"Della brama dell'uomo, avanti a voi, una musica ha svolto la vicenda: delle sorti mutevoli di Faust v'ha narrato la scena questa sera. È riuscito, l'assunto smisurato? Era, nella miscela, oro bastante? Se così fosse, tocchi a voi d'estrarlo: resti al poeta il suo soffrir beato. Inesausti tuttora sono i simboli che il genio onnipotente in sé racchiude: la scuola che dall'opera è sgorgata maturerà feconda nei decenni. Ciascuno il suo ne tragga a suo piacere e Spirito s'aggiunga ad altro Spirito. Dell'ascesa continua è questo il senso - La danza chiuderà il suo cerchio un giorno." [BUSONI II, p. 199] "All'inizio dell'opera, nelle ottave del Prologo recitato dal poeta agli spettatori, egli aveva riaffermato le ragioni delle sue scelte poetiche e musicali e spiegato come, da sempre attratto irresistibilmente verso ogni fiaba nella quale avesse parte il diavolo, avesse cercato nel vecchio e polveroso teatro delle marionette una larva, e dalla larva fosse nata una farfalla. Ora, alla fine, il poeta torna a parlare agli spettatori, nell'Epilogo: "è riuscito", si domanda per sua bocca Busoni, "l'assunto smisurato? Era, nella miscela, oro bastante?': "Se così fosse, tocchi a voi d'estrarlo: resti al poeta il suo soffrir beato. Inesausti tuttora sono i simboli che il genio onnipotente in sé racchiude: la scuola che dall'opera è sgorgata maturerà feconda nei decenni. Ciascuno il suo ne tragga a suo piacere e Spirito s'aggiunga ad altro Spirito. Dell'ascesa continua è questo il senso - La danza chiuderà il suo cerchio un giorno." In questi versi, scritti il 23 luglio 1922, Busoni non soltanto pronuncia il suo testamento spirituale, ma verga anche un epitaffio funebre. Solo e disilluso, come Faust, si spense due anni dopo: "Se la vita è solo illusione, che cosa di più può essere la morte?" (Letztes Bild) [SABLICH, pp. 243-244] |