Hugh Davies
THE SOUND W0RLD, INSTRUMENTS
AND MUSIC OF LUIGI RUSSOLO
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Luigi Russolo and the Art of noise

 

 

Luigi Russolo: L'Arte dei Rumori
(tradotto in inglese)

 

 

LUIGI RUSSOLO

(Portogruaro, Venezia, 1885 - Cerro di Laveno, 1947)
pittore e compositore italiano

 

Il padre Domenico è organista del duomo di Portogruaro e direttore della Schola Cantorum di Latisana. I fratelli maggiori Giovanni e Antonio si diplomeranno al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano: il primo in violino e organo, il secondo in pianoforte e organo.
Luigi, dopo un fugace approccio con la musica, sceglie la pittura e l'incisione e nel 1909 esordisce nella mostra annuale del Bianco e Nero alla Famiglia Artistica di Milano con un gruppo di acqueforti di sapore simbolista. In quella occasione conosce Boccioni con il quale si lega di profonda amicizia e i lavori successivi ricalcano, in qualche modo, le tematiche tipiche della produzione grafica boccioniana, con una serie di incisioni sul tema della madre e paesaggi di periferie industriali.
Nel febbraio del 1910 con Boccioni, Bonzagni, Camona, Carrà, Erba, Martelli e Romani incontra Marinetti e aderisce al futurismo.
L'11 febbraio 1910 sottoscrive il Manifesto dei pittori futuristi e l'11 aprile il «Manifesto tecnico della pittura futurista». Da questo momento inizia la sua militanza attiva partecipando a tutte le Serate futuriste e alle esposizioni organizzate in Italia e all'estero. Sono della sua produzione pittorica di quel periodo: «Autoritratto con teschi», 1909-1910; «Profumo», 1910; «Periferia-lavoro», 1910; «Chioma», 1910, «Lampi», 1910; «La rivolta», 1911; «La musica», 1911; «Ricordi di una notte», 1912; «Maison + lumière + ciel», 1912-1913; «Sintesi plastica dei movimenti di una donna», 1912; «Solidità della nebbia», 1913; «Volumi dinamici», 1913; «Dinamismo di un'automobile», 1912-1913, «Autontratto futurista», 1912-1913; «Impressioni di Bombardamento, sbrapnels e granate», 1926. Figurano disperse: «Nietzsche», 1910; «Treno in corsa nella notte», 1910, «Uomo che muore», 1911; «Una, tre teste»,1912, «Linee-forze di una folgore», 1913; «Io dinamico», 1913.
L'11 marzo 1913 dedica al maestro Pratella il manifesto «L'arte dei Rumori» nel quale teorizza l'impiego del suono-rumore nel contesto musicale. Poco dopo realizza con Ugo Piatti una serie di intonarumori, spettacolari macchine sonore atte a creare e modificare nella loro intensità il suono-rumore anticipando tutte quelle sperimentazioni sonore che sfoceranno, nel secondo dopoguerra, nella musica concreta di Schaeffer e in quella elettronica. Da questo momento Russolo abbandona l'attività pittorica per dedicarsi anima e corpo ai problemi musicali.
Il 2 giugno 1913 Russolo, nel corso di una serata futurista al Teatro Storchi di Modena, presenta al pubblico uno scoppiatore e l'11 agosto, ai corrispondenti della stampa estera riuniti in casa Marinetti a Milano, 15 intonarumori. Collabora alla rivista Lacerba e pubblica il 1° marzo 1914 l'articolo «Grafia enarmonica» per gl'intonarumori futuristi, un nuovo tipo di semantica musicale tuttora in uso fra i compositori di musica elettronica.
Il 21 aprile 1914 debutta al Teatro Dal Verme di Milano dirigendo il primo Gran concerto futurista per intonarumori, con un'orchestra composta di 18 intonarumori suddivisi in gorgogliatori, crepitatori, ululatori, rombatori, scoppiatori, sibilatori, ronzatori, stropicciatori. Nel corso della serata, fra fischi, urla e lanci di proiettili vegetali, vengono eseguite tre sue composizioni: «Risveglio di una città», «Si pranza sulla terrazza del Kursaal» e «Convegno di automobili e aeroplani». Fra gli spettatori e i futuristi scoppiano violenti tafferugli, con contusi e feriti, sedati dall'intervento delle forze dell'ordine. Russolo ripete il concerto al Politeama di Genova e nel giugno al Coliseum di Londra, con dodici repliche, e in questa occasione conosce Stravinskij.
Lo scoppio della grande guerra interrompe i rapporti internazionali di Russolo il quale, in compagnia degli amici futuristi, si arruola nel battaglione volontari ciclisti lombardi ed è nominato tenente al merito nel 5° Alpini, Battaglione Brenta. Nel settembre 1916 esce per conto delle Edizioni futuriste di Poesia il suo volume «L'Arte dei Rumori». Il 17 dicembre 1917 viene gravemente ferito a Malga Camerona e passerà 18 mesi fra un ospedale e l'altro.
Il 4 settembre 1920 Rossini va in scena al teatro di Lugo l'opera di Pratella «L'aviatore Dro» ma, contrariamente a quanto indicato in partitura, gli intonarumori vengono sostituiti dal rumore di una motocicletta e da una sirena di opificio.
Nel giugno 1921 Russolo è a Parigi per tre concerti al Theatre des Champs Elysées. Sono eseguite musiche composte da Fiorda e dallo stesso Russolo con 27 intonarumori inseriti in un complesso orchestrale diretto dal fratello Antonio il quale, pur non aderendo al futurismo, ha sempre operato in quell'area culturale scrivendo molte partiture.
Alla prima del concerto, in parte disturbato dalla gazzarra inscenata da un gruppo di dadaisti capeggiati da Tzara, sono presenti: Stravinskij, Ravel entusiasta, Djagilev il Gruppo dei Sei, Milhaud, Casella, Honegger, De Falla Kahan, Claudel, e Mondrian il quale dedicherà agli intonarumori un lungo articolo sulla rivista «De Stijl»
Nel 1922 viene rappresentato in vari teatri italiani e a Praga il dramma di Marinetti «Il tamburo di fuoco» con intermezzi musicali di Pratella e commento degli intonarumori.
A partire dal 1923 Russolo si dedica alla costruzione di una serie di rumorarmoni, specie di armonium ove vengono raccolte le sonorità base degli intonarumori e nel 1925 brevetta l'arco enarmonico. Con questo strumento tiene un concerto a Milano eseguendo musiche del fratello Antonio e di Casavola. La sua mancata adesione al fascismo lo esclude automaticamente dalla vivace attività svolta in quegli anni dai futuristi. Per la musica si rivolgono a Pratella, il quale lentamente si sta defilando dal movimento preferendo dedicarsi alle cure dei Canterini romagnoli e agli studi di etnofonia, a Casavola e a Mix, nuovo astro nascente. La morte prematura e imprevista di Mix è l'occasione per riavvicinare i futuristi, tramite Prampolini, a Russolo e ai suoi nuovi strumenti.
Il critico cinematografico Deslaw rammenta che in questo periodo vengono girati tre brevi film: Futuristi a Parigi in cui Russolo era autore delle musiche e protagonista assieme a Marinetti, «La marche des machines» ancora con musiche di Russolo e Montparnasse in cui figuravano Marinetti, Russolo e Prampolini, ma le ricerche di queste pellicole risultano vane. L'avvento del sonoro vanifica una delle possibilità d'impiego dei suoi strumenti e allora, sfiduciato, abbandona la musica non senza prima aver brevettato il piano enarmonico, costruendo un modello di una ottava, unico documento originale dei suoi strumenti, tutti distrutti.
Il 28 dicembre 1929, nel corso dell'inaugurazione di una esposizione di pittori futuristi alla Galerie 23 di Parigi, tiene il suo ultimo concerto pubblico presentato da Varèse. L'incontro in quei mesi, a Parigi, con un italiano cultore di scienze occulte lo porta a interessarsi di questa materia e di filosofie orientali.