IL LINGUAGGIO DI DESPINA
Il linguaggio di Despina è sempre molto esplicito. Sa servirsi, quel tanto che basti, di francesismi, e sa perfettamente dove il diavolo ha la coda (ma non lo sa il libretto, che muta quella affermazione in un anodino «quel che il cor più brama e loda»); sa fare degli inviti molto chiari, sul tipo «mangiar il fico e non gittare il pomo», una politica che ella per prima conosce molto bene, inoltre, dà un suggerimento che ironicamente potremmo dire da caserma: «reclutate». Molto bene; non son cattivo comico, dice di sè don Alfonso; e Despina può giustamente dire di sè che «sa servir»: un servizio molto accurato a quel dio d'Amore al quale i due uomini hanno già abbondantemente e allegramente brindato.
Eduardo RESCIGNO, [Commento al libretto] in «Così fan tutte», Programma di Sala Stagione 1982-1983, Teatro alla Scala Milano, p. 75.