RICHARD WAGNER WEBSITE

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V. IL CREPUSCOLO DEGLI DEI

PROLOGO - ATTO SECONDO - ATTO TERZO


ATTO PRIMO

Dei, semidei, dèmoni, eroi semidivini, i personaggi delle tre antecedenti giornate: un unico personaggio umano, Hunding, il marito di Siglinda; un unico episodio e accento umano, in Siglinda e Sigmund, persone queste pur esse di origine divina. Nell'ultima Giornata, il mondo degli uomini: nel loro amore sostanziati d'umanità Brunilde e Sigfrido, e di contro ad essi foscamente umano Hagen, il figlio che al nibelungo Alberico ha partorito Crimilde moglie di Gibich, e pel quale il rapitor dell'Oro spera l'invocata rivincita; semplicemente uomini i due legittimi figli di Gibich, Gunther e Gutruna, ma in balia di sovrumane forze la loro sorte, il loro agire; umana, attorno ad essi, la folla dei guerrieri e delle donne.
Domina Hagen la prima scena con la sua idea musicale




identica, questa idea, ad una della Terza Giornata nella scena in cui Mime pensa impadronirsi del tesoro conquistato da Sigfrido, e modificata in quella delle Norne a espressione del tragico destino della stirpe da cui s'affretta il crepuscolo degli dei.
Hagen tende a Sigfrido l'insidia, per mezzo di magia:




offrendogli la bevanda della dimenticanza; lo spunto del motivo di benedizione al figlio dei Nibelungo (v. 2a Giornata) risuona nella nuova forma che qui assume quello dell'elmo magico (v. 1a Giornata)



Con uno sviluppo del motivo di Hagen risponde Gunther a Sigfrido - che per l'insidia è destinato a innamorarsi di Gutruna e a conquistare Brunilde a Gunther:



La medesima origine del motivo di Hagen presenta quello di nel suo saluto all'eroe e nell'amore sentito per lui che da lei riceve il corno colino della magica bevanda ricordando Brunilde lontana:



Alle parole di Gunther che dice della donna sull'alta rupe circondata di fuoco, non conquistabile se non da chi osi in mezzo al fuoco aprirsi un varco, nelle parole di Sigfrido ancora tenta resistere all'azione della bevanda la memoria della sua conquista felice.
Dalla maledizione è segnato al principio e alla fine il giuramento di fraternità col sangue tra Sigfrido e Gunther, e, nel suo rapido procedere, da una figura melodica discendente che nella Seconda Giornata esprimeva lo spirito d'equa ospitalità verso il nemico da parte di Hunding: quale idea del diritto d'espiazione ora contro Sigfrido Hagen se ne giova:



Parte verso la rupe l'eroe assieme a Gunther, rimane solo, a guardia della sede gibicungica, Hagen, ambientato musicalmente dal grido di dominazione d'Alberico (v. 1a Giornata) e dalla benedizione al figlio del Nibelungo (v. 2a Giornata):



fra le sincopi del lavoro nibelungico d'annientamento (v. 1a Giornata). Col motivo di Brunilde e dell'Anello ch'essa contempla al proprio dito, e con quello di Sigfrido crede della sovranità del mondo, si sviluppa l'interludio pel ritorno dell'eroe verso Brunilde. Intanto giunge precipitosa a lei la valchiria Valtraute su motivo originato dal canto di morte: a ciascuno dei due tempi del suo racconto è premesso il motivo della tristezza divina; la potenza degli dei e il Walhall concludono la loro espressione musicale in una frase discendente e in un oscurarsi dello splendore sonoro, mentre lo splendore dell'Oro del Reno con sommessa dolcezza riappare dalla rinuncia di Wotan. Reca notizia di lui e dell'ultima riunione degli dei l'angosciata valchiria, che dal chiuso cruccio paterno ha indovinato gli eventi; il canto d'addio, l'Anello e la maledizione, la collera divina e ciò che ora diventa il delirio di vendetta di Brunilde, spiegano l'intimo senso e nesso delle sue parole nel dramma. Resiste Brunilde sdegnosa al suo invito di gettare l'Anello: risuona la melodia della rinuncia. Un'agitata eco del canto delle Norne è tutto questo racconto della valchiria che invano supplica la sorella e respinta s'allontana tempestosamente nella sua disperazione.
L'elmo e l'inganno magico, la stirpe dei Gibicungi, sono le idee musicali all'apparire di Sigfrido in sembianze di Gunther, e fari seguito ad esse quelle dell'Anello e della maledizione, delle Valchirie, della schiavitù e di Hagen; nel motivo dell'inganno magico quelli di Brunilde e di Sigfrido erede del mondo si spengono fra le sincopi dell'annientatore lavoro dei Nibelungi, e i contrasti quindi fra i motivi dell'elmo, dell'inganno magico e di Brunilde dànno termine all'atto.