DON JUAN
Mutuato da Molière, «Don Juan, ou Le festin de pierre» si compone di una sinfonia e di 31 numeri [...]. Della sua fatica, col soccorso di Calzabigi, Angiolini volle descrivere lo scenario: «Ho diviso il balletto iin tre atti. Il primo rappresenta una strada pubblica. Da un lato la casa del Commendatore, dall'altro quella di Don Giovanni. L'azione comincia con una serenata di Don Giovanni alla sua amante, Donna Elvira, figlia del Commendatore. Egli entra nella casa, vi è sorpreso dal Commendatore, si batte con lui e l'uccide. Nel secondo atta Don Giovanni affre un ballo a un banchetto agli amici e alle amanti. Mentre la gioia è altissima, il Commendatare, come statua, batte rudemente alla porta. Don Giovanni va ad aprire. Quegli entra nella sala. Spaventati, i coanvitati fuggono, Don Giovanni resta solo con la statua. Deridendola, la prega di danzare. Essa rifiuta e a sua volta invita Don Giovanni a un banchetto presso la sua tomba. Don Giovanni accetta e accompagna il Commendatore fino all'uscio di casa. Timidamente i convitati tornano nella sala. Don Giovanni tenta di rassicurarli, ma quelli se ne vanno. Restato solo col sua lacchè, Don Giovanni dà qualche ordine ed esce. Il terzo atto si svolge in un recinto riservato alla sepoltura delle persone distinte. In mezzo è il recente mausoleo del Commendatore. Questi è in piedi davanti alla sua tomba. Vedendolo, Don Giovanni è un po' sorpresa. Tuttavia gli s'avvicina. Il Commendatore lo prende per un bracoio e l'esorta a cangiar vita. Don Giovanni sembra ostinato, e, malgrado le minacce del Commendatore e i prodigi di cui è testimone, persiste nell'impenitenza. Allora il centro della terra s'apre e vomita fiamme. Da questo Vulcano escono spettri e furie che tormentano Don Giovanni. Incatenato dalle Furie, è inghiottito insieme con i mostri. Un terremoto copre il luogo con un ammassa di rovine».