Nella lettera al marchese di Casanova del 4 settembre (GALLINI, p. 19) Busoni definisce «deplorabile e inscusabile caso» la tragedia della morte prematura di Boccioni. Il 5 settembre 1916 scrive a un Konzertmeister basilese «[...] und [ich] habe... manchen Kummer durch den Krieg der wieder einen Freund wegraffte» (e sono molto addolorato per la guerra in corso che mi ha di nuovo strappato un amico). Quest’ultima lettera è conservata nell’Archivio L. Rodoni, Biasca).