I dizionari Baldini&Castoldi

Ferne Klang, Der di Franz Schreker (1878-1934)
libretto proprio

(Il suono lontano) Opera in tre atti

Prima:
Francoforte, Stadtoper, 18 agosto 1912

Personaggi:
Grete (S), Fritz (T), il dottor Vigelius (B), un comico (Bar), il conte (Bar), il cavaliere (T), Rudolf (B), una vecchia (Ms), il vecchio Graumann (B), sua moglie (Ms), l’oste (B), Mizi (S), Milly (Ms), Mary (S), una spagnola (A), il barone (B), due coristi (T, B), la cameriera (Ms), un individuo equivoco (T), un poliziotto (B); ospiti e personale di servizio della taverna, uomini e donne



Der ferne Klang è la seconda opera di Franz Schreker, ma la prima ad approdare sulle scene teatrali, dato che la precedente, Flammen (1902), era stata presentata soltanto in una ridotta esecuzione concertistica, con l’autore stesso al pianoforte. Der ferne Klang ebbe una lunga e complessa gestazione. Il primo progetto risale addirittura al 1901 e già nel 1903 il libretto era completo, ma in quello stesso anno la stesura della parte musicale venne interrotta. Negli anni seguenti l’attività compositiva di Schreker fu rallentata non solo dai vari incarichi professionali che il compositore dovette assumere per garantirsi di che vivere – fra l’altro, fu direttore di coro alla Volksoper di Vienna fra il 1907 e il 1908, prima di fondare nel 1908 il Philharmonischer Chor – ma anche da uno stile di vita che con un eufemismo si può definire disordinato. Nel 1909 fu presentato in concerto Nachtstück , destinato a divenire l’interludio del terzo atto dell’opera, che fu completata l’anno successivo. Programmata alla Volksoper – per questa occasione Alban Berg fu incaricato di preparare lo spartito per canto e pianoforte – venne però ricusata dopo che Felix Weingartner, che aveva assunto l’impegno per la rappresentazione, lasciò la direzione del teatro. Der ferne Klang giunse finalmente sulla scena all’Opera di Francoforte, sotto la direzione di Ludwig Rottenberg, e ottenne un notevole successo di pubblico e di critica, che fece immediatamente di Schreker una delle figure di spicco nel panorama operistico.

Il titolo dell’opera si riferisce al suono «misteriosamente lontano del mondo» che il giovane compositore Fritz sta cercando per la sua musica, un suono generato «da arpe toccate da mani spettrali del vento». Per ricercare questo suono egli decide di abbandonare la fidanzata Grete che, dopo essere fuggita di casa per seguirlo, cade nelle mani di una laida mezzana. La sua nuova vita dissoluta la conduce in una casa di piacere di Venezia, dove viene ritrovata da Fritz, divenuto nel frattempo ricco e famoso, ma ancora alla ricerca del «suono lontano». Resosi conto del baratro nel quale è sprofondata Grete, Fritz fugge dopo averla oltraggiata. Nell’ultimo atto, Grete assiste alla rappresentazione della nuova opera di Fritz, ‘L’arpa’, ma sviene per l’emozione ed è costretta ad abbandonare il teatro. Dopo un iniziale consenso, l’opera scivola verso un clamoroso fiasco. Fritz intuisce che la donna uscita frettolosamente dal teatro è Grete. Venuto a conoscenza di tutta la triste vicenda della giovane, chiede a un amico di condurla da lui. Quando Grete sopraggiunge, ogni nodo tra i due amanti si scioglie; ma proprio mentre sente finalmente il ‘suono lontano’ e intuisce come completare la sua opera, Fritz spira tra le braccia della donna amata.

La poetica del naturalismo, che domina l’impianto drammaturgico di Der ferne Klang , si intreccia con aspetti simbolisti, dando vita a un’opera di assoluta originalità. La ricchezza del discorso armonico e della tavolozza orchestrale evidenzia la maestria di un compositore ammirato anche da Schönberg e che, secondo Roman Vlad, può essere visto come «l’anello di congiunzione tra Puccini, il verismo, e l’opera espressionista di Alban Berg».

p.r.

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