RICHARD WAGNER WEBSITE

_____________________________________________________________________________

ADRIANO LUALDI

PASSEGGIATE ZURIGHESI
giugno 1926

VIAGGIO MUSICALE IN EUROPA

[...] Chi dice Zurigo dice Bahnhofstrasse; e chi percorre la Bahnhofstrasse scendendo dalla stazione, va inevitabilmente a finire sulle rive del lago. Fra il verde dei giardini, a destra, è l'Hotel Baur au Lac. Giusto settant'anni or sono, nell'ottobre del 1856, qui giunse Franz Liszt. Veniva da Stoccarda dove si era sottratto a fatica agli incanti di Maria Kalergis, la «donna cigno», l'allieva preferita di Chopin, debole antico del giovane cuore di Liszt, dea del «bianco maggiore».
E arrivi a Zurigo Liszt, portando con sè le sue nuove Faust-Symphonie e Dante-Symphonie.
Wagner lo, attendeva. Aveva, da pochi giorni, incominciato ad abbozzare il Sigfrido; ed era stato aiutato, per trovare la voluta espressione musicale del furore di Sigfrido contro Mime da un fabbro che martellando da mattina a sera, disperatamente, sull'incudine, aveva ridotto alla disperazione lui stesso, e lo aveva riempito di furore; e gli aveva inconsapevolmente... dettato il ritmo e il motivo chiassoso e insolente che cercava. Dopo le effusioni di affetto e gli abbracci, Wagner conduce Liszt al pianoforte: e gli fa suonare le sinfonie del Faust e del Dante.
«Era una meraviglia sentirle suonare da lui».
Wagner ascolta ed ammira specialmente il finale dellaFaust-Symphonie, nella cui prima forma il ricordo di Margherita era evocato, nel modo più poetico. Ma quando sente nella chiusa del Dante un motivoenfatico, grida: «No, no,non questo! Togli questo! Niente Signore Iddio maestoso! Conserviamo, questo ondeggiamento vago e delicato!» «Hai ragione - gli rispose Liszt - era questa anche la mia idea; ma la principessa'è stata di un altro avviso. Io seguirò il tuo consiglio...»
Le cose andarono poi così diversamente, che non solo il finale del Dante rimase com'era,ma anche quello della 'sinfònia Fäust fu guastato da una chiusa a grande effetto. Tanto poteva l'opinione di Carolina di Wittgenstein - la principessa alla quale Liszt aveva accennato - in confronto di quella di Riccardo Wagner.
Dopo pochi giorni, anche la principessa giunse a Zurigo; e allora l'Hotel Baur au Lac divenne teatro di straordinarie serate artistiche. Il 22 ottobre, compleanno di Liszt, Carolina di Wittgenstein raccolse intorno a sè, in una sala dell'albergo, tutto il fiore dell'intellettualità zurighese. E, Liszt al pianoforte, Riccardo Wagner e la signora Heim per le parti vocali, fu data audizione per la prima volta del primo atto della Walkiria...
Matilde Wesendonck non era presente alla audizione, Matilde cui - con misteriose iniziali (G. S. M., che voglion dire Gesegnet Sei Mathilde, sia benedetta Matilde) - è dedicato il preludio della Walkiria. La folgore non era peranco scoppiata; solo nel 1857 Wagner avrebbe preso posto nell'Asilo apprestatogli dai Wesendonck, sulla collina verde in vista del lago, a pochi minuti da Zurigo, presso la loro villa sontuosa affondata tra gli alberi. Ma la Wesendonck conosceva già tutte le nuove musiche composte da Wagner. Già due anni prima, nel 1854, trovandosi Minna in Germania, Wagner aveva, preso «l'abitudine, racconta Matilde stessa, di venire nel pomeriggio a farmi sentire ciò che aveva composto il mattino (lavorava allora all'Oro del Reno e alla Walkiria). Aveva scelto, per le sue visite, l'ora che precede il cader del sole, tra le cinque e le sei. Si chiamava, egli stesso l'«uomo del crepuscolo». E quando talvolta entrava nella camera, in sembiante visibilmente affaticato, dopo brevi momenti di riposo il suo viso si rasserenava e una fiamma, si accendeva nei suoi occhi, mentre sedeva al piano».