Giannina e Bernardone di Domenico Cimarosa (1749-1801)
libretto di Filippo Livigni
Dramma giocoso in due atti
Prima:
Venezia, Teatro San Samuele, autunno 1781
Personaggi:
Bernardone,
vecchio e ricco possidente terriero (B); Giannina, giovane contadina, sua
moglie (S); Masino, fratello di Giannina (T); Lauretta, sua moglie (S); il
capitano Francone, fidanzato di Aurora (T); Don Orlando, ufficiale ungherese
(B); Donna Aurora, sua nipote, fidanzata del capitano Francone (Ms); amici,
servi, soldati, la banda militare, vicini di casa
L’opera va annoverata tra i primi, notevoli successi di Cimarosa: anzitutto nei teatri della Penisola e, entro la fine del decennio, in tutta Europa. La prima Contessa delle Nozze di Figaro di Mozart, Luisa Laschi, si presenterà a Vienna nel ruolo di Giannina, mentre sia Haydn sia Myslivecek avrebbero introdotto nella partitura arie di propria mano, in occasione di rappresentazioni a Vienna (1784) ed Esterháza (1790).
La giovane Giannina, andata sposa all’anziano Bernardone, è costretta a sopportare la gelosia ossessiva del marito, che la tratta con modi rozzi, causando continui litigi; a nulla servono i tentativi dei parenti della ragazza (Lauretta e Masino) e di altri pittoreschi personaggi (Don Orlando, il capitano Francone e Donna Aurora) per ridurre a più miti consigli Bernardone. Alla fine del primo atto, questi arriva a chiudere la moglie fuori casa; ma l’abile ragazza riesce a rientrare con uno stratagemma, mentre Bernardone viene fatto oggetto di altre burle, che puniscono la sua impenitente gelosia. Intanto Francone e Donna Aurora, dopo diverse peripezie, convolano a nozze; nel clima di festa generale, Giannina strapperà al marito la promessa di smetterla con la gelosia, promettendogli a sua volta fedeltà.
È singolare in quest’opera la capacità del compositore di ritrarre, con efficacia drammatica e risalto scenico, la piccola galleria dei personaggi, decisamente orientati sul versante grottesco e dotati di una gustosa e concreta caratterizzazione popolaresca. Sia l’infallibile comicità delle situazioni e dei personaggi – più plateale in Bernardone, astuta nella moglie, variamente modulata nelle altre maschere teatrali –, sia l’affettuosa rappresentazione scenica di sentimenti universali contribuiranno al successo dell’opera; Cimarosa stesso, per la ripresa del lavoro a Napoli (1785 e 1788), integrerà la partitura originaria con nuove sezioni in dialetto, di sicuro successo nella sua città d’origine.
r.m.