CONCERTSTÜCK FÜR PIANOFORTE MIT ORCHESTER Op. 31a

Testo in francese

Testo in italiano

«This piece, dedicated to Anton Rubinstein, won the first Rubinstein prize for composition in 1890. It was widely recognized that Busoni should also have won the piano prize at the competition, but Rubinstein himself felt that, at least during the first awards, one prize should go to a Russian.
The Concertstück is often dismissed in writings on Busoni as an early work and therefore as too derivative and immature. Much has been made of the Brahms influence in particular. This seems to me overemphasized. True, the passage given in Figure 8.1 [p. 120] could well have been inspired by similar passages in the Brahms d minor Concerto, but it is an isolated instance, not a typical one; and even when the solo part feels and sounds like Brahms, the combination with orchestra has none of the Brahmsian opulence, but is already finely etched even at this early stage, and contrapuntally rather than harmonically conceived.» [SITSKY, p. 119]

«Avec le "Konzertstück" op. 31a, achevé à Helsinki durant l'été de 1890, Busoni remporta la même année le Grand Prix Rubinstein de composition musicale à St-Pétersbourg, ce qui valut au leune compositeur de 24 ans d'être nommé professeur au Conservatoire de Moscou. L'œuvre, dédiée à Anton Rubinstein, plus tard augmentée d'une "Romanza et d'un Scherzoso" sous le titre de "Concertino", se réfère à Brahms, tant par sa pensée harmonique que par l'écriture pianistique touffue et le traitement symphonique, elle trahit aussi des influences du monde sonore fortement chromatisé de Liszt. Quoiqu'il s'agisse d'une étape dans le processus de maturation de Busoni, il semble que celui-cii [...] y soit resté attaché jusqu'à la fin de sa vie. Lors d'une de ses dernières apparitions avec orchestre, le 27 janvier 1921 il joua la partie solistique dans un concert extraordinaire que le journai "Musikblatter des Anbruchs" (les "Feuilles musicales du progrès") avait organisé en son honneur. Comme Raff dans son op.76, Busoni rompit aussi, environ trois décennies plus tard, avec la traditionnelle forme académique de Sonate en plusieurs mouvements, divisant l'œuvre bipartite en une introduction en ré mineur, sombrement retenue, et un mouvement de forme sonate à deux thèmes en Ré majeur, au développement exceptionnellement riche en contrastes. Les monologues de l'instrument soliste, partiellement en style de cadence, font voisiner de singuliers accents et deux courts fugati en une trame virtuose.» [Walter Labhart, booklet CLAVES CD 50-8806, Thun 1988] []

«L'attività compositiva di Ferruccio Busoni (Empoli 1866-Berlino 1924) nell'ambito delle forme per pianoforte e orchestra si estende su un arco di tempo assai ampio e culmina idealmente nel monumentale Concerto op.39 (1903-4). [...] Il Konzertstuck è da ascrivere alla fase formativa dell'Empolese, quella in cui il 24enne virtuoso abbozzò la prima avventura musicale fuori dal campo interpretativo. Dedicato ad Anton Rubinstein, il brano vinse il primo premio per la composizione istituito quell'anno stesso dal dedicatario (si dice che a Busoni sarebbe stato assegnato anche il primo premio pianistico del Concorso se Rubinstein stesso non avesse preferito che il riconoscimento dell'edizione inaugurale andasse ad un suo connazionale).
Lavoro sotto il segno, in prevalenza, della tonalità di Re maggiore, l'Opus 31 a mostra evidenti connessioni con lo stile del Brahms del Primo Concerto, anche se non mancano allusioni a Wagner, nell'irresolutezza armonica, e a J.S.Bach, nell'accenno a forme antiche come la Passacaglia. L'asciuttezza con la quale l'autore risolve la parte orchestrale e la misura adoperata nella scrittura solistica rifiutano i modelli lisztiani ed anticipano il Busoni della maturità. Descritto in alcuni remoti cataloghi busoniani come Introduzione e Allegro, il Konzeristuck viene oggi raramente eseguito anche se la sua ricchezza tematica e la fantasia dispiegata nelle cadenze solistiche gli meriterebbero miglior sorte. [Michele Selvini, booklet ARKADIA CDAK 126.1, Milano, 1993]

[Il "Konzertstück" è un pezzo] scintillante di un virtuosismo trascendentale e gonfioo di un'epica monumentalità che tocca l'apice nella cadenza dell'Allegro, in un fugato di ardimentose proporzioni. L'Allegro è preceduto da una Introduzione lenta, pagina disoguale ma riscattata qua e là da pregevoli intuizioni armoniche e timbriche, specialmente nella scrittura pianistica. Com'era sua abitudine con le composizioni giovanili più promettenti, Busoni riprese in età matura questo lavoro e aggiunse al dittico originario "Introduzione e Allegro" una seconda parte intitolata "Romanza e Scherzoso" (op.54, 1921), dedicata ad Alfredo Casella. La prima versione e la posteriore aggiunta, pubblicate nel 1922 col nuovo titolo di "Concertino", costituiscono globalmente un'opera più equilibrata e compiuta, anche se stilisticamente eterogenea.» [SABLICH, p. 152]