L'ordine è più antico del linguaggio, altrimenti i cani non potrebbero conoscerlo. L'addestramento degli animali si fonda proprio sul fatto che essi, pur ignorando il linguaggio, imparano a capire ciò che si richiede loro. [...] L'ordine per sua natura non permette contraddizioni.  All'origine del comando sta qualcosa di estraneo che deve anche essere considerato qualcosa di più forte. Si ubbidisce perché non si potrebbe lottare con speranze di successo; chi è in grado di vincere comanda. Il potere del comando non deve essere messo in dubbio; se si è affievolito, deve essere pronto a riaffermarsi con la lotta. Per lo più, tale potere continua ad essere riconosciuto per molto tempo. Sorprende notare quanto di rado si esigano nuove decisioni: ci si accontenta degli effetti delle decisioni ormai consuete. Nei comandi rivivono le battaglie vittoriose, ogni comando eseguito rinnova una vecchia vittoria"

[Elias Canetti, Massa e potere, trad. it. Milano, Rizzoli, 1972, pp. 331-333]
Elias Canetti nasce in Bulgaria, a Ruscuk, il 25 luglio del 1905, da genitori ebrei sefarditi di origine spagnola. Ebbe come lingue materne l'antico spagnolo parlato in casa e il bulgaro. Nel 1911 si trasferì con la famiglia a Manchester, dove imparò l'inglese. Viaggiò molto, e, tra il 1913 e il 1916, acquisì come quarta lingua il tedesco, prediletto dalla madre: lo definirà poi «la lingua salvata», alla quale resterà sempre fedele, anche negli anni del nazismo e dell'esilio a Londra, dal 1938. Dal 1924 a Vienna, studiò chimica per volere della madre, ma, pur laureandosi, decise di dedicarsi alla letteratura, pubblicando, nel 1932, una commedia violentemente caricaturale, Nozze. Nel 1935 esce il suo primo e unico romanzo, Die Blendung, tradotto in italiano, per volere dello stesso Canetti, come Auto da fé (1935), incentrato sulla solitudine nella società contemporanea, in cui il protagonista, un intellettuale «tutto testa e niente corpo» perisce nel rogo dei suoi centomila volumi. Di notevole spessore è Massa e potere (1960), saggio sulla psicologia del controllo sociale. Di rilievo è anche l'autobiografia, divisa nei volumi La lingua salvata (1977), Il frutto del fuoco (1980) e Il gioco degli occhi (1985). Vince il premio Nobel per la letteratura nel 1981.
Muore a Zurigo il 14 agosto del 1994.