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Aforismi

Gino Agnese

McLuhan e il Futurismo

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Io sono persuaso della derivazione futurista di Marshall McLuhan, l’ho documentata e però non sono il solo a sostenerla. Sono quello che l’ha sostenuta con un corredo più ampio di citazioni, di riferimenti e di argomenti; però devo dire che anche un mio amico compianto, che collaborò alla mia rivista "Mass media", e cioè il Professor Francesco Iengo dell’Università di Chieti in un suo libro accenna a questa derivazione futurista di McLuhan, e per altro vi ha accennato dopo però che me ne ero occupato io di questo argomento. Vi ha accennato anche un importante studioso d’arte tedesco [Ludwig Seyfart nel catalogo della mostra "Blast", allestita ad Hannover nel 1996].

Il fatto è questo: McLuhan, che non cita mai Marinetti nelle sue opere ma che senza dubbio lo conosceva - e dirò perché -, cita tuttavia Boccioni. Ora è abbastanza singolare che un autore possa citare una frase di Boccioni, che pure fu un teorico dell’arte, e non citi Marinetti. Ma queste sono illazioni, sono congetture. Invece ci sono dei dati oggettivi. Uno dei dati oggettivi è costituito dalla consonanza tra un’opera di Marinetti e un’opera di McLuhan, l’opera di McLuhan è "La sposa meccanica". In questo libro McLuhan si occupa dell’automobile o per meglio dire si occupa della pubblicità mediante la quale vengono vendute le automobili negli Stati Uniti, negli anni Cinquanta. "La sposa meccanica", il titolo dice abbastanza e cioè il compratore si innamora dell’automobile e non in un senso meccanico ma in un modo molto profondo e vicino alla propria sensibilità.

Poi le automobili americane degli anni Cinquanta sono sinuose, sono tondeggianti, sono non voglio dire carnali perché sarebbe un’esagerazione ma quasi. Ricordiamo le Buick, le Studebaker, per esempio, le Chrysler tutte queste macchine grandi con queste forme proprio... E quindi lui fa il libro "La sposa meccanica". Ma nel 1921 Marinetti aveva scritto "L’alcova d’acciaio". L’alcova d’acciaio era l’autoblinda di Marinetti con la quale aveva combattuto l’ultima fase della Prima guerra mondiale. E Marinetti si innamorò della propria autoblinda - questo è il succo del libro - e intese l’autoblinda, come sposa sua e come alcova allo stesso tempo. Mi pare che siamo proprio vicini, soltanto che Marinetti l’ha scritta nel ’21. Cioè questa idea di Marinetti è datata 1921 e quella di Marshall McLuhan è datata 1951. Mi pare comunque che ci sono una trentina d’anni di distanza tra le due cose, ma non è solo questo. C’è una circostanza storica: Marshall McLuhan è stato molto in dimestichezza con Percy Wyndham Lewis, oltre che con Ezra Pound. Ma chi era Percy Wyndham Lewis? Era un pittore e un teorico dell’arte inglese che era stato il perno, negli anni Dieci, del Movimento Vorticista e il movimento Vorticista in Gran Bretagna era stato molto vicino al Movimento Futurista, e in qualche modo McLuhan ha preso qualcosa dal Futurismo italiano, da Marinetti e dall’avanguardia italiana, attraverso la consuetudine che egli stabilì negli anni Cinquanta negli Stati Uniti con Percy Wyndham Lewis, oltre che con Pound.


Biografia di Gino Agnese

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