HOME
____________________________________________________________________________________________________
 

1935

 

[Senza data] 7 ottobre 1935
Mia Schnudoa,
La prima mezza giornata è già passata. [Dopo aver passato tutta l'estate al Waldhaus i Berg tornarono a Vienna. Helene era partita prima per mettere in ordine la casa nella Trauttmannstrasse.] La mattina ho lavorato molto. Il sole è arrivato tardi, quindi sono stato poco in veranda. Ma il pomeriggio ho fatto una meravigliosa gita in autobus, non puoi immaginare lo splendore di questa giornata, pacifica al cento per cento. Non ho mai visto il lago così bello! Che fortuna per noi poter godere di tanta luce in questi tempi così bui. Adesso (pomeriggio) sono seduto al caffè, leggo tutti i giornali e rispondo a delle lettere molto importanti: U.E. e Wiesengrund. [La situazione finanziaria dei Berg era peggiorata in seguito al boicottaggio delle sue opere da parte dei nazisti. Berg si rivolse al suo alunno Theodor Wiesengrund Adorno, chiedendo aiuto.] Gli ho detto la verità e l'ho pregato di vendere la partitura della «Lyrische Suite», gli ho chiesto anche degli alunni inglesi, ecc...
Forse gli verrà in mente qualcosa per aiutarmi. [...]
Waldhaus [8 ottobre]
Notizie interessanti: Jalowetz scrive dell'esecuzione di Praga in un certo senso mi tranquillizza, nel caso che - Iddio ci scampi - si arrivi alla rappresentazione della «Lulu» a Praga. [La «Lulu-Symphonie», una serie di cinque brani per orchestra tratti dall'ancora incompleta partitura della «Lulu», fu eseguita per la prima volta a Berlino il 30 novembre 1943 sotto la direzione di Erich Kleiber. Adesso era presentata al festival della S.I.M.C. a Praga. Berg desiderava essere presente alla rappresentazione, dovette però abbandonare l'idea a causa dell'ascesso sopravvenuto nell'agosto 1935 che provocò la sua morte in dicembre.] [...]
Mercoledì, 9 ottobre 1935
Che giornata triste e coperta, oggi! Ieri è stata ancora una bella giornata e l'ho utilizzata bene. Sono andato a piedi, fino a Velden, con il sole e sono tornato al Waldhaus, pure a piedi, ma col chiaro di luna. Ho potuto farlo benissimo, solo che mi sono venute 5 vesciche sulla pianta dei piedi! Nel frattempo sono stato a Villach, all'andata con il treno, al ritorno con l'autobus... Ho dormito bene. Ho cominciato a lavorare presto, ma poi è arrivata la posta e ho dovuto interrompere il lavoro: Hanna Schwarz (canterà domani alla radio); l'agenzia francese dei concerti vuole con urgenza la «Sonata» per pianoforte e i «Pezzi» per clarinetto e piano; Nirenstein, della Nuova Galleria, vorrebbe vedere i quadri di Schönberg e di Gerstl [Ritratto di Berg eseguito da Schönberg (che era un abile pittore) insieme con Richard Gerstl, artista viennese.] perché ha sentito dire che li ho io. [...] Adesso probabilmente ci sarà un intervallo nelle mie lettere, perché domani è una festa pubblica (plebiscito), che paralizza anche la posta. Il postino non verrà al Waldhaus neppure domani (giovedì), così potrò avere una tua lettera solo venerdì. Spero che tu stia bene. Per l'amor del cielo non stancarti! Voglio passare qui ancora qualche bella giornata con te e non vorrei che tu soffrissi di dolori e di affanni. Infiniti baci da Floh.
10 ottobre 1935
[...] Ho dormito bene, mi sono messo al lavoro presto, va avanti speditamente. Durante le passeggiate mi sono venuti in mente dei nuovi progetti di composizione. Per il resto oggi sono molto nervoso, perché non ho tue notizie da molto tempo. [...] Amami!
11 ottobre 1935
[...] Di sera ho sentito cantare Hanna Schwarz: non male, ma neanche tanto bene. Ecco tutto. Aspetto il postino e poi scriverò ancora un paio di righe. Grazie della cartolina e della lettera. Ho tanto da rispondere che non posso fare aspettare il postino. Per piacere, abbi cura di te e comprati le pastiglie. Qui tutto sarà fatto secondo le tue istruzioni. Mille baci
Venerdì, 11 ottobre 1935, a mezzogiorno
Le tue lettere mi hanno molto impensierito, perché ti strapazzi troppo, e non sei in grado di sopportarlo fisicamente. E poi per le altre notizie: Almschi, Carola, che non sei stata al concerto Kolisch e probabilmente neanche allo Hagentund, e che tutto questo continuerà ancora un paio di giorni. Voglio sperare che quando ti arriverà questa lettera (forse insieme a quella che ho dato al postino stamattina) la parte peggiore del lavoro sarà passata, e penserai al ritorno a casa. Allora qui sarà molto bello. E dato che la prima prova [Per la prima della Lulu-Symphonie a Vienna.] sarà il 29 novembre, non saremo costretti a partire di qui in ogni caso tra quindici giorni anche con il bel tempo. Se dalla tua prossima lettera si dovesse sentire che domenica non partirete ancora, domani ti manderò un espresso perché ti arrivi domenica. Hai ricevuto tutte le mie lettere? Ti ho scritto ogni giorno... Lili Claus mi scrive e spiega in modo piuttosto convincente, che si sente adatta a cantare la parte della Lulu. Ma finora (grazie a dio) non si è sentito nulla per Praga. Tu hai saputo qualche cosa di definitivo? Per esempio se il Dr. Erger è stato lì? [L'Opera tedesca di Praga, sotto la direzione del suo ottimo direttore, Dr. Paul Eger, voleva assicurarsi la prima mondiale della «Lulu». Ma Berg sperava sempre di poterla rappresentare in uno dei grandi teatri d'opera tedeschi oppure all'Opera di Stato a Vienna.] [...]
Sabato, 12 ottobre 1935
Grande delusione! Neanche una riga brevissima dal mio piccolo gabbiano. Speriamo che queste siano le mie ultime righe, che forse non ti raggiungeranno affatto se verrai domani, domenica. La custode oggi pomeriggio andrà alla posta; forse ci sono notizie. A piedi è troppo lontano per via del mio piede malato. E migliorato e posso stare seduto alla scrivania e penso che domani o dopodomani sarà tornato normale. Oggi, che tutto è ormai passato, posso dirti che è stato terribile. L'ultima volta che sono stato a Klagenfurt non potevo quasi ritornare dal cinema a Piazza Dollfuss, tanto mi faceva male. Appena a casa sono andato subito a letto, con il piede sollevato e ho fatto degli impacchi di «antiphlogistin». Ieri sono stato tutto il giorno a letto, cambiando continuamente gli impacchi. Oggi posso stare in posizione normale. Cosa sia successo esattamente non lo so neppure io. Delle diverse vesciche a tutti e due i piedi che si erano normalizzate, escluso un punto, era rimasta un'infiammazione vicino all'alluce. Sono stati dolori atroci.
Credevo che fosse un foruncolo o qualche cosa di simile che si sarebbe dovuto incidere. Grazie a dio, non è stato necessario, e mi ha insegnato a non andare più a passeggio! Quest'ultima esperienza, la penultima con la vespa, sono addirittura ammonimenti divini! E così oggi sono di nuovo seduto in casa, e fuori c'è il più splendido e seducente tempo autunnale. Speriamo che tu lo possa godere presto e a lungo. Per il resto: lavoro, radio, lavoro, radio - e di notte «Winnetou». [Famoso romanzo tedesco di avventure per raghazzi di Karl May.] Mangio per lo più carne affumicata! Arrivederci, mia adorata... Hai detto ad Almschi che siamo entusiasti del libro di poesie di Werfel?
Domenica, 13 ottobre 1935
Stamattina darò questa lettera alla custode che la porterà alla posta, perché, tu, mia adorata, abbia mie notizie. Ieri, al ritorno da Klagenfurt, ho lavorato ancora per due ore alla partitura, poi ho cenato splendidamente (avanzi), ho ascoltato il «Requiem» di Mozart e ho dormito bene (nessun affanno di petto). Stamattina lavoro, perciò solo queste due righe. Il cielo è coperto ma non c'è nebbia. Il lago scorre in senso inverso. Mi sembra che il tempo peggiori. Mille baci da Floh.
[...] = tagli editoriali - [...] = tagli del curatore del sito