EDGARD DEGAS - L'OEUVRE TARDIVE

FONDATION BEYELER - RIEHEN




La Fondazione Beyeler di Riehen propone una vasta mostra dedicata alle opere della tarda maturità di Edgar Degas* (1834-1917). Una vera e propria première sul piano mondiale. Infatti, tutte le mostre di questo pittore erano e sono imperniate sulle opere del periodo impressionista, celeberrime e di più facile fruizione rispetto a quelle, estremamente complesse e stratificate, degli anni della maturità e della vecchiaia. Scrisse a tal proposito Auguste Renoir: Se Degas fosse morto a 50 anni sarebbe stato ricordato come un pittore eccellente, niente di più. Soltanto a partire dai 50 anni la sua opera si arricchisce dilatandosi e Degas diventa… Degas. Risalgono proprio al 1885 le prime opere della svolta, come il monòtipo La sortie du bain o il pastello Le ballet, in cui appare già molto chiara la tendenza a far prevalere il colore sui contorni, a scegliere una cromìa più audace in cui spesso si creano contrasti inauditi e stridenti, eppure sempre inseriti armonicamente nel tutto dello spazio pittorico. Il distacco dall’impressionismo risale a qualche anno prima e non fu senza sofferenza e ripensamenti. L’approfondimento della tecnica del pastello, del carboncino e del monòtipo (e il loro uso massiccio: ben 86 su 150 le opere dipinte con queste tecniche; soltanto una ventina gli olii) segnalano inequivocabilmente il cambiamento di rotta.
A ridosso del nuovo secolo Degas cominciò a condurre vita sempre più appartata. I motivi dell’isolamento non furono soltanto di tipo artistico. Dipesero anche dalla salute dei suoi occhi: era infatti già in atto quel progressivo, drammatico peggioramento della sua vista che lo avrebbe condotto alla cecità (
Sono già morto, o quasi, perché per un pittore diventare cieco equivale a morire).
Strettamente connesse alla malattia degli occhi furono le sue esperienze
nel campo della scultura, esclusivamente finalizzate alla pittura. Del resto non lo sfiorava nemmeno l’idea di tradurre in bronzo i circa 150 modelli in cera. Questo lavoro venne compiuto da specialisti solo dopo la sua morte e riguardò una settantina di opere plastiche. Da allora Degas è considerato uno dei più grandi scultori del suo tempo.
Modellando la cera, il pittore parigino cercava di sostituire la vista con il tatto nell’interpretazione pittorica dei volumi e del movimento: A causa dei miei occhi malati, sento più che mai il bisogno di trasporre in scultura le mie impressioni della forma, di ricorrere cioè alle tre dimensioni.
Il senso del lavoro plastico è evidente confrontando le due sculture intitolate Danseuse, grande arabesque e Danseuses, arabesque sur la jambe droite con i dipinti Trois danseuses (1900-05) e Trois danseuses au foyer (1892-95): le braccia e le gambe tese delle ballerine nei due pastelli furono certamente il frutto del lavoro frenetico, quasi disperato, sulla cera da modellare.
Una trentina le sculture esposte a Riehen, tutte superbamente collegate dai curatori (Martin Schwander e Michiko Kono) ai dipinti che da esse sono nati. Il visitatore ha così la possibilità di accostarsi al laboratorio di Degas: un’esperienza entusiasmante e imprescindibile per comprendere il suo genio.
Le corse dei cavalli (meravigliosamente nudi nella loro veste di seta) e le ballerine (con i piedi di raso che ricamano come l’ago dei piacevoli disegni) erano i due temi prediletti da Degas, sia nel periodo impressionista, sia in quello successivo, perché ritenuti i più adatti per lo studio del movimento.
La prima e l’ultima sala sono proprio dedicate a questi due temi. Nel mezzo: «Donne alla toilette», «Ritratti», «Paesaggi».
Degas esplorava il movimento, oltre che con l’impiego mirato della scultura, anche attraverso la fotografia di cui era un fervente fruitore: una decina le foto esposte, fra cui tre pregnanti autoritratti. Particolarmente significative nell’ambito dello studio delle ballerine le due foto scattate nel 1895: Danseuse ajustant sa bretelle e Danseuse, le bras tendu.
Per Degas i soggetti divengono quindi dei pretesti non soltanto per fissare il movimento sulla tela e conferire volume alle figure. Ma anche, come detto, per ricerche nell’ambito della luce. E il colore, spesso vigoroso e violento, col tempo sembra dissolvere sempre più il disegno, i contorni, le forme.
In molti dipinti, come in Trois danseuses (1903) le figure allineate creano, da una parte, un effetto cinematografico, come se si trattasse di una sola ballerina nelle fasi del suo movimento. Dall’altra Degas ricercava anche la fusione delle ballerine, dei costumi che indossavano e del paesaggio boschivo diffondendo i colori (arancione, blu, rosso) sulle cortecce degli alberi e negli spazi tra un albero e l’altro.
Un raggiungimento sorprendente per non dire sconcertante da parte di un pittore che fino a quel momento privilegiava l’equilibrio e la perfezione classica nelle sue opere e che riusciva a riconoscere, come scrisse Sgarbi, «la modernità dell’antico e l’antichità del moderno».
Rispetto al periodo impressionista, Degas preferiva cogliere le situazioni che precedono o seguono il balletto: i momenti di riposo, di sforzo, di tensione e i piccoli, banali gesti della quotidianità delle esili ballerine: piegarsi, stirarsi, massaggiarsi i muscoli, aggiustarsi la calzamaglia… In Danceuses (1900-1905) che fa parte di una serie di sette pastelli dedicati alle ballerine in riposo, acceso è il contrasto tra il corpo stanco delle ballerine e i colori smaglianti dei costumi e dello spazio che sembra avvolgerli: si ha infatti l’impressione che le loro silhouettes si dissolvano nel contesto pittorico in cui si trovano.
Relegando in secondo piano i motivi (pochi, del resto: prefigurazione della loro completa soppressione nei pittori del XX secolo?) Degas perviene alla costruzione di strutture cromatiche oniriche, irreali, antinaturalistiche che sembrano anticipare alcuni aspetti dell’espressionismo tedesco e dell’astrattismo. Si vedano a tal proposito molti paesaggi tra cui Paysage vert, Forêt dans la montagne e Effet d’automne dans la montagne, pastelli ormai ridotti a macchie di colore prive di contorni, di sconvolgente modernità.
Conclude la mostra Le jockey blessé (Il fantino ferito, del 1896-98), opera monumentale e conturbante, in cui l’occhio fotografico e cinematografico del pittore si sposta dal cavallo alla figura immobile sull’erba. Il ‘regista’ Degas mette in scena in questo dipinto non soltanto il fallimento del fantino che sembra adombrare quello del pittore, in una fase tribolata della sua vita, ma anche, e più in generale, la vulnerabilità e la fragilità dell’uomo, illuminato tuttavia di luce vivida.
In conclusione, alla perfezione delle sue prime opere spinte con caparbietà verso una stesura definitiva, seguono quelli che sembrano abbozzi di un’inesausta sperimentazione: una compiuta incompiutezza, di incommensurabile fattura artistica, che proietta Degas (un gigante della pittura di ogni epoca) nel futuro prossimo e lontano delle avanguardie europee.


* Degas nell'Enciclopedia Treccani

 

CRONOLOGIA

1834 - Il 19 luglio nasce Edgar­Hilaire-Germain De Gas (tale la versione esatta del cognome, che il pittore modificherà in senso 'borghese') a Parigi, al n. 21 di rue de la Victoire. Il padre, Pierre-Auguste-Hyacinthe, discendente da una nobile famiglia di origine bretone, trasferitasi a Napoli al tempo della rivoluzione francese, si era stabilito a Parigi per dirigere una succursale della banca paterna; il 15 luglio 1832 aveva preso in moglie Célestine Musson, di famiglia creola, originaria di New Orleans. Primogenito di 5 figli.

1838 - Nasce il fratello Achille.

1845 - Nasce il fratello René. Edgar entra al liceo parigino "Louis-Le-Grand", dove compie tutti gli studi. Incontra Henri Rouart, legandoglisi di una profonda amicizia che durerà tutta la vita. Il padre, uomo colto e ricco d'interessi, appassionato intenditore d'arte e di musica, lo conduce spesso a visitare il Louvre e gli presenta alcuni tra i primi collezionisti di Parigi: Lacaze, Marcille, Soutzo (che gli insegnerà la tecnica dell'acquaforte), e Valpinçon, il proprietario della famosa Bagnante di Ingres.


1847 - Muore la madre. Edgar inizia a visitare i musei parigini.


1852 - Adibisce a studio una stanza dell'appartamento del padre, al quarto piano di rue Mondovi n. 4.


1853 - Ottenuto il Baccalauréat, entra nello studio di Barrias e contemporaneamente frequenta il Louvre e il Cabinet des Estampes della Bibliothèque Nationale, dove esegue numerose copie da Dürer, Mantegna, Goya, Rembrandt, Leonardo, Michelangelo e altri. Su desiderio del padre si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, senza però portare a termine gli studi.


1854 - Diviene allievo di Lamothe, discepolo di Ingres e di Flandrin, che gli trasmette un vero e proprio culto per il maestro di Montauban e lo induce a iscriversi all'école des Beaux­Arts. Soggiorna per un breve periodo a Napoli, presso il nonno René-Hilaire De Gas. Inizia cosi una serie di viaggi per studio a Roma, Firenze e Napoli, che compierà fino al 1859.


1855 - Entra all'école des Beaux­Arts, dove conosce Tourny, Bonnat, Élie Delaunay, Ricard, Fantin-Latour e Legros. Tramite Valpinçon, conosce Ingres, pittore che ammira, e che lo avrebbe influenzato per tutta la vita e che gli suggerisce di fare "delle linee, molte linee, dal vero e a memoria", consiglio che egli avrà sempre presente. In aprile riesce nell'impresa di accedere all'Ecole des Beaux-Arts parigina, che tuttavia abbandona poco tempo dopo.


1856 - Presto si stanca dell'insegnamento accademico e rinuncia al concorso, per dedicarsi da solo alla propria educazione classica, risalendo alle fonti dirette. Nel frattempo frequenta assiduamente l'Opéra e si entusiasma per le rappresentazioni della Ristori. Durante l'estate compie assidue visite ai musei della Francia meridionale. Soggiorna a Roma; in luglio, a causa del dilagare della malaria, si trasferisce a Napoli, dove dipinge i due ritratti delle cugine Bellelli. Di ritorno a Roma, esegue numerose copie degli antichi e fa tentativi nel campo della grafica, fra l'altro ritraendo l'incisore Tourny.


1857 - Trascorsi i primi mesi dell'anno a Parigi, si trattiene a Firenze, e in seguito a Napoli, dove dipinge il ritratto del nonno paterno; sosta a lungo a Roma, frequentando l'Académie française di Villa Medici, in cui trova vecchi e nuovi amici: Delaunay, Bonnat, il musicista Bizet, gli scultori Dubois e Chapu, Clère e Tourny, Émile Lévy, Maillol, Giacomotti, About, Clésinger ,Aulanier, e soprattutto Gustave Moreau, che sembra aver esercitato un vero fascino sul giovane Edgar, come del resto su tutti gli altri del gruppo che avevano formato una società denominata dei "cald'arrosti", solita riunirsi al caffè "Greco".


1858 - Trascorre l'inverno a Parigi, pressappoco al tempo in cui l'amico incisore Bracquemond trova per caso alcune riproduzioni di Utamaro, e inizia il suo interesse per l'arte giapponese. In primavera è di nuovo a Roma; verso la fine di luglio intraprende un viaggio verso Firenze alla ricerca dei tesori artistici di Viterbo, Orvieto, Perugia e Assisi. Ai primi di agosto giunge a Firenze e si stabilisce presso lo zio, il barone Bellelli, in attesa del ritorno della zia, accorsa a Napoli al capezzale del nonno De Gas morente. Il soggiorno si prolunga; Edgar ha modo di ritrovare Moreau e di frequentare i macchiaioli al caffè "Michelangiolo". Esegue alcuni studi per la Famiglia Bellelli, che porterà a termine nel 1860-2.


1859 - Dopo numerosi solleciti da parte del padre, in aprile ritorna a Parigi e si stabilisce in uno studio di rue Madame, orientandosi verso la pittura 'di storia'.


1860 - Soggiorna a Mesnil Hubert, presso Paul Valpinçon, e scopre il fascino dei cavalli e dei campi di corse. Degas si dedica alla pittura di storia, eseguendo opere di contenuto biblico, letterario, storico e mitologico; nel contempo inizia i primi studi di cavalli, fantini e scene all'ippodromo, volgendosi così a un ambito tematico che sarà ricorrente nella sua pittura sino alla fine.

1862 - Conosce e diviene amico di Manet, che lo introduce nella propria cerchia di conoscenti. Stringe con lui un'amicizia artistica di lunga durata e lo mette in contatto con il gruppo dei futuri impressionisti. All'incirca nello stesso periodo stringe amicizia con Duranty. M.me Soye apre in rue de Rivoli la "Porte Chinoise", un negozio di oggetti orientali che presto attira numerosi artisti.

1865 - Espone al Salon un pastello e riceve i complimenti di Puvis de Chavannes.

1866 - Incominciano le riunioni al caffè "Guerbois". Degas partecipa attivamente alle accese polemiche tra i giovani del 'Groupe des Batignolles' contro l'arte accademica, in favore di un'arte rinnovata. Espone al Salon temi di corse.

1867 - Viene pubblicato il romanzo dei Goncourt Manette Salomon, in cui si richiede, da parte degli artisti, una maggior aderenza alla vita contemporanea e si auspica l'ispirazione dagli spettacoli e dagli aspetti che Parigi offre, oltre che dalle delicate armonie delle stampe giapponesi. Degas espone al Salon due ritratti, patrocinato da Castagnary.

1869 - Durante un soggiorno a Boulogne, presso i Manet, esegue una serie di paesaggi marini. Lavora per la prima volta con la tecnica del pastello, che diverrà per lui il principale mezzo d'espressione pittorico-disegnativa. Si arruola in artiglieria durante la guerra franco-prussiana, e ritrova Monet e come capitano di batteria l'antico compagno di liceo Henri Rouart. Iniziano i primi disturbi alla vista. Espone al Salon il ritratto di M.me Camus in rosso.

1871 - Degas prende a frequentare l'Opéra di Parigi e a dipingere ballerine, che d'ora in poi ritrarrà nelle più diverse pose e situazioni e che costituiranno uno dei suoi motivi iconografici fondamentali. Avverte i primi sintomi preoccupanti di una malattia degli occhi.

1872 -
Incomincia a frequentare il ridotto di ballo dell'Opéra, in rue Le Pelletier. A ottobre, col fratello René, salpa alla volta di New Orleans, per raggiungere i parenti della madre e il fratello Achille, che si occupano di una manifattura di cotone. In America dipinge, fra l'altro, l'Ufficio dei Musson (n. 356).

1873 - In aprile, tornato a Parigi, va ad abitare in rue Bianche, a Montmartre; riprende a frequentare gli amici impressionisti, che ora si radunano al caffè della "Nouvelle Athènes". Un incendio distrugge l'Opéra.

1874 - In febbraio è a Torino per assistere il padre morente che gli lascia un'eredità difficile da amministrare e di cui più tardi (1875) si servirà per fare fronte ai debiti contratti dal fratello René, trovandosi cosi per la prima volta nella situazione di dover lavorare per guadagnare. Spetta principalmente a Degas, in quanto primogenito e scapolo, provvedere al sostentamento dei famigliari. Costretto così più che mai a cercare di vendere le sue opere, egli partecipa attivamente all'organizzazione della prima mostra di un gruppo d'artisti, per i quali in quell'occasione entra in uso il termine di impressionisti. Mostra che si inaugura il 15 aprile al boulevard des Capucines. Degas presenta dieci opere, fra oli, disegni e pastelli. Edmond de Goncourt gli fa visita e mostra di apprezzarlo. L'esposizione viene accolta sfavorevolmente dal pubblico, benché il contributo di Oegas susciti echi positivi tra alcuni critici.

1876 - Espone ventiquattro opere alla seconda rassegna degli impressionisti, che si svolge in aprile presso Durand-Ruel, in rue Le Pelletier. Il 12 aprile esce La Nouvelle Peinture, à propos du groupe d'artistes qui expose dans la Galerie Durand Ruel, un opuscolo di Duranty intorno alla "nuova pittura", appunto, che si ispira particolarmente alle teorie di Degas, il quale fu persino accusato di esserne l'autore.

1877 - Invia ventiquattro opere (ballerine, caffè-concerto, nudi femminili) alla terza esposizione impressionista, che ha luogo al secondo piano di un palazzo al n. 4 di rue Le Pelletier.

1878 - Il museo di Pau (Francia sudoccidentale) acquista un dipinto a olio di Degas; è la prima volta che un lavoro dell'artista fa il suo ingresso in una collezione pubblica.


1879 -
Alla quarta mostra degli impressionisti, che ha luogo il 10 aprile in avenue de l'Opéra, è presente con venticinque opere.

1880 - Compie un viaggio in Spagna. Si dedica all'incisione con Mary Cassatt e con Pissarro. Alla quinta esposizione degli impressionisti, al n. 10 di rue Pyramides, che per suo consiglio è denominata 'des Peintres Indépendants', invia undici opere, tra cui il Ritratto di Duranty (n. 558), deceduto nove giorni prima della 'vernice'.

1881 - Alla sesta mostra degli impressionisti, presso Nadar, al Boulevard des Capucines; Degas espone un numero limitato di opere, per lo più abbozzi, e la scultura in cera La ballerina di quattordici anni. Per il suo crudo realismo e l'effetto di una figura in carne e ossa, la statua desta scandalo presso un pubblico inorridito. Si dedica sempre maggiormente ad approfondire la tecnica del pastello e del monotipo.

1882 - Esegue numerose opere raffiguranti stiratrici e modiste. In luglio soggiorna a Étretat e
in settembre si reca in Svizzera. Non partecipa alla settima mostra degli impressionisti.

1883 - Muore Manet. Degas tende a isolarsi sempre più, conducendo vita appartata. In questo periodo Degas si concentra maggiormente sul nudo femminile alle prese con le cure del corpo, tema che accanto alle ballerine occuperà un posto centrale nella sua produzione.

1885 - In agosto compie un'escursione a Le Havre e a Dieppe. Incontra Gauguin, di cui apprezza l'opera. Aumentano i disturbi alla vista. Degas continua ad assistere alle rappresentazioni dell'Opéra parigina ed è uno dei pochi cui è consentito sostare dietro le quinte.

1886 - In gennaio soggiorna a Napoli per affari di famiglia. All'ottava e ultima mostra degli impressionisti. A parte il dipinto di Georges Seurat Un Dimanche à la Grande Jatte, i veri protagonisti della rassegna sono i nudi di Degas, su cui quasi tutti i critici esprimono un parere, positivo o negativo che sia. L'esposizione ha luogo dal 15 maggio al 15 giugno, in un palazzo all'angolo tra rue Lafitte e il Boulevard des Italiens: la derisione del pubblico e della stampa convince Degas a rinunciare a esporre in seguito. Degas abbandona i soggetti storici e focalizza tutta la propria attenzione artistica sulla vita metropolitana parigina. Nei decenni a venire troverà i motivi ispiratori, oltre che negli ippodromi, all'opera, nelle sale da balletto, concerto e teatro, nei caffè e nei saloni di moda, in gallerie e musei, lavanderie e bordelli. Nel corso dei tre decenni seguenti Degas prende sempre più le distanze dal pubblico interessato all'arte. Ormai si tengono soltanto poche mostre personali autorizzate dall'artista stesso.

1887 - Si stabilisce in rue Frochot.

1888 - Con Boldini compie un viaggio in Spagna e in Marocco.

1892 - A Parigi le Galeries Durand-Ruel presentano la loro prima esposizione monografica dedicata alle opere di Degas. Vi si può ammirare una scelta dei monotipi a colori raffiguranti paesaggi che l'artista ha realizzato a partire dal 1890.

1893 - Si svolge la sua prima e unica mostra personale, presso Durand-Ruel, dove appaiono alcuni monotipi rialzati a pastello raffiguranti paesaggi ispirati da un viaggio compiuto precedentemente con lo scultore Bartholomé, in Borgogna, verso il 1890. Si dedica sempre maggiormente alla propria collezione privata, tra cui dominano opere di Ingres e di Delacroix.
Degas intensifica la sua attività di collezionista acquistando numerose opere d'arte, fra l'altro di El Greco, Ingres, Eugène Oelacroix, Honoré Daumier, Edouard Manet, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Paul Gauguin e Vincent van Gogh.


1894 - Il progredire della malattia agli occhi rende sempre più difficile il lavoro a Degas. Ciononostante, come in precedenza egli esegue pastelli e disegni a carboncino con ballerine e donne intente alla propria toilette, continuando a dedicarsi anche alla scultura. Degas manifesta un interesse spiccato - che dura probabilmente fino all'anno successivo ­ per la fotografia ritrattistica. Di preferenza in interni, realizza pose di gruppo o di singoli amici e conoscenti.

1897 - Compie un viaggio a Montauban, con Bartholomé, per visitare il Musée Ingres. Degas vive sempre più ritirato. Con la sua presa di posizione contro Alfred Dreyfus nell'affare scoppiato nel 1894 in seguito al presunto tradimento dell'ufficiale ebreo-alsaziano, egli si schiera dalla parte opposta rispetto a molti intellettuali e artisti, ritrovandosi ancor più isolato. Ormai frequenta quasi esclusivamente i Rouart e gli Halévy, di cui è ospite in estate nelle case di campagna.

1898 - Soggiorna a Saint-Valéry-sur-Somme. Fino a questo periodo circa l'attività artistica di Degas comprende disegni e pastelli che testimoniano un immutato interesse per i ritratti, il mondo delle corse di cavalli, le raffigurazioni di lavandaie e di modiste, ma soprattutto per il tema delle ballerine e dei nudi femminili in atto di bagnarsi, asciugarsi, pettinarsi. La perdita graduale della vista impedisce ora a Degas di disegnare e dipingere. Egli si rivolge quindi maggiormente alla scultura modellando bozzetti in cera di ballerine, bagnanti e cavalli da corsa, che però saranno fusi in bronzo soltanto dopo la sua morte.

1912 - Con grave dolore è costretto ad abbandonare la casa e lo studio di rue Victor Massé, in cui abitava ormai da quasi vent'anni e dove aveva dedicato un intero piano alla propria collezione, per stabilirsi al Boulevard de Clichy, in una nuova abitazione trovata dall'antica modella, e poi pittrice, Suzanne Valadon. Muore Henri Rouart. Le opere di Degas raggiungono prezzi elevati nelle vendite pubbliche. A dimostrazione della crescente fama internazionale di Degas, ogni anno in Francia, Europa e negli Stati Uniti si svolgono diverse mostre dell'artista. Parallelamente i suoi lavori entrano via via a far parte di importanti raccolte private europee e americane. Smette del tutto di lavorare. Negli ultimi anni vive molto appartato e riceve ormai soltanto poche visite.


1917 - Il 27 settembre Degas muore di ictus a Parigi. Il giorno seguente, alla presenza di altri artisti, viene sepolto nella tomba di famiglia al Cimetière du Nord di Montmartre.


1918 - Il 26 e 27 marzo ha luogo, alla galerie Georges Petit, la vendita dei quadri moderni e antichi, pastelli e disegni tacenti parte della collezione di Degas. Dal 6 all'8 maggio si svolge la prima vendita di di quadri, pastelli e disegni di Degas, provenienti dal suo studio, pure alla galerie Georges Petit. Il 22 e 23 novembre avviene l'asta delle acqueforti, vernici molli, litografie, monotipi di Degas, provenienti dal suo studio, anch'essa allestita dalla galerie Georges Petit. Dall'11 al 13 dicembre, vendita dell'opera grafica di Degas proveniente dallo studio, nella stessa galleria; che allestisce anche (11-13 dicembre) una seconda vendita di quadri, pastelli e disegni, pure provenienti dallo studio di Degas.

1919 - Dal 7 al 9 aprile, terza vendita di quadri, pastelli e disegni di Degas provenienti dalIa studio, ancora presso la galerie Georges Petit: dove si svolge altresì (2-4 luglio) una quarta vendita di quadri, pastelli e disegni del maestro.

1924 - Dal 12 aprile al 2 maggio ha luogo una mostra di Degas, presso la galerie Georges Petit.

1931 - Si svolge la mostra "Degas, portraitiste, sculpteur" all'Orangerie di Parigi.
Mostra di Degas al Fogg Art Museum di Cambridge (Mass.).

1936 - Esposizione di opere di Degas al Pennsylvania Museum of Art di Filadelfia.

1937 - Tra marzo e aprile ha luogo un'esposizione di duecentoquarantasette opere di Degas all'Orangerie di Parigi.

1939 - In giugno, alla galerie André Weil di Parigi, ha luogo la mostra "Degas peintre du mouvement".

1947 - Dal 5 febbraio al 9 marzo, esposizione di ottantasei opere di Degas al Museum of Art di Cleveland.

1951 - Dal 25 novembre al 31 gennaio, esposizione di Degas al Kunstmuseum di Berna.

1960 - Dal 9 giugno al primo ottobre ha luogo un'esposizione "Edgar Degas" alla galerie Durand-Ruel di Parigi.

1965 - Da maggio a giugno, esposizione delle opere di Degas del periodo di New Orleans all'lsaac Delgado Museum ot Art di New Orleans.

1968 - Dal 25 aprile al 14 giugno, esposizione dei monotipi di Degas al Fogg Art Museum di Cambridge (Massachusetts).

1969 - Dal 28 giugno al 15 settembre ha luogo a Parigi l'esposizione delle trecento opere di Degas in possesso del Louvre.

1970 - Dall'8 gennaio al 22 febbraio, mostra di sessantasette opere di Degas allo Sterling and Francine Clark Art Institute di Williamstown.
Dal 4 giugno al 4 luglio, esposizione di trentatré opere di Degas alla Lefèvre Gallery di Londra.



ALTRI DIPINTI


Après le bain, femme s'essuyant (1896)

Bords de la rivière (1890)

Avant l'entréee en scène (1888)

 

La classe de ballet (1880-1900)


Le Vésuve (1892)

Danseuse, position de quatrième devant sur la jambe, deuxième étude (1885-1890)

Danseuse (1896)
Danseuses, jupes jaune (1896)

Danseuses, décor de paysage (1895-1898)
Danseuses (1890)
Femme au tub (1883)
Maison au pied d'une falaise (1895-1898)
Chevaux de courses (1884)
Devant le miroir (1889)
Paysage (1892)
LePetit Déjeuner à la sortie du bain (1895-1898)
Le Petit Déjeuner après le bain (1895-1898)
La sortie du bain (1895)

Trois danseuses, jupes violettes (1895-1898)

 

Tris danseuse (jupes bleues, corsages rouges)

Femme au bain (1893-1898)
Danseuses au jupes jaunes (1903)