesa, sotto la direzione dei *pastori, portano a termine per estendere il *regno di Dio.
Sia sotto il profilo di scienza che nella pratica, si distinguono diversi tipi di pastorale, a seconda
dei campi a cui si fa riferimento. Si distinguono, ad esempio: pastorale
catechetica, pastorale liturgica, pastorale giovanile, pastorale popolare,
pastorale di lite, pastorale dei mezzi di comunicazione sociale, pastorale di
insieme, pastorale sanitaria, pastorale degli emigranti, del turismo, ecc.
Pastorali, Lettere.
Vedi *Lettere.
Pastore.
Nella Chiesa, si chiamano pastori quelle persone che, specificamente incaricate
dall'autorit, si prendono cura di un determinato gruppo di persone e si
assumono il compito di estendere il regno di Cristo. Anche se in teoria e di
fatto tutti i seguaci di Cristo devono preoccuparsi degli altri e propagare il *regno
di Dio, i " pastori "
propriamente detti sono i *vescovi
e i *presbiteri.
Patena.
Piccolo piatto di metallo, di legno o di un altro
materiale, che si usa nella celebrazione dell'eucaristia per posarvi il pane
consacrato.
Paternalismo.
Da pater = padre. Atteggiamento di un superiore (padre,
educatore, padrone...) che " protegge " in modo eccessivo i
subordinati, impedendo loro di svilupparsi e di agire secondo le proprie
capacit e responsabilit. Alla base del paternalismo c' una mancanza o un
limite di fiducia, ovvero un desiderio di mantenere il dominio.
Paternit responsabile.
Atteggiamento degli sposi in virt del quale
regolano il numero di figli che decidono di avere secondo le proprie capacit e
i mezzi di cui dispongono per accoglierli, mantenerli e educarli. Se realizzano
questa regolazione con mezzi leciti, questo modo di procedere lodevole. Non
si tratta di paternit responsabile, bens di egoismo, quando si evitano i
figli per risparmiarsi il lavoro e le preoccupazioni che naturalmente
accompagnano la paternit e la maternit.
Patmos.
Piccola isola del mar Egeo, ad ovest di *Mileto, nella quale l'autore dell'Apocalisse riceve la
rivelazione e scrive l'unico libro profetico del NT (cf Ap 1,9).
Patriarca.
1. Nella Chiesa latina, titolo onorifico che
portano alcuni vescovi, o in quanto annesso alla loro *sede episcopale (Venezia, Lisbona), o per concessione
personale. " Non comporta nella Chiesa latina alcuna potest di governo
" a meno di un privilegio apostolico o di una consuetudine approvata (cf
CIC 438).
2. Nelle Chiese orientali, sia cattoliche che
*ortodosse, possiede *giurisdizione. Vedi *Chiese orientali cattoliche.
Patripassiani.
Equivalente a *modalisti. Nel primo stadio dell'eresia, alcuni di loro, non
distinguendo il Figlio dal Padre, sostenevano che il Padre si era incarnato,
aveva patito ed era morto sul Calvario.
Patristica.
L'insieme degli insegnamenti dei *Padri
della Chiesa. Spesso, si usa anche
l'espressione epoca patristica
riferendosi al periodo in cui i padri svolsero la loro attivit. In quel
periodo si struttur nella Chiesa, ad opera dei padri, la dottrina sui *dogma fondamentali (Dio, Trinit, Cristo, grazia-libert),
di fronte alle *eresie che
andavano sorgendo (*arianesimo, *nestorianesimo, *monofisismo, *monotelismo, *pelagianismo...). Si trattava, a quel tempo, di una dottrina
piuttosto occasionale. La strutturazione sistematica generale sarebbe venuta
pi tardi con la *scolastica.
Patrologia.
Studio dei *padri della Chiesa nella loro globalit: vita, attivit, qualit
letterarie, ecc. e non solo del loro pensiero teologico, che l'aspetto
specifico della *patristica.
Patronato.
Diritto che si riconosceva al fondatore di
una chiesa o al sostenitore della stessa, cos come ai suoi successori, di
presentare al *vescovo il *chierico da lui scelto perch ricevesse l'assegnazione del *beneficio
ecclesiastico.
Patronato reale.
Diritto riconosciuto dalla *Santa Sede ai re di Spagna e di Portogallo (" padroado
"), di presentare o proporre i candidati a determinate cariche o posti, in
particolare nelle missioni. Fu concesso da Alessandro VI ai re di Spagna nel
1493 e a quelli del Portogallo nel 1494.
Patto.
Vedi *Alleanza.
Pax Christi.
Espressione latina: " La pace di Cristo
". E il nome di un movimento cattolico che ha per fine lo sviluppo della
comprensione e della pace tra i popoli per mezzo del dialogo e anche tramite
iniziative a livello politico.
Peccato.
E una mancanza cosciente e responsabile nel
comportamento umano, che comporta una rottura o un peggioramento nel rapporto
con Dio, con il prossimo e con se stessi. a) E rottura con Dio: perch la sua essenza stessa esige la rettitudine
nell'agire e perch nella *rivelazione ha manifestato esplicitamente la sua volont. b) E rottura con il prossimo, sia per l'offesa che gli si infligge direttamente,
sia perch tutto ci che deteriora l'ambiente morale pregiudica gli altri. c) E rottura con se stessi, perch il peccatore diviso tra la profonda
aspirazione del suo essere al bene e alla verit, da una parte, e la
distruzione di quei valori nella sua vita dall'altra.
Nel peccato si distinguono due livelli: a) Livello etico, che la coscienza che l'uomo senza fede religiosa ha del fatto che,
nell'agire male, va contro la sua vera autorealizzazione e contro il prossimo.
In questo livello, la mancanza si chiama colpa. Sebbene il soggetto lo ignori, nella sua azione
etica il colpevole compromette il suo destino. b) Livello religioso, laddove l'uomo percepisce che la sua azione
un'infedelt nei confronti di Dio. Il disordine, in questo livello, si chiama
propriamente peccato. Si distinguono: peccato mortale e peccato veniale o peccato grave e peccato lieve. Mortale indica che il peccatore si separa da Dio perdendo, a
causa della sua infedelt, la sua grazia ed amicizia. Veniale (dal latino venia = perdono) indica " perdonabile ", non
perch quello mortale non lo sia, ma perch non giunge alla rottura con Dio. Grave e lieve
si riferiscono maggiormente alla materia oggettiva. Oggi si preferiscono questi
termini a mortale e veniale, perch molto difficile dire se la persona di fatto
ha rotto l'amicizia con Dio oppure no.
Peccato originale.
1. Il peccato commesso dai nostri
primogenitori Adamo ed Eva.
2. La situazione contraria al piano di Dio in
cui tutti nasciamo come conseguenza del peccato dei nostri primogenitori. Non
si tratta di una mera attribuzione, ma di un peccato nel vero senso della
parola. La dottrina sull'*opzione fondamentale pu oggi chiarire un po' meglio come possiamo
ereditare questa condizione: la natura umana rimasta moralmente ferita da
quel primo peccato (e da quelli successivi dell'umanit, come avvertono i *teologi). Questo peccato si distingue dal peccato
personale (vedi *Peccato). Pertanto, nessuno condannato per esso (oggi
opinione comune che i bambini morti senza il *battesimo non rimangono privi della visione di Dio o felicit
eterna). Ma il peccato originale costituisce una forza di disordine morale
(peccato) di fronte alla quale l'uomo deve reagire. Ad ogni modo, il peccato
originale un mistero difficile da capire. San *Paolo parla del peccato di Adamo, ma soprattutto per far
risaltare, in contrapposizione, la grazia di Cristo (cf Rm 5,12.17-19).
Pedagogia.
Dal greco, pais = figlio, bambino, e ago = guidare, accompagnare. Una volta, si intendeva con
pedagogia la pratica educativa; poi ha indicato maggiormente la teoria, sia
pure con un chiaro riferimento alla pratica. " Si configurata cos come
studio comune di varie scienze ausiliari, psicologiche, sociologiche,
antropologico-culturali e come verifica comparata di piani, sistemi, metodi e
tecniche " (M. Laeng, VP-H). La si pu definire come studio scientifico
dell'*educazione.
Pederastia.
Abuso sessuale commesso con bambini. Si dice
anche, per estensione, dell'*omosessualit tra adulti.
Pelagianismo.
*Eresia promossa da *Pelagio e
Celestio, secondo la quale l'uomo non ha bisogno della *grazia per fare il bene. Nega la trasmissione del *peccato
originale; il primo uomo ci ha
semplicemente dato un cattivo esempio, ma il suo peccato non ha ferito la *libert umana. Il suo maggiore avversario fu sant'*Agostino. Il pelagianismo e diverse forme di semipelagianismo
furono condannati in diversi sinodi, fino alla condanna definitiva in quello di
*Orange, nel 529, approvata dal
papa Bonifacio II.
Pelagio.
Monaco inglese che introdusse l'*eresia del *pelagianismo. Visse a Roma, a Cartagine, in Palestina. Fu molto
abile nell'esporre la sua dottrina, riuscendo a farla approvare a personaggi
importanti e anche ad alcuni sinodi orientali. Ma uomini attenti agli errori
nascosti, come san *Girolamo,
sant'*Agostino e altri, lo
smascherarono e riuscirono a far condannare l'eresia.
Pellegrinaggio.
Viaggio a piedi o in altro modo verso un
luogo di particolare significato religioso: *Gerusalemme, *Roma,
santuari famosi in diverse parti del mondo o locali.
Pellegrino.
Colui che compie un *pellegrinaggio.
Pelletier, Maria Eufrasia, santa
(1796-1868).
Fondatrice, nel 1835, della congregazione di
Nostra Signora della Carit del Buon Pastore di Angers, comunemente note come suore
del Buon Pastore. Durante la sua
vita, fond personalmente 110 case in tutto il mondo. Attualmente, vi sono
circa 5000 religiose distribuite in pi di 100 case nei cinque continenti. Il
carisma proprio della fondatrice incarna la misericordia di Ges, buon pastore,
nell'attenzione alla donna, specialmente alle minorenni in situazione
irregolare: rieducazione e riabilitazione di quelle cadute vittime della
prostituzione, della droga o di altri vizi. Le suore del Buon Pastore hanno
anche un altro tipo di collegi e, in alcuni paesi, affidata all'istituto
anche la direzione delle prigioni femminili.
Pena di morte.
La decisione di un tribunale di togliere la
vita a una persona. Nei tempi antichi si valutava poco la vita umana e su
questo tema non si discuteva. Oggi, molti paesi l'hanno abolita, ritenendola
una violazione dei diritti umani barbara e inutile. Nessuno padrone della
vita di un altro. L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude il
ricorso alla pena di morte, ma ritiene che i casi di assoluta necessit di
soppressione del reo sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente
inesistenti. Vedi *Vita umana, *taglione,
*violenza.
Penati.
Vedi *Lari.
Penitenza.
Virt che consiste nel dolore a causa dei *peccati e che comporta un cambiamento o *conversione di
vita. Si dice anche degli atti penosi
con cui si lavora nella riparazione dei peccati, incluse le opere che nel sacramento
della penitenza vengono date a tal fine.
Penitenza, Sacramento della.
E' il *sacramento istituito da Cristo per il perdono dei peccati. Il
vangelo ci mostra come Cristo:
- chiama alla penitenza (cf Mc 1,15; Mt
4,17);
- perdona tutti coloro che si pentono della
loro vita peccaminosa (cf Lc 5,17-26; 7,50; 15,11-24; 19,10; 23,43; Gv
8,10-11);
- confida alla sua Chiesa il potere di
perdonare (cf Mt 18,18; Gv 20,22-23).
La Chiesa ha celebrato il sacramento del
perdono nel corso di tutta la sua storia, anche se in modi molto diversi ( il
sacramento che pi cambiato nelle sue forme liturgiche), dalla configurazione
come penitenza pubblica, nella quale erano inclusi solo i peccati
particolarmente gravi, fino alla forma attuale. Gli atti fondamentali nella
celebrazione di questo sacramento sono:
- La contrizione o pentimento, che la cosa essenziale.
- La confessione ovvero la manifestazione dei peccati al sacerdote, *ministro della Chiesa.
- La soddisfazione o riparazione del peccato.
- L'assoluzione, che consiste nelle parole con le quali il ministro
esprime il perdono di Dio e della Chiesa.
Nella misura in cui necessario, prima di
celebrare il sacramento, bisogna fare un esame di coscienza o indagine della propria interiorit di fronte a Dio.
Attualmente, il Rituale contempla tre forme di celebrazione:
a)
Rito per riconciliare un solo penitente; tutto si svolge in privato.
b)
Rito per riconciliare diversi o numerosi penitenti; la confessione dei peccati
e l'assoluzione si fanno in modo individuale; tutto il resto in modo
comunitario.
c)
Riconciliazione di molti con confessione e assoluzione comunitarie. Questa
forma riservata a casi eccezionali ed esige che i peccati gravi siano
confessati successivamente (cf CIC 961).
Le forme b) e c)
hanno la ricchezza di un maggior senso comunitario, che importante nella vita
cristiana e nella liturgia; la forma a) accentua gli aspetti personali (cf CIC 959-964 e 987-991).
Penitenziali, Libri.
Libri di un'epoca del Medio Evo (sec.
VII-VIII), che contenevano liste di peccati con la penitenza corrispondente per
ciascuno. Questo sistema di stabilire una pena fissa per ogni tipo di peccato
venne detto penitenza tariffata.
Si tratta di un'epoca di decadenza liturgica, perch il peccato non si pu
misurare in un modo cos oggettivo nei diversi casi. Questi libri apparvero
perch i confessori (il clero) avevano una scarsissima formazione *teologica.
Penitenziere.
Il canonico penitenziere ha, nella
confessione, la facolt di assolvere dalle *censure *latae sententiae non dichiarate, non riservate alla Sede Apostolica
(vedi CIC 518).
Pentapoli
In greco, " cinque citt ".
Confederazione di cinque citt della regione del *Mar Morto, delle quali non si conosce esattamente l'ubicazione:
*Sodoma, *Gomorra, Adma, Zeboim e Zoar. In Gn 14,2-12, si narra come
fecero prigioniero *Lot e, in Gn
19,1-29, la loro distruzione, ad eccezione di Zoar.
Pentateuco.
In greco, " cinque astucci "
(volumi). L'insieme formato dai primi cinque libri della Bibbia: Genesi (" origine " del mondo, con la cui
narrazione ha inizio), Esodo
(" uscita " dall'Egitto), Levitico (che contiene la legge dei sacerdoti della trib di *Levi), Numeri
(" enumerazioni " o censimenti dei cap. 1-4), *Deuteronomio (= seconda legge). Il Pentateuco costituisce ci che
gli ebrei chiamano la legge, la Torah. Sebbene si attribuisca a Mos, una
raccolta di scritti di diversi autori ed epoche. Vi si distinguono numerose
fonti; le principali sono: quella *jahvista (Dio chiamato " Jhwh " nei primi
capitoli), *elohista (Dio chiamato
" Elohim "), *deuteronomista (propria del Deuteronomio) e *sacerdotale (scritto di carattere sacerdotale), conosciute con le
lettere J, E, D e P (Priester = sacerdote in tedesco). Molti racconti sono
ripetuti in varie fonti e a volte si mescolano l'uno con l'altro. Alcuni
specialisti ritengono che si dovrebbe includere in questo insieme il libro di *Giosu, che costituirebbe cos un *Esateuco. Le narrazioni fondamentali nacquero ai tempi dei due
*regni e la loro unificazione
venne fatta in diversi momenti, terminando probabilmente nel sec. IV a.C.
Pentecostali.
Movimento cristiano che mette fortemente in
risalto l'importanza dello Spirito Santo e gli aspetti relativi alla Terza
Persona della *Trinit: battesimo
nello Spirito, dono delle lingue, guarigioni e, in generale, i *carismi. Sottolineano anche la preghiera di lode. Sorse nelle
comunit protestanti. Attualmente, esistono anche numerosi gruppi o comunit di
pentecostali cattolici. In generale, si apprezza in essi la citata preghiera di
lode, l'impegno morale individuale, l'apprezzamento di ci che carismatico
senza disconoscere l'autorit. Sono visti come punti meno positivi o negativi
l'" affanno " per ci che miracoloso e il disinteresse per gli
aspetti della giustizia sociale.
Pentecoste.
Dal greco, " cinquanta giorni "
(dopo la pasqua). Chiamata anche nell'AT " festa delle settimane " (7
x 7 + 1), era una delle feste in cui gli israeliti dovevano " presentarsi
di fronte al Signore ", ovvero andare in pellegrinaggio a *Gerusalemme. Venne anche detta festa della mietitura (cf Es
23,26; 24,23; Dt 16,16; Nm 28,26).
Nel NT, la Pentecoste il grande giorno
della discesa dello Spirito Santo
e la consacrazione prodigiosa della Chiesa che inaugura la sua espansione
missionaria, come si narra negli Atti degli apostoli (2,1-14). La Chiesa
continua a celebrare questo evento nella solennit della Pentecoste.
Perea.
Territorio situato ad est del *Mar Morto. Per un certo tempo fece parte di Israele, ma non al
tempo di Ges.
Perfezione.
Il fatto che una cosa, una persona o
un'azione sia realizzata in modo pieno, senza difetto (= carenza) alcuno.
Secondo la realt o l'aspetto di cui si tratta, si parler di perfezione
fisica, umana, psicologica... In senso religioso, normalmente si riferisce alla
morale o alla correttezza nell'agire.
Pergamena.
Pelle di animale, generalmente di capra,
pecora, agnello, vitello, gazzella, che, debitamente preparata secondo un
metodo inventato a *Pergamo,
veniva usata per scrivere. La sua forte consistenza permetteva di scrivere su
ambedue le facciate e perfino di grattarla per scrivervi di nuovo (*palinsesto). Questo materiale per la sua struttura non si
arrotolava, come si faceva con il *papiro, ma si rilegava in fogli che formavano dei *codici. Molti importantissimi *manoscritti della Bibbia ci sono giunti grazie a questa
invenzione, risalente al sec. II a.C., che fu utilizzata soprattutto a partire
dal IV d.C. Ovviamente, era un materiale costoso. Solo a Medio Evo avanzato, la
carta venne a sostituire la pergamena.
Pergamo.
Citt occidentale dell'*Asia Minore, prima capitale della regione della *Misia e, dal 129 d.C., capitale della provincia romana
dell'Asia. A Pergamo si svilupp l'industria della *pergamena, che prese nome da questa citt. Una delle sette
lettere con cui inizia l'*Apocalisse
rivolta all'angelo (vescovo) di questa citt " dove Satana ha il suo
trono " (Ap 2,13), probabilmente perch l si trovava il tempio di *Zeus.
Perge.
Capitale della regione della *Panfilia, nel sud dell'*Asia Minore.
Paolo la visit sia all'andata che al ritorno nel suo primo viaggio apostolico
(cf At 13,13 e 14,25).
Pericope.
Dal greco, " tagliare intorno ".
Frammento che costituisce un'unit narrativa. Ad esempio, le letture che si
scelgono per una celebrazione, la narrazione di un miracolo, una parabola, le
beatitudini.
Pericoresi.
Dal greco, " l'essere uno dentro l'altro
". Termine dei padri *cappadoci
per esprimere il rapporto delle tre persone divine nella *Trinit. Vedi *Circuminsessione.
Persia.
Il paese dei persiani che, insieme ai medi,
costituiscono gli iraniani e che, pertanto, corrisponde in gran parte
all'attuale Iran. La Persia fu uno
dei grandi imperi dell'antichit, da quando *Ciro il Grande
si annise i medi (552 a.C.) e conquist *Babilonia (539 a.C.), finch cadde ad opera di *Alessandro
Magno (333 a.C.). Gli eventi biblici
pi significativi in rapporto con i persiani sono la fine dell'*esilio, o cattivit babilonese, per decreto di Ciro il
Grande (529 a.C.), e gli aiuti offerti per la ricostruzione del tempio al tempo
del re Dario (522-486), come appare nei libri di Esdra e *Neemia. Si parla della Persia anche nel libro di *Daniele.
Persona.
Secondo la definizione classica, "
l'individuo di natura razionale ". In questa definizione risaltano l'individualit, ovvero il fatto di essere un'entit che sussiste in
quanto " diversa " da qualsiasi altro essere, con qualcosa di proprio
e di incomunicabile, e la razionalit
o capacit intellettiva. L'essere giunti a questa chiarificazione del concetto
di persona fu una conquista dei
pensatori cristiani spinti dal caso singolare di Cristo, nel quale esiste una
natura umana (oltre a quella divina), senza che sia persona umana. A Cristo non manca assolutamente nulla di ci che
corrisponde all'essere umano; se non persona umana, perch la sua natura
umana sussiste nella persona divina del *Verbo.
Ai giorni nostri, soprattutto nella filosofia
personalista, senza negare gli
elementi di quella definizione, si preferisce sottolineare l'aspetto di dialogo
o di apertura: l'io, che incarna
l'essere personale, implica un tu
al quale teso (Dio e altre persone); e non solo in dialogo intellettuale e
razionale, ma anche di compenetrazione nell'*amore, che l'atteggiamentoattivit in cui un soggetto
personale trova la sua realizzazione pi piena come persona.
Personalit.
La totalit dinamica delle disposizioni e
delle attivit che costituiscono l'io individuale. " E il "lato"
della persona accessibile all'esperienza e, quindi, alla scienza empirica
" (Bruger-Fisseni, DF-H); " la somma di tutte le caratteristiche che
un individuo possiede e che lo definiscono " (M.a N. Lamarca, DAP-VD);
psicologicamente, " la sintesi dinamica e unitaria di tutto l'uomo
individuale compresi i concetti subordinati di costituzione biologica e di carattere psichico " (M. Laeng, VP-H), la peculiarit di
ogni io che si manifesta in un
modo di essere e di agire specifico. Questa esteriorizzazione non l'essenza,
ma entra nell'ambito della psicologia sperimentale.
Persone divine.
Il *Padre, il *Figlio
e lo *Spirito Santo, ovvero ciascuna delle tre persone della santissima *Trinit.
Pesce.
In greco, ichtus. Nella Chiesa primitiva, si trova molto spesso la
figura di un pesce nelle catacombe o in altri luoghi, per il fatto che le
lettere della parola in greco formano un acrostico con l'espressione " Iesous
Christos Theu Uios Soter ", che
significa " Ges Cristo figlio di Dio Salvatore ".
Peshitta.
Vedi *Versioni della Bibbia.
Pestalozzi, Johann Heinrich (1746-1827).
Illustre educatore svizzero. Suscit grande
ammirazione ed esercit una grande influenza su altri educatori o pedagoghi.
Un la teoria e la pratica nella sua vita e nella sua metodologia attiva.
Consacr la sua vita all'elevazione del popolo per mezzo della scuola. Dava
grande importanza all'educazione religiosa, per la quale riteneva importante
soprattutto l'opera della madre. Tra i suoi scritti risalta nell'ambito della
metodologia Come Gertrude istruisce i suoi bambini (1801).
Pettorale.
1. La croce che i vescovi occidentali portano
sul petto, o il medaglione che similmente portano i vescovi orientali.
2. Piccola borsa di stoffa, fatta con i
materiali pi reziosi, in cui si mettevano gli *urim e i tummim;
perci chiamata, in Es 28,15-30, pettorale del giudizio. Per il sommo sacerdote
postesilico era soltanto un elemento tradizionale, simbolo del giusto giudizio
di Dio sugli israeliti.
Pfliegler, Michele (1871-1972).
Sacerdote austriaco, distintosi nell'ambito
della *pastorale generale e della pedagogia e *catechetica in particolare.
Piacere.
Sensazione gradevole o soddisfazione del
corpo a differenza della gioia, che una soddisfazione di ordine pi
spirituale. Il piacere pu portare al disordine, se non regolato dalla
ragione, ma in se stesso sano in quanto stimola all'azione.
Piaghe.
1.Dal greco, " colpo, percossa ".
Lesione dei tessuti, ulcera di difficile guarigione.
2. Calamit che in modo intenso ed esteso
affliggono una regione o un gruppo di uomini. Nella Bibbia sono famose le
piaghe d'Egitto, narrate nel libro dell'*Esodo come castighi con i quali Dio ammorbid il cuore del *faraone perch permettesse agli *israeliti di uscire dall'*Egitto (cf Es 7,12). Gli specialisti vedono questa sequenza
di calamit in relazione a fenomeni non sconosciuti nella regione, ma che
giunse con un'intensit tale, che fu chiaramente vista come un segno di Dio in
favore del suo popolo.
Pianeta.
Paramento liturgico usato dal vescovo o dal
presbitero sul *camice. Il suo
colore corrisponde a quello del tempo liturgico o della festa che si celebra.
Dopo la riforma liturgica voluta dal Vaticano II, si va sostituendo con la *casula.
Piccoli Fratelli Piccole Sorelle di Ges.
Vedi *Foucauld.
Pienezza dei tempi.
Espressione con la quale si indica la venuta
del tempo atteso da *Israele e il
compimento di ogni cosa nell'*escatologia. La venuta del *messia
compie e colma le profezie. Alla fine dei tempi, ogni speranza sar compiuta e
colmata in Cristo. L'espressione usata soprattutto da san Paolo (Gal 4,4; Ef
1,10; 1 Cor 10,11). La troviamo anche in Eb 9,26 e, in espressioni che rimandano
ad un'idea analoga, in altri passi, come Mc 1,15; At 1,7; Eb 1,2; 1 Pt 1,20.
Pietismo.
Movimento spirituale nato in seno al *protestantesimo nella seconda met del Seicento, come reazione al
formalismo e al razionalismo, in favore di una piet personale viva e attiva.
Pietro, san.
Dal greco, petros e dall'aramaico kefa. Simone, figlio di Giona (Barjona: Mt 16,17), o di Giovanni (Gv 1,42), ricevette da Ges il nome di Pietro nel primo incontro che ebbe con lui (cf Gv 1,42).
Nome solennemente ratificato quando gli promette il *primato che il motivo del nuovo nome: egli sar la *pietra o autorit fondamentale della Chiesa (cf Mt 16,18).
Simon Pietro era nato a *Betsaida
dove, con suo fratello *Andrea, e
i suoi amici e soci, i fratelli *Giacomo e *Giovanni, praticava la
pesca nel lago (cf Mc 1,16; Mt 4,18).
Nella lista degli *apostoli, Pietro sempre indicato per primo (cf Mt 10,2-4; Mc
3,16-19; Lc 6,13-16; At 1,13). Con Giacomo e Giovanni forma il gruppo dei tre
prediletti che Ges sceglie come testimoni della risurrezione della figlia di
Giairo (Mc 5,37 e par.), della *trasfigurazione (Mc 9,2 e par.) e dell'agonia (Mc 14,33 e par.). E
solito prendere la parola a nome del gruppo (cf Mt 16,16; 17,4; 17,25; Lc 5,8;
Gv 6,68; 13,6). Anche se durante la passione neg, per paura, di essere un suo
discepolo (cf Mc 14,66-72 e par.), Ges appare in particolare a lui (cf Lc
25,34) e nella comunit primitiva agisce come capo: elezione di *Mattia (cf At 1,15s); discorso davanti al sinedrio (cf At
4,8s); vicenda di Anana e Saffira (cf At 5,1-11); visita alle comunit che
stanno nascendo (cf At 9,32). E lui a fare il grande passo dell'apertura delle
porte della Chiesa ai *gentili,
senza pretendere che passino per la legge ebraica (cf At 10). Fu
miracolosamente liberato quando *Erode decise di ucciderlo (cf At 12,1-19). La tradizione ci dice che and a
Roma, dove fu a capo della comunit cristiana e che l pat il martirio, sotto
l'imperatore Nerone, nell'anno 67 (o 64).
Le lettere di Pietro. La prima gli viene
attribuita senza esitazioni. Il greco " troppo raffinato " e le
citazioni secondo i *Settanta si
spiegano con la collaborazione di Silvano (cf 5,12). E un'esortazione generale
con numerosi riferimenti al *culto
(*battesimo, *eucaristia, inni...). La seconda, pur portando il suo nome, si
ritiene che non sia sua, ma abbastanza posteriore. E incentrata sull'attesa
della *parusia.
Pietro Betancur, beato (1626-1667).
Nacque a Tenerife e mor in Guatemala, dove
lavor dal 1651, dedicandosi al servizio degli ammalati. Per lavorare negli
ospedali fond l'ordine dei betlemiti, con un ramo maschile (soppresso nel
1820) e uno femminile, ancora esistente.
Pietro Canisio, santo (1527-1597).
Gesuita olandese, grande apostolo, lavor
soprattutto in Germania con grande efficacia nei confronti del *protestantesimo. Il suo nome rimasto noto soprattutto come autore
di *catechismi di grande qualit:
Catechismo maggiore (1556), minore (1558) e medio (1559) che, essendo ancora
vivo l'autore, ebbero centinaia di edizioni. Le loro doti sono in particolare: a) il carattere poco polemico, nonostante il clima
dell'epoca, pur sviluppando maggiormente i punti conflittuali; b) il linguaggio preciso, impregnato di spirito biblico
e patristico; c) sono concreti,
pieni di immagini e paragoni, vicini alla gente semplice, ed evitano discorsi
tecnici da teologi; d) una ricca
ecclesiologia: la Chiesa viene presentata come il corpo di Cristo e la
comunione dei santi. Segue l'ordine delle virt teologali: a) fede e credo; b) speranza e preghiera; c)
carit e comandamenti; d)
sacramenti; e) giustizia (santit)
cristiana. Separare i sacramenti dal dogma non positivo e autori posteriori (*Bellarmino, *Astete,
*Ripalda) elaboreranno testi che
aggravano questa linea, in opere carenti delle ricchezze dei testi di san
Pietro Canisio (cf M. Pedrosa, La Catequesis hoy; J. A. Jungmann, Catequtica; S. Riva, Catequtica pastoral; A. Etchegaray, Historia de la catequesis).
Pietro Claver, santo (1580-1654). Nacque a
Verd (Spagna).
Nel 1602, entra nel noviziato gesuita. Inviato
in America, lavor soprattutto a Cartagena. Nel 1622, nel fare la sua
professione solenne, firma cos: Pietro Claver, schiavo dei negri per sempre, e mantenendo il suo impegno visse fino alla fine
della sua vita con molteplici sofferenze, privazioni, incomprensioni,
occupandosi di tutti e specialmente dei negri portati dall'Africa come schiavi.
Pietro d'Alcntara, santo
(1499-1562)
Frate francescano spagnolo, di grande
austerit, spirito di preghiera ed elevata *mistica. Fu confessore di santa *Teresa di Ges. Fond un ramo riformato osservante dei *francescani.
Pietro Lombardo (+ 1160).
Nacque a Novara. E uno dei pi notevoli
rappresentanti della *scolastica,
detto il " Maestro delle Sentenze ". La sua opera principale il
libro delle Sentenze o Somma
teologica, testo molto usato nel
Medio Evo. Fu professore a Parigi e infine vescovo di questa citt fino alla
sua morte.
Pietro Nolasco, san.
Vedi Mercede, Ordine della.
Pilato, Ponzio.
Fu procuratore romano (governatore) in Giudea
dal 26 al 36 della nostra era e quindi durante tutto il tempo della vita
pubblica di Ges. Luca lo menziona nel molteplice sincronismo che offre
all'inizio della predicazione di Giovanni (Lc 3,1). E menzionato anche da *Filone e da Giuseppe Flavio. Si fece odiare dai giudei a
causa dei suoi arbitri, per le sue crudelt e lo scarso tatto politico. Lo
storiografo cristiano Eusebio di Cesarea raccoglie la tradizione secondo la quale diede termine alla sua vita
suicidandosi; altri affermano che *Nerone lo fece giustiziare. Tutti i Vangeli mettono in risalto la sua
partecipazione nel processo e nella condanna di Ges (Mc 15; Mt 27; 28,24; Lc
23; Gv 18,28?19,42). E menzionato anche nella predicazione degli *apostoli (At 3,13; 4,27; 13,28; 1 Tm 6,13). Cos passato
nella nostra confessione di fede o *Credo come riferimento storico concreto della vita e della condanna a morte
di Ges Cristo.
Pinnacolo del tempio.
Cima, torretta, punta del tetto. Non si sa
bene a quale parte del *tempio di Gerusalemme si possa riferire questa espressione che troviamo in
Mt 4,5 e Lc 4,9; probabilmente, all'angolo a sudovest sopra la spianata. Del
resto, non bisogna prendere alla lettera che il *diavolo vi abbia portato Ges. Si tratta pi che altro di una
rappresentazione immaginaria.
Pio.
Vedi la lista dei papi in Appendice. I pi
significativi tra quelli che portarono questo nome sono: san Pio V (1556-1572);
Pio VI (1575-1579); Pio VII (1800-1823); Pio IX (1846-1878); san Pio X
(1903-1914); Pio XI (1922-1939); Pio XII (1939-1958).
Pisidia.
Regione montagnosa nella zona meridionale
dell'*Asia Minore. San *Paolo vi pass durante il suo primo viaggio apostolico sia
all'andata che al ritorno (cf At 13,14-51 e 14,24).
Pisside.
Dal greco, pyxis, " cofanetto ". Vaso di metallo prezioso in
cui si conservano le *ostie
consacrate, soprattutto quando vengono riposte nel *tabernacolo (bench non se ne debbano conservare molte per usarle
poi in altre celebrazioni; diversi documenti hanno pi volte raccomandato che
in ogni messa si consacrino le ostie per coloro che faranno la comunione). Nel
corso dei secoli, ha avuto svariate forme: cestino, cofanetto o piccola arca,
scatoletta da appendere al collo, colomba con uno sportellino sulla parte
superiore o sul petto...
Pistoia.
Citt a nord-est di Firenze. Nel 1786,
presieduto da Scipione de' Ricci, vi si celebr un *sinodo di tendenza *giansenista, *febronianista e *gallicana che approv,
tra l'altro, la riforma del messale, l'uso della lingua italiana nel rituale,
la superiorit del concilio ecumenico sul papa. Pio VI condann, nel 1794, 85
proposizioni di questo sinodo.
Piviale.
Dal latino pluviale, " mantello da pioggia ". Paramento liturgico
a forma di mantello usato dal *presbitero in alcune cerimonie: benedizioni eucaristiche, processioni,
celebrazione del matrimonio al di fuori della *messa, ecc. In origine veniva usato per proteggersi dalla
pioggia nelle processioni e a questo uso deve il suo nome; il pezzo di stoffa
sovrapposta nella parte posteriore un'evoluzione del cappuccio originale.
Platonismo. Dottrina filosofica di Platone
(427-347 a.C.).
La sua caratteristica fondamentale il dualismo, non nel senso di un principio del bene e di uno del
male, che indichiamo con il termine *dualismo, ma come separazione tra il mondo di ci che
percettibile, che mera apparenza, e il mondo delle idee, che quello delle
autentiche realt. Altri filosofi ampliarono e modificarono le sue idee,
soprattutto i creatori e sostenitori del *neoplatonismo. Sant'*Agostino influenzato dal platonismo, ma senza giungere agli estremi ideologici
di Platone.
Pleroma.
In greco, " pienezza ". San Paolo
usa frequentemente questo termine per esprimere l'ineffabile ricchezza di Dio e
di Cristo, cui i cristiani sono chiamati a partecipare (Rm 13,10; 15,29; Ef
1,23; 3,15; 4,13; Col 2,9; in Gal 4,4 ed Ef 1,10, esprime pienezza dei tempi).
Plinio il Giovane.
*Governatore o legato imperiale in *Bitinia e nel *Ponto, che nel 112 scrive una lettera all'imperatore Traiano chiedendogli
quale condotta debba osservare riguardo ai cristiani, i quali " si riuniscono
prima dell'alba e cantano a Cristo, che considerano come Dio " senza che,
per altro, si sia scoperto nulla di male in loro. I sacerdoti pagani si
lamentavano perch i loro templi restavano vuoti (la risposta dell'imperatore
fu che se erano denunciati fossero castigati; in caso contrario, di lasciarli
tranquilli). E una delle pi antiche testimonianze non cristiane di Cristo e
dei cristiani.
Pluralismo.
Nel linguaggio attuale, esprime il fatto che
la societ non possiede una visione unificata nemmeno all'interno della
tradizionali grandi *culture, ad
esempio, quella grecoromana o occidentale.
Si riferisce anche all'atteggiamento di
reciproco rispetto e tolleranza, nonostante la diversit delle convinzioni di
fondo.
Il termine si applica anche ai rapporti
all'interno della Chiesa, e in questo caso significa il rispetto e
l'accettazione di opinioni diverse, tenuto conto della *gerarchia di verit e di modi diversi di organizzare elementi non
essenziali. Dato che il pluralismo una grande ricchezza che si deve coniugare
con un'altra grande ricchezza: l'unit, normale che possa esistere una certa
tensione tra pluralismo e unit, il che anche sano e auspicabile, purch non
siano messe in pericolo n l'unit n il rispetto delle persone.
Pneumatologia.
Dal greco pneuma = aria, spirito. Parte della *teologia che studia ci che concerne lo *Spirito Santo.
La teologia orientale tradizionalmente pi ricca su questo aspetto. In quella
occidentale, si cerca ultimamente di rivalutarla e di darle maggiore importanza.
Poliandria.
Unione matrimoniale poligama di una donna con
diversi uomini. E esistita in alcuni popoli, bench sia una forma molto poco
frequente.
Policarpo, san.
Uno dei pi famosi *padri apostolici, discepolo di san *Giovanni. Fu vescovo di Smirne, *Asia Minore. A causa di alcune discrepanze sulla celebrazione
della *pasqua, and a Roma per
parlare con il papa Aniceto (155-166), ma non giunsero a un accordo. Verso il
156 fu martirizzato con altri sei cristiani; ci giunta una lettera della
comunit di Smirne con il racconto di questo martirio.
Poligamia.
Matrimonio di un uomo con diverse donne (*poliginia), o di una donna con diversi uomini (*poliandria). In genere, quando si parla di poligamia si intende,
essendo molto pi diffusa, la poliginia. La poligamia fu tollerata da Dio
nell'AT, come vediamo, ad esempio, nei casi di *Abramo e di *Giacobbe, ma gi negli ultimi tempi era rara tra gli ebrei. Cristo restituisce
al matrimonio la sua condizione originale di unit e di indissolubilit (cf Mt
19,3-6). Attualmente, proibita dalla legge in quasi tutti i paesi, anche se a
volte si pratica di nascosto.
Poliginia.
Matrimonio di un uomo con diverse donne. Vedi
*Poligamia.
Politeismo.
Il riconoscere diversi di. Era molto diffuso
nei popoli antichi. *Israele
stesso cadde alcune volte in questo disordine, che un'offesa all'unico Dio
(cf 1 Re 14,22-24; 16,31-33; 2 Re 21,2-7.20; 23,4.11; Ger 44,3.8-9; Is 57).
Politica.
Dal greco, polis = citt. Scienza e attivit che si occupano
dell'ordinamento della vita pubblica. La Chiesa proibisce ai chierici e ai
religiosi la partecipazione attiva ai partiti politici come norma generale (CIC
287 e 672), soprattutto perch questa partecipazione disturberebbe la loro
attivit apostolica presso i membri di altri partiti. La politica, tuttavia,
degna della massima attenzione da parte dei cristiani. Dati gli immensi bisogni
di un'elevata percentuale dell'umanit, solo con misure politiche si possono
affrontare soluzioni adeguate, senza che questo impedisca la pratica della
carit nei casi concreti che ognuno ha accanto a s.
Pontefice.
Dal latino, pons = ponte. Si applica ai *vescovi in quanto primi titolari del *sacerdozio, una delle cui funzioni fondamentali quella di
essere intermediari per unire gli uomini a Dio. Il papa viene detto *sommo
pontefice.
Pontificale.
1. Come aggettivo, ci che si riferisce al *pontefice o al *vescovo. Si parla di messa pontificale quando viene celebrata dal vescovo.
Sono segni pontificali l'anello, la mitra, il pastorale e la croce pettorale.
2. Il *libro liturgico che contiene i testi per le celebrazioni riservate al
vescovo.
Ponto.
Regione nord-orientale dell'*Asia Minore, a sud del Mar Nero. Da l provenivano alcuni ebrei
della *diaspora, citati in At 2,9,
e l era nato *Aquila, marito di Priscilla, ebreo convertito al cristianesimo in casa del quale
fu ospite Paolo (cf At 18,2). La prima lettera di *Pietro menziona in primo luogo i cristiani del Ponto tra i
suoi destinatari (1 Pt 1,1).
Popolo di Dio.
Nell'AT, il popolo eletto formato dai
discendenti di *Abramo, popolo con
il quale Dio realizz l'*alleanza,
riassunta nell'espressione: " Voi sarete il mio popolo e io sar il vostro
Dio " (cf Ger 7,23; Ez 11,20; Lv 26,12; Dt 29,12; ecc.).
Da Cristo in poi, il popolo di Dio la *Chiesa intendendo come tale le persone che la costituiscono.
Ges la chiama la sua Chiesa (cf
Mt 16,18). Essa " l'Israele di Dio " (Gal 6,16), al quale sono
chiamati tutti gli uomini (cf Ef 2,11-22).
E di grande importanza la coscienza di essere
popolo, senza la quale non si capisce Dio che si interessa a tutti. *Israele, nell'AT, era destinato a preparare la salvezza di
tutta l'umanit; la Chiesa in questo tempo deve essere sacramento di salvezza
per tutti gli uomini (cf Vaticano II, LG 1 e 48).
Populorum progressio.
Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.
Pornografia.
Dal greco, porn = prostituta. Presentazione di qualcosa che si
riferisce alla sessualit in detti, scritti o grafici, con intenzioni e
modalit oscene. La pornografia ostacola lo sviluppo sano della vita sessuale
dal punto di vista psicologico e morale.
Port Royal.
*Abbazia di monache *cistercensi
nei dintorni di Parigi, famosa per essere stata, dalla met del sec XVII, il
principale centro e nucleo di irradiazione del *giansenismo. Dopo le polemiche suscitate da questo movimento *eterodosso, al quale parteciparono uomini famosi, come *Pascal (uno dei " solitari " che frequentavano il
monastero o vivevano nelle sua vicinanze), vescovi, politici, ecc., le monache
di Port Royal furono *scomunicate
(1707); il loro monastero fu chiuso l'anno successivo e distrutto nel 1710 per
ordine del governo. Vedi *Arnauld
(Angelica e Antonio).
Portico.
Galleria all'aria aperta, con un tetto
sostenuto da colonne. San Giovanni (10,23) e gli Atti degli Apostoli (3,11;
5,12) menzionano il portico di Salomone nella facciata orientale del *tempio. San Giovanni parla della piscina *Betesda, che aveva cinque portici.
Porziuncola.
Piccola cappella sul luogo dove mor san *Francesco, nella citt di *Assisi. Oggi si trova all'interno della *basilica di Santa Maria degli Angeli, come un piccolo eremo
dentro al grande tempio.
Positivismo.
Sistema filosofico che non ammette
l'universale e l'assoluto, ma si limita a ci che sperimentabile e alle leggi
che da tale esperienza si deducono. Logicamente, in questo sistema non c'
posto per il soprannaturale.
Possessione diabolica.
" Stato di asservimento, di schiavit in
sommo grado (Lc 13,16), "nel quale il centro della personalit, l'io, come
principio del volere e dell'agire coscienti, rimane intorpidito da strani
poteri che cercano di perdere o corrompere l'uomo e lo spingono, a volte, verso
la propria distruzione" " (W. Foerster, cit. da M. Plager: Bauer,
DTB-H). Alcuni casi di apparente possessione diabolica possono essere semplici
fenomeni oggi spiegati dalle scienze psicologiche, per cui si deve procedere
con grande cautela prima di considerare come possessione diabolica un
determinato caso, ma le parole e il comportamento di Ges ci assicurano che il
fenomeno esiste e che tutti quelli menzionati nei Vangeli sono autentici casi
di possessione, anche se comunemente alcuni di essi sono intesi come malattie;
ad esempio, quello del ragazzo di cui parlano Mc 9,14-29 e par. (sembra essere
un caso di epilessia). Ges definisce il cacciare i demoni un segno della
venuta del messia (cf Lc 7,21), compie numerose guarigioni di posseduti, in
modo chiaramente diverso dalle guarigioni dalle malattie (Mc 1,25; 1,34; 5,9;
9,18; Lc 13,16, ecc.), concede ai discepoli il potere di cacciare i demoni (cf Mt
10,8). La Chiesa ha continuato la pratica degli *esorcismi e ha mantenuto il *ministero specifico dell'esorcista.
Postcommunio.
Dopo la comunione. Vedi *Messa. Parti.
Postulandato.
Periodo di prova, che precede l'ammissione al
*noviziato, di chi chiede di
entrare in un ordine religioso.
Postulatore.
L'ecclesiastico che promuove presso il
tribunale della Sacra Congregazione dei Riti una causa di beatificazione o di
canonizzazione.
Postulazione.
Dal latino, " chiedere, supplicare
". Petizione. E un termine tipico o tecnico per alcune petizioni, come la
postulazione di una *beatificazione
o *canonizzazione o per l'ingresso
in una congregazione religiosa. Vedi *Postulandato.
Potest.
Facolt o potere di esercitare l'autorit e
di compiere azioni giuridicamente valide. Vedi *Gerarchia.
Potifar.
Alto funzionario della corte del *faraone, che compr come schiavo Giuseppe, il figlio di *Giacobbe, venduto dai suoi fratelli (cf Gn 37,36; 39,1).
Povero - Povert.
In senso economico, povero chi carente di
beni materiali. In senso religioso, povero l'uomo distaccato da quei beni,
che vive confidando nel Signore. E un atteggiamento fatto di umilt e fiducia.
Nell'AT, in particolare negli scritti pi antichi, si riteneva che la ricchezza
fosse una ricompensa di Dio, soprattutto perch non esisteva chiarezza sulla
vita dell'aldil: Dio benedice con abbondanza di beni i *patriarchi di Israele, *Giobbe, ecc., ma poi, nella misura in cui si verifica come
spesso la ricchezza sia frutto dell'ingiustizia, il povero visto come il
preferito da Dio. Nei *salmi e in
altri libri, appare la figura del povero di Jhwh, che il giusto che vive in un atteggiamento di
umilt, di distacco e di fiducia (cf Is 66,2; Sof 2,3; 3,11-15; 1 Sam 2,1-10;
Sal 34; 89; 103; 107; 113). Poveri di Jhwh sono, ad esempio, a parte molti
israeliti anonimi, *Elisabetta, *Simeone e *Anna
(cf Lc 2,25-38); risalta come tale la Vergine *Maria (cf Lc 1,46-56). Ges stesso, mite e umile di cuore,
l'incarnazione perfetta del povero e al tempo stesso esprime con la sua
parola la stima di Dio per il povero (cf Mt 5,3-12; Lc 6,20-26; Mt 11,25 = Lc
10,21; Lc 14,7-11).
La ricchezza un bene. Se le preferenze di
Cristo vanno verso il povero perch l'uomo si attacca alle ricchezze,
dimentica Dio e i beni definitivi e diviene ambizioso, duro, ingiusto, superbo.
Vedi *Opzione preferenziale per i poveri. Sul *consiglio evangelico della povert, vedi anche CIC 600.
Pragmatismo.
Dal latino, pragma = azione. Sistema filosofico per cui la verit ha un
valore solo per la sua capacit di tradursi in atti o realt vantaggiose. Non
gli interessano i concetti universali, n la verit in se stessa.
Prassi.
Dal greco, prassein = agire. L'azione o esecuzione a differenza della
teoria. E una categoria antropologica molto incidente nel pensiero moderno,
specialmente in campo sociale. Nel linguaggio religioso, si parla di prassi
cristiana per esprimere il tradursi
della dottrina nella vita.
Preadolescenza.
Prima tappa dell'adolescenza. Comprende il
periodo tra gli 11 e i 15 anni, con variazioni secondo le persone. Viene detta
anche *pubert, perch coincide
con questo fenomeno biologico. E la tappa pi conflittuale e difficile nel
passaggio dall'infanzia alla giovent.
Prebenda.
Rendita di una *cattedrale o *collegiata assegnata a ogni *canonico
o prebendario a motivo del suo ministero nella stessa.
Precatechesi.
Elementi e iniziative pastorali che precedono
e preparano la catechesi propriamente detta. Vi rientra la simpatia che irradia
il cristiano e soprattutto la comunit cristiana, cos come le nozioni su
Cristo in prospettiva meramente umana, vale a dire, senza giungere ancora agli
aspetti di fede.
Predestinazione.
Dal greco proorizo = destinare in precedenza. L'azione di Dio che
sceglie e destina gli uomini alla *gloria eterna. Il verbo predestinare, " con una costellazione di altri di significato simile, descrive
antropologicamente il modo di agire di Dio che domina il tempo degli uomini;
una volta conosciuto il disegno di Dio realizzato, il credente lo presenta
dalla sua origine, da prima della creazione del mondo " (Ef 1,4) (X.
Lon-Dufour, DNT-H). Nella Scrittura, specialmente in san *Paolo, abbonda l'idea di questa preelezione (cf Rm 1,4;
8,29; 9,23; 11,2; 1 Cor 2,9; 1 Pt 1,2.20; Ef 2,10; Mc 10,40 e par.; Gv 14,2; Lc
2,31, ecc.). La predestinazione si trasforma da mistero a problema quando si
tenta di scoprire perch alcuni non si salvano e si pensa che Dio come
responsabile di non averli predestinati alla gloria. Dio non predestina nessuno
alla *condanna; l'uomo che
sceglie liberamente il suo destino (vedi *Amore); ma da lui ci viene certamente la salvezza, che un
mistero d'amore.
Predicazione.
L'annuncio del messaggio di Dio. La sua forma
principale l'*omelia, che la
predicazione che fa parte di una celebrazione liturgica.
Preevangelizzazione.
Tutto ci che precede l'annuncio esplicito
del vangelo, incluso il primo annuncio missionario, si pu chiamare "
preevangelizzazione " (cf Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 51).
Prefazio.
Vedi *Messa: Preghiera eucaristica.
Prefettura apostolica.
Circoscrizione ecclesiale o Chiesa
particolare che, per motivi importanti, non stata ancora costituita come *diocesi ed affidata alla cura pastorale di un prefetto
apostolico (invece che a un vescovo)
che la governa in nome del papa (cf CIC 371). Allo stesso modo si esprime il
Codice sul *Vicariato apostolico, che retto da un vicario apostolico.
Preghiera.
" Rapporto di amicizia con chi sappiamo
che ci ama (Dio) " (santa *Teresa di Ges). Unione con il Signore nel silenzio e nella vita. Si
distinguono la preghiera liturgica
(cf *Liturgia), la preghiera comunitaria
(preghiera non liturgica fatta in
gruppo) e la preghiera individuale. E
un elemento essenziale della vita cristiana. Gli aspetti della preghiera sono: a) di lode-adorazione-azione di grazie; b) di richiesta di perdono; c) di richiesta di favori. Si devono praticare tutti,
ma il pi importante il primo, poich la pi genuina esperienza di preghiera
la gratuit, giacch si tratta di un rapporto di amicizia. N sarebbe genuina
una preghiera che si disinteressasse degli altri, poich l'amore per il
prossimo una sola cosa con l'amore per Dio.
Preghiera dei fedeli.
Vedi *Messa. Parti. Liturgia della parola.
Preghiere presidenziali.
Quelle che spettano al *ministro che presiede la celebrazione liturgica, il quale le
proferisce ad alta voce. Nella *messa
sono: la preghiera eucaristica e le tre preghiere variabili, cio, colletta,
sulle offerte e postcommunio.
Preghiera sacerdotale.
Designazione ormai classica della preghiera
con cui Ges conclude i suoi discorsi nell'*ultima cena (Gv 17). " E la grande preghiera di oblazione e
intercessione del salvatore nell'ora del suo sacrificio " (BJ). Nella
forma, simile a un inno. La densit e profondit dei suoi pensieri la rendono
" perfettamente paragonabile al prologo del Vangelo di Giovanni " (P.
Hubert Schngel, DPB-H).
Preghiera eucaristica.
Vedi *Messa. Parti.
Prelato.
Dal latino, praelatus = posto davanti. Nella Chiesa designa persone a cui
sono stati affidati incarichi di rilievo o dignitari. Vedi *Prelatura.
Prelatura.
" La prelatura territoriale o l'abbazia
territoriale una determinata porzione del popolo di Dio, circoscritta
territorialmente, la cura della quale viene affidata, per circostanze speciali,
a un prelato o a un *abate che la
governa a modo di vescovo diocesano, come suo pastore proprio " (CIC 370).
Il prelato pu essere vescovo.
Esistono anche delle prelature personali, ovvero delle prelature nelle quali i membri non
vivono in un territorio comune. Ciascuno, l dove si trova, appartiene alla
prelatura, che ha il suo prelato e i suoi *presbiteri propri (cf CIC 294).
Prematrimoniali, Rapporti.
Vedi *Rapporti prematrimoniali.
Premio.
Vedi *Retribuzione.
Preparazione.
In greco, parasceve. La vigilia del sabato o della festa, quando si
doveva preparare tutto il necessario per non dover lavorare durante il tempo
festivo (cf Mc 15,42; Mt 27,62; Lc 23,54; Gv 19,14.31-42).
Prepuzio.
Vedi *Circoncisione.
Presbiterio.
1. Parte della chiesa circostante l'altare
riservata ai *presbiteri durante
la celebrazione liturgica.
2. L'insieme dei presbiteri di una diocesi;
presieduti dal vescovo, sono i responsabili principali della *pastorale all'interno della *diocesi.
Presbitero.
Dal greco presbiteros = anziano. Nell'uso corrente sinonimo di *sacerdote, ma il termine sacerdote meno adeguato, perch non
distingue il presbitero dal vescovo e soprattutto perch sacerdote anche ogni
battezzato, non di sacerdozio ministeriale, ma di sacerdozio regale (vedi *Sacerdozio). Il riservare il termine sacerdote al presbitero
comporta il dimenticare il sacerdozio dei fedeli, il che induce alla loro
passivit.
Presenza reale.
La presenza di Cristo nell'eucaristia in
corpo, sangue, anima e divinit. Anche altre presenze di Cristo sono reali (ad
esempio nella sua parola (cf SC 7): ma, riferita all'eucaristia, esprime una
presenza pi densa o forte.
Pretorio.
Palazzo nel quale risiedeva il pretore (capo
militare) o il *governatore
romano. Durante la sua *passione,
Ges fu portato al pretorio di *Pilato (cf Mc 15,16; Gv 18,28.33). L'ubicazione del pretorio al quale fu
condotto Ges rimane incerta.
Primato.
Funzione *gerarchica all'interno della Chiesa. Significa " il primo
". Si dice di Pietro tra gli apostoli, del papa tra i vescovi del mondo,
di un vescovo in una nazione. Il primate di una nazione non possiede alcuna *giurisdizione sugli altri vescovi.
Primizia.
Ci che si separava dai primi frutti per
offrirlo a Dio: il primo animale nato, i primi frutti del raccolto. Ha un senso
*sacrificale. Il primo simbolo
della totalit (cf Rm 11,16). Quel dono serviva per il sostentamento dei
sacerdoti addetti al culto. L'ultimo giorno della festa degli azzimi gli
israeliti celebravano la cerimonia delle primizie, ma la grande festa della
mietitura o delle settimane si celebrava pi tardi. Vedi *Pentecoste.
Primogenito.
Il primo figlio, il figlio maggiore. Era il
preferito dal padre e colui che ereditava il suo posto come capo del clan
familiare. Offrire il primogenito nell'ordine delle *primizie. In alcuni popoli, era immolato in *sacrificio; la storia del sacrificio di *Isacco da parte di *Abramo (cf Gn 22), proprio all'inizio della storia del *popolo di Dio,
rivela questa mentalit e il comportamento di Abramo presentato come
lodevole, ma al tempo stesso in essa si chiarisce che Dio non vuole sacrifici
umani. Nel caso di Acaz, re di Giuda dal 736 al 716 a.C., la Bibbia ripudia il
fatto che sacrificasse suo figlio (cf 2 Re 16,3). Si stabil che si presentasse
il primogenito al tempio come propriet di Dio e che lo si riscattasse con
un'offerta (cf Es 13, 12-15; Nm 18,15). E quanto vediamo compiere a *Giuseppe e *Maria
nella presentazione di Ges al tempio (cf Lc 2,22-23).
Primogenitura.
Condizione del figlio *primogenito. Ad essa va unito il diritto di primogenitura, ovvero di ereditare ci che spetta al capo della
famiglia. Non sempre il figlio maggiore o primogenito a ereditare questo
diritto, come vediamo nel caso di *Esa e *Giacobbe, o in quello
dei figli di Giacobbe, tra i quali fu *Giuda, il suo quarto figlio, a ereditare questo diritto,
diventando cos ascendente del *messia.
Priore.
Dal latino prior = il primo. In alcune comunit il nome che si d al
superiore. In altre, come tra i *benedettini, riceve questa designazione il superiore di un
monastero separato, ma nell'*abbazia
priore colui che segue ed eventualmente sostituisce l'abate.
Priscilla.
Vedi *Aquila.
Priscilliano - Priscillianesimo.
Priscilliano (sec. IV) fu un eretico che
sostenne un'eresia non facile da identificare per il segreto mantenuto dai suoi
adepti. I vescovi Istanzio e Salviano, che accolsero la sua dottrina, lo
consacrarono vescovo di Avila (Spagna). Praticavano un rigido *ascetismo e le loro idee sembra fossero imparentate allo *gnosticismo. Fu condannato nel *sinodo di Bordeaux del 384. L'anno dopo, condannati dal
tribunale imperiale, Priscilliano e diversi suoi seguaci furono messi a morte.
Privilegio paolino.
Chi si unito in matrimonio prima di
diventare cristiano, se si converte e il coniuge non gli permette di vivere
conformemente alla sua fede, pu separarsi e contrarre un nuovo matrimonio. E
detto privilegio paolino perch lo
propone san *Paolo in 1 Cor
7,12-16. Il *Diritto Canonico lo ammette e ne regola l'applicazione (cf CIC
1143-1147).
Pro-nunzio.
Vedi *Nunzio.
Probabilismo.
Sistema morale che, evitando gli estremi del *lassismo, da un lato, e del rigorismo, dall'altro, "
ammette che, per agire onestamente, necessario agire con prudenza; ma insegna
che si agisce con prudenza quando il giudizio della coscienza poggia su una
ragione che sia veramente probabile, bench sia meno probabile dell'opinione
che esprime l'istanza della legge, che di conseguenza appare come "pi
probabile" " (D.Capone, Sistemas morales: DETM-P).
Processione.
Dal latino procedo = marciare, camminare. Corteo ordinato da un luogo a
un altro in una celebrazione religiosa. La processione simbolo della Chiesa
peregrinante per il mondo o lungo la storia verso la patria definitiva del
cielo. Ai giorni nostri, hanno in gran parte perso senso le processioni per le
strade, a causa dell'ambiente secolarizzato, ma hanno recuperato interesse
quelle che si realizzano all'interno del tempio, come quella del presidente
della celebrazione e dei suoi ministri all'inizio, quella della presentazione
delle offerte, quella della comunione.
Proclamazione.
Nella celebrazione liturgica il fatto di
leggere di fronte *all'assemblea
il vangelo o un altro testo sacro con una certa solennit, rispetto e
venerazione. Le *pericopi inserite
nella *liturgia non devono essere
soltanto lette, ma proclamate come messaggio che Dio rivolge in quel momento ai
partecipanti.
Proconsole.
Vedi *Governatore.
Procuratore.
Vedi *Governatore.
Profanazione.
Uso delle cose sacre senza tener conto della
loro qualit come tali, ovvero come se non fossero dedicate a Dio e al *culto, senza distinguerle.
Profano.
Da pro = davanti, fuori da, e num
= tempio. Le realt comuni, non riservate alla divinit come lo sono i luoghi
sacri.
Professione di fede.
1. La proclamazione pubblica dei contenuti
centrali della propria fede.
2. La formula che esprime i contenuti
principali della fede, come il *simbolo degli apostoli o un'altra formulazione del *Credo.
Professore di religione.
Chi incaricato dell'insegnamento religioso
nell'ambito scolastico. Attualmente si distingue tra catechista, che orienta l'educazione della fede, e professore
di religione, il cui impegno di
tipo accademico e intellettuale, in modo simile a quel che si fa in altre
materie di studio. Nella scuola questo ci che si deve fare in primo luogo,
poich l'educazione della fede, che non si pu imporre a chi non la desidera, e
che specifica della comunit ecclesiale, si fa nella misura in cui l'ambiente
generale e altre circostanze lo permettano e lo rendano consigliabile.
Profeta.
Il significato etimologico non certo. Per
alcuni significa " colui che predice " il futuro; per altri, "
colui che parla in nome di un altro ". Predire il futuro a volte fa parte
della missione del profeta; ma ci che specifico di ogni profeta
l'illuminazione del presente con la luce di Dio. Per questo il profeta
definito come l'uomo che proclama la parola di Dio sulla vita e sugli eventi.
Ogni membro del popolo di Dio (Chiesa) ha una missione profetica. Tuttavia,
riserviamo questo nome a due tipi di persone:
- I profeti dell'antica alleanza. Sono detti in ebraico nabi (colui che annuncia o comunica) e anche veggenti quando trasmettono *oracoli di *Jhwh.
Operano soprattutto dal secolo VIII al secolo V a.C. Ci furono profeti
d'azione, che predicarono ma non scrissero, e profeti scrittori. Tra questi si soliti distinguere profeti
maggiori (*Isaia, *Geremia, *Ezechiele,
e *Daniele) e profeti minori, che furono dodici: *Osea, *Gioele,
*Amos, *Abdia, *Giona,
*Michea, *Naum, *Abacuc,
*Sofonia, *Aggeo, *Zaccaria
e *Malachia.
- I profeti furono le sentinelle
dell'alleanza, che Jhwh aveva
stabilito con il suo popolo. A volte accompagnarono le loro parole con gesti
simbolici.
- Persone nelle quali brilla il carisma
profetico. Anche se tutti i cristiani
hanno, in virt del *battesimo, la
missione profetica, questo dono risplende in modo particolare in alcune persone
in ogni tempo. Sono quegli uomini o donne di ieri o di oggi che, con la loro
vita e la loro parola, comunicano la luce di Dio sul presente. Nella seconda met
del sec. XX, ad esempio, *Teresa di Calcutta.
Programmazione.
Impostazione di un'attivit sulla base di
piani stabiliti per raggiungere un obiettivo. Nell'ambito religioso, si applica
a tutta la pastorale e, con caratteristiche molto concrete, all'*insegnamento
religioso e alla *catechesi. In molte situazioni, la programmazione un'esigenza
delle autorit educative. Si fa una programmazione generale dell'anno (o anche
per un periodo pi lungo) e una programmazione a breve termine. Anche la
programmazione quotidiana deve includere: a) Obiettivi
che si vogliono raggiungere (questo essenziale, irrinunciabile; il resto al
servizio degli obiettivi). b) Contenuti, ovvero, temi o dottrina che deve essere assimilata. c) Metodo, attivit e altri mezzi (compresi i materiali come libri, cartine
geografiche, audiovisivi), per ottenere quanto precedentemente detto. d) Valutazione.
Progressismo.
Vedi *Tradizionalismo Progressismo.
Prolessi.
In greco, " anticipazione ".
Collocazione di eventi storici secondo una cronologia che ancora non esisteva
quando questi avvennero. Il narratore descrive i fatti usando espressioni
proprie del momento nel quale egli si trova. Ad esempio, a volte nella Bibbia
Dio viene chiamato *Jhwh in una
narrazione corrispondente ad un'epoca anteriore alla rivelazione di questo
nome.
Promessa.
Israele viene chiamato il popolo della
promessa per essere stato depositario
della promessa di salvezza che attraversa tutto l'AT: verr il Salvatore.
Questa grande promessa si va prima realizzando in altre promesse minori, che
sono il cammino verso di essa. Le tre figure culminanti dell'AT ricevono la
promessa in tre modi diversi. Abramo:
posterit innumerevole (cf Gn 15 e 17), nella quale saranno benedette tutte le
nazioni (cf Gn 12,3). Mos:
promessa di liberazione e di possesso della terra (cf Es 3,8). Davide: promessa del regno eterno in uno della sua
discendenza (2 Sam 7,5,16). Le grandi promesse al popolo eletto sono
essenzialmente una discendenza, una terra e il *messia.
Propiziatorio.
Il coperchio d'oro massiccio dell'*arca
dell'alleanza alle cui estremit
erano collocate due figure alate (i *cherubini). Era il luogo santo per eccellenza dal quale Dio
manifestava la sua volont: " Io ti dar convegno in quel luogo: parler
con te da sopra il propiziatorio, in mezzo ai due cherubini " (Es 25,22).
Vedi nota BJ a Es 25,17.
Proseliti.
In greco, " quelli che si avvicinano
". Questo nome veniva dato ai pagani che accettavano il *giudaismo: la *circoncisione e l'insieme della Legge.
Proselitismo.
Lo sforzo o l'impegno per guadagnare *proseliti alla propria religione, ovvero convertirli ad essa.
Attualmente, comporta un senso peggiorativo di tentare di forzare la libert
altrui. Si preferiscono termini come *evangelizzazione, irradiazione della propria fede o simili.
Prossimo.
Dal latino, proximus = prossimo, vicino. E l'uomo che incontriamo. La
prossimit ha diversi gradi: dai familiari o altri con cui mangiamo e viviamo,
al vicino o a uno che incontriamo occasionalmente. Oggi, possiamo farci "
prossimi " perfino a persone materialmente lontane, ma che ci sono rese
vicine dai *mezzi di comunicazione sociale. Nella Bibbia, a volte viene detto prossimo un altro membro del *popolo
di Dio e altre volte anche lo
straniero (cf Dt 10,19). Ges indica senza equivoci che prossimo ogni uomo,
per questo dobbiamo amare ed aiutare tutti quelli che hanno bisogno (cf Lc
10,29-37: parabola del buon samaritano) e il comandamento dell'amore per il
prossimo inseparabile dall'amore per Dio (cf Mc 12,28-34 e Lc 10,27 che cita
Lv 19,18). La legge cristiana comanda di amare tutti, senza eccezione (cf Mt
5,38-48). San *Paolo giunge ad
affermare che la legge raggiunge la sua pienezza nel comandamento " amerai
il tuo prossimo come te stesso " (Gal 5,14) (cf Rm 12,13.20; Gc 2; 1 Gv 2,3-11;
3,11s; 4,7-21).
Prostituzione.
Relazione sessuale in cambio di denaro o
altra forma di pagamento. Nell'antichit, si ebbe anche la prostituzione
sacra. Vedi *Ierodulia. I *profeti,
cos come ricorsero all'immagine del *matrimonio per esprimere l'intimit di Dio con il suo popolo,
usarono anche quella della prostituzione come espressione dell'infedelt (cf Os
2; Ez 16,26; vedi anche Ap 17,1-19,2).
Protestantesimo.
Vedi *Riforma protestante.
Proto-diacono.
Il cardinale proto-diacono annuncia al popolo
il nome del papa neo-eletto. Inoltre, impone il pallio ai *metropoliti in nome
del Romano Pontefice (CIC 355).
Protocanonici.
In greco, " primi (libri) canonici
". Vedi *Canone.
Protovangelo.
In greco, " primo vangelo ". I
Padri chiamarono cos il passo di Gn 3,15 (" Porr inimicizia tra te e la
donna... "). Essi videro nell'inimicizia tra la donna e il serpente, e
quindi tra l'uomo e il diavolo, il primo barlume di salvezza annunciato ai
nostri primogenitori dopo la caduta.
Proverbi, Libro dei.
Libro dell'AT appartenente al gruppo dei libri
sapienziali. Poich *Salomone compose molti proverbi e fu l'uomo saggio per
antonomasia (cf 1 Re 4,32), questo libro gli attribuito nel titolo, secondo
l'antica abitudine di attribuire le opere a personaggi famosi. Contiene, sotto
forma di sentenze, consigli di saggezza per condurre una vita ordinata, riuniti
nel corso dei secoli in raccolte (se ne contano nove), che poi costituirono il
libro. Alcune delle sue sentenze sono di contenuto meramente umano, senza
riferimenti religiosi diretti. Il libro, nel suo insieme, ha un tono ottimista
con una visione positiva della vita.
Providentissimus Deus.
Una delle grandi *encicliche sullo studio della Bibbia. Fu promulgata dal papa
Leone XIII nel 1893.
Provincia ecclesiastica.
Insieme di *Chiese particolari o *diocesi,
normalmente contigue, riunite " affinch venga promossa un'azione
pastorale comune ". E presieduta dall'*arcivescovo *metropolita (titolare dell*arcidiocesi). Spetta alla *Santa Sede costituire o modificare le province ecclesiastiche
(CIC 431-432).
" Se l'utilit lo suggerisce, ...le
province ecclesiastiche viciniori, su proposta della *Conferenza Episcopale, possono essere congiunte dalla Santa Sede in regioni
ecclesiastiche " (CIC 433).
Provvidenza.
Il governo o cura che Dio ha del mondo e di
ogni persona in ordine alla realizzazione del suo disegno di salvezza.
Comunemente, si parla di essa in termini di personificazione: la divina
provvidenza Dio stesso che si prende cura di ognuno di noi.
Prudenzio, Aurelio Clemente (348-405).
" E il poeta cristiano pi insigne
dell'antichit " (B. Llorca). Spagnolo, scriveva in latino. Alcune delle
sue composizione entrarono nella *liturgia. Le sue opere principali sono il Catemerinon e il Peristephanon, composto con inni in onore dei martiri.
Pseudonimia.
Dal greco, " falsa denominazione ".
Il mettere un'opera sotto un nome diverso da quello dell'autore.
Nell'antichit, era piuttosto frequente per dare maggiore autorit ad un'opera.
Ve ne sono esempi anche nella Bibbia, come nei Proverbi di *Salomone e nella Seconda lettera di Pietro.
Psichiatria.
Scienza che studia e cerca di guarire le
malattie psichiche o mentali.
Psicologia.
Scienza che studia l'anima e le sue funzioni.
Nella concezione moderna " studio delle funzioni di governo della vita di
relazione negli animali e specialmente nell'uomo " (M. Laeng, VP-H).
Psicologia religiosa.
Scienza che studia la relazione esistente tra
gli aspetti naturali della mente umana e gli elementi propri della *teologia. E importante nello studio e nella pratica
dell'insegnamento della religione e della *catechesi.
Psicopatia.
Disturbo o malattia psichica.
Psicosomatico.
Ci che colpisce simultaneamente lo spirito (psich) e il corpo (soma).
Pubblicano.
Dal latino, publicus = pubblico. Esattore delle imposte. I romani
appaltavano la riscossione delle imposte a privati che, per mezzo di impiegati,
le riscuotevano per pagare all'autorit la somma stabilita. Questo sistema le
faceva aumentare in modo eccessivo. I pubblicani erano malvisti dal popolo e
particolarmente odiati dagli ebrei che ritenevano intollerabile dover pagare le
imposte ai dominatori *pagani. Per
questo a volte nel Vangelo compare la frase " pubblicani e peccatori
", che unisce due classi di simile condizione (cf Mt 9,10-11 e par.; 18,17;
21,31; 5,46; Lc 3,12-13). Tuttavia, Ges li accoglieva e fu particolarmente
amico di alcuni di loro, come Matteo e Zaccheo (cf Lc 19,2; Mt 10,3 e par.; Mc
2,14 e par.); nella parabola del fariseo e del pubblicano, quest'ultimo a
essere proposto ad esempio. Dice Luca che " anche i pubblicani hanno
riconosciuto la giustizia di Dio " (Lc 7,29).
Pubert.
Dal latino, pubescere = mettere i primi peli. Tappa dello sviluppo umano
compresa tra gli undici e i quindici anni circa, nella quale avvengono profondi
cambiamenti biologici e psicologici: in essa comincia a svilupparsi la capacit
riproduttiva. Questa tappa anche detta *preadolescenza.
Vedi *Iniziazione, Riti di.
Pudore.
Atteggiamento naturale di modestia che evita
l'esibizione dell'intimit del corpo. E in relazione principalmente, ma non
esclusivamente, con la sfera sessuale.
Puebla de los Angeles.
Citt della zona centrale del Messico, di
circa 350.000 abitanti, *sede *arcivescovile. Vi si celebr, nei mesi di gennaio e febbraio del
1979, la III Conferenza Generale dell'Episcopato dell'America Latina, convocata
dal papa Giovanni Paolo II. Oltre all'esperienza stessa, che ha irrobustito lo
spirito di comunione ecclesiale, la Conferenza ha prodotto un unico documento,
intitolato L'evangelizzazione nel presente e nel futuro dell'America Latina, nel quale vennero ordinati e unificati i risultati
dei diversi gruppi di lavoro. E composto da 1310 numeri, articolati in cinque
parti:
1. Visione pastorale della realt
latino-americana.
2. Disegni di Dio sulla realt
latino-americana
3. L'evangelizzazione nella Chiesa
dell'America Latina: comunione e partecipazione.
4. Chiesa missionaria al servizio
dell'evangelizzazione in America Latina.
5. Sotto il dinamismo dello Spirito: scelte
pastorali.
La conferenza stabil due opzioni
preferenziali:
- opzione preferenziale per i poveri.
- opzione preferenziale per i giovani.
Pulpito.
Palco sopraelevato, spesso addossato a una
colonna nella *navata, per la
proclamazione della Parola. Dopo la riforma liturgica postconciliare, non viene
pi usato, e si ritiene pi adeguato per la predicazione liturgica l'*ambone o la *sede del presidente.
Purgatorio.
Stato di quelle persone che sono morte in
amicizia con Dio, ma che hanno ancora bisogno di purificarsi da ci che
impedisce loro l'unione completa con lui. L'esistenza del purgatorio fu
definita dal concilio di *Trento
nel 1563. Il fuoco purificatore un'immagine. La vita in quello stato di
intensa speranza di giungere all'unione piena con Dio.
Purificatoio.
Piccolo panno bianco che si usa per pulire i
vasi sacri (il *calice, la *patena e la *pisside) durante o dopo la *messa.
Si usa anche per pulirsi le labbra dopo la comunione.
Purim, Festa dei.
Dalla parola babilonese, pur = sorte. Festa con la quale gli ebrei celebrano la liberazione
dal pericolo dello sterminio ai tempi del re Serse di *Persia (485-465). Come racconta il libro di *Ester, Aman, primo ministro del re, aveva gettato il pur per scegliere il giorno dello sterminio degli ebrei.
Puritano.
Dall'inglese puritan, che viene dal latino purus = puro. Membro del partito religioso-politico dei puritani, che si form in Inghilterra nel sec. XVII con il
proposito di promuovere le esigenze religiose, in linea con *Calvino, pi di quanto non facesse la Chiesa Nazionale d'Inghilterra.
Il movimento puritano diede origine alle confessioni presbiteriana, battista,
quacchera, ecc. E sulla linea della Low Church o Chiesa Bassa, in contrapposizione con la High Church o Chiesa Alta, che l'*Anglicanesimo
ufficiale. Per estensione, si denomina puritano, o si qualifica come tale, chi
professa con rigore le virt e perfino se ne vanta (cf DRA e DdC).
Q
Qahal.
Termine ebraico che equivale a *assemblea o *chiesa.
Qolet.
Vedi *Ecclesiaste.
Quadragesimo anno.
Enciclica sociale di Pio XI (1931). Vedi *Dottrina
sociale della Chiesa.
Quadrivium.
Vedi *Trivium e Quadrivium.
Quarantore.
Pratica di devozione, introdotta a Milano nel
XVI secolo, che consiste nell'adorazione del *Santissimo per circa quaranta ore in tre giorni consecutivi,
ovvero per il tempo in cui il corpo di Ges rimase nel sepolcro.
Quaresima.
Vedi *Anno liturgico.
Quartodecimani.
Cristiani orientali che, nei secoli II e III,
celebravano la Pasqua secondo l'usanza ebraica nella feste corrispondente al 14
di *Nisan, anche se tale giorno
non cadeva di domenica. Il papa Vittore I (189-199) giunse quasi a
scomunicarli, ma intervenne la mediazione pacificatrice di sant'*Ireneo. Nel sec. III, adottarono l'uso romano, confermato
dal Concilio di *Nicea, di
celebrarla sempre di domenica.
Quasimdo.
Si chiama domenica di Quasimodo o *in
albis la prima domenica dopo quella
di Pasqua. Il nome viene dalle prime parole dell'introito: Quasi modo geniti
infantes = " Come bambini appena
nati ".
Quesnel, Pasquier. (1634-1719).
*Giansenista francese, discepolo di Antonio *Arnauld. Oper soprattutto nei Paesi Bassi. Con la sua opera Riflessioni
morali sul Nuovo Testamento, che ebbe
l'approvazione di Noailles,
vescovo di Chalons e poi cardinale arcivescovo di Parigi, provoc molte
polemiche. Il papa Clemente XI condann 101 proposizioni dell'opera di Quesnel
con la famosa bolla Unigenitus che
molti, compreso Noailles e altri vescovi, rifiutarono di accettare, ma che fu
il colpo di grazia contro il giansenismo come movimento pubblicamente
sostenuto, bench il suo spirito abbia perdurato nella pratica di non poca
gente. Noailles accett la bolla Unigenitus poco prima della sua morte, avvenuta nel 1729.
Questione romana.
Vedi *Lateranensi, Patti.
Questione sinottica.
La problematica relativa al rapporto letterario
esistente fra i tre Vangeli *sinottici: come spiegare le loro somiglianze e le loro differenze, l'ordine
cronologico di apparizione, le fonti comuni a tutti e tre e quelle specifiche
di ognuno, l'approccio tipico di ogni autore di fronte ad uno stesso fatto,
ecc.
Quietismo.
Corrente mistica sorta alla fine del sec.
XVII, propugnata principalmente da Miguel de *Molinos, che teorizza una passivit assoluta e l'abbandono di
ogni sforzo teso alla propria perfezione. Il papa Innocenzo XI condann la sua
dottrina, che venne accolta specialmente in Francia. Nel 1699, Innocenzo XII
censur 23 proposizioni del vescovo *Fnelon affini al quietismo, definendole pericolose.
Quimbanda.
Nel suo senso originale africano significa *stregone. Oggi, in Brasile, una forma di culto generalmente
chiamato *macumba. Ha un carattere
malefico ed come l'altra faccia del *candombl e della *umbanda. Durante le sedute del culto, celebrate a mezzanotte in luoghi
appartati o in cimiteri o sentieri, il quimbandeiro o la quimbandeira consumano abbondanti quantit di alcool di canna, si
fanno delle incisioni e dirigono la loro forza malefica verso uno dei presenti.
Il maleficio, per, pu ricadere sul quimbandeiro o quimbandeira. Il rituale
deve essere seguito rigorosamente (cf J. Vidal, DdlR-H; CNBB, Macumba).
Quinet, Camille (1879-1961).
Importante catecheta francese. Colse
l'importanza di un nuovo approccio a causa della scristianizzazione e di una
metodologia rinnovata particolarmente attenta alla pedagogia e alla psicologia,
promuovendo l'uso di metodi attivi. Fond la rivista " Cahiers
Catchistiques " e fu coautore principale del Catechismo nazionale
francese (1937 e 1947) (cf U. Gianetto, DC-CCS).
Quirino.
Personaggio menzionato in Lc 2,2 come *governatore della Siria al tempo della nascita di Ges. Secondo *Giuseppe
Flavio, Quirino ebbe la carica di
governatore a partire dall'anno 6 d.C. E probabile, per, che lo stesso
Quirino, prima di essere governatore, fosse incaricato del censimento
precedente, verso l'8-6 a.C. (cf BJ, nota a Lc 2,2). Fino ad oggi non si
riusciti a chiarire questo fatto del censimento portato a termine da Quirino.
Qumran.
Localit nella parte orientale del deserto di
Giuda, nella depressione del *Giordano, a nord-est del *Mar Morto
e a sud di *Gerico, dove si
trovano le rovine di una specie di monastero dove visse una comunit di *esseni ai tempi di Ges. A un chilometro circa di distanza
si trovano delle grotte nelle quali, a partire dal 1947, sono state trovate
delle giare contenenti alcuni manoscritti in ebraico, aramaico e greco dei
secoli II-I a.C. e I d.C. (secondo dati archeologici, monete trovate, prova del
carbonio...). Questi manoscritti, comprendenti quasi tutti i libri dell'AT, tra
cui l'intero libro di *Isaia, sono
particolarmente importanti perch confermano la validit del testo masoretico
(vedi *Masora e *Masoreti). Altri manoscritti permettono di conoscere la vita
della comunit degli esseni e diversi aspetti della vita ebraica ai tempi di
Ges.
R
Raab.
Prostituta di *Gerico che nascose in casa sua
alcuni israeliti inviati ad esplorare la terra che dovevano conquistare e li
aiut poi a fuggire (cf Gs 2,1-21). Questa azione le salv la vita quando gli
israeliti conquistarono la citt. In Eb 11,31 e in Gc 2,25 si lodano la sua
fede e le sue opere.
Rabano Mauro (774-856).
Discepolo di *Alcuino, considerato il primo
*teologo tedesco (in senso cronologico, non per importanza), *abate di Fulda e
poi vescovo di Magonza. Intervenne nella lotta contro diversi errori, come
quello relativo alla doppia *predestinazione (alcuni sarebbero predestinati da
Dio alla salvezza e altri alla condanna) o quella di *Pascasio Radberto sul
modo della presenza reale di Cristo nell'eucaristia.
Rabb.
In ebraico, " maestro ".
Appellativo di rispetto per un maestro. Dopo la distruzione di Gerusalemme (70
d.C.), il titolo ufficiale dei dottori della legge ebraica. In Gv 3,26,
*Giovanni Battista viene chiamato cos dai suoi discepoli. Cos anche Ges,
ripetutamente (Gv 1,38; Mc 9,5; Mt 26,25). In Gv 13,13, Ges riconosce di
essere lui il vero Signore e Maestro.
Rabbino.
Nome che usiamo oggi nella nostra lingua come
titolo dei maestri della legge ebraica.
Rabbun.
Forma aramaica di *Rabb. Secondo BJ (nota a
Gv 20,16): " appellativo pi solenne di rabb e spesso usato quando ci si
rivolge a Dio. Esso si avvicina alla professione di fede di Tommaso: "Mio
Signore e mio Dio" ".
Rachele.
In ebraico, " pecora " e "
maternit ". Seconda figlia di *Lbano e moglie prediletta di *Giacobbe,
madre di *Giuseppe e di *Beniamino, dando alla luce il quale perse la vita.
Radio.
Vedi *Mezzi di comunicazione sociale.
Raffaele.
In ebraico, " Dio ha guarito ".
Angelo che appare nel libro di *Tobia come vincitore del *demonio e compagno di
viaggio e protettore del giovane Tobia.
Rama
In ebraico, " altura ". Nome di
diversi luoghi nominati nella Sacra Scrittura. Il pi ricordato Rama di
Beniamino (oggi er-Ram), circa 9 km a nord di Gerusalemme, citato in Ger 31,15
che descrive *Rachele mentre, presso la propria tomba, " piange i suoi
figli ". Mt 2,18 fa riferimento a questo passo nel racconto della strage
degli innocenti. Un'altra Rama importante Rama di Efraim, dove nacque e abit
il profeta Samuele, chiamata anche Ramatim-Zofim.
Ramadan.
E il nono mese del calendario musulmano,
durante il quale si pratica un rigoroso digiuno (dai cibi, dalle bevande, dai
rapporti sessuali) dall'alba al tramonto. Nel corso del ramadan si celebrano
due importanti festivit: la " notte del destino " (lailat alqadr),
che ricorda la notte della prima rivelazione del Corano a Maometto, e la festa
finale della rottura del digiuno ('Id al-fitr).
Ramses.
" Casa di Ramses ". Citt fatta
erigere da Ramses II, *faraone d'Egitto. Per costruirla furono costretti a
lavorare gli israeliti (cf Es 1,11). Da questa citt gli israeliti partirono
verso la *terra promessa (cf Es 12,37).
Rapporti prematrimoniali.
Rapporti sessuali tra coloro che si amano e
si preparano al matrimonio. L'amore reciproco e l'intenzione di contrarre
matrimonio fanno s che questi rapporti abbiano un carattere diverso dalla
*fornicazione tra altre persone. Bench oggi socialmente non siano pi tanto
condannati, la Chiesa continua a considerarli una grave infrazione alla legge
di Dio, in quanto svalorizzano la seriet del *matrimonio come dono definitivo e
totale, cos come il *sacramento, segno dell'unione di Cristo con la sua
Chiesa.
Ras Shamra.
Vedi *Ugarit.
Razionalismo.
Sistema filosofico nel quale, per giungere
alla conoscenza, si valorizza in modo unico e sproporzionato la ragione
escludendo o disprezzando i sensi, il sentimento e la *rivelazione. All'interno
delle diverse correnti razionaliste nel corso della storia, riceve il nome di
razionalismo per antonomasia la filosofia iniziata da *Descartes (1596-1650),
la quale si prolunga nell'idealismo, capeggiato da Kant (1724-1804).
L'ansia per la libert di pensiero e la
fiducia piena nella ragione umana, fece s che il movimento razionalista, o
illuminista, considerasse come et minorenne l'accettare qualcosa che venisse
da una via diversa dalla ragione, come i criteri di autorit di qualsiasi tipo
- anche intellettuale - , di fede, di tradizione, ecc. Ovviamente, bench i
suoi iniziatori non deducessero per se stessi quelle conseguenze, il
razionalismo conduce alla negazione di tutto ci che *trascendente (Dio,
l'aldil, il soprannaturale...) o, quanto meno, all'*agnosticismo, poich non
contro la ragione, ma al di l della ragione. Di fatto, il razionalismo devi
verso il *deismo, l'*anticlericalismo, il *materialismo, ecc.
Re, Libri dei.
Sono due libri che ne formavano uno solo
finch i *Settanta li divisero (poi furono divisi anche nel testo ebraico). Nei
Settanta e nella *Vulgata, sono chiamati 3-4 Re, in quanto 1-2 Samuele, portano
il titolo di 1-2 Re. Contengono la storia dei re di *Giuda e di *Israele, dalla
morte di *Davide (ca. 970 a.C.), fino alla distruzione di *Gerusalemme da parte
di *Nabucodonosor (587 a.C.). Presentano ognuno dei Re secondo uno schema
fisso. Il giudizio con cui termina la narrazione di ognuno negativo per tutti
quelli del *regno del nord. Tra quelli del *regno del sud, alcuni meritano un
giudizio positivo. Alla storia dei re si aggiunge qualche altro racconto, come
quelli che si riferiscono a *Elia e ad *Eliseo. Il redattore o i redattori
hanno utilizzato fonti alle quali alludono nel testo stesso. L'ultima redazione
dovette essere realizzata poco prima del ritorno da *Babilonia.
Rebecca.
Figlia di Btuel e nipote di *Lbano. E
presentata come particolarmente bella. Sposa di *Isacco, dal quale ebbe i
gemelli *Esa e *Giacobbe. Con la sua astuzia aiut Giacobbe ad ottenere dal
padre la benedizione che gli dava il diritto di *primogenitura, salvandolo poi
dall'ira di *Esa (Gn 22,23; 24; 26). Fu sepolta a *Macpela (cf Gn 49,31).
Recensione.
1. Esame critico di un'opera letteraria.
2. In filologia, scelta dell'esatta lezione,
tra tutte le varianti raccolte, di un testo, al fine di costruirne l'edizione
critica.
Redentoristi.
Vedi *Alfonso Maria de Liguori.
Redenzione.
Dal latino red-emptio = ri-acquisto,
riscatto. Ristabilimento dell'amicizia con Dio, con enfasi sull'aspetto del
riscatto. E il recupero della *grazia di Dio che Cristo ottiene agli uomini
mediante il prezzo della sua Passione. " Egli portava il peccato di molti
", dice Isaia (53,12); e Ges stesso nell'*ultima cena offre il suo sangue
" versato per molti, in remissione dei peccati " (Mt 26,28). Il NT
offre numerosi testi in questa linea (cf Rm 3,24; 4,25; 5,10; 8,23; 1 Cor 1,30;
6,20; Gal 3,13; 4,5; Ef 1,7.14; 4,30; Col 1,14; 1 Pt 1,18-19; Tt 2,14; Eb
9,12.15; 2 Pt 2,1; Ap 5,9; 14,3). L'idea del pagamento non si deve intendere
come se Dio, sentendosi offeso, esigesse un compenso e desse un castigo,
nonostante il fatto che ricadrebbe su uno diverso dal peccatore. Il concetto di
ci che Cristo ha pagato per il nostro riscatto uno degli aspetti dell'opera
di salvezza e sottolinea la grande stima di Dio e l'amore di Cristo. Si deve
comprendere nel contesto pi ampio della solidariet con Cristo che ci rende
partecipi della sua vita stessa.
Regalismo.
In Spagna, prende questo nome l'errore di
intromettersi nelle faccende ecclesiali da parte di re (da cui il nome) e di
altre autorit. Si rivolgeva principalmente contro i diritti del papa, ad
esempio, nel riservarsi se far passare o meno i documenti pontifici (*exequatur),
nel nominare vescovi e altre autorit ecclesiastiche, nello stabilire le linee
pastorali, nel regolare problemi di culto, ecc. E un errore simile al
*febronianismo, al *gallicanismo e al *giuseppinismo.
Regione ecclesiastica.
Vedi *Provincia ecclesiastica.
Regno dei cieli.
E' l'espressione che *Matteo utilizza in
genere al posto di *regno di Dio. Il suo Vangelo si rivolge agli ebrei e questi
evitavano per rispetto di pronunciare il nome di Dio.
Regno del nord - Regno del sud.
Alla morte di Salomone, dieci trib si
ribellarono contro suo figlio *Roboamo e costituirono il regno detto di Israele
o regno del nord, che dur dal 932 fino alla conquista da parte degli *assiri
nel 721; ebbe diverse capitali: *Sichem, Tirza e pi a lungo *Samaria. Il regno
del sud rimase costituito dalla trib di Giuda e da quella di Beniamino. Al
contrario di quanto avvenne nel regno del nord, nel quale si succedettero
diverse dinastie, nel regno del sud rimase sempre la dinastia di *Davide.
Questo regno conserv la sua indipendenza fino 587 a.C., quando il suo re
*Sedecia e i principali personaggi del regno furono deportati a *Babilonia
(vedi *Esilio).
Regno di Dio.
Il rapporto con Dio nel quale l'uomo vive
secondo il piano divino. Ha una dimensione personale e comunitaria. Nell'AT,
*Jhwh appare come re di *Israele, il che implica che la vita debba essere retta
dalla legge di Dio. Ges fa di questa categoria il nucleo del suo messaggio con
un senso che va totalmente al di l degli aspetti nazionalistici e moralistici
di Israele. L'ingresso nel regno di Dio suppone una *conversione, un
cambiamento di mentalit per adottare i valori che Cristo incarna. Accettare il
regno di Dio non implica schiavit, al contrario: la vera realizzazione,
poich " inseparabilmente unita con il dominio di Dio la salvezza della
creatura. Dove comincia questo regno nell'uomo, l sta la salvezza dell'uomo
(...). L'uomo nel ricevere il regno di Dio entra nel regno della vita e della
salvezza eterna " (Th. Filthaut). Per questo, la venuta del regno di Dio
*vangelo, la buona novella portata da Ges. Ecco alcuni testi evangelici sul
regno di Dio: Mt 6,10 (" Venga il tuo regno "); 11,12; 13,1s (le
parabole del regno); 12,28 e par.; Mc 1,15 e par. (predicazione del regno); Lc
17, 21 e par.
Regola.
Dal latino, regere = dirigere. Nella *vita
religiosa, l'insieme dei principi dottrinali e, per estensione, delle norme
pratiche che incarnano lo spirito del fondatore di un ordine o congregazione.
Esistono regole classiche come quelle di sant'*Agostino, san *Basilio, san
*Benedetto e altre nell'antichit; quelle di san Francesco, san Domenico, ecc.,
nel Medio Evo. Le numerose regole apparse pi tardi sono in genere ispirate in
qualche misura alle precedenti (cf J.L. Monge DTVC).
A partire dal sec. XI, le congregazioni
cominciano ad aggiungere complementi alla regola di base che hanno adottato,
dando generalmente al risultato il nome di Costituzioni. In seguito, regola e
costituzioni si useranno come sinonimi, sia per esprimere un documento di base
e un altro complementare, sia riservando la Regola per gli ordini antichi e
medievali e le Costituzioni per quelli moderni, come stabil il *Diritto
Canonico del 1917 (cf J. Alvarez DTVC).
Regola aurea
Si chiama cos la sentenza di Ges nel
*discorso della montagna che dice: " Tutto quanto volete che gli uomini
facciano a voi, anche voi fatelo a loro " (Mt 7,12) o, nella redazione di
san Luca: " Ci che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a
loro " (Lc 6,31). Ovviamente, nell'intenzione di Ges non si tratta di un
mero calcolo di equit interessata, alla quale pi vicina la formulazione
negativa proposta da alcuni rabbini prima di Cristo: non fare agli altri quello
che non vorresti fosse fatto a te. Nella mentalit cristiana, espressione di
una carit che raggiunge la pi alta finezza.
Reincarnazione.
Vedi *Metempsicosi.
Religione.
Dal latino, religio che, secondo *Lattanzio,
deriverebbe da religare = legare, unire. E l'atteggiamento dell'uomo di fronte
alle realt trascendenti, di fronte alla ragione ultima della propria
esistenza, la coscienza di essere in relazione con l'origine e il sostegno di
tutto: con Dio. Nel parlare di religione, ci riferiamo pi concretamente alle
espressioni o manifestazioni del senso religioso che alla semplice convinzione
delle verit. Vedi *Fede.
Religioni.
I popoli e le culture esprimono la loro
religiosit in diverse forme. Sebbene anche nel cristianesimo si siano
infiltrate tracce del *paganesimo, con i suoi aspetti magici, nelle religioni
non rivelate si hanno non pochi errori e deviazioni uniti alla verit centrale.
Il Vaticano II riconosce il valore delle diverse religioni dalle quali gli
uomini attendono " risposte agli enigmi reconditi della condizione umana
che oggi come ieri commuovono intimamente il suo cuore: che cos' l'uomo? Qual
il senso e il fine della nostra vita? Che cos' il bene e cos' il peccato?
Qual l'origine e il fine del dolore? Qual la strada per trovare la vera
felicit... Qual , infine, quell'ultimo e ineffabile mistero che avvolge la
nostra esistenza, dal quale procediamo e verso il quale ci dirigiamo? "
(NA 1).
Le principali religioni oggi esistenti nel
mondo sono:
- il cristianesimo: 1.250.000.000
cattolici: 850.000.000;
protestanti: 330.000.000;
ortodossi: 100.000.000.
- L'islamismo: 650.000.000;
- L'ebraismo: 14.000.000;
- L'induismo: 518.794.000;
- Il buddismo: 300.000.
Religioni misteriche.
Numerose religioni dell'antichit, in
particolare quelle ellenistiche, avevano come elementi importanti la dottrina e
i riti misterici. In alcuni casi, i misteri erano aperti a tutti. Altre volte,
erano riservati agli iniziati, vale a dire a quelli che erano stati ammessi a
quella tappa per mezzo del rito di iniziazione. Tale riserva la causa
principale del fatto che sono scarse le conoscenze sulla loro natura. Erano in
rapporto con la fecondit e con la vita dell'aldil. In generale, si pu dire
che per mezzo di riti, il fedele era introdotto nella vita degli di. I pi
famosi in Grecia erano quelli eleusini (dalla citt di Eleusi, vicino ad
Atene), praticati nel santuario della dea Demetra e di sua figlia Core, e che
avevano un effetto positivo nel rendere pi umana la vita aprendola alla gioia
e alla speranza nell'aldil della morte.
Religiosi.
Vedi *Vita religiosa.
Religiosit.
Traduzione pratica dell'atteggiamento
religioso. L'atteggiamento il fondo religioso della persona, la religiosit
l'espressione di quell'atteggiamento, che sempre condizionato anche da
fattori esterni, come il carattere personale e l'ambiente culturale.
Religiosit popolare.
Sono i modi peculiari della religiosit nella
*cultura popolare. Popolare non indica una classe sociale inferiore, ma
piuttosto l'insieme delle persone nelle quali coincidono un atteggiamento
religioso forte e una cultura teologica scarsa. Da questo derivano la sua
ricchezza principale, che il senso della trascendenza, e il suo difetto, o
pericolo pi frequente: un certo senso magico che porta a considerare la
religione in una prospettiva utilitaristica. Seguendo il Documento di *Puebla,
possiamo notare qualche altro particolare: a) Ricchezze: senso della
provvidenza di Dio Padre; Cristo celebrato nei suoi misteri; intensa
venerazione della Vergine Maria; ricorso ai santi come protettori; memoria dei
defunti; senso della fraternit solidale; coscienza del peccato; capacit di
esprimere la fede in un linguaggio totale; fede situata nel tempo (feste) e
nello spazio (santuari, pellegrinaggi); rispetto filiale per i pastori, in
particolare per il papa; gusto per l'espressione comunitaria; pratica dei *sacramenti
e dei *sacramentali; capacit di sofferenza e di eroismo nella pratica della
fede; valore della preghiera; accettazione degli altri. b) Aspetti negativi:
*superstizione, *magia, fatalismo, idolatria del potere, ignoranza religiosa,
ritualismo, riduzionismo della fede a un contratto con Dio; minacciata dal
*secolarismo, dalle *sette, dall'*agnosticismo, dalle manipolazioni
ideologiche... La pastorale di questa religiosit si pone tra il coltivare le
sue ricchezze e l'attenzione ai suoi rischi (cf Documento di Puebla, n. 454 e
456).
Reliquie.
Resti del corpo dei santi, generalmente delle
loro ossa. Per estensione, oggetti appartenuti a un santo. La Chiesa autorizza
la loro venerazione religiosa sotto forma di *culto relativo, vale a dire non
diretto alle reliquie, ma alla persona del santo. Il Codice di Diritto Canonico
indica che si devono collocare reliquie dei martiri o di altri santi sotto
l'altare (CIC 1237). Ma " preferibile dedicare l'altare senza reliquie
che riporvi reliquie dubbiose " (Pontificale Romano, introduzione alla
dedicazione di un altare, n. 5b; cf Ordinamento generale del Messale Romano,
266). (Del resto, bene ricordare che gli altari non sono mai *dedicati ai
santi, ma a Dio soltanto.)
La religiosit popolare del Medio Evo si
rivolse in modo squilibrato ai santi e diede spesso origine alla falsificazione
di reliquie. Questo spiega le precauzioni oggi raccomandate dai documenti.
Reni.
Vedi *Cuore e reni.
Rerum novarum.
Vedi *Dottrina sociale della Chiesa.
Rescritto.
E' la risposta scritta che un'autorit d a
una petizione che le stata presentata e per mezzo della quale viene concesso
un privilegio, una dispensa o un'altra grazia. Il termine si usa soprattutto
per le risposte degli organismi della *Santa Sede. Vedi CIC 59-75.
Responsorio.
Dal latino tardo, responsorium = rispondere.
Canto liturgico alternato tra il solista e il popolo.
Resto di Israele.
Espressione che compare nell'AT, soprattutto
nei profeti per designare la piccola parte del *popolo di Dio che sfuggir alla
rovina. Si distinguono tre tempi nel suo uso e nel suo significato: a) Prima
dell'esilio minaccia (solo pochi resteranno). b) Durante l'esilio di
Babilonia promessa: alcuni torneranno. c) Successivamente, il resto indica
quelli che riedificheranno la citt e il tempio (cf Is 4,2; 7,3; 10,20-22;
11,11.16; 28,5; Am 5,15; Mi 4,7; 5,6; Sof 3,13; Zc 8,11; 13,8; 14,2; Ez 14,22;
Gl 3,5; Esd 9,8.13-15; Rm 11,5) (cf Haag-Born-Ausejo, DB-H).
Restrizione mentale.
Asserzione alla quale interiormente si toglie
parte del contenuto ovvio della frase senza che chi la riceve se ne possa
rendere conto. E un modo di ingannare e pertanto moralmente riprovevole.
Retribuzione.
La ricompensa che Dio concede a ciascuno
secondo il suo comportamento. Non qualcosa che ci si meriti perch lo stesso
agire bene un dono di Dio e la ricompensa al disopra di tutto ci che
l'uomo potrebbe esigere o perfino desiderare. Non si deve nemmeno concepire
come proporzionale alle opere concepite in modo quantificabile. La retribuzione
definitiva il possesso di Dio nella misura dell'intensit dell'amore che il
soggetto raggiunge. Le opere, realizzate con l'aiuto di Dio, sono alla base di
questo ottenimento (vedi *Carit, *Cielo, *Grazia). (Cf Ez 18,2; Mt 6,4-18;
16,27; 25,46; Rm 2,6; 2 Cor 5,10; Col 3,24; Fil 1,25; 2 Tm 4,14; Eb 10,26-30;
Ap 2,23; 21,3-4; 22,1-5.12).
Reuel.
Altro nome di *Ietro, suocero di Mos.
Revisione di vita.
Metodo di autoformazione ideato da J. Cardijn
fondatore della JOC (Giovent Operaia Cattolica), la cui metodologia si
riassume in tre verbi: vedere, giudicare e agire. Lo stimolo a cercare un nuovo
metodo gli venne dal verificare che i sistemi formativi che si utilizzavano
convincevano ma diventavano presto inoperanti di fronte allo scontro con la
realt. In questo metodo, destinato in origine ai giovani pienamente coinvolti
nella vita lavorativa, concretamente, si riflette su un testo biblico e lo si
confronta a lungo con casi della vita, dopo di che viene l'impegno, sempre in
una linea di concretezza. Questa formazione a contatto con la realt
propiziata dal Vaticano II, che nel Decreto sull'apostolato dei laici (AA),
dice che il laico " impari... a vedere a giudicare e a fare tutto alla
luce della fede " (n. 29). L'*enciclica *Mater et Magistra propone
espressamente questo metodo nel suo n. 236.
Ricchezza.
Possesso di beni in abbondanza. Normalmente,
si intende di beni materiali. Nei primi scritti biblici la ricchezza
considerata segno dell'amore di Dio; in un tempo in cui sulla vita dell'aldil
la luce era cos scarsa, il benessere in questo mondo era una dimostrazione
della giustizia di Dio nei confronti dell'uomo retto. Gi i *profeti e gli
*agiografi posteriori denunciano con energia la superbia e l'ingiustizia di
molti ricchi (vedi, ad esempio, *Amos), Ges, senza condannare la ricchezza,
poich i beni sono doni di Dio, parla molte volte contro l'ansia di accumulare
ricchezze di questo mondo. *Luca l'evangelista che raccoglie il maggior
numero di insegnamenti di Ges sui poveri e sulla ricchezza (cf Lc 1,53; 3,11;
4,18; 6,24-25; 12,13-21; 14,12-24.33; 16,1-13.19-31. Questi passi sono
esclusivi di Luca). Anche *Matteo e *Marco ci trasmettono la posizione di Ges
su questo tema (cf Mt 6,19.24; 10,23-25; 16,26; 19,16-22 = Mc 10,17-22 e Lc
18,18-23). L'amore disordinato per le ricchezze impedisce di comprendere e di
ottenere i valori del regno.
Ricci, Matteo. (1552-1608).
Gesuita italiano. Fu il primo missionario che
riusc ad introdurre il cristianesimo in Cina, servendosi del prestigio delle
sue conoscenze scientifiche in matematica, astronomia, geografia, filosofia e
del suo spirito aperto all'adattamento della *liturgia alla *cultura locale,
introducendo quelli che vengono denominati i riti cinesi. Dopo la sua morte,
sorsero delle polemiche sulla legittimit di questi adattamenti e,
fondamentalmente, su: a) l'applicazione a Dio di certi vocaboli; b) la
venerazione degli antenati e di *Confucio; c) la soppressione di riti secondari
nei *sacramenti. La discussione verteva sulla questione se queste pratiche avevano
un carattere semplicemente civile o se erano pratiche religiose in senso
stretto che contaminavano la fede cristiana. Il papa Innocenzo X condann i
riti cinesi nel 1645; Alessandro VII li autorizz nel 1656; Clemente XI li
condann definitivamente nel 1704. La vicenda non del tutto chiara. Nel sec.
XX Roma ha fatto alcune concessioni. Si tratta di adattare l'espressione
religiosa alle diverse culture (punto generalmente trascurato nelle missioni
cattoliche), il che non una concessione, ma il riconoscimento di un diritto,
visto che dobbiamo pregare in consonanza con ci che siamo perch la preghiera
sia autentica e, al tempo stesso, indispensabile mantenere la fede nella sua
genuina purezza.
Riconciliazione.
1. Ristabilimento di un'amicizia infranta.
2. Sacramento della riconciliazione. Vedi
*Penitenza.
Riforma.
Cambiamento con il quale si cerca di dare
nuovamente la sua forma, o stato genuino, alle persone o alle istituzioni.
Nella Chiesa si sente periodicamente un bisogno di riforma, cio di far tornare
la vita e le strutture ad uno stile pi conforme al *vangelo. Storicamente, si
sono avute riforme di determinati settori come, ad esempio, le congregazioni
religiose (riforma carmelitana, francescana, agostiniana, ecc.) e riforme
rivolte all'insieme della Chiesa: riforma carolingia, riforma del papa
Ildebrando - *Gregorio VII - la cosiddetta riforma cattolica o *controriforma
(per il fatto che la frattura di *Lutero venne chiamata riforma). Anche se
nell'insieme non le si d questo nome, l'opera del concilio *Vaticano II ha
implicato una autentica riforma, sia a livello delle istituzioni (*Codice di
Diritto Canonico, istituti di *vita religiosa, *liturgia, *curia pontificia,
ecc.) che delle persone nella mentalit e nella vita.
Riforma protestante.
Movimento capeggiato da Martin *Lutero, agli
inizi del sec. XVI, che pretendeva di riformare la Chiesa e che si concluse nel
grande *scisma d'Occidente con l'introduzione del *protestantesimo. Insieme a
Lutero si devono ricordare altri importanti riformatori: *Calvino, *Zwingli,
Enrico VIII.
Rinascita.
Il passaggio dalla situazione di peccato alla
vita nella *grazia che ci fa figli di Dio (cf Gv 3,3-9; 2 Cor 5,17 e *Nuova
creazione).
Ripalda.
Vedi *Astete.
Riscatto.
Vedi *Redenzione.
Riserva.
Designazione abbreviata di Riserva del
Santissimo Sacramento (o Riserva eucaristica), vale a dire del pane consacrato
che si conserva nel *tabernacolo per poterlo portare ai malati, per dare la
comunione a coloro che non hanno potuto partecipare alla celebrazione comunitaria
e per l'adorazione privata o pubblica del sacramento. La riserva non deve
essere fatta per farne uso nei giorni successivi, perch in ogni *messa si deve
cercare di dare la comunione con le specie consacrate in quella stessa
celebrazione (cf Ordinamento generale del Messale Romano, n. 56, h; Istr.
Eucharisticum mysterium, n. 31).
Risurrezione della carne.
Il tornare alla vita si deve intendere come
il continuare a vivere dello stesso soggetto, non precisamente con le stesse
cellule, le quali si corrompono nel sepolcro (a parte il fatto che gi durante
la vita si vanno rinnovando in modo tale che ogni sette o otto anni scompare
tutto ci che costituisce il nostro corpo). Il linguaggio e le immagini di
quaggi sono poveri per parlare della situazione dell'*aldil. San *Paolo fa il
paragone del chicco di grano che muore e germoglia di nuovo.
Gli ebrei trovavano difficile capire che ne
sarebbe stato dell'uomo dopo la morte, vedi *Sheol. Negli ultimi tempi dell'AT,
comincia ad apparire la luce (cf Dn 12,2; 2 Mac 7,9.11.14.29; Sap 5). Nel NT
una dottrina chiaramente manifestata da Ges e poi dai suoi discepoli,
soprattutto nel parlare del Signore stesso (cf Mc 12,18-27; At 2,31-33 e quanto
indicato in *Parusia).
Risurrezione di Cristo.
E' il dato centrale della predicazione
apostolica, fondamento della fede cristiana. Senza di essa, tutto sarebbe
finito sul *calvario. Gli *apostoli e i discepoli insistono nel segnalare
questo fatto tanto in contesti narrativi ( il caso dei *Vangeli: Mt 28; Mc 16;
Lc 24; Gv 20 e 21 e altri testi, ad esempio, 1 Cor 16,4-8) che in proclamazioni
di fede, che sono abbondantissime; in esse, si presenta la risurrezione come
glorificazione o esaltazione di Ges, come l'azione per mezzo della quale il
Padre lo costituisce Cristo e Signore, causa e principio della nostra stessa
glorificazione (cf At 2,24.33-36; 3,15; 4,8-12; 5,30-32; 10,39-43; 1 Ts 1,9-10;
4,14; 1 Cor 15,3-5.12-28; Rm 1,3-4; 4,24-25; 6,4; 8,11.29; 10,9; Col 1,18
ecc.). Con la sua risurrezione, Cristo inaugura il nuovo modo di esistere. In
quella esaltazione giunto alla meta della sua incarnazione divinizzante; la
sua umanit oltrepassa i limiti dello spazio e del tempo per avere il modo
divino di esistere; se tutta la sua esistenza pasqua fin dall'*incarnazione,
in questo momento giunge al suo culmine. Giustamente, la *pasqua e non
l'incarnazione il centro del mistero di Cristo e della sua celebrazione nella
*liturgia. Da quel momento Ges, per mezzo dello *Spirito Santo, ci comunica la
partecipazione alla sua vita, di modo che per la sua risurrezione la primizia
di tutti quelli che saranno glorificati.
Riti di passaggio.
Sono l'insieme degli atti *simbolici con i
quali, in ogni cultura, si mette in risalto l'importanza che hanno certi
momenti della vita. Riguardano il senso dell'esistenza e vengono quindi
praticati da tutte le religioni; poich questo senso radicale e trascendente,
si devono esprimere attraverso dei simboli. " Per cercare di comprendere
una religione dobbiamo prima di tutto concentrare la nostra attenzione sui riti
pi che sulle credenze " (Radcliffe-Brown). I riti di passaggio sono
collegati alla nascita, all'iniziazione sessuale, al matrimonio e alla morte,
momenti chiave nel divenire umano. Di minore importanza o meno universali sono
altri riti, come quello dell'inizio o della fine degli studi, della laurea, di
certi saluti. Il rito segnala il limite di vitamorte, mortevita, qualcosa di
importante finisce e qualcosa di importante comincia. Il rito sottolinea questa
importanza e d seriet alla vita nella sua dimensione sociale e personale (cf
A.N. Terrin, Antropologia Culturale, NDL-EP).
La religione non va contro corrente con ci
che umano, al contrario. Nella religione cattolica, i momenti chiave
dell'esistenza sono accompagnati da riti sacramentali: battesimo,
confermazione, matrimonio, unzione degli infermi, riti delle esequie.
Ritiro spirituale.
Periodo durante il quale ci si ritira dalle
occupazioni abituali per dedicarsi all'esercizio pi intenso della riflessione
e della *preghiera per far crescere l'unione con Dio nella propria vita. Si usa
chiamare ritiro quando di breve durata (un giorno o anche meno); *esercizi
spirituali, quando si tratta di un periodo pi lungo.
Rito.
Cerimonia che si realizza secondo degli
schemi e un ordine prestabiliti. Per il suo svolgimento assume una serie di
segnisimboli che sono come unit minori all'interno di un rito. Generalmente,
si usa riferendosi a riti religiosi. A volte, significa tutta la cerimonia;
altre, un insieme al suo interno; altre volte ancora, si d questo nome ad un
semplice *segno. Il rito un momento di grande energia: un rito gi stabilito
evita lo sforzo di creare in ogni occasione e l'energia liberata pu cos
essere usata per vivere meglio la celebrazione.
Rituale.
Libro liturgico contenente le formule e i
riti delle celebrazioni sacramentali. Esistono rituali per ognuno dei
*sacramenti o celebrazioni liturgiche similari, come funerali, benedizioni,
professione religiosa, ecc.
Rivelazione.
Manifestazione che Dio fa agli uomini di se
stesso e del suo piano di salvezza. " La rivelazione si realizza con le
opere e con le parole intrinsecamente unite " (Vaticano II, DV 1). "
Dio invisibile (cf Col 1,15; 1 Tm 1,17), mosso d'amore, parla agli uomini come
amici (cf Es 33,11; Gv 15,14-15), vive fra loro (cf Bar 3,38) per invitarli e
accoglierli nella sua compagnia " (Id., Ibid). Gi la creazione
rivelazione, in quanto attraverso di essa possiamo conoscere qualcosa del
creatore (cf Rm 1,20); la si suole chiamare rivelazione naturale. Normalmente,
si riserva il nome di rivelazione a quella che Dio realizza tramite i suoi
inviati, i *profeti e gli altri *agiografi. Il culmine della rivelazione
Cristo. Dopo la rivelazione dell'AT, in questa tappa finale Dio " ha
parlato a noi per mezzo del Figlio " (Eb 1,2). Egli " proferisce la
parole di Dio " (Gv 3,34). Chi lo vede, vede il Padre (cf Gv 14,9). Dopo
la sua *ascensione, invi lo *Spirito Santo, che ispir gli autori del NT.
Rivelazione privata.
Quella che afferma di aver ricevuto un
persona in particolare. Ci sono rivelazioni private nella vita dei santi e
anche numerose pretese rivelazioni che altre persone dicono di aver ricevuto.
Quando non sono d'accordo con la fede, la Chiesa le condanna. In caso
contrario, lascia la libert ai fedeli di aderire a quello che propongono, ma
ci che appartiene alla rivelazione privata (quella non inclusa nei libri
della*Bibbia) non mai proposto come fede della Chiesa, alla quale c'
l'obbligo di aderire.
Roboamo.
Figlio di Salomone ed erede del suo regno. La
sua condiscendenza con gli amici, che gli consigliavano durezza di fronte alle
giuste proteste del popolo, fu la causa immediata della divisione del regno. Le
dieci trib settentrionali si separarono ed elessero re *Geroboamo; da allora
il regno settentrionale fu chiamato *Israele. Rimasero fedeli a Roboamo, nel
regno meridionale detto Giuda, solo le trib di *Giuda e Beniamino.
Rocchetto.
Sopravveste di lino bianco, lunga come la
cotta, con maniche strette e lunghe, indossata dal papa, dai cardinali, dai
vescovi o altri prelati nelle cerimonie liturgiche.
Roma.
Centro del mondo cattolico, " presidio
della carit " secondo l'espressione di sant'*Ireneo. Ha circa 2.500.000
di abitanti. E attraversata dal fiume Tevere. La parte antica sui sette colli
(septimontium) del lato sinistro del fiume. Conserva monumenti di grande valore
e molte rovine dell'antichit. Le basiliche di Santa Maria Maggiore, San
Giovanni in Laterano e San Paolo Fuori le Mura, bench all'interno della citt,
fanno parte dello Stato della *Citt del Vaticano. La fondazione di Roma si
situa nel 753 a.C., inizio dell'*era romana (a. u. c. = *Ab Urbe Condita =
" dalla fondazione della citt "). Dopo aver dominato l'intera
penisola, estese la sua egemonia su tutta la conca del *Mediterraneo e fu la
capitale dell'impero nel quale nacque e si svilupp il cristianesimo.
Romani, Lettera ai.
E' la lettera pi dottrinale di san Paolo,
scritta in tono sereno (a differenza di Galati che, in buona parte, espone lo
stesso tema). La scrive da *Corinto, probabilmente tra il 57 e il 58, quando
non ancora stato a Roma. Non conosce ancora quella comunit cristiana, ma
qualcuno venuto da l lo ha informato. Paolo vuole andare a Roma e annuncia
loro la sua visita. Sa che ci sono alcune tensioni tra i cristiani proveniente
dal *giudaismo e quelli che si sono convertiti dal *paganesimo, i quali
sembrano disprezzare i primi. Per questo canta ammirevolmente le glorie di
*Israele, l'ulivo sul quale stato innestato l'oleastro (11,23-24; cf
9,1-11,36). Ma il tema principale quello della *giustificazione per la fede.
Su questa lettera, male interpretata, *Lutero baser i punti principali della
sua *eresia.
Romanico.
Stile architettonico e artistico in generale
che si svilupp nell'Europa occidentale dal sec. V al sec. XII, particolarmente
nei sec. XI e XII. Deriva dallo stile imperiale di Roma e riceve apporti dai
bizantini e dai barbari che invasero i paesi mediterranei. Gli edifici di culto
si caratterizzano dalla configurazione a croce latina (una lunga navata che si incrocia
con un'altra pi corta); l'arco a tutto sesto poggia su grossi pilastri,
generalmente cilindrici, a volte poligonali; all'esterno, solidi contrafforti
offrono appoggio ai muri; dato il grande spessore dei muri, le finestre sono
piuttosto ridotte, per cui le chiese romaniche sono semioscure, salvo quelle
degli ultimi tempi, quando si nota un'evoluzione verso le volte che annunciano
il gotico.
Rosa da Lima, santa (1586-1617).
Nacque, visse e mor a Lima, in Per. E stata
la prima santa canonizzata d'America. Presso la casa paterna, costru una
piccola cella nella quale combin una vita di penitenza e intimit con Dio con
l'interesse per il prossimo; accanto alla sua cella costru una stanza nella
quale curava malate di estrema povert. Fu diretta soprattutto dai padri
domenicani, cos da essere considerata appartenente a quella famiglia
religiosa, bench non sia mai entrata in nessun convento.
Rosacroce.
Organizzazione scientifico-religiosa che
conta circa 6.000.000 di adepti, soprattutto negli Stati Uniti. La sua origine
non sembra essere legata a Cristian Rosenkreutz (sec. XIV-XV), ma piuttosto
alla *massoneria, bench i rosacroce non accettino tale affermazione. La sua
dottrina un sincretismo gnostico e alchimistico, che propone la conoscenza
della natura assieme ad elementi mistici delle religioni antiche (Egitto,
Babilonia, Grecia e Roma) ed elementi cristiani. Essi, e non la Chiesa, sono i
depositari della rivelazione di Ges, dicono. Sono tolleranti; ognuno dei suoi
membri pu scegliere per la religione che ritenga migliore (cf Y. de Gibon,
DdlR-H e C. Vidal, DSO-VD).
Rosario.
Preghiera mariana che san Pio V, proveniente
dall'ordine domenicano, defin cos: " Il rosario, o salterio della beata
vergine Maria, un mondo pietosissimo di preghiera e di invocazione a Dio,
modo facile, alla portata di tutti, che consiste nel rendere lode alla
santissima Vergine ripetendo il saluto angelico per 150 volte, tante quanti
sono i *salmi del salterio di Davide, frapponendo, tra ogni decina, la
preghiera del Signore, con determinate meditazioni che illustrano l'intera vita
di Nostro Signore Ges Cristo " (Bolla Consueverunt romani Pontifices,
17091569; cf NDM-P). Il rosario si apprezza in particolare in quanto : a)
eminentemente biblico nelle sue preghiere e nei misteri che si contemplano; b)
cristologico; c) prossimo alla liturgia, che il modello e il vertice della
preghiera, secondo il concilio Vaticano II (cf SC 10). Si adatta alla
situazione di ogni persona: a chi si trova bene con la preghiera vocale e a chi
ama la contemplazione, perch nella sua esperienza si possono distinguere i
seguenti livelli o tappe: a) l'attenzione alle parole di carattere piuttosto
razionale; b) la contemplazione del mistero enunciato, con minore attenzione
riflessiva e maggiore attenzione alla Vergine, che si contempla immaginandola
nel corrispondente quadro meditativo; c) approfondendo quanto si detto,
attenzione sempre pi concentrata sulla persona e meno sulle parole e sulle
immagini: gi un esercizio di *contemplazione che pu essere di preghiera
molto elevata. Il rosario stato insistentemente raccomandato dagli ultimi
papi; si tenga particolarmente conto di quanto dice su di esso Paolo VI nella
*esortazione apostolica " Marialis cultus " (02021974), n. 42-55 (cf
A. de Pedro, Madre de Dios... EP 164-165).
Rota Romana.
Tribunale della *Santa Sede di competenza
universale, sebbene la maggioranza delle cause trattate si riferiscano a
vicende di nullit matrimoniale.
Rotoli.
Strisce di *papiro e pi tardi di *pergamena,
formate da pezzi che si incollavano gli uni agli altri e si arrotolavano a due
bastoni o cilindri, di modo che, srotolandole, si potessero leggere. Il
documento era scritto in colonne, in senso trasversale alla lunghezza del
rotolo. Poteva raggiungere una decina di metri di lunghezza. Si scriveva su un
solo lato (il *codice permetter la scrittura su ambedue i lati). L'uso del
termine volume per indicare un libro ci viene dal verbo latino volvo =
arrotolare.
Ruben.
Figlio maggiore di *Giacobbe e *Lia. Perse il
diritto di primogenitura per il suo peccato di *incesto con Bila (cf Gn 35,22;
49,3-4).
Rubriche.
In latino, rbrica = scritto in rosso. Una
volta si scrivevano in rosso i titoli dei capitoli e alcune lettere iniziali.
Nei sec. XII-XIII, si annotano in questo modo indicazioni pratiche nei libri
liturgici. Poi si unificano le indicazioni di tipo generale di una
*celebrazione e, con il nome di Rubriche generali, si collocano al principio
del rispettivo libro (*messale, *ufficio divino...), mentre quelle particolari
restano nel posto corrispondente della celebrazione. Oggi quelle generali sono
solitamente nello stesso tipo di inchiostro dell'insieme; quelle particolari si
mettono ora in rosso ora in altro colore o in quello normale, ma con diverso
tipo di carattere. Le rubriche sono totalmente in funzione del contenuto; sono
come la corteccia del rito. Il rubricismo o culto della rubrica negativo,
perch sconvolge i valori, ma le rubriche sono importanti in quanto aiutano il
corretto svolgimento delle celebrazioni liturgiche e, in non pochi casi,
aiutano a penetrare il senso del *rito.
Rut.
Il libro di Rut racconta la storia di questa
donna moabita che, alla morte del marito, accompagna fedelmente la suocera
*Noemi, rimasta anch'essa vedova, a Betlemme, da cui era partita ai tempi della
carestia. Qui sposa Booz, parente di suo marito, in applicazione della legge
del *levirato. Questo matrimonio la render ascendente del *Messia, in quanto
bisnonna di *Davide (cf Mt 1,5). La storia situata all'epoca dei *Giudici, ma
il libro fu scritto intorno ai sec. V o IV a.C. E uno dei cinque *megillot e si
leggeva nella *sinagoga a *Pentecoste. Non appartiene ai libri storici, ma a
quelli che oggi vengono chiamati " piccoli racconti ".
Ruysbroek, Jan van, beato. (1293-1381).
*Asceta e *mistico olandese. Ebbe grande
influenza sul suo tempo e sulla cosiddetta *Devotio moderna. Vedi *Tommaso da
Kempis.
Rylands.
Nella John Rylands Library di Manchester
(Inghilterra) si conserva il pi antico manoscritto del Nuovo Testamento. Ha su
una facciata Gv 18,31-33 e sull'altra Gv 18,37-38. E datato negli anni 125-130
circa, molto vicino, quindi, alla data della morte di san Giovanni. E un
papiro, parzialmente deteriorato, catalogato con la sigla P52, designato anche
con il nome di Rylands. Vedi *Manoscritti biblici.
S
Saba Sabei.
Regno dell'Arabia del sud, famoso per le sue
ricchezze e per il commercio di *incenso, spezie, oro e pietre preziose. Nel
primo libro dei Re si racconta la visita della regina di Saba a *Salomone (1 Re
10,1-3); Ges la menziona in Mt 12,42.
Sabaot.
Racchiude l'idea di esercito. Non c'
unanimit n certezza tra gli *esegeti sul senso che assume nei diversi
contesti in cui compare nell'AT. Sembra significare l'insieme delle potenze
celesti, e Jhwh-Sabaot il Dio potente che lotta con il suo popolo e lo porta
alla vittoria.
Sabato.
Significa probabilmente " riposo ".
Settimo giorno della settimana, che compare nel racconto della creazione e in
tutte le raccolte di leggi dell'AT (Gn 2,2-3; Es 20,8-11; 23,12; 31,12-17;
32,34; 35,1-3; Lv 23,3; 26,2; Nm 15,32-36; 28,9-10; Dt 5,12-16) e a cui si fa
riferimento in molti altri passi. Osservato, senza dubbio, prima di *Mos,
dall'*alleanza una delle istituzioni fondamentali del *popolo di Dio. Il riposo
fu imposto nelle diverse epoche con un rigore che prevedeva perfino la pena di
morte; ma non era il suo unico aspetto. Era un giorno di gioia e di culto. Ai
tempi di Ges, il legalismo lo aveva svuotato del suo significato autentico e
il modo di agire di Ges a riguardo del sabato una delle cause di maggior
conflitto con i *farisei. Ges osserva il sabato (cf Mc 1,21; Lc 4,16) e al
tempo stesso si dichiara signore del sabato (cf Mc 1,28) e ricorda che "
il sabato stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato " (Mc 2,27).
Agli ebrei convertiti fu difficile smettere di osservarlo, come si deduce da
diversi testi del NT. I cristiani osservano il primo giorno della settimana,
non come sostituzione del sabato, ma con un senso suo proprio (vedi *Domenica).
Sabbatico, Anno.
Era l'istituzione legale che in *Israele
ordinava che ogni sette anni se ne osservasse uno di riposo, come il sabato
nella settimana. Durante questo anno, gli schiavi riacquistavano la libert, si
rimettevano i debiti, non si coltivava la terra e i suoi frutti spontanei
potevano essere liberamente colti dai poveri (cf Es 21,2; Lv 25,3-7; Dt
15,1-6). Di fatto, non sembra che questa legge, il cui senso era la carit
verso i bisognosi, fosse osservata.
Sabellio / Sabellianismo.
Vedi *Modalismo Monarchianismo.
Sacerdotale.
l Documento o tradizione sacerdotale una
delle fonti principali del *Pentateuco. Proviene dai circoli di sacerdoti che
vivevano nell'*esilio di *Babilonia. Si designa con P, lettera iniziale di
sacerdote in tedesco: Priester.
Sacerdote.
La persona che, per la sua configurazione a
Cristo, possiede il *sacerdozio. Posto che tanto chi possiede il sacerdozio
comune ricevuto nel *battesimo come chi possiede il sacerdozio ministeriale
ricevuto con il sacramento dell'*ordine sono sacerdoti, questa parola non
adeguata a designare i ministri della chiesa, a cui generalmente si applica, ma
che sarebbe meglio chiamare *presbiteri.
Sacerdoti e leviti.
Nel popolo di Dio dell'AT, Dio, per mezzo di
*Mos, si riserv per il suo culto i maschi della trib di *Levi. Al suo
interno, ai discendenti di *Aronne furono assegnate le funzioni pi immediate
del culto, come offrire i *sacrifici e dirigere la preghiera. Questi vennero
chiamati " sacerdoti ". Gli altri membri della trib di Levi
collaboravano nei servizi come l'ordine e la pulizia del tempio o altri compiti
complementari. Questi furono chiamati " leviti ".
Sacerdozio.
E la capacit che qualcuno possiede di
arrivare a Dio per presentare sacrifici e per fungere da mediatore a favore di
altri.
Solo l'uomo Ges Cristo, per mezzo della sua
unione con Dio, possiede questa capacit nel suo essere stesso. Qualsiasi altro
sacerdozio procede da quello di Cristo. Di modo che il sacerdozio cristiano
una configurazione o assimilazione (farsi simile) a Cristo che conferisce la
capacit di giungere a Dio per offrire sacrifici (adorazione, lodi...) e per
essere mediatore, ovvero intercedere per gli altri.
Si distinguono due tipi di sacerdozio: a) Il
sacerdozio comune o regale, proprio di ogni battezzato, che riguarda direttamente
l'essere della persona, che configurata a Cristo in ordine alla doppia
finalit gi detta. Non ha senso n efficacia in chi nemico di Dio. b) Il
sacerdozio ministeriale o gerarchico, che si riceve con il sacramento
dell'*ordine; riguarda la persona in ordine a una funzione o ministero in
favore della comunit ecclesiale. Rendendo capaci di operare come ministri in
nome di Cristo, la sua azione valida anche se tale ministro in peccato (un
sacramento conferito da un ministro indegno valido, perch il ministro solo
lo strumento attraverso il quale opera Cristo).
Sacra Scrittura.
L'insieme dei libri sacri scritti per
ispirazione dello *Spirito Santo. Vedi *Bibbia.
Sacramentali.
" Sono segni sacri con cui, per una
speciale imitazione dei *sacramenti, vengono significati e ottenuti, per
l'impetrazione della Chiesa, effetti soprattutto spirituali " (CIC 1166).
Ad esempio, tutto ci che in una celebrazione accompagna l'essenziale: le
*benedizioni, l'uso dell'acqua benedetta, ecc. Nel suo uso si deve evitare
tanto la mancanza di riverenza (sono intercessione della Chiesa) quanto un
impiego tinto di *magia.
Sacramentario.
Fino al sec. XI, libro contenente i formulari
liturgici. I pi famosi e antichi sono: il leoniano (ritenuto opera di san
Leone Magno (440-461), il gelasiano (di papa Gelasio, 492-496), il veronese, il
bergomense.
Sacramenti.
Segni sensibili ed efficaci, istituiti da
Cristo per comunicarci la grazia. a) Sono segni o simboli, perch il
soprannaturale che contengono non pu essere espresso in modo pieno o adeguato
nel linguaggio razionale. b) Sono efficaci, ovvero non solo significano, ma
comunicano realmente la grazia. c) Solo Cristo pu unire l'effetto spirituale a
elementi materiali. La determinazione concreta dei segni, a volte procede da
Cristo (acqua nel battesimo, pane e vino nell'eucaristia) e altre volte viene
dalla Chiesa, che Cristo ha lasciato come suo corpo.
La ragione per cui Dio ci si comunica in
questo modo la natura stessa dell'uomo, essenzialmente simbolico, che percepisce
e si esprime per mezzo di segni e di simboli.
I sacramenti sono *celebrazioni, ovvero
azioni rituali e festive. Non sono una cosa che si " riceve " come un
elemento estraneo o strano che ci giunge. L'azione sacramentale azione della
Chiesa e, con essa, del soggetto, che mette in contatto vivificante con Dio.
Sacrificio.
Atto di culto che consiste nel distruggere o
non usare un essere vivo o un elemento naturale come *segno di riconoscimento
della sovranit di Dio. L'essenziale non la distruzione, ma l'atteggiamento
di riverente riconoscimento. Nell'AT si sacrificavano animali, si versava olio
o altri liquidi, si bruciavano cereali, ecc. Il sacrificio supremo di Cristo
sulla *croce supera e abolisce tutti gli altri sacrifici.
In senso pi ampio, si parla di sacrificio
come dedicazione della propria vita a Dio e anche nel senso di fare qualcosa di
costoso o di doloroso per Dio.
Sacrilegio.
Dal latino sacrum = sacro, e lego = rubo,
tolgo. *Profanazione di una persona, di un luogo o di una cosa.
Sacro.
Persone, cose o luoghi sottratte al mondo
*profano per la divinit.
Sacrosanctum Concilium.
Prime parole, in latino, della Costituzione
del Vaticano II sulla Sacra *Liturgia.
Sadducei.
Partito politico ai tempi di Ges. Il nome
proviene dal sacerdote *Zadoc, anche se il gruppo si form nel sec. II a.C. Era
costituito da membri dell'aristocrazia e da famiglie sacerdotali. La sua
ideologia era conservatrice e opportunista, cosicch si adattavano al potere
dominante, in questo caso a Roma. Non ammettevano altro che la legge scritta e
non credevano alla *risurrezione (cf Mt 22,23s; Mc 12,18; Lc 20,27; At
23,6-10). Anche se molto distanti dai *farisei riguardo alle credenze, alla
legge e al punto di vista politico, rispetto a Ges li vediamo spesso uniti (cf
citazioni precedenti e Mt 3,7; 16,1.6s). Nella storia dei secoli II e I a.C.
ebbero una grande influenza politica, anche se a volte fu superiore quella dei
farisei. Ai tempi di Ges, i farisei godevano di maggiore stima e di grande
influenza sul popolo, ma nel *sinedrio erano loro a dominare e dalle loro fila
usciva generalmente il *sommo sacerdote. Per questo, insieme a quella dei
farisei, la loro influenza fu decisiva nella condanna di Ges (cf Gv 11,47-53).
Sadismo.
Perversione di chi ottiene il piacere sessuale
infliggendo dolore fisico a un altro. Il nome viene dal marchese de Sade,
scrittore francese del sec. XVIII. Vedi *Masochismo.
Saffismo.
Vedi *Omosessualit.
Sagrestia.
Recinto del tempio nel quale si vestono i
ministri e nel quale si conservano i *paramenti, i vasi sacri e gli altri
elementi che si usano nel culto.
Sailer, Johannes Michael (1751-1832).
Tedesco. Figura di grande importanza nella
storia della *pastorale e, all'interno di questa, della *catechesi. Imprime un
orientamento biblico-teologico, di impostazione *kerigmatica, reagendo contro
la tendenza *razionalista e *moralista. Pi che dell'" arte " nella
predicazione e nella catechesi, si preoccupa dei contenuti. Decisiva la sua
riscoperta dell'antico asse della pastorale e dell'insegnamento: la *storia
della salvezza. Purtroppo, poco dopo di lui, si diffuse la *neoscolastica, pi
razionalista e facente poco ricorso alla *Bibbia, il cui principale
rappresentante nella catechetica fu Deharbe.
Salesiani / Societ di san Francesco di
Sales.
Congregazione religiosa fondata da san
Giovanni Bosco a Torino nel 1859. A volte sono anche chiamate salesiane le
Figlie di Maria Ausiliatrice, ramo femminile fondato anch'esso da san *Giovanni
Bosco assieme a santa Maria *Mazzarello. Entrambi i rami si dedicano
all'educazione dei bambini e dei ragazzi, soprattutto dei pi poveri.
Sostengono molte scuole professionali. I salesiani sono, per numero, la terza
congregazione religiosa, dopo i *gesuiti e i *francescani.
Salmanassar.
Re assiro che nel 721 conquist la *Samaria,
deportando a *Ninive tutti i suoi principali abitanti (cf 2 Re 17,4-6;
18,9-11). Mor poco prima della caduta della citt di Samaria, conquistata
quando era gi re il suo successore *Sargon.
Salmanticensi.
Gruppo di teologi dell'ordine dei *carmelitani
scalzi, professori all'Universit di Salamanca (Spagna), che nel sec. XVII
composero un trattato di teologia al quale si fa spesso riferimento nella
storia della *teologia.
Salmi.
Composizioni poetico-musicali della
letteratura del popolo ebraico. Sono: a) Preghiere, principalmente di lode. b)
Poesie, il che significa che in essi l'aspetto intuitivo prevale su quello
discorsivo. c) Destinati al canto; il loro stesso nome greco (da psallo = far
vibrare le corde di uno strumento) e quello che molti portano in ebraico
(Mizmor), indicano un canto accompagnato con strumenti a corde. Erano destinati
principalmente alle celebrazioni comunitarie. In essi si rivive tutta la storia
di Israele in preghiera di lode, di azione di grazie, di invocazione, di lamentazione,
di acclamazione messianica, ecc. Data la loro grande ricchezza religiosa (oltre
che letteraria), la Chiesa continua a usarli nella sua preghiera.
Ci interessano quelli biblici, ma anche altri
popoli vicini a *Israele composero dei salmi.
Salmi, Libro dei.
Sebbene vi siano dei salmi in diversi libri
della *Bibbia, in essa figura un libro chiamato dei Salmi, che ne contiene 150.
Salmi di epoche diverse andarono via via a comporre delle raccolte, cinque
delle quali formarono poi questo libro ammesso nel *canone. Questo insieme
viene a volte chiamato il salterio di Davide: gliene sono infatti attribuiti
73, sebbene in molti casi si tratti semplicemente dell'antica usanza di
attribuire un'opera a un personaggio famoso. Gli specialisti riducono questo numero
a una dozzina. L'epoca della composizione va dal sec. X al III a.C. La raccolta
fu completata intorno al 200 a.C.
Salmo responsoriale.
Vedi *Messa. Parti. E *Salmi.
Salmodia.
nsieme di *salmi che si cantano o si recitano
in una*celebrazione che ne contiene vari. Ad esempio, quelli delle *lodi o dei
*vespri. Vedi Liturgia delle ore.
Salomone (970-930 a.C.).
Re di *Israele per 40 anni, super in fama,
ma non in importanza, perfino suo padre *Davide. Re pacifico, mantenne buoni
rapporti con i regni vicini. La sua saggezza fu ed tuttora proverbiale e per
questo gli furono attribuiti *salmi, proverbi e libri. Organizz il regno
dividendolo in territori che avevano i loro rispettivi governatori. Fece
realizzare numerose costruzioni, la pi importante delle quali fu il *tempio di
Gerusalemme. Fedele a Yhwh all'inizio del suo regno, fu poi distolto dal vero
Dio dalle numerose mogli straniere, che lo indussero a permettere il culto dei
loro idoli (cf 1 Re 1-11; 2 Cr 1-9).
Salterio.
L'insieme dei 150 *Salmi, ovvero, il libro
dei Salmi.
Salvatore.
Equivalente a *Ges, che in ebraico significa
" Yhwh salva ".
Salvezza.
Liberazione da un male, da un pericolo, da
una disgrazia. In senso religioso, liberazione dal *peccato e dalle sue
conseguenze grazie all'azione di Dio nella cosiddetta *storia della salvezza,
della quale Cristo il centro e il suo*mistero pasquale il culmine. Ha una
dimensione comunitaria e *trascendente. Lo stabilirsi del *regno di Dio o
l'entrare in esso sono espressioni equivalenti a salvezza.
Samaria.
Capitale del *regno del nord dall'800 a.C.
circa. Venne poi designata con lo stesso nome tutta la regione. Nel 721 a.C.
cadde in potere degli *assiri, e ne segu la deportazione a *Ninive. Distrutta
in altre occasioni, *Erode il Grande la ricostru nel 30 a.C. dandole il nome
di Sebaste.
Samaritani.
Abitanti della *Samaria. Con le deportazioni
degli *assiri, parte degli abitanti furono sostituiti da altri portati da
diversi paesi. Il conseguente miscuglio di razze e la tradizionale rivalit tra
i regni del nord e del sud provoc l'antipatia dei rimpatriati da *Babilonia,
che consideravano i samaritani impuri ed eretici. Questi restituirono loro
l'inimicizia e costruirono il loro tempio sul monte *Garizim. Ges non
partecipa al disprezzo per i samaritani, come si nota nell'incontro con la
samaritana (Gv 4), nella parabola del buon samaritano (Lc 10,29-37) e nel
giudizio sul lebbroso riconoscente (Lc 17,11-19; cf At 1,8; 8,5-25; 9,31).
Samuele.
*Profeta e *giudice di Israele. Da bambino,
venne consacrato a Dio come nazireo e visse nel tempio. Intervenne da parte di
Dio presso il popolo, per elevare la sua religiosit, molto esposta nell'epoca
dei Giudici, in cui non c'era coesione tra le trib. Gli tocc un ruolo
decisivo nell'instaurazione della monarchia. Fu lui a ungere da parte di Dio i
primi re di *Israele (cf 1 Sam 1-12; 15-16; 25).
Samuele, I libri di.
Sono due, che in origine ne formavano uno
solo. Non furono scritti da Samuele. Cominciano con la vita e l'attivit del
profeta e narrano poi l'instaurazione della monarchia e la storia dei primi re,
*Saul e *Davide. Nella *Vulgata sono chiamati 1 e 2 Re, mentre questi ultimi
prendono la numerazione 3 e 4 Re.
Sanazione in radice.
Convalidazione di un matrimonio, senza
rinnovazione del consenso, concessa dall'autorit ecclesiastica competente. Ha
effetto retroattivo in relazione alla dispensa dall'impedimento che fu causa
dell'annullamento, cos come in quanto alla *legittimazione dei figli avuti dal
momento della contrazione del matrimonio sanato (cf CIC 1161-1165).
Sancta sanctorum.
La stanza pi recondita all'interno del
*tempio di Gerusalemme, dietro al *santo e separata da questo da un velo. Aveva
forma cubica. In origine conteneva l'altare d'oro dell'*incenso e l'*arca
dell'alleanza, con la *manna, la verga di *Aronne e le *tavole della legge.
Dopo la scomparsa dell'arca dell'alleanza, era vuota. Costituiva il luogo per
eccellenza della presenza divina, e vi entrava solo il *sommo sacerdote una
volta all'anno, nel giorno dell'*espiazione (cf Lv 16,1s).
Sansone.
Uno dei pi famosi *giudici di Israele, le
cui imprese si narrano nei capitoli 13-16 del libro dei *Giudici.
Santa Sede.
Vedi *Sede Apostolica.
Santificazione.
1. Effetto del farsi santo.
2. Si usa anche come sinonimo di
*consacrazione.
Santissimo / Santissimo Sacramento.
Le specie (pane e vino) consacrate nella
celebrazione eucaristica. Normalmente si custodisce nel *tabernacolo, per i
malati che chiedano di fare la comunione o per altri che non possono
partecipare alla celebrazione eucaristica, per l'adorazione privata o pubblica
e, in rare occasioni, per portarlo in processione.
Santit.
1. E come l'attributo essenziale di Dio.
Racchiude l'idea del suo mistero, della sua gloria e maest, della sua bont e
fedelt. Il termine ebraico qadosh significa " separare "; l'essere
assolutamente diverso, che ispira rispetto e adorazione non separata dalla
fiducia, soprattutto da quando Ges si rivolge sempre a Dio come Padre e ci
insegna a chiamarlo cos.
2. La santit dell'uomo consiste innanzi
tutto nel possesso della *grazia di Dio che lo trasforma interiormente
facendolo partecipare alla santit e all'essere di Dio. La grazia " una
certa amicizia con Dio " (san Tommaso). La sua principale espressione
l'*amore o *carit assieme alla quale vanno le altre virt *teologali e le
virt morali.
Santo.
1. Chi possiede la *santit. Santo chi vive
per i valori assoluti: Dio e il *prossimo. Si pu esprimere anche con termini
come bont, giustizia, rettitudine.
2. Area del *tempio di Gerusalemme contigua
al *sancta sanctorum.
3. Santo canonizzato. Quello che la Chiesa,
previo esame della sua vita e delle sue virt, e dopo aver verificato
l'esistenza di miracoli realizzatisi per sua intercessione dopo la sua morte,
propone come modello di vita, permettendo al tempo stesso che gli sia reso
culto nella *liturgia. Vedi *Beato e *Beatificazione; *Canonizzazione.
Santo sepolcro.
Il sepolcro nel quale fu posto il corpo di
Ges dopo la morte in croce. Secondo i *Vangeli, il sepolcro apparteneva a
*Giuseppe di Arimatea, che lo aveva preparato per s; era nuovo; nessuno vi era
mai stato sepolto; si trovava vicino al luogo della crocifissione; era scavato
nella roccia e si chiudeva facendo rotolare una grande pietra (cf Mt 27,59-60;
Mc 15,45-46; Lc 23,53; Gv 19,38-41). Attualmente si trova, cos come l'altura
del *Calvario, all'interno della *basilica del *Santo Sepolcro, all'interno
della citt di *Gerusalemme. La prima basilica su questo luogo fu costruita
dall'imperatore *Costantino. Il Santo Sepolcro uno dei luoghi preferiti dai
pellegrini in Terra Santa.
Santuario / Santuari.
1. Nell'AT, luoghi dedicati alla divinit o
ai falsi di. In *Israele, la preservazione del *monoteismo giunse a esigere
l'unicit del santuario, che fu prima lo spazio chiuso all'interno del quale si
trovava l'*arca dell'alleanza e poi il *tempio di Gerusalemme. Costruire un
altro santuario, come quelli di *Dan e *Betel nel *regno del nord dopo la
divisione del regno, fu un'infedelt. Ancora peggio recarsi in altri luoghi,
come denunciano i profeti.
2. Santuario si chiama oggi una chiesa molto
frequentata dal popolo nella quale si venerano con particolare devozione il
Signore in uno dei suoi misteri o la Madonna.
Sanzione.
Dal latino sancire = ratificare.
1. La ratifica o conferma di una legge o
altra disposizione simile; o anche l'approvazione di un comportamento o di
un'usanza.
2. Pena stabilita contro chi infrange una
legge o disposizione.
Sapienza.
E la conoscenza sotto l'aspetto della
rettitudine di vita. Il sapiente, o saggio, in senso biblico, non chi conosce
molte cose, ma colui che sa distinguere il vero bene, che si manifesta
nell'agire secondo la volont di Dio.
La *letteratura sapienziale fu coltivata
nelle diverse culture dell'antichit. Esprime lo sforzo di integrare l'uomo nel
mondo e nelle societ. Si esprime soprattutto in forma di proverbi e di
sentenze.
In *Israele, si comincia a coltivare la
sapienza scritta soprattutto da *Salomone in poi. In quella prima epoca, la
sapienza di Israele ha una maggiore somiglianza con quella di altri popoli; ci
sono anche testi presi da altre letterature e adattati, poich la sapienza del
popolo di Dio, anche se alimentata dall'osservazione della vita, non rimane sul
piano meramente umano. Si comincia in quel periodo a raccogliere il materiale che
pi tardi former i libri biblici, che sono composti dopo l'*esilio. La
riflessione dei saggi diviene allora " un concetto chiave della teologia
ebraica. Viene ad occupare il posto della predicazione profetica e si fa centro
e nucleo della concezione storico-salvifica di Israele. Tutta la *storia della
salvezza presentata come opera della sapienza (...). Yhwh stesso parla
attraverso di essa " (A. Baum, VPB-H).
I Libri sapienziali sono cinque (una specie
di " Pentateuco " sapienziale, dice L. Alonso Schkel): *Proverbi,
*Giobbe, *Qoelet (Ecclesiaste), *Siracide (Ecclesiastico) e *Sapienza. Tre di
essi (Proverbi, Qoelet e Sapienza) sono attribuiti a Salomone. Anche alcuni
*Salmi, i " salmi sapienziali ", hanno simili caratteristiche. Il
*Cantico dei Cantici, attribuito a Salomone, annoverato tra i libri
sapienziali.
Sapienza, Libro della.
Uno dei libri della letteratura sapienziale
porta il nome di Sapienza. Attribuito a Salomone, fu scritto in greco da un
ebreo che aveva familiarit con la cultura *ellenistica nel sec. I a.C..
Cronologicamente, l'ultimo libro dell'AT.
Sapienziale.
Relativo alla sapienza. Vedi *Sapienza e
*Libri sapienziali.
Sara.
In ebraico, " principessa ". Moglie
di *Abramo, chiamata inizialmente Sarai (Gn 17,15). Dopo essere stata sterile e
ormai anziana, divenne madre di *Isacco. San *Paolo la mostra come immagine
della Gerusalemme celeste (la Chiesa), madre di coloro che nascono alla
libert, in contrapposizione a quelli che nascono da *Agar, la schiava (cf Gal
4,22-31).
Sarcofago.
Dal greco, " che mangia carne ":
una pietra che ha la propriet di far s che la carne si consumi presto. Il
sarcofago una bara di pietra. Se ne conservano molti dell'antichit
cristiana, spesso con simboli o altre figure, oppure con leggende scolpite,
miniere di importanti informazioni (cf O. de la Brosse, DdC-H).
Sardi.
Antica capitale della Lidia, regione
dell'*Asia Minore prospiciente il mar Egeo. Una delle lettere all'inizio
dell'*Apocalisse diretta all'angelo (vescovo) della Chiesa di Sardi, che
chiama alla *conversione (cf Ap 1,11 e 3,1-6).
Sargon.
Re assiro, successore di *Salmanassar. Fu
Salmanassar a porre l'assedio alla citt di *Samaria, che per cadde all'inizio
del regno di Sargon.
Saron.
Pianura abbondante di acqua e di proverbiale
fertilit sulle coste del *Mediterraneo, tra *Giaffa e il monte *Carmelo.
Satana.
" Avversario, colui che si oppone, colui
che attacca ". Equivalente di *diavolo. A volte si usa come nome comune,
come demonio, mentre altre volte si personifica come individuo, ad esempio
nelle tentazioni di Ges (cf Mc 1,12-13 e par.). Vedi *Demonio.
Saul (ca. 1020-1010 a.C.).
In ebraico, " il desiderato ".
Primo re di *Israele, della trib di *Beniamino. Lott contro i filistei e gli
amaleciti. Sul suo regno pesarono l'invidia e la paura nei confronti di
*Davide, le sue tensioni con *Samuele e il suo carattere preda di attacchi di
depressione. Si parla di lui nel primo libro di Samuele (cf 1 Sam 8-31), anche
se in gran parte per mettere in risalto la figura di Davide.
Saulo.
Vedi *Paolo.
Savonarola, Girolamo (1452-1498).
Domenicano italiano, focoso predicatore,
ardente promotore della riforma della Chiesa in un'epoca di decadenza. Fall
per la sua intransigenza, per le sue esagerazioni e la sua intromissione a
livello politico a Firenze, e schierandosi a favore del re di Francia, nemico
del papa. Mor impiccato a Firenze e il suo corpo fu bruciato. La sua
personalit e la sua attivit continuano a produrre reazioni vivaci. Avrebbe
potuto essere un buon riformatore, se non fosse stato pi rispettoso
dell'autorit della Chiesa.
Scandalo.
Dal greco skandalon = pietra d'inciampo,
insidia. Pietra d'inciampo od ostacolo nel cammino verso il bene. Nella
Scrittura, a volte si chiama scandalo la sorpresa dell'uomo di fronte al modo
di procedere di Dio o di Ges: Mt 11,6; Mc 6,3; Lc 2,34. Inteso nel senso di
ostacolo al bene, Ges molto duro contro chi provoca scandalo: Mt 18,5-7; Mc
9,42; Lc 17,1-2.
Scapolare.
Dal latino scapulae = spalle, dorso. Abito
lungo di stoffa che pende sul petto e sul dorso. In origine, era un abito da
lavoro. Poi, trasformatosi in una striscia di stoffa sovrapposta alla tunica,
divent distintivo dell'abito degli ordini religiosi (nero per i *benedettini;
bruno per i *carmelitani; bianco per i *domenicani...). Ridotto a due piccoli
pezzi di stoffa uniti da nastri, che poggiano sul petto e sulle spalle, divenne
segno di appartenenza dei laici che lo indossavano come segno di adesione alla
spiritualit di un ordine religioso, o anche l'espressione di una spiritualit
in senso pi indipendente. Il pi usato lo scapolare dei terziari
carmelitani.
Scetticismo.
Indirizzo filosofico o intellettuale che
dubita sulla possibilit di poter giungere a conoscere la verit. Pu essere
generale o relativo a qualche aspetto, come lo scetticismo religioso.
Schizofrenia.
Dal greco skizein = dividere, dissociare, e
fren = pensiero, intelligenza. Malattia mentale la cui caratteristica
principale la dissociazione della personalit. Chi ne colpito soffre di una
sconnessione tra se stesso e il mondo esterno.
Schola cantorum.
Designazione latina di " coro di cantori
". Si usa spesso l'espressione latina in riferimento a cori che cantano
nelle *celebrazioni liturgiche.
Sciamano / Sciamanismo.
Nelle religioni *animiste, lo sciamano un guaritore
che, a differenza dello *stregone (che usa i suoi poteri per fare del male),
agisce a beneficio dei suoi. E un personaggio introverso, che cade in trance o
estasi o crisi epilettica mediante l'uso di allucinogeni. Durante la trance, la
sua anima va nel mondo dei defunti, entra in comunicazione con gli spiriti
buoni dei morti e torna con il rimedio. Lo sciamano l'antitesi dello
stregone, ma pu trasformarsi in stregone se usa i suoi poteri per fare del
male.
Scienza Cristiana.
*Setta fondata nel 1866 da Mary Baker Eddy
negli Stati Uniti. I suoi seguaci danno pi importanza agli scritti della Baker
che alla Bibbia. Ha un carattere fortemente *gnostico. Negano la realt della
materia, il peccato, la divinit di Cristo, la Redenzione. Ritengono che l'essenza
della vita cristiana sia curare ogni male fisico e morale mediante la
preghiera, motivo per cui rifiutano le medicine correnti (cf C. Vidal, DSO-VD).
Scienza e fede.
Il problema del rapporto tra scienza e fede
si posto soprattutto a partire dall'et moderna con lo sviluppo delle scienze
storiche e naturali. All'inizio, fu pi che altro un rapporto di scontro e di
polemica; si osservavano, particolarmente negli scritti biblici, dati che non
corrispondono a quelli della scienza. Bench qualcuno rimanga in questo
atteggiamento, oggi superato questo scontro, che veniva dal cercare nella
*Bibbia ci che la Bibbia non vuole insegnare. La Bibbia un messaggio
religioso, e riguardo a questo preservata dall'errore grazie
all'*ispirazione. In essa non si deve cercare un libro di scienze naturali o di
storia. I dati che pu fornire in questi campi non sono falsi; devono per
essere presi non alla lettera, ma compresi all'interno di un normale uso dei
*generi letterari. La scienza e la fede hanno ognuna il proprio ambito. Se la
fede invade il campo delle scienze, questo conduce ad errori come la condanna
di *Galileo. Se le scienze vogliono dimostrare o negare il soprannaturale,
entrano in un campo nel quale impossibile fare affermazioni di ordine scientifico.
Quando la scienza e la fede operano ciascuna nel proprio campo, si armonizzano
perfettamente e non vi conflitto tra loro.
Scienze dell'educazione.
Insieme di discipline che studiano gli
elementi e i metodi utili per la formazione della persona. Abbracciano ambiti
diversi come la conoscenza del soggetto, della materia, dell'educatore, della
metodologia... Sono scienze dell'educazione la *Pedagogia, la Filosofia
dell'Educazione, la Teologia dell'Educazione, la Sociologia educativa, la
Metodologia e le diverse Didattiche, le Tecnologie, l'Amministrazione
Scolastica. Nel nostro caso, di particolare importanza la *Catechetica.
Scienze della comunicazione.
Insieme di scienze che vertono sul tema delle
relazioni degli uomini, che vanno dal linguaggio, i gesti, i simboli, la
scrittura... ai moderni mezzi di comunicazione di massa (cinema, radio,
televisione) e all'informatica. Sono di grande importanza in numerose aree, in
particolare nell'ambito dell'educazione e dell'evangelizzazione. Vedi *Mezzi di
comunicazione sociale.
Scintoismo.
Religione tradizionale giapponese. Combina il
culto degli antenati con quello delle forze della natura.
Scisma.
Scissione, separazione di una parte dei
membri di una comunit. Si usa sopratutto per riferirsi a coloro che, nella
Chiesa, si separano dall'autorit del papa. " Il rifiuto della
sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a
lui soggetti " (CIC 751). Lo scisma pi importante stato quello della
Chiesa orientale, avvenuto nel 1054, quando il patriarca di Costantinopoli
*Michele Cerulario ruppe con il papa Leone IX. Quando la separazione dovuta
ad errori dottrinali condannati, non ci troviamo di fronte a uno scisma, ma ad
una *eresia, il che ancora pi grave. Il primo compito dell'*Ecumenismo
unire coloro che gli scismi hanno separato; e poi, unire anche quelli che sono
separati dalla fede della Chiesa. Gli orientali, di fatto, oggi differiscono
anche dalla fede della Chiesa Cattolica Romana, ma unicamente nel senso che non
hanno accettato i dogmi proclamati dopo la separazione (*Immacolata Concezione,
*Assunzione, *infallibilit del papa).
Scolastica.
La scienza filosofico-teologica coltivata
nelle scuole medievali europee. Dato che la cultura di quel tempo e luogo era
cristiana, la scolastica cristiana nella sua impostazione, bench in
filosofia - considerata ancella della teologia - avesse come base della sua
elaborazione il pensiero dei filosofi greci, principalmente di *Aristotele. Il
genio pi illustre della scolastica san *Tommaso d'Aquino.
Scolopi.
Vedi *Giuseppe Calasanzio.
Scomunica.
Pena correttiva per mezzo della quale si
separa un membro della Chiesa dalla comunione ecclesiale per un delitto o
mancanza molto grave. Anche se lo scomunicato continua ad essere membro della
Chiesa, gli proibito di celebrare i sacramenti, di esercitare qualsiasi
funzione ministeriale nella celebrazione dell'eucaristia e altro, come indicato
dal Canone 1331. La scomunica pu essere decretata pubblicamente, o il soggetto
pu incorrervi per il mero fatto di aver commesso il reato, nel qual caso si
dice che scomunicato latae sententiae, ovvero per sentenza occulta. La
scomunica tolta quando il soggetto che l'ha subita si pente.
Scotismo.
La scuola filosofico-teologica che si ispira
al francescano Giovanni Duns Scoto. Si leva contro la dottrina di san *Tommaso
e torna in generale sulla linea di sant'*Agostino. Punti chiave dello scotismo
sono: a) Una certa univocit dell'essere. Il concetto dell'essere, cio, si
applica nello stesso senso al creatore e alle creature (per san Tommaso, il
concetto di essere analogo, vale a dire che la creatura non nello stesso
senso in cui Dio ). b) Il primato della volont sull'intelligenza. L'essenza
della felicit sta nella volont, non nell'intelletto.
Scoutismo.
Movimento educativo che privilegia un intenso
contatto con la natura, creato nel 1908 dall'inglese Robert Stephenson Baden
Powell (1857-1941), in due gruppi: quello maschile (boyscouts) e quello
femminile (girl-guides, o guide).
Scribi.
Presso le corti orientali, funzionari di
corte abili nell'arte dello scrivere. E per la prima volta con *Esdra che lo
scriba diviene colui che legge, traduce e spiega la Legge o Tor al popolo
d'Israele. Chiamati anche dottori e maestri (cf Mt 22,35; Lc 5,17), avevano
grande influenza ed erano molto considerati dal popolo. La loro presenza
acquista importanza con la scomparsa dei profeti. Potevano appartenere a
diverse correnti, anche se i *farisei erano molto pi numerosi dei *sadducei o
degli *esseni. La maggior parte di essi si oppone a Ges (cf Mt 14,1; Lc 22,1),
che critica duramente il loro comportamento legalista e ipocrita (cf Mt
23,1-36; Lc 11,45-52; 20,46-47), cos come quello dei farisei. Scomparso il
*tempio (nel 70) e con esso il sacerdozio ebraico, la loro influenza fu ancora
pi grande. Scribi famosi furono Hillel e Sammai (poco prima di Cristo), capi
di tendenze opposte nell'interpretazione della legge, liberale il primo e
rigido il secondo. *Gamaliele, discepolo di *Hillel, fu maestro di Paolo (cf At
22,3). Alcuni scribi, come Gamaliele (cf At 5,34), simpatizzarono con i
cristiani.
Scrittura, Sacra.
Un altro nome della *Bibbia. E la fissazione
grafica della parola ispirata. Il suo valore risiede nell'essere veicolo del
pensiero e della volont del Padre. Sono innumerevoli i punti dell'AT e del NT
nei quali si allude ad altri passi biblici con il nome di Scrittura, vale a
dire la scrittura per antonomasia.
Scrupolo.
Timore di coscienza infondato o esagerato:
pena interiore provocata da un giudizio sbagliato sulla malizia di un atto e
sulle sue conseguenze, che si percepiscono sproporzionatamente aggravate. La
*coscienza scrupolosa ignora la bont di Dio. E il contrario della coscienza
lassa, che presta poca attenzione alla gravit del peccato. Ambedue, per
eccessi contrari, si oppongono alla coscienza retta.
Scrutinio.
In *liturgia, l'analisi delle disposizioni
dei candidati a divenire membri della Chiesa per mezzo dei sacramenti della
*iniziazione cristiana (quando si tratta di una persona adulta e con l'uso
della ragione); un particolare scrutinio richiesto per l'ordinando (CIC
1051).
Secolare.
Il battezzato che compie la sua missione
cristiana in mezzo alle realt del mondo: famiglia, politica, lavoro... E
equivalente a laico, anche se con maggior precisione nel significato, perch
laico si applica anche ai *religiosi che non hanno un ministero ordinato, il
che non accade con secolare.
Secolarizzazione / Secolarismo.
Dal latino saeculum = secolo, che dal
significato di tempo (cento anni) passa a quello dello spirito di un'epoca.
Consiste nell'emancipazione dalla tutela religiosa rispetto alle realt
terrene. Questo processo ha un lato positivo e un altro negativo. " Se per
autonomia della realt terrena si vuol dire che le cose create e la societ stessa
godono di proprie leggi e valori, che l'uomo deve scoprire, usare e ordinare
poco a poco, assolutamente legittima questa esigenza di autonomia... Ma se
autonomia del temporale vuol dire che la realt creata indipendente da Dio e
che gli uomini possono usarla senza riferimento al creatore, non c' credente a
cui sfugga la falsit insita in queste parole " (Vaticano II, GS 36). La
legittima autonomia del temporale si chiama oggi secolarizzazione e la rottura
con la realt religiosa, secolarismo. Il processo di secolarizzazione si
traduce nell'organizzazione della societ e in uno " spostamento,
all'interno della religione, di ci che si sperimenta come sacro.
Comportamenti, istituzioni, oggetti prima considerati intoccabili e fuori da
una discussione razionale (sacri) per il credente, sono progressivamente
introdotti nell'ambito della razionalizzazione "... Tuttavia, il processo
non lineare e oggi si sperimenta un certo " ritorno al sacro " (cf
J. Martnez Corts, DAP-VD).
Sede Apostolica.
Con il nome di Sede Apostolica o *Santa Sede
si intendono nel codice non solo il Romano Pontefice, ma anche, se non risulta
diversamente dalla natura della questione o dal contesto, la Segreteria di
Stato, il Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa e gli altri Organismi
della Curia Romana (CIC 361).
Sede pontificia, episcopale,
patriarcale...
Dal latino, sedes = seggio. Il seggio di
un'autorit ecclesiale. Pi che nel suo senso materiale originale, si intende
in senso morale: la corrispondente autorit morale quando esercita il governo o
l'insegnamento.
Sede vacante.
Espressione latina: " essendo vacante la
sede ". Periodo che decorre dalla cessazione del titolare della sede (per
morte, rinuncia, rimozione...) fino alla nomina e presa di possesso del suo
successore. L'espressione si usa soprattutto nel caso della *Santa Sede.
Sedecia.
Principe che *Nabucodonosor, nella sua prima
conquista di *Gerusalemme, pose sul trono del regno di Giuda al posto di
Ioiachin. Contro i consigli di *Geremia, tent di liberarsi dal giogo del
vassallaggio, ma il re di *Babilonia assedi nuovamente Gerusalemme (587 a.C.).
Sedecia fu accecato e portato in esilio a Babilonia.
Sefal.
Fascia della Palestina che si estende da nord
a sud tra le montagne centrali e la pianura della costa mediterranea.
L'altitudine oscilla tra i 300 e i 400 metri sul livello del mare.
Sefarditi.
Ebrei discendenti da quelli che furono
espulsi dalla Spagna (Sepharad) e dal Portogallo e che conservano la lingua
spagnola del secolo XV: l'ebraico-spagnolo o ladino. Vivono disseminati nella
conca del Mediterraneo, specialmente nei Balcani e nel nord Africa. Si
distinguono da altri ebrei, oltre che per la lingua, anche per i costumi
familiari e per i loro riti, con bellissimi inni castigliani.
Segnatura apostolica.
Supremo tribunale della *Santa Sede che si
occupa soprattutto della validit procedurale nelle sentenze di altri tribunali
(cf CIC 1445).
Segni dei tempi.
" I fenomeni che, per il loro
significato e la loro frequenza, caratterizzano un'epoca e attraverso i quali
si esprimono i bisogni e le aspirazioni dell'umanit presente " (M. D.
Chenu). L'espressione segni dei tempi la troviamo gi in Ges (cf Mt 16,3). Nei
tempi moderni, la us per la prima volta *Giovanni XXIII nel convocare il
concilio nel 1961; poi torna ad essa nell'enciclica *Pacem in terris (1963) e
anche Paolo VI nella sua prima enciclica nel 1964. Il *Vaticano II lo fa nella
costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (GS 4) e nei
decreti sul ministero e la vita dei presbiteri (PO 9) e sull'ecumenismo (UR 4).
Si indicano come segni dei tempi ai nostri
giorni: la velocit e profondit dei cambiamenti; il potere dell'uomo nei campi
della tecnica, della fisica, della biologia, dell'economia...; la miseria
accanto all'opulenza; il senso acuto della libert assieme a nuove schiavit;
la socializzazione e l'interesse per la giustizia; lo spirito di dialogo; il
*secolarismo; la paura, l'oppressione; l'allontanamento dalla religione
tradizionale.
Segno.
1. Nei Vangeli, spesso si impiega questa
parola, assieme a prodigio, per ci che chiamiamo *miracolo.
2. Realt che suggerisce o rimanda ad
un'altra. Vedi *Simbolo.
Segno della croce.
La croce che i cristiani fanno su se stessi o
su altri con sentimento di riverenza per Cristo, che morto su una croce. Si
fa in due modi principali: a) portando la mano tesa dalla fronte al petto e
dalla spalla sinistra a quella destra; b) facendo con il pollice della mano
destra tre croci su se stessi: sulla fronte, sulla bocca e sul petto. A volte
si fa sul cuore o solo sulle labbra. Il *ministro che presiede una celebrazione
lo traccia nell'aria di fronte ai presenti.
Segreto sacramentale.
Vedi *Sigillo sacramentale.
Seleucia.
Citt portuale del *Mediterraneo
nord-orientale, vicina ad *Antiochia di Siria, nella quale *Paolo e *Barnaba
iniziarono il loro primo viaggio apostolico (cf At 13,4).
Seleucidi.
Monarchia fondata da Seleuco, uno dei
generali che si divisero l'impero di *Alessandro Magno. I suoi domini si
estesero dall'*Asia Minore all'India, e ne fu centro la *Siria, con *Antiochia
di Siria per capitale. Ottennero anche l'annessione della *Palestina. Contro il
tentativo di ellenizzarla da parte di Antioco IV Epifane, membro di questa
dinastia, si sollevarono i *Maccabei.
Sem.
Primogenito di *No (cf Gn 5,32), che
promette alla sua discendenza la terra di *Canaan (cf Gn 9,26). E menzionato
tra gli ascendenti del *messia (cf Lc 3,36). In quanto al termine patronimico,
vedi *Semita.
Seminario.
Dal latino semen= seme; seminarium =
semenzaio. Istituto destinato alla formazione dei futuri *presbiteri o, per
estensione, dei * religiosi laici. Si distinguono il seminario minore, nel
quale gli alunni rimangono fino al termine della scuola media, e il seminario
maggiore, destinato a chi segue i corsi di filosofia e teologia. Oggi sono
scarsi i seminari minori; sono chiamati cos, in genere, dei collegi nei quali
si educano gli alunni con qualche prospettiva vocazionale. E prevista
l'esistenza di un seminario maggiore in ogni *diocesi, se possibile, oppure,
se il numero degli alunni, quello dei professori e altre circostanze lo
consigliano, un seminario interdiocesano o nazionale (cf CIC 237).
Semiti.
Termine relativamente recente (sec. XVIII)
che designa, pi che una razza (i discendenti di *Sem), i popoli appartenenti a
una stessa famiglia linguistica. Lingue semitiche sono l'arabo, l'etiopico,
l'accadico, il siriaco, il fenicio, l'ebraico, l'aramaico, ecc.
Semitismo.
Forma linguistica proveniente da una lingua
semita. Si notano dei semitismi in alcuni punti del NT, che fu scritto in
greco.
Senape / Senapa.
Pianta che raggiunge i 3 o 4 metri di
altezza. Dai suoi minuscoli semi si ottiene il condimento omonimo. Ges prende
in diverse occasioni la piccolezza di questo seme come elemento comparativo nei
suoi insegnamenti (cf Mc 4,31 e par.; Mt 17,20 e par.).
Seno di Abramo.
Espressione con la quale simbolicamente si
esprime la felicit dei giusti nell'*aldil. Proviene dal concetto ebraico che
esprime la vita eterna con un banchetto. Poich mangiavano sdraiati, appoggiando
il braccio sinistro su grossi cuscini, quello di destra era disteso presso il
seno dell'altro (cf Gv 13,23). Ges usa il simbolismo del seno di Abramo nella
parabola del ricco e del povero Lazzaro (cf Lc 16,22). I *padri della Chiesa
continuarono a usare questa immagine (cf Haag-Born-Ausejo, DB-H; A. Baum,
VPB-H).
Sensi biblici.
Come opera di Dio e dell'uomo (*agiografo), i
testi della *Bibbia possono avere vari sensi, ovvero:
- Senso letterale o ovvio. E quello che
esprimono le parole secondo l'accezione corrente che aveva in mente l'autore
nello scrivere e che chiunque percepisce nel leggere.
Ma essendo anche parola ispirata da Dio, in
alcuni testi esistono anche altri significati, a cui gli autori danno nomi che
non sempre coincidono. In generale, detto senso spirituale, che va, cio, al
di l del senso letterale. In particolare, lo si chiama:
- Senso tipico. Esiste quando, per mezzo di
figure o fatti dell'AT, si esprimono realt future che sarebbero venute nel NT.
Esempi si vedono in Gal 4,21s (Agar e Sara); Eb 9 (tempio, altre istituzioni
dell'AT); 1 Pt 2,4s (la pietra angolare), ecc.
- Senso pieno o pi pieno (plenior, in
latino). Lo abbiamo quando il senso pi largo del testo non si
esprimeattraverso figure, ma con le parole (cf M. de Tuya, Introduccin a la
Biblia, II, Ed. Catlica, 53: A. Martnez Sierra, Mara, Madre del Seor, 71).
- Senso anagogico. Senso spirituale nel quale
con realt di quaggi se ne esprimono altre della vita celeste. Es. Sion per
indicare la comunit della vita eterna.
Separazione matrimoniale.
Interruzione della convivenza coniugale con
l'intenzione di non riannodarla. Il *Diritto Canonico riconosce questo diritto
al coniuge innocente quando la comparte commette *adulterio, ma gli raccomanda
di non rifiutare il perdono e di non interrompere la vita coniugale o di
riannodarla. La separazione, anche se decretata da un tribunale ecclesiastico,
non spezza il vincolo coniugale. Vedi *Divorzio (cf CIC 1151-1155).
Sequela.
Andare dietro a qualcuno. Secondo il costume
*rabbinico ebraico, i *discepoli seguivano il loro maestro seguendolo nei suoi
spostamenti. Ges seguito, in modo pi o meno permanente, da quelli che
sceglie e chiama (cf Mc 1,17 e par.; 10,21 e par.; Lc 9,57-62 e par.; Gv
6,67-69). C' un'altra sequela che non implica l'andare materialmente dietro di
lui, ma l'accettare e mettere in pratica la sua dottrina (cf Mc 8,34; Gv 8,12).
La sequela un concetto e una realt chiave: la *vita religiosa consacrata
stata concepita e definita come sequela Christi = sequela di Cristo, e ci che
qualifica il cristiano, pi che l'aspetto strutturale dell'organizzazione
ecclesiale, questa sequela, che suppone una radicale trasformazione.
Sequenza.
Brano poetico che in certe occasioni si
introduce nella *messa, intercalato tra il *salmo responsoriale o la seconda
lettura e la *pericope evangelica. E un elemento accessorio. In certe epoche in
cui il senso liturgico era povero, proliferarono molto, e per questo motivo se
ne conoscono circa un migliaio, in genere di scarso valore. Attualmente, si
conservano come obbligatorie unicamente quelle delle solennit di *Pasqua
(Victimae paschali) e di *Pentecoste (Veni, Sancte Spiritus); nel messale ve ne
sono alcune altre, di uso facoltativo.
Serafino.
Nome che in Is 6,2 si d agli angeli che
stanno davanti al trono di Dio.
Serdica.
Oggi Sofia (Bulgaria). Citt dove si celebr
un *concilio nel 343, presieduto da Osio di Cordova.
Serse.
Nella *Vulgata viene chiamato *Assuero.
Figlio di Dario I, fu re di Persia dal 486 al 465 a.C.. Si parla di lui nel
libro di *Ester e in Esd 4,6.
Servet, Miguel.
Vedi *Calvino.
Servo di Yhwh.
Yhwh chiama suo servo: *Israele (cf Is
41,8-9; 42,19; 44,1.2.21; 45,4; 48,20; Ger 30,10); *Abramo (cf Sal 105,6);
*Mos (cf Es 14,31; Nm 12,7-9; Gs 1,13.15); *Davide (Is 37,35) e altri,
compresi alcuni non israeliti come *Nabucodonosor (Ger 25,9).
Negli studi biblici, tuttavia, dalla fine del
secolo scorso, si chiama servo di Yhwh per antonomasia e quasi esclusivamente
il personaggio che risalta nel Secondo Isaia (*Deuteroisaia) e cio in Is
42,1-4; 49,1-6; 50,4-9; 52,13?53,12. Questi passi sono i Canti del servo di
Yhwh. Si discute su chi sia questo servo: il popolo, lo stesso Deuteroisaia o
un altro, uno che verr successivamente... Nel NT si chiarisce che quel
misterioso servo sofferente e glorioso, cos poeticamente cantato, Cristo (cf
Mt 12,18; At 3,26; 8,30-36; Fil 2,7) (cf Haag-Born-Ausejo, DB; DVMM-Cl;
Lon-Dufour, DNT-C).
Sessualit.
Propriet dei viventi che si riproducono
attraverso l'unione dell'elemento maschile con quello femminile. Nell'essere
umano, la sessualit comprende elementi e finalit pi ampi della riproduzione.
Conforma aspetti fondamentali della costituzione e dello sviluppo della
*personalit. Nell'unione stabile di un uomo e una donna, alla quale conduce la
complementarit sessuale e che la Chiesa benedice nel *sacramento del
*matrimonio, si raggiunge la doppia finalit del reciproco perfezionamento e la
procreazione dei figli. E l'amore integra questi quattro elementi:
- Istinto sessuale, che egocentrico,
chiuso, possessivo.
- Amore erotico (vedi *Eros), costituito da
elementi psicologici che si nutrono delle qualit dell'altra persona. E pi
elevato, anche se ancora chiuso e cerca di soddisfare la sua indigenza.
- Amicizia, che amore disinteressato e
reciproco. Qui si cerca gi il bene dell'altro in modo aperto.
- Carit. E l'amicizia elevata al livello
soprannaturale, infusa da Dio nel cuore umano.
Sesta.
Vedi *Liturgia delle ore.
Setta.
Gruppi religiosi privi della seriet
dottrinale delle *confessioni religiose. Nell'ambito del cristianesimo, sono i
gruppi che, pur avendo poco o nulla a che fare con esso, si presentano come
cristiani, dando pi rilievo alla figura del leader fondatore che a Ges
stesso. Nel nostro tempo, si nota il fenomeno di una moltiplicazione di sette,
in gran parte subito dopo la seconda guerra mondiale. La maggior parte
provengono dalla scissione di confessioni protestanti; ma sono numerose anche
quelle di tipo occultistico, misterico e in relazione con le filosofie orientali.
La loro proliferazione viene attribuita a diversi fattori. Cause psicologiche:
Insicurezza e ansia, confusione, mancanza di guide che diano fiducia,
contraddizioni tra i dirigenti politici e quelli religiosi. Cause sociali:
crisi familiari con conseguenze di vuoto e solitudine, crisi di strutture,
massificazione, anonimato nella grande citt, confusione di fronte a una
comunicazione dei mass media (radio, TV, cinema) non digerita,
spersonalizzazione; tecniche di controllo della mente; proselitismo irrispettoso;
interessi economici e politici... E indubbiamente anche il fatto che non
abbiamo saputo dare una risposta efficace al bisogno di sacro che oggi rivive,
come segnal il *Sinodo dei vescovi del 1985 (cf A. Suqua, La difusin de las
sectas... ECCLESIA, 27.04.91, 28-29; Doc. de Puebla, 469; C. Vidal, DSO-VD).
Alcune sette: Vedi *Hare Krishna, *Moon,
*Mormoni, *Testimoni di Geova. Vedi anche: *New age, *Rosacroce.
Settanta, Versione dei (LXX).
E la prima e la pi importante traduzione
della *Bibbia dall'ebraico al greco. Si chiama dei Settanta perch, secondo la
leggenda, sarebbe stata eseguita da 72 ebrei (6 per ognuna delle dodici trib).
Fu elaborata nel corso di un secolo approssimativamente (ca. 250-150 a.C.).
Nacque come risposta alla necessit sperimentata dagli ebrei della *diaspora e
fu probabilmente realizzata ad *Alessandria (*Egitto).
Sette.
Numero che tra i *semiti, specialmente tra
gli ebrei, era simbolo di armonia, pienezza e perfezione. Probabilmente questo
si deve alla durata delle fasi lunari (vedi *Settimana). Ricordiamo i sette
giorni della creazione (Gn 1,1.2.4), il candelabro a sette bracci (Es
25,31-37); il settimo anno o anno sabbatico (Es 23,11); l'invocazione a Yhwh
sette volte al giorno (Sal 119,164); la vendetta sette volte pi grande (Gn
4,15.24; Sal 79,12; Pr 6,31). Nel *vangelo, il perdono sette e settanta volte
sette (Mt 18,21; Lc 17,4) e molti altri riferimenti: Mc 8,1-10.20 e par.
(moltiplicazione di sette pani); Mt 12,45 e par. 22,25 e par. In At 6,1-6,
sette diaconi eletti. Nell'Apocalisse molto significativo l'uso simbolico del
numero sette: 1,4.11.12.20; 5,1.6; 8,2.6; 10,3-4; 12,3; 21,9.
Settimana.
Periodo di tempo di sette giorni. Il nome, in
latino septimana, proviene dall'ultimo giorno, il settimo. L'origine della
divisione dei giorni in gruppi di sette dipende dalle fasi della luna, quattro
fasi di sette giorni nel mese lunare. Tra gli ebrei, i giorni anticamente si
designavano semplicemente secondo il loro ordine (primo, secondo...), salvo il
*sabato e poi il sesto giorno, chiamato *parasceve o giorno della preparazione.
Settimana di anni.
Periodo di sette anni. A volte compare nella
*Bibbia, specialmente in racconti di stile *apocalittico (cf Dn 9,2427; Ger
25,11-12; 29,10; 2 Cr 36,21). Altre volte si parla in linguaggio simile con
altri termini, per esempio in Ap 11.
Sezioni " noi ".
Sono cos designate quelle parti del libro
degli *Atti degli Apostoli redatte in prima persona plurale che, pertanto,
segnalano la presenza del redattore assieme al protagonista *Paolo (e,
eventualmente, di altri) nei fatti che narra. Sono: At 16,10-17; 20,5-15;
21,1-18; 27,1-28; 27,1-28,16. Queste sezioni, pi che l'apostolato diretto,
narrano dei viaggi. L'autore degli Atti potrebbe avere avuto a disposizione un
racconto del testimone diretto o, pi probabilmente, secondo gli *esegeti, lo
stesso *Luca, autore del libro, accompagn Paolo in quelle occasioni. Di fatto,
Luca menzionato dallo stesso Paolo come uno dei suoi collaboratori (cf Col
4,14).
Shekin.
" Uno dei nomi di Dio nella letteratura
*rabbinica ". Non il luogo dove Dio abita, ma " la permanenza al
tempo stesso occulta e manifesta di Dio, le sue manifestazioni e la sua
prossimit all'uomo ". Per evitare di cadere nell'*antropomorfismo, nel
Medio Evo fu identificata con la Gloria di Dio, presente in ogni luogo, senza
che questo significhi negare la presenza particolare nel tempio (cf D. de la
Maisonneuve, DdlR-R).
Sheol.
Luogo dell'*aldil nel quale gli ebrei
collocavano la dimora dei defunti in una specie di vita ridotta, inattiva,
nell'oscurit. Si menziona varie volte nell'AT (per esempio in Is 5,14; Prv
1,12; 30,16). Lo immaginavano come un luogo sotterraneo o sotto le acque
dell'oceano (cf Gb 26,5). Gli ultimi libri dell'AT aprono prospettive pi ampie
che infine si chiariranno in Cristo.
Sibille.
Donne del mondo *pagano (greco-romano) che
pronunciavano *oracoli rispondendo a domande e predicendo il futuro. Esiste una
raccolta di oracoli sibillini della quale si servirono alcuni ebrei e cristiani
con intenzioni di *proselitismo. In quella raccolta vi sono elementi che
provengono dal sec. II a.C. al sec. VI d.C.
Sicar.
Citt della *Palestina, nella regione della
*Samaria, presso la quale si trovava il pozzo di *Giacobbe. Presso questo pozzo
avvenne l'incontro di Ges con la samaritana, narrato da Gv nel cap. 4 del suo
*Vangelo.
Sichem.
Citt vicina a *Sicar, con la quale alcuni la
identificano. Stava tra i monti Ebal e *Garizim (da cui il nome di Sichem, che
significa " collo "). E menzionata numerose volte nell'AT fin dai
tempi di *Abramo (cf Gn 12,33; 34; Gs 21,21; Gd 9; 1 Re 12, ecc.).
Siclo.
In ebraico shegel = peso. Moneta d'argento di
11,424 grammi, equivalente a 4 *denari (il denaro era il salario di un giorno
di lavoro) o a 1 statere (tetradramma) greco. L'attuale unit monetaria di
Israele si chiama shegel = siclo.
Sicomoro.
Albero della stessa famiglia del fico.
Raggiunge un'altezza di circa 15 metri. E frondoso. Il suo legno veniva usato,
tra l'altro, per la costruzione dei sarcofaghi egizi. In *Palestina si trova
nella pianura costiera e nella valle del *Giordano. I suoi frutti sono simili
ai fichi, un poco pi piccoli e meno saporiti. E menzionato numerose volte
nell'AT (cf 1 Cr 27,28; 2 Cr 1,15; Am 7,14; Sal 78,47; 1 Mac 6,34) e nel
*Vangelo (Lc 17,6; 19,3: *Zaccheo).
Sidone.
In ebraico, " pescheria ".
Anticamente, fu la pi importante citt fenicia. Ad essa corrisponde l'attuale
Saida, in *Libano, 30 chilometri a sud di Beirut. Altern l'egemonia con la
rivale *Tiro. Matteo menziona insieme Tiro e Sidone in 11,21 e in 15,21-28 = Mc
7,24-30: Ges si ritir una volta verso quella zona e l guar la figlia della
cananea.
Sigillo sacramentale / Segreto
sacramentale.
L'obbligo assoluto di mantenere il segreto
che ha il confessore su ci che ha udito in *confessione.
Signore.
Colui che ha un certo dominio su un altro. In
ebraico, al posto di *Yhwh (il sacro *tetragramma che nella lettura non si
pronunciava per rispetto) si us Adonai = mio Signore (cf Gn 15,2.8),
espressione di fiducia piena nella sua sovranit. In greco, la parola
corrispondente Kyrios, che implica sia la signoria di Dio che il suo nome
incomunicabile; si usa spesso anche come semplice titolo di cortesia, cos come
si usa tra noi dire " signore ". Nel NT usato frequentemente, sia
in citazioni dell'AT che in modo indipendente (cf Mt 1,20.24; 11,25; Mc
12,11.36; Lc 1,11; 2,9; Gv 12,38; At 17,24; Rm 4,8; 9,28; 1 Cor 10,9; Eb 7,21;
Ap 1,8; 11,17; ecc.). Per i primi cristiani, il titolo dato a Ges risorto.
Nella risurrezione, " Dio lo ha costituito Signore e Cristo " (At
2,36). " Ges il Signore " era la formula con cui si confessava la
sua divinit.
Sikh.
Membro di una setta *sincretista tra
*induismo e *islam fondata in India nel sec. XVI.
Sila (o Silvano).
Cristiano proveniente dal giudaismo, profeta,
inviato con Giuda, Barnaba e Paolo ad *Antiochia a comunicare le decisioni del
concilio di *Gerusalemme (cf At 15,22-32). Accompagn Paolo nel secondo viaggio
apostolico e fu redattore o co-autore delle lettere ai *Tessalonicesi (cf 1 Ts
1,1; 2 Ts 1,1) e della prima lettera di *Pietro (cf 1 Pt 5,12).
Silo.
Citt dove fu eretta la tenda del convegno
(*tabernacolo) dopo la conquista di Canaan. Divenuta il centro del culto di
Israele, la tenda fu sostituita da una costruzione pi stabile. Geremia predice
la distruzione del tempio di Gerusalemme cos come il santuario di Silo fu
distrutto dai filistei. Cf Gs 18,1; Gd 21,19; Ger 7,12; 41,5.
Siloe.
In ebraico, " inviato ".
1. Piscina di Siloe. La menziona san Giovanni
come luogo dove Ges mand il cieco nato a lavarsi perch ricuperasse la vista
(Gv 9,7). Vi sboccava il canale di Siloe.
2. Canale di Siloe. Galleria scavata nella
roccia, costruita da *Ezechia verso il 700 a.C. per portare alla citt le acque
della sorgente di Ghihon, necessaria soprattutto in caso di assedio della
citt. E lungo poco pi di mezzo chilometro ed alto tra m. 1,5 e m. 4,5 (cf 2
Cr 32,30; Sir 48,17).
Simbolo.
Dal greco, sym-ballein = riunire, mettere
insieme. Anticamente, " simbolon " designava un oggetto tagliato in
due parti da riunire come prova di un'alleanza o di un contratto. " Si pu
definire come una formulazione figurata di un'esperienza umana alla quale si
vuole dare un senso all'interno del mondo " (J. Mateos, Simbolo, in
Concetti fondamentali di pastorale). In esso si unisce un elemento razionale
con un'altro, frutto dell'esperienza, non esprimibile nel linguaggio razionale.
Non rimanda semplicemente a un oggetto o a un'idea, ma ad un'esperienza in una
certa misura collettiva; infatti, come il segno, sempre un mezzo di comunicazione.
Esprime quell'al di l del razionale che sta in fondo al mondo e alla vita.
" Il simbolo produce il significato, nel riunire il conscio e l'inconscio,
il mondo esteriore e l'interiore dell'uomo. Grazie ad esso, l'uomo non vive
unicamente in mezzo alla realt che lo circonda come un elemento in pi della
natura, ma anche in una dimensione di quella realt, quella del suo significato
" (J. Martnez C., DAP-VD). Nel senso corrente, oggi, il simbolo
l'espressione di un'esperienza in cui l'uomo si riconosce, racchiusa in una
persona o in un oggetto, in una parola o in un gesto, e in cui comunica, con
significati molto pi ricchi delle parole, il fondamento della sua vita.
Il simbolo un elemento essenziale nei
*sacramenti e nella *liturgia in generale, poich in questo campo si deve
esprimere ci che inesprimibile razionalmente, il soprannaturale che
presente.
Simbolo di fede. Professione di fede, detta anche *Credo per le
parole con cui inizia. Sintetizza le verit fondamentali della fede. Proclamare
il simbolo confessare l'adesione vitale a ci che sintetizza e che d senso
alla propria esistenza. Le sue pi importanti formulazioni sono:
il Simbolo apostolico, che si fa risalire
agli apostoli, sorto a Roma nel II secolo e successivamente adattato, il pi
breve. Ha un linguaggio semplice e concreto;
il Simbolo niceno-costantinopolitano,
formulato in quei due grandi *concili ecumenici per correggere le eresie di
*Ario e Macedonio, di carattere pi filosofico, meno comprensibile per il
popolo. Ha valore ecumenico in quanto, redatto prima dello *Scisma,
professato anche dai fratelli separati, in particolare gli orientali.
Simboli religiosi. Questa espressione ha in genere un senso pi debole,
equivalente a *segno. Sono segni che rimandano a idee o realt di tipo
religioso, senza la profondit caratteristica del simbolo.
Simeone.
In ebraico, " Dio ha ascoltato ".
1. Figlio di *Giacobbe e di *Lia. Antenato
della trib omonima.
2. L'anziano che riconosce Ges come colui
che doveva venire, quando Maria e Giuseppe lo presentano al *tempio. Sulle sue
labbra, Luca pone il cantico: " Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, perch i miei occhi hanno visto la tua salvezza " (Lc
2,25-35).
Simmaco.
Nato in *Samaria, forse giudeocristiano, verso
la fine del sec. II d.C. realizz una traduzione dell'AT in greco pi fedele e
corretta di quelle di *Aquila e *Teodozione. Vedi *Versioni.
Simone.
1. Nome primitivo dell'apostolo *Pietro.
2. Uno dei dodici apostoli. In Mt 10,4 e in
Mc 3,19 viene chiamato Simone il Cananeo; in Lc 6,16 e At 1,13, Simone lo
Zelota.
Nel NT compaiono molti altri che portano
questo nome: uno dei " fratelli " (cugini) del Signore (Mc 6,3; Mt
13,55); il *fariseo che invita Ges per tentarlo (Lc 7); un lebbroso di
*Betania (Mt 26,6; Mc 14,3); il *Cireneo che aiuta Ges a portare la croce (Mt
27,32; Mc 15,21; Lc 23,26); il padre di *Giuda Iscariota (Gv 6,71; 13,2.26); un
mago di *Samaria dal quale viene il termine *simonia.
Simonia.
Peccato di chi, come Simone il mago di
Samaria (cf At 8,18-24), cerca di ottenere dei beni spirituali in cambio di
denaro o di altri beni materiali.
Sinagoga.
E l'equivalente di " assemblea, chiesa,
comunit ". Cos come poi sarebbe accaduto con la Chiesa, dal significato
di *assemblea il termine pass a indicare l'edificio. E il luogo nel quale si
riunisce la comunit ebraica. Le sinagoghe nacquero probabilmente *nell'esilio
di *Babilonia. Non potendo andare al *tempio, n offrirvi i *sacrifici,
cominciarono a riunirsi per delle celebrazioni attorno alla parola di Dio. Si
estesero poi a tutta la *diaspora e alla stessa Palestina. L'edificio, di
pianta quadrata, orientato in modo che l'assemblea guardi verso *Gerusalemme.
Non ha un *altare, ma un mobile - ricordo dell'*arca dell'alleanza - nel quale
si conservano i rotoli della Scrittura. Presiede la celebrazione un laico
eletto tra i notabili della comunit; ha un aiutante che fa da cantore e, ai
tempi biblici, spesso faceva anche da maestro. La celebrazione comprende
preghiere (la Shemah, ovvero " Ascolta Israele... " di Dt 6,4s e
altre), letture della *legge e dei *profeti, seguite da un'omelia o
spiegazione. Ges stesso fu invitato qualche volta a farla (Lc 4,16 e par.) e
gli apostoli approfittarono di questi inviti per annunciare Cristo nella *diaspora
(cf At 13,15; 17,10).
Sinai.
Montagna sacra nella penisola che porta lo
stesso nome, sulla quale *Mos ricevette la rivelazione da *Yhwh. Non
possibile identificare con certezza a quale delle cime del massiccio montagnoso
della penisola corrisponda quello della promulgazione della legge. L'opinione
prevalente indica il cosiddetto monte di Mos, di 2285 metri di altezza. Nella
Bibbia, il monte Sinai anche chiamato Oreb.
Sinassi.
Dal greco, synaxis = adunanza, riunione. E
un'altra espressione utilizzata in *liturgia, in particolare per designare
l'assemblea eucaristica (vedi *Messa). Questo termine ha goduto di una certa
preferenza dopo il concilio *Vaticano II, soprattutto in alcuni ambienti
dell'America Latina, ma non a livello popolare, perch con questo termine
veniva chiamata, nelle prime comunit cristiane, l'assemblea dei fedeli per la
lettura della parola di Dio o per la celebrazione eucaristica.
Sincretismo religioso.
Fusione di diversi sistemi filosofici e
soprattutto di diverse credenze e religioni. E stata una tentazione costante
nel corso della storia, come si avverte gi nell'AT e poi nel cristianesimo
degli ambienti *ellenistici. Nell'impegno *ecumenico uno dei rischi a cui
bisogna prestare attenzione.
Sincronismo.
Coincidenza di date, che permette di mettere
in relazione certi eventi con altri e di situarli storicamente. Alle origini
del cristianesimo ne troviamo diversi di grande interesse: a) Quello che
colloca la nascita di Ges " ai tempi del re *Erode " (Mt 2,1) e di
Cesare Augusto (cf Lc 2,1). b) L'inizio della predicazione di *Giovanni
Battista (e pertanto di quella di Ges, pochissimo tempo dopo) ai tempi di
*Tiberio, *Pilato, *Erode, Filippo, Lisania e di Anna e Caifa (cf Lc 3,1-2). c)
La permanenza di *Paolo a *Corinto l'anno in cui era proconsole dell'Acaia
*Gallione (At 18,12).
Sinedrio.
" Gran Consiglio " di notabili di
*Israele, costituito dopo l'*esilio per il governo della comunit ebraica. Era
composto da 71 membri - anziani, sacerdoti e *scribi - e lo presiedeva il *sommo
sacerdote. Era l'autorit suprema per le questioni religiose e per alcune
questioni di carattere civile. Roma ne limit i poteri. Per la pena di morte
era necessaria la conferma del rappresentante di Roma.
Sinodo dei vescovi.
Assemblea di vescovi, scelti dalle diverse
regioni del mondo, i quali si riuniscono in tempi determinati per favorire una
stretta unione tra il Romano Pontefice e i vescovi stessi e per prestare aiuto
con il loro consiglio al papa, nella salvaguardia e nell'incremento della fede
e dei costumi... e, inoltre, per studiare i problemi riguardanti l'attivit
della Chiesa nel mondo (cf CIC 342). Tali vescovi sono eletti dalle *conferenze
episcopali delle diverse nazioni, in proporzione al numero dei loro membri;
alcuni sono direttamente designati dal papa (fino al 15%). Il sinodo ordinario
si riunisce ogni tre anni; quando se ne convoca uno straordinario hanno
solitamente una cadenza di due anni.
Sinodo diocesano.
Assemblea di *presbiteri e di altri fedeli
scelti per aiutare il *vescovo nel suo lavoro pastorale. Viene convocato dal
vescovo diocesano. E composto da alcuni membri di diritto (quelli che hanno le
responsabilit pi significative nella *diocesi), pi altri eletti dal clero
diocesano e dal clero regolare; il vescovo pu invitare anche altri chierici o
laici come membri o come osservatori (CIC 460-468).
Sinossi.
Visione d'insieme. Prospetto che permette di
avere una visione globale di una materia, o delle somiglianze e delle
differenze tra diversi documenti. Sono stati elaborati in modo particolare
diversi studi di questo tipo sui Vangeli *sinottici.
Sinottici.
Sono chiamati Vangeli sinottici quelli di
Matteo, Marco e Luca, perch gran parte del loro contenuto pu essere disposto
in colonne parallele, poich narrano gli stessi fatti o insegnamenti. In questa
lettura sinottica si notano molto particolari interessanti: quale testo sembra
pi primitivo, che cosa aggiunge o omette uno in rapporto agli altri,
differenze di stile, di sensibilit, di interessi, di *teologia, di metodo nel
presentare i fatti... San Giovanni segue una strada pi indipendente; salvo che
nella passione e risurrezione, non suole narrare quanto era gi noto attraverso
i sinottici. Vedi *Vangelo secondo...
Sion.
La collina sulla quale era ed costruita la
parte pi antica di *Gerusalemme. Era la roccaforte dei gebusei (2 Sam 5,6);
*Davide la conquist e ne fece la sua capitale. E situata a sud del *tempio,
tra le valli del Tyropeon e del *Cedron.
A questo significato geografico si
affiancato un senso religioso e simbolico: esprime la casa di Dio, la *Chiesa e
il *cielo.
Sionismo.
Movimento che dalla met del sec. XIX cerca
la restaurazione della patria degli ebrei. Prende nome da *Sion, la collina
sulla quale edificata *Gerusalemme. Iniziatore del movimento fu Teodoro Herzl
(1860-1904), giornalista ebreo di Vienna. Nel 1896, pubblic Lo Stato ebraico,
libro che incarna le idee del movimento. Si trattava di riunire in un paese -
che non poteva che essere la Palestina originaria - con una lingua comune e
secondo le proprie tradizioni, il popolo ebreo disseminato in tante nazioni. A
differenza dell'ebraismo, che privilegia l'aspetto religioso, il sionismo
accentua l'aspetto politico. Durante la II Guerra Mondiale, l'Inghilterra si
dichiar ufficialmente disposta a collaborare nella realizzazione dell'ideale
sionista. L'atto decisivo fu costituito dalla risoluzione delle Nazioni Unite
del 1948 che cre lo Stato di Israele in Palestina. Il fatto che questa terra
fosse occupata dai palestinesi arabi ha portato come naturale conseguenza a
scontri e guerre tra i due popoli.
Siracide / Libro di Ben Sira.
E il libro che nella *Vulgata porta il nome
di Ecclesiastico. Appartiene ai libri *sapienziali e non figura nel *canone
ebraico ( *deuterocanonico), bench sia stato scritto in ebraico da Ges Ben
Sira, o Siracide, come si afferma alla fine (51,30). Deve essere stato scritto
verso il 190 a.C. La denominazione di Ecclesiastico gli viene dal grande uso
che ne ha fatto la Chiesa. La sua prima parte (1,1?42,14) una raccolta di proverbi;
la seconda (42,15?51,30) un inno alla sapienza di Dio, manifestata nella
creazione, e un elogio delle grandi figure di *Israele, nonch una condanna di
coloro che non camminarono secondo la legge del Signore. Si conclude con un
appendice (preghiera e poesia sulla sapienza).
Siria.
Il nome viene da *Assiria. Anche se la sua
demarcazione variata a seconda delle epoche, designa la regione compresa tra
il *Mediterraneo orientale, il deserto siroarabico e la *Palestina; quando era
una provincia romana (dal 65 a.C.), includeva anche la Palestina; pertanto, ci
che oggi sono la Siria, il *Libano e il sudest della Turchia (oltre alla
Palestina). La capitale era *Antiochia. *Davide la un al suo regno, ma presto
si rese indipendente e in generale fu ostile nei confronti di *Israele.
Sistina, Cappella.
*Cappella di grandi proporzioni che il papa
Sisto IV (1471-1484) fece costruire perch si potesse usare durante la
costruzione della *basilica di San Pietro. E un gioiello di arte che custodisce
il Giudizio universale e altri affreschi di Michelangelo. Vi si riunisce il
*conclave per eleggere il papa.
Situazione, Etica della.
Vedi *Etica.
Sitz im Lebem.
Negli studi biblici sulla *Formgeschichte
(storia delle forme) o sulle unit letterarie, designa la situazione o ambiente
originale (letteralmente, la " situazione vitale ") in cui apparve
uno scritto e che ne condizion la nascita e le caratteristiche.
Smirne.
Citt ad est dell'*Asia Minore, divenne il
pi importante porto commerciale dopo la sua ricostruzione voluta da
*Alessandro Magno. In Ap 2,8-11, si rivolge un messaggio " all'angelo
(vescovo) della Chiesa di Smirne ". Il pi famoso vescovo di Smirne fu san
*Policarpo, morto verso il 169, che fu discepolo dell'apostolo san *Giovanni.
Socialismo.
Sistema politico, sociale e economico nel
quale i mezzi di produzione e la maggior parte dei beni sono di propriet
collettiva. Si sono avuti nel corso della storia non pochi socialismi o teorie,
tentativi e realizzazioni socialiste; per esempio, la teoria che descrive
*Platone nella sua Repubblica, o il sistema stabilito nell'impero incaico. Ma
il sistema che ha preteso di essere al tempo stesso fondato filosoficamente e
realizzabile praticamente quello proposto da Karl Marx e Friedrich Engels,
che essi stessi definirono scientifico, perch lo consideravano basato
sull'analisi scientifica della societ. Danno come processo inarrestabile la
venuta di una societ socialista, nella quale si stabilisce la dittatura del
proletariato e lo Stato possiede i beni di produzione e pianifica l'economia.
Successivamente, quando si sar giunti a non aver pi bisogno della coazione,
si giunger al *comunismo. In questo stadio, scompariranno la dittatura e
perfino lo Stato, che una struttura al servizio della classe dominante, e si
stabilir la socializzazione non solo dei mezzi di produzione (socialismo), ma
anche dei frutti della stessa.
In una prima divisione delle tendenze
all'interno del *marxismo, si considerarono socialisti quelli che propiziavano
la socializzazione con mezzi democratici e comunisti quelli che propiziavano la
via violenta praticata in Russia nel 1917. Verso il 1970, anche i partiti
comunisti cominciarono a proporre la via democratica verso il comunismo. Per
questo, il giudizio del credente sul *marxismo, nella gamma dottrinale e
pratica a cui si giunti, deve distinguere tra socialismi rispettosi della
libert e delle credenze religiose e quelli che professano il *materialismo
*ateo e la dittatura. Nei giudizi dei papi sul socialismo si nota
un'evoluzione, dalla condanna quando si trattava semplicemente di materialismo
ateo, ai giudizi che riconoscono i valori indiscutibili delle forme
democratiche che cercano la giustizia sociale nel rispetto delle credenze
religiose e della libert. Vedi *Marxismo (cf L. Gonzlez C., DAP-VD).
Socializzazione.
1. Instaurazione delle realizzazioni
propiziate dal *socialismo in una delle sue varianti. 2. Incremento progressivo
dei legami che uniscono i membri della societ umana in tutti gli ordini.
Societ dei consumi.
E quella stabilita nelle societ altamente
sviluppate nelle quali, mentre si producono beni in abbondanza, la grande massa
degli abitanti dispone dei mezzi per consumare ed stimolata non al risparmio,
ma al consumo. In questo modo si stabilisce il circolo del produrre per
consumare e del consumo per sostenere e aumentare la produzione. La pubblicit
promuove il consumo di oggetti non necessari e la loro eliminazione quando
possono ancora servire. Questo stile di vita offre migliori condizioni
materiali, ma paga tributi molto elevati sotto gli aspetti psicologico, morale
e religioso.
Sociologia.
Studio scientifico della societ: le leggi
della sua costituzione e sviluppo, i rapporti delle persone tra di loro,
all'interno dei gruppi e nell'ambiente circostante.
Sociologia religiosa.
Scienza ausiliaria della *pastorale. Studia
gli aspetti sociali della *religione. Interessa la sociologia, perch quello
religioso uno degli aspetti che caratterizzano in modo decisivo una societ;
basti ricordare ci che ha implicato in realizzazioni benefiche, nel provocare
tensioni e guerre, nello stimolare le arti e in generale nella conformazione
delle *culture. Interessa la religione, particolarmente la pastorale, che nella
pratica condizionata dalla situazione di ogni individuo e dal loro insieme
nella societ. Nella dimensione sociale, una scienza che suscita interesse da
secoli. Nel versante pastorale recente. La sociologia offre una diagnosi di
dati oggettivi, mostra lo stato dei destinatari dell'azione pastorale, in particolare
la loro situazione religiosa, le leggi che reggono le relazioni e le influenze
soprattutto nei macro-gruppi. L'iniziatore di questa scienza fu Gabriel Le Bras
(1891-1970), intorno agli anni Trenta. Alcuni ritengono che questa scienza e
altre affini siano chiamate a svolgere un ruolo di aiuto simile a quello che ha
svolto la filosofia nella formazione teologica e pastorale.
Socratico, Metodo.
E la tecnica con la quale si aiuta chi cerca
la verit per mezzo di domande induttive, in modo che sia il discepolo stesso a
scoprirla. Il nome viene da Socrate (469-399 a.C), il filosofo greco maestro di
*Platone che, con questi e con Aristotele, constituisce il vertice della
filosofia greca. Vedi *Maieutica.
Sodoma.
Una delle cinque citt sulle rive del *Mar Morto
che furono distrutte ai tempi di *Lot a causa della corruzione dei loro
abitanti (cf Gn 18,20-33 e 19,23-29). La corruzione di Sodoma descritta non
solo per l'*omosessualit o *sodomia (Gn 19,5), ma anche come autosufficienza
(cf Is 3,9), " superbia, ingordigia, ozio indolente " e indifferenza
per il povero e l'indigente (cf Ez 16,49). Il racconto della moglie di Lot,
trasformata in statua di sale (Gn 19,26), " una spiegazione popolare
della forma singolare delle colonne di sale nel Mar Morto e un'affermazione del
diritto di Dio a esigere obbedienza senza condizioni " (DBM-Cl).
Sodomia.
Peccato di *omosessualit. Vedi anche
*Sodoma.
Sofisma.
Ragionamento apparentemente corretto, ma
viziato nella sua forma logica e, pertanto, nella conclusione.
Sofonia.
In ebraico, " Yhwh nasconde ". Uno
dei dodici *profeti minori. Profetizz al tempo del re Giosia di Giuda, prima
del 622 a.C. La predicazione che appare nel libro di Sofonia prepar la riforma
realizzata da Giosia a partire dall'anno suddetto.
Soggettivismo.
Atteggiamento mentale e affettivo nel quale
la validit di un giudizio o apprezzamento misurato non per ci che le realt
sono in s o oggettivamente, ma per la situazione del soggetto che giudica. Pur
se vero che il soggetto condiziona sempre a seconda del suo essere ci che
gli perviene, si qualifica come soggettivo l'atteggiamento chiuso a ci che
comunemente le persone vedono come realt oggettiva.
Solidariet.
1. In *teologia, esprime il principio in
virt del quale influiamo nella vita spirituale degli altri; il che non
significa che, in definitiva, la libert e la responsabilit di ognuno possano
essere sostituite da quelle di un altro.
2. In *sociologia, la solidariet un
principio centrale ai giorni nostri, in particolare nella *dottrina sociale
della Chiesa. Si scontra con l'individualismo, il cui interesse racchiuso
nella convenienza personale, familiare o di classe, e si ribella anche a una
giustizia intesa come mero compimento delle norme legali di rispetto e
distribuzione dei beni. Il principio della solidariet fa s che ognuno senta
come personale il destino di tutti, intendendo per tutti: a) l'insieme degli
individui, e b) la situazione personale di ciascuno, il che implica la ricerca
del benessere in modo particolare per i pi bisognosi; questa solidariet si
traduce nella condivisione e nel cercare un ordine soddisfacente per tutti.
Solideo.
Parola latina che significa " solo a Dio
". Termine con cui veniva anche chiamato lo *zucchetto, per il fatto che
gli ecclesiastici si tolgono questo copricapo solo davanti a Dio, cio davanti
al *Santissimo.
Somma teologica.
Trattato sistematico che contiene l'insieme
della *teologia. Questo tipo di studi cominci nel Medio Evo. La Somma
teologica per antonomasia quella di san *Tommaso d'Aquino.
Sommo sacerdote.
Era la massima autorit religiosa, e in certe
epoche anche civile, degli ebrei. Era consacrato con una *unzione particolare;
indossava l'*efod e il *pettorale; offriva quotidianamente il *sacrificio; era
l'unico a poter entrare, una volta l'anno, nel *sancta sanctorum. Presiedeva il
*sinedrio. La carica, vitalizia ed ereditaria, spettava al primogenito tra i
discendenti di Aronne; ai tempi di Ges, tuttavia, era scelto o deposto dai
romani secondo le sue tendenze politiche e i suoi regali. Ad ogni modo, anche
dopo aver lasciato l'incarico, manteneva un elevato prestigio. I Vangeli
menzionano i sommi sacerdoti Anna e Caifa; quest'ultimo era genero di Anna.
Non si sa sempre con certezza che cosa si
intenda quando si parla di sommi sacerdoti. L'espressione pu indicare colui
che esercita in quel momento come tale o i suoi predecessori, oppure, nel suo
insieme, l'aristocrazia sacerdotale.
Come afferma la lettera agli *Ebrei (4,14;
5,10), il sacerdozio di *Aronne stato abolito e l'unico sommo sacerdote,
eterno e perfetto, Cristo.
Soprannaturale.
Ci che trascende la natura. In *teologia si
intende per tale ci che divino e ci che nell'uomo un dono superiore a
quanto, secondo la sua natura, gli corrisponderebbe. Per questo ogni realt
soprannaturale appartiene all'ordine della *grazia.
Sorbona.
Universit di Parigi. E una delle pi famose
universit sorte nel Medio Evo. Il nome le dato da Robert de Sorbon, che la
fond nel 1253. Similmente alle altre di quei tempi, nacque come universit
della Chiesa. La sua specialit fu la *teologia. Durante la Rivoluzione
francese venne chiusa. Riaperta alcuni decenni pi tardi, attualmente
universit statale.
Sospensione.
Pena canonica per la quale si proibisce a un
*chierico l'esercizio di tutti o alcuni atti propri del suo *ministero; ad
esempio, di celebrare l'*eucaristia o altri *sacramenti (cf CIC 1333-1334). Ad
essa si riferisce l'espressione " sospensione a divinis ".
Sostanza.
Dal latino substare= stare sotto. Ci che
sussiste o ha l'essere in s, a differenza degli accidenti (vedi *sussistenza).
E l'*essenza o natura degli esseri vista come contrapposizione agli accidenti,
a ci che appare ma non costituisce l'essere.
Soteriologia.
Dal greco soter = salvatore. E la parte della
*teologia che studia Cristo nella sua qualit di salvatore degli uomini.
Sozomeno.
Storico di *Costantinopoli, autore di una
storia ecclesiastica per il periodo che va dal 324 al 425.
Specie eucaristiche.
Dal latino species = aspetto visibile. Le
qualit esteriori (accidenti) del pane e del vino che, anche dopo la
*transustanziazione nella consacrazione eucaristica, rimangono immutate, pur
divenendo, nella sostanza, il corpo e il sangue di Cristo.
Speranza.
Una delle tre virt *teologali. Grazie ad
essa sperimentiamo la sicurezza di ottenere i beni promessi dal Signore,
affidati alla sua bont e appoggiati in Cristo, che ha vinto la morte e ha
inaugurato nella sua *risurrezione la nuova vita verso la quale camminiamo, sia
pure in mezzo alle difficolt. Come si vede, la speranza si basa sulla *fede.
L'autentica speranza non egoismo, ma direttamente legata alla *carit: ci
che speriamo essenzialmente vivere uniti a Dio nell'amore, il che la
felicit pi grande, e la vita eterna.
Spergiuro.
*Giuramento falso fatto davanti a un
tribunale. E un *peccato grave e anche un reato punito dalle leggi civili. Si
dice spergiuro anche chi non mantiene il giuramento fatto.
Spiritismo.
Dottrina religiosa mescolata con la scienza
occulta che si interessa alle condizioni dello spirito prima, durante e dopo la
sua incarnazione nei corpi; sostiene che lo spirito dei defunti pu essere
evocato e che si pu conversare con essi. Questa dottrina si espressa in
pratiche di popoli primitivi. La forma attuale proviene principalmente dall'interesse
suscitato dalle esperienze che dissero di avere le sorelle Fox (1847) a New
York (nel 1888 confessarono che si era trattato di un inganno). Il francese
Allan Kardec (1804-1869) struttur la dottrina. Per gli spiritisti, uno spirito
la persona che, pur perdendo con la morte il corpo fisico, conserva un corpo
sottile, etereo, con il quale agisce nel tempo delle sue successive
reincarnazioni fino a giungere allo stato finale della felicit. L'uomo che
vive qui sulla terra pu essere il medium attraverso il quale si pu entrare in
comunicazione con gli spiriti dei morti e ottenere informazioni. Si calcola che
esistano circa dieci milioni di spiritisti. Il Brasile si distingue come paese
dove si conta il maggior numero di seguaci dello spiritismo (cf Lexis I, 273; Y
de Gibon, Ddl-RH).
Spirito.
Essere immateriale, semplice, intelligente,
capace di amare. Tanto in ebraico (ruah) che in greco (pneuma), significa
" soffio, vento ". Da qui l'uso di questi termini per esprimere
realt impercettibili ai sensi. Nell'AT appare dal primo capitolo della
*Genesi. " In genere, esprime il dinamismo, pi che l'immaterialit, e pu
essere cosmico, umano o divino " (Nueva Biblia Espaola, p. 1940): azione
creatrice (Gn 1; Sal 33,6), creatore di vita (Sal 104,30); azione salvifica che
suscita persone elette (Giudici); ispirazione dei profeti (Nm 11,17s; Ez 2,2;
3,12); il messia avr pienezza di spirito (Is 11,2; 61,1) e nell'era
messianico-escatologica ci sar un'effusione universale di spirito (Gl 3,1-2).
" In Sap 1 quasi si confonde con la sapienza trascendente " (cf Ibid.
e DBM-Cl, v. *Spirito). " L'espressione Dio spirito non era possibile
per l'AT (cf per Is 31,3), poich Spirito non era riferito all'essenza o
all'essere di Dio, ma al suo agire " (DBM-Cl). Nel NT si giunge a
quell'affermazione (Gv 4,24). Qui appare: con il senso veterotestamentario di
" vento " (cf Gv 3,5-8), come spirito dell'uomo (Mt 26,41; 1 Cor
2,11; 2 Cor 7,1.13), come spiriti immondi o demoniaci (Mc 9,17-18.25;
3,29-30...), come Spirito di Dio (Mt 3,16; Rm 8,9; 1 Gv 4,2), del Signore (Lc
4,18; At 5,9), di vostro Padre (Mt 10,20), di Ges (At 16,7), di Cristo (Rm
8,9), della verit (Gv 14,17), di vita (Rm 8,2), o semplicemente lo Spirito (Mc
1,10) (cf NBEsp.).
Spirito Santo.
Terza persona della Santissima *Trinit. Solo
nel Nuovo Testamento appare chiaramente il mistero trinitario, non manifestato
nell'epoca veterotestamentaria, tanto propensa al politeismo. E lo Spirito
Santo che discende su *Maria perch in lei si realizzi l'*Incarnazione (cf Lc
1,35) e su Ges quando comincia la sua vita pubblica: battesimo (Lc 3,22),
tentazioni (4,1), inizio della predicazione (Lc 4,14.18). Ges promette ai suoi
che invier loro lo Spirito (Gv 14,16-17.26; 16,7.13), il che si realizza nella
*Pentecoste (At 2). Lo Spirito Santo guida la *Chiesa . Attualmente viviamo nel
tempo dello Spirito, e implorare lo Spirito Santo la migliore preghiera che
possiamo fare (Lc 11,3).
Sponsali.
Promessa di *matrimonio, con alcune formalit
sociali. Oggi la benedizione degli anelli suole esserne il segno pi
espressivo.
Stagirita, Lo.
Cos viene anche chiamato *Aristotele, nativo
di Stagira.
Stampa.
Vedi *Mezzi di comunicazione sociale.
Statre.
Moneta greca d'argento, avente corso legale
ai tempi di Ges, il cui valore era pari a 4 *dracme. Mt 17,27 menziona lo
statere trovato da Pietro nella bocca del pesce quando Ges gli disse di
gettare l'amo.
Stati Pontifici.
I territori che il *papa possedette come
governante politico-temporale. L'origine di questi stati inizi con donazioni
ricevute fin dai primi secoli del Medio Evo. Durante il *feudalesimo lo stesso
papato fu integrato nel sistema. Di fronte all'avidit dei re longobardi, il re
franco Pipino il Breve accorse in aiuto del papa Stefano II offrendogli il
pieno possesso di quelli che saranno gli Stati pontifici (756). La minaccia di
un altro re longobardo, durante il pontificato di Adriano I, provoca
l'intervento di *Carlomagno, che lo detronizza, si impadronisce del suo regno e
conferma, ampliandoli, gli Stati pontifici. Questo governo temporale dei papi
dur fino all'unit d'Italia nel 1870. Vedi *Patti Lateranensi.
Stato del Vaticano.
Vedi *Vaticano.
Stato di grazia.
Situazione di amicizia con Dio propria di
colui che ha ricevuto questo dono di Dio per mezzo del *battesimo (di acqua o
di desiderio esplicito o implicito). Perde questo stato chi commette *peccato
mortale. Si recupera con la contrizione o dolore per avere offeso Dio,
normalmente accompagnato dal *sacramento della *penitenza.
Stazione.
Cos veniva chiamata, e si chiama tuttora nei
libri liturgici, la chiesa di *Roma nella quale si riunivano anticamente i
fedeli, al termine di una processione, per la solenne celebrazione presieduta
dal *papa, circondato da tutto il clero, delle messe di Quaresima o di altre feste
importanti. A ciascuna di queste solennit liturgiche corrisponde, quindi, una
Stazione (il ciclo completo ne comprende 89). Ad esempio, nel giorno di Natale,
la stazione indicata la basilica di Santa Maria Maggiore; il Mercoled delle
Ceneri, la chiesa di Santa Sabina. La tradizione ha mantenuto le 43 chiese
stazionali del sec. V, 25 delle quali erano le parrocchie romane, chiamate
anche *titoli. (Vedi anche *Via Crucis.)
Stefano.
In greco, " corona ". Negli Atti,
appare come una figura di grande rilievo. Fu uno dei sette eletti - ed il
primo della lista - a prestare il servizio delle mense (cf At 6,1-6). Subito
dopo, ci appare, " pieno di grazia e di fortezza ", fare grandi
prodigi e disputare con quelli che si opponevano alla buona novella. La sua
dedizione al *vangelo lo porta a trovare la morte per *lapidazione. E il primo
*martire o *protomartire cristiano. *Saulo custodiva i mantelli di coloro che
lo lapidavano (cf At 7,58).
Sterilit.
In senso biologico, incapacit di generare
figli. In senso generale, vacuit, carenza di frutti.
Sterilizzazione.
Mutilazione della donna o dell'uomo che li
rende incapaci di avere figli. Se si fa con questa intenzione, l'atto
costituisce un peccato grave contro il quinto comandamento.
Stilita.
Da stylos = colonna, in greco. Si chiamano
stiliti gli *asceti che vivevano solitari su delle colonne, pratica che si ebbe
in Oriente, iniziata da san Simeone lo Stilita (secolo V).
Stimmate.
Marchio sul corpo, come quello che il padrone
poneva sullo schiavo che gli apparteneva. Si parla delle stimmate della
passione per riferirsi alle piaghe di Cristo. Stigmatizzato colui che, come
per una ridondanza o ripercussione dell'atteggiamento spirituale nella carne,
vede riprodotte nel suo corpo le piaghe che ebbe Cristo nella sua passione. Il
caso pi famoso quello di san *Francesco d'Assisi. Nelsec. XX, quello di
Padre Pio da Pietrelcina. Paolo dice di se stesso che porta sul suo corpo le
stimmate di Ges (Gal 6,17), e alcuni lo intendono nel senso appena detto;
altri pensano che si tratti delle " cicatrici dei maltrattamenti subti
per il Cristo " (BJ).
Stoicismo.
Scuola filosofica fondata da Zenone (ca.
340-268 a.C.). Il suo periodo pi rigoglioso va dal 300 a.C. al sec. II d.C. Il
suo nome viene da sto = portico, perch venne aperta nella sto pecile, un
portico di *Atene. Al centro dell'attenzione dello stoicismo c' l'uomo, in
particolare sotto l'aspetto etico. La felicit nell'*atarassia, apatia o
indifferenza raggiunta con il dominio degli affetti e delle passioni. Il cosmo
retto dalla provvidenza divina, e in esso tutto accade quasi fatalmente.
" I padri della Chiesa cristiana accettarono molte idee e distinzioni
stoiche, ma eliminando da queste l'orgoglio moralista della virt e la
valutazione troppo negativa degli affetti " (J. Schuster, DF-H). Stoici
famosi furono, a parte Zenone, Seneca, nel sec. I della nostra era (suo
fratello *Gallione citato negli Atti degli Apostoli 18,12); Epitteto (50-130
d.C.); Marco Aurelio, imperatore romano dal 161 al 180.
Stola.
Elemento dell'abito liturgico consistente in
una lunga striscia di stoffa: si indossa sopra al *camice, in modo che, dopo
averla incrociata sul petto e legata mediante il cingolo, le due frange
scendano fin quasi alle ginocchia. Si usano stole di colori diversi, secondo il
colore liturgico del giorno. E segno della funzione sacerdotale. La usano il
*vescovo e il *presbitero nel modo descritto; il *diacono la indossa
diagonalmente: partendo dalla spalla, le due frange si uniscono e sono annodate
sul fianco.
Storia della salvezza.
E lo sviluppo dell'azione salvifica di Dio
attraverso il tempo. Le sue grandi tappe sono l'Antico Testamento, il Nuovo
Testamento e la vita della Chiesa. Si consumer nella vita eterna. Il suo
centro Cristo. Non comprende unicamente gli atti e gli eventi comunemente
detti religiosi, ma tutto l'insieme della storia umana in quanto essa sotto
l'azione di Dio.
Stregoneria.
Operazione presuntamente soprannaturale e
diabolica, fatta da strega o stregone. Secondo la credenza popolare, questi
poteri straordinari sono dovuti a un patto col diavolo. Vedi *Magia.
Stromata.
In greco, " arazzi, tappeti ".
Titolo di una famosa opera di san Clemente di Alessandria. La stessa
denominazione venne data a opere che comprendevano materiali di diversa indole.
Stupro.
Unione sessuale con fanciulla (*vergine)
ottenuta con l'inganno o per abuso di fiducia. A volte si applica anche ai casi
di *incesto e all'unione con nubile non vergine o con vedova, senza il loro
consenso.
Surez, Francisco (1548-1617).
Filosofo e teologo spagnolo. Gesuita, ultimo
autorevole rappresentante della *Scolastica, la sua dottrina si colloca in una
posizione intermedia tra il *tomismo e lo *scotismo (pi vicina al primo che al
secondo). Attribuisce il potere sovrano, anticipando Grozio, non " a un
solo sovrano, ma al popolo intero " e confuta il diritto divino dei re.
Sublimazione.
Concetto psicoanalitico che esprime il
meccanismo inconscio di difesa per mezzo del quale si libera una pulsione
dandole sfogo verso un valore religioso, morale o sociale: la pulsione continua
a fornire energia all'attivit sublimata. La sublimazione permette di integrare
armoniosamente quelle energie e solo a causa di certe deviazioni pu assumere
un carattere nevrotico.
Subordinazionismo.
Dottrina che, al fine di mantenere con
sicurezza l'unicit di Dio, sostiene che il Figlio e lo Spirito Santo sono in
qualche modo inferiori al Padre. I modi per spiegare questa subordinazione sono
vari; alcuni di essi sono chiaramente *eretici, supponendo che il Figlio e lo
Spirito Santo sono inferiori o non sono consostanziali a lui; oltre ad alcuni
rappresentanti di questa tendenza della fine del secolo II o inizi del secolo
III, intorno al 250 difende queste idee Paolo di Samosata, secondo il quale
Cristo meramente un uomo in cui abita la forza di Dio. Alcuni autori, come
san *Giustino e *Origene, usano espressioni simili, ma in un senso che non nega
l'uguaglianza delle tre persone divine n la loro consostanzialit.
Sudario.
In latino, sudarium. Panno per detergere il sudore.
Negli scritti del NT menzionato in vari usi: per coprire la testa (cf At
19,12), per avvolgere la testa dei cadaveri (cf Gv 11,44 e 20,7); perfino per
custodire delle monete (cfr. Lc 19,20).
Suffraganeo.
All'interno di una *provincia ecclesiastica,
il *vescovo titolare della sede *arcivescovo *metropolita; tutti gli altri
sono vescovi suffraganei. Allo stesso modo, la sede principale detta
metropolitana e le altre suffraganee.
Suffragio.
Preghiera che la Chiesa offre per i vivi o
per i defunti, anche se nella pratica il termine si usa unicamente nel caso di
preghiere liturgiche per i defunti.
Sufismo / Sufiti.
Movimento interno all'*Islam che interpreta
il maomettanesimo in una prospettiva prevalentemente mistica.
Suicidio.
Atto con cui ci si d la morte
volontariamente. E un peccato grave contro il quinto comandamento: solo Dio
padrone della vita. Tuttavia, il giudizio in ogni caso non facile: spesso la
gravit diminuita da alterazioni dello stato psichico.
Sulpiziani.
Sono detti sulpiziani i membri
dell'associazione di chierici o Societ di sacerdoti di san Sulpizio, fondata
da Jean Jacques *Olier (1608-1657), parroco nella chiesa di St-Sulpice a
Parigi. La loro missione specifica la formazione del clero.
Sumeri.
Abitanti della parte meridionale della
*Mesopotamia. Svilupparono un'elevata cultura, nella quale nacque la scrittura
cuneiforme.
Superstizione.
Peccato che consiste nel praticare la
religione in forma indebita, in vari tipi di disordine, come i seguenti:
attribuire effetti soprannaturali a determinati oggetti o azioni che non li
hanno (per esempio, a un numero fisso di preghiere, a un ferro di cavallo sulla
porta...); rivolgere il culto a ci che non lo merita: idolatria, ricorso alla
divinazione (carte, oroscopi), vana osservanza e credulit (*ordalie, *magie,
timori infondati). Era molto diffusa in epoche passate, in particolare nel
Medio Evo, ma perdura ai giorni nostri in diverse forme.
Sura.
Ogni " rivelazione " ricevuta da
*Maometto e inserita nel *Corano, ovvero ogni singolo capitolo - che pu
contenere diverse rivelazioni - dello stesso libro. Le sure sono 114 e di
diversa lunghezza.
Susa.
Capitale dell'impero elamita (vedi *Elam).
Per certi periodi, fu residenza dei re persiani. La storia di *Ester si svolge
nel palazzo reale di Susa. Fu conquistata da *Alessandro Magno. Vi stato
rinvenuto il Codice di *Hammurabi.
Sussidiariet.
Dal latino subsidium = sussidio, aiuto.
Principio secondo il quale un'istanza o ente, al quale non spetta un compito
come primo responsabile, aiuta o supplisce l'azione di colui a cui in primo
luogo spetta. Si applica, per esempio, ai casi in cui lo Stato si prende la
responsabilit di qualcosa che spetterebbe alla famiglia, come l'educazione. Il
principio di fondo che regge che sia inquadrata secondo la volont del primo
responsabile.
Sussistenza.
Termine filosofico per indicare la condizione
di chi possiede l'essere in s e non in un altro. Possedere l'essere " in
s " non la stessa cosa di " per s ". Per se stesso solo Dio
lo possiede. La sussistenza si pu comprendere meglio per contrapposizione agli
accidenti. Questi, ad esempio il colore o la grandezza, non sussistono in s,
ma in una sostanza.
Sviluppo.
Accrescimento, miglioramento (o
peggioramento, a volte) di una realt. Lo sviluppo nei diversi aspetti o
settori (economico, sociale, culturale e spirituale...), rettamente integrati,
produce l'armonia nei rapporti umani. Giustamente, Paolo VI afferma che "
lo sviluppo il nuovo nome della pace " (PP 76). Questa non pu esistere
se manca qualcuno degli aspetti essenziali o se ne vengono emarginati
determinati gruppi.
Sviluppo del dogma.
Sviluppo del contenuto della fede per
esplicitazione, nuova coscienza o crescita della conoscenza che la Chiesa, nel
passar del tempo, acquisisce della *rivelazione. Questa crescita possibile
perch la scienza della Chiesa non mai compiuta.
Syllabus.
Parola latina che significa " indice,
catalogo ". E noto sotto questo nome il documento che il papa Pio IX
pubblic assieme all'*enciclica Quanta cura, l'8 dicembre del 1864. Vi si
enumerano e condannano 80 errori del suo tempo.
T
Tabernacoli, Festa dei.
Vedi *Feste del popolo di Israele.
Tabernacolo.
1. Tenda che aveva la funzione di santuario
mobile per gli israeliti durante il loro viaggio verso la *terra promessa. E anche chiamata tenda della testimonianza, tenda della riunione, tenda della rivelazione o altrimenti. Era diviso in due parti: il santo (dove si trovavano la tavola dei *pani di
proposizione, l'altare dell'incenso e
il *candelabro con sette bracci) e
il santo dei santi o santissimo, dove si conservava l'*arca dell'alleanza con le tavole della legge (cf Es 25,10-40; 26). Dopo la scomparsa dell'arca, il
tabernacolo era totalmente vuoto.
2. Edicola al centro dell'altare, in genere
ornata artisticamente, in cui si custodisce il *Santissimo Sacramento. Fin dall'antichit vi l'uso di conservare l'*eucaristia in un luogo protetto e in un armadietto, che diede
poi origine al tabernacolo moderno, comunemente chiamato anche *ciborio.
Tabor.
Piccolo monte della Galilea, alto circa 600
metri. Secondo la tradizione fu questo l'" alto monte " (isolato
nella pianura la sua altezza risalta) dove ebbe luogo la *trasfigurazione del Signore (Mt 17,1-9 e par.). Alcuni pensano che
sia anche il monte " che Ges aveva loro fissato " (Mt 28,16s) per
incontrare gli undici dopo la risurrezione.
Tab.
Termine polinesiano che in origine significa
ci che separato, ci che sta fuori dal limite. Questa separazione pu avere
un aspetto positivo, per indicare protezione o differenziazione del sacro, e un
senso negativo, come espressione di una proibizione. Attualmente, nel nostro
ambito culturale, si usa nel secondo senso e esprime una proibizione non
ragionata che impone un comportamento
fuori del quale sono offese le relazioni del gruppo o l'essere stesso.
Taddeo.
Uno dei dodici *apostoli. In alcuni manoscritti chiamato Lebeo, e Luca lo chiama Giuda, (fratello) di Giacomo (cf Mt 10,3; Mc 3,18; Lc 6,16; At 1,13). Viene in
genere chiamato *Giuda Taddeo. Nei
Vangeli non si dice nulla su di lui; nominato soltanto. Dal nome, potrebbe
essere uno dei " fratelli " (cugini) di Ges. Si ritiene che sia lui
l'autore della breve Lettera di Giuda,
nella quale si presenta come " fratello di Giacomo " (Gd 1,1).
Taglione, Legge del.
Dal latino talis = tale. Legge che stabilisce un castigo uguale al
delitto: " A tale delitto, tale castigo ". Compare in Es 21,23-25; Lv 24,18-21;
Dt 19,21. Il suo spirito non di vendetta, ma serviva per dare un limite ai
giudici ed evitare una rappresaglia smisurata. In epoca primitiva,
rappresentava un progresso, ma nella nuova legge superata. Nell'evoluzione
giuridica, si pass infatti alla possibilit di scegliere, in alternativa, un
risarcimento sostitutivo, che divent obbligatorio, nel Diritto Romano, gi dal
sec. II d.C. Alla legge del taglione, tra l'altro malintesa, si rif sotto
certi aspetti la barbara istituzione della *pena di morte, ancora vigente in molti stati. Citando l'"
occhio per occhio e dente per dente " (sintesi della legge del taglione),
Ges insegna ed esige il perdono (cf Mt 5,38-42).
Tagore, Rabindranath (1861-1941).
Poeta indiano nato a Calcutta. Le sue opere,
oltre che un'elevata ispirazione poetica, possiedono un profondo senso umano e
religioso; sono state tradotte nelle principali lingue.
Taiz.
Localit in Francia dove vive una comunit di
monaci formata da membri di diverse Chiese protestanti. Fu fondata da Frre
Roger Schutz ed animata da un forte spirito *ecumenico. I suoi rapporti con la Chiesa cattolica sono molto
buoni. Dal 1973 appartiene alla comunit anche un presbitero cattolico. Ogni
anno si incontrano a Taiz per pregare migliaia di giovani.
Talento.
Moneta greca equivalente a 6.000 *dramme o *denari,
ovvero a 6.000 salari giornalieri. Si pu cos calcolare quale somma
esorbitante dovessero significare i 10.000 talenti di cui parla la *parabola di Mt 18,23-35 (cf anche Mt 25,14-30; nel passo
parallelo, o simile, Luca mette mine,
una moneta di valore sessanta volte inferiore (Lc 19,11-27).
Talismano.
Dall'arabo, " scongiuro, incantesimo
". Figura o oggetto al quale si attribuiscono effetti portentosi. Vedi *Magia.
Talmud.
In ebraico, " insegnamento, studio
". E l'insieme delle norme e tradizioni aggiunte alla Bibbia ebraica e
codificate dai rabbini, ovvero della *Mishnah (opera conclusa verso il 200 d.C.) e del commento
alla stessa, detto *Ghemara.
Esistono due varianti, identificate dai luoghi dove furono redatte: il Talmud
palestinese, terminato verso il 400
d.C., e il Talmud babilonese, pi
sviluppato, concluso verso il 500 d.C.
Tamar.
Nome di diverse donne nella Bibbia: 1. Nuora
di Giuda (Gn 38). 2. Figlia di *Davide violentata da Amnn e vendicata da Salomone (2 Sam 13,1-29). 3. Figlia
di *Assalonne (2 Sam 14,27). E
anche il nome di una citt nel sud della Palestina.
Taoismo.
Da tao = via.
E un atteggiamento verso la vita; " pu
essere una religione, un'etica, un sistema del mondo e un'ispirazione ",
presente nel popolo cinese o in altri che ne subiscono l'influenza. La vita
" una strada che cammina. E, al tempo stesso, la citazione di tutto ci
che esiste... Le parole risultano impotenti per esprimere il fatto di
esistere... L'uomo un viaggiatore che, se saggio, si stupisce di esistere e
interroga se stesso sulla strada, sul termine e sul senso del viaggio ".
In questa ricerca della strada e del suo senso, i taoisti compiono molti
esercizi e pratiche di igiene (C. Larre, DdlR-H).
Targum.
In aramaico, " traduzione ". E la
traduzione della *Bibbia ebraica
in aramaico: aggiunge dei chiarimenti all'originale, soprattutto nei libri
poetici e profetici. Quelli che possediamo sono del sec. III d.C. o posteriori,
ma contengono elementi pi antichi.
Tarsis.
Citt greca ubicata molto ad occidente del
vecchio mondo; si suole identificare con Tartesos, nel sud della Spagna. Nell'AT menzionata come
ricca soprattutto di minerali e centro di commercio marittimo. E menzionata
anche nel libro di *Giona (cf Gn
10,4; Is 66,19; Sal 72,10; Ger 10,9; Ez 27,12; 38,13; Gio 1,3; 4,2).
Tarso.
Capitale della *Cilicia, in *Asia Minore, patria di san *Paolo (cf
At 9,11; 21,39; 22,3), che visse l per un certo tempo anche dopo la sua
conversione (cf At 9,30; 11,25). Fu un celebre centro culturale.
Tartaro.
Nella mitologia greco-romana, abisso in cui
furono precipitati i Titani e luogo di tormento per i defunti, dove i colpevoli
ricevono il meritato castigo.
Tauler, Johannes (ca. 1300-1361).
Domenicano nato a Strasburgo (oggi
appartenente alla Francia), discepolo di Mastro *Eckart e, come lui, *teologo, *mistico
direttore spirituale. Non cade nella tendenza panteistica del suo maestro.
Taumaturgo.
in greco, " che opera prodigi ".
Chi possiede il carisma di fare *miracoli.
Taurobolia.
Rito di alcune religioni pagane nel quale la
persona protagonista della celebrazione, posta sotto un'apertura, era irrorata
dal sangue di un toro sgozzato sopra.
Tavole della legge.
Le due tavole di pietra su cui era scritta la
legge o i dieci *comandamenti. Sono
dette dell'alleanza perch si presentano nella cornice delle antiche alleanze
tra popoli o trib: nel suggellare un'alleanza, si scrivevano le clausole su
due tavole, che erano depositate nei templi delle rispettive divinit. Queste
di Mos furono depositate nell'*arca dell'alleanza, che stava nel *sancta sanctorum del *tabernacolo.
Taziano.
Scrittore cristiano della seconda met del
sec. II, discepolo di san *Giustino,
anche se poi cadde in una posizione *eterodossa fondando una setta encratista (condannava il
matrimonio). Scrisse verso il 170 un'apologia dai toni poco misurati. La pi
citata delle sue opere il Diatessaron.
Te Deum.
Parole latine: " A te, o Dio ". Con
queste parole comincia un famoso inno di azione di grazie che si recita nella *Liturgia
delle ore e che la Chiesa canta in
certe circostanze di ringraziamento solenne.
Teandrico.
Dal greco theos = Dio, e aner = uomo. Essere divino e umano. L'unico essere teandrico Ges Cristo.
Teatini.
Ordine fondato da san Gaetano da Thiene e
Pietro Carafa, poi divenuto papa con il nome di Paolo IV (1555-1559). Il nome
deriva da Theate, sede della quale
fu arcivescovo Carafa. Lavorarono con efficacia nell'impegno parrocchiale e
nella riforma del *clero,
principalmente con l'esempio. Oggi i membri dell'ordine sono un centinaio.
Tebe / Tebaide.
Citt dell'*Egitto, situata a circa 750 Km a sud del Cairo, famosa per i templi di Karnak e di Luxor. Fu
capitale d'Egitto durante il nuovo impero.
Teilhard de Chardin, Pierre (1881-1955).
Gesuita francese. Importante paleontologo,
scopr il Sinanthropus pekinensis.
L'autorit ecclesiastica avvert nelle sue interpretazioni
filosofico-teologiche un ottimismo nello sviluppo evolutivo dell'uomo che non
si compaginava bene con la dottrina del *peccato originale. Per il resto, la sua visione *dell'evoluzione si colloca in linea con la dottrina paolina, secondo
la quale tutto avanza verso Cristo, il punto Omega (vedi *Alfa e Omega)
verso il quale converge tutta la creazione in un processo di crescente
cristificazione. Tra le sue numerose opere, spiccano: Il fenomeno umano e L'ambiente divino, che racchiude il nucleo della sua spiritualit.
Tel Aviv.
Citt di *Israele, porto del *Mediterraneo, scelta come capitale del nuovo Stato. Fu fondata nel
1909 e dal 1948 comprende anche l'antica citt di *Giaffa.
Teleologia.
Dal greco telos = fine. Spiegazione delle realt basata sulle cause
finali, invece che sulle cause efficienti. Similmente, si usa il teleologismo o finalismo, in contrapposizione al causalismo. La terminologia nuova, ma non l'idea, gi
riscontrabile presso i filosofi greci (cf J. Ferrater, DF). L'essere
orientato verso una meta (che nell'essere libero non meramente biologica o
meccanica) ed necessario conoscere questa meta per conoscere l'essere. "
*L'escatologia la teleologia
dogmatica dell'unit totale della realt creata da Dio e di ogni persona
spirituale in particolare " (K. Rahner, DT-H).
Telepatia.
Dal greco tele = lontano, e pathos = affetto. Fenomeno naturale che consiste nel sentire
o sperimentare realt lontane. Attualmente considerata una scienza,
all'interno delle discipline psicologiche.
Televisione.
Vedi *Mezzi di comunicazione sociale.
Tell.
Collina artificiale proveniente da rovine,
macerie, alluvioni... Fa parte di molti nomi topografici che compaiono nella *Bibbia.
Temperamento.
Gli elementi del *carattere che dipendono dalla costituzione biologica. Il
carattere comprende tutto l'insieme della personalit o modo di essere abituale
dell'individuo.
Tempi liturgici.
Vedi *Anno liturgico.
Tempio.
Edificio dedicato al culto.
In Israele, dopo la *tenda dell'alleanza, e di altri luoghi in cui fu posta temporaneamente *l'arca, *Salomone
costru il tempio di Gerusalemme,
che, come l'arca, era unico. In esso, l'insieme era propriamente il tempio (in
greco, hieros), mentre la sua
parte pi sacra, la dimora di Dio, era il *santuario (in greco, naos). Era sontuoso, ricco di legni pregiati e di oro (cf 1 Re 6).
Distrutto nel 587 da *Nabucodonosor
(conquista di Gerusalemme da parte dei babilonesi: 2 Re 25,8-17), fu
ricostruito al ritorno dall'esilio, tra il 520 e il 515, sul luogo in cui si
trovava il primo, ma pi poveramente; il re persiano *Ciro se ne assunse le spese (cf Esd 6). *Erode il
Grande cominci nel 20 una
ricostruzione o abbellimento che fu ultimato nel 64 d.C. Poco dopo, nel 70, fu
distrutto, quando i romani conquistarono Gerusalemme dopo la ribellione
giudaica. Il tempio era il centro della vita di Israele: sacrifici quotidiani,
preghiera, pellegrinaggi... Ges andava al tempio e nel suo recinto predic
molte volte. Voleva che si rispettasse (cf Mt 21,12-17 e par.), ma ne annunci
anche la distruzione (Mt 24,2 e par.). Sintomaticamente, al momento della sua
morte, il *velo che separava il santo dal *sancta sanctorum si squarci da cima a fondo, a significare che era
ormai passata l'ora di quel tempio.
Nella Chiesa di Cristo non ci fu fretta nel
costruire templi o chiese. Ges aveva detto che in ogni luogo si pu adorare
Dio (cf Gv 4,23), cosicch i cristiani si riunivano nelle case. Con l'aumento
del numero dei fedeli, furono necessari degli edifici adeguati. Dalla
conversione di *Costantino in poi,
cominciarono a essere *dedicate al
culto grandi *basiliche e edifici
dalle caratteristiche diverse, cos come oggi abbiamo: chiese cattedrali,
parrocchie, cappelle, ecc.
Templari.
Ordine militare fondato nel 1119 dal crociato
francese Hugode Payns, con giuramento di obbedienza al *patriarca di Gerusalemme. Il nome gli viene dal palazzo
costruito sul posto dell'antico *tempio di *Salomone dove
alloggiarono i primi. Il loro fine era quello di proteggere i pellegrini sulle
strade che portavano ai Luoghi Santi. L'Ordine era strutturato in tre livelli: cavalieri,
cappellani e fratelli che servivano e curavano i malati. Ebbero un grande
sviluppo e furono stimati. Successivamente, i loro nemici, in particolare
Filippo IV il Bello di Francia, che ambiva ad impossessarsi delle loro
ricchezze, con accuse in gran parte ingiuste, riuscirono ad ottenere che il
papa Clemente V sciogliesse l'ordine nel 1312.
Tende, Festa delle.
Vedi *Feste del popolo di Israele.
Tentazione.
Sollecitazione a fare il male, che incita al *peccato, invito a impiegare male le energie e le inclinazioni
personali o i beni esteriori. Le tre radici tradizionali indicate come origine
delle tentazioni sono il diavolo, il mondo e la carne. Secondo san *Paolo, la causa della tentazione l'elemento di disordine
interiore che chiamiamo *concupiscenza. La tentazione non peccato, ma occasione di peccare o di dimostrare
la fedelt a Dio. Nella *Bibbia si
presenta a volte Dio stesso che tenta l'uomo, caso in cui, evidentemente, il
senso non quello di incitare al male, ma di mettere alla prova, come nel caso
di *Abramo (Gn 22,1): " Dio
mise alla prova Abramo e gli disse... "; cf Gdc 1,13: " Dio... non
tenta nessuno al male ". Nella Bibbia si dice anche che l'uomo tenta
Dio; tentare Dio chiedergli dei miracoli
per sfiducia, come per metterlo alla prova (cf Is 7,13; Mt 12,29).
Teocrazia.
Dal greco theos = Dio, e kratos = potere. Governo o potere di Dio. Regime sociopolitico nel quale
esercita il potere un rappresentante diretto di Dio, come un sacerdote (o un
gruppo sacerdotale) o un altro capo visto come delegato di Dio. In questo
regime, la legge come se fosse dettata da Dio, di modo che non esiste una
distinzione tra legge civile e legge religiosa. Teocratico fu *Israele.
Teodicea.
Dal greco theos = Dio, e dike = giustizia o giustificazione. E la parte della filosofia che studia
ci che si pu conoscere di Dio per mezzo della ragione, a differenza della *teologia, che si basa sulla *rivelazione. La teodicea anche chiamata teologia naturale.
Teodoreto di Ciro (+ 458).
Come storico della Chiesa, continu l'opera
di *Eusebio. Si trov coinvolto
nella condanna de " I Tre Capitoli " (la persona e le opere di
Teodoro di Mopsuestia, gli scritti di Teodoreto contro san Cirillo e una
lettera di Ibas di *Edessa contro
lo stesso Cirillo) suscitata dall'imperatore Giustiniano I con l'intenzione di
attrarre i *monofisiti allargando
la condanna della tendenza *nestoriana. Di fatto, bench il concilio II di *Costantinopoli, V ecumenico (553), sanzionasse quella condanna e
l'approvasse il papa Vigilio (che era stato eletto grazie all'influenza della
corte bizantina e che, chiamato a Costantinopoli, vi rimase per otto anni), non
si ottenne il frutto sperato. Al contrario, si ebbe una forte reazione avversa
in Africa e nell'Europa occidentale (cf Hertling, HI-H; Llorca, CH-I, 140).
Teodoro di Mopsuestia. (, 428).
Antiocheno, vescovo della citt siriaca di
Mopsuestia, fu pastore e teologo che godette di grande prestigio. Dopo la sua
morte, si avvertirono nei suoi scritti le concezioni cristologiche che stanno
alla base dell'eresia che un altro antiocheno, *Nestorio, avrebbe esposto a Costantinopoli e che avrebbero
ricevuto una solenne condanna nel concilio di *Efeso (431). Vedi *Teodoreto di Ciro.
Teodozione.
Proselito ebreo di *Efeso. Verso il 190 esegu una traduzione della *Bibbia dall'ebraico al greco, seguendo quella dei Settanta.
Vedi *Versioni della Bibbia.
Teofania.
Dal greco phaneros = visibile, e theos= Dio. Apparizione o manifestazione di Dio in un modo
sensibile. Nell'AT si narrano molte teofanie: Gn 12,7; 18; 32,31; Es 13,21;
24,16-18; Nm 12,7-8; 1 Sam 3,4.6.10. Altre manifestazioni sono meno dirette,
attraverso il tuono, la tempesta, il fuoco, ecc.
Teofilo.
Dal greco theos = Dio, e philos = amico. San Luca dedica il suo *Vangelo e gli *Atti degli Apostoli a Teofilo. Dato il significato della parola, alcuni
pensano che non si tratti di un individuo concreto, ma di chiunque riceva il
suo scritto. La maggior parte degli scritturisti, tuttavia, pensano che sia pi
probabile che si tratti di un cristiano determinato.
Teogamia.
Nelle antiche *mitologie, l'unione sessuale tra di e dee (ad es. tra Zeus ed
Era) o tra un dio e una donna o una dea e un uomo.
Teogonia.
Nelle religioni politeistiche, narrazione
sulla nascita degli di. Vedi *Cosmogonia.
Teologali, Virt.
Le tre virt il cui oggetto diretto Dio,
ovvero: *fede, *speranza, e *carit.
Teologia.
Dal greco theos = Dio, e logos = parola, trattato. La scienza che studia Dio e quanto a lui si
riferisce, alla luce della *rivelazione. La teologia riflessione: la fede che cerca di capire (" fides
quaerens intellectum ", come
dicevano gli antichi) fin dove le possibile, consapevole che in fondo permane
il mistero insondabile di Dio.
Teologia della liberazione.
Vedi *Liberazione, Teologia della.
Teologia speculativa / Teologia positiva.
E speculativa la teologia che avanza per
mezzo di deduzioni basate in larga misura sulla riflessione personale, mentre
quella positiva d maggiore
importanza ai dati della Scrittura (presa come fonte e non come " appoggio
" del proprio parere), dei *Padri della Chiesa, della liturgia e, in generale, della *tradizione. Il *Vaticano II ha insistito perch la teologia sia preponderantemente positiva.
Teologia fondamentale. Quella parte della teologia che studia gli elementi
fondamentali della fede, la sua ragionevolezza ( ragionevole credere). Fino ad
alcuni decenni or sono, la si chiamava *apologetica; era gi nata, infatti, nei primi secoli della Chiesa
per difenderla dai suoi nemici esterni. Dal Medio Evo, si dedica anche a dare
fondamenti alla fede del credente. Ai nostri giorni, ha perso il nome di
apologetica, prendendo quello di Teologia fondamentale. Fa parte della teologia
dogmatica, che mette in rapporto con l'antropologia, e affronta temi come la
giustificazione della scelta del credente, religione e religioni, aspirazioni
radicali dell'uomo, ci che la fede apporta all'uomo...
Teologia naturale.
A volte chiamata cos la *teodicea.Teologia pastorale.
Vedi *Pastorale, 1.
Teologia dei misteri.
E designata anche come dottrina dei
misteri (in tedesco, mysterienlehre). E la parte della teologia che studia la densit o
ricchezza della *celebrazione
liturgica, in particolare come Cristo sia presente e agisce in essa. Il punto
centrale di questa dottrina afferma che nella liturgia si rende presente lo
stesso atto salvifico dei misteri storici di Cristo, che adesso, nella vita
gloriosa, mantiene in perenne attualit la sua oblazione. Questa dottrina,
presente nei *Padri della
Chiesa, stata espressa con vigore
come parte fondamentale del rinnovamento liturgico. Il pi importante teologo
della dottrina dei misteri stato Oddo *Casel.
Teologo.
Chi si dedica allo studio della *teologia.
Teosofia.
Dal greco theos = Dio, e sophia= sapienza, conoscenza. Sistema filosofico-religioso *sincretista, che cerca la conoscenza di Dio e del mondo per mezzo
delle capacit naturali dell'uomo, senza fare ricorso alla *rivelazione. A parte una corrente teosofica che si avverte nel
corso della storia, nel secolo XIX nacque la Societ teosofica, fondata negli Stati Uniti.
I suoi seguaci sono *panteisti, credono nella *metempsicosi e professano altri aspetti caratteristici delle
religioni orientali, come la credenza nel *nirvana.
Teosofismo.
Secondo la sua etimologia greca, "
saggezza divina ". Sistema *sincretistico di idee filosofico-religiose provenienti da religioni
orientali e dal cristianesimo. I teosofi credono nella reincarnazione e
nell'immortalit.
Terafim.
Di domestici, simili ai *penati dei romani e degli etruschi. Erano piccole statuette
in forma umana. Si usavano anche nella consulta degli *oracoli. Sono menzionati gi in Gn 31,30.34, quando *Rachele li rub dalla tenda di suo padre *Labano. Compaiono anche nei testi trovati a *Ugarit. Pare che il loro possesso fosse legato al diritto di
*primogenitura.
Teresa d'Avila.
Vedi *Teresa di Ges.
Teresa di Ges Bambino, santa (1873-1897).
Nata a Lisieux, nel nord della Francia, entr
giovanissima (con dispensa per l'et) nel Carmelo della sua citt natale e, in
una breve vita, raggiunse la santit per cammini di semplicit che sono stati
luce per molti che cercano di imitarla. A causa del suo interesse per le
missioni dalla sua clausura di preghiera, Pio XI la dichiar patrona delle
missioni, assieme a san *Francesco Saverio.
Teresa di Calcutta (1910-1997).
Nasce a Skopje (Iugoslavia) nel 1910. Nel
1928 entra nella congregazione delle Suore di Nostra Signora di Loreto. L'anno
successivo inviata a Calcutta (India), dove vive dedicandosi
all'insegnamento, finch nel 1946 riceve l'ispirazione di dedicarsi ai pi
poveri tra i poveri. Apre una scuola all'aria aperta, fonda (1950) la
congregazione delle Missionarie della Carit per consacrarsi alla cura dei pi
poveri tra i poveri. Incoraggia le consorelle con una generosit che suscita
l'ammirazione del mondo intero e le viene offerto di aprire case dovunque.
Dubita, al principio, se ricevere i premi che le vengono assegnati; si decide
ad accettarli a nome dei poveri, ai quali andranno, e come omaggio a chi vive
per loro: Premio Internazionale della Pace Giovanni XXIII (1971), Premio Buon
Samaritano (Boston, 1972), Ordine del Loto (governo indiano, 1972), Premio
Templeton per la sua testimonianza (1973), Premio Albert Schweitzer (FAO,
1975), Premio Nobel per la Pace (1979)... In centinaia di case, le sue
missionarie curano gli orfani, i lebbrosi, i moribondi. E un magnifico annuncio
del messaggio di Ges, fatto non con le parole, ma con le opere.
Teresa di Ges, santa (1515-1582).
Donna di personalit straordinaria:
instancabilmente attiva e, al tempo stesso, santa che raggiunge i vertici della
*mistica; scrittrice che maneggia
la penna con eccezionale naturalezza, grazia e perfezione; obbediente
all'autorit e riformatrice intrepida del Carmelo, prima delle religiose e poi,
con san *Giovanni della Croce, dei
religiosi. Tra le sue opere meritano di essere segnalate: la sua Vita, Le Dimore
(Castello interiore), Cammino
di perfezione, Libro delle
fondazioni. Paolo VI la proclam *dottore ella Chiesa, assieme a santa *Caterina da Siena (sono le prime donne ad aver ricevuto questo titolo
nella Chiesa). Mor il 4 ottobre e, poich questa data coincideva con quella
indicata da papa Gregorio XIII per correggere il ritardo di dieci giorni del
calendario, fu sepolta il giorno seguente, il 15 ottobre.
Teresa di Los Andes, beata (1900-1920).
Carmelitana cilena, raggiunse la perfezione
matura nel convento della citt di Los Andes, situata approssimativamente sulla
latitudine dell'Aconcagua. Pot vivere solo per undici mesi la vita religiosa.
Si distinse per equilibrio umano, semplicit, simpatia, allegria, generosit
nel lavoro e fervore nella preghiera: in tutto questo espresse l'amore per Dio
e per il prossimo.
Terra promessa.
Il paese che Dio promise ad *Abramo e alla sua discendenza (cf Gn 12,7; 15,18; Eb 11,9).
Nell'AT viene spesso presentata con colori di straordinaria bellezza: paese
ampio, fertile, " stillante latte e miele "... Il che si pu
applicare in certa misura alle terre pianeggianti e bene irrigate di *Canaan, a confronto con i deserti che circondavano quella
zona.
Terra Santa.
Nome con il quale viene anche chiamata la *Palestina, perch in essa si trovano i santi luoghi dove si svolsero la vicenda umana di Ges e i
principali eventi dell'AT e del NT.
Tertulliano (ca. 155 - ca. 222).
Nacque a Cartagine (Africa). Si convert al
cristianesimo verso il 195 e fu scrittore prolifico, apologeta veemente e
appassionato. Compose anche opere sulla preghiera e su altri temi della vita
cristiana. Il suo carattere estremista lo port fuori della Chiesa, verso la
setta rigorista di Montano (vedi *Montanismo) e, successivamente, ad una sua posizione perfino pi
esagerata.
Terz'Ordine.
Associazione di fedeli laici vincolati a un
ordine religioso, di cui adottano la spiritualit restando nella propria
condizione. Il nome viene dal fatto di essere come la continuazione del primo
ordine (religiosi) e del secondo (religiose). Ad esempio: francescani, clarisse
e terz'ordine (laici); carmelitani, carmelitane e terz'ordine (laici).
Terza.
Vedi *Liturgia delle ore.
Terziario.
Membro di un *terz'ordine.
Terzo mondo.
E il mondo della povert o miseria
generalizzata. La maggior parte di questi popoli appartiene all'America Latina,
all'Africa e all'Asia. Circa un miliardo di uomini vive in una situazione
permanente di fame. Lo squilibrio rispetto ai paesi detti ricchi o sviluppati
scandaloso. Il Concilio Vaticano II prese coscienza di questa situazione,
contraria al piano di Dio, che ha creato i beni per tutti gli uomini, e afferm
il diritto non solo degli individui, ma anche delle nazioni povere a una
distribuzione pi fraterna dei beni. Paolo VI lo ricord con vigore
nell'enciclica Populorum progressio (vedi
*Dottrina sociale della Chiesa),
n. 48. L'ONU approv una risoluzione in virt della quale i paesi sviluppati
devono dare l'1 per cento del loro Prodotto Interno Lordo ai paesi del Terzo
Mondo (dieci volte meno di quanto spendono per la difesa), ma solo alcuni paesi
mantengono questo minimo: Arabia Saudita, Kuwait, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia
e Danimarca. Oltre a questi impegni urgenti, necessario stabilire un nuovo
ordine economico che trasformi la situazione alla radice (cf L. Gonzlez C.,
DAP-VD).
Tessalonica.
L'odierna Salonicco, importante citt
commerciale, dal 148 a.C. capitale della *Macedonia. *Paolo
vi giunge durante il suo secondo viaggio apostolico, verso il 50-51. Ebbe poco
successo nella colonia ebraica; and meglio con i greci; cos fond una
comunit cristiana. Ma dovette fuggire a causa degli intrighi della comunit
ebraica (cf At 17,1-10; Fil 4,16). Probabilmente vi torn nel corso del terzo
viaggio, durante il quale attravers quella regione (cf At 20,1-2).
Tessalonicesi, Lettera ai.
Avendo ricevuto notizie preoccupanti circa la
comunit di *Tessalonica, Paolo
scrive loro da *Corinto, verso il
51 o 52, la lettera pi antica tra le sue che ci sia giunta, che anche il
primo scritto del NT. Esprime il suo affetto e la sua gratitudine, d loro
alcuni consigli e parla del destino dei defunti. Quest'ultimo tema viene interpretato
male da alcuni che, immaginando molto prossima la venuta del Signore, smettono
perfino di lavorare. Questa situazione il motivo della seconda lettera,
scritta pochi mesi dopo.
Test.
Parola inglese che significa " prova,
saggio ". Ve ne sono di molti tipi e per diversi scopi: orali, scritti,
con figure; relativi alle capacit di osservazione, comprensione, memoria; per
valutare l'intelligenza, la personalit...
Testamento.
Documento legalmente valido in cui una
persona esprime le sue ultime volont per il tempo successivo alla propria
morte. I traduttori dell'AT tradussero il termine *alleanza (in ebraico " berit ") con testamento (" diatheke "), parola che passata al
latino e alle altre lingue. Mette in risalto l'unilateralit o gratuit del
dono di Dio, anche se pi ricco il termine " alleanza ".
Testi di religione.
Libri nei quali contenuto, in modo
sistematico e adattato all'*insegnamento religioso, il compendio della dottrina cristiana. Mentre i *catechismi contengono la sintesi dell'insieme della materia e
sono destinati alla catechesi della comunit, i " testi di religione
" sono divisi in volumi che corrispondono ai diversi livelli e sono
rivolti all'insegnamento scolastico. I testi sono strumenti per un fine: il
loro valore sta nell'aiuto che possono dare. Tra le loro qualit si devono
segnalare: correttezza dottrinale; ricchezza di contenuti; uso dei linguaggi
biblico, liturgico, kerigmatico e antropologico; chiarezza di esposizione. A
volte al testo dell'alunno si accompagnano le corrispondenti Guide
didattiche per l'insegnante.
Testimone.
Chi fa fede di qualcosa cui ha assistito. In
un processo, serve per stabilire l'innocenza o la colpevolezza dell'accusato.
In *Israele erano necessari due o
tre testimoni (cfr. Dt 19,15; Mt 18,16). Il falso testimone veniva giudicato
secondo la legge del *taglione (Dt
19,1619).
Gli *apostoli sono testimoni della vita di Ges e della sua *risurrezione (cf Lc 24,48; At 1,8.21-26; 10,41; 13,31) e di fatto
si presentano come testimoni di quello che hanno visto e udito.
Ges chiamato il testimone fedele (Ap 1,5; 3,14); rende testimonianza della verit (cf
Gv 18,37). Lo Spirito rende testimonianza a Ges (cf Gv 15,26).
Il cristiano deve rendere testimonianza della
sua fede e della sua speranza con tutta la sua vita (cf GS 2).
Testimoni di Geova.
Furono fondati nel 1874 da Charles Russel
(1852-1916) negli Stati Uniti. Annunci l'inizio dei mille anni di pace (vedi *Millenarismo) per il 1914; lui e i suoi successori hanno poi dato
altre date nonostante la delusione dei loro seguaci. Interpretano la Bibbia a
modo loro: negano la Trinit, la divinit di Cristo, l'immortalit dell'anima,
l'inferno. Non ammettono la gerarchia, n il sacerdozio, n i sacramenti. Hanno
una rigorosa morale; rifiutano le trasfusioni di sangue e il servizio militare.
Solo 144.000 di loro si salveranno; gli altri adepti regneranno sulla terra; il
resto sar annichilito. Il primo successore di Russel, Joseph F. Rutherford
(1869-1942), diede loro una forte organizzazione *teocratica; mor in una grande villa che dicevano fosse
destinata a ospitare i *Patriarchi
dell'AT, la cui venuta avevano annunciato. Gli succedette Nathan H. Norr
(1905-1977), che promosse la propaganda con la visita domiciliare e la
diffusione dei loro libri; fece preparare una traduzione della Bibbia nella
quale si cambiano senza scrupolo i testi originali. I Testimoni di Geova hanno
lo status legale di societ anonima Watchtower (Torre di Guardia), le cui azioni sono possedute dai dirigenti (cf F.
Echevarra, Cristianos ante los TdJ;
C. Vidal, DSO-VD; bibliogr. di *Sette).
Tetragramma.
Quattro lettere. Denominazione del nome di *Jhwh, che in ebraico, per venerazione, si scrive senza
vocali. Vedi *Geova.
Tetrarca
Dal greco tetra = quattro, e archein = comandare. Capo della quarta parte di uno stato,
sebbene poi si sia dato questo nome semplicemente al governante di un piccolo
territorio. Tale il titolo di *Erode Antipa (cf Mt 14,1; Lc 3,1.19; 9,7; At 13,1).
Textus receptus.
Dal latino, " testo ricevuto ". Per
l'AT si considera come " testo ricevuto " la Bibbia scoperta a
Venezia nel 1518, seguita negli ultimi secoli dalle Bibbie ebraiche. Per il NT
tale il testo in *koin
pubblicato da *Erasmo, usato
soprattutto nelle Bibbie protestanti fino al sec. XIX.
Theopoiesis.
Termine greco che significa "
divinizzazione ". Theos =
Dio; poiein = fare. E l'elevazione
dell'uomo per mezzo della grazia ad immagine di Dio. I Padri greci svilupparono
questa dottrina attribuendo la deificazione all'azione del Figlio e dello
Spirito Santo.
Theotokos.
Dal greco, theos = Dio; tokos
madre. Madre di Dio. Titolo che la Chiesa d a Maria e che designa la sua
funzione principale. Vedi *Madre di Dio.
Tiara.
Corona triplice (detta anche triregno) usata dai papi fino ai tempi del concilio *Vaticano
II. Paolo VI, con un gesto simbolico
di ritorno alla semplicit evangelica, regal quella che gli avevano offerto i
fedeli di Milano alla sua elezione. Da allora i papi non l'hanno pi usata,
sostituendola con il copricapo simbolo della dignit episcopale, la *mitra.
Tiatira.
Citt dell'*Asia minore occidentale, provincia romana, presso *Pergamo. Vi nacque Lidia, commerciante di porpora, che ospit
*Paolo in casa sua (cf At 16,14).
Alla Chiesa di Tiatira indirizzata una delle lettere con le quali comincia l'*Apocalisse (cf Ap 2,18-19).
Tiberiade.
1. Citt sulla riva sud occidentale del lago
di *Galilea, detto anche lago di Tiberiade. Fu fondata, tra il 17
e il 20 d.C., da *Erode Antipa che
le diede questo nome in onore di *Tiberio e la fece capitale della *Galilea al posto di Sforis.
Giovanni la menziona in 6,23; in 6,1 e 21,1 chiama il lago mare di Tiberiade. Anche se al principio fu considerata impura, perch
nel costruirla erano stati trovati dei sepolcri, dal sec. II vi si stabil una
scuola *rabbinica nella quale si
form la *Mishnah palestinese, e
la citt divenne il centro della spiritualit ebraica.
Tiberio.
Successore di *Augusto come imperatore romano (14-37 d.C.). San Luca (3,1)
comincia con lui l'enumerazione dei personaggi che governavano quando *Giovanni
Battista cominci la sua
predicazione. La sua immagine compariva sulle monete romane che circolavano in
Palestina (cf Lc 20,22; 23,2). A lui allude anche il popolo nel processo contro
Ges (cf Gv 19,21).
Tigri.
Secondo Gn 2,14, uno dei cinque fiumi che
bagnano l'*Eden. Lo menziona anche
Sir 24,25. Citt importanti sulle sue rive furono Assur e *Ninive. Le foci del Tigri e dell'*Eufrate, anticamente separate, si unirono poi nell'ultima
parte che sbocca nel Golfo Persico.
Tillman, Clemente.
Importante catechista, nato a Berlino nel
1904. Il suo merito maggiore sta forse nell'aver ispirato ed elaborato (con
altri) il cosiddetto Catechismo tedesco, caratterizzato dalla sua linea *kerigmatica. Fu membro della Commissione preparatoria del
concilio *Vaticano II per la
sezione dedicata alla *pastorale.
Fu autore anche di opere sull'educazione sessuale e sulla vita di preghiera.
Timor di Dio.
Nella *Bibbia, il santo timore di Dio, del quale , ad esempio,
colmo il servo di Yhwh. Non
significa avere paura di Dio o del castigo, ma sentire la dipendenza totale
dalla sua grandezza e, al tempo stesso, dalla sua bont. Questo il timore
riverenziale, diverso dal timore
servile, che invece racchiude la
paura di Dio che non si ama e di cui non si coglie la bont.
Timoteo, Lettere a.
Sono annoverate tra le cosiddette lettere
pastorali di san Paolo. La prima
sarebbe stata scritta, secondo alcuni studiosi della Scrittura, tra il 63 e il
66, e la seconda verso il 67. Altri ritengono che siano posteriori a san Paolo
(datandole intorno al 75, o anche pi tardi); oltre allo stile, questa
possibilit avallata dalle condizioni della Chiesa che presuppongono. Il
contenuto della prima dettato dalle circostanze: il pericolo di *eresia; si sottolinea la necessit di seguire la sana
dottrina ricevuta. Si parla del *vescovo, degli anziani (*presbiteri)
e dei *diaconi, e anche dell'*imposizione
delle mani (1 Tm 3,1-13 e 5,17-22), e
tutto ci comporta un'organizzazione avanzata della Chiesa. La seconda ha un
carattere pi pratico e stimola a seguire Cristo.
Timoteo, san.
In greco, " timorato di Dio ".
Figlio di padre *pagano e di madre
giudeocristiana, convertitosi al cristianesimo (cf At 16,1), fu discepolo di
Paolo, che accompagn nel secondo e nel terzo viaggio, e suo stimato collaboratore
(cf Fil 2,19-23), ricevendo l'incarico di particolari missioni presso diverse
Chiese (cf At 17,14-16; 18,5; 19,22; 20,4;1 Cor 4,17; 2 Cor 1,19; Fil 2,19; 1
Tm 3,6). Fu vescovo di *Efeso.
Tipo.
In greco, typos = segno impresso. Immagine, figura. Vedi Senso
tipico, in *Sensi biblici.
Tipologia.
1. Vedi *Sensi biblici.
2. In psicologia, la classificazione delle persone secondo un
determinato numero di caratteristiche comuni. Una tipologia basata sui quattro
umori corporali fu proposta gi dai
medici greci Ippocrate (460-370 a.C.) e Galeno (129-199 d.C.): collerico
(bile), sanguigno (sangue), malinconico (bile nera) e flemmatico (flemma o
catarro). In tempi recenti, Kretschmer ha configurato la pi rappresentativa forse tra le attuali:
leptosomatico (forme allargate), picnico (forme arrotondate), atletico
(strutture corporee molto sviluppate: muscoli, ossa) e displasico (forme
anormali) (cf M. N. Lamarca, DAP-VD). Un'altra classificazione molto usata
quella di Le Senne, che contempla
otto tipi attraverso la combinazione delle caratteristiche: attivit, emotivit
e primarietsecondariet.
Tiro.
Citt fenicia situata su un'isola rocciosa
del Mediterraneo orientale, che *Alessandro Magno un al continente per mezzo di una diga. Mantenne un
attivo commercio con *Israele,
soprattutto ai tempi di *Salomone,
che fece dei patti con il suo re Chiram (cf 1 Re 5,15-32). Il re Acab spos *Gezabele, principessa di Tiro. I profeti condannarono
energicamente i tentativi sorti in Israele di seguire la politica di Tiro (cf
Am 1,9-10; Is 23; Ez 26). Nel NT menzionata in Mt 15,21; Mc 3,8 e At 21,3-7.
Tito.
Cristiano di origini non ebree (*gentile), compagno di apostolato di Paolo, che gli affida
delle missioni speciali e con il quale divide anche la prigionia (cf Gal 2,1-3;
2 Cor 2,13; 7,6; 8,16-23; 12,18).
Tito Flavio.
Figlio dell'imperatore Vespasiano, nel 70
conquista e distrugge *Gerusalemme.
Associato a suo padre dal 69, gli succede come *imperatore dal 79 all'81.
Tito, Lettera a.
E una delle lettere pastorali. In essa si danno al pastore norme per il governo
della Chiesa. I critici ritengono che sia posteriore a san Paolo, come anche le
due lettere a *Timoteo.
Titolo.
Cos veniva anche chiamata ciascuna delle 23
parrocchie romane nel sec. V. I parroci ad esse preposti portavano il titolo di
*cardinali (incardinati), cio
addetti a queste chiese. In quanto stretti collaboratori del vescovo di Roma,
ad essi era riservata l'elezione del *papa. Per questo motivo, ancora oggi, ogni cardinale titolare di una di
queste chiese.
Tobia.
In ebraico, " Yhwh buono ". Sono
noti soprattutto i Tobia padre e figlio protagonisti del libro di Tobia, *deuterocanonico catalogato tra i racconti brevi. Non un racconto storico, ma una narrazione *sapienziale che mostra la fedelt di Dio, il valore dell'amore
per il prossimo e della preghiera.
Tolemaide.
Nota anche con i nomi di Acco e Acri, il miglior porto naturale della *Palestina sul *Mediterraneo. Fu famosa ai tempi delle crociate (San Giovanni
d'Acri). Attualmente, appartiene al distretto
di *Haifa, nello Stato di Israele.
Tomismo.
La corrente filosofica e teologica che segue
la linea metodologica e i contenuti fondamentali della dottrina di san *Tommaso
d'Aquino. Sebbene l'influenza di san
Tommaso non abbia mai smesso di farsi sentire, il tomismo ha avuto tre periodi
rilevanti: a) nei secoli XIII-XIV;
b) nella seconda met del sec. XVI
e inizio XVII, e c) dalla met del
sec. XIX alla prima met del XX (cf Ferrater, DF, 1342). Il tomismo continua a
vigere per una serie di aspetti fondamentali. K. Rahner li enumera cos: "
Per il suo rispetto per la tradizione; per il suo impegno intellettuale per la
chiarezza; per la sua sistematicit e la riduzione dei problemi particolari a
primi principi; per la distinzione e unit di ragione e rivelazione, di natura
e grazia, di mondo e Chiesa; per la sua onest di pensiero e per l'autenticit
della sua venerazione e del suo culto al Dio incomprensibile " (DT-H).
Tommaso apostolo, santo.
In greco, ddimo = gemello. Nei sinottici compare solo nella lista dei
dodici, nel gruppo di Filippo, Bartolomeo e Matteo (cf Mt 10,3; Mc 31,8; Lc
6,15; At 1,13). San Giovanni ricorda il suo coraggio: " Andiamo anche noi
a morire con lui! " (Gv 11,16), la sua incredulit e la sua confessione di
fede (Gv 20,24-29).
Tommaso d'Aquino, santo (1225-1274).
Domenicano italiano, discepolo di
sant'Alberto Magno a Colonia e poi professore a Parigi. Con sant'*Agostino, la massima figura della *teologia cattolica. La Chiesa lo ha onorato con il titolo di doctor
angelicus e di doctor communis. Tra le sue molte opere spicca la *Somma teologica e la *Somma contro i Gentili.
Tommaso da Kempis (1380-1471).
Il pi celebre rappresentante della
cosiddetta devotio moderna
(devozione moderna), movimento spirituale, sorto tra il XIV e il XV secolo, che
dai Paesi Bassi si diffuse in Europa. Cerca la piet, pi che la speculazione;
promuove una piet intimista (lodevole nell'autenticit, ma con rischi di
soggettivismo) e cristocentrica (sana in linea di principio; meno per il fatto
di focalizzarsi sul Cristo storico e non sul Cristo pasquale). La principale
opera di Tommaso da Kempis l'Imitazione di Cristo, celebre libro, il pi tradotto dopo la Bibbia.
Incarna le caratteristiche della devotio moderna.
Torah.
In ebraico, " legge ". Al principio
si riferiva alle istruzioni orali, compito specifico dei sacerdoti in Israele e
poi dei profeti, dei " saggi " (vedi *Sapienza). Quando si cominciarono a formare i libri, la Torah,
o Legge, fu il *Pentateuco. Nel
NT, a volte designa tutto l'AT (cf Gv 10,34; Rm 3,19-20). I libri nella Bibbia
ebraica si ordinano in tre gruppi: la legge (Pentateuco), i profeti e gli altri
scritti. Nell'*ebraismo, in genere
la legge include anche la legge orale che i rabbini hanno via via sviluppato.
Toribio di Benavente (1491-1569).
*Francescano. Giunse in Messico nel 1524. Si mise egli stesso il
nome di Motolinia, che in lingua
nagualt significa povero, umile.
Scrive con simpatia sugli indios. Non nasconde i costumi sanguinari o altri
vizi degli indios, ma ne loda l'ingegno e le capacit e si dimostra fermo
difensore dei loro diritti naturali, esposti ad essere schiacciati dai conquistadores.
Toribio de Mogrovejo, santo (1538-1606).
Nacque a Mayorga (Valladolid, Spagna). Nel
1580 fu designato da Filippo II arcivescovo di Lima, bench non fosse un *presbitero. Esercit con grande zelo il suo episcopato. And
numerose volte in visita pastorale nella sua immensa *diocesi. Fu un deciso protettore degli indios e un generoso
benefattore dei bisognosi. Celebr numerosi sinodi diocesani e tre concili
provinciali (1583, 1590-1591, e 1601), nei quali si riunirono vescovi
provenienti dal Nicaragua al Cile. Dopo il concilio del 1583, sotto la sua
direzione, fu redatto un catechismo
adattato all'America. Giustamente, ordinato secondo il Catechismo romano: credo, sacramenti, comandamenti e preghiera.
Successivamente, il santo ordin che si preparasse un catechismo minore per la
gente semplice.
Tortura.
Sofferenza inflitta volontariamente a
un'altra persona. Nel contesto sociale e politico, l'ONU la definisce cos:
" Ogni atto per mezzo del quale un pubblico funzionario, o un'altra
persona da lui istigata, infligge intenzionalmente a una persona pene o
sofferenze gravi, sia fisiche che mentali, al fine di ottenere da essa o da terzi
informazioni o una confessione, per castigarla per qualcosa che ha commesso o
si sospetta che abbia commesso, o per intimidire quella persona o altre "
(Assemblea dell'ONU, Dichiarazione,
91275, art. I, 1). Oggi unanime il suo rifiuto come delitto grave contro i
diritti della persona (cf Vaticano II, GS 27) (Cf M. Vidal, PCEC, 144; F. J.
Elizari, PC II 128).
Totem.
Vocabolo proveniente da un dialetto
algonchino (trib dell'America del Nord). E un animale, una pianta o un altro
oggetto con il quale una trib o un gruppo stabilisce una relazione
magico-religiosa. Diventa cos emblema del gruppo all'interno di altri gruppi
della stessa societ.
Totemismo.
Sistema organizzativo delle *trib basato sulla mentalit incarnata dal *totem.
Tovaglia.
Panno che copre l'altare durante le
celebrazioni liturgiche. Attualmente, per la messa ne basta una.
Tracia.
Regione situata tra la *Macedonia e il Mar Nero.
Tracontide.
Territorio ad est del lago di *Galilea, governato da *Erode Filippo all'inizio della vita pubblica di Ges (cfr. Lc 3,1).
Tradizionalismo.
Corrente filosofico-teologica di tendenza
antirazionalistica secondo la quale la ragione incapace di conoscere le
verit metafisiche, morali e religiose. Pertanto, necessario che la
conoscenza si basi su un atto di fede nella rivelazione. Tra i principali
esponenti, Joseph de Maistre e Louis
de Bonald. Questa dottrina fu
condannata dal concilio Vaticano I: la fede una scelta libera che pu posare
su dimostrazioni razionali. Un movimento tradizionalista scismatico sorse, ad
opera di Marcel *Lefebvre, dopo il Vaticano II.
Tradizionalismo / Progressismo.
Sono due tendenze spesso contrapposte ma che
dovrebbero piuttosto essere complementari. Il tradizionalismo in questa
dinamica (non nel senso della voce *Tradizionalismo) la visione dottrinale e pratica che aderisce al
passato; il progressismo la visione che guarda soprattutto al futuro.
Ciascuna di esse, senza l'altra, distrugge il senso della Chiesa; ben
coniugate, sono garanzia di autenticit per la fede ricevuta e per la missione
di chi deve costruire il regno in un mondo in evoluzione.
Tradizione.
Dal latino tradere = consegnare; traditio = trasmissione. La trasmissione da parte di una
generazione a quelle successive delle sue idee, dei suoi costumi, delle sue
istituzioni... Si usa di pi in senso passivo: ci che una generazione riceve
da quelle che l'hanno preceduta. La successiva consegna di quanto si riceve fa
s che la tradizione formi una catena che ci unisce a tempi remoti. Nell'ambito
religioso, un elemento molto importante. Si applica comunemente a ci che
si ricevuto e che non entrato
a far parte della Sacra Scrittura.
Tuttavia, anche ci che stato scritto ebbe una preistoria di trasmissione
orale, pi ampia nell'AT, ma verificatasi anche nel NT. Cos, i fatti e le
parole di Ges, in un primo tempo, furono trasmessi oralmente. D'altra parte,
la tradizione completa la Scrittura, nella quale non si depositata la
totalit degli insegnamenti e delle pratiche ricevute. In ogni tradizione si
produce un'evoluzione, molto evidente nei momenti di rivoluzione e appena
percettibile in tempi tranquilli. Questo coinvolge anche il senso di quanto
scritto. Di modo che la tradizione complementare alla Scrittura non solo quantitativamente, ma soprattutto qualitativamente, formando un'unione con essa. Pi che di due fonti
della rivelazione, si tratta di due aspetti. Tradizione e Scrittura "
emanano dalla stessa fonte, si uniscono in una stessa sorgente, corrono verso
lo stesso fine " (Conc. Vaticano II, DV, 21). Da qui la necessit che vi
sia qualcuno che tenga la parola autorizzata in rapporto con la dottrina.
All'insegnamento dei protestanti, che non accettano che la Scrittura (sola
scriptura), manca, pi che il
complemento di ci che non scritto, la sicurezza di una visione corretta di
quanto trasmesso per iscritto.
Questa missione spetta ai successori degli *apostoli, con l'assistenza dello Spirito Santo: il *Magistero della Chiesa non un'altra fonte di rivelazione, ma
forma un'unit con la Scrittura e con la tradizione (cf Vaticano II, Ibid., 10).
Tradizione apostolica.
Vedi *Ippolito.
Traducianesimo.
Dal latino tradere = trasmettere. Dottrina di coloro che sostengono che
l'anima di un nuovo essere umano non procede dalla creazione di Dio di volta in
volta, ma proviene dal processo materiale di generazione o come parte
dell'anima dei genitori. *Tertulliano
sembra essere il primo ad aver difeso questa dottrina che, bench condannata
diverse volte, rispuntata spesso nel pensiero teologico come tentativo di spiegare
il peccato originale: tutte le anime sarebbero contenute in qualche modo in
quelle della prima coppia umana. Di fatto, anche se i genitori danno origine al
nuovo uomo, lo spirito di ogni persona assolutamente originale.
Transgiordania.
La parte della *Palestina ad est del *Giordano, compresa la parte di fronte al lago di *Gensaret e al Mar Morto. La *Perea e la *Decapoli, citate nel Vangelo, corrispondono a territori della Transgiordania.
Territorio palestinese sotto il mandato
britannico, diviene indipendente nel 1946; nel 1949 assume il nome di
Giordania, dopo l'annessione della *Cisgiordania. Nel 1988, vengono recisi tutti i legami con
quest'ultimo territorio, gi occupato da Israele dopo il conflitto del 1967.
Transostanziazione.
Termine filosofico usato in *teologia per esprimere il cambiamento che avviene quando,
nella *consacrazione eucaristica,
rimanendo le specie del pane e del vino, la loro sostanza si trasforma nel
corpo e nel sangue di Cristo. Il dogma definito nel concilio di *Trento (DS 1652) non riguarda la terminologia filosofica, ma
il concilio indic che questa parola molto adatta a spiegarlo. Spiegare come
Cristo sia presente un mistero di fede che le parole umane non possono
spiegare.
Trappisti / Trappa.
*Ordine religioso sorto dalla riforma dei *Cistercensi, iniziata nel 1662-64 dall'abate Jean le Bouthillier
de Ranc nel *monastero di La
Trappe, nel nord della Francia. Si distinguono per il maggior rigore nell'*astinenza e nel silenzio. Nel secolo XIX ebbero il loro
maggiore sviluppo.
Trascendente
Ci che sta al di l dell'esperienza. Si dice
di ci che relativo all'*aldil,
oltre la morte, e anche di realt del " qui ", ma che appartengono
all'ordine di ci che definitivo. Per questo ha anche il significato di molto
importante.
Trascendenza.
Vedi *Immanenza.
Trasfigurazione di Ges.
Il cambiamento d'aspetto di Ges alla
presenza dei tre discepoli prediletti. L'episodio unito all'annuncio della
passione, che in quegli stessi giorni Ges fa diverse volte. Nel mostrare la sua
gloria, conferma la loro fede: contemplano la gloria del " Figlio
prediletto ", " l'eletto ". *Matteo (17,1-9) e *Marco (9,2-10) usano la parola metamorphosis (" trasformazione "); *Luca (9) la evita, indubbiamente perch tra i pagani (e il
suo Vangelo si rivolge ai Gentili) si parlava di " metamorfosis "
degli di; dice invece: " il suo volto cambi d'aspetto ". Vedi *Tabor.
Trasformismo.
Teoria secondo la quale le specie animali non
sono fisse, ma continuano a cambiare. Si iscrive all'interno della dottrina
dell'*evoluzionismo, sebbene
questo sia un concetto pi ampio: comprende tutto lo sviluppo o crescita di un
essere, senza che implichi di per s la trasformazione delle specie
(l'evoluzionismo naturalista include invece il trasformismo). Vedi *Evoluzione.
Trasmigrazione.
Vedi *Metempsicosi.
Tratta degli schiavi.
La compravendita di schiavi neri catturati in
Africa e portati principalmente in America nei secoli del colonialismo.
Tratta delle bianche.
Adescamento di donne per avviarle alla *prostituzione in paese stranieri.
Trattariano, Movimento.
Altro nome, usato soprattutto dagli
anglicani, del Movimento di *Oxford.
Il nome viene da tract =
volantino, a motivo dei brevi scritti con i quali il movimento si faceva
propaganda e il cui pi importante e prolifico autore fu *Newman.
Tre capitoli.
Vedi *Teodoreto di Ciro.
Tregua di Dio.
Pratica medievale auspicata da diversi
concili provinciali e riconosciuta da sovrani e signori *feudali, che tendeva a diminuire le guerre, se non era
possibile evitarle, nei tempi d'*avvento e di *quaresima o durante
le grandi feste e le loro vigilie.
Trento, Concilio di (1545-1563).
A Trento si celebr il XIX Concilio Ecumenico
in tre periodi: 1545-1547, mentre era papa Paolo III; 1551-1552, con Giulio
III, e 1562-1563, sotto il pontificato di Pio IV. Si occup di problemi
dottrinali, soprattutto in relazione
agli errori dei *protestanti, e
della riforma dei costumi nella
Chiesa.
Trib.
" Gruppo socialmente unito, associato a
un territorio, i cui membri si considerano politicamente autonomi " (cf
DS-G). La sua unione basata nella comunanza di sangue. A volte, i gruppi sono
frammentati in clan. Hanno di solito un proprio dialetto. Nei tempi moderni,
l'autonomia politica praticamente non esiste, poich le trib stanno all'interno
di uno Stato, il quale rispetta la loro autonomia in maggiore o minore misura,
secondo criteri diversi. La storia biblica, soprattutto nei primi tempi, si
sviluppa in gran parte in un contesto tribale.
Tributo al tempio.
mposta che ogni ebreo maschio, dai vent'anni
in su, doveva versare per il mantenimento dei servizi del *tempio di *Gerusalemme. Era di mezzo *siclo o un
didramma.
Triduo pasquale.
Triduo una celebrazione che si svolge nel
corso di tre giorni. Sono di solito tre giorni di preparazione a una solennit.
Il triduo pasquale non la
preparazione alla solennit della risurrezione, ma la celebrazione del *mistero
pasquale di Cristo, cio, del suo passaggio dalla morte alla vita definitiva. Comincia il Gioved santo con la messa vespertina, detta " in cena
Domini " e prosegue fino alla Domenica di Risurrezione. Il suo punto
culminante la *veglia pasquale.
Trinit.
E il nome di Dio che esprime il suo essere in
un'unica essenza o natura e in tre persone. La Trinit il mistero radicale
della religione cristiana. Rende ragione al principio fondamentale del *monoteismo e, al tempo stesso, che il pi grande valore di ci
che esiste o possa esistere la persona in una relazione d'*amore. Non c' nulla superiore all'essere personale e la
bont pi grande l'amore. L'AT non conobbe questo mistero, che nell'ambito
culturale di quel tempo avrebbe facilmente indotto al *politeismo. Ve n' come un presentimento nei passi in cui Dio
parla al plurale (cf Gn 1,26; 3,22; 11,7; Is 6,8), nella triplice invocazione
di santo (cf Is 6,3), quando si
parla dello " Spirito di Dio " o della sapienza come personificata.
Nel NT appare dovunque: racconto dell'*annunciazione, in cui si percepisce l'azione del Padre, dello
Spirito e del Figlio (cf Lc 1,30.32.35); *teofania nel momento del battesimo di Ges (Mc 1,9-10 e par.); parole di Ges sul Padre e sullo
Spirito che invier (cf Gv 1,1; 10,10.38; 14,11; 17,11.16.21.26; ecc.).
Particolarmente chiaro rimane nell'invio finale a battezzare nel nome del Padre
e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,19). San *Paolo abbonda in confessioni trinitarie: per esempio, Rm
8,9-11; 15,26; 2 Cor 13,13; 1,21; Fil 2,6; Gal 2,9; 3,28; ecc.
Triregno.
Vedi *Tiara.
Trisagio.
Lode alla Santissima *Trinit. Contiene il canto o acclamazione in cui si ripete
tre volte la parola santo, insieme
ad altre espressioni.
Trito-Isaia.
Vedi *Isaia, Libro di.
Trivium e Quadrivium.
Le universit medievali avevano questi due
cicli di studi. Il Trivium era costituito da Grammatica, Retorica e Logica; il
Quadrivium da Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia.
Troade.
Citt portuale e regione della parte
nord-occidentale dell'*Asia minore.
San Paolo vi soggiorn durante il suo secondo e terzo viaggio. Qui ebbe una
visione nella quale Dio gli manifest che doveva andare in Macedonia, passando
cos in Europa (cf At 16,9; 20,5-12).
Tropario.
Composizione poetica della *liturgia bizantina con ritmo basato sull'accento.
Tropo.
Testo che si intercala in un altro testo
liturgico. In origine si introduceva nei canti, approfittando degli pneumi o
melodie musicali senza parole. Ad esempio, a " Signore, abbi piet " si aggiungeva: " Signore, da cui
procede ogni bene, abbi piet ".
Trullo.
Si designa come concilio Trullano il III di Costantinopoli, VI ecumenico, dal 680 al 681.
Il nome di trullano gli viene dal
nome della sala del palazzo imperiale nella quale si celebr. Questo concilio
condann il *monotelismo e il papa
Onorio, considerato monotelista; ma il papa sant'Agatone non accett la
condanna di papa Onorio come eretico, ma solo come negligente riguardo al
monotelismo.
E altrettanto famoso il Concilio o Sinodo trullano, non ecumenico, chiamato anche Quinisextum, celebrato nella stessa sala nel 692. La designazione
di " quinisesto " viene dal fatto che tentava di completare la parte
dottrinale dei concili V e VI con disposizioni disciplinari. Tent, ancora una
volta, di concedere al patriarca di *Costantinopoli la giurisdizione sulla Chiesa d'Oriente, ma il
tentativo fu respinto dal papa Sergio I. Fu un incidente in pi nella tensione
tra Roma e Costantinopoli.
Tunica.
Indumento che, ai tempi dei Vangeli, si
portava direttamente sul corpo, a mo' di lunga camicia, con maniche corte o
strette ai polsi. Era generalmente bianca, qualche volta colorata ed era
decorata sui bordi. Era fatta di lana o di lino e la portavano tanto gli uomini
che le donne. Per lavorare, si sollevava alla cintura. A volte si indossava
sopra la prima una seconda tunica senza maniche.
Tuziorismo.
Dottrina morale secondo la quale, in casi di
dubbio, si deve seguire l'opinione pi sicura, ovvero, non c' la libert di
seguire un'opinione probabile (nel tuziorismo rigido - che condannato -
nemmeno un'opinione pi probabile).
U
U.c. / Urbe cndita.
Vedi *Ab urbe cndita.
Ubiquit.
Dal latino ubique = in ogni dove. Facolt di Dio di stare al tempo
stesso in ogni luogo.
Ufficio divino.
Altro nome della *Liturgia delle ore.
Ugart.
Oggi, Ras Shamra. Porto fenicio, sulla costa settentrionale della *Siria. Anche se non citato nell'AT, di grande interesse
per gli studi biblici per le importanti scoperte dovute alle tavolette scritte
in diverse lingue (sumerica, accadica, egizia e soprattutto ugaritica) trovate
l negli scavi effettuati nella prima met del sec. XX. Con questa letteratura
ci si pu fare un'idea abbastanza completa dei tempi in cui gli israeliti
entrarono in *Canaan.
Ugonotti.
Si d questo nome, di origine incerta, ai
protestanti di Francia che, a partire dalla revoca dell'editto di Nantes (che
proteggeva la libert religiosa) ad opera di Luigi XIV, nel 1685, patirono
persecuzioni religiose. Molti dovettero fuggire in Germania (cf O. de la
Brosse, Ddc-H).
Ulivi.
Vedi, *Monte degli ulivi.
Ultima cena.
La cena che Ges celebr con i suoi apostoli
la sera in cui sarebbe stato tradito. Anche se qualcuno ritiene che si sia
svolta alcuni giorni prima, non considerandola cena pasquale, i dati e
l'esplicita indicazione degli evangelisti assicurano che fu una cena pasquale,
celebrata nel primo giorno degli *azzimi (cf Mt 26,17.18; Mc 14,12; Lc 22, 7.15). Era la *pasqua ebraica, che Cristo trasform nella propria pasqua.
Cos come quella era il centro delle feste e della vita stessa di *Israele, la nuova pasqua lo per il cristianesimo. In quella
cena istitu il *sacramento dell'*eucaristia, che pasqua, *memoriale, *sacrificio e *convito.
Ultramontanismo.
Dottrina di un cattolicesimo tradizionalista
sorto con particolare forza in Francia nella prima met del sec. XIX, che
sottoline il potere e le prerogative del papa in rapporto alle Chiese locali,
attaccando in particolare le tendenze autonomistiche gallicane. Tra i suoi
leader spiccano: Joseph de Maistre, Lamennais, Louis Veuillot...
Umanesimo.
Dottrina filosofico-sociale e atteggiamento
culturale che pone al centro del proprio interesse non il cosmo, ma l'uomo.
L'atteggiamento umanista si manifest con forza all'epoca del Rinascimento, con
rappresentanti come *Erasmo da Rotterdam, Luis Vives, Montaigne, ecc., e anche nel secolo scorso e in quello
attuale. L'umanesimo del Rinascimento indebol il sentimento religioso nel
concentrarsi sull'uomo, " distraendosi ", in un certo senso, dal
trascendente, ma non neg Dio n la religiosit. Invece, alcuni umanisti del
secolo XIX e della prima parte del XX negano Dio perch credono che questa
negazione sia necessaria per affermare l'uomo (*Feuerbach, Nietzche, *Marx, Sartre...). Attualmente, si constata, piuttosto, che nell'uomo,
lasciato alle sue forze, si sacrifica la sua migliore identit. " La crisi
attuale degli umanesimi ha invertito le posizioni; mentre l'antiumanesimo si
presenta come *ateismo,
l'umanesimo appare nella coscienza dei nostri contemporanei pi o meno
vincolato al cristianesimo " (L. Gonzlez de Carvajal, DAP). Di fatto,
l'umanesimo cristiano, affermazione dell'uomo nella sua umanit pi piena,
nella semplice logica del vangelo. Riconoscere Dio, radice e fondamento di
tutto ci che autentico, e l'uomo come se stesso, l'umanesimo pi genuino.
Non solo teologi, ma anche filosofi, sociologi e politici professano questo
umanesimo.
Umbanda.
Religione sincretistica afro-brasiliana e
spiritista che nasce nelle grandi citt del Brasile come tentativo cosciente di
riorganizzare le religioni africane, sfigurate nel sec. XIX sotto la forma
della *macumba. La umbanda si pratica in una serie di tendenze con accentuazione
degli aspetti africano, cristiano, spiritistico, esoterico... Queste tendenze
hanno in comune le divinit: orixas
e exus (animistiche), caboclos (spiriti di indios) e anziani negri (spiriti di
africani). Le divinit intermediarie (*orixas) passano dal piano delle forze della natura a quello
del potere morale; oltre a questi orixas e agli spiriti, hanno fluidi
buoni e cattivi; si rende appena culto agli orixas e agli spiriti. E anche caratteristica della umbanda la magia: gli orixas e gli spiriti sono utilizzati per ottenere effetti
ora buoni (" magia bianca ") ora cattivi (" magia nera ").
In funzione della magia ci sono canti, danze, sacrifici, *amuleti, indumenti... Professano anche la reincarnazione
(vedi *Metempsicosi), con varie
finalit: riparazione del passato, progresso e realizzazione di importanti
missioni. La umbanda pratica vari
riti (di fatto, si dice che i riti sono ci che la differenzia dagli
spiritisti), ora pi intellettuali, ora pi tradizionali (battito delle mani,
musica, indumenti, immagini), ora con ritmi e percussioni di matrice pi
folcloristica (cf C. Folch Gomes, Macumba, 28s).
Umilt.
Virt morale che consiste nel riconoscere la
propria piccolezza. Non si tratta di disprezzare se stessi, ma del semplice
atteggiamento di chi riconosce i propri limiti e non si sopravvaluta di fronte
a Dio n davanti al prossimo o davanti a se stesso.
Unamuno, Miguel de (1864-1936).
Figura rilevante nella letteratura spagnola e
pensatore di notevole influenza. Fu rettore dell'universit di Salamanca. In
giovinezza pass dal fervore religioso all'agnosticismo, ma si presenta nelle
sue opere come " pienamente e fino al midollo, un combattente per
l'immortalit ". Tutta la sua
vita e la sua opera sono impregnati dall'ansia di immortalit in affannosa
lotta contro l'incredulit, " nell'aggressivo scontro con il problema
della morte " (Martn Panero). Nega con la ragione e crede con il cuore.
Le sue opere pi significative al riguardo sono Il sentimento tragico della
vita e L'agonia del cristianesimo.
UNESCO.
Sigla di United Nations Educational,
Scientific and Cultural Organization
= Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.
E un organismo dell'ONU con sede a Parigi, il
cui fine manifesto nel suo stesso nome, ma comprende anche un ambito che non
vi espresso: l'educazione alla pace. E presieduto da una Commissione
esecutiva, la cui figura chiave il Segretario Generale.
Unigenito.
Unico generato, cio, figlio unico. Cristo
il figlio unigenito del Padre: solo lui consostanziale al Padre (cf Gv
1,14.18; 3,16; 3,18; 1 Gv 4,9). In quanto uomo, anche unigenito o figlio
unico di *Maria.
Unione ipostatica.
Da hipostasis = persona. E l'unione di due nature in una sola *persona o soggetto. L'unico caso quello di Cristo, essere *teandrico: Dio e uomo. Si realizza nel momento stesso *dell'incarnazione: la natura umana assunta nel seno di *Maria dal Verbo o seconda persona della Santissima *Trinit,
senza che a quell'uomo che comincia ad esistere manchi nulla di ci che
corrisponde all'essere umano. Il suo esistere quello della persona che lo
assume e pertanto, divino. Le *eresie
e le lotte cristologiche dei primi secoli della Chiesa portarono al chiarimento
di questa dottrina, che l'unica espressione corretta della Scrittura: Cristo
Dio e Cristo uomo. Alcuni eretici, come Ario, negavano che il Figlio fosse
Dio come il Padre; altri, come Apollinare o Eutiche (monofisismo), mutilavano
l'umanit di Cristo; altri ancora, come Nestorio, difendevano un'unit
accidentale tra le due nature distinguendo in Cristo due soggetti o persone. La
dottrina della Chiesa insegna l'unit sostanziale delle due nature, complete e
perfette, in una sola persona o soggetto. Questo mistero ci che si chiama unione
ipostatica.
Unit della Chiesa.
E una delle propriet o caratteristiche della
Chiesa dette note (assieme a santa,
cattolica e apostolica). Significa che la Chiesa di Cristo unica, poich egli ne istitu una e tutti i suoi seguaci,
di conseguenza, sono chiamati a vivere uniti attorno allo stesso capo,
incarnato nel successore di san *Pietro. San *Paolo parla di
questa unit comparandola a un corpo con diverse membra (cf 1 Cor 12,12-29). Si
concretizza in modo particolare attorno all'*eucaristia (cf 1 Cor 10,17). Ad essa si oppongono soprattutto lo
*scisma e *l'eresia. L'*ecumenismo lavora per ristabilire l'unit.
Unit didattica.
All'interno della programmazione
dell'insegnamento di un corso, una parte unitaria di lavoro, con i suoi
obiettivi specifici. Nella *catechesi,
o nelle lezioni di religione, prevede la distinzione dei principali nuclei dei
contenuti. Sviluppare un'unit didattica implica tutto il processo docente di
una o di varie sessioni con una relativa autonomia o consistenza propria.
Universit.
Centro di studi nel quale si impartisce
l'educazione superiore. Le universit nascono nel Medio Evo a partire dal sec.
XII, con il nome di Studi Generali.
Le principali e pi famose di quei tempi (secoli XII-XIII) sono quelle di
Bologna, della *Sorbona (Parigi), di
*Oxford e Cambridge (Gran
Bretagna) e di Salamanca (Spagna).
Notevole fu il ruolo della Chiesa nel sorgere
delle universit. Nel 1400 ne esistevano 64. Di queste, 21 furono fondate da
diversi papi; 33 furono ratificate da essi; le altre 10 nacquero per iniziativa
civile e cercarono il riconoscimento papale (cf J. Noemi, Teol. y univ., Mensaje, n. 386,13).
Univoco, equivoco e analogo.
Sono tre aggettivi qualificativi che si
applicano a un termine o parola in questo modo:
- E univoco il termine che esprime un concetto che si riferisce a
una realt determinata e solo ad essa.
- E equivoco il termine che ha due significati diversi.
- E analogo il termine che si applica a due realt con un senso
in parte equivalente e in parte diverso. Ad esempio, albero, che pu essere un vegetale o, in espressioni come
" albero genealogico ", l'insieme delle persone che partono da un
tronco comune e si dispongono come i rami di un albero. L'" albero
vegetale " il primo analogato,
poich dalla somiglianza con esso prende nome il secondo. Vedi *Analogia.
Unto.
Vedi *Cristo.
Unzione.
1. Atto di ungere, molto usato gi nell'antichit sia nella toilette
quotidiana o come segno festivo, che negli usi biblici con senso religioso:
unzione di *altari, pietre, *tabernacolo (cf Es 29,36; Nm 7,10; Gn 28,18; 35,14; Es 29,36;
40,10), e di persone (1 Sam 10,1; 16,13; 1 Re 19,16). In alcuni casi, il
termine unto, applicato ai *Patriarchi, ad alcuni *profeti e al popolo, sembra sia usato in senso metaforico.
Nel NT, Ges sar il *Cristo, vale a dire l'unto per antonomasia per mezzo della piena penetrazione
dello Spirito, non per il rito materiale dell'unzione con l'olio (cf Is 61,1 e
Lc 4,18 e 21).
2. La Chiesa impiega il gesto dell'unzione in
vari riti, come la *dedicazione di
un altare e, soprattutto, in vari *sacramenti: *battesimo,
*confermazione, *ordine. L'unzione si fa con *olio o con *crisma, cio olio cui sono stati aggiunti dei profumi. Simboleggia
l'impregnazione dello *Spirito Santo.
Unzione degli infermi.
E il sacramento per mezzo del quale Dio,
tramite la sua Chiesa, offre la sua grazia all'uomo in una situazione di
malattia grave. Non il sacramento dei moribondi (per il momento estremo si
offre loro l'*eucaristia come *viatico), ma di coloro che per malattia grave o per debolezza
dovuta all'et avanzata cominciano a essere in pericolo di morte; si
somministra anche ai bambini, purch comprendano gi il sacramento. Si celebra
anche per coloro che saranno operati, se la causa dell'operazione una
malattia grave. Si pu ripetere se, passata la gravit, il malato vi ricade. La
finalit non la guarigione
fisica, poich l'ambito dei sacramenti l'ordine spirituale; ma la salute pu
trarne giovamento per effetto del miglioramento spirituale. Il fondamento
biblico di questo sacramento si trova
come abbozzato nella pratica degli *apostoli, che, su mandato di Ges, ungevano con olio molti
malati e li curavano (Mc 6,13) e,
come realt praticata nella Chiesa primitiva, nelle parole di Giacomo (Gc
5,14-15).
Ur.
Citt della Caldea (odierno Iraq), a sud di *Babilonia, presso il Golfo Persico, della quale era originario *Abramo (Gn 11,28.31; 15,7; Ne 9,7).
Urbi et orbi.
" Alla citt di Roma e al mondo ".
L'espressione si usa nel linguaggio ecclesiale, per esempio quando si dice che
il papa d la *benedizione "
urbi et orbi ". Si usa anche nella forma urbis et orbis = della citt e del mondo, ad esempio nel titolo di
una sezione informativa del quotidiano " L'Osservatore Romano " che
raccoglie notizie " urbis et orbis ".
Ura.
Ufficiale ittita dell'esercito di *Davide, marito di *Betsabea. Invaghitosi di lei, Davide la sedusse. Poi, fece
inviare Ura in prima linea perch restasse ucciso, come infatti avvenne. Cos
pensava di nascondere il suo peccato, sposando Betsabea, incinta di lui. Ma Dio
invi il profeta Natan a
rimproverargli il suo delitto. Betsabea in seguito diede alla luce *Salomone e nella genealogia di Ges menzionata come colei " che era stata la
moglie di Ura " (Mt 1,7; cf 2 Sam 11).
Urim e Tummim.
Oggetti per mezzo dei quali il *sommo
sacerdote, o i sacerdoti di *Israele, ottenevano un oracolo in risposta a una domanda
presentata con una duplice alternativa. Non sappiamo che forma avessero questi
" dadi ", n come venissero " gettati " (cfr. 1 Sam 14,42).
Vedi *Pettorale.
Usura.
Peccato contro il settimo comandamento della
legge di Dio, che consiste nel chiedere un interesse eccessivo per i prestiti.
L'AT condanna il prestito a usura; alcune volte si considera ingiusto qualsiasi
interesse, soprattutto quando si presta a un altro israelita; altre volte,
linteresse eccessivo (cf Es 22,24; Lv 25,35-37; Dt 23,20; Ez 18,5-9; Sal
14,5). Il NT nella stessa linea (cf Lc 6,35). I *Padri della Chiesa la condannano energicamente: sant'*Ambrogio, san *Girolamo, sant'*Agostino, san
Clemente d'Alessandria, ecc. L'usura non mai stata giustificata. Il III
Concilio Lateranense (1179) emette un decreto secondo il quale non si deve dare
sepoltura ecclesiastica agli usurai riconosciuti come tali; e quello di Vienna
(1314) decreta che dovranno essere *scomunicati i governanti *usurai. Pi tardi si distinguer l'usura dal prestito ad
interesse moderato, e questo ammesso, mantenendo la condanna dell'usura
propriamente detta (cf Rossi, DETM-P).
Utilitarismo.
Dottrina filosofico-morale per la qua-le il
valore supremo l'utilit. Secondo questa teoria " nulla desiderato per
se stesso, ma per l'utilit che offre " e la dottrina morale deve
incoraggiare ci che fornisce maggiore piacere. E molto corrente l'utilitarismo
volgare o pratico; pi raro quello filosofico, che comparve in Inghilterra alla
fine del secolo XVIII e fu coltivato nel XIX. I suoi principali esponenti
furono J. Bentham, James Mill e J. Stuart Mill (cf G. Duncan, DS-G, e Ferrater,
DF-ES).
Utopia.
Dal greco ou topos = non-luogo, luogo inesistente. In senso corrente,
qualcosa di molto bello ma irrealizzabile. In senso pi profondo, J. M.
Castillo la definisce come " progetto simbolico, che anticipa un futuro
migliore ". E come la proiezione di ci cui aneliamo nel profondo di noi
stessi. I grandi progetti sociali sono utopie. Cos, La Repubblica di Platone, o La Citt del Sole di Campanella, o La Nuova Atlantide di F. Bacone. Il nome fu inventato da Tommaso Moro,
che descrive la sua. Nel linguaggio cristiano il termine si usa per esprimere la
realt ultima dell'uomo, in quanto per mezzo della grazia di Cristo raggiunger
ci che sembra impossibile.
Utraquisti.
Dal latino utraque = l'una e l'altra. Si designarono cos, ai tempi
della *Riforma protestante, quelli
che sostenevano che anche ai laici si dovesse somministrare la comunione sotto
entrambe le specie sacramentali, ovvero il pane e il vino.
Utrecht, Chiesa di.
Chiesa giansenista alla quale, dal 1889, sono
uniti i *Vecchi cattolici. Questa
Chiesa fa parte del movimento ecumenico.
Uxoricidio.
Omicidio commesso contro il coniuge.
V
Vacante.
Vedi *Sede vacante.
Valchirie.
" Creature alate che partecipano
dell'elemento celeste, guerriere, maghe, protettrici e amanti, depositarie del
sapere, della funzione marziale e guardiane della fecondit... Le quaranta
valchirie citate nella letteratura scandinava offrono un quadro rappresentativo
dell'insieme della mitologia germanico-nordica con le tre funzioni indoeuropee:
sovranit, forza e fecondit " (J. Ries, DdlR-H). Esse scelgono quelli che
devono morire combattendo e, quando muoiono, lo conducono al luogo della
beatitudine.
Valdesi.
Movimento religioso nato intorno al 1170 per
iniziativa di Pierre Valdez (Pietro Valdo), commerciante di Lione. Sorse come
reazione, da una parte ai *catari
e, dall'altra, alla corruzione all'interno della Chiesa, nella quale molti
membri dell'alta gerarchia si erano allontanati dagli ideali evangelici della
povert e della semplicit. Al principio, questi " poveri di Lione "
furono favoriti anche da papi come Alessandro III (1159-1181), che li autorizz
a predicare. Ma poi, per la loro mancanza di sottomissione, fu loro proibito di
farlo. Finirono con il rifiutare la gerarchia, il sacerdozio, i sacramenti, il
culto dei santi... Questa dottrina molto simile a quella che pi tardi
difenderanno i protestanti; per questo dal 1532 aderirono esplicitamente al
movimento della *Riforma e oggi
sono considerati come una confessione al suo interno.
Valentiniani.
*Setta gnostica (vedi *gnosi, *gnosticismo) iniziata da Valentino, alessandrino che insegn a
Roma negli anni 138-158. I valentiniani si divisero presto in diverse correnti.
Valore / Valori.
Valore la qualit di qualsiasi realt che
la rende apprezzabile, vale a dire, degna di prezzo, di stima; ci a cui si
inclina la volont. E l'importanza delle cose e delle realt indicata
dall'elevatezza di quel prezzo, dall'intensit di quella stima, dalla forza con
cui tende ad esse la volont. Per questo la concezione del mondo e
l'orientamento della vita dipendono da ci che la persona quota come valore.
Questo si manifesta in tutto il ventaglio dell'apertura personale:
l'individuale, il comunitario, il sociale, il politico... e, naturalmente, il
religioso, o trascendente, come il pi decisivo.
" Nell'uomo, il valore delle cose della
realt si converte in *destino...
E il valore delle cose che la vita deve affrontare a spingere inesorabilmente
l'uomo a farlo personalmente suo
nell'agire di ogni giorno. In questo senso, le cose, Dio compreso, sono
imprescindibili per la realizzazione del destino personale nella storia "
(J. de la Torre, DAP-VD).
I valori hanno un fondamento oggettivo, ma
ci che decisivo che la persona li assuma soggettivamente, altrimenti non
contano, non hanno alcuna influenza. Orbene, i valori si trasmettono come
elemento vitale di ogni *cultura.
Per questo importante discernere nel modo pi acuto possibile i valori
autentici e educare all'apprezzamento degli stessi.
I valori, in quanto legati nella loro
percezione a una cultura o a un insieme di culture, evolvono dal punto di vista
della loro catalogazione e dell'esperienza. Sono evidenti gli errori di
apprezzamento, ad esempio, della libert ai tempi della schiavit, della vita
nell'antichit e ai giorni nostri, quando si tratta dei bambini che non sono ancora
nati o dei condannati a morte.
Un aspetto importante riguardo ai valori la
loro gerarchizzazione corretta, poich i pi trascendentali sono quelli che
devono venire per primi nell'ordinamento della societ e, sul piano personale,
l'individuo costantemente costretto a scegliere tra un valore e l'altro. Il
nodo del destino personale dipende
dalla scelta indovinata o meno nell'opzione per i valori autentici o per i
disvalori o controvalori.
Vangeli.
Da san *Giustino (1 Apol., 66), verso l'anno 150, si comincia a dare il nome di vangeli ai libri che contengono il vangelo. Mt, Mc, Lc e Gv
furono gli unici che la Chiesa ammise tra i molti che si scrissero sulla vita e
la predicazione di Ges. Sono un genere unico nella letteratura universale.
Partono da fatti storici, ma non sono meri racconti, bens *kerigma o annuncio della buona notizia che invita all'adesione
personale a Ges. La loro intenzione principale non quella biografica. Non
sono nemmeno un'elaborazione dottrinale o una riflessione sul significato di
Ges, ma piuttosto la sua presentazione come *messia, Figlio di Dio e salvatore. Ciascuno dei quattro
evangelisti scrive a partire dalla propria mentalit teologica e secondo le
necessit dei suoi destinatari pi immediati, quelli della regione dove scrive.
Cominciarono come brevi racconti o collezioni di fatti, di discorsi, di
parabole di Ges che poi diedero luogo all'insieme che oggi conosciamo. Il loro
nucleo iniziale fu probabilmente il racconto della Passione e Risurrezione; poi
si ampli verso la vita pubblica e, finalmente, Mt e Lc vi aggiunsero la parte
relativa all'infanzia. Si pu dire che furono pensati e scritti a ritroso (cf
G. Hierzenberger, VPB-H; vedi anche Haag-BornAusejo DB-H; X. Lon-Dufour DNT;
DBM-Cl).
Vangeli dell'infanzia.
Sull'adolescenza e la giovinezza di Ges, i *Vangeli non ci dicono nulla, se non che visse a Nazaret. Del
periodo precedente la vita pubblica abbiamo solo alcuni racconti relativi alla
sua infanzia, che troviamo nei primi due capitoli del Vangelo di *Matteo e di *Luca.
Questi capitoli procedono da fonti diverse da
quelle che sono alla base del resto del Vangelo e Mt e Lc sono indipendenti tra
loro. Qui, soprattutto, " la questione della storicit in secondo piano
di fronte a ci che si esprime sull'importanza di Ges " (DBM-C). La
critica modernista, da Loisy a Bultmann, non vi ha visto che leggende. Studi
pi recenti ne hanno rivalutato l'autenticit (cf J. Danielou, I vangeli
dell'infanzia, Morcelliana; R. Aron, Gli
anni oscuri di Ges, Mondadori).
Luca trov indubbiamente un racconto scritto,
che ritocc secondo il proprio stile, come si vede da certe parole. Presenta
Ges come superiore al Battista in narrazioni parallele su entrambi:
annunciazione di Giovanni-annunciazione di Ges; nascita di Giovanni-nascita di
Ges, con l'inserimento degli inni (e poi quello di Simeone). La nascita di
Ges inserita nella storia universale.
Matteo presenta Ges innanzitutto come il *messia annunciato, il " Figlio di Davide ", ma
destinato a salvare tutti gli uomini (manifestazione ai magi). Israele lo
rifiuta (fuga in Egitto). Tutto elaborato come una meditazione biblica, con
continue citazioni dell'AT (cf Ibid.
e Haag-Born-Ausejo, DB-H).
Vangelo.
In greco, " buona novella, buona notizia
". In senso ancora non religioso, signific la ricompensa data a chi
portava una buona notizia. In Naum e nel Secondo e Terzo *Isaia (Is 40-66), evangelizzare annunciare la buona
notizia messianica: " Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di
lieti annunzi che annuncia la pace! " (Na 2,1; Is 52,7). Nel NT, Ges
stesso si presenta come colui che porta quella buona notizia attesa: Lc
4,16-21; cf Mt 11,5 = Is 61,1: " Mi ha mandato a portare il lieto annunzio
ai miseri ". La parola vangelo
compare 4 volte in Mt; 8 in Mc; 1 in 1 Pt; 1 in Ap; 60 in Paolo. Evangelizzare; 1 in Mt; 10 in Lc; 15 in At; 21 in Paolo; 3 in 1 Pt;
2 in Ap e 1 in Eb. Nel NT il vangelo
sempre la dottrina, mai un libro (cf W. Grossouw, in Haag-Born-Ausejo, DB-H,
DBM-Cl. HierzenbergerWirkirchen, VPB-H).
Vangelo secondo Giovanni.
Il discepolo che Ges amava, come Giovanni si definisce, scrisse probabilmente il
suo Vangelo a Efeso verso la fine del sec. I, rivolgendosi a cristiani gi
formati. Mentre Mt, Mc e Lc seguono un piano e un ordine paralleli (vedi *Sinottici), Gv indipendente. In generale non ripete ci che
gi raccontato dai sinottici, piuttosto lo completa e offre precisazioni
geografiche o cronologiche a quanto da loro detto (cf 1,28; 11,28; 5,2; 19,13;
1,19s; 3,24; 4,6.52; 6, 4.22; 7,10.37; 11,6.17; 12,1.12; 19,14; 20,1.19.26). E
molto personale.
- Ecco le principali differenze con gli altri: a) Racconta meno fatti e miracoli (ne narra solo sette), ma in modo
molto sviluppato. b) Pi che le
parole e i fatti di Ges, gli interessa il senso che essi hanno. c) Il suo messaggio pi incentrato sulla persona di
Ges: lui la buona novella e il regno. I miracoli li chiama segni; il loro racconto accompagnato dalla dottrina che ne spiega il
senso. I discorsi di Ges in Gv sono spesso discussioni con " i giudei
" (cos chiama i nemici di Ges). d) Un'altra caratteristica notevole il suo simbolismo, senza nulla togliere alla storicit dei fatti:
acqua, sangue, luce, vita... acquistano in Gv un denso significato. e) Solo lui cita le feste intermedie tra la prima e
l'ultima pasqua.
- Vocabolario e stile. Il suo vocabolario povero, ma di grande effetto. Fa uso di molte
espressioni semitiche, bench scriva in greco. Il suo stile non ha la vivacit di Mc, tuttavia " raggiunge
un livello eccezionale di forza e di vita " (Mollat). Le frasi sono poco
varie ma " la loro successione solenne in forma di sentenze infonde a
tutto il discorso un'arcana e ieratica maestosit che impregna il lettore fin
dal principio " (G. Ricciotti). Traccia con penetrante psicologia le
reazioni delle persone e dei gruppi.
- Dottrina. E il vangelo spirituale. Si sente che lo ha vissuto molti anni quando lo
scrive; per questo unisce le sue riflessioni teologiche alle parole di Ges. La
divinit di Ges messa fortemente
in risalto gi nel prologo, nel corso dei discorsi, fino alla fine. Presenta il
cristianesimo solidamente cementato nella realt ecclesiale, che si avverte
dalla attenzione dedicata a Pietro (lo nomina 40 volte), alla vita sacramentale
(battesimo, eucaristia e penitenza), passando per le immagini della vite (c.
15), del gregge e dell'unico pastore (10,1-6) e lo stabilimento del *primato (c. 21), che in Mt 16 appare annunciato. Questo
Vangelo stato stimato in modo speciale da santi e contemplativi. Origene, nel
suo commento (Introd. 1,6) dice
che i Vangeli sono le primizie delle Scritture e quello di Gv la primizia dei
Vangeli.
Vangelo secondo Luca.
E dedicato a *Teofilo (amico di Dio), che molti ritengono sia stato un
personaggio reale, non simbolico. Fin dal prologo (1,1-4), l'autore espone il
suo metodo, le sue accurate ricerche e le sue intenzioni. Fu probabilmente
composto negli anni 80-85, destinato a gentili convertiti. Tra le sue fonti c'
il Vangelo di Mc, che segue, migliorandone lo stile e ritoccandone il contenuto.
Altre fonti sono quella che si riferisce all'infanzia di Ges, una fonte comune
a Mt (Q) e altre soltanto sue. E quello che ha pi affinit con Giovanni.
- Struttura il suo Vangelo in quattro parti all'interno di un
chiaro quadro geografico. 1. L'infanzia
di Ges (c. 1-2). 2. Il ministero in *Galilea (3,1?9,50); la parte pi parallela a Mc e Mt, con la
Passione. 3. La sezione dei viaggi (9,51?18,27). 4. Passione, risurrezione e
ascensione. Comincia il suo racconto a *Gerusalemme (annuncio a *Zaccaria), la grande sezione centrale la pone in viaggio verso
Gerusalemme, e conclude nel tempio di Gerusalemme.
- Contenuto originale. La sua ricchezza particolare sta nella cosiddetta sezione
dei viaggi, perch colloca i fatti e
gli insegnamenti mentre Ges " sale a Gerusalemme ", circostanza che
ricorda tre volte (9,51; 13,22; 17,11). E soprattutto per questa sezione che Lc
ha pi racconti originali tra i *sinottici: 105 *pericopi originali,
contro 66 di Mt e 19 di Mc. Gli dobbiamo gioielli come le parabole del buon
samaritano, degli invitati che non accettano l'invito al banchetto, del figlio
prodigo, della pecorella smarrita e della dramma perduta, del ricco cattivo e
del povero Lazzaro, del fariseo e del pubblicano, e storie come quella della
peccatrice pentita, la conversione di Zaccheo, il buon ladrone, oltre ai
racconti dell'infanzia.
- Lo stile di Lc , in generale, molto curato, fine, elegante,
di qualit migliore degli altri tre. I suoi racconti sono sobri, senza dettagli
non necessari. Sa concludere molto bene una narrazione (cos: 4,30; 10,37.42;
15,32; 16,31; 24,32-35). Mostra di avere un'acuta intuizione psicologica nel
tracciare i personaggi.
- Dottrina. D a Ges, di preferenza, il titolo di Signore e descrive meravigliosamente la sua bont, esprimendo al tempo stesso le esigenze del suo
messaggio. E lui che ci ha lasciato il miglior ritratto della Madre di Ges e che pi si interessa alla donna in generale. Il suo
il vangelo della gioia e della bont. Insiste pi degli altri sulla preghiera e fa numerosi riferimenti allo *Spirito Santo (15, contro i 12 di Mt e i 4 di Mc). Luca raccoglie
gli inni di Zaccaria, degli angeli
e di Simeone. Presta particolare attenzione ai poveri. Ha un grande senso
della storia. Percepisce che con Ges
inizia un tempo nuovo.
Vangelo secondo Marco.
Bench Matteo debba aver scritto il suo
Vangelo aramaico prima, il Mt in greco, che quello che ci giunto,
posteriore a Mc, cosicch questo cronologicamente il primo dei quattro. Lo si
data intorno all'anno 65. Non da escludere che lo abbia composto a Roma; in
ogni caso, le traduzioni delle parole aramaiche e le spiegazioni degli usi
ebraici che introduce rivelano che non fu scritto per gli abitanti della
Palestina o per i protagonisti della diaspora.
- Si attribuisce a Mc il merito di aver
creato il genere *vangelo, parola
che mette nella prima frase e poi ripete 8 volte (contro le 4 di Mt e nessuna
in Lc e in Gv).
- Caratteristiche di Mc sono: a) La sua brevit. E lungo poco pi della met di Mt o di Lc. b) Il suo vocabolario e la sua sintassi sono spesso
poveri o difettosi (ripetizione di e, subito...; confusione dei tempi verbali); ma il suo stile
realistico, vivo, pittoresco, dettagliato; " passare dal primo Vangelo al
secondo uscire da una chiesa per contemplare la natura " (X.
Lon-Dufour). Mc un narratore molto abile. La sua attenzione ai dettagli
offre molti dati interessanti: solo il 10% dei suoi racconti non compare negli
altri Vangeli (questo spiega perch sia stato poco impiegato nella liturgia in
passato), ma i suoi particolari arricchiscono la visione e per questo oggi lo
si valuta molto. c) Si stima,
inoltre, la sua psicologia naturale nel tracciare i personaggi. d) Non nasconde l'ignoranza n i difetti degli *apostoli (comparare Mc 6,52 con Mt 14,33; Mc 9,32 con Mt
17,23; Mc 9,33-34 con Mt 18,1).
- Dottrina. Presenta Ges nei fatti. La scarsit di discorsi fa
s che l'attenzione si concentri sulla persona e il mistero di Ges: il vangelo
il Signore stesso. Colpisce la sua insistenza sul segreto messianico: solo a poco a poco si riveler il mistero di Ges.
Per 81 volte si riferisce a Ges con l'espressione Figlio dell'Uomo. In Mc vediamo il Ges precedente alla Pasqua meglio
che negli altri evangelisti. Presenta i tratti umani di Ges: dorme, mangia, si
volta per guardare, si commuove, accarezza i bambini, si sdegna, domanda (cf
3,5; 5,30.32; 6,34; 8,5; 9,16; 10,16...). La divinit di Ges ben messa in
risalto, fin dal titolo; il segreto messianico si spezza in certi momenti
(battesimo, trasfigurazione, forza contro gli indemoniati) e lascia intravedere
la sua trascendenza. Davanti alla *croce, il centurione confessa che veramente il *Figlio di Dio.
Vangelo secondo Matteo.
Fu il primo libro scritto del NT
nell'originale aramaico, sebbene l'opera in greco, che quella che possediamo
e che non una semplice traduzione della prima, sia posteriore a Mc; in esso
si avverte gi che ha avuto presente ci che ha scritto Mc.
- E' perfettamente chiaro che i suoi destinatari sono giudei: d per noti i loro costumi; riflette
bene la situazione religiosa e la mentalit della *Palestina (per esempio, scrive 33 volte " regno dei cieli
" e solo 4 " regno di Dio ", perch i giudei evitavano di
pronunciare il nome di Dio) e la cosa pi caratteristica che in numerose
citazioni presenta Ges come compimento delle profezie.
- Caratteristiche salienti: a)
Spirito semita nelle espressioni,
negli abituali mezzi stilistici per ricordare gli insegnamenti, ecc. b) Chiarezza e ordine. E il Vangelo meglio strutturato per la catechesi, e
questo spiega la preferenza di cui ha goduto nella liturgia nel corso dei
secoli. Unisce la dottrina in lunghi discorsi, che alterna con sezioni
narrative nelle quali raggruppa miracoli e altri fatti. " E cos ben
tracciato e artisticamente costruito che T. Zahn giunto ad affermare che
nessun libro di storia dell'AT, n del NT pu competere con esso " (DB-H).
c) E il vangelo dottrinale per eccellenza; in esso predomina la parola di
Ges, senza trascurare gli atti;
lascia da parte l'aneddotica per concentrarsi sull'essenziale. d) Significato ecclesiale. E l'unico che riporta la parola Chiesa (16,18 e 18,17) e che narra la promessa del primato (16,13-20), cos come il pagamento del tributo per
Pietro e per Ges assieme (17,27); ricorda il potere di " legare e
sciogliere " dato agli *apostoli.
e) Nonostante il suo spirito
semita, offre una visione universalistica fin dai primi capitoli (venuta dei re magi) fino all'invio nel mondo
intero con il quale si conclude il Vangelo; tratta gli apostoli con grande
delicatezza (paragonare con quanto si dice in *Marco).
- Il suo stile chiaro, manifestazione di una mente lucida e
ordinata, ed elevato, con una sua eleganza, anche senza la vivacit di Mc n la
finezza di Lc. Possiede una certa ieraticit e solennit. Il linguaggio
generalmente corretto.
- La dottrina. Tratta il Signore con grande rispetto e lo avvolge
in una certa aria di maest; diverse volte il Signore si presenta come giudice
del mondo (16,27; 19,28; 24,27.30; 25,31s); non vi compaiono i tratti di
irritazione o tenerezza che si trovano in Mc; il Cristo, il Figlio di Davide. 80 volte lo chiama Signore (Mc, 18; Lc, 103). Mette in rilievo la filiazione
divina. L'attenzione alla Chiesa sembra
essere ci che pi lo distingue dagli altri evangelisti (cf Huby, L'vangile
et les vangiles; Leal, Sinopsis
de los cuatro evangelios;
Lon-Dufour, Los evangelios y la historia de Jess; Rigaux, Tmoignage de l'vangile de Matthieu).
Vasco de Quiroga (1477-1565).
Carlo V lo nomin membro della Real Audiencia
del Messico, dove si rec, partendo da Siviglia, nel 1530. Nel 1535, pur
essendo laico, nominato vescovo di Michoacn. Si distinse nella difesa dei
diritti degli indios dagli encomenderos. Fond dei paesi per unire gli indigeni e aiutarli.
Vaticano.
1. Citt del Vaticano. E uno stato situato
all'interno della citt di *Roma,
resto di ci che fu lo*Stato Pontificio, nel quale risiede il papa e funziona
l'amministrazione centrale della Chiesa. Nel corso dell'unificazione italiana,
lo Stato Pontificio venne preso con la forza e inizi cos la cosiddetta questione
romana. I papi vissero reclusi nel
palazzo vaticano, senza riconoscere l'espropriazione. Pio XI e Mussolini
firmarono nel 1929 i patti *lateranensi, con i quali venne costituito lo Stato del Vaticano. E lo Stato pi
piccolo del mondo, con 0,44 chilometri quadrati di superficie e una popolazione
di circa 1000 abitanti, molti dei quali non risiedono al suo interno. Ad esso
appartengono anche, oltre alla Basilica di San Pietro, le altre tre *basiliche
maggiori, San Giovanni in Laterano
(cattedrale del papa come vescovo di Roma), Santa Maria Maggiore e San Paolo
Fuori le Mura, nonch la residenza di *Castel Gandolfo. L'amministrazione civile di questo minuscolo Stato
affidata a un delegato del papa. Il Vaticano conia la propria moneta, dello
stesso valore e denominazione di quella italiana. Ha una sua bandiera: bianca e
gialla. Dispone di un'emittente: " Radio Vaticana "; di un
quotidiano: " L'Osservatore Romano "; di un'editrice: " Libreria
Editrice Vaticana " e di una tipografia: " Tipografia Vaticana
".
2. Vaticano I, Concilio. Inizi l'8 dicembre
1869 e venne interrotto il 19 luglio 1870, quando scoppi la guerra tra Francia
e Prussia. Non vi fu invitato nessun re o sovrano temporale come si era fatto
fin dal primo *concilio (*Nicea 325), ai tempi di *Costantino. Vi presero parte fino a 780 vescovi dei mille allora
esistenti al mondo. Dell'ampia tematica prevista, si giunse ad approvare solo
due documenti. Il concilio condanna i principali errori dell'epoca: *razionalismo, *liberalismo, *agnosticismo...;
chiarisce il rapporto tra fede e ragione e definisce la dottrina sulla Chiesa.
Non fece in tempo a emanare un documento sui *vescovi, che avrebbe completato
ed equilibrato quanto esposto sul *papa. La definizione dell'*infallibilit suscit forti polemiche dentro e fuori il concilio e
provoc la separazione dei *vecchi cattolici, capeggiati dal teologo tedesco Dllinger.
3. Vaticano II, Concilio. *Concilio convocato da papa Giovanni XXIII e celebrato sotto il
pontificato suo e di Paolo VI, dal 1962 al 1965, in quattro sessioni che si
celebravano una all'anno, approssimativamente dalla met di ottobre a dicembre.
Con una partecipazione di pi di duemila vescovi di tutto il mondo, stato il
concilio pi rappresentativo dei 21 celebrati nella storia della Chiesa. Per
espressa volont di Giovanni XXIII, fu un concilio pastorale, cio non si
dedic a condannare errori, ma bens a cercare l'attualizzazione della dottrina
della Chiesa nel mondo di oggi e la sua proiezione nella vita.
Ne sono scaturiti 16 documenti cos divisi: 4
costituzioni (quelli pi importanti), 9 decreti e 3 dichiarazioni. Si pu
vedere al principio di questo libro Documenti-Sigle.
Vaticanus.
Vedi *Codice.
Vecchi cattolici.
Gruppo separatosi dalla Chiesa cattolica dopo
il concilio *Vaticano I (1870),
per ribellione contro la definizione del *dogma dell'*infallibilit del papa. Iniziarono la separazione alcuni tedeschi e
ad essi si unirono altri in Francia e Svizzera. Ottennero la successione
apostolica facendo consacrare un vescovo da un altro *giansenista olandese. Attorno alla sede originariamente
giansenista di Utrecht si andarono unendo diversi gruppi di vecchi cattolici,
nati indipendentemente in diversi luoghi, oltre che alcuni gallicani (vedi *gallicanismo). Al tempo della loro separazione ebbero una certa
rilevanza, perch potevano contare tra le loro fila numerosi intellettuali.
Attualmente, i vecchi cattolici sono circa 500.000 in una ventina di paesi e
sono membri del Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Veda.
In sanscrito, " scienza " o
conoscenza. Sono i libri sacri della tradizione dell'India, prima del
brahmanesimo e poi dell'*induismo
e di scuole posteriori. Contengono inni, massime spirituali, norme rituali,
ecc.
Veglia.
Stare svegli, in preghiera, in attesa di una
festa solenne o di un evento straordinario. La veglia per eccellenza quella
pasquale. In diverse occasioni, Ges invita i suoi discepoli a vegliare (cf Mc
13,33-37; Mt 26,38-46 e par.)
Velo del tempio.
Vedi *Tempio.
Venerazione.
Come culto religioso, la riverenza per una
persona (o, nel culto relativo, per un oggetto relativo ad essa) nella quale si
riconosce l'effetto della grazia di Dio, al quale in ultima istanza si rivolge
il culto. Si differenzia dall'*adorazione, che si rivolge solo a Dio, confessandolo come essere supremo.
Venerazione dell'altare.
Gesto o gesti con i quali si mostra il
religioso rispetto per l'*altare,
in quanto *simbolo di Cristo e
luogo del *sacrificio. Gesti con
questo significato sono l'inchino davanti ad esso, il bacio, l'incensazione.
Veniale.
Vedi *Peccato.
Verbiti / Missionari del Verbo Divino.
Congregazione religiosa fondata nel 1875 a
Steyl (Olanda) dal *presbitero
tedesco Arnold *Janssen
(1837-1909). Attualmente, i Missionari del Verbo Divino sono circa 5000, distribuiti in circa 50 paesi. La
loro finalit proclamare la parola di Dio a tutti gli uomini, suscitare nuove
comunit del popolo di Dio e promuoverne la crescita nella comunione reciproca
e con la Chiesa universale. Lavorano di preferenza in luoghi dove il *vangelo non stato ancora predicato o lo stato in modo
insufficiente e dove la Chiesa locale ha scarso clero.
Verbo Divino.
Seconda persona della Santissima *Trinit.
Vergine.
Che non ha avuto alcun rapporto sessuale.
Vergini del sole.
Nella religione degli inca del Per, vergini
elette e mantenute in conventi, considerate come spose del dio Sole, bench
l'imperatore o altri alti dignitari potessero sceglierne alcune come concubine.
Se ne contavano a migliaia. Si occupavano di preparare le vivande e la chicha (bibita fermentata) per le cerimonie religiose,
nonch di filare e tessere ornamenti, in parte poi bruciati come sacrifici.
Verginit cristiana.
Stato di chi adotta il *celibato come forma di vita per donarsi in modo totale a
Cristo e al prossimo in un amore universale. Nell'AT era molto stimata prima
del matrimonio e la legge sanzionava duramente, perfino con la morte, chi la
violasse o la sposa infedele alla sua promessa (cf Dt 22,13-21.28-29); in quel
contesto, nubile equivaleva a vergine. Il *sommo sacerdote doveva sposare una vergine. Ma il matrimonio e i
figli erano tenuti in grande stima, tanto che non era concepibile la verginit
a vita come opzione volontaria. Nel NT, *Maria appare come vergine (cf Lc 1,27.34; Mt 1,23), il che,
nel contesto dell'*incarnazione,
garanzia della *trascendenza del
frutto del suo seno. Cristo propone la verginit come dono di Dio (cf Mt 19,11;
1 Cor 7,25.32-40) e *Paolo
presenta l'ideale della Chiesa con l'immagine della verginit (cf 2 Cor 11,2).
La verginit l'espressione di un cuore non diviso per poterlo donare a Dio
(cf 1 Cor 7,32-34) e simbolo di fedelt (cf Ap 4,4). Nell'*aldil non esister il matrimonio (cf Mc 12,25 e par.).
Questa affermazione, assieme a quella di Mt 19,12 sugli " eunuchi per il
regno dei cieli " rivelano il senso *escatologico della verginit. Gli Atti degli Apostoli sembrano
indicare che fin dai primi tempi della Chiesa si praticava la verginit, quando
affermano che Filippo aveva quattro figlie vergini (At 21,9).
Versetto.
Frase della *Bibbia di una, due o tre righe. I libri vennero prima divisi
in sezioni. Nel 1206, Stephen Langton
li divise in *capitoli. Nel 1550, Robert
Estienne introdusse la divisione in
versetti, dando un numero ad ogni frase del capitolo; lo fece durante un
viaggio da Lione a Parigi, e forse per questo si notano delle divisioni a volte
poco adeguate.
Versioni della Bibbia.
Il bisogno di tradurre la Bibbia fu sentito
dagli ebrei nati nella *diaspora,
la cui lingua era il greco; gli ebrei lo sperimentarono anche dopo l'*esilio, poich in *Palestina si cominci ad usare l'aramaico al posto
dell'ebraico; la stessa cosa accadde poi tra quelli che parlavano latino o
altre lingue.
Versioni in greco.
- La principale quella dei *Settanta (LXX) o
alessandrina. Il primo nome viene dal fatto che, secondo la tradizione
leggendaria, sarebbe stata realizzata da settanta uomini; il secondo, perch fu
fatta nella citt egizia di Alessandria. Il lavoro dur circa cento anni, tra
il 150 e il 250 a.C. approssimativamente. Fu molto stimata anche fuori
dall'Egitto; il NT in genere la segue quando cita l'AT. Comprende anche i libri
che non furono tradotti in quanto scritti in greco (sono i *Deutero-canonici dell'AT, esclusi dal *canone dagli ebrei).
- Quella di *Aquila. E una traduzione eccessivamente letterale.
- Quella di *Teodozione. Pi che una traduzione, una revisione di quella
dei Settanta.
- Quella di *Simmaco, pi libera delle precedenti.
Di queste tre, si conservano solo dei
frammenti.
- La *Exapla, ovvero sestupla. E l'edizione che fece *Origene dell'AT in sei colonne: a)
testo ebraico; b) testo ebraico
trascritto in alfabeto greco; c)
traduzione di Aquila; d) di
Simmaco; e) dei Settanta; f) di Teodozione. Per alcuni libri, aggiunse anche altre
traduzioni greche. Quest'opera fu importante soprattutto per la trasmissione
della traduzione dei Settanta. Se ne conservano solo alcuni frammenti.
Versioni aramaiche.
Sono chiamate *targum (pl. targumim), parola che in aramaico significa " traduzione ".
All'inizio erano delle spiegazioni orali del testo ebraico, che il popolo non
comprendeva pi; poi, vennero fissate per iscritto, ma spesso contengono
parafrasi al posto del puro testo. Vennero iniziate verso il sec. III a.C.
Quelle che si conservano hanno solo alcuni libri dell'AT. Le principali sono:
quella di Onqelos, quella di *Qumran, quella di Gerusalemme, quella di Jonathan, ecc.
Versioni siriache.
La pi importante la Peshitta, ovvero la semplice, testo ufficiale delle Chiese di lingua siriaca.
Versioni copte, etiopi, gotiche, arabe...
Versioni latine.
- Quelle antiche: vetus latina, vetus
latina hispanica.
La
Vulgata. Opera di san *Girolamo
su incarico del papa san Damaso, che voleva correggere le imperfezioni di
quelle antiche. E la pi importante
e quella che si conservata fino ai nostri giorni; nel corso del tempo, se ne
sono fatte traduzioni nelle diverse lingue occidentali. San Girolamo, in molti
casi, us traduzioni anteriori, che ritocc per migliorarle. Nel 1979, stata
pubblicata la Neovulgata, voluta
da Paolo VI e dal concilio Vaticano II.
Versioni moderne.
Per intero o in parte, la Bibbia oggi
tradotta in pi di 1300 lingue e, in molti casi, esiste pi di una traduzione
nella stessa lingua.
Vescovo.
Dal greco episkopos = ispettore, sorvegliante. Membro della Chiesa che ha
ricevuto la pienezza del *sacerdozio ministeriale attraverso il sacramento dell'*ordine. Normalmente il pastore di una *diocesi o Chiesa particolare e, in virt della *collegialit, condivide con il papa e con gli altri vescovi la
responsabilit su tutta la Chiesa. I vescovi sono successori degli *apostoli.
Vescovo ausiliare.
E il vescovo assegnato al vescovo titolare di
una diocesi perch lo aiuti nel governarla.
Vescovo coadiutore.
Designato al governo di una diocesi con le
facolt e i poteri del vescovo ordinario quando il titolare non pu esercitare
adeguatamente il suo ministero.
Vespasiano.
Imperatore romano dal 69 al 79. Durante il
suo mandato, ebbe luogo la guerra giudaica, che si concluse con la caduta e la
distruzione di *Gerusalemme e del *tempio. Dirigeva la guerra Tito, figlio e poi successore di
Vespasiano.
Vespri.
Vedi *Liturgia delle ore.
Vestali.
Sacerdotesse della dea Vesta, nel tempio situato nel Foro di Roma. Erano sei,
elette dal sommo pontefice quando avevano tra i sei e i dieci anni. Mantenevano
il fuoco sacro, preparavano le offerte per il sacrificio e partecipavano al
culto. Dovevano rimanere vergini, sotto pena di essere sepolte vive. Dopo
trent'anni di sacerdozio, potevano adottare la vita ordinaria e sposarsi,
oppure restare, come vergini consacrate, nella casa di Vesta (cf M. Meslin,
DdlR-H).
Vetus latina.
" Antica versione latina " della *Bibbia, anteriore alla *Vulgata. Non esiste ancora un testo completo della Vetus latina;
nel monastero di Beuron (Germania) si lavora alla sua ricostituzione.
Via crucis.
" Via della croce ".
1. La strada percorsa da Ges per le vie di *Gerusalemme durante la sua *passione, dal *pretorio di *Pilato al *Calvario. Attualmente, i pellegrini in Terra Santa ne
ripercorrono l'itinerario.
2. Serie di 14 croci, dipinti o rilievi con i
principali motivi o scene del percorso di Ges nella sua passione. Nei tempi
passati, e a volte ancora oggi, si aggiungeva una quindicesima scena: la
risurrezione, senza la quale la passione priva del suo senso finale. Si
soliti collocarle all'interno delle chiese, in modo da seguirle girando attorno
alla navata centrale. A volte sono costruite all'esterno in formato monumentale
e su un lungo percorso.
La Via Crucis come esercizio di piet
consiste nel seguire il percorso delle 14 scene della passione - dette stazioni - meditando o contemplando Cristo nella sua passione.
E una pratica nata in occidente verso la fine del Medio Evo (i cristiani
orientali non la conoscono) come replica di quanto facevano i pellegrini a
Gerusalemme. Il numero delle stazioni
non sempre stato lo stesso. La maggior parte delle scene presa dai testi
evangelici.
Viatico.
" Nutrimento per il viaggio ". La
comunione portata con una certa solennit al malato la cui morte si prevede
vicina. Questa comunione nutrimento e forza per il decisivo viaggio verso
l'eternit. Il rito si differenzia da quello impiegato per la comunione che si
pu portare molte volte a un malato che non ha la possibilit di uscire di
casa.
Vicariato.
Zona geografica, o gruppo di persone o
attivit, che l'*Ordinario
(vescovo) di una *diocesi affida
ad un *vicario. Una diocesi grande
si suole dividere in diverse zone minori, ognuna delle quali costituisce un
vicariato se cos dispone il vescovo. In altri casi, la divisione non
geografica, ma corrisponde a settori come i giovani, la famiglia, i contadini,
i professionisti, eccetera.
Vicariato.
La carica del *vicario (apostolico = vedi CIC 371; foraneo = vedi CIC 374),
ovvero la sede del medesimo.
Vicariato apostolico.
Giurisdizione ecclesiastica simile alla *prefettura
apostolica. " E una determinata
porzione del popolo di Dio che, per circostanze peculiari, non ancora stata
costituita come *diocesi ed
affidata alla cura pastorale di un *vicario apostolico, che la governa in nome del *Sommo Pontefice " (CIC 371,1).
Vicariato foraneo.
Raggruppamento peculiare di pi parrocchie
vicine in cui si divide la *diocesi
per favorire la cura pastorale. E un'istanza intermedia tra la parrocchia e la
diocesi (CIC 374).
Vicario.
Chi esercita una funzione in nome di un altro
e con la sua autorit. In questo senso,
- il vicario apostolico governa un *vicariato apostolico in nome del papa;
- il vicario episcopale responsabile di una zona o di un gruppo di fedeli
in nome del vescovo (vedi *Vicaria);
- il vicario generale opera con l'autorit del vescovo in tutto il
territorio e su tutti i fedeli della diocesi secondo quanto previsto dal *Codice
di Diritto Canonico (cf CIC 475-479);
- il vicario parrocchiale il sacerdote che coopera con il parroco sotto la sua
autorit (CIC 545-552).
Vicario foraneo.
Sacerdote, chiamato anche decano o arciprete,
preposto al *vicariato foraneo.
Promuove e coordina l'attivit pastorale comune nell'ambito del vicariato,
vigila sui chierici e sul culto del proprio distretto (cf CIC 553-555).
Vicino Oriente.
I paesi dell'Asia Occidentale: *Asia
Minore, *Palestina, *Mesopotamia, Arabia... Si contrappone a *Estremo Oriente, che l'insieme dei paesi dell'Asia Orientale e dell'Oceania.
Vieira, Antonio (1608-1697).
Nacque a Lisbona, ma fu portato ancora
bambino in Brasile, dove entr nella Compagnia di Ges nel 1623. Port a
termine alcune missioni diplomatiche in Europa. Tornato in Brasile, denunci le
crudelt commesse contro gli schiavi e si schier per la loro liberazione,
finch i proprietari di schiavi riuscirono a farlo richiamare in Portogallo,
dove, per inimicizia del re Alfonso II e di alcuni cortigiani, fu denunciato
all'*Inquisizione come sostenitore
di errori dottrinali, motivo per cui rimase in prigione dal 1665 al 1667,
quando Pietro II fece revocare la decisione dell'Inquisizione. Dopo aver
trascorso alcuni anni a Roma (1669-1675) come predicatore del papa Clemente X,
torn in Brasile, dove dovette ancora subire false accuse (cf Dic. Cath.
Biogr.)
Vigilia.
Dal latino vigil = vigile, sveglio. Il giorno che precede una
festivit religiosa solenne (Natale, Pasqua, Pentecoste), in cui ci si prepara
spiritualmente; dopo il concilio Vaticano II, non c' pi l'obbligo di digiuno
e di astinenza. Vedi *Veglia.
Vincenzo de Paoli, san (1576-1660).
Uno dei pi importanti apostoli nella storia
della Chiesa. Ebbe un influsso decisivo nel rinnovamento cattolico che la
Francia speriment nella sua epoca. Si preoccup del rinnovamento del *clero, spinse i vescovi francesi ad agire contro il *giansenismo, organizz missioni e opere di carit. Fond la
Congregazione della Missione o Lazzaristi (dalla parrocchia di san Lazzaro,
dove nacquero nel 1631) e, con santa *Luisa de Marillac, le Figlie della Carit (1633).
Vincenzo Ferrer, san (1350-1419).
Domenicano spagnolo. Predicatore capace di
trascinare le folle che lo seguivano, non solo in Spagna, ma anche in altri
paesi europei. Partecip al concilio di Costanza (16o ecumenico) e consigli
che fossero deposti i tre papi che allora dividevano la cristianit nel grande *scisma d'Occidente.
Vincolo matrimoniale.
Dal latino vinculum = legame, laccio, ci che unisce. L'unione degli
sposi che, secondo l'insegnamento di Ges, indissolubile (cf Mt 19,6; Mc
10,11-12; Lc 16,18).
Violenza.
Tutto ci che attenta all'integrit o alla
libert della *persona. Pu essere
fisica o morale, esercitata in modo diretto o indiretto, da vicino o da
lontano. E praticata da individui o da organizzazioni. Quando ha radici nel
sistema sociale stesso si dice che istituzionalizzata (un grave esempio ne danno quegli Stati che ancora
applicano la *pena di morte). Oggi
sono particolarmente gravi quella del terrorismo e quella dei governi
totalitari. Sebbene nell'AT, data la situazione primitiva di *Israele, si ricorra facilmente alla violenza, il progresso
della rivelazione ne scopre la malizia. Ges rifiuta la legge del *taglione ed esige una carit generosa (cf Mt 5,38-42 e
5,43-48). La guerra violenza.
Oggi ne vediamo con maggior chiarezza la disumanit (cf Vaticano II, GS 79-82).
E ammissibile solo come unica ed ultima risorsa per difendersi e in attesa che
un governo mondiale con poteri effettivi possa cancellarla definitivamente. Il
NT chiama Dio " Dio di pace e di amore " (2 Cor 13,11) e dice di
Cristo che " Egli la nostra pace " (Ef 2,14). Solo l'amore sradica
la violenza.
Virt.
Dal latino virtus = forza, valore, da vir = uomo. E un atteggiamento o disposizione permanente
ad operare il bene con facilit o nonostante le difficolt. E l'abitudine a
fare il bene, acquisita con lo sforzo della ripetizione degli atti
corrispondenti. L'abitudine porta accumulata in s un'energia che assicura la
costanza o permanenza della pratica del bene; una qualit buona dello
spirito. " Nell'epoca moderna, un concetto svalutato, a causa della
critica che stata fatta a una morale statica che privilegiava le virt
passive " (F. Moreno, DAP). Sul piano naturale, gi Platone indic come
virt fondamentali quelle che chiamiamo virt cardinali: prudenza,
giustizia, fortezza e temperanza. Si chiamano cardinali (dal latino cardo = cardine) perch sono come il cardine intorno al
quale ruotano le altre virt morali
o le buone abitudini umane. Nel cristianesimo, mentre si assume questo quadro
di base, si considerano prima di tutto le virt *teologali: *fede, *speranza e *carit.
La facilit che la virt dona all'operare
bene non diminuisce il suo merito, al contrario. In effetti, la resistenza o
difficolt implica minore adesione al bene, mentre la facilit comporta una
compenetrazione pi completa con il bene. Questa compenetrazione con il bene -
che unione con il bene assoluto - ci che costituisce il valore della
persona. " Ci che costa vale ", dice il proverbio. Ma quando non costa
pi, vale di pi; si percorsa la strada che porta all'ideale. Il culmine di
ogni bont, o meglio, la sua essenza, l'*amore; per questo l'anima di tutte le altre virt la
carit (cf 1 Cor 13).
Visione beatifica.
La vita del cielo cos chiamata perch si
concepisce l'unione o comunione intima con Dio con il carattere della
visione-conoscenza, che implica necessariamente la compenetrazione nell'amore.
E una prospettiva in cui risalta l'aspetto conoscitivo. Altri concepiscono la
vita eterna come unione innanzitutto nell'amore, mettendo in secondo luogo
l'elemento conoscitivo. In ogni caso, si tratta sempre di entrambi gli aspetti,
dell'immediatezza totale con Dio sotto il profilo volitivo e intellettivo che
riceve anche il nome di *contemplazione.
Visione di Dio.
Comunicazione con Dio, o meglio,
comunicazione di Dio all'uomo in immagini visuali. Nella *Bibbia si narrano molte visioni, a volte " in sogno
". Sono molto frequenti nei *profeti (cf Am 1,1; 3,7; 7,1.4.7; Ger 1,11.13; 23,16.18.22; Is 1,1; 2,1;
ecc.). Ad esse equivalgono le comunicazioni attraverso altri sensi, come
l'udito (cf Is 6,3.9; 40,3; Ger 1,5.7). A volte, le comunicazioni sono
percepite in azioni simboliche (cf Am 7,7) o di oggetti (cf Ger 1,11). Nel NT
si narrano, ad esempio, quella di *Zaccaria (cf Lc 1,11s), quella di *Pietro (At 10,11-16), molte nell'Apocalisse... E, prima di
tutto, le apparizioni di Ges risorto: a Pietro, ai dodici (cf 1 Cor 15,5-8; Mt
28; Mc 16; Lc 24; Gv 20-21; At 1).
Vita eterna.
Vedi *Cielo.
Vita religiosa.
1. Pratica o esperienza della religione. 2. Stato
di vita degli uomini e delle donne
che, aspirando alla carit perfetta, vivono i consigli evangelici di povert, castit e obbedienza in comunit in un
istituto approvato dalla Chiesa. " L'istituto religioso una societ i
cui membri, secondo il diritto proprio, emettono i voti pubblici, perpetui,
oppure temporanei da rinnovarsi alla scadenza, e conducono vita fraterna in
comunit " (CIC 607,2).
Riveste forme diverse, secondo quanto
disposto nelle rispettive *regole
dai fondatori tenendo conto, soprattutto, della loro finalit o missione
propria. Attualmente, si applica a tutte le diverse forme il nome di istituti
religiosi, anche se nella pratica si
possono distinguere secondo le fasi dello sviluppo che ha sperimentato la vita
consacrata nel corso della storia.
Nell'antichit predominava il suo carattere
di separazione dal mondo. Vivevano nella solitudine dei loro monasteri. Da cui
il nome di monaci, in latino monachus = solitario. Esempio: i benedettini, i cistercensi.
Nel Medio Evo appare la forma di povert pi
radicale con i cosiddetti ordini mendicanti, come francescani, domenicani, carmelitani. Questi
sono chiamati frati = fratelli.
Dal secolo XVI in poi sorgono numerose congregazioni o istituti religiosi (attualmente, congregazione o istituto sono il nome
generico per tutti gli stati della vita religiosa) con finalit sempre pi diversificate, come il
dedicarsi alle missioni, ai malati, all'insegnamento. Di questo tipo sono, ad
esempio, i gesuiti, i redentoristi, gli scolopi o le congregazioni dei Fratelli
delle Scuole Cristiane, i maristi, ecc. e la grande maggioranza delle
congregazioni femminili. Sono chiamati con il nome generico di religiosi (che si applica anche a quelli menzionati in
precedenza).
Ai nostri giorni compaiono gli istituti
secolari, i membri dei quali vivono
pi integrati nei lavori e nella vita dei *secolari. Non sono religiosi, strettamente parlando. Il Codice di Diritto
Canonico dedica loro un capitolo a
parte e li definisce cos: " L'istituto secolare un istituto di vita
consacrata in cui i fedeli, vivendo nel mondo, tendono alla perfezione della
carit e si impegnano per la santificazione del mondo, soprattutto operando
all'interno di esso " (CIC 710).
Vita umana.
E il dono pi grande, radicale: esistere; il
valore primario, sul quale si basano tutti gli altri. Su questa base, la *persona costruisce il suo modo di essere, il suo futuro, il
suo destino. A ciascuno spetta il compito di dare un senso alla propria vita,
nel diritto inalienabile all'autodeterminazione, che si oppone a ogni genere di
schiavit o di dominio evidente o nascosto. Per questo inaccettabile che uno
Stato si arroghi il diritto di togliere la vita per mezzo della *pena di
morte. La maggiore ricchezza della
vita umana " l'apertura a Dio, amico della vita (Sap 11,16) e a Cristo vivo " (M. Gmez R.,
DAP-VD).
I periodi della vita - infanzia, fanciullezza, adolescenza, maturit,
vecchiaia - sono toni qualitativi, ognuno dei quali prepara il seguente. Si
tratta di saper cogliere la peculiare bellezza e i limiti di ciascuno di essi,
senza restare legati al passato, che crea una distorsione sterile. La curva
interiore del valore personale non conosce, in se stessa, la decadenza che
colpisce l'organismo biologico. La fine di questa vita non la fine assoluta,
ma la trasformazione in una vita pi piena.
Vizio.
Abitudine ad agire male. E un atteggiamento o
disposizione permanente dalla quale procedono i successivi atti cattivi che la
persona compie. E l'antitesi della *virt.
Vocazione.
Dal latino vocare = chiamare. E la chiamata di Dio.
- C' la chiamata che Dio fa a ogni uomo
perch partecipi alla vita comunicata nel suo Figlio, Ges Cristo, formando
parte della sua Chiesa (cf At 2,39; Rm 8,28; 9,24; 11,29; 1 Cor 1,2.24; 1 Ts
5,24).
- La chiamata di Dio a una missione, come
vediamo nei casi di *Abramo (Gn
12,1), *Mos (Es 3,10.16), i *profeti (Is 6; 8,11; 42,5-6; 48,15-16; Ger 1,2-10; 1 Sam
3,4-10).
- A volte la missione prevede un genere di
vita diverso da quello ordinario in forma definitiva. Questo accadde nella
vocazione degli *apostoli (cf Mc
1,16-20 e par; 2,13-17 e par; 3,13 e par; 1 Cor 1,1). Oggi, nella pratica si
usa il termine vocazione per quelle chiamate che implicano un genere di vita
diverso dall'ordinario, come sono la vocazione al *ministero sacerdotale o alla *vita religiosa. La vocazione non tanto un'esigenza, anche se
chiede di rinunciare a molte cose, quanto una scelta di portare a termine la
missione della Chiesa in un dono di s molto particolare.
Volontariato.
L'attivit volontaria e gratuita di chi si
presta ad aiutare il prossimo (anziani, malati, indigenti, carcerati,
tossicodipendenti, ecc.). Esiste un volontariato di radice non religiosa, ma
dopo il concilio *Vaticano II
cresciuto a livello mondiale un volontariato di ispirazione cristiana che
coinvolge soprattutto i laici. Si riallaccia alla grande tradizione degli
ordini religiosi e delle opere di carit.
Volontarismo.
Mettendo da parte distinzioni filosofiche e
tipi di volontarismo, qui segnaliamo come tale la dottrina e la pratica nelle
quali predomina la volont sulla ragione, in modo tale che l'azione (o
l'intenzione) sono come un tentativo di piegare razionalmente ci che le cose
sono, a beneficio di ci che il soggetto vuole che siano.
Volto di Dio.
Espressione antropomorfica, che compare
numerose volte nell'Antico e nel Nuovo Testamento per esprimere il rapporto di
Dio con l'uomo, prendendo come immagine la parte pi espressiva di noi stessi.
Nella *Bibbia a volte indica la
persona di Dio, a volte la sua presenza. Nascondere il suo volto mostrare la
sua ira; scoprirlo mostrare benevolenza (cf Es 33,11.14-20; 34,21; Dt 20,8;
18,7; Sal 9,4; 24,6; 31,17.21; 80,4.8; 86,9; Gb 13,15; 13,24; Is 6,5; 59,2;
ecc.) Nel NT vedi Mt 18,20, 1 Cor 13,12; 1 Pt 3,2; Eb 9,24; Ap 22,4.
Voti.
Dal latino, votum = desiderio. Sono promesse fatte a Dio di qualcosa
che al di l del precetto. Si distinguono i voti privati, che una persona pu fare nelle condizioni da essa
stessa stabilite, e i voti pubblici, che sono ammessi e regolati dalla Chiesa
per coloro che abbracciano la *vita religiosa consacrata. I tre voti religiosi comuni - povert,
castit e obbedienza - sono espressione del donarsi totale. In alcuni ordini
religiosi si pronuncia solo quello di obbedienza, che, con la vita comunitaria,
compendia i tre citati.
Voto.
Promessa a Dio, o ad un santo per
ringraziarlo o per chiedere un favore. Esprime sentimento religioso anche se a
volte traduce una religiosit poco corretta, che utilizza la religione con
mentalit mercantilistica.
Vudu.
Culto religioso originario dell'Africa, dove
vige ancora (Congo, Nigeria...), introdotto nelle Antille dagli schiavi negri.
E presente soprattutto nell'isola di Haiti. Le pratiche del culto sono
espressione di un *sincretismo
pagano-cristiano. Il calendario e i sacramenti cattolici fanno da cornice alle
tradizioni e ai culti africani, con i loro sacrifici di animali, danze,
tamburi, possessioni... nei quali, attraverso la trance di alcuni dei
partecipanti, percepiscono la divinit e ne ricevono l'aiuto.
Vulgata.
In latino, " divulgata, popolare ".
E la versione latina della *Bibbia,
preparata da san *Girolamo, su incarico del papa san Damaso, a partire dal 383,
al fine di migliorare le diverse versioni che si utilizzavano. Fu fatta sulla *Vetus
latina (vedi *Versioni), corretta con il testo greco soprattutto per quanto
si riferisce al NT. Per l'AT, ricorse al testo ebraico e ad alcune sue
traduzioni. Al principio, ci furono resistenze ad accoglierla. Il nome di Vulgata le stato dato a partire dal XVI secolo.
W Y
Westminster.
Sede *arcivescovile di Londra, della quale titolare il primate della
Chiesa *anglicana. La chiesa *cattedrale fu costruita nel sec. XIII. Anche l'arcivescovo
cattolico porta il titolo di Westminster, bench sia un'altra la chiesa che
funge da cattedrale.
Wiseman, Nicholas Patrick Steven
(1802-1865).
Nacque a Siviglia, da genitori
anglo-irlandesi. Studi a Roma e fu ordinato sacerdote nel 1825. Lavor in
Vaticano; fu professore di lingue orientali e, dal 1838, rettore del Collegio
Inglese di Roma. Nominato vescovo, promosse in Inghilterra il Movimento di
*Oxford. Pio IX lo nomin arcivescovo
di Westminster quando fu restaurata la gerarchia in Inghilterra e poi
cardinale. Si distinse come organizzatore di missioni e ritiri, per
l'attenzione ai convertiti e l'interesse per i poveri. Scrittore di talento, il
suo romanzo pi famoso Fabiola o la Chiesa delle catacombe.
Wycliff, Jan (ca. 1320-1384).
Inglese. Eretico che negava la *transustanziazione. Per la sua avversione al papa e il modo in cui
auspicava la riforma della Chiesa, uno dei precursori della *Riforma Protestante.
Fu promotore della prima traduzione della *Bibbia in inglese.
Y
Yoga.
Letteralmente, " tensione, esercizio
". E l'ascesi o dominio dei sensi e della vita psichica praticata dagli yogin. Questi esercizi costituiscono la base di *buddismo, *induismo
e altre religioni orientali, specialmente dell'India, e servono al controllo di
s e al raggiungimento della pace interiore nella concentrazione (cf C.
Rgamey, in F. Knig, Dicc. de las Relig. - Herder).
Yom Kippr.
Giorno dell'espiazione. Festa ebraica di
penitenza. Pur non essendo una delle feste principali, molto popolare (Lv 16;
Nm 29,7-11; Eb 7).
Z
Zbulon.
Figlio di *Giacobbe e di *Lia,
patriarca della trib omonima ed *eponimo del territorio ad essa appartenente, in *Galilea.
Zaccaria.
In ebraico, " Yhwh si ricordato
". Nome di diversi personaggi biblici. Tra questi:
1. Uno dei dodici *profeti minori, della famiglia sacerdotale (cf Esd 5,1; 6,14; Ne
12,4). Profetizz dal 520 al 518, contemporaneamente ad *Aggeo, predicando la conversione personale e la
ricostruzione del *tempio.
2. Un profeta lapidato nell'atrio del tempio
per ordine del re Ioas, il quale fu a sua volta assassinato per il suo crimine
(cf 2 Cr 24,20-25). A lui si riferisce Ges in Mt 23,35 = Lc 11,51.
3. Il padre di san Giovanni Battista, al quale l'angelo del Signore annuncia la nascita
del precursore. Sulle sue labbra, Luca pone l'inno Benedictus = " Benedetto il Signore, Dio di Israele...
", nel quale loda Dio, che compie le sue promesse e, nella seconda parte,
annuncia la missione del bambino.
Zaccheo.
In ebraico, " puro, giusto ". Capo
dei *pubblicani e dei gabellieri. Ges fu ospite a casa sua, a Gerico, e lo
convert (cf Lc 19,1-9).
Zadok.
Sommo sacerdote di Israele ai tempi di *Davide e di *Salomone (cf 2 Sam 8,17; 1 Re 2,27-36; 4,2; Ez 44,15).
Zarepta.
Citt portuale dell'antica Fenicia, a sud di *Sidone. Il profeta *Elia vi comp diversi miracoli (moltiplicazione della
farina e dell'olio, risurrezione di un bambino) (cf 1 Re 17,7-24; Lc 4,25-26).
Zebedeo.
In ebraico, " mio regalo ". Marito
di Salome e padre di *Giacomo e di
*Giovanni, che Ges chiam perch
lo seguissero mentre stavano pescando con lui nel lago (cf Mc 1,20 = Mt 4,21).
Zelo.
Grande interesse per qualcuno o per una
causa; normalmente, in religione, significa interesse per la causa di Cristo,
per l'allargamento del suo regno e la salvezza degli uomini.
Zeloti.
Gruppo di giudei in radicale opposizione a
Roma, che dominava il *popolo di Dio.
Furono i principali animatori della sollevazione contro i romani, che provoc
l'utopica guerra giudaica (66-70),
che si concluse con la distruzione del *tempio e di *Gerusalemme ad opera di *Tito Flavio. Nei Vangeli non sono nominati, ma a uno dei dodici, *Simone, si d il soprannome di zelota (cf Lc 6,15).
Zen.
Etimologicamente, significa "
meditazione ". E una forma particolare del *buddismo, molto diffusa in Giappone, che cerca la conoscenza
di s e di ci che essenziale nella realt mediante la meditazione in
determinate posizioni del corpo. Al di fuori del buddismo, si esercitano
pratiche ispirate dallo zen come mezzo di rilassamento o di interiorizzazione
(vedi *Yoga).
Ziggurat / Ziqqurat.
Tempio nella regione della *Mesopotamia e della *Persia a forma di alta torre a gradoni o terrazze. In *Babilonia ce n'era uno in ogni citt. A una costruzione in
questo stile allude il racconto della torre di *Babele (cf Gn 11,1-9).
Zona pastorale.
Struttura intermedia tra la *diocesi e la *parrocchia, stabilita per un migliore sviluppo dell'impegno pastorale.
Normalmente comprende un insieme di parrocchie o di *decanati. Non esiste come struttura prevista
nell'organizzazione canonica, ma le autorit locali possono stabilirla se lo
ritengono opportuno.
Zoroastro / Zaratustra.
Persiano, fondatore della religione che porta
il suo nome, il zoroastrismo. La sua ubicazione storica molto oscura: oscilla
tra il sec. XV e il sec. VII a.C.
Zorobabel.
In ebraico, " germoglio di Babilonia
". Discendente di *Davide,
nato in *Babilonia durante *l'esilio, fu nominato dal re di *Persia re della *Giudea. Occupava questo posto quando, intorno al 520 a.C., i profeti *Aggeo e *Zaccaria
auspicavano la ricostruzione del *tempio. E uno degli ascendenti del *messia.
Zucchetto.
Copricapo a forma di piccola calotta
emisferica usato dal papa (bianco), dai cardinali (rosso) o dai vescovi
(viola). Vedi *Solideo.
Zwingli, Huldreich (1484-1531).
*Presbitero diocesano svizzero. Fu uno dei leader della *Riforma protestante, indipendente tuttavia da *Lutero e in polemica con lui su alcuni punti, come quello
della presenza reale di Cristo nell'eucaristia, che Zwingli non ammetteva
(Lutero la affermava, anche se non secondo la dottrina cattolica della *transustanziazione). Fece abolire il *celibato ecclesiastico; ammetteva i soli sacramenti del
battesimo e dell'eucaristia, ma solo come atti di culto, non come mezzo della
grazia. Il centro della sua attivit fu Zurigo. Mor nella battaglia di Kappel,
durante la guerra con i Cantoni cattolici.