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Scena prima

 

[La domanda di Alwa: «Si può?»] ci introduce subito in medias res (la parte iniziale dell'«Erdgeist» è omessa), e si conclude con la morte del Primario. Già nella sua struttura è evidente come Berg abbia saputo nella Lulu ripristinare il senso delle alternanze tra «recitativo» e «pezzo chiuso», senza ritornare in senso letterale all'opera ottocentesca, senza perdere la continuità del flusso musicale, e senza rinunciare all'uso di espedienti «wagneriani» come il «Leitmotiv». Nella prima scena si succedono recitativo, «introduzione, canone e coda», «Melodram», «Canzonetta», recitativo, «Duetto», «Arioso»: questi «titoli» sono esplicitamente posti sulla partitura.
L'analisi seriale del Reiter ha individuato una ben definita articolazione nel recitativo iniziale, che pur risulta improntato a uno sciolto carattere di conversazione; sottolineiamo alla batt. 92 (quando Alwa nota la presenza di Lulu) la prima apparizione degli «accordi del ritratto», i quattro accordi che, associandosi al ritratto di Lulu che il Pittore sta dipingendo, riappaiono piú volte in momenti fondamentali dell'opera. Dapprima assistiamo (da 92) al formarsi di questi accordi, subito ripetuti; poi le prime parole di Lulu intonano le note della sua serie (desunta appunto dagli «accordi del ritratto»). Di qui nasce il tema di Lulu (già apparso nel Prologo), dal carattere lieve e «danzante», che poco oltre è posto a base del canone. Già dalle prime note la vocalità di Lulu, «come se la soggettività ancora non si fosse destata» (Adorno) si libra leggera verso i suoi «Puppenstaccati», gli «staccati da bambola» della felice definizione adorniana, che sono stati paragonati a quelli dell'«Olympia» di Offenbach e si ascoltano fin dalla prima frase, su «tan-zen».
Il primo recitativo si conclude con l'uscita di Alwa e di Schön (si noti la singolare atmosfera creata a questo punto dall'emergere del pianoforte, con il tema delle quarte: è una cesura che quasi sembra «allontanare» gli avvenimenti); inizia quindi la «introduzione al canone» (chiaramente tripartita in rapporto ai tre tentativi di approccio del Pittore) e la aprono proprio gli «accordi del ritratto», che vi riappaiono poi due volte (batt. 143 e 149). Il canone, basato sul tema di Lulu, realizza in un gioco di surreale levità l'inseguimento del Pittore; la distanza delle due voci verso la fine si accorcia, finché esse si riuniscono, e nella successiva «coda» riappare il materiale tematico dell'introduzione.
Paolo Petazzi, Alban Berg. La vita, l'opera, i testi musicati. Milano, Feltrinelli, 1977, pp. 134-135.