Guida all'opera

Riassunto e florilegio

 

 

Atto secondo

 

Gabinetto che mette nelle stanze ov'è custodita Anna. Guardie alla porta. Le dame, che compiangono la regina abbandonata da tutti, vengono convocate davanti al consiglio dei Pari per testimoniare nel giudizio contro Anna Bolena. Giovanna Seymour si presenta: chiede alla regina di confessare l'adulterio, rendendo così possibile il divorzio dal re; in cambio, avrà salva la vita. Anna Bolena rifiuta, maledicendo la nuova favorita del re, ma quando Giovanna Seymour le confessa di essere lei la favorita e le chiede perdono, dichiarandosi impotente a resistere alle ingiunzioni di Enrico VIII, Anna Bolena volge le sue accuse sul re e si ritira, lasciando Giovanna ai suoi rimorsi.
Anna
(partite le ancelle, alza le mani al cielo, si prostra, e dice)
Dio, che mi vedi in core
Mi volgo a te... Se meritai quest'onta
Giudica tu.
(siede e piange)

Giovanna
Piange l'afflitta... ahi! come
Ne sosterrò lo sguardo?

Anna
Ah! sì: gli affanni
Dell'infelice Aragonese inulti
Esser non denno, e a me terribil pena
Il tuo rigor destina...
Ma terribile è troppo...
Giovanna
(si appressa piangendo: si prostra a' suoi piedi, e le bacia la mano)
O mia Regina!

Anna
Seymour!... a me ritorni!...
Non mi obliasti tu?... Sorgi... Che veggo?
Impallidisci!... tremi?... A me tu rechi
Nuova sventura forse?

Giovanna
Orrenda... estrema!...
Gioja poss'io recarvi? Ah!... no... m'udite.
Tali son le trame ordite,
Che perduta voi siete. Ad ogni costo
Vuol franti il Re gli sciagurati nodi
Che vi stringono a lui... La vita almeno...
Se non il regio nome...
La vita almen, deh! voi salvate!

Anna
E come?
Spiegati.

Giovanna
In dirlo io tremo...
Pur dirlo io deggio. Il confessarvi rea,
Dal Re vi scioglie e vi sottragge a morte.

Anna
Che clici tu?

Giovanna
La sorte
Che vi persegue, altro non lascia a voi
Mezzo di scampo.

Anna
E consigliar mel puoi!!...
Tu, mia Seymour!!...

Giovanna
Deh! per pietà...

Anna
Ch'io compri
Coll'infamia la vita?

Giovanna
E infamia e morte
Volete voi?... Regina!... oh ciel! cedete...
Ve ne consiglia il Re... ve ne scongiura
La sciagurata che l'amor d'Encico
Ha destinata al trono.

Anna
Oh! chi è costei?
La conosci? Favella. - Ardire ell'ebbe
Di consigliarmi una viltà?... Viltacle
Alla Regina sua!!... parla: chi è dessa?

Giovanna
(singhiozzando)
Un'infelice...

Anna
E tal facea me stessa.
Sul suo capo aggravi un Dio
Il suo braccio punitore.

Giovanna
Deh! mi ascolta.

Anna
Al par del mio
Sia straziato il vil suo cuore.

Giovanna
Ah! perdono!

Anna
Sia di spine
La corona ambìta al crine;
(crescendo con furore; Giovanna a poco a poco si smarrisce ecc.)
Sul guancial del regio letto
Sia la tema ed il sospetto...
Fra lei sorga e il reo suo sposo
Il mio spettro minaccioso...
E la scure a me concessa,
Più crudel, le neghi il Re.

Giovanna
Ria sentenza!... io moro... ah! cessa!
Deh! pietà, pietà...: di me!
(prostrandosi e abbracciancio le ginocchia d'Anna)

Anna
Tu!!... Che ascolto?

Giovanna
Ah! sì, prostrata
È al tuo piè la traditrice.

Anna
Mia rivale!!

Giovanna
Ma straziata
Dai rimorsi... ecl hlf elice.

Anna
Fuggi... fuggi...

Giovanna
Ah! no: perdono:
Dal mio cor punita io sono...
(crescendo con passione. Anna a poco a poco s'intenerisce)
Inesperta... lusingata...
Infelice... fui sedotta...
Amo Enrico, e ne ho rossore...
Mio supplizio è questo amore...
Gemo e piango, e dal mio pianto
Soffocato amor non è.

Anna
Sorgi... ah! sorgi... È reo soltanto
Chi tal fiamma accese in te.
(L'alza, e l'abbraccia)
Va, infelice, e teco reca
Il perdono di Bolena:
Nel mio duol furente e cieca
T'imprecai terribil pena...
La tua grazia or chiedo a Dio,
E concessa a me sarà.
Ti rimanga in questo addio
L'amor mio, - la mia pietà.

Giovanna
Ah! peggiore è il tuo perdono
Dello sdegno ch'io temea.
Punitor mi lasci un trono
Del delitto ond'io son rea.
Là mi attende un giusto Iddio
Che per me perdon non ha.
Ah! primiero è questo addio
Dei tormenti che mi dà.
(Anna rientra nelle sue stanze. Giovanna parte afflittissima)
Vestibolo che mette nella sala ove è riunito il consiglio. Gli ingressi sono chiusi e le porte custodite da guardie. Percy e Anna Bolena stanno per essere condotti davanti al tribunale. Percy è stato coinvolto nell'accusa dalla confessione del paggio Smeton, il quale, avallando la tesi dell'adulterio e compiacendo così Enrico VIII, ha creduto di salvare la vita di Anna Bolena, che egli ama sempre. La regina chiede ad Enrico VIII di essere uccisa, ma non sottoposta all'umiliazione del giudizio pubblico:

A' tuoi piedi mi prostro;
Svenami tu, ma non espormi o Sire,
All'onta d'un giudizio: il regio nome
Fa che in me si rispetti.

Enrico
Hai rispettato Il regio grado ti? Moglie d'Enrico
Ad un Percy scendevi.

In una grande scena drammatica, Percy rivendica i suoi diritti su Anna Bolena, che egli ha amato ed ama, e che lo ricambiava, prima di sposare il re. Anna, a sua volta, conferma i diritti di Percy, dichiarandosi pentita di una sola colpa: quella di aver preferito il matrimonio col re all'amore del giovane Lord. Infine, Percy rivela d'essere marito di Anna, da prima che ella sposasse il re:

Se d'un tradito talamo
Déssi vendetta al dritto
Soltanto il mio si vendichi...
Esso nel cielo è scritto.
Sposi noi siam.

Quanto basta perché l'infuriato sovrano spedisca «l'iniqua coppia» davanti al tribunale, e dichiari che un'altra donna sarà la nuova regina. Anna Bolena e Percy vengono condotti via dalle guardie.

Enrico
Coppia iniqua! L'inganno tuo stesso
Sull'odiato tuo capo cadrà.
Salirà d'Inghilterra sul trono
Altra donna più degna d'affetto:
Abborrito, infamato, rejetto
Il tuo nome da tutti sarà.

Anna e Percy
Quanto, ahi quanto! è funesto il tuo dono
Altra donna giammai non apprenda!
L'Inghilterra mai più non intenda
L'empio strazio che d'Anna si fa!
(Anna e Percy partono fra soldati)

Enrico VIII intende travolgere nella vendetta anche la figlia avuta da Anna Bolena (invece, sarà la futura regina Elisabetta). Non ascolta nemmeno le implorazioni di Giovanna Seymour in favore di Anna Bolena:

Giovanna
Per questa fiamma indomita
Alla virtù preposta...
Per quegli amari spasimi,
Pel pianto che mi costa...
Odi la mia preghiera... Anna per me non pera...
Innanzi al cielo e agli uomini
Rea non mi far di più.

ma si riserva il diritto di grazia, sulla sentenza di colpevolezza emessa dal consiglio dei Pari: «Rifletterò: giustizia
Prima è dei Re virtù.»

Prigioni nella torre di Londra. Il fondo e le porte sono occupati da soldati. Percy e Rochefort sono stati condannati a morte, insieme con Anna Bolena. La condanna di Rochefort è dovuta al fatto di essere fratello di Anna. La sua unica colpa, riconosce amaramente Rochefort, è stata quella di aver indotto Anna a sposare Enrico VIII. Ambedue gli uomini rifiutano la grazia del re, visto che non è stata graziata Anna Bolena.

Percy
E me sì vile ei tiene
Che viver voglia, io reo, quando ella more,
Ella innocente! A lui ritorna, e digli
Ch'io ricusai l'obbrobrioso dono.

Percy e Rochefort vengono condotti via.

Dalla prigione di Anna Bolena, escono le damigelle, commosse dal suo dolore e dal suo delirio. Compare poi Anna stessa, «in abito negletto», in preda a visioni: il suo matrimonio con Enrico VIII, l'impossibile fuga in braccio a Percy...

Anna
Oh! chi si duole?
Chi parlò di Percy?... Ch'io non lo vegga;
Ch'io m'asconda a' suoi sguardi - È vano - Ei viene...
Ei m'accusa... ei mi sgrida. Oh! mi perdona...
Infelice son io. Toglimi a questa
Miseria estrema... Tu sorridi?... oh gioja!...
Non fia, non fia che qui deserta io moja!
Al dolce guidami
Castel natìo,
Ai verdi platani
Al quieto rio
Che i nostri mormora
Sospiri ancor.
Colà, dimentico
De' corsi affanni
Un giorno rendimi
De' miei prim'anni,
Un giorno solo
Del nostro amor.

Coro
Chi può vederla a ciglio asciutto,
E non sentirsi spezzare il cor?

Si presentano le guardie, Hervey e Cortigiani. Anna si scuote. Nella vacillante coscienza della regina si avvicendano gli ultimi momenti: il rimorso del paggio Smeton, che ha denunciato lei e Percy, credendo di salvarle la vita con la semplice accusa di adulterio, onde facilitare il divorzio e soddisfare la volontà del re; il suono delle campane e le salve dei cannoni che salutano le nozze di Enrico VIII con Giovanna Seymour,
Anna
Qual mesto suon?... che vedo?...
Hervey! le guardie?...
(le osserva attentamente; rinviene dal suo delirio)

Hervey
(alle guardie)
Ite, e dal carcer loro
Sian tratti i prigionieri.

Anna
(atterrita)
Oh! in quale istante
Dal mio delirio mi riscuoti, o cielo!
A che mai mi riscuoti?...

Escono da varie prigioni, Rochefort, Percy e poi ultimo Smeton.

Percy e Rochefort
Anna!

Anna
Fratello! ... E tu, Percy!... per me, per me morite!
Smeton
(avanzandosi, si prostra a' piedi d'Anna)
Io solo, io vi perdei... me maledite ...

Anna
(si ritira come sbigottita: e si copre il volto col manto)
Smeton! ...

Percy
Iniquo!

Smeton
Ah! sì,.. Io sono... ch'io scenda
Con tal nome fra l'ombre. Io mi lasciai
Dal Re sedurre - Io v'accusai credendo
Serbarvi in vita; ed a mentir mi spinse
Un insano desire, una speranza
Ch'io tenni in core un anno intier repressa.
Maleditemi voi...

Anna
Smeton! ... T'appressa.
Sorgi - che fai? Chè l'arpa tu non tempri?
Chi ne spezzò le corde?
(Smeton è sempre in ginocchio: ella lo alza)

Rochefort
Anna!

Percy
Che dici?

Coro
Ritorna a delirar.

Anna
Un suon sommesso
Tramandan esse come il gemer tronco
D'un cor che muore... egli è il mio cor ferito
Che l'ultima preghiera al Ciel sospira.
Udite tutti.

Percy
Oh! rio martir!

Percy e Rochefort
Delira.

Anna
Cielo, a' miei lunghi spasimi
Concedi alfin riposo E questi estremi palpiti
Sian di speranza almen.

Smeton, Percy e Rochefort
L'estremo suo delirio
Prolunga, o Ciel pietoso,
Fa che la sua bell'anima
Di te si desti in sen.
(silenzio)
(odonsi colpi di cannone in lon' tano e suonar di campane. Anna rinviene a poco a poco)

Anna
Chi mi sveglia? ove son io? che mai sento?
Suon festivo? che fia? favellate.

Smeton Percy e Rochefort
Acclamáta dal popol contento
È Regina...

Anna
Tacete... cessate.
Manca solo a compire il delitto
D'Anna il sangue, e versato sarà.
(si abbandona fra le braccia delle Damigelle)

Tutti
Ciel! risparmia al suo core trafitto
Questo colpo a cui regger non sa.

Anna
Coppia iniqua, l'estrema vendetta
Non impreco in quest'ora tremenda:
Nel sepolcro che aperto m'aspetta,
Col perdono sul labbro si scenda,
Ei m'acquisti clemenza e favore
Al cospetto d'un Dio di pietà.
(sviene)
(si presentano gli Sceriffi a prendere i prigionieri. Rochefort, Smeton e Percy vanno loro incontro, e, additando Anna, esclamano)

Smeton, Percy e Rochefort
Immolata una vittima è già!
Anna perdona quindi il marito e Giovanna, prima di perdere i sensi e morire. Smeton, Percy e Rochefort vengono condotti al patibolo.