EDGARDO PEGGEGRINI

LA VEDOVA SCALTRA

STORIA DELL'OPERA
MONDADORI

Commedia lirica in tre atti di Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948), su libretto di Mario Ghisalberti (n. 1902), tratto dall'omonima commedìa di Carlo Goldoni (1707-1793). Prima rappresentazione: Roma, Teatro dell'Opera, 5 marzo 1931.

I PERSONAGGI. Rosaura, la vedova scaltra (soprano); milord Rubenif (basso); monsieur Le Bleau (tenore); don Alvaro (basso); il conte di Bosconero (tenore); Marionette (soprano); Arlecchino (baritono); Birif (basso); Folletto (tenore).

LA TRAMA. L'azione si svolge a Venezia nel XVIII secolo. È, in primo luogo, la descrizione dei caratteri nazionali dei quattro gentiluomini che si contendono l'amore della bella vedova. Rosaura si destreggia fra i corteggiatori (come, per trarne il piu possibile profitto, fa - su un altro piano - Arlecchino) ma non si sa decidere. Alla fine risolve di concedere la sua mano a chi le dimostrerà maggiore costanza. Ed architetta la prova: si traveste, e si dimostra molto disponibile ad essere rapidamente conquistata. In questo modo ottiene pegni d'amore dal gentiluomo francese, dal focoso spagnolo e addirittura dal compassato milord. Solo il conte di Bosconero respinge, peraltro con gentilezza, i suoi approcci: è innamorato di Rosaura e le resterà fedele. Cosí la vedova può scegliere: restituisce i pegni ottenuti con l'inganno e si fa impalmare dal nobile italiano.

Il soggetto gustoso e leggero si prestava particolarmente allo spirito di Wolf-Ferrari, e alla sua raffinata visione. Ne sono usciti alcuni passi di buona musica, che vengono spesso eseguiti separatamente.