ALLUSIONI A MAX REGER
NELLE LETTERE DI BUSONI



Berlino, 10.9. 1909

Caro Henri [Petri], nella mia ultima lettera mi sono dimenticato di commentare i programmi per i concerti di quartetto, come mi pregavi di fare.
Purtroppo i quattro proposti - a prescindere dalla loro diversa altezza spirituale - hanno tutti un colore della medesima sorta, voglio dire Schumann, Brahms, Reger e il Busoni del 2° Quartetto. Infatti sono tutti e quattro alla Schumann, cioè di sonorità asciutta, scritti nel registro centrale e di breve respiro, anche se - come in Reger e in me - escono dal fraseggio in 8 battute. - Prendiamo dunque i due in re minore, ognuno come pezzo centrale del programma; Haydn e Beethoven come pezzi conclusivi. Avremo

2 Busoni
3 Beethoven

oppure

2 Reger
3 Haydn

Brahms e Schumann rimangono come pezzi iniziali.
Qui però mi trovo come «Er Culo al bivio»* (scusa!). Lascio dunque a te di bilanciare i due primi con i due secondi.**
Nella collana di partiture Eulenburg è annunciato un Quartetto di Sibelius (op. 56) con il titolo promettente: Voces intimae. Mi aspetto qualche cosa di bello.
Io stesso ho da tempo l'intenzione di scrivere un Quartetto in un movimento, che dovrebbe diventare il mio capolavoro e riuscire assolutamente sconvolgente. Se soltanto avessi qualche anno di pace! Pace, pace, pace!
[...]

* «Herr Kules am Wege der Scheide.» Espressione scurrile che gioca col detto «Ercole al bivio».[S.S.]

** Cioè op. 36, n. 1 o 2 di Schumann, op. 51, n. 1 o 2 di Brahms. Così annota Beaumont. Il testo è ambiguo, ma non mi pare che Busoni voglia dir questo, quanto piuttosto lasciar libera la scelta degli abbinamenti: cioè o Schumann o Brahms con Reger o con Busoni, indifferentemente (è verosimile che Petri avesse già proposto quali quartetti mettere in programma. [Sergio Sablich]


New York, 24.3.1910

Caro amico Draber, [...] Può esistere un 'festival' Reger? Dov'è l'atmosfera festiva? Quando si farà un festival Liszt come si deve? Con gli oratori, le sinfonie e tutti i pezzi per pianoforte e orchestra, inframmezzati dai pezzi per due pianoforti e da un concerto di Lieder? Penso che il 1911, centenario della nascita, darà vita a qualcosa del genere.


Zurigo, 9 novembre 1916

Caro Egon [Petri], no, con mio gran dolore non ho ricevuto la tua lettera su M. Reger, cosa che mi dispiace veramente. Perché quella leggera irritazione (inversione contrappuntistica nel suo stile*) che egli produce nel mio cuore e nel mio cervello di musicista avrebbe trovato uno sfogo attraverso di te. Peccato...

* Orig. «Erger» ( = «Ärger» = irritazione). Busoni gioca 'contrappuntisticamente' sul nome Reger; il quale, una volta, ricevuto un compenso alquanto scarso per un concerto, si era firmato «Re mager»


Zurigo, 4.6.1917

Caro, stimatissimo amico [Hans Huber], è stato bello da parte Sua dimostrarmi la Sua amicizia partecipe anche in questa occasione di poco conto. Avrei certo potuto rispondere in un tono ben diverso al Signor Dottore [...] di Monaco [Pfitzner, riferimento al libello contro l'estetica di Busoni: «Pericolo Futurista»] ma per batterio sul terreno della rozzezza avrei dovuto scendere agli insulti, il che sarebbe stata una vittoria per lui. Ha assolutamente torto nell'affermare che criticando le espressioni convenzionali «musicale» e «profondo» - io volessi impartire lezioni ai tedeschi. Le cose stanno proprio in maniera opposta. E a me che sin dall'infanzia e ancora da uomo maturo sono state continuamente impartite lezioni in Germania; e ogni copista, ogni dilettante di provincia si sentiva in diritto di intimidirmi con quelle due parole, per affermare la propria superiorità. Lo stesso mi è accaduto con l'espressione di uso corrente 'sentimento', e si è riusciti a incollarmi addosso l'etichetta dell'uomo 'di intelletto senz'anima'. No, ha ragione, non era lecito che costoro riportassero una vittoria incondizionata. Adesso capirà meglio di allora la mia rivolta contro la canonizzazione di Reger da parte di [Hermann] Suter; non ce l'avevo con Suter e quasi nemmeno con Reger, ma con un principio che spero gli svizzeri non siano tanto tedeschi da sostenere. Con tutta l'ammirazione che si meritano i grandi tedeschi, i mediocri si nutrono di espressioni convenzionali e con il loro istinto di gregge dicono 'noi'. 'Noi resistiamo' è l'ultima. [...]

Zurigo, 13.5.1916

[A Egon Petri]Granados, un compositore il cui invito a New York la stagione scorsa era stato preceduto da un grande battage pubblicitario, è affogato nella Manica durante il viaggio di ritorno. Così il fato agisce spesso con saggezza. Quest'uomo, eccessivamente esaltato, si era innalzato, col suo episodio newyorkese, al di là del massimo a cui poteva aspirare. Da allora in poi poteva andare incontro soltanto a delusioni (come ne era stata una egli stesso per N.Y.), e il destino è intervenuto al momento giusto.
Se questa concezione si possa applicare anche alla scomparsa di Reger [morto l'11 maggio 1916] rimarrà una questione aperta per breve tempo. Ma sento un qualcosa di logico anche qui. Nondimeno le due notizie mi hanno colpito e scosso: nonostante tutti gli orrori organizzati, ci accorgia-mo di non essere diventati insensibili a quelli naturali. Ci appaiono sempre come qualcosa di genuino contrapposto all'artificialità degli altri .


«Lorsqu'en 1895, Riemann commence à enseigner à l'Université de Leipzig, Reger prend également en charge la classe de théorie au Conservatoire de Wiesbaden. La maison d'édition londonienne Augener s'étant déclarée prête à publier ses oeuvres, il se présente alors au public en tant que compositeur. Johannes Brahms, à qui il soumet son opus 16, afin qu'il en fasse la critique, lui fait des compliments. Ferruccio Busoni l'incite à venir à Berlin. En 1895, il commence à écrire un concerto pour piano, à l'intention de Eugen d'Albert, mais cet ouvrage reste malheureusement inachevé. C'est également à cette époque qu'il fait la connaissance de Richard Strauss, avec qui il restera lié sa vie durant.» [D'après Peter Krams]


BRIEFE VON MAX REGER AN BUSONI


TITELSEITE

WIESBADEN, 17.4.1895 (S. 43 - 44)

WIESBADEN, 11.5.1895 (44 - 45)

WIESBADEN, 18.6.1895 (45 - 46)

WIESBADEN, 17.7.1895 (46)

WIESBADEN, 23.7.1895 (46 - 47)

WEIDEN, 26.8.1895 (47)

WEIDEN, 6.9.1895 (47 - 48 - 49)

WIESBADEN, 21.10.1895 (49)

WIESBADEN, 27.5.1896 (52 - 53)

WIESBADEN, 16.2.1898 (57)


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* Portrait von S. Czerny

**Ölgemälde von Heinrich Hübner
(Ausschnitt)
Staatliche Museen Meiningen


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