Da una delle tredici lettere che la scrittrice Olga Solotareff Lecaye - figlia di Nadejda Popoff, quindi nipote di Augusta Popoff - ha indirizzato all'autore di questo testo tra il 1993 e il 1999. Augusta Petrovna Popoff, sposata a Sergej Berdnicoff, nacque a Tzaritzin (poi Stalingrado e ora Volgogrado) nel 1881. Separatasi dal marito, assieme al figlio Pietro di cinque anni e alla madre Sofia emigrò nel '12 in Svizzera, dove già risiedeva la sorella Nadejda, nata nel 1885 e sposata all'architetto pietroburghese Marc Solotareff. Dopo pochi anni Augusta - lasciando il figlio alle cure della madre e della sorella, che si trasferirono dopo la guerra '15 -'18 a Soisson, a 100 km. da Parigi - tornò in Russia e vi morì non ancora quarantenne. Ella rivide Boccioni? Forse sì, nel '12 o nel '13. Almeno, questo suggeriscono un'annotazione della Aleramo («incontra una sua vecchia fiamma») e un riferimento al Lago dei 4 Cantoni, che sembra il ricordo di un viaggio, in una poesia boccioniana del '12. Tutte le citazioni in francese in questo te sto sono tratte dalle lettere all'autore, di Olga Solotareff Lecaye, vivente cugina di Pietro (Pierre) Berdnicoff, probabilmente deceduto nella seconda metà degli anni Quaranta, o negli anni Cinquanta, dopo essere stato ufficiale poliglotta dell'Armee nella guerra'40-'45.