Impiega motivi dei Pellirosse del Nord America. Vuole essere anzitutto un pezzo per pianoforte; inoltre vuol creare un equilibrio tra i due corpi sonori (pf. e orch.) e un reciproco incontro. Consta di tre parti che si susseguono senza interruzione: una Fantasia (introduzione orchestrale, a solo di pianoforte, senza orchestra, molto esteso ripresa dell'introduzione orchestrale e breve serie di variazioni); una Canzone formata da due canti, e un Finale su tre motivi originali e uno mio. Il primo dei motivi originali è impiegato già nella Fantasia. L'ultimo dei tre è caratterizzato da un continuo alternarsi del tempo in 3/4 e 4/4. Il terzo movimento, vivace dal principio alla fine, termina senza la solita coda (che annuncia la conclusione), come un incantesimo che svanisce.
La scala usata di preferenza nella Fantasia è la pentatonica, che corrisponde ai tasti neri del pianoforte, ma vi appare anche la scala zingaresca ungherese. Ritmo scozzese. Non c'è programma, ma sollecitazioni poetiche, come la malinconia della razza; un'immagine del Mississipi colta a volo dal treno; un accenno a episodi guerreschi; colorito esotico.
[A Hugo Leichtentritt, 25 febbraio 1914]

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