«Dapprincipio la presenza di Leonardo sulla scena non gli [a d’Annunzio] pareva possibile. ‘Ho timore di farlo parlare, come non metterei le mie parole in bocca a Cristo o a Napoleone’ [...] Quando però pronunciai, a guisa di formula, il concetto di ‘Faust italiano’ cominciò a vedere delle possibilità. ‘Non un Leonardo storico, ma un Leonardo simbolico. Vi si dovrebbe aggiungere l'elemento mistico. Una sequela di quadri senza collegamento drammatico.’ Era arrivato dove lo volevo. [...] È stato estremamente interessante, ma a volte mi scappava un sorriso» (ibi, p. 215). Quindi già nel 1913 Busoni aveva in mente la struttura del suo Doktor Faust, che è appunto un’opera composta di quadri senza collegamento drammatico.
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