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Giuseppe II

 

Giuseppe II morì il 20 febbraio. La guerra che l'Impero aveva condotto contro gli Ottomani si era temporaneamente conclusa con la presa di Belgrado, ma l'Impero si trovava in stato di inferiorità col potente alleato, la Russia. In sostanza, la politica estera di Giuseppe II si era rivelata fallimentare proprio per il desiderio di spezzare la vecchia alleanza russo-prussiana che, dai tempi di Federico II e delle sue guerre contro Maria Teresa, era stata lo spauracchio della corte di Vienna.
Non meglio andavano le cose in politica interna, dato che il riformismo «giuseppino» aveva finito per travalicare lo scopo di creare uno Stato accentrato, moderno e potente, scontentando non soltanto l'aristocrazia austriaca ma anche e soprattutto quella delle etnie annesse all'Impero, l'Ungheria e la Boemia; soltanto la borghesia era stata resa più prospera dalle riforme, ma non in tutto l'Impero. Per converso, si rivelavano sacche di feroce povertà [...] e serpeggiavano ribellioni in cui i ceti inferiori si erano uniti allo scontento dell'aristocrazia, generando vere e proprie rivolte. [...] L'inquietudine percorreva tutto l'Impero [...] Giuseppe II aveva dovuto recedere da molti provvedimenti progressisti, sollevando il malcontento di coloro che avevano favorito la sua iniziale azione riformatrice, e morì nel timore di aver fallito la propria politica. [Claudio Casini, «Amadeus. Vita di Mozart», Milano, Rusconi, 1990, pp. 243-244 e 247.]
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