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RIASSUNTO
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Atto primo
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In un boschetto di allori e cipressi accanto alla tomba di Euridice pastori e ninfe seguaci di Orfeo recano corone di fiori e di mirto: mentre alcuni ardono dei profumi e depongono fiori sopra e intorno alla tomba, altri cantano esortando la defunta ad ascoltare i lamenti del marito disperato, che giace sopra un grande sasso. Poiché egli vuole restare solo col suo dolore, congeda i compagni. Orfeo chiama, cerca, piange il suo bene, e poi, adirato contro gli dei malvagi, decide di scendere nell'Averno per impietosirli e recuperare la consorte, senza la quale non può vivere. |
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Improvvisamente appare Amore, messaggero di Giove. |
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Impietosito dal suo dolore, il signore degli dèi concede al cantore di scendere al regno dei morti: se riuscirà, con il suo canto, a placare le divinità infere, potrà riavere Euridice; ma Giove pone una condizione: Orfeo non dovrà guardare la sposa prima di aver rivisto la luce e non le dovrà neppure rivelare questo segreto. Se non manterrà fede al patto perderà l'amata per sempre. |
Spaventato e stupito, Orfeo immagina il risentimento e l'equivoco di Euridice, ma, pur cosciente della difficoltà di mantenere la promessa, si accinge all'impresa. |
Atto secondo
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Quadro primo
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Nei tenebrosi recessi dell'Averno, al di là del fiume Cocito, le Furie e gli Spettri danzano una ridda infernale e cercano di ostacolare il passaggio al temerario mortale. Ma il canto di Orfeo è cosí dolce nel narrare la sua disperata passione, che a poco a poco gli spiriti infernali si placano e si dileguano, lasciandogli il passo. |
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Quadro secondo
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In un «recesso delizioso» di boschetti, prati, fiori, spazi ombrosi, corsi d'acqua, venti, uccelli canori, Euridice, accompagnata da Ombre celesti di Eroi ed Eroine, che vivono in serenità e senza dolore, canta le bellezze del luogo e poi se ne va. Giunge poi Orfeo. Egli contempla la luminosa bellezza dei luoghi che lo circondano, ma non può godere di questa dolcezza, poiché non ha che un desiderio: vuole rivedere Euridice. Infine il coro, ballando e cantando, gliela rende in nome di Amore. Orfeo senza guardarla la prende per mano e la guida sulla via del ritorno. |
Atto terzo
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Quadro primo
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Attraverso un tortuoso labirinto, Orfeo si affretta a lasciare l'Averno conducendo con sé Euridice. Ma la fanciulla rediviva, dopo la prima sorpresa, non riesce a intendere il comportamento dello sposo e lo assilla di domande. Come è giunto al regno dei morti; e perché non le rivolge uno sguardo? Forse il suo amore per lei è finito? Orfeo non riesce a contenersi quando la fanciulla le dice che preferisce morire piuttosto che vivere senza il suo amore: si volge, e in quel momento Euridice spira ai suoi piedi. |
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Euridice ricacciata nell'Oltretomba
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Invocandola, disperato, Orfeo vuole darsi la morte per raggiungerla. Ma, ancora una volta, interviene Amore: gli dèi, commossi, rendono la sposa allo sposo, ed Euridice vivrà accanto ad Orfeo. |
Quadro secondo
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Davanti al tempio dedicato ad Amore, Orfeo, Euridice, circondati da eroi, eroine, pastori e ninfe, celebrano il ritorno alla vita della fanciulla e la vittoria dell'amore sulla morte.
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