1876
A Vienna si esibisce la prima volta il 3 febbraio 1876, al Bösendorfer Saal,dove, oltre a collaborare al Trio in re maggiore di Haydn, suona da solo un rondò di Mozart, un "Tema e variazioni" di Hummel, e cinque pezzi di sua composizione. Anche critici del calibro di Hanslick e di Ambros sono favorevolmente impressionati dalle esecuzioni del piccolo Ferruccio. Sul compositore invece i pareri sono discordi. Hanslick ne dà un giudizio nel complesso positivo: i cinque pezzi sono giudicati «brevi e buoni, ma non tanto da lasciar sospettare l'aiuto di un maestro. L'autenticità delle composizioni è per me fuor di dubbio, poiché ho dato al ragazzo al pianoforte diversi temi, che egli ha sviluppato all'istante con libera fantasia nello stesso stile severo, per lo più imitativo e contrappuntistico.» [Cit. in SABLICH, p. 17]
In ogni modo tutti sono concordi nell’affermare che tanto come pianista quanto come compositore il ragazzo si rovinerebbe irrimediabilmente se fosse costretto ad esercitare la "professione" di bambino-prodigio.

Ecco come Busoni ricorda nel 1890 questo periodo:

«Quel che posso dire dei miei ricordi di bambino prodigio è che mi è stato molto utile sentirmi imprimere nella mente sin dall'inizio che dovevo e potevo diventare un grand'uomo; ma al tempo stesso ci si mostrava sempre scontenti di ciò a cui ero arrivato sino a quel punto. Mi si citavano, con profitto, giovani che si facevano notare e di cui si parlava nei giornali; mi ricordo che ogni volta una notizia del genere era per me come un pugno nello stomaco. Il sistema consisteva nello spronare la mia ambizione, molto sviluppata. Ma non si deve esagerare nell'apparente insoddisfazione, nello scuotere la testa, nelle ramanzine; può portare facilmente allo scoraggiamento o all'antagonismo. Anche in seguito, al tempo dei miei studi, più che lo studio in sé mi spronava la competizione con i condiscepoli. Ho incominciato a prender le cose veramente sul serio soltanto con l'inizio della maturità e con lo sviluppo di un carattere indipendente. Fino a pochi anni fa ho odiato e trascurato lo studio del pianoforte. Prima preferivo leggere piuttosto che far musica.» [Lettera a Henri Petri, 3 aprile 1890]

Grazie agli intensi contatti intellettuali e alla stimolante e ricca vita musicale di Vienna, Ferruccio può sviluppare la sua sensibilità e allargare la sua cultura.

«A Vienna, tra i dieci e i dodici anni, conobbe 'Le nozze di Figaro' e 'Il fauto magico', Rossini e le Sinfonie di Beethoven; poté ascoltare tutti i maggiori nomi della musica europea, da Brahms, che lo deluse come pianista ma lo entusiasmò come compositore, al grande Anton Rubinstein, che rimase per molti anni il suo modello di interprete, al sommo Franz Liszt [...].» [SABLICH, p. 20]

Durante l’estate la famiglia si reca a Gmunden, affinché il riposo e l’aria libera possano ristabilire completamente il figlio. Là Ferruccio riceve lezioni di contrappunto dal maestro dei cori della Cattedrale, Habert, e consigli da Goldmark. Sono questi i primi maestri del giovane compositore. E a loro sono legati due fra i suoi più significativi lavori di questi anni: una 'Messa a quattro voci' in puro stile palestriniano e la ballata per voce e orchestra 'Des Sängers Fluch', su testo di Uhland.
Quando nell’inverno il padre lo riconduce a Vienna, li accompagna anche la madre e forse è grazie alle insistenze di lei, se Ferdinando si persuade a non sfruttare oltre il figlio prodigio. I problemi finanziari causati dalla riduzione delle esibizioni pubbliche di Ferruccio, sono risolti dal generoso intervento della signora Gomperz-Bettelheim e di sua cognata, che si sobbarcarono tutte le spese inerenti alla educazione del ragazzo.
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