MICHAIL JUR'EVIC LERMONTOV: CRONOLOGIA

1814 - Nasce a Mosca.
1815 - Il bambino viene portato con la famiglia a Tarchany, nei possedimenti della nonna materna. Il villaggio di Tarchany, nella Russia centrale, provincia di Penza, si chiama oggi Lermontov.
1817 - Muore la madre. La nonna materna fa togliere al padre di Lermontov il diritto di educare il figlio, diritto di cui si assume la responsabilità.
1826 - Il dodicenne Lermontov ha come precettore il francese Jean Capet, un soldato dell'armata di Napoleone, rimasto in Russia. Gli arrivano notizie sulla rivolta dei decabristi, accaduta il 15 dicembre 1825, dopo la morte dello zar Alessandro I.
1827 - Lermontov viene accompagnato a Mosca.
1828 - Lermontov entra nella scuola privata detta Pensione Nobile che aveva lo scopo di preparare i giovani a sostenere l'esame di ammissione all'Università. Scrive i suoi primi poemi di influenza byroniana e puskiniana: "I Circassi", "Il Prigioniero del Caucaso", "Il Corsaro".
1829 - Prima redazione del poema "Il Demone". Prime poesie, fra cui "Il mio Demone".
1830 - Lermontov entra all'Università di Mosca. Scrive la seconda redazione del "Demone". Scrive inoltre due drammi di ispirazione schilleriana: "Gli Spagnoli" e un altro con il titolo tedesco "Menschen und Leidenschafen". 1831 - Muore il padre: il poeta si sente angosciato e responsabile della caduta morale e della disperazione del padre, trattato con fredda crudeltà dai parenti della moglie. Il carattere di Lermontov si forma anche con l'influenza di questo dramma paterno e del suo sentimento di colpa. Lermontov scrive la terza versione del "Demone".
1832 - Lermontov entra nella scuola per allievi ufficiali. Scrive il romanzo "Vadim", incompiuto.
1833 - Frequenta la scuola degli allievi ufficiali.
1834 - Lermontov lascia la scuola ed entra nel Reggimento della Guardia. Scrive la quinta redazione del Demone. Pubblica numerose poesie.
1835 - Frequenta i salotti di Pietroburgo. Di quest'anno è un'azione contorta e riprovevole di Lermontov. Nel 1830, in primavera, egli aveva conosciuto la signorina Ekaterina Aleksandrovna Suskova (Chvostova da sposata) (1812-1868). Lermontov se ne innamorò e scrisse per lei una serie di liriche nel 1830 (il «ciclo della Suskova»). Il poeta la rivide di nuovo a Pietroburgo nel 1834, e il suo amore fu ricambiato. Il contorto Lermontov spedì alla fanciulla una lettera anonima. In seguito a questa lettera la Suskova (che non seppe mai chi fosse l'autore della lettera) ruppe la relazione con il poeta.
Nel 1835 Lermontov termina la prima versione del dramma "Il ballo in maschera" che, presentato alla censura, viene rifiutato.
1836 - Lermontov scrive il poema "Il boiaro Orfa". Tra le più belle liriche di quest'anno: "Il gladiatore morente" e "Melodia ebraica".
1837 - In occasione della morte di Puskin, Lermontov scrive l'appassionata ode "La morte del Poeta". Per questa sua lirica il poeta viene subito spedito al Caucaso (egli aveva difatti accusato l'alta società russa e anche gli ambienti governativi di aver fomentato se non voluto l'assassinio in duello di Puskin). L'interessamento della nonna, tuttavia, fece si che egli potesse tornare a Pietroburgo. Di quest'anno sono: "Borodino", "Il Prigioniero", "Il ramo di Palestina".
1838 - Di quest'anno è la sesta redazione del "Demone", detta «prima caucasiana». Pure di quest'anno sono la pubblicazione di poemi e poesie.
1839 - A Pietroburgo Lermontov frequenta un gruppo di amici (chiamato «dei Sedici»), sospettati di svolgere attività politica. Comincia a pubblicare, sulla rivista «Annali Patrii», alcuni racconti de "L'eroe del nostro tempo". Altre opere significative di quest'anno: il poema "Il novizio", le poesie "Tre palme", "Preghiera", "I doni del Terek".
1840 - A causà di un duello (il primo duello di Lermontov, con il figlio dell'ambasciatore di Francia, Ernest de Barante) Lermontov viene nuovamente mandato al Caucaso. Chiede di essere mandato in prima linea, e partecipa ai combattimenti contro i ribelli caucasici vicino al fiume Valerik. La proposta per una medaglia al valore, meritata, fatta dagli ufficiali suoi superiori, viene respinta dallo zar. Altri capitoli ("Bela", "Il Fatalista") dell' "Eroe del nostro tempo" compaiono sugli «Annali Patrii». Lermontov pubblica in volume tutto "Un eroe del nostro tempo". Compaiono diverse poesie molto belle (come "Tutto è triste e cupo"; "Le nubi").
1841 - Ottenuto un breve permesso, Lermontov torna a Pietroburgo e vi rimane dal febbraio all'aprile. Di nuovo al Caucaso, a Pjatigorsk, si batte in duello con l'amico d'infanzia Martynov (da lui, del resto, provocato) e resta ucciso (15/27 luglio). È probabilmente di quest'anno l'ultima edizione pervenuta del "Demone". Poesie del 1841: "La Patria", "Addio", sporca Russia", "Esco solo sulla strada", "Tamara", "Il profeta".