Otto anni dopo, appena prima di lasciare Zurigo per Berlino, Busoni scrisse a Gisella Selden-Goth:
L'«espressionismo» in musica, come Ella lo spiega seguendo i suoi apostoli, si trova qua e là in tutti i grandi compositori; è un mezzo da impiegare occasignalmente. L'errore sta nel volerne fare una regola universale: in ogni tendenza e in ogni partito (anche sociale) c'è un granello di verità, che però non è mai il solo che dà la beatitudine. Perciò rifiuto ogni partito.