La mostra parigina («Les peintres futuristes italiens») fu inaugurata il 5 febbraio 1912 nella Galleria Bernheim-Jeune, la più importante di Parigi. Furono esposti 34 quadri di Boccioni, Carrà, Russolo e Severini. Boccioni espose, oltre a «La ville qui monte», «Visioni simultanee», «La strada entra nella casa», le tre pitture degli stati d’animo: «Gli addii», «Quelli che vanno», «Quelli che restano», «Idolo moderno», «La risata» e «Forze di una strada». Il catalogo della mostra contiene il testo esplicativo «Les exposants au public», firmato da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini. In realtà l’estensore della nota fu soltanto Boccioni: «L’Esposizione di Parigi ha mostrato a tutta l’Europa l’esistenza di una nuova tendenza armata d’un formidabile entusiasmo e di una sana giovinezza. La mia prefazione al catalogo ha talmente interessato e piaciuto [sic] che si sono stampati 17000 cataloghi ed ora, ad Esposizione chiusa, se ne vendono ancora... (BOCCIONI, «Scritti», p. 348). La mostra di Parigi «imprime una svolta decisiva nella storia del movimento ponendolo per la prima volta in stretto rapporto con personalità del mondo della cultura e dell’arte all’estero.» (LORENZONI, in «Boccioni 1912», p. 262.) Cfr. inoltre AGNESE, p. 245 ss.