Busoni inizia solo nel 1892 l'insegnamento nell'istituto musicale di Boston in qualità di "professor of pianoforte and composition" (ha 16 allieve e solo 2 allievi), alternando questa mansione con l'attività concertistica. Il 17 gennaio si esibisce a New York, alla Music Hall, nell'ambito dei "Damrosch Sunday Concerts". L'Orchestra di New York è appunto sotto la direzione di Walter Damrosch. Il 31 gennaio, sempre a New York, ma alla Chamber Music Hall, Busoni e Adolf Brodsky (violino) interpretano, tra l'altro, la Sonata per violino e pianoforte nº 1. Il 19 e il 20 febbraio alla Music Hall di Boston è tra gli spettatori del concerto della Boston Symphony Orchestra che, sotto la direzione di Arthur Nikisch*, esegue alcuni brani della sua sfortunata Suite. L'8 aprile in coppia con Alwin Schröder, violoncello, Busoni esegue le sue variazioni Kultaselle. Quattro giorni più tardi, nella sala del Conservatorio, di nuovo in coppia con Alfred Brodsky, interpreta la sua Sonata nº 2. Nel frattempo, come detto, inizia anche l'attività didattica. L'impressione negativa avuta dopo il primo impatto con il Conservatorio trova piena conferma nel momento in cui deve lavorarci come insegnante. Nonostante l'ottimo stipendio (810 dollari a trimestre), è ben presto disgustato dalle condizioni di lavoro, dovendo insegnare a quattro allievi contemporaneamente ogni ora. Inoltre non ha a disposizione dei musicisti particolarmente dotati: nessuno infatti farà carriera e apparirà nelle moderne enciclopedie della musica. Solo Oliver H. Clark permane qualche traccia, ma solo perché, dopo gli studi, ha mantenuto i contatti con Busoni. Infine i rapporti con il direttore Carl Faelten sono tutt'altro che buoni. Questi sono alcuni dei motivi della sua scontentezza a Boston. Al padre scrive che, terminato l'anno, si dedicherà unicamente alla carriera di pianista e alla composizione abbandonando la "noiosa e nociva" attività didattica. Ormai la sua intenzione è di farsi conoscere in America, di racimolare un bel gruzzolo e di tornare in Europa. Questa decisione doveva essere ben radicata in lui se rifiutò un'allettante offerta dell'Università di Chicago. «Die ausgedehnten Tourneen - scrisse Stuckenschmidt [pp. 22-23] - in den Vereinigten Staaten brachten ihm zwar Ruhm und materiellen Gewinn. Sie ließen ihn aber künstlerisch so unbefriedigt, daß er sich selbst mit immer unbarmherzigerer Skepsis und Kritik beobachtete und eines Tages alles verwarf, was er bis dahin geleistet hatte.»
Che l'esperienza a Boston sia stata sommamente negativa lo dimostra il fatto che nella lettera al figlio Raffaello del 15 luglio 1921 in cui elenca i titoli e le cariche prestigiose ricevuti nel corso della sua vita non menziona l'anno trascorso nella città americana. Già nel settembre del 1892 il "Musical Courier" annuncia le sue dimissioni: Busoni "will not be connected with the New England Conservatory of Music, Boston, this saison. He will probably concertize." Decide tuttavia di non cambiare città, ma di considerare Boston punto di riferimento per la sua attività concertistica in America. Vi resterà fino all'autunno del 1893. L'agente di Busoni in questo periodo è Charles F. Trelbar (o Tretbar?), impiegato presso la ditta Steinway & Sons e futuro agente di Paderewski.
Tre mesi prima, il 24 maggio, gli era nato il suo primo figlio Benvenuto, che quindi potrà avere doppia cittadinanza, italiana e americana (ciò avrà enorme importanza allo scoppio della 1ª guerra mondiale, come si vedrà).
Dopo Boston, non gli resta che tentare la via di New York, dove le possibilità per un virtuoso sono forse maggiori. Infatti, soprattutto nei primi tempi, e dopo i grandi successi riportati, piovono le scritture. Ma la curiosità si esaurisce presto e con essa le risorse. Poi la vita americana sembra insopportabilmente arida. L'America non gli è però stata avara di utili esperienze e gli ha procurato preziose amicizie: Nikisch*, Eugène Grünberg*, Charles Martin Loeffler*, e sopra tutti il compositore violinista Rudolf Novácek*, il quale, unitamente al fratello Ottokar*, seguirà i Busoni a Berlino e diverrà intimo della loro casa. Compone la prima versione della Vierte Ballettszene für Pianoforte, op. 33a, KiV 238 e il Symphonisches Tongedicht für Orchester, op. 32a, KiV 240. Di questo periodo sono forse anche la Rhapsodie Espagnole von Franz Liszt, für Pianoforte und Orchester bearbeitet, KiV B 58 e la famosissima Chaconne KiV B 24 (dalla Partita II per violino BWV 1004 di Bach).