G. C. Argan, a p. 242 di «L'arte moderna», RCS Sansoni, Firenze, 1990, scrive: «lo stesso Boccioni, negli ultimi tempi della sua vita, si rende conto che l'estremismo futurista si risolveva in un limite [...]. Nelle sue opere infatti, non più futuriste, cerca di trovare una sintesi di Impressioni smo e Espressionismo, ma chiaramente individuando in Cézanne la sorgente di tutte le ricerche avanzate...». È anche vero però, che contemporaneamente al ritratto di Busoni, nel quale il «cézannismo» è evidente, Boccioni ritrasse in termini futuristi - e «fuori contratto» - la moglie del musicista, Gerda.