[14] D. LOMBARDI, Il suono veloce. Futurismo e Futurismi in musica, Milano, Ricordi-Unicopli, coll. «Le Sfere», 1996, p. 33. Cfr. anche E. VARÈSE, Il suono organizzato, Milano, Ricordi-Unicopli, coll. «Le Sfere», 1985, pp. 155- 156; 167-169 e 171. Alle pp. 168-169 il compositore francese scrive: «Di fatto, non c'è sviluppo che lui non abbia previsto; penso ad esempio a questa straordinaria predizione: "Io arrivo a pensare che nella nuova grande musica le macchine saranno indispensabili e avranno una loro parte di rilievo. Forse persino l'industria contribuirà allo sviluppo dell'arte". E quanto aveva ragione!...» Cfr. inoltre L. ROGNONI, L'ideologia musicale di Ferruccio Busoni, in Fenomenologia della musica radicale, Milano, Garzanti, 1974, p. 152: «Le profezie musicali di Busoni sono rimaste nell'ombra o quasi per buona parte del nostro mezzo secolo. Dopo Schönberg e per Schönberg si è cominciato a riflettere sugli scritti busoniani, per scoprire con sorpresa, come egli già agli inizi del secolo avesse tutto intuito, persino quello che sarebbe capitato, nel secondo dopoguerra, con l'informel, col suono-massa, con la musica elettronica.» Sul pensiero estetico di Busoni, cfr. soprattutto gli studi di WEINDEL, LEVITZ, SABLICH (pp. 111-139) e F. D'AMICO, Introduzione a BUSONI, Lo sguardo..., cit., pp. 11-24).