SONATINA BREVIS
IN SIGNO JOANNIS SEBASTIANI MAGNI

Les deux dernières Sonatines élaborent de la musique d'autres compositeurs. La cinquième (K. 280, août 1918) s'intitule Sonatina brevis in signo Joannis Sebastiani Magni, et constitue une très libre paraphrase de la «petite» Fantaisie et Fugue en ré mineur (BWV 905) de Bach, une oeuvre pour clavecin dont on s'accorde aujourd'hui à refuser la paternité au Cantor. Busoni emprunte quelques mesures à la Fantaisie, puis les deux mesures du sujet de Fugue, et y adjoint un motif de sa propre invention, mais dérivé des intervalles de la Fantaisie, pour édifier une architecture polyphonique concise mais magistrale, et qui dépasse de loin son prétexte de départ. [La musique de piano - Fayard]

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Seguì ad essa [alla Sonatina in diem Nativitatem Christi] nel 1919 la Sonatina brevis In signo Joannis Sebastiani Magni (dedicata a Philipp Jarnach), una «libera trascrizione», come indica Busoni, di quella Piccola Fantasia e Fuga in re minore che, di dubbia autenticità e di datazione incerta, nella edizione completa delle opere di Bach reca il numero d'indice 905. Il procedimento, usuale in Busoni, di impiegare il materiale tematico bachiano per scopi che lo trascendano e lo rinnovino, arricchendone l'armonia e la virtuale polifonia, si realizza in questa libera trascrizione con relativa aderenza al modello, nel segno rispettoso del grande Giovanni Sebastiano. Ciò non toglie che Busoni crei un suo spazio personale nell'«Andante, espressivo e Sostenuto» che apre la breve composizione, sviluppando lo spunto bachiano in una catena di settime diminuite che rendono ambiguo il processo tonale, per poi sfociare nell'ordine razionale e dinamico della Fuga («Poco più mosso, ma tranquillo»). Dopo una breve elaborazione, il tema dell'Andante e quello della Fuga si presentano combinati insieme e variati contrappuntisticamente fino al ritorno, nella spoglia intensità espressiva delle battute finali, come in un cammino a ritroso, del clima rarefatto e sospeso dell'inizio («Più sostenuto»). Anche se siamo lontani dall'impegno profuso in altre opere ispirate a Bach, la misura calibratissima e la concentrazione espressiva di questa quinta Sonatina appartengono di diritto ai vertici creativi di Busoni. [Sergio Sablich]

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The Sonatina brevis is, of course, not a transcription: it is too far removed from the original Bach to be considered as such. Busoni was always searching for order: much of his Bach editing tries to underline such order, but contrapuntal thinking was completely natural to him, so it is not surprising to find him investigating combinatorial possibilities of various themes and eventually building new works out of such possibilities. The immense Fantasia Contrappuntistica is the result of just such curiosity, and the demonstration of Busoni's contrapuntal technique in that piece is nothing short of awe inspiring. One of Busoni's most original gifts as a creative artist was his ability to see in the music of Bach both definitive and creatively potent materials. This ability, although it followed naturally from Busoni's own personality and originality, also recalls the parody techniques of music composed between Machaut and Mozart; significantly, the same approach has since been demonstrated to exist in many of Bach's own compositions. There is thus the strange effect of looking around a corner, of seeing a familiar object in a mysterious and not always bright light. [Sitsky, 74]