LAURETO RODONI

FERRUCCIO BUSONI A BOLOGNA
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Dopo aver concluso la «Sonatina Seconda» [1] e altre opere minori, nell’agosto del ‘12 Busoni lascia Berlino per recarsi a Parigi dove incontra per la prima volta Gabriele D’Annunzio. Il musicista è incantato dalla rapidità e vivacità di pensiero del poeta, dalla «pompa di immagini e di colori» che sviluppa nei suoi racconti. I due artisti si separano «molto affettuosamente, con più di un progetto in germe». [2]
Tornato a Berlino, si prepara per le abituali, logoranti tournées autunnali e primaverili. Il 13 maggio a Milano esegue per la prima volta la «Sonatina seconda» (tra il pubblico vi è anche Boccioni). [3] Dopo la metà di giugno si reca a Parigi dove incontra di nuovo il pittore e D’Annunzio. [4] A Busoni non sarebbe dispiaciuto collaborare con il poeta. Aveva in mente di scrivere un’opera con Leonardo come protagonista. [5] Ma questo progetto non fu condotto in porto, anche per l’enorme diversità di temperamento e di culture dei due artisti. Di ritorno a Berlino, Busoni riprende e conclude la partitura del «Nocturne Symphonique» [6] per orchestra, secondo «studio» per il «Doktor Faust», dopo la «Sonatina seconda».
Il 1º ottobre assume ufficialmente carica di direttore del Conservatorio di Bologna, offertagli dal comune qualche mese prima. [7] L'esperienza bolognese lo delude quasi subito: «Benché abbia in mano molto, è difficilissimo combinare qualcosa. È come se mi si regalasse un’isola e mi si levasse la nave per andarci.» [8] Alla fine di giugno, terminato l’anno scolastico, fa ritorno a Berlino dove si dedica alla composizione e all’edizione delle opere di Bach per pianoforte.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, è colto da profondo sconforto e chiede a Bologna un anno di aspettativa. [9] Decide poi di compiere la tournée in America, programmata prima del fatidico 1º agosto, anche per avere il tempo di riflettere sul da farsi. Dopo aver concluso il libretto del Doktor Faust, il 3 gennaio 1915 parte con tutta la famiglia. [10] Resterà negli Stati Uniti ben oltre il tempo previsto, fino all’inizio di settembre. Poi la Svizzera, Zurigo, l’esilio volontario...
Brano tratto da Laureto Rodoni, Tra futurismo e cultura mitteleuropea. L'incontro di Boccioni e Busoni a Pallanza, Alberti Editore, Verbania-Intra, ottobre 1998, pp. 80-82.