Angelo Iotti
FRANCO FERRARA


Il mio primo incontro con il maestro F. Ferrara, avvenne nel 1975 nella Sala dei Concerti dell’Accademia Chigiana di Siena. Allora, io con altri tre miei compagni di scuola, ci apprestavamo all’esecuzione del Quartetto op. 1 N. 1 di F. Mendelssohn, in vista del concorso riservato a giovani gruppi cameristici. Avevamo quell’entusiasmo giovanile e quella determinazione a ben figurare (poco prima, avevamo vinto, come Quartetto Mendelssohn, il I° premio al Concorso cameristico di Fiesole, dove in commissione vi era nientemeno che il Trio di Trieste ed il Quartetto Italiano) che si traduceva in felicità e orgoglio di noi stessi. Nella commissione della Chigiana, nomi illustri quali: Brengola, Accardo ed appunto il maestro Ferrara, reduce da un recente ictus. La sua presenza così sentita ed il suo compiacimento per la nostra interpretazione, che riteneva essere stata la migliore, rimane tutt’ora con gratitudine nei miei ricordi. Una gratitudine che dovette accrescere col tempo, in quanto ebbi l’onore e l’onere di applicarmi anche allo studio della Direzione d’orchestra. E, naturalmente all’epoca, il Maestro per eccellenza di questa disciplina musicale, e con cui obbligatoriamente occorreva confrontarsi era lui, il “Maestro dei Maestri”... Ebbi così modo di seguire le sue lezioni, i suoi seminari, i corsi estivi, come quello di Siena, Verona, Bisceglie. Trovai la forza di chiedere un incontro privato nella sua casa di Roma, poco prima del mio debutto professionale come direttore d’orchestra. Era l’anno 1985, un inverno rigido, con diversi centimetri di neve caduta... L’incontro e la lezione umana e professionale che ebbi modo di ottenere, fu fondamentale. Tutt’ora ne conservo il profondo ricordo e l’orgogliosa testimonianza.


Franco Ferrara nacque a Palermo nel 1911, dimostrò già da bambino le sue straordinarie doti musicali, conseguì i diplomi di violino, pianoforte, organo e composizione. Fu per alcuni anni primo violino nell’orchestra del Teatro comunale di Bologna e nell’orchestra del Maggio Fiorentino. Conobbe i maggiori direttori d’orchestra da Toscanini a Guarnieri, da Gui a Karajan di cui fu amico. Come direttore d’orchestra fu straordinario. Testimonianza di ciò, alcune rare incisioni discografiche e radiofoniche nonchè alcune colonne sonore di films. Come insegnante di direzione d’orchestra, prima al Conservatorio di S. Cecilia, poi nelle migliori scuole del mondo, fu unico. A Venezia nel 1984, gli fu conferito il premio “Una vita per la musica”. Massimo Mila coniò per lui la frase “Il Maestro dei Maestri”. Morì a Firenze nel 1985.