ATTO I

ANALISI III

 

Il recitativo e l'aria della Regina della notte (N. 4: «Zum Leiden bin ich auserkoren») deriva principalmente dall'opera seria, ma il suo recitativo («O zittre nicht, mein lieber Sohn») ha un'immediatezza ed una semplicità che lo fanno suonare molto moderno ed emozionante. Le parole della Regina sono essenziali e appropriate, l'introduzione orchestrale che precede è più sinistra, ma d'altra parte è intesa a corrispondere all'effetto visivo della terrificante apparizione della Regina.
L'aria formale in due parti rivela l'ambiguità del carattere della Regina, perché il larghetto d'apertura è un lamento commovente, mentre l'allegro ha uno scintillio di ghiaccio che ci dovrebbe preparare alla sua manifesta malevolenza nell'Atto II. La coloratura è stranamente inumana sia nella sua rigidità sia nelle altezze vertiginose (fino al fa del soprano nell'ottava alta) a cui ascende. Questo, insieme con l'aria della Regina della notte dell'Atto II, è l'uso della coloratura più drammatico in tutte le opere di Mozart e, saremmo tentati di dire, di chiunque altro.
Charles Osborne, Guida alle opere liriche di Mozart, Firenze, Sansoni, 1982, pp. 418-419.
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