Ermanno Wolf-Ferrari
a Gino Marinuzzi

Ottobrun München, 11 marzo 1931
Carissimo Maestro mio!
Eccomi qui, tranquillo ma dolente di aver dovuto abbandonare Roma sul più bello, quella Roma dove, specialmente, per merito suo, ebbi tante ragioni di gloire! Perù la vita del teatro, così diversa da quella tutta chiusa e pacata alla quale sono abituato, mi aveva spossato il corpo (non lo spirito), per cui dovetti sottrarmene per una specie di convalescenza prima di tornare ancora in alto mare... a Milano. Ma iersera potei, grazie al miracolo di Marconi, udire la terza della Vedova [scaltra] qui a Ottobrun e così un'altra volta ammirarLa assieme a tutti i suoi militi sonori, sia di scena che d'orchestra. Quei suoi tempi rapidissimi (quelli che avevo immaginato) e ad onta della gran vivacità, quella Sua perfetta chiarezza dovuta ad una concertazione magnifica, non li dimenticherò mai e li desidererò sempre!
Si abbia l'espressione della mia profonda ammirazione e riconoscenza. Una preghiera: La prego di voler esternare a tutti, sia agli attori-cantanti, sia all'orchestra aristocraticissima, sia al maestro dei cori e al coro, nonché ai direttori di scena, tutto il mio plauso e la mia riconoscenza. Così pure ai maestri sostituti, che hanno un ufficio cosi importante e così poco conosciuto dal pubblico.
Quanto a quest'ultimo, può credere che sono ben felice di non averlo seccato! È cosi facile scrivere della musica seccante... [...]

Ermanno Wolf-Ferrari
a Gino Marinuzzi

Roma, 15 gennaio 1934
Illustre Maestro,
la sciagura [la morte del figlio Antonio] che la colse è così grave, che da qualche giorno cerco e non trovo parole per esprimerle quello che sento. Né posso trovarle ora, che pure tento di scriverle. Se l'affetto dei suoi amici, in tanto dolore, può esserle qualche cosa, voglia ella contarmi fra quelli.
Se penso all'ultima volta che ci vedemmo in casa Franci, lei e la sua signora, così allegri entrambi, non so capacitarmi. Che cos'è la vita? Che Dio le dia la forza! Che altro c'è? [...]

TRATTE DA

GINO MARINUZZI

TEMA CON VARIAZIONI
EPISTOLARIO ARTISTICO
DI UN GRANDE DIRETTORE D'ORCHESTRA


A CURA DI
LIA PEROTTI CEI MARINUZZI
GIORGIO GUALERZI
VALERIA GUALERZI

MILANO, MONDADORI, 1995