S. Matteo, 14, 1-11

 

 
Gustave Moreau, Salomé à la colonne
In quel tempo Erode, il tetrarca, venne a sapere della gran fama di Gesù, e disse ai suoi cortigiani: «Costui e Giovanni Battista! È risuscitato dai morti! E per questo in lui si manifesta la potenza dei mitacoli!» Erode invero aveva fatto arrestare Giovanni, lo aveva legato e messo in carcere a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo; perche Gìovanni gli diceva: «Non ti è permesso dì averla». Lo avrebbe fatto morir volentieri, ma temeva il popolo che lo riteneva come un profeta. Ora, nella ricorrenza del giorno natalizio di Erode, la figlia di Erodiade ballò in presenza dei convitati, e piacque tanto ad Erode, che promise con gìuramento di darle qualunque cosa gli avesse chiesta. Essa, istigata da sua madre, gli disse: «Dammi qui, sopra un piatto, la testa di Giovanni Battista». Il re rimase contristato, ma a motivo del giuramento e dei convitati, ordinò che fosse data; e mandò a far decapitare Giovanni nel carcere. La testa di lui fu portata in un piatto e data alla fanciulla, che la portò a sua madre.