Il «forbito» Leopold Schmidt (1860-1927), il temutissimo critico musicale del Berliner Tageblatt, così si espresse l'11 novembre 1904 a proposito del al Concerto per pianoforte e coro d'uomini di Busoni:

Un'immaginazione musicale vivace, originale, è operante in Busoni; ma è l'immaginazione di un tecnico di talento, non di un vero spirito creativo. Soprattutto la ricchezza del materiale non trova forma propria in una struttura architettonica. E in ciò risulta evidente che quel che manca è una vera maestria e che quel che domina è un disinibito rapsodizzare su modelli scadenti. [...] Temo che in questa curiosa creazione Busoni abbia rivelato la sua più intima natura mucicale [...].
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