GIOACHINO ROSSINI
MOSÈ IN EGITTO

L'INTRECCIO

PERSONAGGI

Faraone, Re di Egitto, Basso
Amaltea, sua consorte, Soprano.
Osiride, erede del trono, Tenore
Elcìa, ebrea, sua segreta consorte, Soprano
Mambre, Tenore
Mosè, Basso
Aronne, Tenore
Amenofi, sorella di Aronne, Mezzosoprano


ATTO PRIMO: (scena 1) Nell'antico Egitto (ca. 1200 a.C.) la reggia di Faraone è immersa nelle tenebre: il coro, il giovane erede al trono Osiride (tenore), il re Faraone (basso) e la sua consorte Amaltea (soprano) levano lamenti di terrore, ma prego tutto il coro chiede che il Dio d'Israele ponga fine alla sciagura provocata e mentre Osiride si sente dilaniato da due opposti sentimenti, Faraone capisce il suo errore. Per cui fa chiamare Mosè (al che Osiride paventa, Amaltea esulta) e decide di lasciar partire gli Ebrei per il deserto dove è stabilito che facciano dei sacrifici al loro Dio, giacché l'averlo impedito è costato all'Egitto la piaga delle tenebre. (2) Col fratello Aronne (tenore), ecco Mosè (basso) che parla e ascolta alteramente, quindi si rivolge al suo Iddio pregandolo di ridare la luce all'Egitto e scuotendo la verga. Di colpo, la luce ritorna: Mosè e Arcane inneggiano a Dio, gli altri stupiscono, Faraone esorta gli Ebrei a partire prima del mezzogiorno, e solo Osiride resiste alla gioia comune. (3) Rimasto solo, Osiride si vede raggiungere da Mambre (tenore), mago e consigliere del re sdegnato come lui del permesso accordato agli Ebrei: il principe lo manda a seminare il veleno della discordia, anche al prezzo della corruzione, perché gli Egizi si ribellino alla partenza e lui ricorda d'aver saputo riprodurre, a suo tempo, alcuni prodigi compiuti da Mosè che dunque è un ingannatore. Uscito Mambre, (4) presso Osiride accorre Elvia (soprano), giovane ebrea che lo saluta appassionatamente prima di partire col suo popolo: Osiride la rimprovera perché la ama profondamente, lei è straziata, si sentono lontani squilli di tromba e i due si dividono a forza ed escono. (5) Atterrita, viene Amaltea che comunica a Mambre come gli Egizi si oppongano alla partenza degli Ebrei, e poi Faraone che è stato persuaso dal figlio della disonesta degli Ebrei, anzi intenzionati ad allearsi con i Madianiti nemici dell'Egitto. Dunque il re ordina a Mambre di revocare il permesso e diffida chiunque dalla disobbedienza, mettendo a tacere la moglie e ringraziando il figlio. (6) In una vasta pianura presso le mura di Tani, gli Ebrei levano inni al Cielo per l'imminente partenza, (7) ma Elcia passa piangendo la sua sventura e la fida Amenofi (mezzosoprano) cerca di distrarla da un amore impossibile. Improvvisamente, con Mambre e seguito, compare Osiride che allo stupito Mosè comunica la revoca del permesso. Mosé minaccia un'altra punizione divina, mediante la piaga della grandine e del fuoco. Ma Osiride si scaglia contro Mosè (8) e tutti stupiscono, anche Faraone e Amaltea che sopraggiungono: Faraone conferma la notizia e Mosè, scuotendo la verga, chiede a Dio di intervenire. Infatti scoppia un tuono e cominciano a cadere la grandine e la pioggia di fuoco, nello spavento generale.

ATTO SECONDO: (1) Negli appartamenti reali Faraone consegna ad Aronne il nuovo decreto che ingiunge agli Ebrei di partire entro l'indomani. Aronne lo prende e se ne va ricordando al re la terribilità dell'ultima piaga. Tranquillo, Faraone riceve Osiride e gli comunica che secondo un ambasciatore reduce dall'Armenia quella principessa ha accettato la proposta di nozze con lui: il re gioisce ma il principe ha un'ansia segreta che non riesce a palesare. Usciti loro, (2) passano Mosè e Amaltea: il profeta ringrazia la regina per la sua intercessione a favore degli Ebrei, la donna spera finalmente di poter godere degli effetti della pace e il coro la rassicura. Uscita la donna, Aronne viene rapidamente ad annunciare a Mosè d'aver visto Osiride allontanarsi con Elcia, per cui il profeta lo manda ad avvisare Amaltea ed esce. (3) In un oscuro sotterraneo, Osiride conduce la perplessa Elcia che vuole allontanare per evitare che parta e intanto le comunica la proposta di nozze che ha ricevuto: i due giovani sono in preda alla passione e allo strazio. Ma sopraggiungono Amaltea e Aronne con guardie egizie provviste di fiaccole: lei rimprovera Osiride, lui rimprovera Elcia, tutti sono esterrefatti; allora Osiride esclama di rinunciare al trono piuttosto che a Elcia, ma Elcia non lo permetterà mai e i due gruppi si dividono e partono. (4) Mosè sta davanti a Faraone, che ancora una volta revoca il permesso perché dal re dei Madianiti ha appreso che, se lascerà andare gli Ebrei, il suo popolo e i Filistei invaderanno l'Egitto. Mosè minaccia un'altra piaga, la morte di tutti i primogeniti a cominciare dal principe, ma Faraone ordina di arrestarlo e il profeta non può che ricordare l'ulteriore intervento divino. (5) Oltre che sdegnato Faraone è allarmato e decide, con Mambre, di associarsi al trono Osiride, perché Mosè ne veda tutta la potenza, mentre ad Amaltea volge il rimprovero di non amare Osiride in quanto matrigna e non madre; Osiride esulta, anche perché capisce che Amaltea non ha rivelato il suo tentativo di fuga con Elcia. (6) In gran pompa entrano i Grandi che inneggiano al secondo re, mentre Faraone e Osiride ascendono al trono e Mambre porta il prigioniero Mosè: dopo che Faraone ha confermato la sua decisione, Osiride ringrazia, pensando che, da re, riuscirà sempre a impedire la partenza della fanciulla amata, e infine si rivolge sprezzante a Mosè. Intanto vengono anche Aronne, Elcia e Donzelle ebree, e la fanciulla si prostra davanti a Osiride. Faraone chiede chi sia colei, ed Elcia risponde di essere la sposa segreta e colpevole di Osiride. Il re si meraviglia, ma Elcia invita l'amato principe a obbedire alla ragion di stato e a sposare la principessa armena. Osiride s'adira e sta per ferire Mosè quando lo coglie un fulmine improvviso che lo fa stramazzare morto al suolo. Faraone si getta sul corpo del figlio e sviene, Elcia è al colmo del terrore, tutti gridano e lamentano.

ATTO TERZO: (1) Sulle sponde del Mar Rosso, gli Ebrei s'avvicinano al suono di lieti strumenti, Amenofi regge a stento la povera Elcia, Mosè assicura il suo popolo dell'assistenza divina: in Arabia saranno al sicuro e potranno svolgere i loro riti. Davanti al mare Elcia e Amenofi stanno dubbiose, ma Mosè si inginocchia e prega solennemente Dio che dal suo trono di stelle abbia pietà del suo popolo, presto seguito nel canto dalle Donne. con Ainenofi, dagli Uomini, da Aronne, da Elcia. Si sente un lontano strepito d'armi e Aronne vede l'esercito egizio che si precipita contro la moltitudine ebrea. Qualcuno teme e apostrofa Mosè, ma Mosè tocca il mare con la verga e nel mare, miracolosamente, si apre un solco attraverso il quale gli Ebrei passano e raggiungono l'altra riva. (2) Faraone e Mambre, alla testa degli Egizi, sopraggiungono e vedendo il prodigio si affrettano a scendere anch'essi nel solco, ma il mare si richiude rapidamente e li sommerge con tutto l'esercito.