L'articolo
del 1939 è tratto dal volume "Riflessioni, Ricordi, Diari,
Lettere", a cura di Valerij Voskobojnikov, di prossima pubblicazione
presso Sellerio Editore
Leopold Godowsky, oltre che un amico, è stato il mio
migliore maestro. Mi viene in mente il mio primo incontro con questo
meraviglioso pianista. Su suggerimento di F.M. Blumenfel'd, che ne
apprezzava altamente il talento, mio padre mi mandò a studiare da
lui, a Berlino. Un uomo piccolo, grassottello, molto vivace, mi parlò
con estrema semplicità e senso pratico. Dopo avermi ascoltato
attentamente suonare il Concerto in fa minore di Chopin, mi disse:
"Lei ha una propria individualità, e io la rispetterò".
Godowsky discuteva poco con gli allievi durante le lezioni, e quasi
mai di tecnica. Molti degli allievi, che venivano da tutte le parti del
mondo, si aspettavano che il grande virtuoso li avrebbe iniziati ai
"misteri" della maestrìa tecnica, ma rimanevano delusi.
Godowsky durante le lezioni parlava soltanto di musica: i suoi
consigli riguardavano esclusivamente l'interpretazione artistica
dell'opera. Negli allievi apprezzava prima di tutto il talento musicale e
la capacità di ragionare musicalmente
La foto di L.Godowsky compare a
pag. 75 del terzo volume in lingua russa dedicato a Neuhaus "Genrich
Nejgauz. Vospominanija. Pis'ma. Materialy" ("H. Neuhaus,
ricordi,lettere, materiali"), Mosca 1992, a cura di Elena Richter,
una delle sue allieve.
Qui per la prima volta è
pubblicata la dedica personale di Leopold Godowsky a H. Neuhaus in
occasione del loro incontro a Mosca, che in tedesco dice: "Dem
ehrlichen, genialen Menschen, dem echten, edlen Künstler, sein
aufrichtig ergener Freund Leopold Godowsky Moskau, 25.5.35"
("Ad un uomo onesto e geniale, al vero, nobile artista, dal suo
sincero, devoto amico Leopold Godowsky. Mosca, 25.5.35").
Nulla poteva farlo arrabbiare
quanto una lettura scorretta o disattenta del testo. In questi casi,
senza alzare la voce, ironizzava talmente all'indirizzo
dell'interprete, che al poveretto sarebbe servito molto tempo per
riprendersi. Secondo alcuni il metodo pratico e severo di
insegnamento di Godowsky era arido, poco interessante. Questa opinione
è profondamente errata: il Godowsky pedagogo era altrettanto
sottile e profondo quanto il Godowsky pianista. Nelle sue interpretazioni
ciò che conquistava era il gusto impeccabile e la perfetta finitura
dei dettagli. Il suo udito era talmente raffinato da sembrare quasi
che i suoni venissero soppesati su una sensibilissima bilancia. Con
le sue esecuzioni creava una profonda prospettiva sonora, esattamente come
un buon pittore fa con il chiaroscuro.
Godowsky non è stato un artista dal temperamento spontaneo, come poteva
essere un Anton Rubinstein.
Le sue esecuzioni non coinvolgevano per la forza o la passionalità
vulcanica, ma per la precisione della finitura, la chiarezza cristallina
del fraseggio, la perfezione della tecnica, che sempre
meravigliavano gli ascoltatori. Sotto le mani di Ferruccio Busoni, suo
contemporaneo, il pianoforte suonava come un'orchestra. Quando suonava
Busoni, si sentivano l'ottone delle trombe, i trilli dei violini, i
morbidi accordi dell'arpa. Con Godowsky invece il pianoforte suonava
sempre proprio come un pianoforte. Ma si trattava di un pianoforte
particolare: quello perfetto! Più che Busoni, vicino a Godowsky nello
stile dell'esecuzione era il suo amico Hofmann, un magnifico
pianista.Le conquiste pianistiche di Godowsky rappresentano indubbiamente
un'intera epoca nella storia dell'arte dell'interpretazione
pianistica. Il celebre pianista è stato anche un notevole
compositore.Sono molto interessanti e preziose le sue virtuosistiche
trascrizioni degli Studi di Chopin. Artista di straordinaria capacità
lavorativa, tendeva a raggiungere i limiti estremi e la perfetta
padronanza del virtuosismo. Per questo le sue trascrizioni e le opere
originali sono così complesse ed estese nell'uso delle possibilità
pianistiche. Con Godowsky ci siamo salutati nel 1914, un mese prima
della guerra, alla conclusione della mia Meisterschule presso l'Accademia
Viennese di musica. Mi è capitato di incontrare ancora il mio maestro a
Mosca nel 1935. L'incontro è stato molto cordiale e pieno di gioia.
Godowsky negli ultimi anni a causa di una malattia ha smesso l'attività
concertistica per dedicarsi interamente all'attività didattica.
L'impostazione del'istruzione musicale nell'URSS lo interessava
profondamente, così come tutto ciò che vedeva e sentiva a Mosca, che
suscitava in lui vivissimo interesse e sincera solidarietà. Per ore
abbiamo discusso della vita musicale sovietica, della nostra nuova
cultura. Leopold Godowsky, il più grande pianista contemporaneo, è morto
restando un grande e e sincero amico dell'Unione Sovietica, un
antifascista attivo e instancabile.