I dizionari Baldini&Castoldi

Hans Sachs di Albert Lortzing (1801-1851)
libretto proprio e di Philipp Salomon Reger

Opera comica in tre atti

Prima:
Lipsia, Stadttheater, 23 giugno 1840 (seconda versione: Mannheim, Nationaltheater, 25 maggio 1845)

Personaggi:
l’imperatore Maximilian I (B); maestro Steffen, orafo (B); Kunigunde, sua figlia (S); Cordula, sua nipote (Ms); Hans Sachs, ciabattino e maestro cantore (Bar); Görg, suo apprendista (T); Eoban Hesse, consigliere di Augusta (T); maestro Stott, primo censore (B); due consiglieri (B); un lavorante (T); garzoni del calzolaio, consiglieri, maestri cantori, censori, borghesi, bambini, ragazzi



Nel 1840 ricorrevano i quattrocento anni dall’invenzione della stampa; per festeggiare questo anniversario Lortzing cercò un soggetto con spunti patriottici e popolari e fissò la sua attenzione su un dramma andato in scena tredici anni prima, Hans Sachs di un certo Deinhardstein, oggi dimenticato. Alla stesura del libretto collaborò anche Lortzing, soprattutto nelle parti comiche; e, a dire il vero, proprio il risalto attribuito dal compositore ai passi più scherzosi e parodistici creò uno squilibrio rispetto al tono più serioso adottato in prevalenza dal librettista ‘ufficiale’, Reger. Per rimediare allo scompenso prodottosi, Lortzing intraprese in seguito una revisione dell’opera e fece ritoccare anche il testo, con l’avvertenza di comprimere soprattutto le scene comiche; per questa seconda versione, andata in scena a Mannheim, venne composto anche un nuovo finale. Rispetto all’originale di Deinhardstein, la rielaborazione di Lortzing inaugura l’immagine di un Sachs benvoluto, eliminando certe note polemiche che ne inasprivano la fisionomia.

Atto primo . Nella sua bottega Sachs riceve la visita dell’imperatore Maximilian I, che in incognito gli trasmette i saluti della corte; traboccante di orgoglio e di amore per Kunigunde, Sachs riprende il lavoro, portando avanti insieme la stesura di un Lied e la rifinitura di una scarpa. Arriva Eoban con un paio di calzature da aggiustare; quando i due scoprono di amare la stessa fanciulla incominciano a litigare. Kunigunde e Cordula complottano con Görg e Sachs per mettere nel sacco Eoban, che per la posizione sociale eccellente viene prediletto da Steffen come pretendente della figlia; nominato sindaco, l’orafo bandisce ufficialmente una gara di canto il cui vincitore otterrà la mano di Kunigunde.

Atto secondo . Ha luogo la prova di Eoban e di Sachs; molto gradita al popolo, l’improvvisazione patriottica di Sachs viene invece derisa e bocciata dai maestri cantori ed Eoban è proclamato vincitore. Cambia la scena; durante una festa Görg miete applausi con un Lied che spaccia per proprio, ma che ha rubato a Sachs; il foglietto scivolatogli a terra viene raccolto da due arcieri di Maximilian. Scoperto da Steffen a colloquio con Kunigunde, Sachs viene espulso da Norimberga.

Atto terzo . Kunigunde è in lacrime; ma Sachs ritorna, dicendo che l’imperatore lo aiuterà, perché vuole premiare l’autore di una poesia anonima da lui ritrovata. L’opera si conclude con il fallimento completo di Eoban, che non riesce a cantare a memoria il Lied non suo; Sachs trionfa e può finalmente sposare Kunigunde.

Dovendo celebrare un evento nazionale importante come l’invenzione di Gutenberg, l’opera di Lortzing cerca inflessioni patriottiche e colorisce l’ambiente di una pronunciata connotazione folkloristica; nello stesso tempo pare di avvertire, nelle polemiche di Sachs contro lo schieramento tirannico dei consiglieri, un’eco del latente ribollio politico del Vormärz. L’ambientazione porta in primo piano la città di Norimberga, divenuta emblema del Rinascimento più idilliaco da quando due suoi illustri visitatori, Tieck e Wackenroder, l’avevano celebrata come patria di Dürer e di Sachs, culla della cultura umanistica ed erede privilegiata del lascito dello spirito medioevale. Hans Sachs non fu ignota a Wagner, che poté cogliere alcuni spunti anche da questo precedente, ben più modesto certamente, ma non mal congegnato; Görg, con le sue ragazzate, non è molto lontano da David, e Cordula è un tipo di chaperon affine a quello delineato da Wagner in Maddalena. L’opera inquadra un tipico spaccato di vita borghese, con ripicche e beffe organizzate; nella doppia veste di artista e di pretendente Sachs non è più riottoso, come nel lavoro di Deinhardstein, ma conserva ancora molti spigoli, forse in armonia con la giovane età attribuitagli: non mancano comunque momenti (come il monologo del primo atto) in cui il personaggio conosce i segni di un’introspezione più matura e riflessiva.

e.f.

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